TAS-CAS – Tribunale Arbitrale dello Sport – Corte arbitrale dello Sport (2001-2002) – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Arbitrato CAS 2001/A/324 Addo & van Nistelrooij / Union des Associations Européennes de Football (UEFA), ordinanza 15 marzo 2001 Decisione giurisdizione CAS di una registrazione tardiva natura sportiva dei giocatori per le competizioni UEFA
TAS-CAS - Tribunale Arbitrale dello Sport - Corte arbitrale dello Sport (2001-2002) - versione non ufficiale by dirittocalcistico -
Arbitrato CAS 2001/A/324 Addo & van Nistelrooij / Union des Associations Européennes de Football (UEFA), ordinanza 15 marzo 2001 Decisione giurisdizione CAS di una registrazione tardiva natura sportiva dei giocatori per le competizioni UEFA In considerazione della richiesta di arbitrato depositata da Eric Addo e Ruud van Nistelrooij il 14 marzo 2001, contro la decisione pronunciata dal Corpo Appello della UEFA il 14 marzo 2001; In considerazione della domanda di misure provvisorie anche datate 14 marzo 2001; In considerazione della risposta a questa domanda per le misure provvisorie presentate dalla UEFA il 15 marzo 2001, in vista dell'arte. R37, R48 e R52 del Codice di arbitrato sportivo, in considerazione dell'urgenza del caso, il Vice Presidente del Collegio arbitrale CAS Sezione degli appelli, giudica a porte chiuse, considerando che la considera la presente Eric Addo e Ruud van Nistelrooij sono calciatori impiegati dal PSV Eindhoven, club che prende parte alla Champions League / Coppa UEFA nel corso della stagione 2000/2001, considerando che entrambi i giocatori sono stati feriti e in grado di giocare almeno dall'inizio della stagione in corso, considerando che il 20 e 21 febbraio 2001, PSV Eindhoven ha chiesto alla UEFA per registrare il Addo giocatori e Van Nistelrooij in modo da essere in grado di giocare le fasi finali della Coppa UEFA; considerando che, con lettera del 22 febbraio 2001, il Gestore dei Servizi competizioni UEFA informato PSV Eindhoven che la registrazione dei due giocatori non poteva essere accettato, il termine per tale registrazione sia il 1 ° febbraio 2001; considerando che, nella sua decisione, il Gestore dei Servizi Concorso affermato che la scadenza del 1 ° febbraio 2001 è stato previsto dall'art. 15,02 del 2000/01 UEFA Champions League e Coppa UEFA regolamenti, così come dalla lettera circolare n ° 25 del 5 maggio 2000, riguardante l'ammissibilità giocatore e le liste dei giocatori sia per la UEFA Champions League e Coppa UEFA.
Considerando che il 6 marzo 2001, PSV Eindhoven impugnato questa decisione dinanzi alla Disciplinare e di Controllo della UEFA; considerando che con decisione del 7 marzo 2001, il Disciplinare e di Controllo della UEFA ha respinto la domanda del PSV Eindhoven conferma che il club non abbia rispettato il termini previsti dalle norme UEFA e le linee guida, considerando che il 9 marzo 2001, PSV Eindhoven ha contestato la decisione presa dal Disciplinare e di Controllo dinanzi all'organo di appello della UEFA; considerando che il 14 marzo 2001, l'Organismo di Appello UEFA ha deciso di respingere il ricorso e per confermare la decisione della Disciplinare e di Controllo; considerando che il 14 marzo 2001 Eric Addo e Ruud van Nistelrooij ha presentato una "richiesta di arbitrato" contro questa decisione dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport; considerando che i due giocatori chiedere al CAS per ordinare provvisoria misure al fine di essere autorizzati a giocare nelle prossime fasi della Coppa UEFA e in particolare nei quarti di finale della seconda tappa che la concorrenza (contro 1.FC Kaiserslautern); considerando che l'UEFA ha depositato la sua risposta alla domanda di provvedimenti provvisori il 15 marzo 2001 e ha chiesto al CAS, in primo luogo, di dichiarare la richiesta non ammissibile e, dall'altro, di dichiararla infondata, considerando che l'UEFA ritiene che il CAS non ha la competenza a trattare la questione attuale, che è, secondo l'UEFA, di natura esclusivamente sportiva; LEGGE considerando che l'arte. 58 dello statuto UEFA prevede che: "1. Gli Organi per l'Amministrazione della giustizia ha una competenza esclusiva a conoscere tutte le controversie di natura sportiva relativa alla UEFA questioni che sorgono tra la UEFA e gli Associazioni, club, giocatori o funzionari. 