TRIBUNALE DI COMO – SENTENZA N. 481/2025 DEL 03/06/2025

 

 

TRIBUNALE ORDINARIO di COMO

SEZIONE SECONDA CIVILE

 

 


 

 

Il Tribunale di Como, sezione seconda civile, in composizione monocratica, nella persona del giudice, dott. Giorgio Previte, ha pronunciato la seguente

SENTENZA

 

nella causa iscritta al n. 1422 del Ruolo Generale Affari Contenziosi dellanno 2023, vertente

 

TRA


 

Parte_1


(g


Parte_2


, P.


IVA


P.IVA_1


, in persona del presidente e legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa


dall’avv. Omissis , c.f.


C.F._1


del foro di Cosenza, ed elettivamente domiciliata nel suo


Studio   in   Cosenza,   Viale   degl Alimena   n 108 (indirizz PEC:

09841570947)


Email_1


fax


-attrice opponente-

 


 

 

CP_1


 

(P.IVA


 

P.IVA_2


E

) in persona del legale rappresentante pro tempore con sede in Como, Via


Odescalchi n. 30, rappresentata e difesa dallavv. Omissis (C.F.


C.F._2


del foro di


Como,  presso  il  cui  studio  in  Como,  via  Odescalchi  n.  30  è  elettivamente  domiciliata  (indirizzo  PEC:


Email_2


fax 031.262398);


-convenuta opposta-


 

OGGETTO: contrattuale, rappresentanza – opposizione a decreto ingiuntivo.

 

CONCLUSIONI DELLE PARTI

 

Con provvedimento assunto alludienza cartolare del 13 novembre 2024 la causa veniva trattenuta in decisione, con concessione di termini ex art. 190 c.p.c., per deposito delle note conclusionali e delle memorie di replica (decorrenti dalla comunicazione del provvedimento dparte della cancelleria) sulle seguenti conclusioni:

 


per parte opponente


Parte_1


 

“voglia l’On.le Tribunale adito, in accoglimento della proposta opposizione- disattesa e respinta ogni contraria istanza, produzione e deduzione:


- revocare ed annullare l’opposta ingiunzione di pagamento n. 455/2023, R.G. 602/2023, in quanto infondata in fatto ed in diritto per i motivi sopra esposti, accertando e dichiarando la non dovutezza di alcuna somma da parte


dell’opponente in favore di di cui in narrativa.


CP_1


relativamente alla pretesa fatta valere nel monitorio, per tutte le ragioni


 

Con vittoria di spese e competenze di lite

 


per parte opposta


CP_1


 

“Voglia il Tribunale Ill.mo, premessa ogni declaratoria di rito e rejetta ogni diversa istanza, accogliere le seguenti

 


CONCLUSIONI

 

nel  merito  in  via principale:  respingere  integralmente  lopposizione  proposta da


 

 

Pt_1              Parte_1


Parte_1                           Parte_1


– già


Parte_2


perché infondata in fatto ed in diritto


e per l’effetto confermare integralmente il decreto ingiuntivo opposto;

 

in  ogni  caso:  rigettare  tutte  le  domande  svolte  dall’opponente  e  per  l’effetto,  accertato  l’avvenuto  esatto


adempimento dellobbligazione sorta in capo al procuratore sportivo


Controparte_2 , condannare


[...]


Controparte_3 al pagamento in favore di


CP_1


in persona del legale rappresentante pro-tempore, per la


causale di cui in atti della somma di € 16.510,00= oltre interessi legali dalla data della fattura n. 2 dell’1.02.2023

al saldo effettivo.

 

Col favore delle spese e dei compensi legali del presente giudizio di opposizione e della fase monitoria.

 

in via istruttoria: senza inversione dell’onere probatorio, si chiede di essere ammessi alla prova per testi e per interrogatorio formale del legale rappresentante pro-tempore della convenuta sulle circostanze di cui alla comparsa di costituzione e di risposta in data 19.06.2023 e alla documentazione ivi allegata.”

