F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 21 febbraio 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Michele Colucci (Italia), membro Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Philippe Diallo (Francia), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro del reclamo presentato dal giocatore, X, rappresentata dal Sig. W come querelanti nei confronti del club, Y, come convenuto in merito a una disputa contrattuale tra il giocatore e il club, I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 21 febbraio 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Michele Colucci (Italia), membro Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Philippe Diallo (Francia), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro del reclamo presentato dal giocatore, X, rappresentata dal Sig. W come querelanti nei confronti del club, Y, come convenuto in merito a una disputa contrattuale tra il giocatore e il club, I. Fatti della controversia 1. Il 13 gennaio 2003, il giocatore, X, l'attore, e Y, il Resistente, ha firmato un contratto di lavoro valido a decorrere dalla data della sua firma fino al 30 giugno 2006. 2. Durante la stagione 2003-04 il giocatore è stato trasferito su una base prestito alla Z. 3. Il 27 marzo 2004, X ha subito un test antidoping. 4. Il 30 aprile 2004, una relazione è stata rilasciata confermando il risultato positivo l'aspetto di sostanze vietate. 5. Verso la fine di aprile 2004, il giocatore e la Z, apparentemente prematuramente terminato il loro rapporto di lavoro. 6. Il 18 giugno 2004, l'organismo della Federcalcio di Z ha deciso di sospendere il giocatore in questione per il periodo di un anno per causa del doping sulla base del test effettuato il 27 marzo 2004. 7. Il 17 luglio 2004, il giocatore e Y hanno firmato un accordo di cancellazione per cui la squadra si è impegnata a pagare al giocatore, "incondizionatamente" e "irrevocabilmente", l'importo netto di euro 550.000, da pagare come segue: euro 110 mila al 30 settembre 2004 , euro 110.000 il 30 novembre 2004, di euro 110.000 il 30 gennaio 2005, 110.000 euro il 30 marzo 2005 e 110.000 euro il 30 maggio 2005. 8. Inoltre, le parti hanno convenuto che un tasso di interesse del 15% pa sarebbe applicabile in caso di mancato pagamento da parte del club. 9. Successivamente alla conclusione dell'accordo cancellazione, il giocatore trasferito a V. 10. Il 4 agosto 2004, il Comitato Disciplinare della FIFA ha esteso la suddetta sospensione del giocatore in questione su scala mondiale. 11. Il 25 settembre 2004, ha informato il giocatore Y per iscritto che considera l'accordo di cancellazione nulla e non avvenuta. Secondo il club, il giocatore ha nascosto le sue sospensione di 12 mesi e quindi ha ottenuto il consenso del club in modo fraudolento. Il club aggiunge che se fosse stato informato della sospensione del giocatore, non avrebbe mai concluso l'accordo di cancellazione detto, ma avrebbe preferito risolto il contratto del giocatore con giusta causa. 12. Inoltre, il club sostiene che ai sensi dell'art. 31 b) del Regolamento pertinenti della Federcalcio Y, un club ha il diritto di rescindere unilateralmente un contratto di lavoro con un giocatore nel caso in cui un giocatore è sospeso per più di 6 mesi. 13. Nella stessa corrispondenza, "per il buon ordine delle cose" Y ha informato il giocatore della risoluzione del suo contratto come conseguenza del suo comportamento illecito, cioè l'uso di sostanze vietate. 14. Il 29 dicembre 2004, il giocatore ha presentato un reclamo contro Y di fronte a mantenere la FIFA che, in conformità con l'accordo del 17 Luglio 2004 Y gli deve l'importo totale di 550.000 euro più il 15% di tasso di interesse annuo a partire dal 18 novembre 2004, data in cui ha messo in mora il club. 15. X spiega che la notifica della decisione della Commissione doping della Federcalcio di Z è stato inviato al suo indirizzo prima in una città nel paese di Z, che aveva già lasciato alla luce della cessazione anticipata del rapporto contrattuale con Z. Quindi, X afferma che non era in grado di prendere conoscenza di questa decisione con la quale è stata sospesa che per il periodo di un anno. 16. Il 10 agosto 2004, X ha chiesto alla Federcalcio di Z di ri-aprire le relative procedure per il fatto che il suo diritto di difesa sarebbe stato violato, dato che pare che sia stato solo informato della sua sospensione il 5 agosto 2004 nel contesto della sua trasferimento internazionale di V. 17. Il giocatore sostiene che la Commissione doping della Federcalcio di Z ha affermato che il giocatore non avrebbe potuto avere conoscenza della decisione presa il 18 giugno 2004 e quindi riaperto il caso. Il giocatore ha presentato una copia della relativa decisione da parte della Commissione ha detto il doping datato 3 settembre 2004. 18. Il 19 novembre 2004, il corpo di decidere della Federazione di Z ha deciso che la sospensione del giocatore va dal 18 giugno 2004 al 19 gennaio 2005. 19. Alla luce di quanto sopra, il giocatore afferma che non era a conoscenza del suo unico anno di sospensione dalla commissione antidoping della Federcalcio di Z quando ha concluso il suddetto accordo di cancellazione con Y il 17 luglio 2004. X afferma che egli è stato informato della sua sospensione il 5 agosto 2004. 20. Secondo il giocatore, il club dovrà dimostrare di aver agito in modo fraudolento come indicato nella lettera del club datato 25 settembre 2004. 