F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 23 marzo 2006, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Mario Gallavotti (Italia), membro Peter Friend (Australia), membro Mick McGuire (Inghilterra), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro sulla domanda presentata dal M giocatore, il P ” Richiedente “contro la squadra D, S seguito” Resistente “in relazione alla violazione del contratto di lavoro che legava
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 23 marzo 2006, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Mario Gallavotti (Italia), membro Peter Friend (Australia), membro Mick McGuire (Inghilterra), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro sulla domanda presentata dal M giocatore, il P " Richiedente "contro la squadra D, S seguito" Resistente "in relazione alla violazione del contratto di lavoro che legava I. Atti 1. Il 2 agosto 2004, Player M, attore, e il D club, Resistente firmato un contratto per una stagione, valido dal 1 ° agosto 2004 al 30 maggio 2005. 2. In base a tale contratto, l'attore avrebbe ricevuto uno stipendio annuo di USD 210'000 netta pagabili in 10 rate uguali di USD 21'000. Inoltre, il convenuto ha accettato di fornire quattro biglietto aereo / giro. 3. Il richiedente ha sostenuto che la convenuta pagato solo il salario per i primi due mesi del suo contratto, vale a dire, agosto e settembre 2004. Inoltre, dall'inizio del novembre 2004, la convenuta non ha permesso più di partecipare alla formazione del team. I dettagli ricorrente che i rappresentanti del convenuto gli disse che aveva deciso di recedere dal contratto a causa di "prestazioni inadeguate". 4. La ricorrente ha presentato una relazione al procuratore FIFA, sotto il quale non è stato ammesso al centro di formazione il 4 novembre 2004. Il giorno dopo, l'attore ha offerto i suoi servizi in forma scritta, chiedendo al convenuto di adempiere ai propri obblighi contrattuali, ma senza successo. Il ricorrente ha presentato una relazione al procuratore FIFA supplementare, che certifica che il richiedente non è stato permesso di partecipare alla sessione di allenamento 10 Novembre 2004. 5. I dettagli ricorrente che - alla luce di quanto sopra - non aveva altra scelta, ma di considerare il contratto di lavoro con la convenuta è stata interrotta prematuramente e in modo unilaterale da parte del convenuto senza giusto motivo. Il 18 novembre 2004, il denunciante ha informato di conseguenza il convenuto da un attestato, e tornò a casa. 6. La ricorrente nega di aver avuto uno scarso rendimento. Inoltre, sottolinea il fatto che - in ogni caso - il contratto non conteneva alcuna clausola che autorizza l'imputato porre fine al suo contratto anticipatamente per motivi di prestazioni inadeguate. Infine, si evidenzia che il diritto del lavoro non prevede la possibilità di una cessazione anticipata di un contratto per tali motivi. 7. La ricorrente chiede la Camera di Risoluzione delle Controversie di stabilire che il contratto è stato risolto unilateralmente da parte del convenuto, senza validi motivi. Richiedi la somma totale di 174'958 USD 0,53 per il pagamento eccezionale di ottobre 2004 (21'000 USD), oltre a un'indennità equivalente al valore residuo del contratto per regolare il completamento al 30 maggio 2005 (USD 147 ' 000), ed i costi di quattro biglietti aerei (6'958 USD 0,53). A questo proposito, la ricorrente ha presentato copie dei documenti di viaggio ufficiali al fine di sostenere i costi di tali passaggi. Oltre alla somma in questione, il ricorrente sostiene interessi sulla somma in sospeso, ad un tasso minimo di 1% al mese, dal 18 novembre 2004. Chiede inoltre sanzioni da applicare al convenuto, ai sensi dell'articolo 23 del Regolamento per lo Status ed il trasferimento della Coppa giocatori. Infine, la ricorrente ha chiesto il rimborso delle spese legali. 8. La convenuta da parte sua sostiene che ha dato i passaggi di aria del caso di specie al ricorrente. Inoltre, il convenuto ritiene che l'attore ha mostrato un declino vero e proprio nel suo potere di alto livello giocatore straniero, che costituisce un obbligo contrattuale del denunciante, che è - conformemente alla legislazione nazionale e del contratto di lavoro - una giusta causa per terminare del contratto. Secondo la convenuta, come sopra indicato è corroborata dal fatto che la ricorrente ha partecipato solo in 10 su 17 partite, segnando un solo gol. A questo proposito, la convenuta ha presentato le statistiche FIFA e DVD come prova. 9. Inoltre, la convenuta insiste sul fatto che non ha impedito alla ricorrente di partecipare alla formazione, al contrario, sostiene che l'attore non compare nei giorni da 1 a 3, e 4 al 10 novembre 2004, dopo essere stata informata da lui 30 OTTOBRE 2004 per quanto riguarda il suo scarso rendimento ed essendo stato convocato per far fronte ai propri obblighi contrattuali. La convenuta contesta anche la qualità delle prove presentate relazioni notarili. La convenuta sostiene che queste relazioni non rappresentano alcun elemento di prova, dal momento che sono state fatte unilateralmente e pagate dal richiedente e non soddisfano le prescrizioni giuridiche nazionali. 