TAS-CAS – Tribunale Arbitrale dello Sport – Corte arbitrale dello Sport (2009-2010) – Versione non ufficiale by dirittocalcistico – CAS arbitrale 2009/A/1828 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Sonia Bompastor) e TAS 2009/A/1829 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Camille Abily), Premio del 18 marzo 2010 Istruzione: Mr. Olivier Carrard (Svizzera), Presidente, Prof.. Karaquillo Jean-Pierre (Francia) Jean-Jacques Bertrand (Francia) Calcio Emissione di un Certificato di Trasferimento Internazionale (ITC) Consolidamento di un procedimento
TAS-CAS - Tribunale Arbitrale dello Sport - Corte arbitrale dello Sport (2009-2010) - Versione non ufficiale by dirittocalcistico -
CAS arbitrale 2009/A/1828 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Sonia Bompastor) e TAS 2009/A/1829 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Camille Abily), Premio del 18 marzo 2010
Istruzione: Mr. Olivier Carrard (Svizzera), Presidente, Prof.. Karaquillo Jean-Pierre (Francia) Jean-Jacques Bertrand (Francia)
Calcio
Emissione di un Certificato di Trasferimento Internazionale (ITC)
Consolidamento di un procedimento
Non è legittimato a impugnare un club contro una decisione del giudice FIFA unica sulla questione di un ITC
La qualità in difesa come parte di un ricorso contro una decisione del giudice unico della FIFA
1. Ai sensi dell'art. 23 comma 3 RSTP, è possibile utilizzare il CAS contro una decisione del giudice FIFA unico sulla questione di un ITC, anche se non è una decisione sul merito e non costituisce una decisione intermedio, vale a dire, un passo nella controversia tra le parti. Il paragrafo 3 della presente disposizione non fa alcuna distinzione tra le decisioni e CIT decisioni che autorizzano la registrazione provvisoria del giocatore.
2. Quando due procedure si basano su fatti identici e che le due decisioni impugnate hanno lo stesso contenuto, con alcune specificità minori, si è giustificato che la formazione è determinato in due casi in una sola frase. Questo approccio non è certamente espressamente previsto dal Codice, ma risponde a un'esigenza di economia processuale, che costituisce un principio generale di diritto svizzero, applicabile l'alternativa.
3. Regolamento FIFA non definire chiaramente quale entità dovrebbe prendere la qualità di ricorrente in un ricorso contro una decisione del giudice unico. Tuttavia, la procedura per il rilascio del CIT è chiaramente definito nel RSTJ come se avvenissero tra le federazioni nazionali. Così, un club non può partecipare al procedimento dinanzi al giudice unico. Non vi è quindi alcuna ragione per cui un club può quindi presentare ricorso contro la decisione del giudice unico in questo settore. Inoltre, anche se la giurisprudenza del Tribunale federale, la legge svizzera, applicabile in via subordinata, prevede che nel caso di organizzazioni ombrello, il membro indiretta possono anche impugnare le decisioni dell 'associazione, secondo la giurisprudenza della CAS, iscrizione può essere indirettamente attribuiti a squadre di calcio in caso di regole chiare dell'associazione.
4. Or s. 23 del RSTJ né dello Statuto FIFA, in particolare l'art. 62 e seguenti della Costituzione, non indica che la qualità di convenuto in un ricorso contro una decisione del giudice unico. Diritto svizzero è applicabile inoltre, art. 75 CC prevede l'utilizzo di un membro contro la decisione dell'associazione. In questo caso, il convenuto è l'associazione stessa. Tuttavia, secondo la dottrina ed i premi determinati assunti nel quadro del CAS, una decisione presa dall'associazione di decidere una controversia tra due squadre (membri) non rientrano nella categoria di decisioni che rientrano nel s. 75 CC. Infatti, in tal caso, l'associazione non decide una questione relativa a se stesso nelle sue relazioni con uno dei suoi membri, ma agisce come un organo decisionale di primo grado. Tale è il caso quando la FIFA agisce come autorità di decidere se permettere ai giocatori di registrare in modo provvisorio, poiché la FIFA non si impegna nulla in questi casi, ma soltanto autorizzare una associazione nazionale di procedere registrazioni provvisorie. FIFA non deve apparire e essere parte al procedimento di impugnazione nel caso particolare. Questa conclusione è anche sotto la definizione generale di legittimazione passiva (come in difesa) nel diritto svizzero.
L'associazione Olympique Lyonnais ("OL" o "ricorrente") è una squadra di calcio con una squadra femminile che gioca nel campionato di Francia, Coppa di Francia e la Coppa UEFA.
La US Soccer Federation ("USSF" o "Resistente") è l'organizzazione mantello delle società di calcio negli Stati Uniti.
Ms. Camille Abily e Sonia Bompastor ("entrambi i giocatori") sono attivi come calciatori.
Dopo aver giocato nella OL, che svolgono da febbraio 2009 in due squadre statunitensi.
Le circostanze in cui entrambi i giocatori hanno lasciato l'OL ha dato origine a questo contenzioso.
Ms. Camille Abily, nato 5 Dicembre 1984, è stato reclutato nel OL nell'estate del 2006. Infatti, la signora Abily è stato assunto dal primo OL da una lettera del 14 giugno 2006, controfirmato da essa, poi da un "contratto a tempo indeterminato" del 1 ° agosto 2006, accompagnato da un emendamento del lo stesso giorno.
Per quanto riguarda Sonia Bompastor, nato 8 giu 1980, fu assunto dal OL nello stesso periodo. Così, la signora Bompastor è stato inoltre impegnato dal primo OL da una lettera del 14 giugno 2006, controfirmato da essa. Poi, le parti hanno firmato un "contratto a tempo indeterminato" del 1 ° agosto 2006, corredato da una convalida lo stesso giorno. Inoltre, la signora Bompastor è stato fatto da delle immagini SAS OL dal contratto separato dal 1 ° agosto 2006, accompagnata da un cavaliere. Le lettere e contratti di cui sopra hanno un contenuto identico, compresi i seguenti punti devono essere affrontate.
Nelle sue lettere del 14 giugno 2006, OL ha confermato "le proposte contrattuali che abbiamo discusso il 6 giugno presso il nostro rendez-vous" e dichiara che i giocatori sono impegnati "nello stato calciatore dilettante per soddisfare norme vigenti per il calcio femminile ".
Inoltre, la richiesta OL di entrambi i giocatori un "impegno minimo di tre stagioni".
Infine, le offerte OL dalle lettere "un contratto a tempo indeterminato part-time all'interno della Associazione Olympique Lyonnais con la missione di garantire la formazione fisica e atletica sezioni sportive di studi aperti a giocatori provenienti da parte delle donne Club "alla Signora Abily e, per quanto riguarda la signora Bompastor, OL gli offre" un contratto a tempo indeterminato part-time presso la consociata "Olympique Lyonnais Picture" (OL TV) "e" una contratto di lavoro a tempo indeterminato part-time all'interno della Associazione Olympique Lyonnais con la missione di partecipare ai lavori della segreteria della sezione amatoriale del club ".
Inoltre, la signora Abily può continuare i suoi studi universitari.
È altresì previsto che nella lettera del 14 giugno 2006, che è stato inviato a lui che la signora Abily riceve uno stipendio lordo mensile di € [...], di un'indennità di alloggio di € [...] e un bonus annuale di € [... ], nonostante il fatto che il suo lavoro è giunto il momento solo una parte.
Per quanto riguarda Ms. Bompastor, è previsto nella lettera del 14 giugno 2006 riceve uno stipendio lordo mensile di € [...], totale (€ [...] per posta), e di un'indennità di alloggio di € [...] e un bonus annuale di € [...].
Questi pagamenti sono per gli occupati e le due giocatori non per l'attività di calcio.
Contratti dal 1o agosto 2006 dettaglio l'accordo delle parti.
Il contenuto dei contratti riguardanti i poteri di due giocatori (sezione 2) e salari (sezione 4) è identico alle lettere del 14 giugno 2006. L'arte. 6 contratto prevede che "il lavoratore può essere necessari per effettuare missioni, ovunque in Francia o all'estero, indicherà che l'Associazione".
Inoltre, l'art. 5 Ms. contratto con l'Olympique Lyonnais Bompastor associazione prevede che la durata dei lavori sarà 75.84 ore al mese, pari a circa 17,5 ore alla settimana, a considerare "la formazione, le selezioni e le gare, cui il lavoratore è probabile a partecipare dato il suo status di giocatore di calcio ".
Infine, sotto contratto con SAS Bompastor Immagini signora OL, l'attività doveva essere distribuito l'archivista. Inoltre, l'emendamento chiamato "risoluzione consensuale del contratto di lavoro a tempo indeterminato firmato il 1 ° agosto 2006", le parti hanno espressamente dichiarato che l'assunzione di giocatori come dipendenti "è legato al reclutamento di interessato al femminile la squadra di calcio Olympique Lyonnais e per poter fornire un reddito all'occupazione ". Pertanto, le parti hanno convenuto che "il rapporto contrattuale cesserà di comune accordo, alla fine della stagione calcistica quando il dipendente decide di impegnarsi con un altro club".
Infine, l'emendamento prevede inoltre che "l'Associazione e il lavoratore si impegnano verso l'altro a non intraprendere azioni legali per qualsiasi motivo, concernenti l'esecuzione e / o di violazione di comune accordo contratto di lavoro ".
Nel corso del 2007, entrambi i giocatori sono stati avvicinati da ciascuno di una squadra di calcio degli Stati Uniti. Infatti, la signora Abily è stato avvicinato dal club di AEG LA (SOL LA) e la signora Bompastor dalla Freedom Washington.
Hanno quindi deciso di chiudere i contratti che li legano alla OL e partecipano a questi club americani.
Contratti dei giocatori con i club americani sono stati firmati con effetto dal 1 ° marzo 2009.
Per questo motivo, la signora Abily ha terminato il suo contratto con l'Olympique Lyonnais Association, a mezzo raccomandata del 19 gennaio 2008 [rect: 2009]. Ha anche inviato alla OL un avviso di dimissioni del federcalcio francese (FFF), datata gennaio 30, 2009.
4 febbraio 2009, la signora Bompastor ha inviato la sua lettera di denuncia alla OL, per quello che era il suo segretario e calciatore. Lo stesso giorno ha inviato una lettera al OL sul montante stesso Archivista. Ms. Bompastor ha anche affrontato il OL un avviso di dimissioni del FFF, 13 febbraio 2009.
Entrambi i giocatori stato anche chiesto di essere insegnato a fare il loro tempo di preavviso.
OL oppone le dimissioni di due giocatori e notificato al FFF con il preavviso di dimissioni. Inoltre, l'OL è stato trovato, con lettera del 6 febbraio 2009, l'assenza di Ms. Abily di formazione e si è riservata il diritto di agire contro il giocatore se non riprendere la sua attività.
