F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del a Zurigo, Svizzera, 21 novembre 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Amoretty Paulo Rogerio Souza (Brasile), Ivan Gazidis membro (USA), membro Carlos Soto (Cile), membro John Didulica (Australia), un membro di un reclamo presentato dal club di X rappresentato da A contro il giocatore B rappresentata da Y e Z Club, di seguito, il co-imputato rappresentato dalla C al di sotto, l’attore di seguito, il convenuto che riguarda il risarcimento per violazione del contratto senza giusta causa
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del a Zurigo, Svizzera, 21 novembre 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Amoretty Paulo Rogerio Souza (Brasile), Ivan Gazidis membro (USA), membro Carlos Soto (Cile), membro John Didulica (Australia), un membro di un reclamo presentato dal club di X rappresentato da A contro il giocatore B rappresentata da Y e Z Club, di seguito, il co-imputato rappresentato dalla C al di sotto, l'attore di seguito, il convenuto che riguarda il risarcimento per violazione del contratto senza giusta causa I. Fatti 1. 23 novembre 2005, nel contesto di una domanda di certificato di trasferimento internazionale (ITC), la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che il giocatore Y, sopportato 21 settembre 1981, ha violato unilateralmente il suo contratto di lavoro senza X giusta causa al di fuori del periodo protetto e il giocatore è obbligato a risarcire alla ricorrente. Secondo la stessa decisione Z è co-responsabile e tenuto personalmente responsabile del risarcimento dovuto. 2. La Camera ha inoltre deciso che l'importo del risarcimento è stabilito dalla Camera di Risoluzione delle Controversie in una riunione successiva. 3. Nessun ricorso è stato presentato contro tale decisione, che è quindi definitiva e vincolante per le parti coinvolte. 4. Pertanto, la Camera deve decidere l'indennità da corrispondere al giocatore da X, Y, e, congiuntamente, da Z. Querelante domanda: 5. Nel suo ricorso, la ricorrente rileva che l'elenco esemplificativo di criteri oggettivi nella sezione 17.1 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (di seguito: il Regolamento) deve guidare la Casa nel fissare il danno "è rimanendo liberi di stabilire i danni in termini di altri elementi "(l'attore cita la decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) nel caso di Mexes 5 dicembre 2005, punto 112). 6. Secondo il club X Z come cercare di convincere i giocatori sotto contratto per firmare un nuovo contratto a condizioni finanziarie interessanti, sicuri che essi probabilmente non sarà mai sanzionato dalla FIFA e che nella peggiore delle ipotesi dovranno pagare tale compensazione pecuniaria molto ridotto. 7. Pertanto, la ricorrente è del parere che, per porre fine a tali pratiche, deve essere condannato e Z al giocatore di versare un importo almeno pari alla quota di trasferimento che X avrebbe potuto ottenere per questo giocatore. La compensazione può essere valutato ex aequo et bono a EUR 2.000.000 per questo giocatore internazionale e di talento. 8. Inoltre, la ricorrente sostiene che, nel maggio 2006, Z ha esercitato l'opzione per tre stagioni nel contratto di lavoro stipulato con la convenuta e che il contratto di lavoro e terminerà nel mese di agosto 2009. 9. A questo proposito, secondo la ricorrente, è chiaro che Z davvero voluto assicurarsi i servizi del convenuto per un periodo di quattro stagioni fin dall'inizio. 10. X sostiene che la retribuzione media annuale del giocatore X è stato pari a 6.800 netti (12 x £ 300 - salari) + (totale di 14 000 EUR / 4 stagione - i premi). 11. Il nuovo pay Z è composto da vari elementi (specificati nella corrispondenza di X) e ai sensi dell'articolo 10 del contratto di lavoro "il bilancio per il giocatore si trova su un carattere puramente informativo a EUR 150.000 all'anno (fondi pensione compresi specifica). "12. Poiché Z ha esercitato l'opzione, il giocatore potrebbe ricevere un bonus di firma dell'importo complessivo di euro 65.000 (16.250 EUR per stagione). 13. Quindi, X sostiene che il compenso annuale di nuovo presi in considerazione per determinare la violazione del contratto può essere valutata al lordo di £ 166.250, almeno. 14. Riferendosi alla decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie del 13 maggio 2005 e la decisione CAS del 5 dicembre 2005, causa Mexes, ricorda che X, Y essendo il giocatore dal suo centro di formazione, il ruolo formativo X è un elemento importante da considerare nella valutazione del danno. Risposta del convenuto e il co-imputato: 15. L'imputato e il coimputato ha sottolineato che la violazione sarebbe avvenuta al di fuori del periodo protetto, e che c'era un solo anno di contratto per fare teoricamente. 16. Violazione del contratto si è verificato al di fuori durante la stagione sportiva in modo che qualsiasi perturbazione sostenuto da X è pura speculazione. 