 

 

 

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DELLA DECISIONE

 


I. S ull’iter  giudiziale.

Con atto di citazione ritualmente notificato ed iscritto a ruolo il 12.04.2023,


 

[...]


Parte_1


(in seguito, per brevità, “


Parte_2


) proponev opposizione al


decreto  ingiuntivo  dpagamento  n. 455/2023  del 16.02.2023  emesso,  senza provvisoria  esecutorietà, dal Tribunale Civile di Como all’esito del giudizio R.G. 602/2023 e notificato il 21.2.2023, con cui l’attrice veniva


condannata a versare a


CP_1


l’importo di 16.510,00, oltre interessi legali e spese di lite, queste ultime


quantificate in € 900,00 oltre oneri.

Di tale decreto lopponente ne chiedeva la revoca (o annullamento), per infondatezza in fatto e in diritto.

 

Deduceva l’opponente che il decreto ingiuntivo opposto era stato richiesto ed concesso sulla base del preteso proprio mancato pagamento di una fattura elettronica (nr. 2 del 1 febbraio 2023) inopinatamente emessa


dall’ingiungente sulla base di un’asserita attività di assistenza e rappresentanza prestata da


CP_1


in favore


della convenuta, allorquando aveva ancora la forma sociale della società a responsabilità limitata.

 

In realtà, sosteneva nell’atto di citazione in opposizione, la fattura elettronica generata e trasmessa mediante il

c.d. Sistema di Interscambio di cui all'articolo 1, commi 211 e 212, L. 244/2007 non soddisfa da sola il requisito della prova scritta di cui all'art. 633 n. 1) c.p.c., in assenza di estratto autentico notarile previsto dall'art. 634, comma II, c.p.c.; ed in ogni caso, per quanto concerne più specificamente il giudizio di opposizione, ordinario a cognizione piena, la fattura non può da sé costituire prova del sottostante rapporto obbligatorio, che pertanto risulterebbe indimostrato.


Si costituiva il 19.06.2023


CP_1


chiedendo in via preliminare la declaratoria di provvisoria esecutorietà ex


art. 648 cpc  dell’opposto decreto ingiuntivo, e nel merito in via  principale il  rigetto  della  domanda, con conferma del decreto ingiuntivo (oltre interessi legali dall' 1.02.2023, data della fattura, al saldo effettivo), delle spese di lite riconosciute in fase monitoria, nonché il riconoscimento delle spese di lite del presente giudizio di opposizione.

 

All’esito delludienza del 11.10.2023, fissata cartolarmente anche in ordine alla provvisionale, lette le note di trattazione scritta depositate da ambo le parti, con ordinanza del 10 novembre 2023 il sottoscritto Giudice rigettava la richiesta di concessione della provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo opposto, concedeva i termini di cui alle memorie ex art. 183 co.VI c.p.c., e fissava la successiva udienza al 29 febbraio 2024, anchessa in modalicartolare, che successivamente –in forza dell’istanza di parte opponente di revoca dellordinanza nella parte in cui concedeva i termini ex art. 183 co.VI cpc, poiché non richiesti da alcuna delle due parti- veniva fissata anche per consentire l’esercizio del contraddittorio sul presente profilo.

Con provvedimento assunto all’esito dell’udienza del 29.2.2024, il G.I. confermava motivatamente il decreto

nel frattempo emesso il 19.2.24 col quale, in accoglimento dell’istanza dell’opponente, veniva revocata l’ordinanza del 10.11.2023 nella parte in cui aveva disposto la concessione dei termini ex art. 183 co.VI cpc; dichiarava, in conseguenza, l’espunzione della prima memoria di parte opposta, che nel frattempo era stata depositata (dunque ritualmente in quel momento, alla luce del precedente provvedimento del G.I.) e provvedeva in ordine alle richieste di prove orali (testi e interrogatorio formale) svolte da parte opposta già con l’atto introduttivo, ritenendole inammissibili e/o irrilevanti, e pertanto fissando l’udienza di precisazione delle conclusioni, ritenuta la causa matura per la decisione, senza la necessità di disporre attività istruttoria.