Ms. Abily ha risposto, attraverso il suo avvocato, che il Lione non poteva richiedere al suo posto e il tempo di notare che era disposta a pagare un risarcimento a questo proposito se la OL voleva. E 'stato anche richiamato in OL che le parti avevano firmato una rinuncia a qualsiasi procedimento giudiziario per violazione del contratto.
La OL ha inviato una seconda lettera della signora Abily, datato 11 febbraio 2009, affermando che essa ha violato l'accordo del 14 giugno 2006, che concede lui "pacchetti di compensazione ben al di sopra degli standard in cambio di Garanzia di collaborazione professionale e sportiva di voi di essere almeno tre stagioni fino al 30 giugno 2009 ". La OL ha inoltre spiegato che le dimissioni durante la stagione ha violato la modifica del contratto, che ha permesso al club di cambiare l'esito della stagione sportiva. Il club ha rifiutato le dimissioni, ha chiesto il ripristino del club da parte del giocatore e, in mancanza di questo, ha annunciato il suo desiderio di agire contro la signora Abily a titolo di risarcimento per la sua ferita.
OL ha scritto alla signora Bompastor, del 23 febbraio 2009, si era opposto alle dimissioni del giocatore, gli stessi motivi di quelle contenute nella lettera dell'11 febbraio 2009 indirizzata alla sig.ra Abily.
Con lettere del 4 marzo 2009, OL ha colto l'FFF caso di due giocatori, indicando i motivi per i quali è stato opposto il club della loro partenza. Egli ha pertanto chiesto alla FFF, prima rifiutandosi di rilasciare il Certificato di Trasferimento Internazionale (ITC), e anche la convinzione di due giocatori per riparare i danni della OL, del valore di € 500 '000, -. Il club ha inoltre affermato di aver riferito al Tribunal de Grande Instance de Lyon in parallelo.
17 Febbraio 2009, la USSF ha chiesto l'emissione del FFF di CIT per due giocatori.
Datato 23 e 24 febbraio 2009, il FFF ha respinto queste affermazioni, dicendo la USSF della OL di opposizione al rilascio del CIT.
Dopo un ulteriore scambio di lettere, il FFF ha detto, con lettera del 5 marzo 2009, non avrebbe emesso l'ITC come lei non era in possesso di una decisione del giudice unico della Commissione per lo Status Calciatori.
Del 10 marzo 2009, la USSF ha preso Cup (lo Status dei Calciatori Divisione), in modo che aiuta a ottenere il ILC. La USSF ha sostenuto che questi casi erano urgenti, dato che i giocatori dovrebbero giocare nella partita inaugurale del campionato marzo 29, 2009.
Inoltre, la USSF ha attribuito ai suoi scambi di applicazione di corrispondenza con la FFF, nonché le indicazioni (unsigned) di Ms. Abily e Bompastor, chiedendo l'intervento della FIFA.
Con lettera del 17 marzo 2009, la FIFA ha pertanto invitato la ILC di consegnare il FFF o di indicare i motivi per cui si rifiutò di farlo. FIFA inoltre invitati ad informare la FFF OL, il suo club affiliato, l'esistenza della procedura.
Il FFF ha risposto, datato 18 marzo 2009, ri-esponendo i motivi di opposizione sollevati dalla OL nelle sue lettere del 11 e 23 febbraio 2009 a due giocatori.
Va notato che l'OL non era parte del procedimento dinanzi alla FIFA, che consisteva di due controversie tra la USSF di FFF.
Dopo il rifiuto del FFF di consegnare il ILC, Gerhard Mayer-Vorfelder, il giudice unico della Commissione per lo Status dei Calciatori della FIFA (il "giudice unico"), ha emesso due decisioni del marzo 27, 2009.
Tali decisioni chiarire, piè di pagina, i riferimenti ai procedimenti che sono "US Soccer Federation / France Football Federation". Inoltre, le decisioni hanno diritto: "La decisione [...] sulla richiesta avanzata dal Soccer statunitense Federation (USSF) per la registrazione provvisoria del giocatore Camille Abily / Sonia Bompastor" (traduzione: "La decisione in seguito alla richiesta della US Soccer Federation (USSF) per la registrazione provvisoria del giocatore Camille Abily / Sonia Bompastor ").
Il giudice unico, sulla base di elementi di prova, i motivi di rifiuto addotti dalla FFF di consegnare il CIT non costituisce una controversia contrattuale ai sensi del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori, per quanto riguarda i giocatori dilettanti.
Pertanto, il giudice unico ha permesso la USSF di registrare entrambi i giocatori temporaneamente ai suoi club membri.
Una copia completa della decisione è stata comunicata alle parti, vale a dire la USSF e la FFF, 27 marzo 2009. Il LO e le due squadre americane sono state portate a conoscenza di tali decisioni.
Con atti del 15 aprile 2009 (ricevuta dal CAS il giorno stesso), OL appello al TAS contro la decisione del 27 marzo 2009 il giudice unico, notificata il 27 marzo 2009. OL ha diretto il suo appello contro la FFF e la USSF (collettivamente "convenuti").
Il ricorrente ha trasmesso al CAS la sua breve appello del 30 aprile 2009, accompagnato da vari pezzi, e ha chiesto dove le due procedure.
4 maggio 4009, il FFF ha inviato una lettera al CAS, esprimendo la sua sorpresa per essere stato descritto come convenuto nella causa. Il CAS Segretario Generale ha risposto alla FFF, spiegando che se non voleva essere parte in causa, ha dovuto fare una richiesta in tal senso. Il FFF ha fatto una tale richiesta con lettera datata 12 maggio 2009.
Con lettera del 13 maggio 2009, il segretariato del CAS ha informato le parti della sentenza della Divisione d'Appello Arbitrale del 13 maggio 2009 per scegliere il francese come lingua dell'arbitrato.
Invitato a commentare la questione della esclusione della procedura di FFF, la USSF ha espresso il suo accordo con lettera del 13 maggio 2009. La OL ha inoltre acconsentito, con lettera del 15 maggio 2009. Pertanto, la FFF è stata esclusa da tale procedura.
Informato del ricorso con lettera del 20 aprile TAS 2009, la FIFA ha indicato, con lettera datata 22 maggio 2009, lei non ha voluto intervenire nel procedimento dinanzi alla CAS. FIFA, tuttavia, sottolineato che la chiamata non è diretta contro la FIFA, deve essere respinto.
In risposta, OL ha detto che FIFA era implicito nel ricorso, poiché la decisione impugnata era stata fatta da essa. Il chiamante ha aggiunto, oltre a vari argomenti di diritto, che saranno discussi in seguito dalla formazione, che come ha guidato anche bisogno il suo appello contro la FIFA.
3 giu 2009 invitati a commentare ancora una volta sul suo coinvolgimento, la FIFA ha risposto il 9 giugno 2009 che il ricorso non contiene il suo nome, lei potrebbe essere rispondente. Ha anche sollevato il termine per il ricorso era scaduto. Pertanto, la FIFA ha mantenuto la sua posizione secondo cui l'appello del OL deve essere respinto a causa della mancanza di FIFA tra gli intervistati.
Inoltre ha invitato 3 Giugno 2009 per dare la sua posizione sulla partecipazione della FIFA, la USSF ha risposto il 5 giugno 2009, che l'assenza di FIFA effettivamente giustificato il rigetto del ricorso e di cui al questo proposito un premio CAS in un altro caso, su cui torneremo qui di seguito.
La USSF ha presentato la sua risposta in data 10 giugno 2009, vale a dire, dopo la scadenza del tempo. Con questo scritto, la USSF ha chiesto CAS di respingere il ricorso in quanto infondato e conferma ricercata delle decisioni del giudice unico.
In sintesi, le posizioni delle parti sono le seguenti.
La ricorrente ritiene che le sue chiamate sono ammissibili e che aveva correttamente diretto anche contro FIFA. OL ritiene che, ai sensi dell'art. 25 al. 6 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (RSTJ), la legge contiene anche, oltre alle regole FIFA, "le modalità, le leggi e / o nei pertinenti accordi collettivi a livello nazionale", cioè cioè in questo caso le norme generali del FFF, e contratti tra i due giocatori e OL.
Nel merito, OL ritiene che il giudice unico ha erroneamente ignorato le regole della FFF e le due contratti dei giocatori che proibiscono la partenza di un giocatore durante la stagione. Inoltre, entrambi i giocatori avevano assunto un impegno a rimanere all'interno della OL almeno tre anni di tempo che non ha rispettato. In questo modo, ci sono, secondo la ricorrente, un motivo legittimo per il rifiuto del rilascio del CIT. OL chiede pertanto che la riforma delle decisioni impugnate.
Per quanto riguarda la USSF, afferma che i ricorsi devono essere respinti per motivi procedurali, a causa della mancanza di sfida a FIFA. Chi la legge, la resistente ritiene che i regolamenti della FFF non sono applicabili.
Sui meriti, le richieste hanno risposto che le decisioni prese dal Giudice unico ad essere confermati dal CAS.
A sostegno di tale conclusione, la USSF ha detto che entrambi i giocatori avevano lo status di dilettanti e che per questa categoria di giocatori, non vi sono motivi per l'ex Federazione di rifiutare la costituzione di uno CIT. In particolare, l'esistenza di una controversia contrattuale non, nel caso di giocatori dilettanti, rifiutando di rilasciare il certificato.
In subordine, la USSF ha sostenuto che gli impegni assunti dai loro giocatori sono inapplicabile a causa della nullità dei contratti che violano il principio del dilettantismo nel calcio femminile in Francia. Questi contratti inoltre violare le convenzioni internazionali e la legge costituzionale francese. La richiesta USSF quindi respinto i ricorsi.
DESTRA
Competenza del CAS
1. La giurisdizione del risultato CAS dell'arte. R47 del Codice di Arbitrato per lo Sport (il "Codice"), che recita in parte: "Un ricorso contro una decisione di un'organizzazione federazione, associazione o altri sport possono essere depositate presso il CAS se gli statuti o regolamenti di tale organismo sport in modo da fornire o se le parti hanno concluso un accordo specifico di arbitrato e, per quanto se il ricorrente ha esaurito i rimedi prima della chiamata che essa ha diritto dallo statuto o regolamenti di tale organizzazione sport ".
2. L'arte. 62 dello Statuto della FIFA fornisce competenza generale del CAS per le controversie nell'ambito della FIFA. Inoltre, l'art. 63 dello statuto prevede che il ricorso deve essere presentato entro 21 giorni dopo la notifica della decisione e dopo l'esaurimento dei rimedi giurisdizionali interni.
3. L'arte. 23 c. 3 di RSTJ, applicabile ai meriti di questo contenzioso, prevede che le decisioni del Giudice unico del Comitato per lo Status dei Calciatori può essere oggetto di ricorso al TAS.
