F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 12 gennaio 2007, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Jean-Marie Philips (Belgio), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro sulla domanda presentata da parte del giocatore A, X, come querelanti nei confronti del club di B, Y , come convenuto in merito delle retribuzioni arretrate, sulla base di un rapporto contrattuale. I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 12 gennaio 2007, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Jean-Marie Philips (Belgio), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro sulla domanda presentata da parte del giocatore A, X, come querelanti nei confronti del club di B, Y , come convenuto in merito delle retribuzioni arretrate, sulla base di un rapporto contrattuale. I. Fatti della controversia 1. Il 22 agosto 2005, il giocatore A del paese X, l'attore, e la squadra B del paese Y, il Resistente, ha firmato un contratto di lavoro valido fino al 30 giugno 2007. Il Richiedente ha presentato una copia del contratto di lavoro ha detto. Ai sensi dell'art. 6 del contratto di lavoro, l'attore aveva il diritto di ricevere 77.814 euro, pagabili in 19 rate mensili. 2. Lo stesso giorno, le parti hanno firmato un ulteriore documento denominato "Protocollo d'accordo", secondo cui stipendio mensile del richiedente è stato determinato a EUR 3.500. Il Richiedente ha presentato anche una copia di questo documento. 3. Il 15 dicembre 2005, l'attore ha presentato una domanda di fronte alla FIFA contro il convenuto. Il Richiedente informato FIFA che egli aveva compiuto tutti gli obblighi contrattuali, mentre il Resistente non lo pagamento di una remunerazione a tutti fin dal suo arrivo presso il domicilio del club. Inoltre, l'attore ha informato FIFA che ha messo il Resistente in default per mezzo di una lettera datata 5 dicembre 2005, che rimase senza risposta. A questo proposito, la Richiedente ha presentato una copia della lettera. Secondo la ricorrente, il Resistente quindi risolto il relativo contratto di lavoro senza giusta causa e non aveva altra alternativa che lasciare il paese il 16 dicembre 2005. 4. Il Richiedente chiede pertanto l'importo totale di euro 80.500 da parte del Resistente: - EUR 17.500 per gli stipendi in sospeso per i mesi di agosto-dicembre 2005 e - 63.000 euro per gli stipendi non pagati fino alla scadenza del contratto a titolo di risarcimento (da gennaio 2006 al 30 giugno 2007). 5. In aggiunta e per sostenere la sua pretesa, l'attore di cui al punto 7 del sopra citato "Protocollo d'accordo", secondo cui nel caso in cui il Resistente non pagare due stipendi consecutivi, il richiedente ha diritto di recedere dal contratto e di contrarre un nuovo club S ua scelta. Inoltre, il richiedente ha diritto a ricevere tutti gli stipendi in sospeso così come tutti gli stipendi che restano a scadenza. Infine, il già citato "Protocole d'accord", stabilisce che la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'unico organo competente che decide in caso di controversia contrattuale. (Cfr. testo originale: «En cas de non paiement par le Club Durant deux mois consécutifs, le joueur peut demande à première résilier le contrat de travail au seul tort du club di B. Le cas échéant, non seulement le joueur pourra librement contracter avec Le Club de son choix pourra il mais également les réclamer arriérés de salaires Lui dus et l'ensemble des salaires Restant à échoir. En cas de litige quant à l'interprétation et / ou à l'exécution du présent contrat, la Chambre de la risoluzione Litigi des de la FIFA est seule compétente et son règlement seul est d'applicazione »). 6. Inoltre, l'attore ha informato che la FIFA ha concluso un nuovo contratto con un club da valido dal 1 gennaio al 1 Luglio 2006 Z. Ai sensi dell'art. 2 par. 1 del contratto di collocamento competente l'attore aveva diritto a ricevere uno stipendio mensile di 3.000 euro. A questo proposito, l'attore ha presentato una copia del contratto di lavoro in questione. In questo contesto, l'attore ha spiegato che il certificato internazionale di trasferimento è stata emessa dalla Federcalcio Y senza alcun problema. 7. Il 2 ottobre 2006, il Resistente ha spiegato che l'attore ha lasciato il club per una destinazione sconosciuta, subito dopo aver ricevuto l'importo di euro 4.500 il giorno prima della sua partenza. Inoltre, il Resistente ha sostenuto che l'attore svuotato l'appartamento a lui fornite. Infine, il Resistente sottolineato che durante il suo soggiorno il richiedente ha mostrato indifferenza, basso rendimento e, in generale, un comportamento inappropriato. Pertanto, il Resistente respinge l'affermazione della ricorrente. 