2. Le decisioni degli Organi per l'Amministrazione della giustizia sarà definitiva e vincolante. Non ci sarà alcun ricorso ad azioni legali nei tribunali ordinari in relazione a tali questioni ". CONSIDERATO che l'art. 60 dello statuto UEFA prevede che: "CAS hanno competenza esclusiva per far fronte a qualsiasi sfida contro una decisione ai sensi del diritto civile (di carattere pecuniario) degli organi per l'amministrazione della giustizia [UEFA]. Qualsiasi di queste sfide deve essere effettuato al CAS entro dieci giorni dalla notifica della decisione che è stata contestata. Una decisione degli organi per l'amministrazione della giustizia di natura sportiva, o le parti di una decisione che è di natura sportiva, non possono essere contestati in materia civile
Considerando che alla luce di tali disposizioni, la giurisdizione di CAS può essere ammesso o negato a seconda della natura della controversia, considerando che, il premio CAS 98/199 UEFA contro il Real Madrid, il gruppo ha ritenuto che la CAS ha una competenza piena valutare la natura di una controversia; considerando che appare chiaramente che la registrazione dei giocatori è una questione di natura sportiva è legata esclusivamente alla somministrazione di una competizione sportiva, considerando che nel caso Real Madrid, l'uso del Santiago Bernabeu Stadium era squalificato per 2 partite UEFA e che il CAS ha concluso che tale decisione era una sanzione sportiva e che le conseguenze di tale divieto sono stati principalmente di natura sportiva, considerando che, nel caso di specie, anche se la mancata qualificazione dei due giocatori è una decisione di carattere sportivo, si può anche sostenere che tale decisione può avere conseguenze di carattere pecuniario; considerando che, dato l'esito di questa procedura provvisoria, la questione della giurisdizione CAS può rimanere indecisa per il momento, considerando che, di conseguenza, lo farà essere per il gruppo di esperti a pronunciarsi sulla propria competenza (vedi art 186 della legge svizzera sul diritto internazionale privato.), considerando che l'Ufficio CAS Corte ha deciso di assegnare il caso di specie, alla Divisione d'Appello Arbitrale CAS; considerando che, in vista dell'arte. 59 e 60 degli Statuti UEFA e di arte. R47 del Codice di arbitrato sportivo, questa decisione deve essere confermata, considerando che, nonostante le ricorrenti suggeriscono che la loro "richiesta di arbitrato" deve essere considerata come una prima richiesta per conto proprio e in secondo luogo come un appello, non è possibile considerare la materia presente come un "caso nuovo" che potrebbe essere presentato al Ordinario Procedura arbitrale CAS, in una tale situazione, i due giocatori avrebbero dovuto avviare una nuova procedura dinanzi alle autorità UEFA e quindi andare al CAS, inoltre, in vista della la formulazione dell'arte. 58, 59 e 60 dello Statuto UEFA, non sarebbe possibile presentare nel caso di specie direttamente al CAS, senza una previa decisione della UEFA, a meno che un accordo di arbitrato specifico viene firmato tra le due parti (come nel caso CAS 98/200 AEK Atene e Slavia Praga v UEFA), considerando che risulta che i ricorrenti non erano parti del procedimento dinanzi agli organi UEFA e PSV Eindhoven, che era un partito prima che il primo e secondo grado della UEFA, non è un partito più prima CAS, considerando che le ricorrenti ritengono che l'organo di Appello UEFA ha negato "senza alcuna motivazione" per includere i giocatori come Richiedenti;