4. Pertanto, il percorso di appellarsi al CAS è in conformità con il regolamento della FIFA.
5. Chiede OL sono le decisioni del 27 marzo 2009, emessi dal giudice unico, le cui decisioni possono essere fatte direttamente al CAS sotto RSTJ. I rimedi prima di fare appello al TAS sono state esaurite.
6. Di conseguenza, le condizioni previste dall'art. R47 del Codice sono soddisfatte e la CAS ha giurisdizione sulla presente controversia.
Sulla ricevibilità del ricorso
7. Le decisioni impugnate sono state notificate alle parti il 27 marzo 2009.
8. Avviso di Appello di Lione sono stati formati 15 apr 2009 e sono stati ricevuti dal CAS lo stesso giorno, in modo che i ricorsi sono stati depositati entro 21 giorni dalla presentazione delle decisioni controverse, ai sensi d'arte. 63 dello Statuto FIFA. Infatti, ai sensi dell'art. R32 del Codice, il termine si considera rispettato se l'atto è fatto l'ultimo giorno del periodo prima di mezzanotte. 9. Inoltre, gli atti di ricorso soddisfa i requisiti formali di s. R48 del Codice.
10. La formazione sarà quindi considerare se sia possibile fare appello al TAS contro la decisione del giudice unico in CIT, che è solo una decisione provvisoria, vale a dire, un passo nella controversia tra il parti e che non è una decisione sul merito.
11. Infatti, l'OL non ha fatto alcuna denuncia contro i club che hanno impegnato i due giocatori. Per lo meno, tali informazioni non risulta dai documenti prodotti dalle parti del CAS.
12. Pertanto, è opportuno esaminare se una tale decisione provvisoria può essere oggetto di ricorso al CAS.
13. Ai sensi dell'art. R47 del Codice, il CAS è competente a conoscere dei ricorsi se gli statuti o regolamenti del corpo sport lo prevedono o se le parti hanno concluso un accordo arbitrale. Inoltre, il ricorrente deve aver esaurito i mezzi a detta pre organizzazione sportiva.
14. In questo caso, le decisioni del giudice singolo sono state effettuate ai sensi dell'art. 23 di RSTJ. Il paragrafo 3 di tale disposizione prevede un appello direttamente al CAS, senza fare distinzione per CIT decisioni e le decisioni che autorizzano la registrazione provvisoria del giocatore.
15. Inoltre, va rilevato che nel caso 2008/A/1639 TAS (decisione del 24 aprile 2009), entrato in formazione su una chiamata contro una decisione del giudice unico sulle CIT , almeno in linea di principio.
16. Alla luce di queste considerazioni e le disposizioni regolamentari, le chiamate di formazione sono ritenute ammissibili.
Legge
17. Ai sensi dell'art. R58 del Codice: "La formazione agisce in conformità alle normative vigenti e alle norme di legge scelta dalle parti o, se non la scelta in base alla legge del paese in cui l'organizzazione federazione, associazione o altri sport che ha emesso la decisione impugnata casa o le norme di legge che considera la formazione l'applicazione appropriata. In quest'ultimo caso, la decisione della formazione deve essere motivato. "
18. In questo caso, le regole sono quelle della FIFA, in particolare, dello Statuto della FIFA (il "articoli"), il RSTJ e al regolamento della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di risoluzione delle controversie (le "norme procedurali"). 19. Per quanto riguarda RSTJ procedurali e dei regolamenti, conviene esaminare la questione della loro applicabilità nel tempo. In effetti, questi due regolamenti sono stati dei cambiamenti recenti.
20. I fatti in questione ha avuto luogo durante l'inverno l'estate 2009. Per quanto riguarda la richiesta del USSF, è stata inviata alla FIFA il 10 marzo 2009.
21. Così, la formazione deve rendere le sue versioni decisione adottata in applicazione delle norme RSTJ e procedurali in vigore durante l'inverno del 2009. Questo è il RSTJ 2008 (articolo 26 del RSTJ edizione 2008) e le norme procedurali 2008 (art. 21 comma 3 regolamento di procedura 2008).
22. Inoltre, le parti non hanno fatto una scelta di diritto, il diritto del quartier generale della FIFA, vale a dire il diritto svizzero, potrebbe trovare applicazione in via subordinata.
23. OL ritiene che, ai sensi dell'art. 25 al. 6 di RSTJ, dovrebbe valere anche per "accordi rilevanti, le leggi e / o nei pertinenti accordi collettivi a livello nazionale", vale a dire in questo caso le norme generali del FFF, e le contratti tra i due giocatori e OL.
24. In tal modo, OL intende in realtà per sostenere che il giudice unico avrebbe dovuto applicare queste regole, non lo ha fatto secondo la ricorrente. La ricorrente ritiene che il CAS deve applicare tali norme riformando le decisioni del giudice unico. Formazione riserva a questa domanda per l'esame del merito della causa, perché se dovesse sorgere.
25. Per il resto, si tornerà in seguito regolamenti nella misura necessaria.
Consolidamento di un procedimento
26. Richiesto dal ricorrente all'inizio del procedimento, la giunzione tra le due procedure è giustificata davvero. Inoltre, il convenuto non si oppone a un tale provvedimento e, a parte la creazione di due distinti avvisi di ricorso, le parti hanno sempre fatto considerando i due casi insieme e produrre un unico documento Riferendosi alle due procedure.
27. Infatti, le due procedure sono basate su fatti identici e le due decisioni impugnate con lo stesso contenuto, con alcune specificità minori, è giustificato che la formazione è determinato in due casi in una sola frase.
28. Questo approccio non è certamente espressamente previsto dal Codice, ma risponde a un'esigenza di economia processuale, che costituisce un principio generale di diritto svizzero, applicabile l'alternativa. 29. In considerazione di quanto precede, il bivio di CAS procedure 2009/A/1828 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Sonia Bompastor) e TAS 2009/A/1829 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Camille Abily) è consentita.
In fondo
30. Una formazione preliminare ricorda che, ai sensi dell'art. R57 del Codice, il CAS ha piena facoltà di rivedere i fatti e la legge: "Formazione esamina i fatti e la legge, con pieno potere di revisione. Si può prendere una nuova decisione sostituisce la decisione impugnata o annullare e adire l'autorità che ha statuito in ultimo. "
31. Formazione in primo luogo considerare le questioni formali che sorgono nell'ambito del presente procedimento prima l'esame delle questioni sostanziali, se presente.
A. La risposta di memoria del prodotto USSF di tempo
32. La risposta memoria del USSF è stata prodotta al di fuori del periodo è stato consentito dalla Segreteria del CAS per tale scopo e che è stato venti giorni dal ricevimento degli atti, ai sensi dell'art . R55 del Codice. Infatti, il termine è stato fissato, con lettera datato 4 maggio 2009 e successivamente prorogata fino al 2 giugno 2009. Ma la risposta è stata infine presentata il 10 giugno 2009. Alla richiesta di identificare fino al 16 giugno 2009, concernente l'ammissibilità della risposta, la ricorrente ha indicato che era contraria ad esso, con riserva di riesame se tutte le difficoltà procedurali sono state risolte.
33. Così, scrivendo fuori questo termine non può essere accettato dal gruppo.
34. Tuttavia, ai sensi dell'art. R55 al. 2 del codice, anche se il convenuto non presentare una breve risposta entro il tempo prescritto da tale disposizione, il gruppo può comunque procedere ed effettuare un premio.
35. Pertanto, la formazione non prenderà in considerazione la risposta della USSF, che non gli impediscono di risolvere la controversia e, se del caso, il movimento un numero qualsiasi di argomenti.
B. Mancanza di qualità per chiamare OL
36. Anche se le chiamate sono strettamente ricevibili La formazione deve affrontare il problema della mancanza di coinvolgimento del LO alle procedure precedenti prima del giudice unico e la giustificazione per chiamare (o chiamata per la qualità) le decisioni del giudice unico. La mancanza di questa qualità dovrebbe infatti comportare il rifiuto della chiamata. Si tratta di questioni sostanziali e non la ricevibilità, dal momento che la legittimazione ad agire di una parte costituisce la base materiale dell'azione e la sua assenza comporterà il rigetto della stessa (CAS 2008/A/1639, premio 24 Aprile 2009 e le sentenze e le condanne di cui al conside. 11.2).
37. Infatti, l'OL ha lanciato un appello contro le decisioni del giudice unico, anche se non era parte del procedimento dinanzi ad essa, che si è pronunciata sulla richiesta di USSF e come parte di ricorso contro il FFF.
38. Così, la lettera di reclamo alla USSF del 10 marzo 2009 indirizzata alla Commissione per lo Status dei Calciatori della FIFA è stata seguita da una lettera che la commissione, chiedendo copia del contratto tra i due giocatori alla loro rispettivi nuovo club americano. In seguito al ricevimento di questi contratti mar 13, 2009, il Comitato ha richiesto la FFF, con lettera del 17 marzo 2009, a stabilire la necessaria CIT. Dopo il rifiuto del FFF indicato per posta tutta la notte, le decisioni impugnate sono stati resi dal giudice unico 27 marzo 2009.
39. La decisione del giudice unico, come indicato anche la prima pagina di questo documento è stato rilasciato solo su richiesta del USSF, riguardante l'adesione provvisoria dei due giocatori. La parte della decisione è anche l'unica USSF, che è autorizzata a partecipare temporaneamente i giocatori.
40. Mentre le autorizzazioni trasferimento temporaneo hanno frustrato il ricorrente, ha affermato, il contratto esistente con i due giocatori. L'OL è infatti influenzata dalle decisioni controverse.
41. Regolamenti FIFA applicabili in questo caso non definisce chiaramente quale entità dovrebbe prendere la qualità di ricorrente in un ricorso contro una decisione del giudice unico. Infatti, l'art. 62 e seguenti dello Statuto e dell'art. 22 e seguenti del RSTJ nessuna disposizione in materia.
42. Nella frase procedura CAS 2008/A/1639 del 24 aprile 2009), il ricorrente è stato anche club di provenienza del giocatore, che agisce contro il nuovo club e il nuovo club dell'associazione nazionale. In questo caso, la formazione non si è pronunciata sulla posizione della società di provenienza o la qualità di entrambe le entità da difendere intervistati, dopo aver respinto il ricorso per l'assenza di FIFA ( cf. sotto).
43. Fermo restando quanto sopra, la legittimazione ad agire (o una qualità di chiamata) OL è dubbia.
44. Infatti, i club calcistici non sono autorizzati a richiedere CIT, questa funzione è riservata per l'arte da parte delle federazioni. RSTJ e 9 dell'allegato 3 del RSTJ, tra cui l'art. 2 al. 2 (per i giocatori professionisti) e art. 3 al. 2 (per dilettanti).
