F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 luglio 2005, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Jean-Marie Philips (Belgio), membro Philippe Diallo (Francia), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro Philippe Piat (Francia), membro sulla domanda presentata da A come querelanti nei confronti di convenuti B in merito a una controversia contrattuale sorto tra il I. Fatti parti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 luglio 2005, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Jean-Marie Philips (Belgio), membro Philippe Diallo (Francia), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro Philippe Piat (Francia), membro sulla domanda presentata da A come querelanti nei confronti di convenuti B in merito a una controversia contrattuale sorto tra il I. Fatti parti della controversia 1. Il 14 maggio 2004, il giocatore A e il club di B hanno firmato un contratto di lavoro valido dal 1 ° luglio 2004 fino alla fine del 2007/2008 stagione sportiva, in base al quale, A aveva diritto a ricevere 14 mensilità per ogni stagione, per un importo lordo di euro 7.538,64 ciascuno. 2. Inoltre, ha firmato un contratto di immagine sportiva con la società C, secondo il quale, avrebbe ricevuto l'importo totale di euro 530.000 per l'intero periodo contrattuale, nelle seguenti condizioni: 150.000 euro alla data della firma del contratto, 80.000 euro nel corso del 2004/2005 stagione sportiva, 100.000 euro nel corso della stagione 2005/2006 sportivo; 100.000 euro nel corso della stagione 2006/2007 sportivo; 100.000 euro nel corso della stagione 2007/2008 sportivo. 3. Nel maggio 2005, A ripristinato FIFA, sostenendo che nel gennaio 2005, B lo ha costretto a firmare un documento (lettera del 24 gennaio 2005) secondo la quale ha accettato la sospensione del contratto di lavoro per 5 mesi, dal 25 gennaio 2005 fino al 24 giugno 2005, senza ricevere alcun tipo di retribuzione. Secondo A, tale sospensione era basato su una presunta relazione personale che ha avuto con un minorenne collegato con B. 4. Nonostante quanto sopra, il 23 febbraio 2005, un B informato che era pronto a tornare da Y al fine di realizzare il suo contratto di lavoro e l'ha invitata a fornire lui con i biglietti aerei interessati entro un termine di 72 ore. Una ha anche sottolineato che in caso B non sarebbe conforme a tale richiesta, il loro rapporto di lavoro può essere risolto. 5. In risposta, il 25 febbraio 2005, ha informato A che B non poteva reintegrarlo immediatamente a causa del fatto che aveva già proceduto alla sua sostituzione per il periodo della sua liberazione e, quindi, "il suo reinserimento non è stato possibile". Inoltre, B informato A che il congedo richiesto da quest'ultimo e da questa approvata, potrebbe essere modificato solo con il consenso reciproco. 6. Inoltre, nella citata lettera del 25 febbraio 2005, il club ha anche dichiarato quanto segue: "Cogliamo l'occasione per informarvi che B è venuta a conoscenza di una querela per abuso sessuale e stupro di un minore depositata contro A, che ci ha fatto prendere in considerazione l'impossibilità di onorare i termini del contratto di lavoro stipulato con A per il periodo di quattro (4) stagioni di calcio. "7. In considerazione di quanto sopra, A afferma che B ha ufficialmente risoluzione del contratto di lavoro senza giusta causa e chiede quindi la Camera a prendere in considerazione i vincoli contrattuali estinto, di dichiarare B responsabile di averlo violato, senza giusta causa e di essere risarciti per i contrattuali, quali violazione. Inoltre, tenuto conto della sua precaria situazione finanziaria, A chiede alla Camera l'autorizzazione a procedere immediatamente con la sua carriera per un altro club S ua scelta, in particolare, D. Infine, A chiede alla Camera di applicare le sanzioni sportive adeguate alla B. 8. A questo proposito, A ha fornito l'Amministrazione FIFA con una copia di una proposta contrattuale offerta a lui da D, del 25 marzo 2005, in base al quale, A avrebbe ricevuto uno stipendio mensile di 1000 X (circa EUR 331). 9. Infine, A afferma che lui non è mai stato notificato di tutte le accuse penali, né alcuna inchiesta ha mai avuto luogo in relazione a tale questione. 