17. La convenuta non ha ricevuto l'ultima rata del bonus di firma pari alla quantità totale di ... 25.000 (2.500 euro secondo la convenuta), sotto contratto con X. 18. Gli importi riscossi da parte del convenuto con assegno si ottengono bonus in base alla partecipazione del giocatore nelle competizioni tra il 2001 e il 2004. Secondo il convenuto, la Camera di Risoluzione delle Controversie è sempre stata unanime sul tema delle partite bonus e fringe benefit vari, che non sono contabilizzati per "definire la tassa di trasferimento". 19. Il fatto che il giocatore proviene dal centro di formazione del club non deve essere considerata in quanto il giocatore era 23 Evolus caso di trasferimento. 20. Per quanto riguarda il contratto di lavoro con Z, solo i seguenti punti dovrebbero essere presi in considerazione: della durata di un contratto di un anno (l'opzione non può essere chiamato a rispondere), un bonus di firma di 15.000 euro e un fissa stipendio lordo mensile di 5.000 euro. 21. In considerazione di quanto precede e, a norma dell'articolo 17, l'imputato e il coimputato calcolato che l'indennità sarebbe £ 38.050 (il punto di calcolo è stato presentato). Secondo il convenuto e il coimputato, l'ultima rata del bonus di firma (EUR 2.500) da pagare in convenuto può essere presupposta. Pertanto, il convenuto e l'offerta coimputato di indennizzare una quantità X di EUR 35.550. Richiedente risposta: 22. La ricorrente ritiene che la proposta avanzata dal convenuto e il coimputato del tutto inaccettabile. 23. Per quanto riguarda la deduzione della parte del bonus di firma proposto dal convenuto e il coimputato, X sottolinea che, in conformità alla decisione del Camera di Risoluzione delle Controversie 23 novembre 2005 X ha soddisfatto tutti gli obblighi finanziari à-vis il giocatore e il giocatore non ha ricorso contro tale decisione. Pertanto, non c'è bisogno di dedurre che porzione del bonus di firma. Controreplica del convenuto e il co-imputato: 24. L'imputato e il coimputato ha ribadito gli elementi della loro risposta e sottolineare che la compensazione devono essere stabiliti al momento della controversia, vale a dire quando coinvolgere il giocatore nel mese di agosto 2005 e non, come tentativi di fare X, in l'esecuzione della collaborazione tra il giocatore e Z. 25. Secondo gli ultimi calcoli effettuati e presentati dal convenuto e il coimputato, offrono al risarcimento di EUR 33,524.21 (£ 36.024.60 - / - EUR 2.500 per l'ultima rata della firma bonus). 26. La base di questo calcolo è, tra le altre cose, pagare un totale annuo lordo di euro 67.949.21 per il giocatore con la linea Z al pagamento scheda personale (luglio 2005-giugno 2006), copie dei quali sono stati presentata dal convenuto e il coimputato. 27. X le affermazioni sono inaccettabili. Per seguire lo stesso ragionamento del X, X non poteva chiedere un risarcimento per violazione del contratto di 84.025 euro (il calcolo è stato presentato dal convenuto e il coimputato). II. Considerazioni della Casa di risoluzione delle controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare questo problema è stato dato. A questo proposito, la sezione di cui all'articolo 18, paragrafi 2 e 3 del regolamento di Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di risoluzione delle controversie. La questione è stata sottoposta alla FIFA nel settembre 2005. Di conseguenza, e ai sensi del presente regolamento, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che il regolamento di Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005), modifica delle norme procedurali, è applicabile a questo caso. 2. In relazione alla competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie, all'articolo 3, paragrafo 1 del Regolamento di cui sopra prevede che la Casa verifica la propria competenza ai sensi delle sezioni 22 e 24 del vigente Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) (in prosieguo: il Regolamento). Ai sensi dell'articolo 24 paragrafo 1, del Regolamento, in relazione all'articolo 22, lettera a), del medesimo regolamento, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide le controversie relative a controversie tra società e calciatori in relazione al mantenimento della stabilità contratto se ci fosse la domanda di certificato di trasferimento internazionale (ITC) e se una parte invoca connessa con la richiesta ITC, anche per quanto riguarda un risarcimento per violazione del contratto. 3. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie concluso che è l'organo di governo competente a pronunciarsi su questo caso tra un club ad un giocatore xxx xxx xxx e un club di una disputa sul rapporto contrattuale lavoro tra il primo club e il giocatore dopo il trasferimento internazionale del giocatore in questione nel Z e la fissazione di risarcimento per rottura di contratto. 4. Successivamente, la Camera ha analizzato quale edizione dello status e trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili per quanto riguarda il materiale. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, l'articolo 26, paragrafo 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, in secondo luogo sul fatto che il contratto lavoro in controversia è stato firmato il 1 ° settembre 2001 e che la denuncia è stata depositata presso la FIFA nel settembre 2005. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che i regolamenti attuali per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005, in prosieguo: il Regolamento) sono applicabili a questo caso come alla sostanza. 5. Quanto al merito della causa, la Casa doveva decidere sul risarcimento per violazione del contratto da versare al giocatore da X, Y, e, congiuntamente, da Z in conformità con la decisione della Casa del 23 novembre 2005. 6. Infatti, 23 novembre 2005, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che il giocatore Y ha unilateralmente rotto il suo contratto con X senza giusta causa al di fuori del periodo protetto e il giocatore è obbligato a risarcire il richiedente . Secondo la stessa decisione, Z è co-responsabile e tenuto personalmente responsabile del risarcimento dovuto. Nessun ricorso è stato depositato contro tale decisione è definitiva. 7. Pertanto, la Camera poi concentrato la sua analisi sulla importo del risarcimento dovuto dal giocatore e Y, in solido, da Z, X per violazione del contratto. 8. In primo luogo, la Camera ha prestato attenzione ai criteri oggettivi elencati in s. 17 cpv. 1 del Regolamento pur sottolineando che questo elenco non è esaustivo. 9. In questo contesto, i membri della Camera sono stati riassunti la remunerazione ed altri benefici dovuti al giocatore sotto i suoi rispettivi contratti con la X (la sua ex squadra) e Z (il suo nuovo club). 10. In base al contratto firmato tra il giocatore X e Y 1 settembre 2001, valida per cinque anni, il signor Y aveva diritto a ricevere i seguenti compensi: bonus di firma: ... 50.000 pagabili in due rate: ... 25000 17 ottobre 2001 e ... 25.000 alla fine di dicembre del 2001, stipendio mensile ... 3000, Bonus match "secondo la scala di predeterminato". 11. L'argomento del giocatore che non avrebbe ricevuto una parte di queste commissioni, in particolare l'ultima rata del bonus di firma, è stata respinta dalla Camera nella sua decisione del 23 novembre 2005 - che, come è stato accennato in precedenza, è divenuta definitiva - e non è pertanto considerata nelle presenti considerazioni. 12. Il contratto di lavoro firmato tra il giocatore Y e Z al 27 agosto 2005, è valida dal 1 ° settembre 2005 al 30 giugno 2006 con un'opzione per altre tre stagioni. 13. Ai sensi di tale contratto di lavoro, il giocatore ha diritto a ricevere - un bonus di firma di 15.000 euro - un'indennità fissa mensile di 5.000 euro - le variabili di compensazione a premi di risultato (indicata nel contratto), - un appartamento arredato per £ 500 al mese - spese di viaggio a 500 euro al mese - biglietti (2x2 biglietti per stagione), - quando esercitare l'opzione per l'estensione, il giocatore ha diritto ad un bonus di firma di 50.000 euro "se il giocatore ha ottenuto un trasferimento completamente libero." 14. I membri della Camera ha osservato che quattro dei cinque anni del contratto con X sono stati effettivamente smaltiti in agosto 2005, quando il giocatore ha firmato con Y Z In altre parole, il contratto non era più valido per un periodo di un anno quando il giocatore e Z hanno firmato un nuovo contratto. 15. Pertanto, come stabilito dalla Camera il 23 novembre 2005, la violazione ha avuto luogo al di fuori del periodo protetto. 16. Come accennato in precedenza, l'elenco dei criteri di cui s. 17 cpv. 1 del Regolamento non è esaustivo ed è per la Casa per stimare il danno subito dalla X in questo caso, non solo alla luce di questi criteri, ma anche la sua conoscenza specifica del calcio e di esperienza ha acquisito nel corso degli anni. Inoltre, la Camera ha sottolineato che ogni richiesta di violazione del contratto deve essere valutata caso per caso, e che l'organo di governo aveva il potere di decidere ex aequo et bono, se del caso. 17. La Camera ha sottolineato che il giocatore era un giocatore di classe Y e faceva parte della squadra nazionale ..... 18. La Camera ha inoltre osservato che la Y giocatore arriva dal centro di formazione ricorrente e che questo fatto non è stata contestata dalla convenuta e il coimputato. Di fatto, l'imputato e il coimputato ha ammesso che l'imputato è stato formato da X nel suo centro di formazione, ma credono che questa circostanza non deve essere considerata perché il giocatore aveva 23 anni quando trasferito Evolus al co-imputato. 19. A questo punto, e data la posizione del convenuto e il co-imputato dell'età del giocatore quando i fatti all'origine questa azione si è verificato, la sezione ha osservato che in questo caso, infatti, era la responsabilità di determinare l'ammontare del risarcimento dovuto a seguito della violazione del contratto che il giocatore aveva fatto a firmare con il co-imputato, mentre era contrattualmente legato al richiedente, non l'importo della compensazione per la formazione. Infatti, il ricorrente non ha nemmeno bisogno di un assegno di formazione. 