8. Il Richiedente aderito alla sua posizione e ha respinto categoricamente l'affermazione della Resistente, secondo la quale egli avrebbe ricevuto l'importo di euro 4.500. Inoltre, l'attore ha informato che la FIFA è disoccupato dal 3 luglio 2006. 9. Il Resistente non ha fornito una seconda posizione, anche se è stato invitato a farlo in diverse occasioni. 10. Il 12 dicembre 2006, l'attore ha informato FIFA che sta attualmente giocando per un club da X senza aver stipulato alcun contratto di lavoro con il club e ha detto che lui continua a ricevere un sussidio di disoccupazione solo. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 15 dicembre 2005, come conseguenza della Camera ha concluso che le regole rivedute concernenti le procedure (edizione 2005) sulle questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili alla questione a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 3 par. 1 dei suddetti regolamento precisa che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce degli articoli da 22 a 24 della versione attuale del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 (b) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un giocatore da X e Y da un club in merito a una controversia in relazione con un contratto di lavoro. 4. Successivamente, i membri della Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che i contratti relativi alla base della presente controversia sono stati firmati il 22 agosto 2005 e la richiesta è stata depositata presso FIFA il 15 dicembre 2005. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che gli attuali regolamenti FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005, qui di seguito: il Regolamento) sono applicabili al caso in esame nel merito. 5. In continuazione, i membri della Camera ha riconosciuto i fatti di cui sopra, nonché tutta la documentazione, contenuto nel file. 6. A questo proposito, i membri della Camera ha preso atto che, da un lato, l'attore chiede salari dovuti e risarcimento per un importo complessivo di euro 80.500 da parte del Resistente, a causa del fatto che queste ultime presumibilmente non lo pagare alcun remunerazione a tutti fin dal suo arrivo presso il domicilio del club. Inoltre, la Camera ha riconosciuto che l'attore di conseguenza il suddetto lasciato la Resistente in data 16 dicembre 2005. 7. D'altra parte, la Camera notato che il Resistente è, in particolare, convinto che l'attore ha lasciato il club dopo aver ricevuto la somma di EUR 4.500 e svuotato l'appartamento a lui fornite prima della sua partenza. Inoltre, la Camera ha preso atto che il Resistente abbia respinto la richiesta del ricorrente, dal momento che l'attore ha mostrato indifferenza, basso rendimento e, in generale, un comportamento inappropriato. 8. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha rivolto la sua attenzione alla questione se il contratto di lavoro e la "Protocole d'accordo" alla base della presente controversia sono stati violati da qualsiasi partito e, in caso affermativo, a considerare le conseguenze pertinenti la rottura unilaterale del contratto di lavoro senza giusta causa. 9. A tal proposito, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie riconosciuto che le parti hanno firmato un contratto di lavoro nel mese di agosto 2005 che era dovuto a correre fino al 30 giugno 2007 e con sede in favore del ricorrente un compenso di euro 77.814, pagabili in 19 rate mensili. Inoltre, la Camera ha preso atto del fatto che le parti hanno sottoscritto un ulteriore documento denominato "Protocollo d'accordo", secondo il quale il ricorrente avrebbe diritto a ricevere uno stipendio mensile di EUR 3.500. Inoltre, la Camera ha preso atto del punto 7 del "Protocollo d'accordo", secondo cui nel caso in cui il Resistente non pagare due stipendi consecutivi, il richiedente ha diritto di recedere dal relativo contratto di lavoro, di contrarre un nuovo club L a sua scelta e di ricevere tutti gli stipendi in sospeso così come tutti gli stipendi che restano a scadenza. 10. Inoltre, la Camera ha ritenuto che è pacifico che l'attore ha lasciato il Resistente il 16 dicembre 2005. Come risultato, la Camera ha sottolineato che, in linea di principio, l'attore avrebbe dovuto ricevere per il periodo di tempo dal 22 agosto 2005 sino alla partenza il 16 dicembre 2005 gli stipendi di almeno quattro mesi di EUR 3.500 ciascuna corrispondente allo stipendio mensile inferiore stabilite dalle parti nel sopra citato "Protocollo d'accordo" e sostenuto da parte attrice, pari a 14.000 in totale. 11. In questo contesto, la Camera ha ribadito che l'attore non affermò proprio essere stato pagato dal Resistente fin dal suo arrivo presso il domicilio del club, mentre il convenuto ha affermato di aver versato l'importo di euro 4.500 al richiedente un giorno prima della partenza di quest'ultimo, cioè il 15 dicembre 2005. 