10. Inoltre, la convenuta afferma che, successivamente, il richiedente disturbare le sessioni di allenamento, cercando di chiamare lo sciopero di calciatori. 11. Inoltre, la convenuta indica che - a seguito di quanto sopra - ha avuto altra scelta che rescindere il contratto con l'attore. Infine, la convenuta sostiene che il salario dell'attore pagati alla cancellazione. 12. Rispondendo a questo, la ricorrente ribadisce la sua posizione, negando tutte le accuse del convenuto. Garantisce che non esiste una normativa nazionale che istituisce una giusta causa per rescindere un contratto, come convenuto sostiene. Inoltre, insiste sul fatto che ha partecipato attivamente in 10 delle 14 parti, in ragione esclusivamente di apparecchiature di separazione da Novembre 3, 2004. 13. La ricorrente sostiene altresì che la convenuta non ha effettuato alcun procedimento disciplinare contro di lui, né inviato alcun preavviso scritto. L'attore nega ulteriormente l'affermazione del convenuto rispetto alla formazione non sembra 1-3 novembre 2004. A titolo di prova, la ricorrente sostiene che il 3 novembre 2004 giocato la partita contro il T club, il che è confermato dalle statistiche presentate dal convenuto. 14. La ricorrente respinge anche l'accusa del convenuto, in base al quale l'imputato e ha avuto una conversazione di un impegno sportivo. Inoltre, il ricorrente insiste sul fatto che la causa di cessazione stabilito nella clausola 14 del contratto si applica in caso di perdita o di diminuzione dei poteri l'unico giocatore nella sua proprietà nel calcio, che è chiaramente non appropriato nella corrente caso, non essendo la stessa una bassa resa, che è ciò che l'imputato è accusato. 15. La convenuta raddoppiato prova evidente che lo scarso rendimento del richiedente è il fatto che il suo stipendio mensile al suo nuovo club nel paese è 10 volte inferiore alla quantità che meritato. 16. L'Associazione Calcio FIFA ha comunicato alla ricorrente che quest'ultima stipulando un contratto con una delle sue affiliate è valida dal 1 ° gennaio 2005 al giugno 30, 2006, che prevede un salario mensile di 2'039 USD. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare la questione. A questo proposito, ha fatto riferimento all'art. 18 par. 2 e 3 del regolamento di procedura della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie della FIFA. La questione è stata sottoposta alla FIFA il 3 febbraio 2005 la Camera ha pertanto concluso che le precedenti regole di procedura (edizione 2001) in materia pendenti dinanzi ai organi decisionali della FIFA sono applicabili a questo caso. 2. Di conseguenza la competenza della Camera, art. 42 coppia. 1 lit (b) (i) del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2001) afferma che spetta alla Camera di Risoluzione delle Controversie a decidere sulle cause scatenanti della controversia di lavoro (cioè se ha una violazione del contratto, con o senza giusta causa o giusta causa sportiva). 3. Se il contratto viene violato da una parte, la risoluzione delle controversie Casa è anche responsabile di verificare se un partito deve corrispondere la retribuzione dovuta e / o indennizzo. 4. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sulla controversia in esame tra un giocatore proveniente da un paese P S club e di un paese in merito alla rottura di un contratto. 5. Successivamente, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori deve essere applicato fino in fondo questo caso. A questo proposito, la camera di cui alla tecnica. 26. coppia. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) nella versione riveduta secondo con la FIFA Circolare n ° 995 datata 23 settembre, 2005. Inoltre, la Camera ha tenuto conto del relativo contratto è stato firmato tra le parti il 2 agosto 2004 e che la domanda è stata presentata alla FIFA il 3 febbraio 2005. Dato quanto sopra, la Camera ha concluso che i precedenti regolamenti FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2001, qui di seguito: Regolamento) è applicabile alla sostanza di questo caso. 6. Successivamente, la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) ha proceduto ad esaminare il caso nel merito. A questo proposito, i membri della Camera tutti i documenti recensione sul disco e ha preso atto che le posizioni erano antagoniste, perché, in primo luogo, la ricorrente afferma che il convenuto risoluzione del contratto iniziale senza una buona ragione e, un altro, la convenuta sostiene che il rapporto di lavoro terminato per lo sport causa sulla base della legislazione nazionale e del contratto. 7. A questo proposito, la RDC ha osservato che l'attore e il convenuto ha stipulato un contratto il 2 agosto 2004 valido dal 1 ° agosto 2004 al 30 maggio 2005. La Camera ha rilevato che entrambe le parti hanno dichiarato recedere dal presente contratto a circa la seconda metà di novembre 2004, vale a dire prematuramente. 