• Stagione sportiva: 2006/2007
F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 23 febbraio 2007, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro ESSA M. Saleh al Housani (Emirati Arabi Uniti), membro Michele Colucci (Italia), membro Mick McGuire (Inghilterra), membro in materia tra la L club, rappresentata dal Sig. xxx xxxxx, avvocato alla legge, come attore e il giocatore X, xxxx, come convenuto prima e la W club, xxxx, come convenuto seconda e la E club, xxxx, come l’intervento di una vertenza relativa alla conclusione di un lavoro fatti I. contratto di caso
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 23 febbraio 2007, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro ESSA M. Saleh al Housani (Emirati Arabi Uniti), membro Michele Colucci (Italia), membro Mick McGuire (Inghilterra), membro in materia tra la L club, rappresentata dal Sig. xxx xxxxx, avvocato alla legge, come attore e il giocatore X, xxxx, come convenuto prima e la W club, xxxx, come convenuto seconda e la E club, xxxx, come l'intervento di una vertenza relativa alla conclusione di un lavoro fatti I. contratto di caso 1. Il 20 gennaio 2006, L (di seguito: l'attore) ha contattato FIFA presentare un reclamo contro il giocatore X (di seguito: il giocatore) e la sua ex squadra, W, anche da xxxx (qui di seguito: il club W). 2. In particolare, l'attore ha sostenuto che, sebbene fosse stato contrattualmente previsto che il giocatore avrebbe reso i suoi servizi al Richiedente come dal 30 agosto 2005 fino alla fine della stagione 2007/2008, il giocatore non è riuscito a ottemperare ai suoi obblighi contrattuali. 3. L'attore ha sottolineato di aver firmato un contratto di lavoro con il giocatore nel mese di agosto 2005, tuttavia, il giocatore e il club W concordato con un altro club, E, dopo il trasferimento del giocatore al club C ui sopra. A questo proposito, l'attore ha sottolineato che il 29 agosto 2005 il club W ed E ha concluso un accordo di trasferimento e subito dopo il giocatore ha firmato un contratto di lavoro con E. 4. In considerazione di quanto sopra, l'attore è del parere che il giocatore ha violato il relativo contratto di lavoro firmato nell'agosto del 2005 e dovrebbero pertanto essere tenuti a versare compensazioni. Inoltre, secondo l'attore il club W contribuito al crollo del relativo trasferimento, rispettivamente indotto il giocatore alla violazione del contratto di lavoro di cui sopra. 5. Di conseguenza, il richiedente domandi che il giocatore essere sanzionata con una restrizione della sua idoneità a giocare in qualsiasi partita ufficiale per un periodo di sei mesi. Allo stesso modo, il giocatore deve pagare un risarcimento pari a euro 6.000.000, come stabilito nel contratto di lavoro firmato tra il giocatore e l'attore a causa della sua violazione del contratto. 6. Inoltre, il richiedente domandi che il club W devono essere adeguatamente sanzionati e responsabile per l'incentivo alla violazione del giocatore del contratto. 7. Al fine di corroborare le sue richieste al ricorrente di cui i fatti ei documenti seguenti: a. Il 26 agosto 2005, l'attore ha inviato un contratto di lavoro offerta al giocatore. Secondo la relativa offerta, il rapporto di lavoro dovrebbe durare dal 30 agosto 2005 al 30 giugno 2008 e il giocatore avrebbe ricevuto uno stipendio annuo pari a EUR 350.000. La copia del contratto di offerta di lavoro ha rimesso dal Richiedente durante l'indagine della questione in gioco non è firmato da alcun partito. b. Il 26 agosto 2005, il giocatore ha risposto quanto segue per l'attore in relazione con l'offerta contratto di lavoro: "Votre proposizione corrispondente lun contratto de trois ans et de salaire annuelle € 350,000 net est corretta et cette j'accepte Offre. Si vous trouvez d'accord avec lun club W, je voudrez être jouer de L ". c. Il 29 agosto 2005, l'attore ha offerto al club W l'importo di EUR 1,2 milioni per il trasferimento del giocatore, soggetto al giocatore accettare l'offerta di lavoro fatto per lui. d. Il 30 agosto 2005, il club W accettato l'offerta del ricorrente nei confronti di un possibile trasferimento del giocatore per l'importo di EUR 1,2 milioni e li inviò un non-copia firmata di un accordo relativo trasferimento. Tuttavia, il club W ha sottolineato che il contratto di cessione sarebbe valido soltanto, se il giocatore si impegna inoltre ad essere trasferite al Richiedente. Il suddetto accordo di trasferimento è stato firmato dal richiedente e re-inviati al club W lo stesso giorno, cioè il 30 agosto 2005. 8. Il 29 maggio 2006, il club W contestato le affermazioni del litigio attore che, nonostante i negoziati svoltisi tra essa e l'attore per quanto riguarda un possibile trasferimento del giocatore, del contratto di cessione rilevante non è stato firmato. In particolare, il club W ha sottolineato che il giocatore ha deciso di rendere i suoi servizi a un altro club, piuttosto che all'attore. 