45. Inoltre, è solo quando i giocatori professionisti che le società hanno la qualità per arrivare alla FIFA da una denuncia (art. 2. RSTJ 6 L'allegato 3). Tuttavia, in questo caso, come rilevato dal giudice unico, i due giocatori coinvolti erano dilettanti. 46. Infatti, entrambi i giocatori si trasferì nel campionato di calcio femminile in Francia, che notoriamente e la confessione di tutte le parti, ha solo i dilettanti femminili. Inoltre, la qualità amatoriale dei due giocatori è anche chiare lettere di impegno del 14 giugno 2006 dei OL, così come le carte dei giocatori consegnati alla Fifa dal FFF del 19 marzo 2009, con la indicazione "dilettante". Infine, ammesso OL nella sua breve appello, che il calcio delle donne francesi è stata amatoriale ed entrambi i giocatori erano anche di questa qualità.
47. Quindi, la procedura per il rilascio CIT è chiaramente definito nel RSTJ come se avvenissero tra le federazioni nazionali. Di conseguenza, il club non può partecipare al procedimento dinanzi al giudice unico. Non vi è dunque alcuna ragione che questo club stesso si può quindi presentare ricorso contro la decisione del giudice unico.
48. Per queste ragioni, l'OL non è legittimato a impugnare le decisioni attaccati.
49. Inoltre, anche supponendo che ci sia una lacuna nel regolamento della Fifa circa la qualità della chiamata, OL non avrebbe questa qualità. Si potrebbe in effetti essere considerata come RSTJ non contiene alcuna norma esplicita sulla qualità di presentare ricorso contro le decisioni del giudice unico.
50. In caso di carenza, è opportuno fare affidamento sul diritto svizzero, applicabile in subordine, in particolare le norme che disciplinano le associazioni (articolo 60 e seguenti del Codice civile svizzero (CC)).
51. Ai sensi dell'art. 75 DC, "ogni membro è autorizzato dalla legge di citare in giudizio entro un mese dal giorno in cui divenne noto, le decisioni che non ha aderito e che violano disposizioni di legge o regolamentare". Pertanto, ai sensi del diritto svizzero, ogni membro dell'associazione ("membro") può agire contro le decisioni di quest'ultima.
52. Secondo la giurisprudenza del Tribunale federale svizzero, nel caso di organizzazioni ombrello, che solo le associazioni o altri soggetti possono diventare soci, il socio può anche attaccare indirettamente le decisioni dell'associazione (DTF 119 II 271, JT 1994 I 384).
53. Tuttavia, come selezionato da sentenze precedenti del CAS, la composizione può essere indirettamente attribuiti alle società calcistiche, in caso di regole chiare dell'associazione di provenienza dei membri di qualità, che ammettono che le federazioni nazionali in al loro interno (TAS 98/200, Premio del 20 agosto 1999, consi. 52.)
54. In questo caso, è chiaro che i membri della FIFA federazioni calcistiche nazionali (articolo 10 dello Statuto della FIFA).
55. In casi sottoposti al Panel, le associazioni nazionali affiliate alla FIFA e al FFF sono USSF. Al contrario, l'OL non è un membro della FIFA, ma solo membro del FFF. Come tale, non è legittimato a ricorrere contro una decisione della FIFA. 56. Inoltre, OL stesso ammette che non era parte del procedimento dinanzi al giudice unico, in una lettera del suo Consiglio, del 15 maggio 2009, che recita: "un punto di vista procedurale, le decisioni da parte del giudice unico si trovavano in una controversia espressamente indicati da lui come un avversario ˝ US Soccer Federation / France Football Federation ˝ ".
57. Inoltre, queste decisioni chiarire, nel piè di pagina, il nome della procedura è "US Soccer Federation / France Football Federation". Inoltre, le decisioni hanno diritto: "La decisione [...] sulla richiesta avanzata dal Soccer statunitense Federation (USSF) per la registrazione provvisoria del giocatore Camille Abily / Sonia Bompastor".
58. Infine, il dubbio di formazione che il Lione ha alcun reale interesse ad agire in questo caso. Anche se la decisione che ha dato ragione, non riceveranno un risarcimento ai sensi della RSTJ. Inoltre, OL non sembra di aver presentato un reclamo ai sensi RSTJ.
59. Così, un semplice invalidazione della registrazione provvisoria dei due giocatori non ha aiutato a OL. Infatti, tale nullità non consentirebbe l'OL per ottenere i due giocatori o ottenere alcun risarcimento del danno subito.
60. In ogni caso, OL non ha la legittimazione ad impugnare le decisioni del giudice unico, perché la formazione rifiuta le chiamate.
C. Assenza di FIFA in procedure di ricorso
61. Oltre al problema che è stato discusso sopra, la formazione deve ancora prendere in considerazione l'alternativa ad un altro argomento, che la FIFA e la USSF sostengono che dovrebbe portare al rifiuto delle chiamate al OL. Questa è la questione della mancanza di FIFA, come convenuto in sede di impugnazione.
62. Infatti, la FIFA non è stata indicata come un intervistato dal ricorrente. Pertanto, è necessario esaminare se le impugnazioni anche fallire su questo terreno.
63. E 'utile, in quanto tale, di rinviare la causa al TAS 2008/A/1639, che ha coinvolto anche un trasferimento del giocatore che avrebbe agito in contrasto con le norme in questo settore. Il giudice unico ha preso una decisione, la concessione del CIT e il trasferimento provvisorio del giocatore. Il club quindi ricorrente ha impugnato tale decisione con un appello alla CAS, in cui il "bracconaggio" club inglese e la FA (la Football Association) sono stati intervistati.
64. In questo caso, la formazione ha preso in considerazione l'argomento sollevato dal Club convenuto, sul fatto che la ricorrente non aveva rivolto il suo appello contro la FIFA di convenuti. La formazione ha ritenuto che il ricorso avrebbe dovuto essere diretto contro FIFA e che ha portato il suo rifiuto. 65. Nel presente procedimento, le parti hanno avuto la possibilità di commentare su questo premio.
66. Il caso è certamente simile alla controversia sorta nel caso 2008/A/1639 TAS. Tuttavia, la formazione può seguire solo in parte le motivazioni e le conclusioni del lodo in tale causa.
67. Afferma di formazione che la questione della necessità della partecipazione di FIFA non è la ricevibilità dei ricorsi, ma il merito della causa (TAS 2008/A/1639, consi. 11.2).
68. La formazione poi scoperto che nessuno dei due s. 23 del RSTJ né dello Statuto FIFA, in particolare l'art. 62 e seguenti della Costituzione, non indica che la qualità di convenuto in un ricorso contro una decisione del giudice unico. In assenza di regole esplicite nei regolamenti della FIFA, art. 62 al. 2 dello Statuto della FIFA prevede l'applicazione del diritto svizzero come suppletive.
69. L'arte. 75 CC prevede l'utilizzo di un membro contro la decisione dell'associazione. In questo caso, il convenuto è l'associazione stessa (CAS 2008/A/1639, consi. 11.5 e 11.6 e riferimenti dottrinali citati, si veda anche TAS 2008/A/1517, consi. 23, i riferimenti citati dottrinale e ATF 122 II 283).
70. Tuttavia, secondo la dottrina (BERNASCONI / HUBER, ricorsi contro una decisione di un (Sport) Association.. La questione della validità dei tempi limiti previsti nello statuto dell 'anno dell'Associazione, sprint 2004/6, p 268 ss) e un po' riconoscimenti effettuati nel quadro del TAS (TAS 2008/A/1517, conside 24-26 e giurisprudenza ivi citata;.. TAS 2006/A/1192, consi 41-48), una decisione presa dall'associazione di sentire un controversia tra due club (membri) non rientra nella categoria di decisioni che rientrano nel s. 75 CC. Infatti, in tal caso, l'associazione non decide una questione relativa a se stesso nelle sue relazioni con uno dei suoi membri, ma agisce come un organo decisionale di primo grado (CAS 2008/A/1639 , consi. 11.6.1).
71. La formazione è del parere che questo è il caso di specie, poiché la FIFA è stata nel presente procedimento in qualità di autorità di decidere se permettere a due giocatori di registrare maniera provvisoria. FIFA stessa non ha fatto nulla in questi casi, ma solo per consentire la USSF per rendere le registrazioni provvisorie.
72. Così, la FIFA non sembra essere parte di questi appelli. La formazione è quindi del parere di discostarsi dalla motivazione della sentenza del 24 aprile 2009 nel caso CAS 2008/A/1639, che aveva stabilito che la FIFA avrebbe dovuto essere parte del procedimento.
73. Questa conclusione è anche sotto la definizione generale di legittimazione passiva (come in difesa) nel diritto svizzero.
74. Secondo la legge svizzera, esiste un principio generale, che la qualità è per difendere ciò che è necessario del diritto in conflitto. Per determinare questa persona, vale la pena cercare il CAS 2009/A/1928 1929 Olympique Lyonnais & c. US Soccer Federation (Sonia Bompastor & Camille Abily)) sentenza del 18 marzo 2010 16 disposizione di legge che stabilisce il diritto affermato e dei mezzi necessari. La mancanza di legittimazione a difendere provoca il rigetto del ricorso (Hohl F., Procedura Civile, 2001 Berna, T. I, n ° 437-447).
75. Questa definizione è stata applicata in molti casi il CAS (CAS 2007/A/1329 -. Il 1330 e il TAS 2008/A/1517, conside 22) e può quindi essere considerato come un principio generale di procedura, anche con il CAS.
76. In questo caso, l'ITC è rilasciato dall'Associazione ex giocatore (articolo 9 dell'allegato 3 e RSTJ RSTJ). Per quanto riguarda il giudice FIFA unico e da essa istituito, sono intervenuti nella controversia in caso di rifiuto dell 'Associazione ex di rilasciare il CIT (art. 22 e 23 del RSTJ).
77. Pertanto, l'obbligo di rilasciare il CIT appartiene agli atti ex di associazione e di FIFA, come un'autorità in primo grado. Così, la FIFA non sembra essere necessariamente una parte l'appello alla CAS, secondo il diritto svizzero.
78. Tuttavia, data la precedente conclusione della formazione, che ha respinto il ricorso per mancanza di legittimazione ad impugnare la OL, la questione della realizzazione di questa eccezione per l'applicazione di s. 75 CC e la qualità in difesa della FIFA può rimanere aperto in questo caso.
79. Chiede di essere respinti per ragioni formali che sono stati sviluppati, la formazione non ritiene necessario prendere in considerazione gli argomenti delle parti sul merito del contenzioso, vale a dire, la fondatezza delle decisioni singolo giudice.
Il Tribunale Arbitrale dello Sport:
Al modulo
1. Dichiara ricorsi ammissibili da The Association Olympique Lyonnais 15 aprile 2009, contro le decisioni del giudice unico della Commissione per lo Status dei Calciatori del 27 marzo 2009 fatta nei casi di:
- US Soccer Federation c. Federazione francese di calcio, a seguito della richiesta di registrazione provvisoria del giocatore Camille Abily;
- Us Soccer Federation c. Federazione francese di calcio, a seguito della richiesta di registrazione provvisoria del giocatore di Sonia Bompastor. TAS 1929 Olympique Lyonnais 2009/A/1928 & c. US Soccer Federation (Sonia Bompastor & Camille Abily)) sentenza del 18 marzo 2010 17
In fondo
2. Rifiuta le chiamate;
(...)