20. La Casa non condividere la tesi del convenuto e il co-imputato, spiegando che una decisione che avrebbe fissato il risarcimento per violazione del contratto a prescindere dal fatto che il giocatore proviene dal centro di formazione del richiedente comprometterebbero l'organizzazione di X, in questo caso, ma anche potenzialmente dannosi per tutti quei soggetti giovani club. 21. Il fatto che X non si è assicurata i servizi del giocatore, ha già stabilito, ma a quanto pare ha registrato nei suoi primi anni per formare in modo che esso raggiunga un buon livello rappresenta un valore in sé. 22. Il giocatore ha indubbiamente raggiunto un buon livello considerato il fatto che egli è un membro della squadra nazionale. 23. Infine, i membri della Camera ha osservato che il contratto tra la Y e Z giocatore ha avuto un termine di un anno, con un bonus di firma relativamente piccolo e un'opzione per altri tre anni. La Camera non ha mancato di notare una opzione per altri tre anni è stato insolitamente lungo per un contratto di lavoro nel calcio, soprattutto per quanto riguarda i casi in cui questo era solo il termine iniziale di un anno. Pertanto, data la durata del rapporto contrattuale concordato tra le parti, si pone la questione se Z non era a conoscenza di eventuali conseguenze che egli stesso esposto firmando un contratto con il giocatore nel mese di agosto 2005, quando che era ancora sotto contratto con X 24. Tenuto conto delle considerazioni di cui sopra, la Camera non era in grado di seguire il ragionamento del convenuto e il co-imputato. In particolare si sottolinea ancora una volta il fatto che s. 17 cpv. 1 del Regolamento, tenendo conto di fattori che devono essere inclusi da parte della Camera nel suo calcolo della compensazione, non vuole essere un elenco esaustivo dei fattori da prendere in considerazione da parte della Camera, caso per caso. Questi fattori possono comprendere, oltre alla specificità dello sport, "altri criteri oggettivi", compresi quelli specificamente indicati nell'arte. 17 cpv. 1 del Regolamento. 25. Le considerazioni che precedono hanno portato potere decisionale alla conclusione che la limitazione del risarcimento al valore residuo del contratto non solo sarebbe in contrasto con la giurisprudenza della Casa, ma anche compromettere il principio di mantenere la stabilità contrattuale, riducendo al una formula vuota il legittimo diritto del danneggiato di ottenere il risarcimento. 26. Tenuto conto delle considerazioni di cui sopra, la Camera ha ordinato il giocatore a pagare 240.000 euro Y a X. 27. In aggiunta, ai sensi dell'art. 17 cpv. 2 del regolamento Z è co-responsabile e tenuto personalmente responsabile per l'importo di euro 240.000 intestato a X. III. Decisione della Camera di risoluzione delle controversie 1. La censura della ricorrente, la X, è parzialmente accolta. 2. L'imputato, il signor Y, è tenuto a versare una quantità X di euro 240.000 a titolo di risarcimento per violazione del contratto entro 30 giorni dalla notifica della presente decisione. 3. Il co-imputato, Z, è co-responsabile e tenuto personalmente responsabile per il pagamento di euro 240.000 intestato a X. 4. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro il termine, gli interessi al 5% annuo sarà applicata e il caso sarà trasmesso alla Commissione Disciplinare della FIFA, che prenderà provvedimenti disciplinari necessarie. 5. Il richiedente si impegna a informare il convenuto e il coimputato il numero di conto bancario sul quale l'importo stanziato sarà pagato. Allo stesso modo, l'imputato e il coimputato si impegnano ad informare la Camera di risoluzione delle controversie sui pagamenti effettuati dalla (s) ultimo (s). 6. Richiesta di qualsiasi altro ricorrente è respinta. 7. Ai sensi dell'articolo 61, comma 1, dello Statuto della FIFA, questa decisione è appellabile al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS). I reclami devono essere presentati entro 21 giorni dalla notifica della decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al punto 2 delle linee guida emanate dal CAS, una copia di cui si allega. Il ricorrente ha 10 giorni aggiuntivi dalla scadenza del termine di ricorso, la sua breve appello che contiene una descrizione dei fatti e delle argomentazioni giuridiche fondate sul ricorso (vedere la sezione 4 delle direttive). Le coordinate del CAS sono: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Telefono: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 Email: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per Camera di Risoluzione delle Controversie : il Segretario Generale Urs Linsi Appendice: Linee guida del CAS