9. Inoltre, il club W ha sottolineato che, anche se sarebbe stato proficuo per giungere alla conclusione ed esecuzione del contratto di cessione con il richiedente, tale azione era oltre il suo supporto potere in mente che senza l'espresso consenso del giocatore non era autorizzata a firmare il trasferimento accordo con il richiedente. In questo contesto, il club W fornito una copia del contratto di cessione firmato con E, al fine di dimostrare di aver effettivamente ricevuto 300.000 euro di meno che se avesse firmato l'accordo di trasferimento con l'attore. 10. Inoltre, il club W ha sottolineato di aver sempre agito in conformità al Regolamento FIFA sullo status e sul trasferimento dei giocatori, in particolare rispettando la volontà del giocatore. 11. In considerazione di quanto sopra, il club W ritiene che non ha indotto il giocatore a qualsiasi comportamento illecito e pertanto ritiene che non debba qualsiasi quantità affatto Richiedente e che non dovrebbe essere sanzionato. 12. Il 26 giugno 2006, il giocatore ha sostenuto che le affermazioni del ricorrente sono infondate. In particolare, il giocatore ha dichiarato che il ricorrente non ha fornito alcuna prova che un contratto di lavoro era stato firmato tra lui e l'attore, né che era stato registrato con l'Associazione xxxxxx sulla base di un rapporto contrattuale con l'attore. Infine, il giocatore ha affermato che la questione presente era già stato affrontato dalle autorità decisionali dell'Associazione xxxxxx e quindi FIFA dovrebbero astenersi dal trattare con la pretesa del ricorrente. 13. Il 17 luglio 2006, l'attore ha spiegato che a causa del fatto che il giocatore aveva violato il relativo contratto di lavoro, rispettivamente, W il club non era riuscito a rispettare il contratto di cessione, che aveva chiesto di fronte l'Associazione xxxxxx, come misura provvisoria, la registrazione del giocatore o in alternativa che il giocatore è tenuto a versare l'importo penale di EUR 6 milioni concordato nel contratto di lavoro del 30 agosto 2006. Tuttavia, e contrariamente alla posizione del giocatore, l'Associazione xxxxxx non ha affrontato la questione. In questo contesto, e su richiesta della FIFA l'attore rimesso una copia dell'ordine di licenziamento da parte del Association xxxxxx del 30 settembre 2005. Tramite l'ordine di terminazione ha detto l'Associazione xxxxxx ha concluso che la materia rientra nella competenza della FIFA e, quindi, le autorità dell'Associazione xxxxxx non entrare nel merito della vicenda. Come risultato, l'attore di cui le proprie argomentazioni e ha chiesto una decisione formale. 14. Il 30 ottobre 2006, il club W di cui la sua dichiarazione precedente, e in particolare ha sottolineato che non era mai stato informato che il giocatore aveva presumibilmente firmato un contratto di lavoro con l'attore. 15. Il 1 ° novembre 2006, il giocatore ancora una volta insistito sul fatto che la questione era già stata trattata dai organi decisionali dell'Associazione xxxxxx e che la domanda del ricorrente era stata respinta. Tuttavia, il giocatore non ha fornito alcuna prova documentale a tutti, al fine di corroborare le sue accuse. 16. Inoltre, il giocatore ha sottolineato che dovrebbe FIFA organi decisionali ancora ritengono di essere competente a trattare la sostanza della vicenda attuale, l'affermazione del ricorrente dovrebbe essere respinta a causa della mancanza di qualsiasi rapporto giuridico contrattuale vincolante tra lui e il Richiedente. 17. Il 21 novembre 2006, E, in qualità di interveniente, ha informato la FIFA che il ricorrente non ha fornito alcuna prova documentale di corroborare le sue affermazioni e, in particolare, non è stata in grado di dimostrare una qualsiasi delle sue affermazioni in quanto non ha firmato un contratto di lavoro con il giocatore né un contratto di trasferimento con il club W. 18. L'8 gennaio 2007, il club W ha inoltre sottolineato di non aver mai violato alcun contratto dal momento che non aveva mai firmato alcun definitiva / contratto di trasferimento incondizionato alla parte interessata. Il club W ha inoltre sottolineato che era libero di negoziare con entrambi i club e che anche il giocatore è stato diritto e libero di decidere per quale squadra vorrebbe rendere i suoi servizi. 19. FIFA non ha ricevuto alcuna ulteriore dichiarazione da qualsiasi altra parte. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera ha analizzato se era competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 20 gennaio 2006, come conseguenza della Camera ha concluso che le regole rivedute concernenti le procedure (edizione 2005) sulle questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili alla questione a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 3 par. 1 dei suddetti regolamento precisa che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce degli articoli da 22 a 24 della versione attuale del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 par. 1, in connessione con l'arte. 22 (b) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è fondamentalmente l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un club X xx xxxx e un giocatore in merito a una domanda in connessione con un rapporto di lavoro. 4. Tuttavia, la Camera poi fatto riferimento alla denuncia del giocatore che la questione presente era già stato affrontato dagli organi decisionali dell'Associazione xxxxxx. In questo contesto, la Camera ha osservato che il giocatore non ha fornito alcuna prova documentale al fine di confermare che la questione attuale è già stata trattata nel merito da un altro organo decisionale. 5. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha sottolineato che in base al principio giuridico l'onere della prova, che è un principio giuridico di base in ogni sistema giuridico, una festa di un diritto derivante da un fatto asserito ha l'obbligo di dimostrare il fatto rilevante (cfr. Art. 12 par. 3 del regolamento che disciplinano le procedure di Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle controversie). Inoltre, la sezione di cui il contenuto dell'ordine licenziamento da parte del Association xxxxxx datato 30 settembre 2005, per mezzo del quale si possa stabilire che l'Associazione xxxxxx non entrare nel merito della questione in considerazione competente FIFA per far fronte alla vicenda. 6. In conclusione, a causa della mancanza di prove per quanto riguarda le accuse del giocatore così come i contenuti dell'ordine licenziamento da parte del Association xxxxxx, i membri della Camera ha deciso di respingere l'opposizione del giocatore e ha concluso di essere competente a esaminare la questione in gioco. 7. Successivamente, i membri della Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che i negoziati pertinenti che le circostanze alla base della presente controversia si è verificato nel mese di agosto 2005 e la richiesta è stata depositato presso la FIFA il 20 gennaio 2006. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che l'attuale versione del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione 2005, qui di seguito: il Regolamento) sono applicabili al caso in esame nel merito. 8. In continuazione, ed entrando nel merito della questione, i membri della Camera ha iniziato riconoscendo che l'attore chiede il risarcimento oltre a chiedere l'imposizione di sanzioni sul giocatore e il club W per la violazione del contratto di lavoro datata 30 agosto 2005 sarebbero stati conclusi tra essa e il giocatore, rispettivamente, a causa della presunta istigazione alla violazione del contratto. 9. In questo contesto, la Camera ha preso atto dei seguenti fatti cronologici cruciali sulla base della documentazione a sua disposizione: a) Il 26 agosto 2005, l'attore a condizione che il giocatore con un'offerta contratto di lavoro per una durata di tre stagioni con uno stipendio annuo pari a 350.000. Il tale offerta conteneva anche una clausola penale in caso di mancato adempimento per un importo di EUR 6.000.000. b) Nella stessa data, il giocatore ha risposto in sostanza all'attore che avrebbe accettato l'offerta a condizione che il suo club, cioè la W club, e l'attore avrebbe trovato un accordo sui termini di trasferimento in materia (cfr. "Votre proposizione corrispondente Lun contrat de trois ans et de salaire annuelle € 350,000 net est corretta et cette j'accepte Offre. Si vous trouvez d'accord avec lun club W , je voudrez être jouer de L "). c) Il 28 agosto 2005, il giocatore ed E, hanno firmato un contratto di lavoro. d) il 29 agosto 2005, l'attore ha offerto al club W l'importo di EUR 1,2 milioni per il trasferimento del giocatore in questione, previa accettazione del giocatore della offerta di lavoro fatta a lui il 26 agosto 2005. e) Il 30 agosto 2005, W il club ha accettato l'offerta del ricorrente e ha inviato loro un non-signed copia di un contratto relativo trasferimento. Tuttavia, il club W ha sottolineato che il contratto di cessione sarebbe valido soltanto se il giocatore si impegna inoltre ad essere trasferite al Richiedente. Il suddetto contratto di cessione è stato firmato dal richiedente e re-inviati al club W il 30 agosto 2005. f) Il 30 agosto 2005, il club W ed E hanno firmato un accordo di trasferimento per quanto riguarda il giocatore in questione. 10. I membri della Camera hanno iniziato la loro delibere rivolgendo la loro attenzione alla pretesa del ricorrente e ha preso atto del fatto che l'attore chiede che il giocatore dovrebbe essere tenuto a versare l'importo di euro 6.000.000 a titolo di risarcimento, come previsto dalla clausola penale contenuta nel lavoro contratto. 