21. Y, da parte sua, respinge il reclamo proposto dal giocatore per i seguenti motivi. 22. Il giocatore che ha fatto uso di droghe proibite, Y afferma che deve essere a conoscenza del risultato prossima positivo del test antidoping effettuato in marzo 2004 e le conseguenze giuridiche di tale risultato. 23. Secondo Y, l'affermazione del giocatore che non è stato debitamente informato della suddetta decisione presa dalla commissione medica della Federazione Calcio di Z il 18 giugno 2004 non è rilevante, in quanto questo è da considerarsi come un problema interno tra giocatore e la Federazione Calcio di Z e Y non era parte alla notifica di tale decisione. 24. Y insiste sul fatto che il giocatore ha agito in modo fraudolento da nascondere il fatto che era stato attraverso un test antidoping che renderebbe i risultati "spiacevoli" e indurre il club a firmare il suddetto accordo di cancellazione con un compenso di euro 550.000 per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro. 25. Secondo il club, secondo i principi sanciti dal diritto, in particolare l'art. 28 del Codice svizzero delle obbligazioni e arte. 28 del Codice delle obbligazioni del paese di Y, un accordo che sia fondato su motivi illegali è nullo, dal momento che non può rappresentare la vera intenzione delle parti di tale accordo. 26. Alla luce di quanto sopra, Y rigetta la domanda avanzata dal giocatore. Inoltre, chiede che il giocatore sia condannata a pagare tutti i costi sostenuti dalla società relativamente alla delibera presente controversia. 27. In risposta alla risposta del club, i punti giocatore che non vi è alcuna prova che egli volontariamente utilizzato sostanze proibite, che problema è stato sottolineato dal Y. Il fatto che le sostanze vietate vengono scoperte nell'organismo dell'atleta non prova che l'atleta volontariamente utilizzato come sostanze. 28. X sottolinea che stava giocando nella squadra di B-Z quando il test antidoping è stato effettuato, come l'allenatore avrebbe considerato il suo insufficiente rendimento. Essere attivi nel B-unica squadra, i punti giocatore fa notare che egli non aveva alcun motivo per utilizzare sostanze vietate. 29. Egli afferma che ha voluto porre prematuramente fine al suo rapporto di lavoro con la Z, come lui credeva che non aveva un futuro Z. 30. Egli sottolinea che si può notare dal file che il risultato del test doping è venuto a conoscenza il 5 agosto 2004 solo e che, pertanto, non era a conoscenza della sanzione che è stata pronunciata contro di lui il 18 giugno 2004 durante i negoziati con Y nel luglio 2004. 31. In conclusione, il giocatore afferma che Y non ha dimostrato di aver agito in maniera fraudolenta come sopra indicato. 32. A suo parere finale, punti Y ricorda che nella sua seconda parte dell'organismo competente di decidere della Federcalcio di Z non ha modificato le conclusioni che l'attore aveva usato droghe proibite. 33. Y respinge l'affermazione del giocatore che Y dovrà dimostrare di aver volontariamente utilizzato sostanze proibite. A questo proposito, i punti del club ricorda che i farmaci, una volta proibite sono stati trovati è il peso del giocatore e del suo rappresentante legale per dimostrare che c'è una ragione solo per la comparsa delle droghe nei campioni. Essa aggiunge che questo dovrebbe essere stato fatto nel corso del procedimento connessi con l'uso del doping nello frontale del corpo competente che decide della Federcalcio di Z. 34. Il club sottolinea che nella sua seconda decisione, il corpo di decidere della Federcalcio di Z solo modificato il periodo di tempo relativo alla sospensione del giocatore e che il giocatore si è astenuta da qualsiasi chiarimento in relazione al risultato del test antidoping. 35. Y afferma che, al momento della conclusione dell '"Accordo di terminazione" il giocatore non era solo a conoscenza della sanzione specificamente su di lui, ma era ben consapevole del fatto che egli aveva usato sostanze proibite e che aveva subito un doping prova il 27 marzo 2004. 36. Infine, riferendosi ai suddetti articoli 28, il club ribadisce che l '"accordo di terminazione" è nullo in quanto deve essere considerata come un accordo basato su un comportamento fraudolento da parte del giocatore. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. I membri della Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito anche denominata "DRC" o "Camera") in primo luogo proceduto ad esaminare se la RDC è competente a trattare il caso a portata di mano. 2. L'articolo 18.2 del regolamento che disciplinano le procedure di risoluzione delle controversie (edizione luglio 2005, di seguito denominato "norme procedurali") stabilisce che "Le presenti norme si applicano ai procedimenti sottoposti alla FIFA dopo la data in cui il presente regolamento è entrato in vigore". 3. L'articolo 18.1 del regolamento di procedura prevede che queste norme entreranno in vigore il 1 ° luglio 2005. 4. Ai sensi dell'articolo 18,3 dei casi di procedura Regole sottoposti alla FIFA prima di tale data sono disciplinate dalle norme precedenti procedurali. 5. La questione attuale essere stato sottoposto alla FIFA il 29 dicembre 2004, la Camera ha concluso che le norme precedenti procedurali su questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili alla questione a portata di mano. 6. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 42 par. 1 lit. (B) (i) del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione 2001) stabilisce che gli elementi scatenanti della occupazionale controversia sarà decisa dalla Camera di Risoluzione delle Controversie. 7. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un club dal paese di Y e un giocatore dal paese di X vista di un accordo in relazione alla cessazione anticipata di un contratto di lavoro. 8. Dopo aver confermato la sua competenza a trattare il caso in questione, sulla base dei fatti rilevanti nel file, la Camera ha proceduto a stabilire le norme ei regolamenti applicabili al merito della causa. 9. Secondo l'articolo 26.1 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) "ogni caso, che è stato portato alla FIFA prima del presente Regolamento è entrato in vigore deve essere valutato in base ai precedenti regolamenti". 10. Come detto sopra, la questione attuale è stata sottoposta alla FIFA il 29 dicembre 2004, quindi prima dell'entrata in vigore della versione attuale del Regolamento. 11. Alla luce di tali circostanze, la Camera ha confermato che la precedente versione del Regolamento, cioè il Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori, edizione di settembre 2001 (in seguito denominato il "Regolamento") è applicabile in materia in gioco da la sostanza. 12. La Camera poi entrato nel merito della questione riconoscendo i suddetti fatti di causa, da cui si può notare che l'attore era contrattualmente legato alla Resistente a partire dal 13 gennaio 2003 fino al 30 giugno 2006. 13. In questo periodo contrattuale di tempo, l'attore è stato trasferito su una base prestito Z durante la stagione 2003-04. Secondo il giocatore, il suo contratto di lavoro con la Z è stata prematuramente interrotta di comune accordo verso la fine di aprile 2004. 14. Il 27 marzo 2004, pur essendo in prestito alla Z, il giocatore ha subito un test antidoping. 15. Il 17 luglio 2004, il richiedente e il convenuto hanno firmato un accordo finalizzato alla risoluzione anticipata del loro rapporto contrattuale con il quale il convenuto si è impegnata a pagare al Richiedente, "incondizionatamente" e "irrevocabilmente", l'importo netto di euro 550.000, da pagare come segue: euro 110 mila, il 30 settembre 2004, di euro 110.000 il 30 novembre 2004, di euro 110.000 il 30 gennaio 2005, 110.000 euro il 30 marzo 2005 e 110.000 euro il 30 maggio 2005. 16. Y non si ritiene obbligata a eseguire questo accordo sulla base del fatto che sul momento della firma dell'accordo con il giocatore, il 17 luglio 2004, il giocatore aveva nascosto il fatto che egli aveva subito un test antidoping e che era sospeso dal corpo di decidere della Federcalcio di Z sulla base dell'esito positivo di tale prova. 17. La Camera d'accordo con Y che il risultato positivo del test anti-doping potrebbe aver costituito una giusta causa per il club Rescindere unilateralmente il contratto di lavoro. 18. Il giocatore, da parte sua, insiste sulla esecuzione del contratto cancellazione pertinente da Y e afferma che il 17 luglio 2004 non poteva essere a conoscenza della sua sospensione, dato che la notifica della decisione della Commissione doping della Federcalcio Z è stato inviato al suo vecchio indirizzo in una città del paese di Z, che aveva già lasciato alla luce della cessazione anticipata del rapporto contrattuale con Z. 19. La Camera ha sottolineato che in queste circostanze, il 17 luglio 2004, il giorno in cui ha sottoscritto l'accordo di rescindere anticipatamente il suo contratto di lavoro con Y, il giocatore può infatti, non sono stati informati del fatto che egli è stato sospeso dalla decisione corpo della Federcalcio di Z come conseguenza del risultato del test doping effettuata il 27 marzo 2004. 20. Tuttavia, i membri della Camera ha sottolineato che dalla documentazione in suo possesso, che comprende il dossier del Comitato Disciplinare della FIFA relativa alla sospensione di tutto il mondo del giocatore in questione, si può notare che il giocatore ha avuto un'influenza decisiva sulla l'aspetto di tale circostanza. 21. Infatti, la corrispondenza dalla Federcalcio Z al giocatore, X, in connessione con il risultato del test antidoping e gli atti relativi disciplinari è stato inviato all'indirizzo del giocatore in una città del paese di Z che è stato indicato sul doping Modulo di controllo del 27 marzo 2004, che è stata debitamente firmato dal giocatore in questione. 22. Il giocatore ha confermato che aveva lasciato il suo vecchio indirizzo in una città del paese di Z successiva alla cessazione anticipata del rapporto di lavoro con la Z, che indica come il motivo per cui non avrebbe potuto avere conoscenza del risultato del doping prova e la sua sospensione. 23. La Camera, tuttavia, era del parere unanime che il giocatore ha avuto la responsabilità di informare gli organi competenti della Federazione Calcio della Z del suo cambiamento di indirizzo, alla luce dei lavori relativi alla prova di doping che aveva subito. Non si può sostenere che il giocatore era consapevole del fatto che tale procedura era in corso. 24. Per di più, la Camera aveva difficoltà ad accettare che l'attore non sarebbe stato interessato al risultato del test antidoping che era stata effettuata. Cioè, dal file in suo possesso e alla luce del fatto che il giocatore ha cambiato il suo indirizzo dopo il test doping, la Camera non riusciva a trovare alcuna indicazione che il giocatore ha cercato di ottenere la conoscenza del risultato del doping corrispondente test durante un considerevole periodo di tempo, vale a dire tra il 27 marzo 2004, data in cui è stato effettuato il test antidoping, e il 5 agosto 2004, data in cui il giocatore sostiene di aver imparato a conoscere la sua sospensione nell'ambito del suo trasferimento al paese di V . 