5. Rifiuta ogni altro ordine o successivamente raccolto. ______________________________ TAS-CAS - Tribunal Arbitral du Sport - Court of Arbitration for Sport (2009-2010) - official version by www.tas-cas.org -
Arbitrage TAS 2009/A/1828 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Sonia Bompastor) & TAS 2009/A/1829 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Camille Abily), sentence du 18 mars 2010
Formation: Me Olivier Carrard (Suisse), Président; Prof. Jean-Pierre Karaquillo (France); Me Jean-Jacques Bertrand (France)
Football
Délivrance d'un Certificat International de Transfert (CIT)
Jonction de procédures
Absence de qualité pour faire appel d'un club à l'encontre d'une décision du Juge Unique de la FIFA relative à la délivrance d'un CIT
Qualité pour défendre dans le cadre d'un appel dirigé contre une décision du juge unique de la FIFA
1. En application de l'art. 23 al 3 RSTP, il est possible de recourir au TAS contre une décision du Juge unique de la FIFA relative à la délivrance d'un CIT, même si celle-ci n’est pas une décision au fond et ne constitue qu’une décision intermédiaire, c’est-à-dire une étape dans le litige entre les parties. L'alinéa 3 de cette disposition ne fait pas de distinction entre les décisions en matière de CIT et les décisions provisoires autorisant l’enregistrement du joueur.
2. Lorsque deux procédures sont fondées sur des faits identiques et que les deux décisions attaquées ont le même contenu, sous réserve de quelques spécificités mineures, il se justifie que la Formation se détermine au sujet des deux litiges en une seule sentence. Cette manière de procéder n’est certes pas prévue expressément par le Code, mais elle répond à un impératif d’économie de procédure, qui est un principe général du droit suisse, applicable à titre subsidiaire.
3. Les règlementations de la FIFA ne définissent pas clairement quelle entité doit revêtir la qualité d’appelant dans une procédure d’appel contre une décision du Juge unique. Cependant, la procédure d’émission des CIT est clairement définie dans le RSTJ comme se déroulant entre fédérations nationales. De ce fait, un club ne peut pas participer à la procédure devant le Juge unique. Il n’y a donc aucun motif pour qu'un club puisse ensuite faire appel de la décision du Juge unique dans ce domaine. En outre, même si selon la jurisprudence du Tribunal fédéral, le droit suisse, applicable à titre subsidiaire, prévoit que dans le cas d’associations faîtières, le membre indirect peut aussi attaquer les décisions de l’association, selon la jurisprudence du TAS, la qualité de membre indirect ne peut être attribuée à des clubs de football en cas de réglementations claires de l’association.
4. Ni l’art. 23 du RSTJ, ni les Statuts de la FIFA, en particulier les art. 62 et suivants des Statuts, ne précisent qui a la qualité d’intimé dans un appel dirigé contre une décision du Juge unique. Le droit suisse étant applicable à titre supplétif, l’art. 75 du CC prévoit le recours d’un membre contre les décisions d’une association. Dans un tel cas, le défendeur est l’association elle-même. Toutefois, selon la doctrine et certaines sentences rendues sous l’égide du TAS, une décision prise par l’association afin de trancher un différend entre deux clubs (membres) ne tombe pas dans la catégorie des décisions qui relèvent de l’art. 75 CC. En effet, dans un tel cas, l’association ne tranche pas une question relative à elle-même dans ses relations avec l’un de ses membres, mais agit en tant qu’organe décisionnel de première instance. Tel est le cas lorsque la FIFA agit comme autorité décidant de l’autorisation ou non d’enregistrer des joueurs de manière provisionnelle puisque la FIFA n'entreprend elle-même rien dans ces affaires, mais se contente d’autoriser une association nationale à procéder aux enregistrements provisoires. La FIFA ne semble ainsi pas devoir être partie aux procédures d’appel dans le cas particulier. Cette conclusion s’impose également en vertu de la définition générale de la légitimation passive (qualité pour défendre) en droit suisse.
L’association Olympique Lyonnais (“OL” ou “l’appelante”) est un club de football disposant d’une équipe féminine qui évolue dans le championnat de France, dans la Coupe de France et dans la coupe de l’UEFA.
L’US Soccer Federation (“USSF” ou “l’intimée”) est l’organisation faîtière regroupant les clubs de football aux Etats-Unis.
Mmes Camille Abily et Sonia Bompastor (“les deux joueuses”) sont actives en tant que joueuses de football.
Après avoir évolué au sein de l’OL, elles jouent depuis février 2009 dans deux équipes américaines.
Les circonstances dans lesquelles ces deux joueuses ont quitté l’OL ont donné naissance au présent litige.
Mme Camille Abily, née le 5 décembre 1984, a été recrutée au sein de l’OL dans le courant de l’été 2006. En effet, Mme Abily a été engagée par l’OL tout d’abord par une lettre du 14 juin 2006, contresignée par elle, puis par un “contrat de travail à durée indéterminée” du 1er août 2006, accompagné d’un avenant du même jour.
Quant à Mme Sonia Bompastor, née le 8 juin 1980, elle a été recrutée par l’OL à la même période. Ainsi, Mme Bompastor a également été engagée par l’OL tout d’abord par une lettre du 14 juin 2006, contresignée par elle. Ensuite, les parties ont signé un “contrat de travail à durée indéterminée” du 1er août 2006, accompagné d’un avenant du même jour. De plus, Mme Bompastor a également été engagée par la société SAS OL Images par contrat séparé du 1er août 2006, accompagné d’un avenant. Les lettres et contrats susmentionnés ont un contenu identique, dont les points suivants doivent être relevés.
Dans ses lettres du 14 juin 2006, l’OL confirme “les propositions contractuelles que nous avons évoquées en date du 6 juin lors de notre rendez-vous” et précise que les joueuses sont engagées “dans le cadre du statut de joueuse amateur pour respecter la réglementation en cours pour le football féminin”.
En outre, l’OL demande des deux joueuses un “engagement minimum de trois saisons”.
Enfin, l’OL propose par ces lettres “un contrat de travail à durée indéterminée à temps partiel au sein de l’Association Olympique Lyonnais avec pour mission d’assurer la préparation physique et athlétique des sections sports études ouvertes aux joueuses de la section féminine du club” à Mme Abily et, pour ce qui est de Mme Bompastor, l’OL lui offre “un contrat de travail à durée indéterminée à temps partiel au sein de la filiale «Olympique Lyonnais Image» (OL TV)” et “un contrat de travail à durée indéterminée à temps partiel au sein de l’Association Olympique Lyonnais avec pour mission de participer aux travaux de secrétariat de la section amateur du club”.
En outre, Mme Abily peut poursuivre son cursus universitaire.
Il est enfin prévu dans le courrier du 14 juin 2006 qui lui a été adressé que Mme Abily reçoive un salaire mensuel brut de € […], une indemnité de logement de € […], ainsi qu’une prime annuelle de € […], et ce malgré le fait que son activité salariée soit uniquement à temps partiel.
Quant à Mme Bompastor, il est prévu dans la lettre du 14 juin 2006 qu’elle reçoive un salaire mensuel brut de € […], au total (€ […] par poste), de même qu’une indemnité de logement de € […], ainsi qu’une prime annuelle de € […].
Ces rémunérations sont relatives à l’activité salariée des deux joueuses et non pas à leur activité footballistique.
Les contrats du 1er août 2006 détaillent l’accord des parties.
Le contenu des contrats concernant les attributions des deux joueuses (art. 2) et leurs salaires (art. 4) est identique à celui des lettres du 14 juin 2006. L’art. 6 des contrats précise que “le Salarié pourra être amené à effectuer des missions, en tout lieu en France ou à l’étranger, que l’Association lui indiquera”.
De plus, l’art. 5 du contrat de Mme Bompastor avec l’Olympique Lyonnais Association prévoit que la durée du travail de celle-ci sera de 75,84 heures par mois, soit environ 17,5 heures par semaine, afin de “tenir compte des entraînements, des sélections et des compétitions, auxquels le salarié est susceptible de participer compte tenu de son statut de joueuse de football”.
Enfin, selon le contrat de Mme Bompastor avec la SAS OL Images, l’activité à déployer devait être celle d’archiviste. En outre, par l’avenant appelé “résiliation amiable du contrat de travail à durée indéterminée signé en date du 1er août 2006”, les parties ont expressément indiqué que l’embauche des joueuses en qualité de salariées “est liée au recrutement de l’intéressé dans l’équipe de football féminine de l’Olympique Lyonnais et ce afin de lui permettre d’assurer un revenu d’activité professionnelle”. Par conséquent, les parties ont prévu que “les relations contractuelles cesseront d’un commun accord à l’issue de la saison de football où le salarié décidera de s’engager avec un autre club”.
Enfin, cet avenant prévoit également que “l’Association et le salarié s’engagent l’un envers l’autre à ne pas exercer d’action judiciaire pour tout motif lié à l’exécution et/ou à la rupture par consentement mutuel du contrat de travail”.
Dans le courant de l’année 2007, les deux joueuses ont été approchées chacune par un club de football des Etats-Unis. En effet, Mme Abily a été sollicitée par le club AEG L.A. (LA SOL) et Mme Bompastor par le Washington Freedom.
Elles ont alors décidé de mettre fin aux contrats les liant à l’OL et de rejoindre ces clubs américains.
Les contrats des joueuses avec les clubs américains ont été signés avec effet au 1er mars 2009.
Pour ce motif, Mme Abily a résilié le contrat la liant à l’Association Olympique Lyonnais, par courrier recommandé du 19 janvier 2008 [recte: 2009]. Elle a également fait parvenir à l’OL un avis de démission de la Fédération Française de Football (FFF), daté du 30 janvier 2009.
Le 4 février 2009, Mme Bompastor a fait parvenir sa lettre de résiliation à l’OL, pour ce qui était de son poste de secrétaire et de joueuse de football. Le même jour, elle a adressé à l’OL une lettre identique concernant son poste d’archiviste. Mme Bompastor a également adressé à l’OL un avis de démission de la FFF, le 13 février 2009.
Les deux joueuses ont en outre demandé à être dispensées d’accomplir leur temps de préavis.
L’OL s’est opposé à la démission des deux joueuses et l’a notifié à la FFF au moyen de l’avis de démission. En outre, l’OL a constaté, par courrier du 6 février 2009, l’absence de Mme Abily de l’entraînement et a réservé son droit d’agir à l’encontre de cette joueuse si elle ne reprenait pas son activité.
Mme Abily a répondu, par l’intermédiaire de son avocat, que l’OL ne pouvait pas exiger d’elle qu’elle effectue son temps de préavis et qu’elle était prête à payer une indemnité à cet égard si l’OL le souhaitait. Il a également été rappelé à l’OL que les parties avaient signé une renonciation à toute procédure judiciaire en cas de rupture du contrat.