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F.I.F.A. - Chambre de Résolution de Litiges (2006-2007) - conflits de travail – version officielle par www.fifa.com – Décision de la Chambre de Résolution des Litiges ayant siégé à Zurich, Suisse, le 21 novembre 2006, dans la composition suivante : Slim Aloulou (Tunisie), Président Paulo Rogerio Amoretty Souza (Brésil), membre Ivan Gazidis (Etats-Unis), membre Carlos Soto (Chili), membre John Didulica (Australie), membre au sujet d’une plainte soumise par le club X représenté par Me A à l’encontre du joueur Y représenté par Me B et le club Z, ci-après, le codéfendeur représenté par Me C ci-après, le demandeur ci-après, le défendeur concernant l’indemnité pour rupture de contrat sans juste cause I. Faits 1. Le 23 novembre 2005, dans le contexte d’une demande de certificat international de transfert (CIT), la Chambre de Résolution des Litiges a décidé que le joueur Y, né le 21 septembre 1981, a unilatéralement rompu son contrat de travail avec X sans juste cause en dehors de la période protégée et que le joueur est tenu de payer une indemnité au demandeur. Selon la même décision Z est tenu co-responsable et individuellement redevable de l’indemnité à payer. 2. La Chambre avait également décidé que le montant de l’indemnité sera établi par la Chambre de Résolution des Litiges lors d’une séance ultérieure. 3. Aucun appel n’a été interjeté contre ladite décision, laquelle est, en conséquence, définitive et lie les parties impliquées. 4. Dès lors, la Chambre est appelée afin de statuer sur l’indemnité à payer à X par le joueur, Y, et, solidairement, par Z. Demande du demandeur: 5. Dans sa demande, le demandeur souligne que la liste exemplative de critères objectifs dans l’article 17.1 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (ci-après : le Règlement) doit uniquement guider la Chambre dans la fixation du dommage « celle-ci restant libre de fixer le préjudice en fonction d’autres éléments » (le demandeur cite la décision du Tribunal Arbitral du Sport (TAS) dans l’affaire Mexès du 5 décembre 2005, point 112). 6. Selon X des clubs comme Z essaient de convaincre des joueurs sous contrat de signer un nouveau contrat à des conditions financières interessantes, convaincus qu’ils ne seront probablement jamais sanctionnés par la FIFA et qu’au pire ils ne devront payer qu’une indemnité très réduite. 7. Dès lors, le demandeur est de l’avis qu’afin de pouvoir mettre fin à de telles pratiques, il convient de condamner le joueur et Z à payer un montant au moins égal à l’indemnité de transfert que X aurait pu obtenir pour ce joueur. Cette indemnité peut être évaluée ex aequo et bono à EUR 2.000.000 pour ce joueur international et talentueux. 8. Par ailleurs, le demandeur soutient que, en mai 2006, Z a levé l’option pour 3 saisons supplémentaires contenue dans le contrat de travail qu’il a conclu avec le défendeur et que ce contrat de travail prendra ainsi fin en août 2009. 9. A cet égard, selon le demandeur, il est clair que Z a voulu en réalité s’assurer les services du défendeur pour une période de 4 saisons dès le début. 10. X soutient que la rémunération annuelle moyenne du joueur auprès de X était de EUR 6.800 net (12 x EUR 300 - salaires ) + (total de EUR 14.000 / 4 saisons - primes). 11. La nouvelle rémunération au Z est composée de divers éléments (précisés dans la correspondance de X) et selon l’article 10 du contrat de travail « le budget consacré au joueur s’élève à titre purement informatif à EUR 150.000 par année (fonds de pension spécifique y compris). » 12. Etant donné que Z a levé l’option, le joueur a pu bénéficier d’une prime à la signature du montant global de EUR 65.000 (EUR 16.250 par saison). 13. Dès lors, X soutient que la nouvelle rémunération annuelle à prendre en compte pour déterminer la rupture de contrat peut être évaluée à EUR 166.250 brut au minimum. 14. Se référant à la décision de la Chambre de Résolution des Litiges du 13 mai 2005 et à la décision du TAS du 5 décembre 2005 dans l’affaire Mexès, X souligne que, le joueur Y étant issu de son centre de formation, le rôle formateur de X est un élément important à prendre en compte pour l’évaluation du préjudice. Réponse du défendeur et du codéfendeur : 15. Le défendeur et le codéfendeur soulignent que la rupture du contrat s’est effectuée en dehors de la période protégée et qu’il ne restait plus qu’une seule année de contrat à accomplir théoriquement. 16. La rupture de contrat a eu lieu en dehors du cours de la saison sportive de sorte que toute perturbation revendiquée par X est pure spéculation. 17. Le défendeur n’a pas reçu la dernière tranche de la prime de signature s’élevant au montant total de ... 25.000 (EUR 2.500 selon le défendeur) conformément au contrat de travail avec X. 18. Les sommes perçues par le défendeur par chèque constituent des primes de rendement obtenues en fonction de la participation effective du joueur lors des compétitions entre 2001 et 2004. Selon le défendeur, la Chambre de Résolution des Litiges a toujours été unanime sur le sujet des primes de matches et des divers avantage en nature, lesquels ne sont pas pris en compte pour « délimiter l’indemnité de transfert ». 