8. Per quanto riguarda la causa di rescissione per scarso rendimento del convenuto, la Camaro ha proceduto ad analizzare la clausola 14 del contratto che afferma: "The Club determinerà la cessazione anticipata della partecipazione del giocatore nei seguenti casi: • Mancanza di disciplina infrazioni gravi o ripetute di indisciplina • la perdita o la riduzione notevole dei poteri del giocatore per giocare a calcio. • Il mancato conferimento contratto di servizi da parte della Cooperativa o Player. • Il mancato rispetto del regolamento dello sport, registrato con l'Associazione Calcio. "9. A questo proposito, la Camera ha ricordato che secondo la sua giurisprudenza consolidata e del diritto, una clausola che dà una parte il diritto di rescindere unilateralmente il contratto senza fornire la controparte, con lo stesso diritto, è generalmente una clausola con un validità discutibile. In particolare, la disposizione deve essere classificata come non ammissibili, è nullo se ingiustificatamente crea uno squilibrio tra i diritti e gli obblighi del ricorrente e del convenuto. 10. Per quanto riguarda questo caso, e con particolare riguardo al punto due della clausola suddetta, la sezione concluso che il paragrafo detto si riferisce alla grave perdita di capacità fisiche come la perdita di un arto o di perdita delle facoltà mentali ad esempio un disturbo mentale. Ciò premesso, la Camera ha detto che, ovviamente, l'attore non ha subito alcuna perdita o capacità fisiche o psichiche, e ha quindi concluso che tale paragrafo non si applica a questo caso. 11. Per quanto riguarda gli articoli uno, tre e quattro nella clausola citata sopra, che si riferiscono tutti alla disciplina o alla prestazione di servizi del giocatore, i membri della RDC ha concluso che una condizione necessaria per l'applicazione dei punti sopra non prova l'abuso, il pre-avvertire il giocatore delle conseguenze della sua presunta cattiva condotta potrebbe portare e comunicare per iscritto la decisione. In caso contrario, privare il giocatore secondo la Camera del suo diritto di difesa e / o ricorso contro la decisione, che viola i fondamentali principi giuridici. Inoltre, la Camera ha osservato che lo scarso rendimento di un giocatore non di per sé un buon motivo di licenziamento, soprattutto come base per questo sono puramente soggettive e si basano esclusivamente sulla visione di una delle parti. 12. Dopo un esame approfondito di tutti i documenti in suo possesso, i membri della Camera ha dichiarato che l'imputato non aveva fornito prove conclusive per suffragare le loro affermazioni, come c'era nel record di ogni elemento atto a dimostrare l'avvio del procedimento nei confronti ricorrente per presunta condotta disordinata o la sua presunta mancanza di prestazione dei servizi di un calciatore o notifica al richiedente di avvisi o sanzioni per motivi disciplinari. L'affermazione, almeno che la convenuta aveva presumibilmente notificato alla ricorrente un avviso relativo scarso rendimento non può essere presa in considerazione come prova forte, perché il convenuto non ha fornito FIFA con una copia di esso, tanto meno la prova ricevimento da parte del richiedente. La Camera giudicato allo stesso modo l'affermazione della convenuta secondo la quale l'attore presumibilmente non sembra in giornata di formazione 1 a 3 e 04-10 novembre 2004, il convenuto che è lo stesso come confermato dalle statistiche trasmesse al ricorrente ha partecipato a il partito del 3 novembre 2004, contro la squadra T. Infine, la Camera ha concluso che l'affermazione che le sessioni di allenamento inquietanti attrici fingendo di chiamare lo sciopero di calciatori non ci sono prove conclusive e, quindi non poteva essere presa in considerazione come prova al riguardo. 13. In assenza di un procedimento disciplinare nei confronti del ricorrente, il DRB ha dichiarato che le accuse dell'imputato mancavano elementi probatori e, di conseguenza, ha respinto tutto. 14. In continuazione, la Camera ha ritenuto che la ricorrente aveva partecipato solo in 10 su 17 partite e segnato un solo gol, e la dichiarazione della retribuzione del ricorrente presunto calo con il suo nuovo club, non sono validi motivi per rescindere unilateralmente il contratto in anticipo e con giusta causa. 15. Per quanto riguarda la causa di rescissione per scarso rendimento del convenuto sulla base della legislazione nazionale, la Camera ha rilevato che la convenuta ha omesso di fare riferimento alle leggi particolari, e, quindi, respinto la richiesta dell'imputato per mancanza di giustificazione. 16. Per queste ragioni, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso all'unanimità che la convenuta aveva risolto unilateralmente il rapporto contrattuale con l'attore senza giusta causa e che, di conseguenza l'attore ha diritto al risarcimento per rottura ingiustificata del contratto di lavoro. 17. Per quanto riguarda la quantità di compensazione, la Casa considerata la seguente: 18. Dal momento che il richiedente, rispettivamente, offrì i suoi servigi come calciatore fino quasi alla fine del novembre 2004 e il convenuto non è riuscito a dimostrare il contrario, o per fornire FIFA con tutte le ricevute di aver pagato i salari ricorrente per i mesi di ottobre e novembre 2004, la Casa ha deciso che tali stipendi sono stati senza dubbio unliquidated dalla convenuta. La clausola sesto il presente contratto prevede uno stipendio mensile di USD 21'000. Alla luce di quanto precede, la Camera ha ritenuto che il convenuto è tenuto a pagare al ricorrente la somma di USD 42'000 dei salari dovuti per i mesi di ottobre e novembre 2004. 