 

Alla suddetta udienza del 13.11.2024, tenuta cartolarmente, esaminate le conclusioni precisate da entrambe le parti, il Giudice tratteneva in decisione il fascicolo concedendo i termini per il deposito delle note conclusionali ex art. 190 cpc (60+20), nel rispetto dei quali entrambe le parti depositavano le comparse conclusionali e solo parte opponente le memorie di replica.

 

  1.  S u presupposti   pr ocessuali    condizion dellazione,   sull tempest ività   dell’opposizion  sull r ituale  instaurazione del contraddittorio.

Sussiste la competenza di questo Tribunale, per materia, valore e territoriale.

Risultano sussistenti la legittimazione attiva e passiva delle parti in giudizio, peraltro incontestate. Il contraddittorio è stato ritualmente instaurato.

Non ha il giudizio necessitato del previo esperimento di procedura di negoziazione assistita, vertendosi in ipotesi di deroga alla necessità di esperire la stessa trattandosi di procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione, per come previsto dall’art. 3 co.III lett.A d.l. 132/2014 (convertito in legge 162/2014).

 

L’opposizione è tempestiva, essendo stata incardinata (notifica del 3.4.2023) entro i 40 giorni dalla notifica del decreto ingiuntivo (21.02.2023), essendo la scadenza prevista in giorno festivo (domenica 2.4.2023).

 

  1.  S ulle eccezioni es plicitate  nellatt o  intr odutt ivo di  opposizione.

 

La domanda non è fondata, e come tale non merita accoglimento.

 


    1. I  -

CP_1


fondava il ricorso per decreto ingiuntivo deducendo invero genericamente, soltanto, di aver un


credito nei riguardi di


Parte_2


, ed allegando unicamente la fattura succitata (sub doc.1 monitorio) e due


solleciti di pagamento (sub.2 e 3); senza specificazione alcuna del titolo sotteso.


I rilievi di parte opponente, come detto, attengono all’autosufficienza della fattura elettronica di costituire, da sola, elemento probatorio sufficiente nel giudizio monitorio, ed in ogni caso allassenza di prova del rapporto sottostante la fattura.

 

Nessuno dei due rilievi risulta avere effettivo fondamento.

 

    1. II  - Preliminarmente allesame, partitamente, nel merito, di ogni motivo di opposizione, il Tribunale ritiene opportuno richiamare due osservazioni generali, la prima generica e la seconda riferita alla specifica fattispecie oggetto di vaglio.

 

In diritto, si osserva che nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, dal punto di vista sostanziale, è l’opposto che assume la posizione processuale di attore, con relativo onere di dimostrare la sussistenza degli elementi costitutivi della propria pretesa, mentre l’opponente, malgrado la vocatio in ius, assume la posizione di convenuto, con conseguente legittimazione anche alla proposizione di domande riconvenzionali (cfr., tra le tante, Cass., 3 febbraio 2006, n. 2421). Lopposto poi, in quanto parte creditrice che agisce per l’adempimento, deve provare la fonte (legale o negoziale) del suo diritto e il relativo termine di scadenza, limitandosi alla mera allegazione della circostanza dell’inadempimento della controparte, mentre è il debitore ad essere gravato dell’onere della prova del fatto estintivo dell’altrui pretesa, costituito dall’avvenuto adempimento o, comunque, di un’altra fattispecie idonea a provare tale effetto (così Cassazione civile, SS.UU., 30 ottobre 2001 n. 13533).

 

Nella specifica fattispecie in esame, parte opponente ha ritenuto la causa di carattere esclusivamente documentale, non avendo richiesto la concessione dei termini ex art. 183 co.VI cpc –anzi avendone avversato la concessione- e non avendo svolto richieste di prove costituende nell’atto introduttivo.

