• Stagione sportiva: 2005/2006
F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 23 settembre 2005, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Theo Van Seggelen (Paesi Bassi), membro Michele Colucci (Italia), membro David Mayebi (Camerun), membro John Didulica (Australia), membro Philippe Diallo (Francia), membro Amoretty Paulo Rogerio Souza (Brasile), membro Eissa M. Selah Al-Housaini (UAE), membro Peter Friend (Australia), membro del reclamo presentato dal Giocatore A come Claiman contro il Club B, come convenuto in merito a una controversia contrattuale sorto tra le parti I. I fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 23 settembre 2005, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Theo Van Seggelen (Paesi Bassi), membro Michele Colucci (Italia), membro David Mayebi (Camerun), membro John Didulica (Australia), membro Philippe Diallo (Francia), membro Amoretty Paulo Rogerio Souza (Brasile), membro Eissa M. Selah Al-Housaini (UAE), membro Peter Friend (Australia), membro del reclamo presentato dal Giocatore A come Claiman contro il Club B, come convenuto in merito a una controversia contrattuale sorto tra le parti I. I fatti della controversia 1. Il 13 agosto 2004, A e B hanno firmato un contratto di lavoro valido per un periodo di 3 stagioni sportive, dal 1 ° agosto 2004 al 30 giugno 2007. 2. In base al contratto di cui sopra, A aveva diritto a ricevere i seguenti importi netti, gli stipendi: a) 20.000 dollari al momento della firma del contratto, b) USD 15.000 nel settembre 2005, c) USD 15.000 nel settembre 2006; d) USD 2500 mensile, dal 1 ° luglio 2004 al 30 giugno 2005; e) USD 2.500 mensile, dal 1 ° luglio 2005 al 31 giugno 2006; f) USD 3.000 mensile, dal 1 ° luglio 2006 al 30 giugno 2007. 3. Tra gli altri privilegi finanziari, il giocatore ha diritto a ricevere sei (6) biglietti aerei economia, X / Y e ritorno (2 biglietti per stagione sportiva). 4. Il 24 gennaio 2005, A ha presentato un reclamo prima della FIFA, contro la B, affermando che B aveva solo lui versato l'importo di USD 2.500 per tutto il periodo che è rimasto a disposizione del club, invece di tutti gli stipendi convocata, inclusa la quantità di USD 20.000, che avrebbe dovuto essere pagata a lui al momento della firma del contratto. 5. Inoltre, il giocatore ha affermato che, nel dicembre 2004, e pur avendo sempre rispettato i suoi obblighi contrattuali nei confronti del club, come ad esempio partecipando a sessioni di formazione della squadra, fu costretto a lasciare paese B, sotto la minaccia di essere ufficialmente espulso. 6. Secondo A, ciò era dovuto al fatto che B ha deciso di rescindere unilateralmente il loro contratto di lavoro, in particolare, a causa del fatto che la squadra ha avuto un numero superiore di giocatori stranieri, che si rifiutò di accettare. 7. Attualmente, A è in paese Z, dove A asserisce essere stato costretto a passare da B, per il fatto che ha passaporto Z. Tuttavia, una è completamente da solo, essendo nato nel X e ha sempre vissuto in quel paese (passaporto del giocatore conferma che viveva in X). 8. Alla luce di quanto sopra, A è attualmente richiede la Camera di considerare che B ha risolto unilateralmente il contratto di lavoro senza giusta causa e condannare di conseguenza B per annullare a lui l'importo di USD 143.500, corrispondente a tutti gli stipendi che egli aveva il diritto di ricevono fino al termine del loro contratto di lavoro, dopo aver dedotto la somma di cui sopra di USD 2500 che è stata annullata a lui. 9. Inoltre, il giocatore pretende il pagamento di un biglietto aereo da Z a X per un importo di EUR 1.200 (o da fornire con esso), in quanto secondo il suo contratto di lavoro competente, avrebbe dovuto essere dotato di biglietti aerei per X e non a Z. 10. Infine, il giocatore pretende il pagamento di USD 15.000, per i danni subiti in conseguenza della sua situazione attuale, in particolare, il fatto che egli vive ancora in Z, in pessime condizioni, in un paese che è stato ai margini di una guerra civile e, soprattutto, senza poter procedere con la sua carriera calcistica. 11. Sulla sua dichiarazione del 31 marzo 2005, B, attraverso la sua Associazione, inizia con l'affermare che, entrambe le parti avevano concordato che A è stato responsabile di "fornire tutti i necessari accordi con il suo club precedente, per risolvere tutte le questioni in sospeso forobtaining l'ITC rilevante". A questo proposito, B draw è l'attenzione della Camera dell'art. 16 del contratto di lavoro delle parti, il quale stabilisce che: "lo stesso giocatore deve ottenere il rilascio". Secondo B, questa clausola costituisce un chiaro "conditio sine qua non per dare efficacia giuridica al contratto in questione". 