19. Per quanto riguarda l'importo di 6'958 USD 0,53 a titolo di risarcimento per quattro biglietti aerei richiesti dal ricorrente, la prima casa ha preso atto del fatto che entrambe le parti ha dichiarato il contratto risolto anticipatamente e facendo riferimento al suo caso stabilito e più volte considerato adeguato per compensare il ritorno di un biglietto aereo per il convenuto. In secondo luogo, la Camera ha analizzato il valore dichiarato dal ricorrente a titolo di risarcimento per le parti, e ha concluso che si tratta di una cifra realistica per le destinazioni aeree indicato. In base alle disposizioni, la Casa ha deciso che la censura della ricorrente relativa potrebbe essere accolta per l'importo di USD 1'739 .63. 20. In relazione al risarcimento per rottura ingiustificata del contratto, la Camera ha osservato che il convenuto debba pagare un'indennità equivalente alla differenza tra l'importo previsto nel contratto concluso tra l'imputato e il querelante e il nuovo contratto con il club, per la data in cui il rapporto contrattuale con la convenuta era scaduto, cioè 30 maggio, 2005. 21. In questo contesto, la Camera ha ritenuto che nuovo club della Football Association ha la ricorrente ha confermato che il richiedente stipulando un contratto con uno dei suoi membri dal 1 gennaio 2005 al 30 giugno 2006 che prevede uno stipendio mensile di USD 2 ' 039. 22. Pertanto, la Camera ha ritenuto che date le circostanze del caso e in particolare la breve durata del presente contratto e la retribuzione che la ricorrente ha ricevuto dal suo nuovo contratto fino al 30 maggio 2005, la ricorrente diritto all'intero importo di USD 115'805. Questo è il valore residuo del contratto di lavoro a meno che i salari guadagnati dal ricorrente con il suo nuovo club. 23. Per quanto riguarda il rimborso delle spese legali richiesti dal ricorrente, la Camera ha rilevato che la ricorrente non ha quantificato in tutto o sostenuto tale indennizzo o di fornire FIFA con qualsiasi documentazione di supporto. Di conseguenza, la Camera ha deciso che la relativa richiesta del ricorrente non poteva essere accettata. Ma, come stabilito in precedenza, la Camera ha deciso di respingere la richiesta di rimborso delle spese legali anche con riferimento alla giurisprudenza e ha ribadito alla Camera di risoluzione delle controversie, in base al quale nessun risarcimento verrà accolto in un procedimento giudiziario dinanzi alla DRC . 24. Per tutto quanto precede, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha accolto la domanda del ricorrente in parte e ha deciso che il convenuto deve versare al ricorrente l'importo di USD 42'000 dei salari dovuti per i mesi di ottobre e novembre 2004, 1'739 USD 0,63 a titolo di risarcimento per i voli, USD 115'805 a titolo di risarcimento per la violazione ingiustificata del contratto di lavoro, cioè la somma totale di USD 159'544 .63. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Parzialmente accettare la censura della ricorrente, il signor M. 2. Richiede che il convenuto, club D, a versare al signor M la somma di USD 159'544 .63 in entro 30 giorni dalla notifica della presente decisione. 3. Avvisa club di D, per il mancato rispetto del termine stabilito nel paragrafo precedente, l'importo di USD 159'544 0,63 si applicano interessi di mora del 5% annuo. Inoltre, il caso può essere trasferita al Comitato Disciplinare della FIFA, che può imporre le necessarie sanzioni disciplinari. 4. Rigetta le rimanenti domande del ricorrente. 5. Il giocatore si impegna a comunicare M Club numero di conto D in cui l'importo dovuto è versato direttamente e informare la Camera di Risoluzione delle controversie sui pagamenti effettuati dal Club D. 6. In conformità con le disposizioni di cui all'articolo 60, comma 1, dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS, il suo acronimo in inglese) Il ricorso deve essere presentato entro 21 giorni dopo notifica della decisione, ai sensi del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, una copia allegato. Il richiedente ha 10 giorni aggiuntivi dal termine per il ricorso a presentare la loro dichiarazione scritta con la descrizione dei fatti e gli argomenti giuridici sui quali fonda la propria azione (cfr. punto 4 delle direttive .) Per contattare il CAS deve essere indirizzata a: Avenue de Beaumont febbraio 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 E-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Camera di Risoluzione delle Controversie Segretario Generale Urs Linsi Adj. (Norme procedurali CAS)