L’OL a adressé à Mme Abily un second courrier, en date du 11 février 2009, lui reprochant d’avoir violé l’accord du 14 juin 2006 lui octroyant “des conditions de rémunération nettement supérieures aux normes en vigueur en contrepartie d’une garanti de collaboration professionnelle et sportive de votre part de trois saisons soit au minimum jusqu’au 30 juin 2009”. L’OL a en outre expliqué que la démission en cours de saison violait l’avenant au contrat, qui permettait le changement de club à l’issue de la saison sportive. Le club a donc refusé la démission, exigé la réintégration du club par la joueuse et, à défaut, a annoncé son désir d’intenter une procédure contre Mme Abily en réparation de son préjudice.
L’OL a écrit à Mme Bompastor, en date du 23 février 2009, qu’il était opposé à la démission de la joueuse, pour les mêmes motifs que ceux contenus dans le courrier du 11 février 2009 adressé à Mme Abily.
Par courriers du 4 mars 2009, l’OL a saisi la FFF du cas des deux joueuses, en exposant les motifs pour lesquels le club s’opposait à leur départ. Il a par conséquent demandé à la FFF, d’une part le refus de délivrance du certificat international de transfert (CIT), et d’autre part la condamnation des deux joueuses à la réparation du préjudice de l’OL, évalué à € 500'000,--. Le club indiquait également avoir saisi le Tribunal de Grande Instance de Lyon en parallèle.
Le 17 février 2009, l’USSF a sollicité de la FFF la délivrance des CIT pour les deux joueuses.
En date des 23 et 24 février 2009, la FFF a rejeté ces demandes, informant l’USSF de l’opposition de l’OL à la délivrance des CIT.
Après un échange supplémentaire de courriers, la FFF a déclaré, par courrier du 5 mars 2009, qu’elle ne délivrerait pas les CIT tant qu’elle n’était pas en possession d’une décision du Juge unique de la Commission du Statut du Joueur de la FIFA.
En date du 10 mars 2009, l’USSF a saisi la FIFA (Division Statut du Joueur), afin que celle-ci l’assiste dans l’obtention des CIT. L’USSF a fait valoir que ces cas étaient urgents, vu que les joueuses devaient jouer dans le match inaugural de la ligue le 29 mars 2009.
En outre, l’USSF a joint à sa demande les échanges de correspondances avec la FFF, de même que des déclarations (non signées) de Mmes Abily et Bompastor, demandant l’intervention de la FIFA.
Par lettre du 17 mars 2009, la FIFA a par conséquent a invité la FFF à délivrer le CIT ou d’indiquer les motifs pour lesquels elle refusait de le faire. La FIFA invitait également la FFF à informer l’OL, son club affilié, de l’existence de la procédure.
La FFF a répondu, en date du 18 mars 2009, en exposant à nouveau les motifs d’opposition soulevés par l’OL dans ses courriers du 11 et 23 février 2009 aux deux joueuses.
Il sied de préciser que l’OL n’était pas partie à la procédure devant le FIFA, qui était constituée par deux litiges opposant l’USSF à la FFF.
Suite au refus de la FFF de délivrer les CIT, M. Gerhard Mayer-Vorfelder, le Juge unique du Comité du Statut du Joueur de la FIFA (le “Juge unique”), a rendu deux décisions, en date du 27 mars 2009.
Lesdites décisions précisent, en pied de page, les références de la procédure qui sont “US Soccer Federation / France Football Federation”. En outre, les décisions sont intitulées: “decision […] on the request made by the US Soccer Federation (USSF) for the provisional registration of the player Camille Abily / Sonia Bompastor” (traduction: “décision suite à la requête de US Soccer Federation (USSF) pour l’enregistrement provisoire de la joueuse Camille Abily / Sonia Bompastor”).
Le Juge unique a considéré, sur la base des pièces du dossier, que les motifs de refus invoqués par la FFF de délivrer les CIT ne constituaient pas un litige contractuel au sens du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs, s’agissant de joueuses amateurs.
De ce fait, le Juge unique a autorisé l’USSF à enregistrer les deux joueuses de manière provisoire auprès de ses clubs membres.
Une expédition complète des décisions a été communiquée aux parties, c’est-à-dire l’USSF et la FFF, le 27 mars 2009. L’OL et les deux clubs américains ont également reçu notification des dites décisions.
Par actes du 15 avril 2009 (reçus par le TAS le même jour), l’OL a interjeté appel auprès du TAS contre la décision du 27 mars 2009 du Juge unique, notifiée le 27 mars 2009. L’OL a dirigé son appel contre la FFF et l’USSF (ensemble, les “intimées”).
L’appelante a fait parvenir au TAS son mémoire d’appel en date du 30 avril 2009, accompagné de diverses pièces, et a sollicité la jonction des deux procédures.
Le 4 mai 4009, la FFF a adressé un courrier au TAS, exprimant son étonnement à être qualifiée d’intimée dans la procédure. Le Secrétaire général du TAS a répondu à la FFF, expliquant que si elle ne souhaitait pas être partie à la procédure, elle devait formuler une requête en ce sens. La FFF a formulé une telle requête par lettre du 12 mai 2009.
Par courrier du 13 mai 2009, le Secrétariat du TAS a informé les parties de la décision du Président de la Chambre arbitrale d’appel du 13 mai 2009 de choisir le français en tant que langue de l’arbitrage.
Invitées à se prononcer sur la question de l’exclusion de la FFF de la procédure, l’USSF a exprimé son accord par lettre du 13 mai 2009. L’OL a également acquiescé par lettre du 15 mai 2009. Par conséquent, la FFF a été exclue de la présente procédure.
Informée de l’appel par courrier du TAS du 20 avril 2009, la FIFA a fait savoir, par lettre du 22 mai 2009, qu’elle ne souhaitait pas intervenir dans la procédure devant le TAS. La FIFA a toutefois souligné que l’appel n’étant pas dirigé contre la FIFA, il devrait être rejeté.
En réponse, l’OL a indiqué que la FIFA était implicitement visée par l’appel, puisque la décision attaquée avait été rendue par elle. L’appelant ajoutait, outre divers arguments juridiques, qui seront examinés plus loin par la Formation, qu’en tant que besoin il dirigeait également son appel contre la FIFA.
Invitée le 3 juin 2009 à se prononcer à nouveau à propos de sa participation, la FIFA a répondu le 9 juin 2009 que la déclaration d’appel ne contenant pas son nom, elle ne pouvait être intimée. Elle a également soulevé que le délai d’appel était échu. Par conséquent, la FIFA a maintenu sa position selon laquelle l’appel de l’OL devait être rejeté, du fait de l’omission de la FIFA parmi les parties intimées.
Egalement invitée le 3 juin 2009 à donner sa position concernant la participation de la FIFA, l’USSF a répondu en date du 5 juin 2009 que l’absence de la FIFA justifiait en effet le rejet de l’appel et s’est référée à cet égard à une sentence du TAS dans une autre affaire, au sujet de laquelle il sera revenu ci-après.
L’USSF a déposé son mémoire réponse le 10 juin 2009, c’est-à-dire après l’échéance du délai imparti. Par cette écriture, l’USSF a invité le TAS à rejeter l’appel comme étant non fondé et a demandé la confirmation des décisions du Juge unique.
En résumé, les positions des parties sont les suivantes.
L’appelante estime que ses appels sont recevables et qu’elle les a dûment dirigés également contre la FIFA. L’OL considère que, en application de l’art. 25 al. 6 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (RSTJ), le droit applicable contient également, outre les règles de la FIFA, “les arrangements, lois et/ou accords de conventions collectives pertinents existant au niveau national”, c’est-à-dire en l’espèce les règlements généraux de la FFF, ainsi que les contrats conclus entre les deux joueuses et l’OL.
Quant au fond, l’OL considère que le Juge unique n’a, à tort, pas tenu compte des règlements de la FFF et des contrats des deux joueuses, qui interdisent le départ d’un joueur en cours de saison. En outre, les deux joueuses avaient pris l’engagement de demeurer au sein de l’OL au minimum trois ans, délai qu’elles n’ont pas respecté. De la sorte, il existe, selon l’appelante, un motif légitime de refus de délivrance du CIT. L’OL demande par conséquent la réforme des décisions attaquées.
Quant à l’USSF, elle expose que les appels doivent être rejetés pour vice de forme, en raison de l’absence de mise en cause de la FIFA. A propos du droit applicable, l’intimée est d’avis que les règlements de la FFF ne sont pas applicables.
Quant au fond, l’intimée demande que les décisions prononcées par le Juge unique soient confirmées par le TAS.
A l’appui de cette conclusion, l’USSF souligne que les deux joueuses avaient le statut d’amateurs et que pour cette catégorie de joueurs, il n’existe pas de motifs permettant à l’ancienne fédération de refuser l’établissement d’un CIT. En particulier, l’existence d’un litige contractuel ne permet pas, dans le cas de joueurs amateurs, de refuser la délivrance de ce certificat.
A titre subsidiaire, l’USSF a fait valoir que les engagements souscrits par les joueuses leur sont inopposables, en raison de la nullité des contrats, qui violent le principe de l’amateurisme dans le football féminin en France. Ces contrats violeraient en outre des conventions internationales, ainsi que le droit constitutionnel français. L’USSF demande par conséquent le rejet des appels.
DROIT
Compétence du TAS
1. La compétence du TAS résulte de l’art. R47 du Code de l’arbitrage en matière de sport (le “Code”), qui stipule notamment: “Un appel contre une décision d’une fédération, association ou autre organisme sportif peut être déposé au TAS si les statuts ou règlements dudit organisme sportif le prévoient ou si les parties ont conclu une convention d’arbitrage particulière et dans la mesure aussi où l’appelant a épuisé les voies de droit préalables à l’appel dont il dispose en vertu des statuts ou règlements dudit organisme sportif”.
2. L’art. 62 des Statuts de la FIFA prévoit une compétence générale du TAS pour les litiges au sein de la FIFA. De plus, l’art. 63 des Statuts prévoit que cet appel doit être déposé dans un délai de 21 jours après la notification de la décision et après épuisement des voies de recours internes.
3. L’art. 23 ch. 3 du RSTJ, applicable au fond du présent litige, dispose que les décisions du Juge unique de la Commission du Statut du Joueur peuvent faire l’objet d’un recours au TAS.
4. Dès lors, la voie de l’appel au TAS est prévue par les règlements de la FIFA.
5. Les appels de l’OL visent les décisions du 27 mars 2009, rendues par le Juge unique, dont les décisions peuvent être portées directement au TAS en vertu du RSTJ. Les voies de droit préalables à l’appel devant le TAS ont donc été épuisées.