11. In considerazione della richiesta del ricorrente, la Camera ha sottolineato che in primo luogo ha dovuto affrontare la questione se un contratto di lavoro giuridicamente vincolante era stato concluso tra l'attore e il giocatore, in modo da essere in grado di stabilire se una violazione del contratto potrebbe avere si è verificato e, successivamente, fare riferimento alle possibili conseguenze. 12. A questo proposito, l'autorità di decisione ha ritenuto che non è contestato che il ricorrente fatto un'offerta contratto di lavoro al giocatore il 26 agosto 2005, in particolare l'attore ha inviato al giocatore una copia di un contratto di lavoro contenente tutte le essentialia negotii, cioè il contratto parti, la durata del rapporto contrattuale, la retribuzione del giocatore così come gli obblighi di entrambe le parti contrattuali. 13. In continuazione, la Camera ha preso atto che, nello stesso giorno, il giocatore accettò l'offerta del richiedente, tuttavia, senza la firma del corrispondente offerta di contratto di lavoro e sottolineando che avrebbe voluto rendere i suoi servizi al soggetto richiedente alla conclusione di un trasferire accordo tra il club W e il richiedente. 14. Successivamente, il corpo di decidere ha ritenuto che alla luce della risposta del giocatore all'offerta del ricorrente, il 29 agosto 2005, quindi tre giorni dopo, l'attore ha fatto un'offerta di contratto di trasferimento al club W, che è stata anche condizionalmente accettata dal club W 30 agosto 2005, soggetti al giocatore firma un contratto di lavoro con il Richiedente. A questo proposito, è stato sottolineato che, sorprendentemente, al momento della presentazione la sua offerta al club W l'attore non ha informato la sua controparte di accettazione condizionata dell'offerta contratto di lavoro che aveva presentato al giocatore prima. 15. La Camera ha sottolineato che sulla base della documentazione a sua disposizione, sembra che i negoziati non ben coordinati era stato dichiarato, da un lato, tra l'attore e il giocatore e, dall'altro, tra l'attore e club Provenienza del giocatore, vale a dire il club W, con l'obiettivo della conclusione di un contratto di lavoro tra il giocatore e l'attore, rispettivamente, in vista di un possibile trasferimento del giocatore dal club W all'attore. 16. Inoltre, la Camera ha sottolineato che non è contestato che il giocatore ha accettato l'offerta contratto di lavoro fatta dal ricorrente, tuttavia, subordinata alla conclusione di un accordo di trasferimento tra il club W e il Richiedente. Sulla base delle informazioni e la documentazione rimessa dalle parti emerge che mai i suddetti due club hanno concluso un accordo di trasferimento. 17. A questo proposito, la Camera ha sottolineato che la conclusione di un accordo di trasferimento tra l'attore e il club W era una condizione sine qua non per la conclusione di un contratto di lavoro giuridicamente vincolante tra l'attore e il giocatore. 18. Allo stesso modo, il corpo decide riconosciuto che, ancora una volta, è pacifico che nessun contratto di lavoro scritto debitamente sottoscritto da entrambe le parti, vale a dire l'attore e il giocatore, esiste. 19. In continuazione, i membri della Camera rimprovera del giocatore e il comportamento disdicevole del club W di condurre contemporaneamente negoziati con l'attore ed E in un modo piuttosto fuorviante. Tuttavia, è stato precisato che nessuna disposizione vieta negoziati paralleli con diversi soggetti e che tale pratica è probabilmente diffusa. 20. In considerazione di quanto sopra, la Camera era del parere unanime che il fallimento della transazione deve essere attribuita alla negligenza del richiedente ricavare i relativi negoziati. In particolare, nel presentare la sua offerta al club W, l'attore non avrebbe omesso di informare la sua controparte che il giocatore aveva già accettato un'offerta per un contratto di lavoro soggetti alle società trovare un accordo sulle modalità di trasferimento. Allo stesso modo, non era comprensibile perché l'attore aspettato tre giorni dopo l'accettazione condizionata dal giocatore prima di presentare l'offerta al club W. 21. Dopo lunghe deliberazioni e tenendo conto di tutto quanto sopra i membri della Camera ha concluso all'unanimità che, basandosi sulla documentazione fornita dalle parti e le circostanze gli eventi rilevanti che non è possibile stabilire che il richiedente e il giocatore hanno concluso un contratto di lavoro giuridicamente vincolante . 22. Come risultato, la Camera ha ritenuto che la pretesa del ricorrente per un importo di euro 6.000.000 in base alla clausola penale contenuta nel contratto di lavoro del 30 agosto 2005 non possono essere accolta in quanto il contratto di collocamento competente non è mai stato correttamente concluso, non è vincolante tra le le parti interessate e quindi non ha effetti giuridici. 