______________________________ F.I.F.A. - Cámara de Resolución de Disputas (2005-2006) - los conflictos laborales – la versión oficial www.fifa.com – Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas reunida en Zurich, Suiza, el 23 de marzo de 2006, e integrada por: Slim Aloulou (Túnez), Presidente Mario Gallavotti (Italia), miembro Peter Friend (Australia), miembro Mick McGuire (Inglaterra), miembro Gerardo Movilla (España), miembro conoció de la controversia planteada por el jugador M, P en adelante, “el Demandante” contra el club D, S en adelante, “el Demandado” en relación con la ruptura del contrato laboral que los vinculaba I. Hechos 1. El 2 de agosto de 2004, el jugador M, demandante, y el club D, demandado, firmaron un contrato laboral por una temporada, válido desde el 1° de agosto de 2004 hasta el 30 de mayo de 2005. 2. Según dicho contrato, el demandante percibiría un salario anual neto de USD 210’000 pagadero en 10 cuotas iguales de USD 21’000. Adicionalmente, el demandado se comprometió a proveer cuatro pasajes aéreos ida/vuelta. 3. El demandante reclama que el demandado únicamente le pagó los salarios correspondientes a los dos primeros meses de su contrato, o sea, agosto y septiembre de 2004. Adicionalmente, desde el inicio de noviembre de 2004, el demandado no lo permitió más participar en los entrenamientos del equipo. El demandante detalla que los representantes del demandado le manifestaron que habían decidido rescindir su contrato en razón de “rendimientos insuficientes”. 4. El demandante presentó a la FIFA un informe notarial, según el cual no se le admitió a las instalaciones de entrenamiento el día 4 de noviembre de 2004. Al día siguiente, el demandante ofreció sus servicios por escrito, solicitando al demandado cumplir sus obligaciones contractuales, sin embargo, sin ningún éxito. Asimismo, el demandante entregó a la FIFA un informe notarial adicional, el cual certifica que al demandante no se le permitió tomar parte en la sesión de entrenamiento del 10 de noviembre de 2004. 5. El demandante detalla que - en vista de lo anterior - no tuvo otra alternativa sino considerar que el contrato laboral con el demandado fue rescindido prematuramente y de manera unilateral por el demandado sin motivo justificado. El 18 de noviembre de 2004, el demandante informó correspondientemente al demandado mediante una declaración certificada, y retornó a su país. 6. El demandante rechaza haber tenido un insuficiente rendimiento. Adicionalmente, enfatiza el hecho que - en todo caso - el contrato laboral no contenía ninguna cláusula que autorizara al demandado rescindir prematuramente su contrato por motivos de un rendimiento insuficiente. Finalmente, resalta que la legislación laboral tampoco prevé la posibilidad de una rescisión prematura de un contrato laboral por dichas razones. 7. El demandante solicita a la Cámara de Resolución de Disputas establecer que el contrato laboral fuera unilateralmente rescindido por el demandado, sin mediar razones válidas para ello. Reclama la suma total de USD 174’958.53 correspondiente al salario pendiente del mes de octubre de 2004 (USD 21’000), más una compensación equivalente al valor restante del contrato hasta su terminación regular el 30° de mayo de 2005 (USD 147’000), así como los costos de cuatro pasajes de avión (USD 6’958.53). A este respecto, el demandante presentó copias de documentos oficiales de viaje, a fin de sustentar los costos de dichos pasajes. Adicionalmente a la suma en cuestión, el demandante reclama los intereses correspondientes a la suma pendiente, a una tasa mínima del 1% mensual, desde el 18 de noviembre de 2004. Asimismo, solicita se apliquen sanciones al demandado, de acuerdo al articulo 23 de Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores de la FIFA. Finalmente, el demandante reclama el reembolso de sus costes legales. 8. El demandado por su parte mantiene que entregó los pasajes aéreos del caso al demandante. Adicionalmente, el demandado opina que el demandante mostró una real disminución de sus facultades de jugador extranjero de alto nivel, constituyendo una obligación contractual del demandante, y la cual es - según la legislación nacional y el contrato laboral - una causa justa para dar por concluido el contrato. Según el demandado, lo antes indicado se corrobora por el hecho de que el demandante participara en únicamente 10 de 17 partidos, anotando tan sólo un gol. Al respecto, el demandado presentó a la FIFA estadísticas y DVDs en calidad de evidencia. 9. Adicionalmente, el demandado insiste en que jamás impidió al demandante participar en los entrenamientos; por lo contrario, alega que el demandante no apareció los días 1 al 3, y del 4 al 10 de noviembre de 2004, luego de haber sido notificado por él el 30 de octubre de 2004 respecto a su bajo rendimiento y de haber sido conminado a cumplir con sus obligaciones contractuales. El demandado igualmente rechaza la calidad de la evidencia de los informes notariales presentados. El demandado mantiene que dichos informes no representan ninguna evidencia, por cuanto fueron efectuados unilateralmente y pagados por el demandante, y no cumplen con los requisitos legales nacionales. 10. Adicionalmente, el demandado manifiesta que, subsiguientemente, el demandante disturbara las sesiones de entrenamiento, pretendiendo convocar una huelga de los jugadores. 11. A continuación, el demandado indica que - a consecuencia de lo mencionado - no tuvo otra alternativa sino dar por concluido el contrato con el demandante. Finalmente, el demandado mantiene que pagó las remuneraciones del demandante hasta la terminación del contrato. 12. Replicando a ello, el demandante reitera su posición, denegando todas las alegaciones del demandado. Asegura que no existe ninguna legislación nacional que establezca una causa justa para dar por concluido un contrato, tal como argumenta el demandado. Adicionalmente, insiste en que participó activamente en 10 de 14 partido, únicamente en razón de su separación del equipo desde el 3 de noviembre de 2004. 