12. Nonostante quanto sopra, l'Amministrazione FIFA è stato fornito con una copia della corrispondenza intercorsa tra l'Associazione C e B l'Associazione per quanto riguarda il rilascio di un certificato di trasferimento internazionale (di seguito: ITC). Dalla documentazione, sembra che B l'Associazione ha chiesto ITC del giocatore e che C Association ha risposto che il suo club affiliato (A della ex squadra) ha chiesto di essere informato se il giocatore in questione sarebbe registrato come un dilettante o un non-dilettante con B . 13. Associazione B non è riuscito a fare ulteriori richieste, come per chiedere l'intervento della FIFA in materia. ITC Il giocatore ha finito per non essere stata rilasciata dal Association C. 14. Secondo B, in considerazione della mancata emissione di A di ITC, A chiesto l'autorizzazione del club per andare a X in modo da cercare di risolvere la questione da solo. Tuttavia, poiché non aveva visto per entrare in X, che sarebbe stato convenuto che il giocatore sarebbe andato al suo paese natale, Z, in modo da essere in grado di entrare in X e per risolvere il problema in questione. Una volta che il problema sarebbe risolto, A avrebbe dovuto tornare in B. 15. B afferma che non ha risolto unilateralmente il contratto di lavoro con A e che è ancora in attesa del ritorno del giocatore ad esso. 16. Alla luce di quanto sopra, B richiede che la domanda presentata da una viene respinta nella sua interezza. 17. In risposta, un sottolinea che, ogni problema relativo al rilascio di ITC di un giocatore è di competenza esclusiva del nuovo club del giocatore e di associazione. 18. Inoltre, il giocatore ha fornito l'Amministrazione FIFA con una lettera del 18 novembre 2004, sottoscritta da B e indirizzata al suo avvocato, secondo il quale, B lo informò che non aveva "le qualità di un professionista prima clas calciatore" e che "durante i campi di addestramento, le prestazioni del giocatore, è stato un sub-normale. Inoltre, non è riuscito a dimostrare la sua efficienza per il nostro allenatore e lo staff tecnico ". B conclude la lettera affermando: "A causa di quanto sopra, il contratto tra A e B è vuoto". 19. Il contenuto di questa lettera è stata subito respinta dal legale rappresentante del giocatore e secondo la stessa, si evince chiaramente la mancanza di interesse, da B, a rispettare il loro contratto di lavoro. D'altra parte, anche se è stato fornito con tale corrispondenza, B non l'ha fatto, né contestare eventuali osservazioni a tale riguardo. 20. Nelle sue dichiarazioni finali, B ribadisce la sua posizione iniziale e sottolinea che A non è mai stato costretto a lasciare paese B, né di andare a Z. B anche aggiunto che non ha alcun potere di espellere qualcuno dal suo paese e specialmente, di scegliere una persona viaggiare destino. 21. Infine, B richiede che il giocatore ritorna al suo paese ed è quindi pronto ad inviare a lui un biglietto prepagato. 22. Tuttavia, nelle sue dichiarazioni finali, il giocatore conferma in generale l'intera posizione durante tutta la procedura attuale, vale a dire considera il suo contratto con la B risolto e chiede di essere compensato da B per aver risolto unilateralmente il contratto di lavoro senza giusta causa. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Il Regolamento FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione settembre 2001) sono i regolamenti applicabili alla procedura di specie, poiché il caso è stato portato alla FIFA prima dell'entrata in vigore della versione corrente di detti regolamenti il 1 ° luglio 2005. Inoltre, la controversia contrattuale a portata di mano ha il suo fondamento sul contratto di lavoro stipulato tra le parti il 13 agosto 2004. 2. Alla luce di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie devono esaminare le controversie rientranti nella propria giurisdizione ai sensi dell'art. 42 del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione settembre 2001), su richiesta di una delle parti della controversia. 3. Ai sensi dell'art. 42, par. 1 lit. (B) (i) del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione settembre 2001), gli elementi scatenanti della controversia (cioè se il contratto è stato violato, con o senza giusta causa o giusta causa sportiva), sarà essere decisa dalla Camera di Risoluzione delle Controversie. 4. Se un contratto di lavoro è violato da una parte, la Camera di Risoluzione delle Controversie è tenuto a verificare se una parte è responsabile per i pagamenti di compensazione ed eccezionale. 5. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, concernente il presunto mancato rispetto del contratto stipulato tra l'attore e il convenuto. 6. Successivamente, entrando nel merito della controversia di lavoro attuale, la Camera ha iniziato riconoscendo che, il 13 agosto 2004, A e B hanno firmato un contratto di lavoro valido fino al 30 giugno 2007. 