Considerando che risulta che l'applicazione al Corpo UEFA Appello è stato firmato dal Presidente del PSV Eindhoven, senza alcuna menzione che il ricorso è stato depositato il nome del club e dei giocatori, considerando che, se si considera che la questione della identità delle parti è pacifico e tenendo conto dell'esito della presente procedura provvisoria, questa domanda potrebbe rimanere sconvolto e lasciato alla valutazione del gruppo di esperti a questo proposito; considerando che, nonostante le riserve di cui sopra, il presente ricorso può, in questa fase, essere considerata ammissibile , fatta salva qualsiasi decisione contraria da parte del gruppo che potrebbe significare la fine del procedimento; considerando che spetta al Presidente del Collegio arbitrale CAS Sezione degli appelli o il suo vice per decidere sulla domanda di provvedimenti provvisori, considerando che il gruppo non ha stato ancora formato (art. R37 del Codice di arbitrato sportivo), considerando che i ricorrenti deducono che la decisione presa dalla UEFA non è corretto, in primo luogo perché l'obbligo di iscrizione entro il 1 ° febbraio 2001 non è stato precisato in modo sufficientemente chiaro per evitare qualsiasi incomprensione e in secondo luogo perché alcun interesse ragionevole, è servita escludendo ai ricorrenti di Coppa UEFA; considerando che le ricorrenti ritengono che la UEFA ha agito con sufficiente attenzione al suo dovere di informare PSV dei requisiti di partecipazione, ma ammettere che non sono stati registrati con la UEFA, prima 1 Febbraio 2001 "a causa di una sfortunata serie di eventi", considerando che i ricorrenti chiedono CAS per ordinare UEFA per consentire loro di partecipare alla parte restante della Coppa UEFA nella stagione 2000/2001 e di ordinare misure urgenti per l'effetto che la UEFA essere istruiti per consentire loro di prendere parte a gara PSV del 15 marzo 2001 contro 1. FC Kaiserslautern, considerando che l'UEFA deduce che le condizioni per la concessione di misure provvisorie non sono soddisfatte nel caso di specie: il club è riuscito a registrare chiaramente i richiedenti in tempo per la Coppa UEFA, i ricorrenti non hanno dimostrato che erano suscettibili di subire gravi danni personali o finanziarie se la domanda di provvedimenti provvisori è stata respinta e gli interessi della UEFA superano chiaramente gli interessi dei ricorrenti in materia presente, considerando che, come regola generale (v. ordinanza procedurale sulla domanda di provvedimenti resi in via preliminare l' arbitrato CAS 98/200 AEK Atene e Slavia Praga v UEFA), al momento di decidere se concedere misure provvisorie, è necessario considerare il rischio di un danno irreparabile per le ricorrenti, la probabilità di successo sul merito del ricorso e se il interessi delle parti ricorrenti superano quelli del Resistente (equilibrio degli interessi), considerando che è necessario confrontare i rischi sostenuti dai ricorrenti in caso di esecuzione immediata della decisione con gli svantaggi per il Resistente nell'ambito privare tale esecuzione;
Considerando che i ricorrenti devono dare l'impressione che i fatti hanno una certa probabilità, e deve anche fare sommariamente plausibile che i diritti citati esistono e che le condizioni materiali per una azione legale sono soddisfatte; considerando che l'ammissibilità / registrazione dei giocatori per la UEFA Champions League e la Coppa UEFA è disciplinata dal Regolamento UEFA Champions League e il regolamento della Coppa UEFA (art. 15 in entrambi i regolamenti), che sono pubblicate da UEFA e disponibile a tutte le federazioni nazionali, club e giocatori, considerando che l'art. 15,02 dei regolamenti della Coppa UEFA prevedono che "solo i giocatori che hanno diritto a giocare per il club interessato nelle seguenti date e che siano stati debitamente registrato presso l'Amministrazione UEFA per mezzo di elenchi A e B, hanno diritto a giocare in questa UEFA competizione per club (...) 