13. Asimismo, el demandante mantiene que el demandado no condujo ningún procedimiento disciplinario contra él, ni le remitió ninguna advertencia por escrito. El demandante adicionalmente deniega el alegato del demandado, respecto a que no apareciera al entrenamiento del 1 al 3 de noviembre de 2004. A título de evidencia, el demandante mantiene que el 3 de noviembre de 2004 jugó el partido contra el club T, lo cual queda confirmado por las estadísticas remitidas por el demandado. 14. El demandante igualmente rechaza el alegato del demandado, según el cual el demandado y él tuvieron una conversación respecto a un compromiso de carácter deportivo. Adicionalmente, el demandante insiste en que la causa de terminación establecida en la cláusula 14 del contrato se aplica en el caso de la pérdida o disminución de las facultades del jugador tan sólo en su propiedad de futbolista, lo cual evidentemente no es procedente en el actual caso, no siendo lo mismo que un bajo rendimiento, que es lo que el demandado le reprocha. 15. El demandado duplicó a ello que una prueba clara del bajo rendimiento del demandante es el hecho de que su salario mensual en su nuevo club en su país sea 10 veces menor que el monto que ganaba con él. 16. La Asociación de Fútbol del demandante informó a la FIFA que el demandante celebró contrato laboral con uno de sus afiliados válido desde el 1 de enero de 2005 hasta el 30 de junio de 2006, estipulando un salario mensual de USD 2’039. II. Consideraciones de la Cámara de Resolución de Disputas 1. En primer lugar, la Cámara de Resolución de Disputas analizó si era competente para tratar el presente asunto. A este respecto, hizo referencia al art. 18 par. 2 y 3 del Reglamento de procedimiento de la Comisión del Estatuto del Jugador y de la Cámara de Resolución de Disputas de la FIFA. El presente asunto fue sometido a la FIFA el 3 de febrero de 2005 por lo tanto la Cámara concluyó que las reglas de procedimiento anteriores (edición 2001) en cuestiones pendientes ante los órganos decisorios de la FIFA son aplicables al presente asunto. 2. En consecuencia y analizando la competencia de la Cámara, el art. 42 par. 1 lit (b) (i) del Reglamento FIFA sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2001) establece que, le compete a la Cámara de Resolución de Disputas decidir sobre los elementos desencadenantes de la disputa laboral (es decir si se ha producido un incumplimiento de contrato con o sin causa justificada o causa deportiva justificada). 3. Si un contrato laboral es incumplido por una de las partes, la Cámara de Resolución de Diputas también es competente para verificar si una parte deberá pagar remuneración adeudada y/o una indemnización. 4. Por consiguiente, la Cámara de Resolución de Disputas es el órgano competente para decidir sobre la presente disputa entre un jugador de un país P y un club de un país S referente a la ruptura de un contrato laboral. 5. Posteriormente, la Cámara analizó cual es la edición del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores que debe ser aplicado al fondo del presente asunto. A este respecto, la Cámara hizo referencia al art. 26. par. 1 y 2 del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005) en su versión revisada en conformidad con la circular FIFA N° 995 con fecha del 23 de septiembre de 2005. Además, la Cámara tomó en cuenta que el relevante contrato laboral fue firmado entre las partes el 2 de agosto de 2004 y que la demanda fue sometida a FIFA el 3 de febrero de 2005. En vista de lo antedicho la Cámara concluyó que el anterior Reglamento FIFA sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2001, en adelante: el Reglamento) es aplicable al fondo del presente caso. 6. A continuación, la Cámara de Resolución de Disputas (CRD) procedió a examinar el litigio en cuanto al fondo. A este respecto, los miembros de la Cámara revisaron todos los documentos que figuran en el expediente y observaron que las posiciones eran antagónicas, por cuanto, por una parte, el demandante afirma que el demandado terminó el contrato laboral anticipadamente sin motivo justificado y, por otra, el demandado sostiene que rescindió la relación laboral con justa causa deportiva sobre la base de la legislación nacional y el contrato laboral. 7. A este respecto, la CRD tomó nota que el demandante y el demandado celebraron un contrato laboral el 2 de agosto de 2004 válido desde el 1° de agosto de 2004 hasta el 30 de mayo de 2005. Asimismo, la Cámara constató que ambas partes declararon el presente contrato por terminado aproximadamente en la segunda mitad de noviembre de 2004, es decir prematuramente. 8. Con relación a la causa de rescisión por bajo rendimiento del demandado, la Cámaro procedió a analizar la cláusula 14 del contrato laboral que estipula lo siguiente: “El Club podrá determinar la terminación anticipada de la participación del jugador en los siguientes casos: • La indisciplina grave o las faltas repetidas de indisciplina • La pérdida o disminución ostensible de facultades del jugador para la práctica del Fútbol. • El incumplimiento al Contrato de prestación de servicios por parte de la Cooperativa o del Jugador. • El incumplimiento al Reglamento Interior de disciplina deportiva, registrado ante la Asociación de Fútbol.” 