7. I membri della Camera ha anche ammesso che, nel dicembre 2004, A sinistra di B paese e andò a Z, dove ha apparentemente rimaste fino al momento presente. A questo proposito, la Camera ha osservato che il giocatore in questione, che difende la sua partenza dal paese B è stato costretto da B, sotto la minaccia di essere ufficialmente espulso dal paese e per di più, che era altrettanto costretto ad andare alla Z. 8. Inoltre, la Camera ha preso atto che, durante tutto il periodo che rimase con B, A ha ricevuto soltanto da B l'importo di USD 2.500, corrispondente ad uno stipendio mensile, a dispetto di tutti i privilegi finanziari che è stato contrattualmente il diritto di ricevere in conformità con il suo contratto di lavoro con la B, in particolare, i suoi stipendi mensili da agosto fino a dicembre 2004, nonché l'importo di USD 20.000, il quale è stato supponiamo di ricevere al momento della firma del contratto. 9. La Camera ha inoltre preso atto che, come conseguenza del fatto che egli è stato in Z dal dicembre 2004, senza alcun compenso, A sostiene di aver subito gravi problemi finanziari e, pertanto, non solo considera il suo rapporto contrattuale con B come chiuso in quanto la rottura unilaterale di quest'ultimo di contratto senza giusta causa, ma è anche rivendicare il pagamento di tutte le consistenze in essere sotto il suo contratto di lavoro con la B, fino alla sua fine, per un importo totale di USD 143.500, dopo aver dedotto la somma di USD 2.500, che ha già ricevuto. 10. A questo proposito, la Camera ha preso in considerazione il fatto che A, a sostegno delle sue affermazioni, ha fornito l'Amministrazione FIFA con una copia del suo contratto di lavoro con la B, che stabilisce chiaramente che è stato contrattualmente diritto a ricevere i predetti importi dichiarati. 11. D'altra parte, la Camera ha preso atto degli argomenti presentati dalla B, in particolare, il fatto che A non è riuscita a rispettare il suo obbligo contrattuale stipulato in Art. 16 del contratto di lavoro delle parti, poiché il suo ITC non è stato rilasciato dall'Associazione C quando è stato richiesto dall'Associazione B, che gli impediva di essere registrato con B. A questo proposito, i membri della Camera ha osservato che la suddetta clausola contrattuale in modo chiaro stabilisce che A è stato responsabile per ottenere il suo rilascio da solo. 12. Dopo aver analizzato attentamente tutti i suddetti, così come tutta la documentazione contenuta nel fascicolo, i membri della Camera ha iniziato considerando che B ha sicuramente violato il suo contratto di lavoro con la A, senza giusta causa, avendo omesso di rispettare il suo contratto finanziario obblighi nei confronti del giocatore, in particolare durante il periodo in cui quest'ultimo è rimasto al suo servizio. 13. La Camera ha inoltre ritenuto che, nonostante il fatto che l'emissione di ITC di un giocatore è, come regola generale, una questione di responsabilità esclusiva del nuovo club del giocatore e la sua associazione, il fatto che, in materia a portata di mano, il parti hanno volontariamente e contrattualmente convenuto di trasferire tale onere al giocatore, deve essere interpretato come la volontà delle parti di non applicare tale regola. 14. In considerazione di quanto precede, la Camera ha ritenuto che A ha anche omesso di adempiere ai propri obblighi contrattuali verso la B, in particolare, non ottenere il suo rilascio. 15. Nonostante quanto sopra, la Camera ha sottolineato che, come nel caso in esame, la validità di un contratto di lavoro non può essere soggetta al rilascio del ITC del giocatore e quindi, considerata come valida e vincolante del contratto di lavoro relativo firmato tra le parti. 16. Inoltre, e sempre relativamente al rilascio di A, la Camera migliorato il fatto che, pur avendo richiesto il rilascio del ITC del giocatore all'Associazione C, l'Associazione B non è riuscito a insistere in tal senso con l'Associazione di cui sopra o per richiedere assistenza FIFA nel materia. A questo proposito, i membri della Camera sono del parere che, non avendo adottato le iniziative di cui sopra, attraverso la sua Associazione, B ha mostrato chiaramente una mancanza di interesse e di impegno per risolvere il problema per quanto riguarda l'emissione di ITC del giocatore. 17. A sostegno di quanto sopra esposto, la Camera ha sottolineato il contenuto di una lettera datata 18 novembre 2004, indirizzata ad un avvocato di B si informa che a causa della mancanza del giocatore di prestazioni, considerato il loro contratto di lavoro nullo. 18. Con riferimento ad una le argomentazioni a loro volta della sua partenza dal paese B di Z, i membri della Camera ha ritenuto che il giocatore ha omesso di fornire all'Amministrazione FIFA con prove concrete che conferma che egli è stato effettivamente costretto a lasciare paese B e di andare a Z contro la sua volontà. 19. Inoltre, i membri della Camera ha sottolineato che un club non ha né il potere di espellere una persona da un certo paese, né a scegliere il destino viaggio di una persona senza il suo / suo consenso. 