23. Per motivi di ordine di Dio, la Camera ha ritenuto opportuno precisare che l'attore aveva in ogni caso non viene specificato né fornito la prova dei danni eventualmente subiti. 24. Alla luce di quanto sopra, e tenendo a mente che nessun contratto di lavoro era stato firmato tra l'attore e il giocatore, i membri della Camera ha anche respinto le richieste del ricorrente per quanto riguarda le possibili conseguenze ai sensi dell'art. 17 del Regolamento in relazione alla violazione del contratto, vale a dire le sanzioni sportive e la richiesta di risarcimento del presunto incentivo. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Il reclamo presentato dal ricorrente, L, è stata respinta. 2. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2006-2007) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 23 February 2007, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Diallo (France), member Essa M. Saleh al Housani (United Arab Emirates), member Michele Colucci (Italy), member Mick McGuire (England), member on the matter between the club L, xxx represented by Mr xxxxx, attorney at law, as Claimant and the player X, xxxx, as first Respondent and the club W, xxxx, as second Respondent and the club E, xxxx, as intervening party regarding a dispute on the conclusion of an employment contract I. Facts of the case 1. On 20 January 2006, L (hereafter: the Claimant) contacted FIFA lodging a claim against the player X (hereafter: the player) and his former club, W, also from xxxx (hereafter: the W club). 2. In particular, the Claimant argued that although it had been contractually agreed that the player would render his services to the Claimant as from 30 August 2005 until the end of the 2007/2008 season, the player failed to fulfil his contractual obligations. 3. The Claimant emphasised that it had signed an employment contract with the player in August 2005, however, the player and the W club agreed with another club, E, upon the transfer of the player to the aforementioned club. In this respect, the Claimant stressed that on 29 August 2005 the W club and E concluded a transfer agreement and thereupon the player also signed an employment agreement with E. 4. In view of the above, the Claimant is of the opinion that the player breached the relevant employment contract signed in August 2005 and should therefore be liable to pay compensation. Furthermore, according to the Claimant the W club contributed to the collapse of the relevant transfer, respectively induced the player to breach the aforementioned employment contract. 5. As a result, the Claimant requests that the player be sanctioned with a restriction on his eligibility to play in any official match for a period of six months. Equally, the player should pay compensation amounting to EUR 6,000,000 as established in the employment contract signed between the player and the Claimant due to his breach of contract. 6. Moreover, the Claimant requests that the W club should be properly sanctioned and held responsible for the inducement of the player’s breach of contract. 7. In order to corroborate its requests the Claimant referred to the following facts and documents: a. On 26 August 2005, the Claimant sent an employment contract offer to the player. According to the relevant offer, the employment relationship would last as from 30 August 2005 until 30 June 2008 and the player would receive a yearly salary amounting to EUR 350,000. The copy of the said employment contract offer remitted by the Claimant during the investigation of the matter at stake is not signed by any party. b. On 26 August 2005, the player answered the following to the Claimant in connection with the employment contract offer: “Votre proposition correspondent mon contract de trois ans et salaire annuelle de 350.000 euro net est correct et j’accepte cette offre. Si vous trouvez d’accord avec mon club W, je voudrez être jouer de L “. c. On 29 August 2005, the Claimant offered to the W club the amount of EUR 1,200,000 for the transfer of the player, subject to the player accepting the employment offer made to him. d. On 30 August 2005, the W club accepted the Claimant’s offer with regard to a possible transfer of the player for the amount of EUR 1,200,000 and sent them a non-signed copy of a relevant transfer agreement. However, the W club underlined that the transfer agreement would only be valid, if the player also agrees to be transferred to the Claimant. The said transfer agreement was signed by the Claimant and re-sent to the W club on the same day, i.e. on 30 August 2005. 