10. In sua difesa, B ha iniziato affermando che A è stato colui che ha chiesto il permesso di detta assenza, a causa di uno scandalo a sua volta, del suo presunto coinvolgimento con una minorenne e il suo conseguente timore per eventuali azioni legali contro di lui. Inoltre, afferma che B ha accettato tale richiesta a causa di una situazione problematica personale a tempo e anche per non rischiare l'investimento effettuato per l'acquisizione dei suoi diritti federativi. A questo proposito, B ha fornito una copia della relativa lettera del 24 gennaio 2005, debitamente firmata da A, in cui quest'ultimo richiede di essere concesso un congedo non retribuito di assenza per il periodo di cinque mesi, dal 25 gennaio 2005 fino al 24 giugno 2005. 11. Come conseguenza della partenza di A, B afferma che ha dovuto sostituirlo con un altro giocatore, in particolare, con il giocatore di E. Inoltre, si difende che, in conformità con la legge del suo paese, è stato solo l'obbligo di reintegrare il ricorrente , in caso di vacanza nuovo nel team o lesioni del giocatore che lo ha sostituito. 12. Inoltre, afferma che B, il 6 aprile 2005, dopo essersi assicurata che nessun processo penale in corso contro A e tenendo conto che il giocatore è stato e feriti, è comunicata al reclamante, la possibilità per lui di tornare immediatamente al club. Tuttavia, un non solo non è riuscito a tornare in B, ma non ha risposto a diverse richieste di B. B ha presentato copie di alcune lettere scritte per quanto riguarda ad esempio, così come le relazioni rispettivi fax. 13. Inoltre, B sottolineato il fatto che A è disposto a firmare un contratto con uno stipendio mensile di circa 331 euro, invece di realizzare il suo contratto di lavoro con essa, che prevede uno stipendio mensile di euro 7.538,64, oltre gli importi previsti nei suoi sport contratto di immagine, che il club dal punto di vista, significa che l'eventuale registrazione di A con la D sarebbe solo per un breve periodo di tempo, poiché lo scopo di A che è per essere poi trasferita in un altro club. B aggiunge anche che un manager di Mr F è anche il co-proprietario del D. Questa informazione è totalmente negato da A. 14. Il 29 aprile 2005, l'Associazione e la Lega di B, così come l'Associazione di A, sono state informate dei fatti di cui sopra e dell'intenzione B di rispettare il suo contratto di lavoro con A. 15. In effetti, B sottolinea che, al fine di acquisire i diritti federativi A, ha pagato a G, nel maggio 2004, l'importo di 952.000 euro, che costituisce uno dei più grandi investimenti del club della sua storia. A questo proposito, B ha fornito copia della relativa fattura, che conferma l'importo richiesto. 16. Inoltre, B richiama l'attenzione della Camera sul fatto che, alla luce di tali investimenti realizzati al fine di acquisire i diritti di A federative, non sarebbe mai risolvere unilateralmente il contratto di lavoro. 17. Alla luce di quanto sopra, B difende presente che la questione non dovrebbe essere trattato come un recesso unilaterale senza giusta causa da essa, dal momento che l'intera situazione è stata causata da A, in particolare, a causa dei sospetti sollevati a sua volta, del suo criminale possibile comportamento. 18. B difende, inoltre, che il congedo di detta assenza costituiva una sospensione di A del contratto di lavoro per un determinato periodo, su richiesta di A se stesso, come previsto dalla legge sul lavoro del paese B e quindi dovrebbe mai essere considerato come una cessazione del rapporto di lavoro contratto. 19. Infine, B capisce che è sempre stato un l'intenzione di ottenere la sua liberazione contrattuale per essere trasferito in un altro club. A questo proposito, B ha fornito estratti di giornali, datata giugno 2005, secondo cui, l'agente del giocatore di cui sopra ha confermato che A ha offre di andare a H. 20. In conclusione, B richiede la Camera a decidere per il ritorno del giocatore al club, in modo che il loro contratto di lavoro che devono essere soddisfatte. 21. In risposta, un rafforza che fu costretto a firmare la lettera del 24 gennaio 2005, nella quale chiedeva il permesso di detta assenza, a causa di una presunta relazione con una minorenne. Tuttavia, un sottolinea che non è mai stato informato di tale presunta cattiva condotta o eventuali procedimenti penali. 22. Inoltre, richiama l'attenzione della Camera sul fatto che la B, come dichiarato nella sua lettera del 25 febbraio 2005, non era interessato a contare con lui più a lungo, ma solo per fare qualche profitto da un trasferimento futuro. A questo proposito, nell'ultimo paragrafo della lettera di cui sopra, B afferma che "In considerazione di quanto sopra, il nostro club è disposto a organizzare un accordo di trasferimento internazionale, a condizione che l'investimento effettuato dalla B per l'acquisto di contrattuale, federativo ed economico diritti dell'atleta detto è completamente rimborsati ". 