 

E’ pur vero, si osserva, che in caso di opposizione a decreto ingiuntivo, l'onere di provare la fondatezza di tale domanda incomba sul convenuto nel giudizio di opposizione, in quanto attore sostanziale, ma ciò non esonera la parte opponente dallonere di provare i fatti o le circostanze oggetto di vertenza.

 

    1. III - Ciò premesso, si osserva quanto segue.

 

Con riferimento alla presunta carenza di efficacia probatoria della fattura elettronica sfornita di estratto autentico delle scritture contabili previsto dall’art. 634, comma 2, c.p.c., deve rilevarsi come la produzione della fattura elettronica in formatoxml” fornisca prova di autenticità del documento stesso: lemissione mediante il Sistema di Interscambio (SDI) costituisce infatti prova dell’unicità del documento, ciò che consente l’esonero dall'obbligo di annotazione nei registri di cui agli art. 23 e 25 DPR 633/1972, e di conseguenza dalla funzione svolta dallestratto autentico delle scritture contabili.

 

Quanto invece alla contestazione dellopponente relativa alla mancata prova di controparte del sottostante


rapporto obbligatorio, che pertanto –conclude


Parte_2


risulterebbe indimostrato, lopposta ha dedotto


nella comparsa di costituzione di aver svolto attività di assistenza e rappresentanza in favore dell’ingiunta e


volta  al tesseramento  del calciatore


Persona_1


ha  a  riguardo  provato  l’esistenza  di un  rapporto


contrattuale,  e  precisamente  di  un  contratto  di  rappresentanza  (doc.1  convenuta)  sottoscritto  in  data

17.01.2019 (e depositato il 4.02.2019 alla FIGC) tra


Parte_2


 Controparte_2


, procuratore sportivo


regolarmente iscritto nel Registro FIGC in forza del quale quest’ultimo anche attraverso la socie


CP_1


[...]


di  cui  il  summenzionato  procuratore  sportivo  è  legale  rappresentante  derivanti  dal  contratto  di


rappresentanza, veniva incaricato dal rappresentato


Parte_2


di curare i suoi interessi relativamente alla


cessione a titolo definitivo ed oneroso di un proprio tesserato (il calciatore Parma Calcio 1913 srl).


Persona_1


alla società


 

Il contratto al paragrafo oggetto” (pag.1) prevedeva il conferimento del mandato da parte della Società Sportiva al Procuratore Sportivo, affinchè questi curasse gli interessi della stessa, improntando il proprio operato a principi di correttezza e diligenza professionale, prestando in particolare opera di assistenza relativamente alla cessione a titolo definitivo ed oneroso del proprio tesserato Calciatore Alessandro Minelli (23.7.1999) alla socieParma Calcio 1913 srl”.

 

Ebbene, giova osservare che, pur non essendo stata dedotta né allegata in giudizio monitorio l’esistenza di tale


contratto, peraltro sottoscritto tanto dalla società Rende che dal procuratore Sportivo


Controparte_2


(oltre


che dal calciatore), l’introduzione dello stesso per la prima volta nel giudizio di opposizione non costituisce circostanza irrituale (e dunque sanzionabile con l’inutilizzabilità), se compiuta tempestivamente. Deve infatti rammentarsi che il divieto di "nova", ossia l'impossibilità di proporre nuove domande, eccezioni o mezzi di prova in fase di appello (art. 345 cpc), non si applica al giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo.

 

Parte opposta, pertanto, ha provato la fonte, negoziale, del suo diritto, la cui esistenza non è stata contestata (avrebbe potuto, del resto, esserlo solo con querela di falso, stante la sottoscrizione del contratto da parte di

Parte_2     ).

 

Incidentalmente, si rileva, la prova della formazione del rapporto determina il venir meno di ogni questione, comunque già trattata e risolta, relativa all’autosufficienza della fattura elettronica quale valido elemento per l’accoglimento della richiesta monitoria.