19. Le fait que le joueur est issu du centre de formation du club ne doit pas être pris en compte, car le joueur avait 23 ans évolus lors de son transfert. 20. A l’égard du contrat de travail conclu avec Z, seulement les points suivants sont à prendre en considération : durée de contrat d’un an (l’option ne pouvant être tenue en compte), une prime de signature de EUR 15.000 et une rémunération mensuelle brute fixe de EUR 5.000. 21. Au vu des éléments précédents et en vertu de l’article 17 du Règlement, le défendeur et le codéfendeur ont calculé que l’indemnité serait de EUR 38.050 (le calcul précis a été présenté). Selon le défendeur et le codéfendeur, la dernière tranche de la prime de signature (EUR 2.500) non payée au défendeur doit être déduite. Dès lors, le défendeur et le codéfendeur proposent d’indemniser X d’un montant de EUR 35.550. Réplique du demandeur : 22. Le demandeur considère la proposition faite par le défendeur et le codéfendeur totalement inacceptable. 23. En ce qui concerne la déduction de la tranche de la prime de signature proposée par le défendeur et le codéfendeur, X souligne que conformément à la décision rendue par la Chambre de Résolution des Litiges le 23 novembre 2005 X a honoré tous ses engagements financiers vis-à-vis du joueur et le joueur n’a pas interjeté appel contre cette décision. Dès lors, il n’y a pas lieu de déduire ladite tranche de la prime de signature. Duplique du défendeur et du codéfendeur : 24. Le défendeur et le codéfendeur reitèrent les éléments de leur réponse et soulignent que l’indemnité à fixer doit se situer au moment du litige, à savoir lors de l’engagement du joueur en août 2005 et non, comme tente le faire X, au cours de l’exécution de la collaboration entre le joueur et Z. 25. D’après le dernier calcul fait et présenté par le défendeur et le codéfendeur, ces derniers proposent de payer une indemnité de EUR 33.524,21 (EUR 36.024.60 -/- EUR 2.500 pour la dernière tranche de prime de signature). 26. A la base de ce calcul est, entre autres, une rémunération d’un montant total annuel brut de EUR 67.949.21 dû au joueur auprès du Z conformément à la fiche individuelle de paiement (juillet 2005 à juin 2006), dont copie a été présentée par le défendeur et le codéfendeur. 27. Les prétentions de X sont inacceptables. A suivre même le raisonnement tenu par la X, X pourrait seulement revendiquer une indemnité de rupture de contrat de EUR 84.025 (le calcul a été présenté par le défendeur et le codéfendeur). II. Considérations de la Chambre de Résolution des Litiges 1. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges a analysé si sa compétence à traiter le présent litige était donnée. A cet égard, la Chambre s’est référée à l’article 18 alinéa 2 et 3 du Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges. Le présent litige a été soumis à la FIFA en septembre 2005. Par conséquent et en application de ce Règlement, la Chambre de Résolution des Litiges a conclu que le Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (édition 2005), réglementation procédurale révisée, est applicable au présent litige. 2. En relation avec la compétence de la Chambre de Résolution des Litiges, l’article 3 alinéa 1 du Règlement susmentionné dispose que cette Chambre vérifie sa compétence en vertu des articles 22 à 24 de l’actuel Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005) (ci-après: le Règlement). En application de l’article 24 alinéa 1 du Règlement, en relation avec l’article 22 litera a) de ce même Règlement, la Chambre de Résolution des Litiges tranchera des disputes relatives aux litiges entre clubs et joueurs en relation au maintien de la stabilité contractuelle s’il y a eu demande de Certificat International de Transfert (CIT) et s’il y a réclamation d’une partie en relation à cette demande de CIT, y compris au sujet d’indemnisations pour rupture de contrat. 3. Par conséquent, la Chambre de Résolution des Litiges conclut qu’elle est l’organe décisionnel compétent pour trancher sur le présent cas opposant un club xxx à un joueur xxx et à un club xxx au sujet d’un litige relatif à la relation contractuelle de travail entre le premier club et le joueur suite au transfert international du joueur en question au sein du Z ainsi qu’à la fixation d’une indemnisation pour rupture de contrat. 4. Par la suite, la Chambre a analysé quelle édition du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs devrait être appliquée quant au droit matériel. A cet égard, la Chambre s’est référée, d’une part, à l’article 26 alinéa 1 et 2 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005) et, d’autre part sur le fait que le contrat de travail objet du litige a été signé le 1er septembre 2001 et que la plainte a été déposée auprès de la FIFA en septembre 2005. Au vu de ce qui précède, la Chambre a conclu que l’actuel Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005 ; ci-après : le Règlement) est applicable au présent litige quant au droit matériel. 