20. La Camera ha anche spiegato che, in queste circostanze, non aveva motivo di dubitare sulla posizione della B, secondo la quale, il paese A B sinistra sulla sua propria volontà, al fine di risolvere il problema per quanto riguarda l'emissione della sua ITC. Come risultato, la Camera ha ritenuto che A ha volontariamente accettato di lasciare paese B e di andare a Z al posto di X, come se fosse stato contrattualmente stabilito, in tal modo, contribuisce direttamente allo scioglimento inadempimento e conseguente inizio del contratto di lavoro delle parti . 21. Tenuto conto delle circostanze la materia attuale e le prove portate al file, i membri della Camera giunta alla conclusione che B è stato il responsabile principale per la risoluzione anticipata del suo contratto di lavoro con A. Tuttavia, la Camera ha sottolineato il fatto che, sebbene in diversi gradi di responsabilità, hanno contribuito entrambe le parti, sia con deliberazione o per negligenza, alla risoluzione anticipata del loro rapporto contrattuale. 22. Di conseguenza, la Camera ha deciso che la B è tenuto a versare alla A, tutti i salari dovuti per il periodo che quest'ultimo è rimasto con esso, cioè da agosto fino al dicembre 2004, per un importo complessivo di USD 12.500, così come la percentuale di gli stipendi che sono stati stipulati da versare al momento della firma del contratto di lavoro, nel settembre 2005 e nel settembre 2006, tenendo conto del periodo che il giocatore è rimasto con il club, vale a dire 6 (sei) mesi, per un importo di USD 8.333. 23. Inoltre, la Camera ritenuto B anche tenuto a corrispondere un indennizzo per la violazione illegale di contratto, per un importo di USD 15.000. 24. In conclusione, i membri della Camera ha deciso di accettare una parte della presente domanda e condannare B a pagare a lui la quantità totale di 35.833 USD. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. L'affermazione di A è parzialmente accettata. 2. Il B Resistente deve pagare l'importo di USD 35.833 all'attore A. 3. Tutte le ulteriori rivendicazioni presentate dalle parti sono respinte. 4. L'importo dovuto alla A deve essere pagato da B entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 5. Se la parte convenuta non di rispettare il suddetto termine, un tasso di interesse del 5% all'anno si applica e il caso verrà immediatamente presentato al Comitato Disciplinare della FIFA. 6. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente immediatamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 7. Ai sensi dell'art. 60 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 10 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al punto 2 delle direttive impartite dal CAS, copia della quale si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve depositare presso la CAS una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno origine al ricorso (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Urs Linsi Segretario Generale allegato: CAS direttive______________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2005-2006) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 23 September 2005, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), chairman Theo Van Seggelen (Netherlands), member Michele Colucci (Italy), member David Mayebi (Cameroon), member John Didulica (Australia), member Philippe Diallo (France), member Paulo Rogerio Amoretty Souza (Brazil), member Eissa M. Selah Al-Housaini (U.A.E.), member Peter Friend (Australia), member on the claim presented by Player A as Claiman against Club B as Respondent regarding a contractual dispute arisen between the parties I. Facts of the case 1. On 13 August 2004, A and B signed an employment contract valid for a period of 3 sporting seasons, from 1 August 2004 until 30 June 2007. 2. According to the aforementioned contract, A was entitled to receive the following net amounts, as salaries: a) USD 20,000 at the moment of the contract’s signature; b) USD 15,000 in September 2005; c) USD 15,000 in September 2006; d) USD 2,500 monthly, from 1 July 2004 until 30 June 2005; e) USD 2,500 monthly, from 1 July 2005 until 31 June 2006; f) USD 3,000 monthly, from 1 July 2006 until 30 June 2007. 3. Amongst other financial privileges, the player was entitled to receive six (6) economy flight tickets, X/Y and return (2 tickets per sporting season). 4. On 24 January 2005, A filed a claim before FIFA, against B, asserting that B had only paid him the amount of USD 2,500 during the entire period that he remained at the club’s disposal, instead of all the salaries convened, including the amount of USD 20,000, which was supposed to have been paid to him at the moment of the contract’s signature. 