9. A este respecto, la Cámara recordó que de acuerdo con su jurisprudencia establecida y reiterada, una cláusula que otorga a una parte el derecho de terminar unilateralmente el contrato sin proveer la contra parte con el mismo derecho, es, en general, una cláusula con una validez disputable. En particular, la referida disposición ha de ser calificada como no admisible, es decir nula, si crea un desequilibrio injustificable entre los derechos y las obligaciones del demandante y del demandado. 10. Con respecto al presente caso y particularmente con respecto al punto dos de la cláusula referida, la Cámara concluyó que el mencionado punto se refiere a la pérdida de graves facultades físicas como por ejemplo la pérdida de un miembro del cuerpo o a la pérdida de facultades psíquicas como por ejemplo una perturbación mental. Teniendo en cuenta lo anterior, la Cámara expresó que obviamente el demandante no sufrió ni una pérdida física, ni psíquica de sus facultades, y en consecuencia concluyó que el citado punto no es aplicable al presente caso. 11. Con respecto a los puntos uno, tres y cuatro de la cláusula arriba citada, los cuales se refieren todos a la disciplina o a la prestación de servicios del jugador, los miembros de la CRD concluyeron que es condición necesaria para que la aplicación de los puntos citados no resultara abusiva, la de advertir al jugador previamente de las consecuencias que su supuesta conducta irregular podría originar y notificarle por escrito dicha decisión. Lo contrario privaría según la Cámara al jugador de su derecho a defenderse y/o a recurrir la decisión, lo cual contraviene principios jurídicos elementales. Mas aún, la Cámara puntualizó que el bajo rendimiento de un jugador no constituye en sí un motivo justificado de despido, máxime cuando los criterios para determinarlo son puramente subjetivos y dependen exclusivamente del juicio de una sola parte. 12. Tras un examen minucioso de todos los documentos en su poder, los miembros de la Cámara manifestaron que el demandado no había proporcionado pruebas contundentes que corroboraran sus afirmaciones, ya que no existía en el expediente elemento alguno que demostrara la apertura de un procedimiento en contra del demandante por su supuesta conducta indisciplinada o por su supuesto incumplimiento con la prestación de servicios como jugador de fútbol ni notificación al demandante de advertencias o sanciones por motivos disciplinarios. La afirmación por lo menos de que el demandado supuestamente había notificado al demandante una advertencia con respecto a su bajo rendimiento no podía ser tomada en consideración como prueba contundente porque el demandado no proporcionó la FIFA con una copia de la misma, mucho menos con una constancia de la recepción por parte del demandante. La Cámara juzgó de la misma manera la afirmación del demandado según la cual el demandante supuestamente no apareció en los entrenamientos los días 1 al 3 y 4 al 10 de noviembre de 2004 siendo el demandado mismo que confirmó mediante las estadísticas trasmitidas que el demandante participó en el partido del 3 de noviembre de 2004 contra el club T. Por último, la Cámara concluyó que la afirmación de que el demandante disturbaba las sesiones de entrenamiento pretendiendo convocar una huelga de los jugadores carece de prueba contundente y que, en consecuencia, tampoco podía ser tomada en consideración como evidencia al respecto. 13. Ante la ausencia de procedimiento disciplinario incoado en contra del demandante, la CRD juzgó que las alegaciones del demandado carecían de fundamento probatorio y, consecuentemente, las rechazó enteramente. 14. En continuación, la Cámara consideró que el hecho de que el demandante había participado en únicamente 10 de 17 partidos y marcado sólo un gol, así como la afirmación del supuesto descenso salarial del demandante con su nuevo club, no constituyen razones validas para terminar unilateralmente el contrato laboral anticipadamente y con justa causa. 15. Con relación a la causa de rescisión por bajo rendimiento del demandado sobre la base de la legislación nacional, la Cámara constató que el demandado omitió de referirse a leyes particulares, y en consecuencia, rechazó la alegación del demandado por falta de justificación. 16. Por todo lo expuesto, la Cámara de Resolución de Disputas decidió unánimemente que el demandado había rescindido unilateralmente su relación contractual con el demandante sin causa justificada y que, consecuentemente, el demandante tiene derecho a una indemnización por la ruptura injustificada del contrato de trabajo. 17. Con respecto a la cantidad de indemnización, la Cámara consideró lo siguiente: 18. Dado que el demandante prestó, respectivamente ofreció sus servicios como jugador de fútbol hasta casi el fin de noviembre de 2004 y el demandado no supo demostrar el contrario, ni proporcionó la FIFA con eventuales recibos de haber pagado al demandante los salarios para los meses de octubre y noviembre de 2004, la Cámara decidió que los dichos salarios quedaban indiscutiblemente por liquidar por parte del demandado. La cláusula sexta del presente contrato laboral estipula un salario mensual de USD 21’000. En virtud de lo expuesto, la Cámara estimó que el demandado ha de pagar al demandante la suma de USD 42’000 en concepto de salarios adeudados para los meses de octubre y noviembre de 2004. 