5. S’agissant du fond du cas d’espèce, la Chambre devait trancher sur l’indemnité pour rupture de contrat à payer à X par le joueur, Y, et, solidairement, par Z conformément à la décision prise par la Chambre en date du 23 novembre 2005. 6. En effet, le 23 novembre 2005, la Chambre de Résolution des Litiges a décidé que le joueur Y a unilatéralement rompu son contrat de travail avec X sans juste cause en dehors de la période protégée et que le joueur est tenu de payer une indemnité au demandeur. Selon la même décision, Z est tenu co-responsable et individuellement redevable de l’indemnité à payer. Aucun appel n’ayant été interjeté contre ladite décision, elle est définitive. 7. Par conséquent, la Chambre a ensuite centré son analyse sur le montant de l’indemnité due par le joueur Y et, conjointement et solidairement, par Z, à X pour rupture de contrat. 8. En tout premier lieu, la Chambre a prêté attention aux critères objectifs énumérés à l'art. 17, al. 1 du Règlement tout en soulignant que ladite liste n'est pas exhaustive. 9. Dans ce contexte, les membres de la Chambre ont tout d'abord récapitulé la rémunération et les autres avantages payables au joueur en vertu de ses contrats respectifs avec X (son ancien club) et Z (son nouveau club). 10. Selon le contrat signé entre le joueur Y et X au 1er septembre 2001, valable pour cinq ans, Monsieur Y était habilité à recevoir la rémunération suivante : Prime de signature : ... 50.000 payable en deux échéances: ... 25.000 le 17 octobre 2001 et ... 25.000 fin décembre 2001, Salaire mensuel de ... 3.000, Des primes de match « selon le barème préétabli ». 11. L’argument du joueur selon lequel il n’aurait pas reçu une partie de cette rémunération, en particulier la dernière tranche de la prime de signature, a été rejeté par la Chambre dans sa décision du 23 novembre 2005 - laquelle, comme cela a été précédemment mentionné, est devenue définitive - et n’est par conséquent pas pris en compte dans les présentes considérations. 12. Le contrat de travail signé entre le joueur Y et Z au 27 août 2005, est valable du 1er septembre 2005 jusqu’au 30 juin 2006 et comporte une option pour 3 saisons supplémentaires. 13. Conformément à ce contrat de travail, le joueur est habilité à recevoir - une prime à la signature de EUR 15.000, - une indemnité mensuelle fixe de EUR 5.000, - des indemnités variables en primes de résultat (spécifiées dans le contrat), - un appartement meublé pour EUR 500 par mois, - frais de déplacement pour EUR 500 par mois, - des billets d’avion (2x2 billets par saison), - en cas de lever l’option de prolongation, le joueur a droit à une prime de signature de EUR 50.000 « si le joueur a obtenu un transfert totalement libre ». 14. Les membres de la Chambre ont relevé que quatre des cinq années de validité du contrat avec X étaient effectivement écoulées en août 2005, lorsque le joueur Y a signé avec Z. En d’autres termes, ledit contrat n’était plus valable que pour une durée d’un an au moment où le joueur et Z ont signé un nouveau contrat. 15. Par conséquent, et comme l’a établi la Chambre le 23 novembre 2005, la rupture du contrat s’est effectuée en dehors de la période protégée. 16. Comme indiqué précédemment, la liste des critères énoncés à l'art. 17, al. 1 du Règlement n’est pas exhaustive et il incombe à la Chambre d'estimer le préjudice subi par X dans le cas présent, non seulement au vu de ces critères, mais aussi de sa connaissance spécifique du monde du football et de l'expérience qu’elle a acquise au fil des années. De plus, la Chambre a souligné que chaque demande d’indemnité pour rupture de contrat devait être évaluée au cas par cas, et que l’organe décisionnel avait la faculté de décider ex aequo et bono, lorsque cela était approprié. 17. La Chambre a souligné que le joueur Y était un joueur de classe internationale et qu’il faisait partie de la sélection nationale ….. 18. La Chambre a également relevé que le joueur Y est issu du centre de formation du demandeur et que ce fait n’a pas été contesté par le défendeur et le codéfendeur. En fait, le défendeur et le codéfendeur ont admis que le défendeur a été formé par X dans son centre de formation, mais ils estiment que cette circonstance ne doit pas être prise en compte étant donné que le joueur avait 23 ans évolus lors de son transfert vers le codéfendeur. 19. A ce stade, et eu égard à la position du défendeur et du codéfendeur concernant l’âge du joueur lorsque les faits à l’origine du présent litige se sont produits, la Chambre a souligné que dans le cas présent, en fait, elle était chargée de fixer le montant de l’indemnité due suite à la rupture de contrat que le joueur avait commise en signant avec le codéfendeur alors qu’il était contractuellement lié au demandeur, et non le montant d'une éventuelle indemnité de formation. En fait, le demandeur ne demande même pas une indemnité de formation. 