12. Rivolgendo la propria attenzione agli stipendi rimanenti di almeno EUR 9500 fino alla data in cui il contratto di lavoro è stato terminato anticipatamente, cioè il 16 dicembre 2005, la Camera ha preso atto che non viene contestata dal Resistente che tali importi non sono mai stati versati l'Attore. 13. In questo contesto, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha sottolineato che in base al principio giuridico l'onere della prova, che è un principio fondamentale in ogni sistema giuridico, una parte affermando un dato di fatto ha l'obbligo di provare la stessa (cfr. art 12. par. 3 del Regolamento FIFA che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle controversie). 14. La Camera ha stabilito che il convenuto non ha fornito alcuna prova documentale al fine di corroborare i motivi che potrebbero aver avuto per non aver pagato la remunerazione del Richiedente in conformità con i termini contrattuali, in particolare gli stipendi del richiedente, né per quanto riguarda il suddetto pagamento di euro 4.500, né per quanto riguarda le sue affermazioni secondo le quali il richiedente non abbia svuotato l'appartamento fornito a lui e ha mostrato indifferenza, basso rendimento e, in generale, un comportamento inappropriato. 15. Nonostante quanto sopra, e per amor di completezza, la Camera ha ritenuto importante sottolineare che, secondo la consolidata giurisprudenza le ragioni di prestazione basso o comportamenti inappropriati sono cause valido per giustificare una cessazione di un contratto di lavoro, in quanto tali ragioni si basano su criteri soggettivi del partito che chiude soltanto e non concedere alla controparte il diritto uguale per disdetta straordinaria. 16. Alla luce di quanto sopra, la Camera ha sottolineato che sulla base della documentazione a sua disposizione è possibile stabilire che il richiedente ha reso i suoi servizi al convenuto per più di quattro mesi e, come già indicato al punto II. 9, per detto periodo di tempo che il richiedente abbia ricevuto l'importo minimo di EUR 14.000. 17. In considerazione di quanto sopra, i membri della sezione unanimemente concluso che il comportamento del Resistente rispetto al guasto permanente rispetto ai termini contrattuali diversi mesi, rispettivamente a partire dall'inizio del rapporto contrattuale quanto la retribuzione è interessato, costituisce una violazione del contratto senza giusta causa. 18. In continuazione, la Camera ha rivolto la sua attenzione sulle conseguenze della violazione ingiustificata del contratto ai sensi dell'art. 17 del Regolamento. In questo contesto, la Camera ha concluso che il convenuto è tenuto a pagare tutte le retribuzioni dovute al Richiedente, in conformità del contratto di lavoro e la "Protocole d'accordo" alla base della presente controversia, nonché sulla base del ricorrente la sostengono, fino al dicembre 2005. 19. La Camera ha sottolineato che l'art. 17 par. 1 del Regolamento prevede che le violazioni contrattuali, sia all'interno che al di fuori del periodo protetto, danno luogo al pagamento di un indennizzo. Il valore di compensazione è calcolata con la dovuta considerazione per la legge del paese in questione, la specificità dello sport, ed eventuali altri criteri oggettivi, salvo il risarcimento è stato detto diversamente disposto nel contratto. 20. A questo proposito, la Camera ha ricordato che le parti chiaramente stabilito nel "Protocollo d'accordo" che il richiedente ha diritto a ricevere tutti gli stipendi in sospeso così come tutti gli stipendi restano a scadenza nel caso in cui il Resistente non pagare due stipendi consecutivi . Di conseguenza, i membri della Camera all'unanimità ha deciso di premiare anche tutti gli stipendi rimanenti a causa del Richiedente, in conformità del contratto di lavoro e la "Protocole d'accordo" alla base della presente controversia nonché basata sulla rivendicazione del richiedente, fino alla fine del contratto di lavoro rilevante, ossia il 30 giugno 2007. 21. In considerazione di tutto quanto sopra, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie quindi pienamente accolto il ricorso del ricorrente e ha deciso che il Resistente deve pagare gli stipendi in sospeso e il risarcimento alla Richiedente per la violazione del contratto senza giusta causa per un importo di EUR 80.500 . III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La richiesta presentata dal richiedente è accettata. 2. Il Resistente deve pagare l'importo di EUR 80.500 all'attore. 3. Se l'importo di cui sopra non viene pagata entro la scadenza indicata, un tasso di interesse del 5% all'anno, si applicano a decorrere dalla scadenza del termine ultimo. Nel caso in cui il Resistente non conformi alla presente decisione, la questione sarà sottoposta al Comitato Disciplinare della FIFA, in modo che le necessarie sanzioni disciplinari possono essere imposte. 4. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente direttamente e immediatamente il numero di conto sul quale l'rimessa deve essere fatta, e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di qualsiasi ricevimento del pagamento. 5. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Urs Linsi Segretario Generale allegato: CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2006-2007) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 12 January 2007, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Piat (France), member Rinaldo Martorelli (Brazil), member Jean-Marie Philips (Belgium), member Mohamed Mecherara (Algeria), member on the claim presented by the player A, X, as Claimant against the club B, Y, as Respondent regarding outstanding remuneration on the basis of a contractual relationship. I. Facts of the case 1. On 22 August 2005, the player A from the country X, the Claimant, and the club B from the country Y, the Respondent, signed an employment contract valid until 30 June 2007. The Claimant presented a copy of the said employment contract. According to art. 6 of the employment contract, the Claimant was entitled to receive EUR 77,814, payable in 19 monthly instalments. 2. On the same day, the parties signed a further document called “Protocole d’accord”, according to which the Claimant’s monthly salary was determined to EUR 3,500. The Claimant presented also a copy of this document. 3. On 15 December 2005, the Claimant lodged a claim in front of FIFA against the Respondent. The Claimant informed FIFA that he had fulfilled all his contractual obligations, whereas the Respondent did not pay him any remuneration at all since his arrival at the club’s domicile. Furthermore, the Claimant informed FIFA that he put the Respondent into default by means of a letter dated 5 December 2005, which remained without any answer. In this respect, the Claimant presented a copy of the said letter. According to the Claimant, the Respondent consequently terminated the relevant employment contract without just cause and he had no alternative than to leave the country on 16 December 2005. 4. The Claimant is therefore demanding the total amount of EUR 80,500 from the Respondent: - EUR 17,500 for outstanding salaries for the months of August to December 2005 and - EUR 63,000 for unpaid salaries until the expiry of the contract as compensation (January 2006 until 30 June 2007). 5. In addition and in order to sustain his claim, the Claimant referred to point 7 of the above-mentioned “Protocole d’accord”, according to which in case the Respondent does not pay two consecutive salaries, the Claimant is entitled to terminate the contract and to contract a new club of his choice. Furthermore, the Claimant is entitled to receive all outstanding salaries as well as all remaining salaries to fall due. Finally, the aforementioned “Protocole d’accord” stipulates that the Dispute Resolution Chamber is the sole competent deciding body in case of a contractual dispute. (Cf. original wording : « En cas de non paiement par le club durant deux mois consécutifs, le joueur peut à première demande résilier le contrat de travail au seul tort du club B. Le cas échéant, non seulement le joueur pourra librement contracter avec le club de son choix mais il pourra également réclamer les arriérés de salaires lui dus et l’ensemble des salaires restant à échoir. En cas de litige quant à l’interprétation et / ou à l’exécution du présent contrat, la Chambre de Résolution des Litiges de la FIFA est seule compétente et son règlement seul est d’application »). 6. Furthermore, the Claimant informed FIFA that he concluded a new employment contract with a club from Z valid from 1 January until 1 July 2006. According to art. 2 par. 1 of the relevant employment contract the Claimant was entitled to receive a monthly salary of EUR 3,000. In this respect, the Claimant presented a copy of the relevant employment contract. In this context, the Claimant explained that the International Transfer Certificate was issued by the football association of Y without any problem. 7. On 2 October 2006, the Respondent explained that the Claimant left the club to an unknown destination, right after having received the amount of EUR 4,500 one day before his departure. Furthermore, the Respondent maintained that the Claimant emptied the apartment provided to him. Finally, the Respondent outlined that during his stay the Claimant showed indifference, low performance and, in general, an inappropriate behaviour. Therefore, the Respondent rejects the Claimant’s claim. 8. The Claimant adhered to his position and rejected categorically the Respondent’s allegation, according to which he allegedly received the amount of EUR 4,500. Furthermore, the Claimant informed FIFA that he is unemployed since 3 July 2006. 