23. Infine, A afferma che la suddetta immagine sportiva contratto non è stato firmato con B e, pertanto, non deve essere preso in considerazione nella presente controversia. 24. In conclusione, sottolinea che la A è stato sospeso senza alcuna giustificazione legale e senza essere pagato, che insieme con il rifiuto del club ad integrare lui nel febbraio 2005, mostra chiaramente la mancanza di quest'ultimo di interesse a contare con lui. Di conseguenza, la Camera deve decidere che B ha terminato il loro contratto di lavoro senza giusta causa. 25. Infine, in risposta alle ultime dichiarazioni del giocatore, B sostiene che contratto di lavoro delle parti è ancora valido e che A deve adempiere ai suoi obblighi contrattuali verso di esso, in particolare, egli dovrebbe già essere disponibile del club, poiché il suo congedo terminato il 24 giugno 2005. 26. Nel caso A si ostina a non tornare in B e, quindi, si rifiuta di adempiere il relativo contratto di lavoro, B richiede di essere risarciti per tutti i danni subiti con una tale violazione contrattuale senza giusta causa, in particolare, tenendo conto dei notevoli investimenti effettuati allo scopo di A acquisire i diritti federativi. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Il Regolamento FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione settembre 2001) sono i regolamenti applicabili alla procedura di specie, poiché il caso è stato portato alla FIFA prima dell'entrata in vigore della versione corrente di detti regolamenti il 1 ° luglio 2005. Inoltre, la controversia contrattuale a portata di mano ha il suo fondamento sul contratto di lavoro stipulato tra le parti il 14 maggio 2004. 2. Alla luce di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie devono esaminare le controversie rientranti nella propria giurisdizione ai sensi dell'art. 42 del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione settembre 2001), su richiesta di una delle parti della controversia. 3. Ai sensi dell'art. 42, par. 1 lit. (B) (i) del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione settembre 2001), gli elementi scatenanti della controversia (cioè se il contratto è stato violato, con o senza giusta causa o giusta causa sportiva), sarà essere decisa dalla Camera di Risoluzione delle Controversie. 4. Se un contratto di lavoro è violato da una parte, la Camera di Risoluzione delle Controversie è tenuto a verificare se una parte è responsabile per i pagamenti di compensazione ed eccezionale. 5. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, concernente il presunto mancato rispetto del contratto stipulato tra l'attore e il convenuto. 6. Successivamente, entrando nel merito della controversia di lavoro attuale, la Camera ha iniziato riconoscendo che, il 14 maggio 2004, A e B hanno firmato un contratto di lavoro valido dal 1 ° luglio 2004 fino alla fine della stagione 2007/2008 sportivo. 7. La Camera ha anche riconosciuto che, con lettera del 24 gennaio 2005, A B ha chiesto di concedergli un congedo non retribuito di assenza, per il periodo di cinque (5) mesi, dal 25 gennaio 2005 al 24 giugno 2005. 8. A questo proposito, i membri della Camera ha preso atto delle argomentazioni presentate da A, che giustifica la presentazione della richiesta di assenza di cui sopra, in particolare, il fatto che egli sarebbe stato costretto da B a firmare tale documento, che ha fatto in vista della l'imminenza di affrontare accuse penali dinanzi al giudice nel paese di B. 9. I membri della Camera ha altresì preso atto del fatto che, il 23 febbraio 2005, A B informato che era disposto a riprendere immediatamente dovere e che, in risposta, B ha rifiutato di reintegrare lui prima della fine del congedo di detta assenza. 10. Inoltre, la Camera ha osservato che, in considerazione del rifiuto del club ad accettare il ritorno del giocatore nel febbraio del 2005, A è attualmente richiede questo Corpo di considerare che B ha risolto unilateralmente il loro contatto di lavoro senza giusta causa e, di conseguenza, di essere risarciti per tale violazione contrattuale. 11. D'altra parte, i membri della Camera ha preso in considerazione la posizione di B, che rifiuta l'accusa che ha risolto unilateralmente il contratto di lavoro con A, basata sul fatto che il relativo congedo non retribuito di assenza è stato volontariamente firmato da A e che, di conseguenza, quest'ultimo deve conformarvisi. 12. A questo proposito, la Camera ha inoltre preso in considerazione l'argomento sollevato dalla B, secondo la quale, il congedo di detta assenza potrebbe essere modificata solo di comune accordo, in quanto era stato concordato tra le parti. 