19. En lo que respecta a la cantidad de USD 6’958.53 en concepto de compensación para cuatro pasajes aéreos exigida por el demandante, la Cámara en primer lugar tomo nota del hecho de que ambas partes declararon el presente contrato por terminado prematuramente y refiriéndose a su jurisprudencia establecida y reiterada estimó adecuado como compensación la restitución de un boleto de avión por parte del demandado. En segundo lugar, la Cámara analizó el valor reclamado por el demandante en concepto de compensación por dichos pasajes, y llegó a la conclusión de que se trata de una suma realista para pasajes aéreos con las destinaciones indicadas. En virtud de lo establecido, la Cámara decidió que la respectiva petición del demandante podía ser acogida por el monto de USD 1’739.63. 20. En relación con la indemnización por ruptura injustificada del contrato laboral, la Cámara resaltó que el demandado deberá pagar una compensación equivalente a la diferencia entre la cantidad estipulada en el contrato laboral celebrado entre el demandado y demandante y el contrato celebrado con el nuevo club, hasta la fecha en la cual la relación contractual con el demandado hubiese vencido, es decir 30 de mayo de 2005. 21. En este contexto la Cámara consideró que la Asociación del Fútbol del nuevo club del demandante confirmó que el demandante celebró contrato laboral con uno de sus afiliados desde el 1 de enero de 2005 hasta el 30 de junio de 2006 estipulando un salario mensual de USD 2’039. 22. Por lo tanto, la Cámara consideró que teniendo en cuenta los elementos del presente caso, y en particular la duración corta del presente contrato laboral, así como la remuneración que el demandante recibió según su nuevo contrato hasta el 30 de mayo de 2005, el demandante tiene derecho a recibir la cantidad de USD 115’805. Es decir el valor restante del contrato de trabajo menos los salarios percibidos por el demandante con su nuevo club. 23. En lo que respecta el reembolso de los costes legales exigido por el demandante, la Cámara constató que el demandante no cuantificó ni sustentó estas compensaciones por completo, ni proporcionó la FIFA con documentación comprobante alguna. En consecuencia, la Cámara decidió que la respectiva petición del demandante no podía ser acogida. No obstante de lo antes establecido, la Cámara decidió rechazar la petición de reembolso de los costes legales también refiriéndose a la jurisprudencia establecida y reiterada de la Cámara de Resolución de Disputas, según la cual ninguna compensación procesal deberá ser acogida en los procedimientos ante la CRD. 24. Por todo lo expuesto precedentemente, la Cámara de Resolución de Disputas sostuvo la reclamación del demandante parcialmente y decidió que el demandado deberá pagarle al demandante las cantidades de USD 42’000 en concepto de salarios adeudados para los meses de octubre y noviembre de 2004, de USD 1’739.63 en concepto de compensación para un pasaje aéreo, de USD 115’805 como indemnización por la ruptura injustificada del contrato de trabajo, a saber, la suma total de USD 159’544.63. III. Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas 1. Aceptar parcialmente la reclamación del demandante, Sr. M. 2. Requerir al demandado, club D, que abone al Sr. M la suma de USD 159’544.63 en un plazo de 30 días a contar desde la notificación de la presente decisión. 3. Advertir al club D que, en caso de no respetar el plazo establecido en el punto anterior, a la cantidad de USD 159’544.63 se aplicarán intereses moratorios del 5% per annum. Además, el caso podrá ser trasladado a la Comisión Disciplinaria de la FIFA, la cual podrá imponer las sanciones disciplinarias necesarias. 4. Se rechaza el resto de las reclamaciones del demandante. 5. El jugador M se compromete a comunicar al Club D el numero de cuenta en la que deberá abonarse la suma adeudada directamente, así como informar a la Cámara de Resolución de Disputas sobre los pagos efectuados por el Club D. 6. De acuerdo con lo previsto por el artículo 60, apartado 1, de los Estatutos de la FIFA, esta decisión podrá recurrirse ante el Tribunal de Arbitraje Deportivo (CAS, en sus siglas en inglés) El recurso deberá interponerse en un plazo de 21 días tras la notificación de la decisión, en conformidad con el punto nº 2 de las normas procesales publicadas por el CAS, cuya copia adjuntamos a la presente. El demandante dispone de 10 días adicionales a partir del vencimiento del plazo para recurrir a fin de presentar su escrito de alegaciones con la descripción de los hechos y los argumentos legales sobre los cuales basa su recurso (véase el punto nº 4 de las normas procesales adjuntas). Para ponerse en contacto con el CAS deberán dirigirse a: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausana Suiza Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 Dirección electrónica: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Por la Cámara de Resolución de Disputas Urs Linsi Secretario General Adj. (Reglas procesales del CAS)
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