6. En conséquence, les conditions fixées à l’art. R47 du Code sont remplies et le TAS est compétent pour connaître du présent litige.
Recevabilité de l’appel
7. Les décisions attaquées ont été notifiées aux parties le 27 mars 2009.
8. Les déclarations d’appel de l’OL ont été formées le 15 avril 2009 et ont été reçues par le TAS le même jour, de sorte que les appels ont été déposés dans le délai de 21 jours suivant la communication des décisions contestées, en application de l’art. 63 des Statuts de la FIFA. En effet, en application de l’art. R32 du Code, le délai est réputé observé si l’acte est accompli le dernier jour du délai avant minuit. 9. Par ailleurs, les déclarations d’appel satisfont aux conditions de forme requises par l’art. R48 du Code.
10. La Formation examinera ensuite la question de savoir s’il est possible de recourir au TAS contre la décision du Juge unique relative au CIT, qui ne constitue qu’une décision intermédiaire, c’est-à-dire une étape dans le litige entre les parties et qui n’est pas une décision au fond.
11. En effet, l’OL n’a pas formulé de plainte contre les clubs ayant engagé les deux joueuses. A tout le moins, une telle information ne ressort pas des documents produits par les parties au TAS.
12. Dès lors, il sied d’examiner si une telle décision provisoire peut être portée devant le TAS.
13. En application de l’art. R47 du Code, le TAS est compétent pour connaître des appels si les statuts ou règlements de l’organisme sportif le prévoient ou si les parties ont conclu une convention d’arbitrage. En outre, l’appelant doit avoir épuisé les voies de droit préalables au niveau dudit organisme sportif.
14. En l’espèce, les décisions du Juge unique ont été rendues en application de l’art. 23 du RSTJ. L’alinéa 3 de cette disposition prévoit un appel direct au TAS, sans faire de distinction pour les décisions en matière de CIT et de décisions provisoires autorisant l’enregistrement du joueur.
15. Par ailleurs, il est à noter que, dans l’affaire TAS 2008/A/1639 (sentence du 24 avril 2009), la Formation était entrée en matière à propos d’un appel dirigé contre une décision du Juge unique en matière de CIT, du moins en principe.
16. Au vu de ces considérations et des dispositions règlementaires, la Formation considère que les appels sont recevables.
Droit applicable
17. Conformément à l’art. R58 du Code: “La formation statue selon les règlements applicables et selon les règles de droit choisies par les parties ou, à défaut de choix, selon le droit du pays dans lequel la fédération, association ou autre organisme sportif ayant rendu la décision attaquée à son domicile ou selon les règles de droit dont la Formation estime l’application appropriée. Dans ce dernier cas, la décision de la Formation doit être motivée”.
18. En l’espèce, les règlements applicables sont ceux de la FIFA, en particulier les Statuts de la FIFA (les “Statuts”), le RSTJ, ainsi que le Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (le “Règlement procédural”). 19. S’agissant du RSTJ et du Règlement procédural, il sied d’examiner la question de leur applicabilité dans le temps. En effet, ces deux règlements ont fait l’objet de modifications récentes.
20. Les faits litigieux se sont déroulés dans le courant de l’été l’hiver 2009. Quant à la demande de l’USSF, elle a été adressée à la FIFA le 10 mars 2009.
21. Ainsi, la Formation devra rendre sa décision en application des versions du RSTJ et du Règlement procédural en vigueur durant l’hiver 2009. Il s’agit de l’édition 2008 du RSTJ (art. 26 du RSTJ édition 2008) et de l’édition 2008 du Règlement procédural (art. 21 al. 3 du Règlement procédural édition 2008).
22. En outre, les parties n’ayant pas fait d’élection de droit, le droit du siège de la FIFA, c’est-à-dire le droit suisse, pourrait trouver application à titre subsidiaire.
23. L’OL considère qu’en application de l’art. 25 al. 6 du RSTJ, il sied également d’appliquer “les arrangements, lois et/ou accords de conventions collectives pertinents existant au niveau national”, c’est-à-dire en l’espèce les règlements généraux de la FFF, ainsi que les contrats conclus entre les deux joueuses et l’OL.
24. Ce faisant, l’OL entend en réalité faire valoir que le Juge unique aurait dû appliquer ces règles, ce qu’il n’a pas fait selon l’appelante. L’appelante estime donc que le TAS doit appliquer ces règles en réformant les décisions du Juge unique. La Formation réserve cette question pour l’examen du fond du litige, pour le cas où elle venait à se poser.
25. Pour le surplus, il sera revenu plus loin sur les règlements applicables dans la mesure nécessaire.
Jonction des procédures
26. Sollicitée par l’appelante en début de procédure, la jonction des deux procédures se justifie en effet. Par ailleurs, l’intimée ne s’est pas opposée à une telle mesure et, mis à part l’établissement de deux actes d’appel séparés, les parties ont toujours procédé en considérant ensemble ces deux affaires et en produisant un seul document se référant aux deux procédures.
27. En effet, les deux procédures étant fondées sur des faits identiques et les deux décisions attaquées ayant le même contenu, sous réserve de quelques spécificités mineures, il se justifie que la Formation se détermine au sujet des deux litiges en une seule sentence.
28. Cette manière de procéder n’est certes pas prévue expressément par le Code, mais elle répond à un impératif d’économie de procédure, qui est un principe général du droit suisse, applicable à titre subsidiaire. 29. Au vu de ce qui précède, la jonction des procédures TAS 2009/A/1828 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Sonia Bompastor) et TAS 2009/A/1829 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Camille Abily) est admise.
Au fond
30. A titre préliminaire, la Formation rappelle qu'en vertu de l'art. R57 du Code, le TAS jouit d’un plein pouvoir d’examen en fait et en droit: “la Formation revoit les faits et le droit avec plein pouvoir d'examen. Elle peut soit rendre une nouvelle décision se substituant à la décision attaquée, soit annuler cette dernière et renvoyer la cause à l'autorité qui a statué en dernier”.
31. La Formation examinera tout d’abord les questions d’ordre formel qui se posent dans ces procédures, avant de procéder à l’examen des questions de fond, cas échéant.
A. Le mémoire réponse de l’USSF produit hors délai
32. Le mémoire réponse de l’USSF a été produit en dehors du délai qui lui a été imparti par le Secrétariat du TAS à cette fin et qui était de vingt jours à compter de la réception du mémoire d’appel, en application de l’art. R55 du Code. En effet, le délai a été imparti par courrier du 4 mai 2009 puis prolongé au 2 juin 2009. Or, la réponse n’a finalement été déposée que le 10 juin 2009. Invitée à se déterminer jusqu’au 16 juin 2009 sur l’admissibilité de la réponse, l’appelante a indiqué qu’elle s’opposait à celle-ci, sous réserve de reconsidération si toutes les difficultés procédurales étaient résolues.
33. Ainsi, cette écriture hors délai ne peut être acceptée par la Formation.
34. Toutefois, en application de l’art. R55 al. 2 du Code, même si l’intimé ne dépose pas de mémoire réponse dans le délai prévu par cette disposition, la Formation peut néanmoins poursuivre la procédure et rendre une sentence.
35. De ce fait, la Formation ne prendra pas en compte la réponse de l’USSF, ce qui ne l’empêchera pas de trancher le litige et, cas échéant, de soulever d’office un certain nombre d’arguments.
B. Absence de qualité pour appeler de l’OL
36. Même si les appels sont formellement recevables, la Formation doit examiner la question de l’absence de participation de l’OL aux procédures précédentes devant le Juge unique et sa légitimation pour appeler (ou qualité pour appeler) des décisions du Juge unique. L’absence de cette qualité doit en effet conduire au rejet de l’appel. Il s’agit là de questions de fond et non pas de recevabilité, puisque la légitimation active d’une partie constitue le fondement matériel de l’action et son absence entraîne le rejet de celle-ci (TAS 2008/A/1639, sentence du 24 avril 2009 et les arrêts et sentences cités au consid. 11.2).
37. En effet, l’OL a fait appel contre les décisions du Juge unique, alors même qu’il n’avait pas été partie à la procédure devant le celui-ci, qui a tranché sur demande de l’USSF et dans le cadre d’une procédure dirigée contre la FFF.
38. Ainsi, la lettre de plainte de l’USSF du 10 mars 2009 adressée au Comité du Statut du Joueur de la FIFA a été suivie par une lettre dudit Comité, réclamant copie des contrats liant les deux joueuses à leur nouveau club américain respectif. Après réception de ces contrats le 13 mars 2009, le Comité a prié la FFF, par courrier du 17 mars 2009, d’établir les CIT requis. Suite au refus de la FFF manifesté par courrier du lendemain, les décisions litigieuses ont été rendues par le Juge unique, le 27 mars 2009.
39. La décision du Juge unique, comme l’indique d’ailleurs la première page de ce document, a été rendue sur seule requête de l’USSF, concernant l’affiliation provisoire des deux joueuses. Le dispositif de la décision vise d’ailleurs l’USSF seule, qui est autorisée à affilier les joueuses provisoirement.
40. Certes, les autorisations de transfert provisoires ont frustré l’appelante, selon ses allégations, du contrat existant avec les deux joueuses. L’OL est donc touché dans les faits par les décisions attaquées.
41. Les règlementations de la FIFA applicables en l’espèce ne définissent pas clairement quelle entité doit revêtir la qualité d’appelant dans une procédure d’appel contre une décision du Juge unique. En effet, les art. 62 ss des Statuts et les art. 22 ss du RSTJ ne prévoient rien à ce sujet.
42. Dans la procédure TAS 2008/A/1639 sentence du 24 avril 2009), l’appelant était aussi l’ancien club du joueur, agissant contre le nouveau club et l’association nationale du nouveau club. Dans cette affaire, la Formation ne s’est pas prononcée sur la qualité pour agir de l’ancien club ou la qualité pour défendre des deux entités intimées, puisqu’elle a écarté l’appel en raison de l’absence de la FIFA (cf. infra).
43. Malgré ce qui précède, la légitimation active (ou qualité pour appeler) de l’OL est douteuse.
44. En effet, les clubs de football ne sont pas autorisés à requérir des CIT, cette fonction étant réservée aux fédérations par l’art. 9 du RSTJ et l’Annexe 3 du RSTJ, notamment l’art. 2 al. 2 (pour les joueurs professionnels) et l’art. 3 al. 2 (pour les joueurs amateurs).
45. En outre, ce n’est qu’en cas de joueurs professionnels que les clubs ont la qualité pour s’adresser à la FIFA au moyen d’une plainte (art. 2 al. 6 Annexe 3 du RSTJ). Or, en l’espèce, comme l’a constaté le Juge unique, les deux joueuses concernées étaient des amateurs. 46. En effet, les deux joueuses évoluaient dans le championnat de football féminin en France, qui, notoirement et de l’aveu de toutes les parties, ne compte que des joueuses amateurs. En outre, la qualité d’amateur des deux joueuses ressort également des lettres d’engagement du 14 juin 2006 de l’OL, ainsi que des fiches des joueuses remises à la FIFA par la FFF en date du 19 mars 2009, avec l’indication “joueuse amateur”. Enfin, l’OL a admis, dans son mémoire d’appel, que le football féminin français est amateur et que les deux joueuses revêtaient également cette qualité.