1 febbraio 2001 (ore 24.00 CET): per i giocatori di cui al paragrafo 15,07 "[i nuovi giocatori], mentre, ai sensi dell'art. 15,10 dei regolamenti, "al momento della presentazione liste di iscrizione dei giocatori, l'associazione nazionale e club interessato deve garantire per il contenuto e sono responsabili di assicurare che le disposizioni [dell'art. 15] siano rispettati ", considerando che, sebbene entrambe le ricorrenti hanno giocato per il PSV Eindhoven durante la stagione precedente, non sono stati ufficialmente registrati per competizioni UEFA per club nella stagione 2000/2001 (Eric Addo tuttavia sembra essere stato temporaneamente registrato in settembre / ottobre 2000 in base alle decisioni degli organi UEFA) e devono essere considerati come "nuovi giocatori" in conformità al Regolamento UEFA, considerando che la lettera del 5 maggio 2000 e trasmesso dalla UEFA alle Associazioni membri conferma le disposizioni dello statuto della Coppa UEFA e, in particolare, la scadenza del 1 ° febbraio 2001 (data di ammissibilità, Coppa UEFA a partire dal 4 ° turno), la circolare ricorda che "per quanto riguarda l'ammissibilità giocatore, si prega di notare che i giocatori iscritti devono avere diritto a giocare per il club in questione di cui sopra date di validità ", la stessa lettera circolare ricorda anche che è responsabilità delle associazioni e club per conformarsi alle norme in materia di ammissibilità giocatore, considerando che nessuna confusione tra il Regolamento UEFA Champions League e il regolamento della Coppa UEFA sembra essere possibile sia come regolamenti prevedono lo stesso termine del 1 ° febbraio 2001 per la registrazione di nuovi giocatori; considerando che, di conseguenza, sembra che gli interessi dei ricorrenti per giocare negli ultimi turni della Coppa UEFA, nonostante il fatto che il club non ha rispettato il termine per la registrazione dei giocatori, non superano gli interessi della UEFA di avere regolamenti UEFA ugualmente applicato a tutti i partecipanti qualificati in Coppa UEFA; considerando che, prima facie e in questa fase del procedimento, non è probabile che la decisione appello da è contrario al Regolamento UEFA, considerando che, in considerazione delle ragioni di cui sopra, la domanda di misure provvisorie deve essere respinto.
Il Vice Presidente del Collegio arbitrale CAS Sezione degli appelli, giudica a porte chiuse: 1. La domanda di provvedimenti provvisori presentati da Eric Addo e Ruud van Nistelrooij il 14 marzo 2001. 2. Stati che la presente ordinanza è pronunciata senza costi.
Tribunal Arbitral du Sport - Court of Arbitration for Sport (2001-2002) - official version by www.tas-cas.org -
Arbitration CAS 2001/A/324 Addo & van Nistelrooij / Union des Associations Européennes de Football (UEFA), order of 15 March 2001 CAS jurisdiction Decision of a sporting nature Late registration of players for the UEFA competitions In view of the request for arbitration filed by Eric Addo and Ruud van Nistelrooij on 14 March 2001, against the decision pronounced by the Appeals Body of the UEFA on 14 March 2001; In view of the application for provisional measures also dated 14 March 2001; In view of the answer to this application for provisional measures filed by UEFA on 15 March 2001; In view of art. R37, R48 and R52 of the Code of Sports-related Arbitration; In view of the urgency of the case; The Deputy President of the CAS Appeals Arbitration Division, ruling in camera, hereby considers Whereas Eric Addo and Ruud van Nistelrooij are football players employed by PSV Eindhoven, club taking part in the Champions League / UEFA Cup during the season 2000/2001; Whereas both players were injured and unable to play at least since the beginning of the current season; Whereas on 20 and 21 February 2001, PSV Eindhoven requested the UEFA to register the players Addo and Van Nistelrooij in order to be able to play in the final rounds of the UEFA Cup; Whereas by letter of 22 February 2001, the Manager of UEFA Competition Services informed PSV Eindhoven that the registration of the two players could not be accepted, the deadline for such registration being the 1st February 2001; Whereas, in his decision, the Manager of the Competition Services stated that the deadline of 1st February 2001 was provided by art. 15.02 of the 2000/01 UEFA Champions League and UEFA Cup Regulations, as well as by the circular letter N° 25 dated 5 May 2000 concerning player eligibility and player lists for both UEFA Champions League and UEFA Cup.