9. The Respondent did not provide a second position, although it was invited to do so on several occasions. 10. On 12 December 2006, the Claimant informed FIFA that he is currently playing for a club from X without having concluded any employment contract with the said club and that he still receives unemployment benefit only. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 15 December 2005, as a consequence the Chamber concluded that the revised Rules Governing Procedures (edition 2005) on matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable to the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Chamber, art. 3 par. 1 of the above- mentioned Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of articles 22 to 24 of the current version of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005). In accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 (b) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment-related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving a player from X and a club from Y regarding a dispute in connection with an employment contract. 4. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant contracts at the basis of the present dispute were signed on 22 August 2005 and the claim was lodged at FIFA on 15 December 2005. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the current FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005, hereafter: the Regulations) are applicable to the case at hand as to the substance. 5. In continuation, the members of the Chamber acknowledged the above-mentioned facts as well as all the further documentation contained in the file. 6. In this respect, the members of the Chamber took due note that, on the one hand, the Claimant demands outstanding salaries and compensation in the total amount of EUR 80,500 from the Respondent, due to the fact that the latter allegedly did not pay him any remuneration at all since his arrival at the club’s domicile. Furthermore, the Chamber acknowledged that the Claimant consequently to the aforementioned left the Respondent on 16 December 2005. 7. On the other hand, the Chamber noticed that the Respondent is, in particular, convinced that the Claimant left the club upon receiving the amount of EUR 4,500 and emptied the apartment provided to him before his departure. Furthermore, the Chamber took note that the Respondent rejected the Claimant’s claim, since the Claimant showed indifference, low performance and, in general, an inappropriate behaviour. 8. In view of the above, the Chamber turned its attention to the question whether the employment contract and the “Protocole d’accord” at the basis of the present dispute were breached by any party and, in the affirmative, to consider the relevant consequences of the unilateral breach of the employment contract without just cause. 9. To that regard, the members of the Dispute Resolution Chamber acknowledged that the parties signed an employment contract in August 2005 that was due to run until 30 June 2007 and established in favour of the Claimant a remuneration of EUR 77,814, payable in 19 monthly instalments. Furthermore, the Chamber took note of the fact that the parties signed a further document called “Protocole d’accord”, according to which the Claimant was entitled to receive a monthly salary of EUR 3,500. Moreover, the Chamber took note of point 7 of the “Protocole d’accord”, according to which in case that the Respondent does not pay two consecutive salaries, the Claimant is entitled to terminate the relevant employment contract, to contract a new club of his choice and to receive all outstanding salaries as well as all remaining salaries to fall due. 10. Furthermore, the Chamber considered that it is undisputed that the Claimant left the Respondent on 16 December 2005. As a result, the Chamber emphasised that, in principle, the Claimant should have received for the time period as from 22 August 2005 until its leaving on 16 December 2005 the salaries of at least four months of EUR 3,500 each corresponding to the lower monthly salary established by the parties in the above-mentioned “Protocole d’accord” and claimed by the Claimant, i.e. EUR 14,000 in total. 11. In this context, the Chamber reiterated that the Claimant affirmed not having been paid by the Respondent since his arrival at the club’s domicile whereas the Respondent asserted having paid the amount of EUR 4,500 to the Claimant one day before the latter’s departure, i.e. on 15 December 2005. 12. Turning its attention to the remaining salaries of at least EUR 9,500 until the date when the employment contract was prematurely terminated, i.e. on 16 December 2005, the Chamber took due note that it is not being contested by the Respondent that these amounts were never paid to the Claimant. 