8. On 29 May 2006, the W club contested the claims of the Claimant arguing that, despite the negotiations held between it and the Claimant with regard to a possible transfer of the player, the relevant transfer agreement was not signed. In particular, the W club emphasised that the player decided to render his services to another club, rather than to the Claimant. 9. Furthermore, the W club pointed out that although it would have been profitable for it to conclude and execute the transfer agreement with the Claimant, such action was beyond its power bearing in mind that without the player’s express consent it was not entitled to sign the transfer agreement with the Claimant. In this context, the W club provided a copy of the transfer agreement signed with E in order to prove that it actually received EUR 300,000 less than if it had signed the transfer agreement with the Claimant. 10. Moreover, the W club emphasised that it always acted in accordance with the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players, particularly respecting the player’s own will. 11. In view of the above, the W club is of the opinion that it has not induced the player to any illegal behaviour and therefore it deems that it does not owe any amount at all to the Claimant and that it should not be sanctioned. 12. On 26 June 2006, the player argued that the Claimant’s claims are groundless. In particular, the player stated that the Claimant has not provided any evidence that an employment contract had been signed between him and the Claimant, nor that he had been registered with the xxxxxx Association on the basis of a contractual relationship with the Claimant. Finally, the player affirmed that the present matter had already been dealt with by the decision-making authorities of the xxxxxx Association and therefore FIFA should refrain from dealing with the Claimant’s claim. 13. On 17 July 2006, the Claimant explained that due to the fact that the player had breached the relevant employment contract, respectively the W club had failed to respect the transfer contract, it had requested in front of the xxxxxx Association, as a provisional measure, the registration of the player or alternatively that the player be obliged to pay the penalty amount of EUR 6,000,000 agreed upon in the employment contract dated 30 August 2006. However, and contrary to the player’s position, the xxxxxx Association did not deal with the matter. In this context, and upon FIFA’s request the Claimant remitted a copy of the termination order issued by the xxxxxx Association dated 30 September 2005. By means of the said termination order the xxxxxx Association concluded that the matter falls under the competence of FIFA and therefore, the authorities of the xxxxxx Association did not enter into the substance of the affair. As a result, the Claimant referred to its previous submissions and requested a formal decision. 14. On 30 October 2006, the W club referred to its previous statement and particularly emphasised that it had never been informed that the player had allegedly signed an employment contract with the Claimant. 15. On 1 November 2006, the player again insisted that the matter had already been dealt with by the decision-making bodies of the xxxxxx Association and that the claim of the Claimant had been rejected. However, the player did not provide any documentary evidence at all in order to corroborate his allegations. 16. Moreover, the player emphasised that should FIFA’s decision-making bodies still deem to be competent to deal with the substance of the present affair, the Claimant’s claim should be rejected due to the lack of any legally binding contractual relationship between him and the Claimant. 17. On 21 November 2006, E, acting as intervening party, informed FIFA that the Claimant has not provided any documentary evidence to corroborate its claim and in particular, has not been able to prove any of its allegations since it has neither signed an employment contract with the player nor a transfer agreement with the W club. 18. On 8 January 2007, the W club again pointed out that it never breached any contract since it had never signed any definitive/unconditional transfer agreement with the Claimant. The W club also stressed that it was free to negotiate with both clubs and that also the player was entitled and free to decide for which club he would like to render his services. 19. FIFA did not receive any further statement from any other party. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 20 January 2006, as a consequence the Chamber concluded that the revised Rules Governing Procedures (edition 2005) on matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable to the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Chamber, art. 3 par. 1 of the above- mentioned Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of articles 22 to 24 of the current version of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005). In accordance with art. 24 par. 1 in connection with art. 22 (b) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment- related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is basically the competent body to decide on the present litigation involving a club from xxx and a xxxx player regarding a claim in connection with an employment relationship. 