 

Parte opposta ha provato non solo il titolo fondativo del proprio diritto ma anche l’incompletezza del versamento del corrispettivo, avendo documentato il pagamento compiuto da controparte con le sette fatture


(recitanti in causale consulenza calciatore


Persona_1


) prodotte sub. docc. 3-9 e per complessivi


41.467,21 oltre iva, ovvero per il totale di € 50.590,00, somma che, sottratta all’importo del contratto non contestato (id est € 55.000 + IVA 12.100 = € 67.100) determina propriamente l’importo oggetto di ingiunzione per somma capitale (67.100,00 - € 50.590,00 = .16.510,00).

 

Risulta pertanto sufficientemente allegato l’inadempimento di parte opponente.

 

  1.  S ull’eccezione, s fumata, di  inadempimento .

 


    1. I   - Oltre ai due rilievi specificamente cristallizzati nell’atto di opposizione, tuttavia,

Parte_2


formula


anche, in un passaggio dello stesso (pervero molto genericamente, al limite pertanto della nullità ex art. 164 co.IV cpc -163 co.III n.4 cpc e della lesione del diritto di difesa di controparte), uneccezione di inadempimento, ovvero contesta la mancata prova in ordine al compimento di effettiva attività svolta e di esatto adempimento della stessa: il passaggio, presente a pag.2 dell’opposizione (L’affermata attividi assistenza e rappresentanza, di cui controparte, nonostante sia suo precipuo onere probatorio, non fornisce prova alcuna) risulta ulteriormente sviluppato nelle note sostitutive della prima udienza, con le quali l’opponente chiosa in ordine alla circostanza che controparte non può limitarsi a provare lesistenza di un rapporto contrattuale ma deve darne precisa e puntuale prova che l’incarico conferito sia stato portato utilmente a compimento.

 

Sulla base dei citati passaggi, interpretati dal G.I. quale eccezione di inadempimento, è stata prudenzialmente negata la concessione della provvisoria esecutorietà del decreto ingiuntivo oppostonel  solco dell’orientamento granitico di Cassazione per cui “in tema di prova dell'inadempimento di una obbligazione, il


debitore convenuto per l'adempimento, ove sollevi l'eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c., sarà onerato di allegare l'altrui inadempimento, gravando sul creditore agente l'onere di dimostrare il proprio adempimento” (Cass.n. 3587 del 11/02/2021) e del sostanziale ribaltamento, in tema di onere della prova, che si ha in casi del genere risultando, in tal caso, invertiti i ruoli delle parti in lite, poiché il debitore eccipiente si limiterà ad allegare l’altrui inadempimento ed il creditore agente dovrà dimostrare il proprio adempimento, ovvero la non ancora intervenuta scadenza dell’obbligazione” (Cass. Sez.un., 30 ottobre 2001, n. 13533).

Risulta pertanto cruciale determinare se a fronte dell’eccezione svolta da parte opponente, lopposta sia riuscita a soddisfare lonere della prova di (I) aver svolto l’attività di assistenza e rappresentanza e (II) l’incarico conferito sia stato portato utilmente a compimento, ciò in quanto, nell’ottica di parte opponente, solo la prova


dell’esatto adempimento della sua prestazione farebbe sorgere per


CP_1


il diritto alla controprestazione.


 


    1. II - Ebbene,

CP_1 , in difetto di richiesta di concessione dei termini ex art. 183 co.VI cpc –negati, in revoca di


precedente ordinanza, come illustrato al § I- porta a sostegno delle proprie tesi sostanzialmente le asserzioni, i documenti e le richieste istruttorie di cui alla comparsa introduttiva. I capitoli di prova formulati risultano irrilevanti, poiché relativi a circostanze documentali o comunque incontestate, quali, rispettivamente, l’avvenuta sottoscrizione e deposito del contratto di rappresentanza e il pagamento delle prime sette fatture


da parte di


Parte_2


(n. 16/2019, n. 3/2020, n. 4/2020, n. 5/2020, n. 37/2020, n. 38/2020, n. 39/2020, per


complessivi € 50.590,00), e non anche dell’ultima, la n.2/2023.