5. Moreover, the player asserted that, in December 2004, and despite having always complied with his contractual obligations towards the club, such as participating in the team’s training sessions, he was forced to leave B’s country, under the threat of being officially expelled. 6. According to A, this was due to the fact that B decided to unilaterally terminate their employment contract, in particular, due to the fact that the team had an exceeding number of foreign players, which he refused to accept. 7. Currently, A is in Z country, where A asserts having been forced to go by B, due to the fact that he has Z passport. However, A is completely by himself, since he was born in X and has always lived in that country (the player’s passport confirms that he used to live in X). 8. In light of the above, A is presently requesting the Chamber to consider that B has unilaterally terminated their employment contract without just cause and to consequently condemn B to cancel to him the amount of USD 143,500, corresponding to all the salaries that he was entitled to receive until the end of their employment contract, after deducting the aforementioned sum of USD 2,500 which has been cancelled to him. 9. Moreover, the player is claiming the payment of a flight ticket from Z to X in the amount of EUR 1,200 (or to be provided with it), since according to his relevant employment contract, he was supposed to be provided with flight tickets to X and not to Z. 10. Finally, the player is claiming the payment of USD 15,000, for damages suffered as a consequence of his current situation, in particular, the fact that he is still living in Z, under very poor conditions, in a country which has been at the edge of a civil war and mainly, without being able to proceed with his football career. 11. On its statement dated 31 March 2005, B, via its Association, starts by asserting that, both parties had agreed that A was responsible to “provide all necessary arrangements with his previous club to solve all pending issues forobtaining the relevant ITC”. In this regard, B draw’s the Chamber’s attention to Art. 16 of the parties’ employment contract, which stipulates that: “the player himself has to obtain the release”. According to B, this clause constitutes a clear “condition sine qua non to give legal effectiveness to the contract in question”. 12. Notwithstanding the above, the FIFA Administration was provided with a copy of the correspondence exchanged between Association C and B’s Association regarding the issuance of A’s international transfer certificate (hereinafter: ITC). From the relevant documentation, it appears that B’s Association requested the player’s ITC and that Association C answered that its affiliated club (A’s former club) requested to be informed whether the player in question would be registered as an amateur or a non-amateur with B. 13. B’s Association has failed to make any further requests, such as asking for FIFA’s intervention in the matter. The player’s ITC ended up not being issued by Association C. 14. According to B, in view of the non-issuance of A’s ITC, A requested the club’s authorization to go to X in order to try to solve the matter by himself. However, since he had no visa to enter into X, it was allegedly agreed that the player would go to his native country, Z, in order to be able to enter into X and to solve the relevant issue. Once the matter would be solved, A was supposed to return to B. 15. B asserts that it has not unilaterally terminated its employment contract with A and that it is still waiting for the player’s return to it. 16. In light of the above, B requests that the claim filed by A is rejected in its entirety. 17. In response, A underlines that, any issue concerning the issuance of a player’s ITC is of the sole responsibility of the player’s new club and respective Association. 18. Moreover, the player has provided the FIFA Administration with a letter dated 18 November 2004, signed by B and addressed to his lawyer, according to which, B informed him that he did not have “the qualities of a professional first clas football player” and that “during training camps, the performance of the player, A has been sub-normal. Also, he has failed to prove his efficiency to our coach and the technical staff”. B ends the letter by stating: “Due to the above, the contract between A and B is void”. 19. The content of this letter was immediately rejected by the player’s legal representative and according to the latter, clearly shows the lack of interest, from B, to comply with their employment contract. On the other hand, although it was provided with such correspondence, B did not contest it nor made any remarks in that respect. 20. In its final statements, B reiterates its initial position and underlines that A was never forced to leave B’s country nor to go to Z. B even adds that it has no power at all to expel anyone from its country and specially, to choose a person’s travel destiny. 