Whereas on 6 March 2001, PSV Eindhoven challenged this decision before the Control and Disciplinary Body of the UEFA; Whereas by decision of 7 March 2001, the Control and Disciplinary Body of UEFA dismissed the application of PSV Eindhoven confirming that the club failed to respect the deadlines provided by the UEFA rules and guidelines; Whereas on 9 March 2001, PSV Eindhoven challenged the decision made by the Control and Disciplinary Body before the Appeals Body of UEFA; Whereas on 14 March 2001, the UEFA Appeals Body decided to reject the appeal and to confirm the decision of the Control and Disciplinary Body; Whereas on 14 March 2001 Eric Addo and Ruud van Nistelrooij filed a “request for arbitration” against this decision before the Court of Arbitration for Sport; Whereas the two players request the CAS to order provisional measures in order to be allowed to play in the next stages of the UEFA Cup and in particular in the quarter finals second leg of that competition (against 1.FC Kaiserslautern); Whereas the UEFA filed its reply to the request for provisional measures on 15 March 2001 and requested the CAS, firstly, to declare the request not admissible and, secondly, to declare it ill-founded; Whereas the UEFA considers that the CAS does not have the jurisdiction to handle the present matter which is, according to UEFA, of a sporting nature only; LAW Whereas art. 58 of the UEFA Statutes provides that: “1. The Organs for the Administration of Justice shall have exclusive jurisdiction to deal with all disputes of a sporting nature relating to UEFA matters which arise between UEFA and Member Associations, clubs, players or officials. 2. The decisions of the Organs for the Administration of Justice shall be final and binding. There shall be no recourse to legal action in the ordinary courts of law in relation to such matters”. Whereas art. 60 of the UEFA Statutes provides that: “CAS shall have exclusive jurisdiction to deal with any challenge against a decision under civil law (of a pecuniary nature) of the organs for the administration of justice [of UEFA]. Any such challenge must be made at CAS within ten days of the notification of the decision which is challenged. A decision of the organs for the administration of justice of a sporting nature, or any parts of a decision that is of a sporting nature, may not be challenged in civil
Whereas in the light of these provisions, the jurisdiction of CAS can be admitted or denied depending on the nature of the dispute; Whereas, in the award CAS 98/199 Real Madrid v. UEFA, the Panel considered that the CAS had full competence to assess the nature of a dispute; Whereas it appears clearly that the registration of players is a matter of sporting nature as it is related exclusively to the administration of a sports competition; Whereas in the Real Madrid case, the use of the Santiago Bernabeu Stadium was banned for 2 UEFA matches and whereas the CAS concluded that such decision was a sporting sanction and that the consequences of such ban were primarily of a sporting nature; Whereas, in the present case, although the non-qualification of two players is a decision of a sporting nature, it can be also argued that such decision may have consequences of a pecuniary nature; Whereas, given the outcome of this interim procedure, the issue of the CAS jurisdiction can remain undecided for the time being; Whereas, consequently, it will be for the Panel to rule on its own jurisdiction (see art. 186 of the Swiss Act on Private International Law); Whereas the CAS Court Office decided to allocate the present case to the CAS Appeals Arbitration Division; Whereas, in view of art. 59 and 60 of the UEFA Statutes and of art. R47 of the Code of Sports-related Arbitration, this decision shall be confirmed; Whereas although the Appellants suggest that their “request for arbitration” must be first considered as a request on its own and secondly as an appeal, it is not possible to consider the present matter as a “new case” which could be submitted to the CAS Ordinary Arbitration Procedure; in such a situation, the two players would have to initiate a new procedure before the UEFA authorities and then go to CAS; furthermore, in view of the wording of the art. 58, 59 and 60 of the UEFA Statutes, it would not be possible to submit the present case directly to CAS without any prior decision of UEFA, unless a specific arbitration agreement is signed between the two parties (like in the case CAS 98/200 AEK Athens & Slavia Prague v. UEFA); Whereas it appears that the Appellants were not parties to the procedure before the UEFA organs and that PSV Eindhoven, which was a party before the first and second instance of UEFA, is not a party anymore before CAS; Whereas the Appellants consider that the UEFA Appeals Body denied “without any motivation” to include the players as Claimants;