25. Tenuto conto delle considerazioni che precedono, la Camera ha convenuto che il ragionamento del giocatore perché non era o non poteva essere a conoscenza della sua sospensione deve essere considerata troppo semplice e superficiale. La Camera d'accordo che il giocatore deve essere ritenuto responsabile per la circostanza che il 17 luglio 2004 non sarebbe stato consapevole della sua sospensione che è stata comunicata con lettera del 18 giugno 2004, il suo vecchio indirizzo in una città del paese di Z. 26 . Ugualmente importante, la Camera ha osservato che il giocatore non ha nemmeno informato Y, club al quale era ancora legato contrattualmente, del fatto che egli aveva subito questo test antidoping. 27. A questo proposito, la Camera hanno convenuto che, come regola generale, un giocatore che ha subito un test antidoping ha l'obbligo di informare il suo datore di lavoro di tale fatto senza indugio. 28. Il test antidoping è stato effettuato su X il 27 marzo 2004, vale a dire ben in anticipo rispetto alla data in cui ha firmato l'accordo controverso con la Y, cioè il 17 luglio 2004. In questo contesto, la sezione inoltre sottolineato che entro tale periodo di tempo il risultato di un test doping generalmente viene consegnato. 29. La Camera ha convenuto che il giocatore avrebbe dovuto informare Y del fatto che egli era stato sottoposto al test antidoping. Omettendo di farlo, il giocatore ha rifiutato un fatto importante dalla conoscenza di Y nel corso dei negoziati relativi alla rescissione anticipata del loro rapporto di lavoro, un fatto che presumibilmente avrebbe causato un altro risultato di tali negoziati. A questo proposito, la Camera ha ricordato le sue conclusioni al punto II.17. 30. In caso di giocatore che ha informato il suo datore di lavoro, Y, il solo fatto che egli ha subito un test antidoping, Y sarebbe almeno stato in grado di rinviare i negoziati con il giocatore fino a quando il risultato del test antidoping sarebbe venuto a la sua conoscenza. 31. Prendendo in considerazione quanto sopra, la Camera sentiti confermati nella sua ritengono che il comportamento del giocatore era in previsione di possibili eventi relativi al test antidoping che aveva subito il 27 marzo 2004 nel prossimo futuro e che X ha indotto il club in stipulazione del contratto controverso con il giocatore in base alla quale il club ha accettato di pagare "incondizionatamente" e "irrevocabilmente" EUR 550.000 al giocatore, alla luce della risoluzione anticipata del contratto di lavoro competente per mutuo consenso. 32. La Camera ha confermato anche sentito nelle sue conclusioni dal fatto che, nonostante le ripetute richieste da parte della FIFA, il giocatore non è riuscito a presentare la documentazione comprovante la risoluzione per mutuo consenso del contratto del giocatore con la Z. Tuttavia, il giocatore aveva dichiarato che il contratto di lavoro con Z è stata prematuramente interrotta di comune accordo verso la fine di aprile 2004. 33. I membri della Camera ha ritenuto che, anche se la data esatta della risoluzione contrattuale non era noto ad esso, sulla base della dichiarazione del giocatore che era molto probabilmente dopo aver subito il test antidoping che contratto di lavoro del giocatore con la Z è stato denunciato da mutuo consenso. 34. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che non è di pratica comune di risolvere anticipatamente i contratti di lavoro che sono stati conclusi nel contesto di un prestito, in particolare un così breve lasso di tempo prima della scadenza del relativo contratto. In effetti, senza il consenso del club Provenienza del giocatore non sarebbe in grado di tornare prematuramente a quel club o trovare un'occupazione in un terzo club. Pertanto, egli correrebbe il rischio di rimanere senza lavoro per il rimanente periodo di tempo del prestito. Inoltre, l'interesse di un club T erza sarebbe limitato nella consapevolezza che il giocatore avrebbe dovuto tornare al suo club Origine in un prossimo futuro. 35. Alla luce di quanto sopra, la Camera ha ritenuto che potesse, almeno, non può escludere che la cessazione anticipata del rapporto contrattuale con la Z era in qualche modo legato al test antidoping effettuato sul giocatore il 27 marzo 2004. 36. La Camera ha concluso che, a suo parere, con il suo comportamento, il giocatore aveva ingannato Y. Al momento della firma del contratto cancellazione, la Y è stato oggetto di un errore. Se il convenuto a conoscenza delle circostanze di fatto il 17 luglio 2004, non avrebbe concluso un accordo di cancellazione con tali contenuti con il Richiedente. 37. Infine, la Camera d'accordo con la Y che sarebbe stato compito del giocatore di dimostrare che ci sono validi motivi che giustificano la presenza di sostanze vietate nel suo organismo, e questo nell'ambito della procedura di doping relativo di fronte agli organi competenti che decidono del paese di Z 38.. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha deciso che il Resistente, Y, non può essere ritenuta responsabile per l'esecuzione del contratto di annullamento che è entrato in con il giocatore, X, il 17 luglio 2004. Di conseguenza, la Camera ha deciso di respingere completamente pretesa di X. 39. Inoltre, in linea con la giurisprudenza costante, la Camera ha deciso di respingere la Resistente contro-domanda relativa al rimborso da parte X dei costi che essa avrebbe sostenute in relazione al presente procedimento. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, X, viene rifiutato. 2. La domanda riconvenzionale del convenuto, Y, è stata respinta. 3. Ai sensi dell'art. 60 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Urs Linsi Segretario Generale allegato: CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2005-2006) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 21 February 2006, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Michele Colucci (Italy), member Joaquim Evangelista (Portugal), member Philippe Diallo (France), member Mohamed Mecherara (Algeria), member on the claim presented by the player, X, represented by Mr. W as Claimant against the club, Y, as Respondent regarding a contractual dispute between the player and the club, I. Facts of the case 1. On 13 January 2003, the player, X, the Claimant, and Y, the Respondent, signed an employment contract valid as from the date of its signature until 30 June 2006. 2. During the 2003-04 season the player was transferred on a loan basis to Z. 3. On 27 March 2004, X underwent a doping test. 4. On 30 April 2004, a report was issued confirming the positive result on the appearance of banned substances. 5. Towards the end of April 2004, the player and the Z apparently prematurely terminated their employment relation. 6. On 18 June 2004, the relevant body of the Football Federation of Z decided to suspend the player in question for the period of one year for cause of doping on the basis of the test carried out on 27 March 2004. 7. On 17 July 2004, the player and Y signed a cancellation agreement whereby the club committed itself to pay to the player, “unconditionally” and “irrevocably”, the total net amount of EUR 550,000, payable as follows: EUR 110,000 on 30 September 2004, EUR 110,000 on 30 November 2004, EUR 110,000 on 30 January 2005, EUR 110,000 on 30 March 2005 and EUR 110,000 on 30 May 2005. 8. In addition, the parties agreed that an interest rate of 15% p.a. would be applicable in the event of non-payment by the club. 9. Subsequent to the conclusion of the cancellation agreement, the player transferred to V. 10. On 4 August 2004, the FIFA Disciplinary Committee extended the above- mentioned suspension of the player in question on a worldwide basis. 11. On 25 September 2004, Y informed the player in writing that it considers the cancellation agreement null and void. According to the club, the player has concealed his 12 months’ suspension and therefore he has obtained the club’s agreement in a fraudulent manner. The club adds that had it been informed of the player’s suspension, it would never have concluded the said cancellation agreement, but it would rather have terminated the player’s contract with just cause. 12. Furthermore, the club maintains that according to art. 31 b) of the relevant Regulations of the Football Association of Y, a club has the right to unilaterally terminate any employment contract with a player in the event that a player is suspended for more than 6 months. 13. In the same correspondence, “for the sake of good order” Y informed the player of the termination of his contract as a consequence of his wrongful behaviour, i.e. the use of banned substances. 14. On 29 December 2004, the player lodged a claim against Y in front of FIFA maintaining that in accordance with the agreement dated 17 July 2004 Y owes him the total amount of EUR 550,000 plus 15% interest rate p.a. as from 18 November 2004, date on which he put the club in default. 15. X explains that the notification of the decision by the doping commission of the Football Federation of Z was sent to his former address in a city in the country of Z, which he had already left in the light of the early termination of his contractual relation with Z. Therefore, X asserts that he was not in the position to take knowledge of this decision whereby he was suspended for the period of one year. 16. On 10 August 2004, X asked the Football Federation of Z to re-open the relevant proceedings due to the fact that his right to defence was allegedly violated given that he was allegedly only informed of his suspension on 5 August 2004 in the context of his international transfer V. 17. The player maintains that the doping commission of the Football Federation of Z affirmed that the player could not have had knowledge of the decision passed on 18 June 2004 and therefore re-opened the case. The player submitted a copy of the relevant decision by the said doping commission dated 3 September 2004. 18. On 19 November 2004, the deciding body of the Federation of Z decided that the player’s suspension runs as from 18 June 2004 until 19 January 2005. 19. In the light of the above, the player asserts that he had no knowledge of his one year suspension by the doping commission of the Football Federation of Z when he concluded the above-mentioned cancellation agreement with Y on 17 July 2004. X affirms that he was informed of his suspension on 5 August 2004. 20. According to the player, the club will have to prove that he has acted in a fraudulent manner as stated in the club’s letter dated 25 September 2004. 