21. Finally, B requests that the player returns to its country and is therefore ready to send to him a prepaid ticket. 22. However, in his final statements, the player basically confirms his entire position throughout the present procedure, i.e. considers his contract with B terminated and requests to be compensated by B for having unilaterally terminated their employment contract without just cause. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. The FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition September 2001) are the applicable Regulations to the present procedure, since the case has been brought to FIFA before the coming into force of the current version of the said Regulations on 1 July 2005. Furthermore, the contractual dispute at hand has its basis on the employment contract signed between the parties on 13 August 2004. 2. In light of the above, the Dispute Resolution Chamber shall review disputes coming under its jurisdiction pursuant to Art. 42 of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition September 2001), at the request of one of the parties to the dispute. 3. According to Art. 42, par. 1 lit. (b) (i) of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition September 2001), the triggering elements of the dispute (i.e. whether a contract was breached, with or without just cause, or sporting just cause), will be decided by the Dispute Resolution Chamber. 4. If an employment contract is breached by a party, the Dispute Resolution Chamber is responsible to verify whether a party is accountable for compensation and outstanding payments. 5. Consequently, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation concerning the alleged non-respect of the contract concluded between the Claimant and the Respondent. 6. Subsequently, and entering into the substance of the present labour dispute, the Chamber started by acknowledging that, on 13 August 2004, A and B signed an employment contract valid until 30 June 2007. 7. The members of the Chamber also acknowledged that, in December 2004, A left B’s country and went to Z, where he has apparently remained until the present moment. In this regard, the Chamber noted that the player in question defends that his departure from B’s country was forced by B, under the threat of being officially expelled from the country and moreover, that he was equally forced to go to Z. 8. Moreover, the Chamber took note that, during the entire period that he remained with B, A has only received from B the amount of USD 2,500, corresponding to one monthly salary, in spite of all the financial privileges that he was contractually entitled to receive in accordance with his employment contract with B, in particular, his monthly salaries from August until December 2004, as well as the amount of USD 20,000, which he was suppose to receive at the moment of the contract’s signature. 9. The Chamber also took note that, as a consequence of the fact that he has been in Z since December 2004 without any remuneration, A claims to be suffering serious financial problems and therefore, not only considers his contractual relationship with B as terminated due to the latter’s unilateral breach of contract without just cause, but he is also claiming the payment of all the outstanding amounts under his employment contract with B, until its end, in the total amount of USD 143,500, after deducting the sum of USD 2,500 which he has already received. 10. In this respect, the Chamber took into consideration the fact that A, in support of his allegations, has provided the FIFA Administration with a copy of his employment contract with B, which clearly stipulates that he was contractually entitled to receive the aforementioned claimed amounts. 11. On the other hand, the Chamber took note of the arguments submitted by B, in particular, the fact that A has failed to comply with his contractual obligation stipulated in Art. 16 of the parties’ employment contract, since his ITC was not issued by Association C when it was requested by B’s Association, which prevented him from being registered with B. In this regard, the members of the Chamber noted that the aforementioned contractual clause clearly stipulates that A was responsible to obtain his release by himself. 12. After having thoroughly analysed all the aforementioned, as well as all the documentation contained in the file, the members of the Chamber started by considering that B has undoubtedly breached its employment contract with A, without just cause, by failing to comply with its financial contractual obligations towards the player, particularly during the period that the latter remained at its service. 