4. However, the Chamber then referred to the allegation of the player that the present matter had already been dealt with by the decision-making bodies of the xxxxxx Association. In this context, the Chamber remarked that the player did not provide any documentary evidence in order to corroborate that the present affair has already been dealt with as to the substance by another decision-making body. 5. In view of the above, the Chamber emphasized that in accordance with the legal principle of the burden of proof, which is a basic legal principle in every legal system, a party deriving a right from an asserted fact has the obligation to prove the relevant fact (cf. art. 12 par. 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber). Moreover, the Chamber referred to the contents of the termination order issued by the xxxxxx Association dated 30 September 2005, by means of which it can be established that the xxxxxx Association did not enter into the substance of the matter considering FIFA competent to deal with the affair. 6. In conclusion, due to the lack of proof with regard to the player’s allegations as well as the contents of the termination order issued by the xxxxxx Association, the members of the Chamber decided to reject the player’s objection and concluded to be competent to consider the matter at stake. 7. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant negotiations pertaining to the circumstances at the basis of the present dispute occurred in August 2005 and the claim was lodged at FIFA on 20 January 2006. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the current version of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005, hereafter: the Regulations) are applicable to the case at hand as to the substance. 8. In continuation, and entering into the substance of the matter, the members of the Chamber started by acknowledging that the Claimant is claiming compensation as well as requesting for the imposition of sanctions on the player and the W club due to the breach of the employment contract dated 30 August 2005 allegedly concluded between it and the player, respectively due to the alleged inducement to the breach of contract. 9. In this context, the Chamber took due note of the following chronological crucial facts based on the documentation at its disposal: a) On 26 August 2005, the Claimant provided the player with an employment contract offer for a duration of three seasons with a yearly salary amounting to EUR 350,000. The said offer also contained a penalty clause in case of non-fulfilment amounting to EUR 6,000,000. b) On the same date, the player basically answered to the Claimant that he would accept the offer provided that his club, i.e. the W club, and the Claimant would found an agreement on the relevant transfer terms (cf. “Votre proposition correspondent mon contrat de trois ans et salaire annuelle de 350.000 euro net est correct et j’accepte cette offre. Si vous trouvez d’accord avec mon club W, je voudrez être jouer de L “). c) On 28 August 2005, the player and E, signed an employment contract. d) On 29 August 2005, the Claimant offered to the W club the amount of EUR 1,200,000 for the transfer of the player concerned, subject to the player’s acceptance of the employment offer made to him on 26 August 2005. e) On 30 August 2005, the W club accepted the offer of the Claimant and sent them a non-signed copy of a relevant transfer contract. However, the W club underlined that the transfer agreement would only be valid if the player also agrees to be transferred to the Claimant. The said transfer contract was signed by the Claimant and re-sent to the W club on 30 August 2005. f) On 30 August 2005, the W club and E signed a transfer agreement regarding the player in question. 10. The members of the Chamber started their deliberations by turning their attention to the Claimant’s claim and took due note that the Claimant is requesting that the player should be liable to pay the amount of EUR 6,000,000 as compensation as foreseen in the penalty clause contained in the employment contract. 11. In view of the Claimant’s request, the Chamber emphasised that first and foremost it had to address the question whether a legally binding employment contract had been concluded between the Claimant and the player, so as to be able to establish whether a breach of contract could have occurred and thereafter refer to the possible consequences. 