13. Inoltre, la Camera ha tenuto conto del fatto che B è attualmente richiesta la camera a determinare un suo ritorno ad essa, in modo che il loro contratto di lavoro da rispettare e che, solo nel caso in cui A si rifiuta di farlo, chiede di essere risarciti dei violazione di quest'ultimo contrattuale. 14. Dopo aver analizzato attentamente tutti i suddetti, così come tutta la documentazione contenuta nel fascicolo, i membri della Camera sono del parere che A non ha fornito prove concrete, che ne attesti effettivamente stato costretto da B a firmare il non pertinente -ferie di assenza il 24 gennaio 2005. A questo proposito, la Camera ha spiegato che, in queste circostanze, non aveva motivo di dubitare sulla posizione della B, secondo la quale, il congedo era stato concesso il giocatore esplicita volontà. 15. Pertanto, i membri della Camera ha concluso che il congedo di detta assenza richiesto dalla A, il 24 gennaio 2005, e concessa da B, è valido e vincolante per entrambe le parti e, di conseguenza, produce effetti giuridici. 16. In questo contesto, la Camera ha ritenuto che B non ha unilateralmente violato il suo contratto di lavoro con A, rifiutandosi di reintegrare A nel febbraio 2005, dal momento che non era obbligata ad accettare il suo ritorno prima della fine del periodo del congedo di detta assenza, vale a dire prima del 24 giugno 2005. 17. La Camera ha ritenuto era particolarmente adatto a commentare due parti della lettera del club del 25 febbraio 2005, che sono stati sottolineati dal giocatore al fine di corroborare la sua posizione. In primo luogo, è stato precisato che, contrariamente a quanto sembra per mantenere la A, B non lo informano che ufficialmente terminato il loro rapporto contrattuale, ma ha dichiarato di aver considerato solo l'impossibilità di onorare i termini del contratto di lavoro. Tenendo conto del fatto che nell'aprile 2005, quindi poche settimane dopo, il club ha informato il giocatore che, dopo aver assicurato che nessuna causa penale in corso contro di lui e la sua sostituzione essere stato ferito, avrebbe potuto subito riprendere servizio, la Camera ha sottolineato che B ha avuto, ovviamente, ha respinto tale possibilità. In secondo luogo, la Camera ha ritenuto che indicando nella sua lettera del 25 febbraio 2005, che sarebbe pronta a organizzare un trasferimento del giocatore in determinate condizioni finanziarie, B non aveva ancora messo fine al contratto. In realtà, era stato il giocatore che aveva suggerito che il contratto deve essere considerato chiuso, e il club ha spiegato che potrebbe acconsentire ad esso, tuttavia, solo se l'essere compensato di conseguenza. 18. A sostegno di quanto sopra, la Camera ha preso in considerazione il carteggio datato 29 aprile 2005, che veniva deferito dalla B alla sua Associazione, e l'Associazione Lega di A, informandolo della sua intenzione di rispettare il suo contratto di lavoro con A. 19. A causa di tutta la rinuncia, i membri della Camera sono del parere che, non solo B non era obbligata a reintegrare A nella squadra prima della fine del suddetto periodo di assenza, ma appartenevano anche al giocatore, l'obbligo di volontariamente riprendere il dovere da allora. 20. Inoltre, e ancora riguardante il congedo di detta assenza, durante il quale non ha ricevuto alcun compenso dalla B, la Camera ha sottolineato il fatto che un tale congedo di assenza è stato, come la lettera del giocatore datato 24 gennaio 2005 afferma chiaramente, un non-ferie di assenza, che legalmente svincolato B da tutti gli obblighi finanziari nei confronti A durante tale periodo. 21. Come risultato delle sue considerazioni, i membri della Camera giunta alla conclusione che il contratto di lavoro firmato il 14 maggio 2004, tra B e A, è ancora valida e vincolante per entrambe le parti fino alla fine della stagione 2007/2008 sportivo di B paese. 22. Di conseguenza, la Camera ha ritenuto che, non riprendendo presso la propria società, una volta sua assenza ha raggiunto il suo fine, A ha omesso di svolgere i suoi obblighi contrattuali verso la B. 23. Tuttavia, tenendo conto che B è disposto ad avere un back al suo servizio, la Camera ha deciso che A deve immediatamente riprendere il dovere con B al fine di conformarsi al loro contratto di lavoro. 24. Infine, la Camera ha sottolineato che, in caso di non tornare immediatamente a B, tale situazione sarà considerato come una violazione contrattuale abusiva da parte del giocatore e la questione presente sarà sottoposta alla prossima riunione della Camera di risoluzione delle controversie, affinché essa ad adottare le misure appropriate. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. L'affermazione di A è respinto nella sua interezza. 2. A deve riprendere immediatamente dovere con B. 3. Ai sensi dell'art. 60 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 10 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al punto 2 delle direttive impartite dal CAS, copia della quale si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve depositare presso la CAS una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno origine al ricorso (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Urs Linsi Segretario Generale allegato: CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2005-2006) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 28 July 2005, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), chairman Jean-Marie Philips (Belgium), member Philippe Diallo (France), member Gerardo Movilla (Spain), member Philippe Piat (France), member on the claim presented by A as Claimant against B as Respondent regarding a contractual dispute arisen between the parties I. Facts of the case 1. On 14 May 2004, the player A and club B signed an employment contract valid from 1 July 2004 until the end of the 2007/2008 sporting season, according to which, A was entitled to receive 14 monthly salaries per season, in the gross amount of EUR 7.538,64 each. 2. Moreover, A signed a sports image contract with company C, according to which, he would receive the total amount of EUR 530,000 for the entire contractual period, in the following conditions: EUR 150,000 at the date of the contract’s signature; EUR 80,000 during the 2004/2005 sporting season; EUR 100,000 during the 2005/2006 sporting season; EUR 100,000 during the 2006/2007 sporting season; EUR 100,000 during the 2007/2008 sporting season. 3. In May 2005, A reverted to FIFA, claiming that in January 2005, B forced him to sign a document (letter dated 24 January 2005) according to which he accepted the suspension of his employment contract for 5 months, from 25 January 2005 until 24 June 2005, without receiving any kind of remuneration. According to A, such suspension was based on an alleged personal relationship he had with a minor connected with B. 4. Notwithstanding the above, on 23 February 2005, A informed B that he was ready to return from Y in order to fulfil his employment contract and requested it to provide him with the relevant flight tickets within a deadline of 72 hours. A also underlined that in case B would not comply with such request, their employment relationship could be terminated. 5. In reply, on 25 February 2005, B informed A that it could not reintegrate him immediately due to the fact that it had already proceeded with his replacement for the period of his release and therefore, “his reintegration was not viable”. Moreover, B informed A that the leave of absence requested by the latter and accepted by it, could only be changed by mutual consent. 6. Moreover, in the aforementioned letter dated 25 February 2005, the club also stated the following: “We take this opportunity to inform you that B became aware of a lawsuit for sexual abuse and statutory rape of a minor filed against A, which made us consider the impossibility to honour the terms of the employment agreement entered into with A for the period of four (4) soccer seasons.” 7. In view of the above, A claims that B has officially terminated their employment contract without just cause and consequently requests the Chamber to consider their contractual link as terminated, to declare B liable for having breached it without just cause and to be compensated for such contractual breach. Furthermore, in view of his precarious financial situation, A is requesting the Chamber to authorize him to immediately proceed with his career for another club of his choice, in particular, D. Finally, A is requesting the Chamber to implement the adequate sporting sanctions to B. 8. In this regard, A has provided the FIFA Administration with a copy of a contractual proposal offered to him by D, dated 25 March 2005, according to which, A would receive a monthly salary of X 1,000 (approximately EUR 331). 9. Finally, A asserts that he was never notified of any criminal charges nor any investigation has ever taken place in connection with such a matter. 