47. Ainsi, la procédure d’émission des CIT est clairement définie dans le RSTJ comme se déroulant entre fédérations nationales. De ce fait, le club ne peut pas participer à la procédure devant le Juge unique. Il n’y a donc aucun motif que ce même club puisse ensuite faire appel de la décision de ce Juge unique.
48. Pour ces motifs, l’OL n’a pas la qualité pour appeler des décisions attaquées.
49. En outre, même à considérer qu’il existe une lacune dans les réglementations de la FIFA au sujet de la qualité pour appeler, l’OL n’aurait pas cette qualité. Il pourrait en effet être considéré que le RSTJ ne contient pas de règle expresse sur la qualité pour appeler contre les décisions du Juge unique.
50. En cas de lacune, il sied de se fonder sur le droit suisse, applicable à titre subsidiaire, en particulier les règles applicables aux associations (art. 60 ss du Code civil suisse (CC)).
51. En vertu de l’art. 75 CC, “tout sociétaire est autorisé de par la loi à attaquer en justice, dans le mois à compter du jour où il en a eu connaissance, les décisions auxquelles il n’a pas adhéré et qui violent des dispositions légales ou statutaires”. Ainsi, en droit suisse, chaque membre de l’association (“sociétaire”) peut agir contre les décisions de celle-ci.
52. Selon la jurisprudence du Tribunal fédéral suisse, dans le cas d’associations faîtières, dont seules des associations ou d’autres personnes morales peuvent devenir membres, le membre indirect peut aussi attaquer les décisions de l’association (ATF 119 II 271, JT 1994 I 384).
53. Toutefois, comme retenu par des sentences antérieures du TAS, la qualité de membre indirect ne peut être attribuée à des clubs de football, en cas de réglementations claires de l’association prévoyant la qualité des membres, qui n’admettent que les fédérations nationales en leur sein (TAS 98/200, sentence du 20 août 1999, consid. 52.)
54. En l’espèce, il est clair que les membres de la FIFA sont les associations nationales de football (art. 10 des Statuts FIFA).
55. Dans les cas soumis à la Formation, les associations nationales membres de la FIFA sont la FFF et l’USSF. Au contraire, l’OL n’est pas membre de la FIFA, mais uniquement membre de la FFF. A ce titre, il n’a pas qualité pour appeler contre une décision de la FIFA. 56. D’ailleurs, l’OL admet lui-même n’avoir pas été partie à la procédure devant le Juge unique, dans un courrier de son Conseil du 15 mai 2009, qui indique: “d’un point de vue procédural, les décisions rendues par le Juge Unique l’ont été dans le cadre d’un différend expressément désigné par ses soins comme opposant ˝US Soccer Federation / France Football Federation˝”.
57. De plus, lesdites décisions précisent, en pied de page, le nom de la procédure qui est “US Soccer Federation / France Football Federation”. En outre, les décisions sont intitulées: “decision […] on the request made by the US Soccer Federation (USSF) for the provisional registration of the player Camille Abily / Sonia Bompastor”.
58. Enfin, la Formation doute que l’OL dispose d’un quelconque intérêt concret à agir en l’espèce. En effet, même en cas de décision lui donnant raison, il n’obtiendra pas d’indemnisation au sens du RSTJ. De plus, l’OL ne semble pas avoir déposé de plainte au sens du RSTJ.
59. Ainsi, une simple invalidation de l’enregistrement provisoire des deux joueuses n’est d’aucun secours à l’OL. En effet, une telle invalidation ne permettrait pas à l’OL de récupérer les deux joueuses ou d’obtenir une quelconque réparation pour le préjudice subi.
60. En tout état de cause, l’OL ne dispose pas de la qualité pour former appel contre les décisions du Juge unique, raison pour laquelle la Formation rejette les appels.
C. Absence de la FIFA dans les procédures d’appel
61. Outre la question qui vient d’être examinée plus haut, la Formation doit encore examiner à titre subsidiaire un autre argument, dont la FIFA et l’USSF arguent qu’il devrait conduire au rejet des appels de l’OL. Il s’agit de la question de l’absence de la FIFA en tant qu’intimée dans les appels.
62. En effet, la FIFA n’a pas été désignée comme intimée par l’appelante. Dès lors, il est nécessaire d’examiner si les appels doivent également échouer pour ce motif.
63. Il est utile, à ce titre, de se référer à l’affaire TAS 2008/A/1639, qui impliquait également un transfert de joueur qui aurait agi contrairement aux règles en la matière. Le Juge unique avait rendu une décision, accordant le CIT et le transfert provisionnel du joueur. Le club appelant avait donc attaqué cette décision par un appel devant le TAS, dans lequel le club “débauchant”, ainsi que la Fédération anglaise de football (The Football Association) étaient intimés.
64. Dans cette affaire, la Formation a examiné l’argument soulevé par le Club intimé, relatif au fait que l’appelant n’avait pas dirigé son appel contre la FIFA en tant qu’intimée. La Formation a retenu que l’appel aurait dû être dirigé contre la FIFA également, ce qui a conduit à son rejet. 65. Dans les présentes procédures, les parties ont eu l’occasion de se prononcer à propos de cette sentence.
66. Le cas d’espèce est certes similaire au litige qui s’est présenté dans l’affaire TAS 2008/A/1639. Toutefois, la Formation ne peut suivre que partiellement les motifs et conclusions de la sentence rendue dans ladite cause.
67. La Formation précise que la question de la nécessité de la participation de la FIFA relève non pas de la recevabilité des appels, mais du fond du litige (TAS 2008/A/1639, consid. 11.2).
68. La Formation constate ensuite que ni l’art. 23 du RSTJ, ni les Statuts de la FIFA, en particulier les art. 62 et suivants des Statuts, ne précisent qui a la qualité d’intimé dans un appel dirigé contre une décision du Juge unique. En l’absence de règles expresses dans les réglementations de la FIFA, l’art. 62 al. 2 des Statuts de la FIFA prévoit l’application du droit suisse à titre supplétif.
69. L’art. 75 du CC prévoit le recours d’un membre contre les décisions d’une association. Dans un tel cas, le défendeur est l’association elle-même (TAS 2008/A/1639, consid. 11.5 et 11.6 et les références doctrinales citées; voir aussi TAS 2008/A/1517, consid. 23, les références doctrinales citées et l’ATF 122 II 283).
70. Toutefois, selon la doctrine (BERNASCONI/HUBER, Appeals against a decision of a (Sport) Association: The Question of the Validity of Times Limits stipulated in the Statutes of an Association, SpuRt 2004/6, p. 268 ff.) et certaines sentences rendues sous l’égide du TAS (TAS 2008/A/1517, consid. 24 – 26 et cas cités; TAS 2006/A/1192, consid. 41-48), une décision prise par l’association afin de trancher un différend entre deux clubs (membres) ne tombe pas dans la catégorie des décisions qui relèvent de l’art. 75 CC. En effet, dans un tel cas, l’association ne tranche pas une question relative à elle-même dans ses relations avec l’un de ses membres, mais agit en tant qu’organe décisionnel de première instance (TAS 2008/A/1639, consid. 11.6.1).
71. La Formation est d’avis que tel est le cas en l’espèce, puisque la FIFA agissait dans les présentes procédures comme autorité décidant de l’autorisation ou non d’enregistrer les deux joueuses de manière provisionnelle. La FIFA n’a elle-même rien entrepris dans ces affaires, mais s’est contentée d’autoriser l’USSF à procéder aux enregistrements provisoires.
72. Ainsi, la FIFA ne semble pas devoir être partie aux présentes procédures d’appel. La Formation est ainsi d’avis de s’écarter du raisonnement de la sentence du 24 avril 2009 dans l’affaire TAS 2008/A/1639, qui avait retenu que la FIFA aurait dû être partie à la procédure.
73. Cette conclusion s’impose également en vertu de la définition générale de la légitimation passive (qualité pour défendre) en droit suisse.
74. En droit suisse, il existe un principe général, selon lequel la qualité pour défendre appartient à celui qui est l’obligé du droit litigieux. Pour déterminer cette personne, il sied de rechercher la TAS 2009/A/1928 & 1929 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Sonia Bompastor & Camille Abily),) sentence du 18 mars 2010 16 disposition légale qui fonde le droit invoqué et désigne l’obligé. Le défaut de qualité pour défendre entraîne le rejet de l’action (HOHL F., Procédure civile, Berne 2001, T. I, n°437 – 447).
75. Cette définition a été appliquée dans de nombreux cas au TAS (TAS 2007/A/1329 – 1330 et TAS 2008/A/1517, consid. 22) et peut par conséquent être considéré comme un principe général de procédure, également devant le TAS.
76. En l’espèce, le CIT doit être émis par l’ancienne association du joueur (art. 9 du RSTJ et Annexe 3 du RSTJ). Quant à la FIFA et le Juge unique instauré par celle-ci, ils interviennent dans le litige en cas de refus de l’ancienne association d’émettre le CIT (art. 22 et 23 du RSTJ).
77. Ainsi, l’obligation d’émettre le CIT appartient bien à l’ancienne association et la FIFA joue le rôle d’une autorité de premier degré. Ainsi, la FIFA ne semble pas nécessairement être partie à la procédure d’appel devant le TAS, en application du droit suisse.
78. Toutefois, au vu de la conclusion précédente de la Formation, qui rejette l’appel pour défaut de qualité pour appeler de l’OL, la question de la réalisation de cette exception à l’application de l’art. 75 CC et de la qualité pour défendre de la FIFA peut rester ouverte en l’espèce.
79. Les appels devant être rejetés pour les motifs formels qui viennent d’être développés, la Formation n’estime pas nécessaire d’examiner les arguments des parties relatifs au fond des litiges, c’est-à-dire le bien-fondé des décisions du Juge unique.
Le Tribunal Arbitral du Sport:
A la forme
1. Déclare recevable les appels formés par L’association Olympique Lyonnais le 15 avril 2009, contre les décisions du Juge unique de la Commission du Statut du Joueur du 27 mars 2009 rendues dans les causes:
- US Soccer Federation c. Federation Francaise De Football, suite à la requête d’enregistrement provisoire de la joueuse Camille Abily;
- Us Soccer Federation c. Federation Francaise De Football, suite à la requête d’enregistrement provisoire de la joueuse Sonia Bompastor. TAS 2009/A/1928 & 1929 Olympique Lyonnais c. US Soccer Federation (Sonia Bompastor & Camille Abily),) sentence du 18 mars 2010 17
Au fond
2. Rejette les appels;
(…)
5. Rejette toutes autres ou plus amples conclusions des parties.
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