21. Y, for its part, rejects the claim put forward by the player for the following reasons. 22. The player having used prohibited drugs, Y asserts that he must have been aware of the upcoming positive result of the doping test carried out in March 2004 and the legal consequences of such result. 23. According to Y, the player’s allegation that he was not duly notified of the above-mentioned decision passed by the medical committee of the Football Federation of Z on 18 June 2004 is not relevant, as this is to be considered as an internal issue between the player and the Football Federation of Z and Y was not a party to the notification of the said decision. 24. Y insists that the player has acted in a fraudulent manner by concealing the fact that he had been through a doping test which would render “unpleasant results” and inducing the club into signing the above-mentioned cancellation agreement with a compensation of EUR 550,000 for the early termination of the employment contract. 25. According to the club, as per the established principles of law, in particular art. 28 of the Swiss Code of Obligations and art. 28 of the Code of Obligations of the country of Y, an agreement which is based on illegal grounds is null and void, since it can never represent the true intention of the parties to that agreement. 26. In the light of the above, Y rejects the claim put forward by the player. In addition, it asks that the player be ordered to pay for all costs incurred by the club relating to the present dispute resolution. 27. In reaction to the club’s response, the player points out that there is no proof that he voluntarily used banned substances, which issue is emphasised by Y. The fact that banned substances are discovered in the athlete’s organism does not proof that the athlete voluntarily used such substances. 28. X stresses that he was playing in the B-team of Z when the doping test was carried out, as the coach allegedly considered his performance insufficient. Being active in the B-team only, the player points out that he had no reason to use banned substances. 29. He asserts that he wished to prematurely put an end to his employment relation with Z, as he believed that he had no future Z. 30. He stresses that it can be noted from the file that the result of the doping test came to his knowledge on 5 August 2004 only and that, therefore, he was unaware of the sanction that was pronounced against him on 18 June 2004 during the negotiations with Y in July 2004. 31. In conclusion, the player affirms that Y has not proven that he acted in a fraudulent manner as stated above. 32. In its final submission, Y points out that in its second decision the relevant deciding body of the Football Federation of Z has not altered the findings that the Claimant had used prohibited drugs. 33. Y rejects the player’s assertion that Y will have to prove that he voluntarily used banned substances. In this respect, the club points out that once prohibited drugs have been found it is the burden of the player and his legal representative to demonstrate that there is a just reason for the appearance of drugs in the samples. It adds that this should have been done during the proceedings related to the use of doping in front of the competent deciding body of the Football Federation of Z. 34. The club points out that in its second decision, the deciding body of the Football Federation of Z solely altered the period of time relating to the player’s suspension and that the player has refrained from making any explanations in respect of the doping test result. 35. Y asserts that at the time of the conclusion of the “termination agreement” the player was solely not aware of the specific sanction imposed upon him, but he was well aware of the fact that he had used banned substances and that he had undergone a doping test on 27 March 2004. 36. Finally, referring to the above-mentioned articles 28, the club reiterates that the “termination agreement” is null and void since it must be considered as an agreement based on a fraudulent action on the part of the player. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. The members of the Dispute Resolution Chamber (hereinafter also referred to as “DRC” or “Chamber”) firstly proceeded to examine whether the DRC is competent to deal with the case at hand. 2. Article 18.2 of the Rules Governing the Procedures of the Dispute Resolution (edition July 2005, hereinafter referred to as “Procedural Rules”) stipulates that “These Rules are applicable to proceedings submitted to FIFA after the date on which these Rules came into force”. 3. Article 18.1 of the Procedural Rules stipulates that these rules come into force on 1 July 2005. 4. According to Article 18.3 of the Procedural Rules cases submitted to FIFA before such date shall be governed by the former procedural rules. 5. The present matter having been submitted to FIFA on 29 December 2004, the Chamber concluded that the previous Procedural Rules on matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable to the matter at hand. 6. With regard to the competence of the Chamber, art. 42 par. 1 lit. (b) (i) of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2001) establishes that the triggering elements of the employment-related dispute will be decided by the Dispute Resolution Chamber. 7. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving a club from the country of Y and a player from the country of X regarding an agreement in connection with the early termination of an employment contract. 8. Having confirmed its competence to deal with the case at hand on the basis of the relevant facts in the file, the Chamber proceeded to establish the Rules and Regulations applicable to the substance of the case. 9. According to Article 26.1 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) “any case that has been brought to FIFA before these Regulations came into force shall be assessed according to the previous Regulations”. 10. As stated above, the present matter was referred to FIFA on 29 December 2004, thus prior to the coming into effect of the current version of the Regulations. 11. In the light of these circumstances the Chamber confirmed that the previous version of the Regulations, i.e. the Regulations for the Status and Transfer of Players, edition September 2001 (hereinafter referred to as the “Regulations”) is applicable to the matter at stake as to the substance. 12. The Chamber then entered into the substance of the matter acknowledging the above-mentioned facts of the case, from which it can be noted that the Claimant was contractually bound to the Respondent as from 13 January 2003 until 30 June 2006. 13. Within this contractual period of time, the Claimant was transferred on a loan basis to Z during the 2003-04 season. According to the player, his employment contract with Z was prematurely terminated by mutual consent towards the end of April 2004. 14. On 27 March 2004, while still being on loan at Z, the player underwent a doping test. 15. On 17 July 2004, the Claimant and the Respondent signed an agreement aiming at the early termination of their contractual relationship whereby the Respondent committed itself to pay to the Claimant, “unconditionally” and “irrevocably”, the total net amount of EUR 550,000, payable as follows: EUR 110,000 on 30 September 2004, EUR 110,000 on 30 November 2004, EUR 110,000 on 30 January 2005, EUR 110,000 on 30 March 2005 and EUR 110,000 on 30 May 2005. 16. Y does not consider itself obliged to execute this agreement on the basis of the fact that on the moment of signing the agreement with the player, on 17 July 2004, the player had concealed the fact that he had undergone a doping test and that he was suspended by the deciding body of the Football Federation of Z on the basis of the positive outcome of such test. 17. The Chamber agreed with Y that the positive result of the doping test could possibly have constituted a just cause for the club to unilaterally terminate the employment contract. 18. The player, for his part, insists on the execution of the relevant cancellation agreement by Y and asserts that on 17 July 2004 he could not have been aware of his suspension given that the notification of the decision by the doping commission of the Football Federation of Z was sent to his former address in a city of the country of Z, which he had already left in the light of the early termination of his contractual relation with Z. 19. The Chamber pointed out that under these circumstances, on 17 July 2004, the day on which he entered into the agreement to prematurely rescind his employment contract with Y, the player may indeed not have been informed of the fact that he was suspended by the deciding body of the Football Federation of Z as a result of the outcome of the doping test carried out on 27 March 2004. 20. However, the members of the Chamber pointed out that from the documentation in its possession, which includes the dossier of the FIFA Disciplinary Committee relating to the worldwide suspension of the player in question, it can be noted that the player has had a crucial influence on the appearance of such circumstance. 21. Indeed, the correspondence from the Football Federation of Z to the player, X, in connection with the result of the doping test and the related disciplinary proceedings was sent to the player’s address in a city of the country of Z that was indicated on the Doping Control Form dated 27 March 2004, which was duly signed by the player in question. 22. The player has confirmed that he had left his former address in a city of the country of Z subsequent to the early termination of his employment relation with Z, which he indicates as the reason why he could not have had knowledge of the result of the doping test and his suspension. 23. The Chamber, however, was of the unanimous opinion that the player had the responsibility to inform the relevant bodies of the Football Federation of Z of his change of address in the light of the proceedings relating to the doping test that he had undergone. It is not arguable that the player was aware that such procedure was pending. 