10. In its defence, B started by asserting that A was the one who requested the relevant leave of absence, due to a scandal in turn of his alleged involvement with a minor and his consequent fear for eventual legal actions against him. Moreover, B asserts that it accepted such request due to A’s problematic personal situation at the time and also in order not to risk the investment made in the acquisition of his federative rights. In this respect, B has provided a copy of the relevant letter dated 24 January 2005, duly signed by A, in which the latter requires to be granted a non-paid leave of absence for the period of five months, from 25 January 2005 until 24 June 2005. 11. As a consequence of A’s departure, B asserts that it had to replace him with another player, in particular, with the player E. Moreover, it defends that, in accordance with the Law of its country, it was only obliged to reintegrate the claimant, in case of a new vacancy in the team or injury of the player who replaced him. 12. Moreover, B asserts that, on 6 April 2005, after assuring that no criminal lawsuit was pending against A and taking into account that the player E was injured, it communicated to the claimant, the possibility for him to immediately return to the club. However, A not only failed to return to B, but also did not reply to B’s several requests. B presented copies of several letters written in such regard, as well as the respective fax reports. 13. Furthermore, B underlined the fact that A is willing to sign a contract with a monthly salary of approximately EUR 331, instead of fulfilling his employment contract with it, which stipulates a monthly salary of EUR 7.538,64, plus the amounts stipulated in his sports image contract, which from the club’s point of view, means that A’s eventual registration with D would be only for a short period of time, since the purpose of that is for A to be later on transferred to another club. B also adds that A’s manager Mr F is also the co-owner of D. This information is totally denied by A. 14. On 29 April 2005, the Association and the League of B, as well as the Association of A, were informed of the aforementioned facts and of B’s intention to respect its employment contract with A. 15. In fact, B underlines that, in order to acquire A’s federative rights, it paid to G, in May 2004, the amount of EUR 952,000, which constitutes one of the club’s biggest investments of its history. In this regard, B has provided copy of the respective invoice, which confirms the claimed amount. 16. Moreover, B draws the attention of the Chamber to the fact that in light of such investment made in order to acquire A’s federative rights, it would never unilaterally terminate their employment contract. 17. In light of all the above, B defends that the present matter should not be treated as an unilateral termination without just cause by it, since the entire situation was caused by A, in particular, due to the suspicions raised in turn of his possible criminal behaviour. 18. B also defends that the relevant leave of absence constituted a suspension of A’s employment contract for a determined period, at the request of A himself, as foreseen in the Labour Law of B’s country and should therefore, never be considered as a termination of the employment contract. 19. Finally, B understands that it was always A’s intention to obtain his contractual release in order to be transferred to another club. In this regard, B has provided extracts of newspapers, dated June 2005, according to which, the aforementioned player’s agent confirmed that A has offers to go to H. 20. In conclusion, B requests the Chamber to decide for the player’s return to the club, in order for their employment contract to be fulfilled. 21. In response, A reinforces that he was forced to sign the letter dated 24 January 2005, in which he requested the relevant leave of absence, due to an alleged relationship with a minor. However, A underlines that he has never been notified of such alleged misconduct or any criminal procedures. 22. Moreover, A draws the Chamber’s attention to the fact that B, as stated in its letter dated 25 February 2005, was not interested to count with him any longer, but only to make some profit out of a future transfer. In this respect, in the last paragraph of the aforementioned letter, B states that “In view of the above, our club is willing to arrange for an international transfer agreement, provided the investment made by B regarding the purchase of contractual, federative and economic rights of the said athlete is fully repaid”. 23. Finally, A asserts that the aforementioned sports image contract was not signed with B and therefore, should not be taken into consideration in the present dispute. 