13. The Chamber also deemed that, despite the fact that the issuance of a player’s ITC is, as a general rule, a matter of the sole responsibility of the player’s new club and its respective Association, the fact that, in the matter at hand, the parties have voluntarily and contractually agreed to transfer such onus to the player, should be interpreted as the wish of the parties not to apply such rule. 14. On account of the foregoing, the Chamber was of the opinion that A has also failed to comply with his contractual obligations towards B, in particular, by not obtaining his release. 15. Notwithstanding the above, the Chamber underlined that, like in the case at hand, the validity of an employment contract cannot be subjected to the issuance of the player’s ITC and therefore, considered as valid and binding the relevant employment contract signed between the parties. 16. Moreover, and still concerning the release of A, the Chamber enhanced the fact that, despite having requested the issuance of the player’s ITC to Association C, B’s Association has failed to insist in that regard with the aforementioned Association or to request FIFA’s assistance in the matter. In this respect, the members of the Chamber were of the opinion that by failing to take the aforementioned initiatives, via its Association, B has clearly shown a lack of interest and commitment to solve the problem regarding the issuance of the player’s ITC. 17. In support of the aforementioned, the Chamber emphasized the content of a letter dated 18 November 2004, addressed to A’s lawyer by B informing that due to the player’s lack of performance, it considered their employment contract void. 18. With regard to A’s arguments in turn of his departure from B’s country to Z, the members of the Chamber deemed that the player has failed to provide the FIFA Administration with concrete evidence confirming that he has effectively been forced to leave B’s country and to go to Z against his will. 19. Moreover, the members of the Chamber underlined that a club has neither the power to expel a person from a certain country nor to choose a person’s travel destiny without his/her consent. 20. The Chamber also explained that, under these circumstances, it had no reasons to doubt on the position of B, according to which, A left B’s country on his own will, in order to solve the problem regarding the issuance of his ITC. As a result, the Chamber considered that A has voluntarily accepted to leave B’s country and to go to Z instead of X, like it was contractually established, thereby, directly contributing to the non-fulfilment and consequent early termination of the parties’ employment contract. 21. In view of the present matter’s circumstances and the evidence carried to the file, the members of the Chamber reached the conclusion that B was the main responsible for the early termination of its employment contract with A. However, the Chamber underlined the fact that, although in different degrees of liability, both parties have contributed, either with deliberation or by negligence, to the early termination of their contractual relationship. 22. As a consequence, the Chamber decided that B is liable to pay to A all the outstanding salaries for the period that the latter remained with it, i.e. from August until December 2004, in the total amount of USD 12,500, as well as the proportion of the salaries which were stipulated to be paid at the moment of the employment contract’s signature, in September 2005 and in September 2006, taking into account the period that the player remained with the club, i.e. 6 (six) months, in the amount of USD 8,333. 23. Moreover, the Chamber considered B also liable to pay to A compensation for its unlawful breach of contract, in the amount of USD 15,000. 24. In conclusion, the members of the Chamber decided to partially accept A’s present claim and to condemn B to pay to him the total amount of USD 35,833. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of A is partially accepted. 2. The Respondent B has to pay the amount of USD 35,833 to the Claimant A. 3. All further claims filed by the parties are rejected. 4. The amount due to A has to be paid by B within 30 days as from the date of notification of the present decision. 5. If the Respondent fails to comply with the above-mentioned deadline, an interest rate of 5% per year will apply and the case will immediately be presented to the FIFA Disciplinary Committee. 6. The Claimant is directed to inform the Respondent immediately of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 7. According to art. 60 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 10 days of receiving notification of this decision and has to contain all elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for the filing of the statement of appeal, the appellant shall file with the CAS a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Urs Linsi General Secretary Enclosed: CAS directives
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