Ma è nella prima difesa (note trattazione scritta per l’udienza del 29.2.2024) successiva alla specificazione


dell’eccezione di inadempimento (svolta da


Parte_2


con le note di trattazione scritta di prima udienza,


11.10.2023,   essend nell’atto   introduttiv sol genericamente   adombrata),   che


CP_1


contrasta


fondatamente  la  tesi  di  controparte,  deducendo  che  loggetto  della  prestazione  risulta  pacificamente


adempiuto, essendo intervenuto il trasferimento del calciatore (vds pag.3 note di trattazione scritta).


Persona_1


alla società Parma Calcio


 

Chiosa inoltre, a controprova dell’avvenuto compimento della prestazione che, stante lunitarietà della stessa (adempimento coincidente con il trasferimento del tesserato vs inadempimento coincidente con il mancato


tesseramento, tertium non datur), l’intervenuto pagamento da parte di


Parte_2


delle prime sette rate,


senza mai aver sollevato alcuna eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c, è di per sé prova, nell’ambito di


un contratto a prestazioni corrispettive, dell’avvenuto adempimento della prestazione da parte della

[...


CP_1


 

 

    1. III  - Osserva il Tribunale come entrambi i due punti da ultimo richiamati risultino dirimenti ai fini della pronuncia di infondatezza dell’opposizione.

 


      1. III.A   -  L’attivi del  Procuratore  sportivo

CP_2


nel  caso  specifico,  stipulata  per  un  singolo  affare


(trasferimento  calciatore


Per_1


vds  doc.1),  non  è  una  prestazione  ad  esecuzione  continuata  ma  viene


adempiuta, e dunque si perfeziona, al momento del perfezionamento dellobiettivo cui tende, la cessione del calciatore; deve dunque considerarsi unobbligazione di risultato (in ciò divergendo parzialmente dalla caratterizzazione ordinaria propria dell’Agente sportivo, inquadrabile quale (vds Tar Lazio, Sez. I-ter, n. 6624/2017), libero professionista che, avendo ricevuto a titolo oneroso l’incarico, cura e promuove i rapporti fra un calciatore e una società in vista della stipula di un contratto di prestazione sportiva ovvero fra due società per la conclusione del trasferimento o la cessione del contratto di un calciatore» che svolge «unattività inquadrabile nella categoria della prestazione d’opera professionale (ex art. 2229 cod. civ.), che ha come


presupposto il rilascio di un ‘mandato senza rappresentanza’ e come oggetto unobbligazione di mezzi, e non di risultato).

 

Il contratto risulta di inequivoca chiarezza laddove (pag.2), nell’articolo relativo al corrispettivo” specifica che per il solo fatto che l’incarico sia portato utilmente a compimento (cessione a titolo definitivo del calciatore a


favore della società Parma Calcio 1913 del calciatore


Persona_1        .


 

Il versamento dell’importo, che si configura corrispettivo della prestazione, avrebbe pertanto dovuto essere versato solo in ipotesi di intervenuto trasferimento del calciatore: il fatto che siano state versate sette rate, pari


a circa 75,4% (50.590 rispetto ai complessivi € 67.100 iva inclusa dovuti) dimostra di per sé che per


Pt_2


[...]


la prestazione sia da considerarsi effettivamente compiuta. Il versamento frazionato del corrispettivo


non corrisponde, infatti, ad una controprestazione in itinere, che potrebbe essere stata solo parzialmente svolta, poiché, come dimostrato, trattasi di una prestazione di risultato.