13. In this context, the Dispute Resolution Chamber emphasized that in accordance with the legal principle of the burden of proof, which is a basic principle in every legal system, a party asserting a fact has the obligation to prove the same (cf. art. 12 par. 3 of the FIFA Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber). 14. The Chamber determined that the Respondent did not provide any documentary evidence in order to corroborate the reasons it might have had for not paying the Claimant’s remuneration in accordance with the contractual terms, in particular the Claimant’s salaries, neither with regard to the above-mentioned payment of EUR 4,500, neither with regard to its allegations according to which the Claimant has emptied the apartment provided to him and has showed indifference, low performance and, in general, an inappropriate behaviour. 15. Notwithstanding the above, and for the sake of completeness, the Chamber deemed it important to emphasise that according to its well-established jurisprudence the reasons of low performance or inappropriate behaviour are no valid causes to justify a termination of an employment contract, since such reasons are based on subjective criteria of the terminating party only and do not grant the counterparty the equal right for extraordinary termination. 16. In light of the above, the Chamber pointed out that based on the documentation at its disposal it can be established that the Claimant rendered his services to the Respondent for more than four months and, as already stated under point II. 9, for the said period of time the Claimant should have received the amount of minimum EUR 14,000. 17. In view of all of the above, the members of the Chamber unanimously concluded that the Respondent’s behaviour in respect to the permanent failure to comply with the contractual terms during several months, respectively as from the beginning of the contractual relationship as far as the salary is concerned, constitutes a breach of contract without just cause. 18. In continuation, the Chamber turned its attention to the consequences of the unjustified breach of contract in accordance with art. 17 of the Regulations. In this context, the Chamber concluded that the Respondent is obliged to pay all outstanding salaries due to the Claimant, in accordance with the employment contract and the “Protocole d’accord” at the basis of the present dispute as well as based on the Claimant’s claim, until December 2005. 19. The Chamber emphasized that art. 17 par. 1 of the Regulations stipulates that contractual breaches, whether inside or outside the protected period, give rise to payment of compensation. The compensation amount shall be calculated with due consideration for the law of the country concerned, the specificity of sport, and any other objective criteria, unless the said compensation was otherwise provided for in the contract. 20. In this respect, the Chamber recalled that the parties clearly established in the “Protocole d’accord” that the Claimant is entitled to receive all outstanding salaries as well as all remaining salaries to fall due in case that the Respondent does not pay two consecutive salaries. Consequently, the members of the Chamber unanimously decided to award also all remaining salaries due to the Claimant, in accordance with the employment contract and the “Protocole d’accord” at the basis of the present dispute as well as based on the Claimant’s claim, until the end of the relevant employment contract, i.e. 30 June 2007. 21. In view of all of the above, the members of the Dispute Resolution Chamber therefore fully accepted the Claimant’s claim and decided that the Respondent must pay outstanding salaries and compensation to the Claimant due to the breach of contract without just cause in the amount of EUR 80,500. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim submitted by the Claimant is accepted. 2. The Respondent has to pay the amount of EUR 80,500 to the Claimant. 3. If the aforementioned amount is not paid within the stated deadline, an interest rate of 5% per year will apply, as from expiry of the stated deadline. In the event that the Respondent does not comply with the present decision, the matter will be submitted to FIFA’s Disciplinary Committee, so that the necessary disciplinary sanctions can be imposed. 4. The Claimant is directed to inform the Respondent directly and immediately of the account number to which the remittance is to be made, and to notify the Dispute Resolution Chamber about any receipt of the payment. 5. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Urs Linsi General Secretary Enclosed: CAS directives
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