24. In conclusion, A underlines that he was suspended without any legal grounds and without being paid, which together with the club’s refusal to integrate him in February 2005, clearly shows the latter’s lack of interest to count with him. Consequently, the Chamber should decide that B has terminated their employment contract without just cause. 25. Finally, in response to the player’s last statements, B maintains that the parties’ employment contract is still valid and that A should comply with his contractual obligations towards it, in particular, he should already be at the club’s disposable, since his leave of absence terminated on 24 June 2005. 26. In case A persists in not returning to B and therefore, refuses to fulfil the relevant employment contract, B requests to be compensated for all the damages suffered with such contractual breach without just cause, particularly, taking into account the considerable investment made in order to acquire A’s federative rights. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. The FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition September 2001) are the applicable Regulations to the present procedure, since the case has been brought to FIFA before the coming into force of the current version of the said Regulations on 1 July 2005. Furthermore, the contractual dispute at hand has its basis on the employment contract signed between the parties on 14 May 2004. 2. In light of the above, the Dispute Resolution Chamber shall review disputes coming under its jurisdiction pursuant to art. 42 of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition September 2001), at the request of one of the parties to the dispute. 3. According to art. 42, par. 1 lit. (b) (i) of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition September 2001), the triggering elements of the dispute (i.e. whether a contract was breached, with or without just cause, or sporting just cause), will be decided by the Dispute Resolution Chamber. 4. If an employment contract is breached by a party, the Dispute Resolution Chamber is responsible to verify whether a party is accountable for compensation and outstanding payments. 5. Consequently, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation concerning the alleged non-respect of the contract concluded between the Claimant and the Respondent. 6. Subsequently, and entering into the substance of the present labour dispute, the Chamber started by acknowledging that, on 14 May 2004, A and B signed an employment contract valid from 1 July 2004 until the end of the 2007/2008 sporting season. 7. The Chamber also acknowledged that, by letter dated 24 January 2005, A requested B to grant him a non-paid leave of absence, for the period of five (5) months, from 25 January 2005 until 24 June 2005. 8. In this respect, the members of the Chamber took note of the arguments presented by A, justifying the submission of the aforementioned absence request, in particular, the fact that he was allegedly forced by B to sign such document, which he did in view of the imminence of facing criminal charges before the Courts in B’s country. 9. The members of the Chamber also took note of the fact that, on 23 February 2005, A informed B that he was willing to immediately resume duty and that, in response, B refused to reintegrate him before the end of the relevant leave of absence. 10. Moreover, the Chamber noted that, in view of the club’s refusal to accept the player’s return in February 2005, A is presently requesting this Body to consider that B has unilaterally terminated their employment contact without just cause and, as a consequence, to be compensated for such contractual breach. 11. On the other hand, the members of the Chamber took into consideration the position of B, which refuses the accusation that it has unilaterally terminated its employment contract with A, based on the fact that the relevant non-paid leave of absence was voluntarily signed by A and that, as a consequence, the latter should comply with it. 12. In this regard, the Chamber also took into consideration the argument raised by B, according to which, the relevant leave of absence could only be changed by mutual consent, since it had been mutually agreed between the parties. 13. Furthermore, the Chamber took into account the fact that B is presently requesting the chamber to determine A’s return to it, in order for their employment contract to be fulfilled and that, only in case A refuses to do so, it requests to be compensated for the latter’s alleged contractual breach. 