24. What is more, the Chamber had difficulty to accept that the Claimant would not have been interested in the result of the doping test that had been carried out. That is, from the file in its possession and in the light of the fact that the player changed his address subsequent to the doping test, the Chamber could not find any indication that the player has tried to obtain knowledge of the result of the relevant doping test during a considerable period of time, i.e. between 27 March 2004, date on which the doping test was made, and 5 August 2004, date on which the player claims having learned about his suspension within the scope of his transfer to the country of V. 25. Taking into account the above considerations, the Chamber agreed that the player’s reasoning why he was not or could not have been aware of his suspension must be considered too simple and superficial. The Chamber concurred that the player must be held responsible for the circumstance that on 17 July 2004 he might not have been aware of his suspension which was communicated by letter dated 18 June 2004 to his former address in a city of the country of Z. 26. Equally important, the Chamber noted that the player has not even informed Y, club to which he was still contractually bound, of the fact that he had undergone this doping test. 27. In this regard, the Chamber concurred that, as a general rule, a player having undergone a doping test is obliged to inform his employer of such fact without delay. 28. The doping test was carried out on X on 27 March 2004, i.e. well in advance of the date on which he signed the disputed agreement with Y, i.e. 17 July 2004. In this context, the Chamber also pointed out that within such period of time the result of a doping test generally is delivered. 29. The Chamber agreed that the player should have informed Y of the fact that he had undergone the doping test. By failing to do so, the player has withheld an important fact from the knowledge of Y during the negotiations relating to the premature rescission of their employment relation, a fact which presumably would have caused an other outcome of such negotiations. In this regard, the Chamber recalled its findings under point II.17. 30. In the event of the player having informed his employer, Y, of the mere fact that he underwent a doping test, Y would at least have been in the position to postpone negotiations with the player until the result of the doping test would have come to its knowledge. 31. Taking into consideration the above, the Chamber felt confirmed in its believe that the behaviour of the player was in anticipation of possible events related to the doping test that he had undergone on 27 March 2004 in the near future and that X has induced the club into entering into the disputed agreement with the player in accordance with which the club agreed to pay “unconditionally” and “irrevocably” EUR 550,000 to the player in the light of the early termination of the relevant employment contract by mutual consent. 32. The Chamber also felt confirmed in its conclusions by the fact that in spite of repeated requests by FIFA, the player failed to present documentary evidence of the termination by mutual consent of the player’s contract with Z. Yet, the player had stated that the employment contract with Z was prematurely terminated by mutual consent towards the end of April 2004. 33. The members of the Chamber deemed that, even though the exact date of the contractual termination was not known to it, on the basis of the player’s statement it was most probably after having undergone the doping test that the player’s employment contract with Z was terminated by mutual consent. 34. In this regard, the Chamber reckoned that it is not of common practice to prematurely rescind employment contracts that have been concluded in the context of a loan, especially such a short period of time prior to the expiry of the relevant contract. In fact, without the agreement of the club of origin the player would not be in a position to prematurely return to that club or find employment at a third club. Therefore, he would run the risk to remain without employment for the remaining period of time of the loan. In addition, the interest of a third club would be limited being aware that the player would have to return to his club of origin in the near future. 35. In the light of the above, the Chamber considered that it could, at least, not be excluded that the early termination of the contractual relationship with Z was somehow related to the doping test carried out on the player on 27 March 2004. 36. The Chamber concluded that, in its opinion, through his behaviour, the player had deceived Y. When signing the cancellation agreement, Y was subject to an error. Had the Respondent known about the factual circumstances on 17 July 2004, it would not have concluded a cancellation agreement with such contents with the Claimant. 37. Finally, the Chamber concurred with Y that it would have been the player’s task to demonstrate that there were valid reasons justifying the presence of banned substances in his organism and this within the doping related procedure in front of the competent deciding bodies of the country of Z. 38. On account of the above, the Chamber decided that the Respondent, Y, cannot be held liable for the execution of the cancellation agreement that it entered into with the player, X, on 17 July 2004. Consequently, the Chamber decided to fully reject X’s claim. 39. Furthermore, in line with its constant jurisprudence, the Chamber decided to reject the Respondent’s counter-claim relating to reimbursement by X of the costs that it allegedly incurred in connection with the present proceedings. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, X, is rejected. 2. The counter-claim of the Respondent, Y, is rejected. 3. According to art. 60 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Urs Linsi General Secretary Enclosed: CAS directives
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