      1. III.B - D’altra parte, l’infondatezza dell’eccezione di inadempimento si misura anche in ambito processuale: è pur vero –giova rammentare- che secondo la giurisprudenza della Suprema Corte, a Sezioni Unite (Cass.Sez. Un. 13533/2001, § III) chi formula l'eccezione può limitarsi ad allegare l'altrui inadempimento: sarà la controparte a dover neutralizzare l'eccezione, dimostrando il proprio adempimento o la non ancora intervenuta scadenza dell'obbligazione a suo carico (in tal senso: sent. n. 3099/87; n. 13445/92; n. 3232/98); ma, come supra

accennato,


CP_1


, nella prima difesa successiva rispetto allesplicitazione delleccezione inadimplenti non est


adimplendum –sempre che quest’ultima possa intendersi tempestivamente formulata, stante la genericità di cui all’atto introduttivo (vds. supra § IV.I)- deduce l’intervenuto trasferimento del calciatore: rispetto a tale assunto, invero non provato, parte opponente nulla osserva nella prima difesa successiva, dovendo pertanto concludersi, in forza del principio di non contestazione (ex art. 115 co.II cpc) che il fatto cui il contratto tendeva


(trasferimento


Per_1


si sia realizzato. Risulta evidente che, anche in forza dei principi di vicinanza della prova


e riferibilità della stessa, l’opponente avrebbe ben potuto quantomeno contestare la circostanza dell’intervenuto trasferimento, cosa che non ha mai fatto, limitandosi diversamente a dedurre (in memoria di replica, peraltro, privando dunque controparte della possibilità di difesa sul punto) che non sia stata fornita la prova del trasferimento.

 

Facendo pertanto buon governo del principio dell’onere della prova e di quello di non contestazione, discende l’inconsistenza dell’opposizione svolta, anche in relazione alleccezione inadimplenti non est adimplendum, ove considerata tempestiva e rituale (mentre nessun elemento induce a ritenere configurabile l’eccezione svolta quale exceptio non rite adimpleti contractus).

 

  1. Sul rigetto della domanda per infondatezza di tutti i motivi di opposizione e sugli effetti sul d.i. opposto.

 

Per tutte le ragioni che precedono l’opposizione deve essere respinta, non risultando fondato alcuno dei motivi di opposizione svolti.

 

Il decreto ingiuntivo opposto va, conclusivamente, confermato e dichiarato esecutivo ex art. 653 c.p.c..

 

  1. Sulle spese di lite.

 

Le spese di lite del presente giudizio di opposizione seguono la soccombenza e si liquidano come da dispositivo, sulla base del valore della controversia e tenendosi conto della non particolare complessità delle questioni sottese alla decisione; utilizzando i parametri di cui al D.M.147/2022 essendo l’attività stata integralmente svolta successivamente al 23.10.2022,ai medi, ad esclusione della fase di trattazione, ai minimi, in ragione dell’assenza di istruttoria, e di quella decisoria, tra i minimi e i medi. Le spese del monitorio risultano cristallizzate nella conferma del d.i. opposto.


P.Q.M.

Il Tribunale di Como – seconda sezione civile- in composizione monocratica nella persona del Giudice dott.


Giorgio Previte, definitivamente pronunciando sulla domanda proposta da


[...]


Parte_1

eccezione respinta, così provvede:


nei confronti di


CP_1


ogni contraria istanza, deduzione ed


 

  • Rigetta l’interposta opposizione e, per l’effetto, conferma il decreto ingiuntivo opposto, n. 455/2023 del   Tribunale di Como (emesso in  data  15.02.2023  ad  esito  del  procedimento  monitorio  R.G. 602/2023), che dichiara definitivamente esecutivo;

 


  • Condanna parte opponente

Parte_1                                                              ,


in persona del l.r.p.t, alla rifusione delle spese e competenze del giudizio di opposizione in favore di [...]


CP_1


in persona del l.r.p.r, che si liquidano in euro 3.870,00 (tremilaottocentosettanta/00) per


onorario, oltre rimborso forf. Spese generali, IVA e CPA come per legge;

 

 

Manda alla cancelleria per le comunicazioni alle parti costituite e gli adempimenti di competenza. Così deciso in Como il 2 giugno 2025

Il Giudice

dott. Giorgio Previte

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