Whereas it appears that the application to the UEFA Appeals Body has been signed by the President of PSV Eindhoven without any mention that the appeal was filed on behalf of the club and of the players; Whereas, considering that the issue of the identity of the parties is disputed and taking into account the outcome of the present interim procedure, this question may remain unsettled and left to the appreciation of the Panel in this regard; Whereas, despite the above reservations, the present appeal may, at this stage, be considered admissible, without prejudice to any contrary decision made by the Panel which could mean the end of the proceedings; Whereas it is for the President of the CAS Appeals Arbitration Division or his Deputy to decide on the application for provisional measures, considering that the Panel has not been formed yet (art. R37 of the Code of Sports-related Arbitration); Whereas the Appellants put forward that the decision made by UEFA is not correct, firstly because the requirement to register before 1 February 2001 was not stated sufficiently clearly to avoid any misunderstanding and secondly because no reasonable interest is served by excluding the Appellants from the UEFA Cup; Whereas the Appellants consider that the UEFA acted with insufficient care in its duty to inform PSV of the requirements for participation but admit that they were not registered with UEFA before 1 February 2001 “because of an unfortunate turn of events”; Whereas the Appellants request CAS to order UEFA to permit them to participate in the remaining part of the UEFA Cup in the season 2000/2001 and to order urgent measures to the effect that UEFA be instructed to permit them to take part in PSV’s match of 15 March 2001 against 1. FC Kaiserslautern; Whereas the UEFA puts forward that the conditions for the granting of provisional measures are not fulfilled in the present case: the club clearly failed to register the Appellants on time for the UEFA Cup; the Appellants failed to demonstrate that they were likely to suffer any serious personal or financial damage if the request for provisional measures was rejected and the interests of UEFA clearly outweigh the interests of the Appellants in the present matter; Whereas, as a general rule (see procedural order on application for preliminary relief rendered in the arbitration CAS 98/200 AEK Athens & Slavia Prague v. UEFA), when deciding whether to grant provisional measures, it is necessary to consider the risk of irreparable harm to the Appellants, the likelihood of success on the merits of the appeal and whether the interests of the Appellants outweigh those of the Respondent (balance of interests); Whereas it is necessary to compare the risks incurred by the Appellants in the event of immediate execution of the decision with the disadvantages for the Respondent in being deprived such execution;
Whereas the Appellants must give the impression that the facts have a certain probability, and must also make summarily plausible that the rights cited exist and that the material conditions for a legal action are fulfilled; Whereas the eligibility/registration of players for the UEFA Champions League and UEFA Cup is governed by the UEFA Champions League Regulations and the UEFA Cup Regulations (art. 15 in both regulations) which are published by UEFA and available to all national federations, clubs and players; Whereas art. 15.02 of the UEFA Cup regulations provide that “only players who are eligible to play for the club concerned on the following dates, and who have been duly registered with the UEFA Administration by means of lists A and B, are eligible to play in this UEFA club competition (...) 1 February 2001 (24.00 hours CET): for players referred to in paragraph 15.07” [new players]; Whereas, pursuant to art. 15.10 of the regulations, “when submitting player registration lists, the national association and club concerned must vouch for the content and are responsible for ensuring that the [provisions of art. 15] are respected”; Whereas, although both Appellants played for PSV Eindhoven during the previous season, they were not officially registered for UEFA club competitions in the season 2000/2001 (however Eric Addo seems to have been temporarily registered in September/October 2000 according to the decisions of the UEFA organs) and must be considered as “new players” according to the UEFA Regulations; Whereas the letter dated 5 May 2000 and sent by UEFA to the Member Associations confirms the provisions of the UEFA Cup Regulations and, in particular, the deadline of 1 February 2001 (eligibility date, UEFA Cup as from 4th round); the circular letter reminds that “with respect to player eligibility, please note that players registered must be eligible to play for the club in question by the aforementioned effective dates”; the same circular letter also reminds that it is the responsibility of the member associations and clubs to comply with the regulations regarding player eligibility; Whereas no confusion between the UEFA Champions League Regulations and the UEFA Cup Regulations seems to be possible as both regulations provide for the same deadline of 1 February 2001 for the registration of new players; Whereas, consequently, it appears that the interests of the Appellants to play in the last rounds of the UEFA Cup, despite the fact that the club did not comply with the deadline for registration of players, do not outweigh the interests of the UEFA to have the UEFA regulations equally applied to all participants qualified in the UEFA Cup; Whereas, prima facie and at this stage of the proceedings, it is not likely that the decision appealed from is contrary to the UEFA Regulations; Whereas, in view of the above reasons, the application for provisional measures shall be dismissed.
The Deputy President of the CAS Appeals Arbitration Division, ruling in camera: 1. Dismisses the application for provisional measures filed by Eric Addo and Ruud van Nistelrooij on 14 March 2001. 2. States that the present order is pronounced without costs.
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