14. After having thoroughly analysed all the aforementioned, as well as all the documentation contained in the file, the members of the Chamber were of the opinion that A has failed to provide concrete evidence confirming that he has effectively been forced by B to sign the relevant non-paid leave of absence on 24 January 2005. In this respect, the Chamber explained that, under these circumstances, it had no reasons to doubt on the position of B, according to which, the leave had been granted on the player’s express wish. 15. Therefore, the members of the Chamber concluded that the relevant leave of absence requested by A, on 24 January 2005, and granted by B, is valid and binding to both parties and as a consequence, produces legal effects. 16. In this context, the Chamber deemed that B has not unilaterally breached its employment contract with A, by refusing to reintegrate A in February 2005, since it was not obliged to accept his return before the end of the period of the relevant leave of absence, i.e. before 24 June 2005. 17. The Chamber deemed it was particularly appropriate to comment on two parts of the club’s letter dated 25 February 2005, which have been emphasized by the player in order to corroborate his position. Firstly, it was stated that, contrary to what A appears to maintain, B did not inform him that they officially terminated their contractual relation, but stated that they had only considered the impossibility to honour the terms of the employment agreement. Taking into account that in April 2005, thus a few weeks later, the club informed the player that, after assuring that no criminal lawsuit was pending against him and his replacement being injured, he could immediately resume duty, the Chamber emphasized that B had obviously rejected that possibility. Secondly, the Chamber considered that by indicating in its letter dated 25 February 2005, that it would be ready to arrange for a transfer of the player under certain financial conditions, B had again not put an end to the contract. In fact, it had been the player who had suggested that the contract should be deemed terminated, and the club explained that it might agree to it, however, only if being compensated accordingly. 18. In support of the aforementioned, the Chamber also took into consideration the correspondence dated 29 April 2005, which was remitted by B to its Association, League and the Association of A, informing that it intended to respect its employment contract with A. 19. On account of all the forgoing, the members of the Chamber were of the opinion that, not only B was not obliged to reinstate A in the team before the end of the aforementioned period of absence but it also belonged to the player, the obligation to voluntarily resume duty by then. 20. Moreover, and still concerning the relevant leave of absence, during which A did not receive any remuneration from B, the Chamber underlined the fact that such leave of absence was, as the player’s letter dated 24 January 2005 clearly states, a non-paid leave of absence, which legally released B from any financial obligations towards A during such period. 21. As a result of its considerations, the members of the Chamber reached the conclusion that the employment contract signed on 14 May 2004, between B and A, is still valid and binding to both parties until the end of the 2007/2008 sporting season in B’s country. 22. Consequently, the Chamber considered that, by not resuming duty with his club once his leave of absence reached its end, A has failed to perform his contractual obligations towards B. 23. However, taking into account that B is willing to have A back at its service, the Chamber decided that A must immediately resume duty with B in order to comply with their employment contract. 24. Finally, the Chamber underlined that, should A fail to immediately return to B, such situation will be regarded as an abusive contractual breach by the player and the present matter will be submitted to the next meeting of the Dispute Resolution Chamber, in order for it to take the appropriate measures. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of A is rejected in its entirety. 2. A has to immediately resume duty with B. 3. According to art. 60 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 10 days of receiving notification of this decision and has to contain all elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for the filing of the statement of appeal, the appellant shall file with the CAS a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Urs Linsi General Secretary Enclosed: CAS directives
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