20. La Chambre n'a pas non plus partagé le point de vue du défendeur et du codéfendeur en expliquant qu’une décision qui fixerait l’indemnité de rupture de contrat sans tenir compte du fait que le joueur est issu du centre de formation du demandeur mettrait non seulement en danger l'organisation de X, en l’occurrence, mais serait potentiellement aussi préjudiciable à tous les clubs formateurs de jeunes joueurs. 21. Le fait que X ne se soit pas attaché les services du joueur alors déjà établi mais l’ait apparemment enregistré dans ses jeunes années pour le former afin qu’il atteigne un bon niveau représente une valeur ajoutée en soi. 22. Le joueur a incontestablement atteint un bon niveau au vu du fait qu’il est membre de l’équipe nationale. 23. Finalement, les membres de la Chambre ont noté que le contrat signé entre le joueur Y et Z avait une durée d’un an, avec une prime de signature relativement faible et une option pour trois années supplémentaires. La Chambre n’a pas manqué de souligner qu’une option pour trois années supplémentaires était une durée inhabituellement longue pour un contrat de travail dans le football, notamment au regard du cas présent où la durée initiale était seulement d’un an. Par conséquent, au vu de la durée de la relation contractuelle convenue entre les parties, la question se pose de savoir si Z était ou non conscient des conséquences éventuelles auxquelles il s’exposait en signant un contrat de travail avec le joueur en août 2005 alors que celui-ci était encore sous contrat avec X 24. Au vu des précédentes considérations, la Chambre n'a pas pu suivre le raisonnement du défendeur et du codéfendeur. Elle a notamment insisté une fois de plus sur le fait que l'art. 17, al. 1 du Règlement, bien que prenant en compte certains facteurs à inclure par la Chambre dans son calcul de l’indemnité, ne se voulait pas être une liste limitative des facteurs à prendre en considération par la Chambre au cas par cas. Ces facteurs peuvent inclure, outre la spécificité du sport, « tout autre critère objectif », y compris ceux nommément cités à l'art. 17, al. 1 du Règlement. 25. Les considérations susmentionnées ont conduit l’autorité décisionnelle à la conclusion que le fait de limiter l'indemnité à la valeur résiduelle du contrat serait non seulement contraire à la jurisprudence de la Chambre mais saperait aussi le principe du maintien de la stabilité contractuelle, réduisant à une formule vide le droit légitime de la partie lésée à obtenir compensation. 26. Au vu des considérations susmentionnées, la Chambre a condamné le joueur Y à verser EUR 240.000 à X. 27. De plus, conformément à l’art. 17, al. 2 du Règlement, Z est tenu co-responsable et individuellement redevable du montant de EUR 240.000 à payer à X. III. Décision de la Chambre de Résolution des Litiges 1. La plainte du demandeur, X, est partiellement admise. 2. Le défendeur, Monsieur Y, est tenu de payer à X le montant de EUR 240.000 en tant que indemnité de rupture de contrat dans les 30 jours suivant la notification de la présente décision. 3. Le codéfendeur, Z, est tenu co-responsable et individuellement redevable de l’indemnité de EUR 240.000 à payer à X. 4. Dans le cas où la somme due n’est pas payée dans le délai imparti, des intérêts à hauteur de 5% par année seront appliqués et le cas sera transmis à la Commission de Discipline de la FIFA, qui pourra infliger les sanctions disciplinaires nécessaires. 5. Le demandeur s’engage à communiquer au défendeur et au codéfendeur le numéro de compte bancaire auquel la somme allouée devra être versée. De même, le défendeur et le codéfendeur s’engagent à informer la Chambre de Résolution des Litiges sur les paiements effectués par ce(s) dernier(s). 6. Toute autre requête du demandeur est rejetée. 7. Conformément à l’article 61, alinéa 1, des Statuts de la FIFA, cette décision est susceptible de recours au Tribunal Arbitral du Sport (TAS). Le recours devra être interjeté dans un délai de 21 jours à compter de la notification de la décision et devra comprendre tous les éléments figurant au point 2 des directives émanant du TAS, dont copie est jointe à la présente. Le recourant dispose de 10 jours supplémentaires à compter de l’expiration du délai de recours pour déposer son mémoire d’appel contenant une description des faits et des arguments légaux fondant le recours (cf. point 4 des directives annexées). Les coordonnées du TAS sont les suivantes : Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Suisse Téléphone : +41 21 613 50 00 Télécopie : +41 21 613 50 01 Courrier électronique : info@tas-cas.org www.tas-cas.org Pour la Chambre de Résolution des Litiges : Urs Linsi Secrétaire Général Annexe : Directives du TAS
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