12. In this respect, the deciding authority considered that it is not contested that the Claimant made an employment contract offer to the player on 26 August 2005, particularly the Claimant sent to the player a copy of an employment contract containing all essentialia negotii, i.e. the contractual parties, the duration of the contractual relationship, the player’s remuneration as well as the obligations of both contractual parties. 13. In continuation, the Chamber took due note that, on the same day, the player accepted the Claimant’s offer, however, without signing the relevant employment contract offer and emphasising that he would like to render his services to the Claimant subject to the conclusion of a transfer agreement between the W club and the Claimant. 14. Subsequently, the deciding body considered that in view of the player’s answer to the Claimant’s offer, on 29 August 2005, thus three days later, the Claimant made a transfer contract offer to the W club, which was also conditionally accepted by the W club on 30 August 2005, subject to the player signing an employment contract with the Claimant. In this respect, it was emphasised that, surprisingly, when submitting its offer to the W club the Claimant did not inform its counterparty of the conditional acceptance of the employment contract offer it had submitted to the player before. 15. The Chamber stressed that based on the documentation at its disposal, it appears that not well coordinated negotiations had been held, on the one hand, between the Claimant and the player and, on the other hand, between the Claimant and the player’s former club, i.e. the W club, with the aim of the conclusion of an employment contract between the player and the Claimant, respectively in view of a possible transfer of the player from the W club to the Claimant. 16. Furthermore, the Chamber pointed out that it is not contested that the player accepted the employment contract offer made by the Claimant, however, subject to the conclusion of a transfer agreement between the W club and the Claimant. Based on the information and documentation remitted by the parties it appears that the aforementioned two clubs never concluded a transfer agreement. 17. In this respect, the Chamber underlined that the conclusion of a transfer agreement between the Claimant and the W club was a condition sine qua non to the conclusion of a legally binding employment contract between the Claimant and the player. 18. Equally, the deciding body acknowledged that, again, it is undisputed that no written employment contract properly signed by both parties, i.e. the Claimant and the player, exists. 19. In continuation, the members of the Chamber reproached the player’s and the W club’s disreputable behaviour of simultaneously conducting negotiations with the Claimant and E in a rather misleading way. However, it was stated that no provision prohibits parallel negotiations with various parties and that such practice is probably widely spread. 20. In view of the above, the Chamber was of the unanimous opinion that the failure of the transaction has to be attributed to the negligence of the Claimant deriving the relevant negotiations. In particular, when submitting its offer to the W club, the Claimant should not have omitted to inform its counterparty that the player had already accepted an offer for an employment contract subject to the clubs finding an agreement on the transfer modalities. Equally, it was not understandable why the Claimant waited three days following the conditional acceptance by the player before submitting the offer to the W club. 21. After long deliberations and taking into account all of the above the members of the Chamber unanimously concluded that based on the documentation provided by the parties and the circumstances surrounding the relevant events it cannot be established that the Claimant and the player concluded a legally binding employment contract. 22. As a result, the Chamber deemed that the claim of the Claimant in the amount of EUR 6,000,000 based on the penalty clause contained in the employment contract dated 30 August 2005 cannot be upheld since the relevant employment contract was never properly concluded, is not binding between the parties concerned and has therefore no legal effects. 23. For the sake of god order, the Chamber deemed it appropriate to state that the Claimant had in any case not specified nor provided evidence for any damage suffered. 24. In light of the above, and bearing in mind that no employment contract had been signed between the Claimant and the player, the members of the Chamber also rejected the Claimant’s requests with regard to the possible consequences in accordance with art. 17 of the Regulations in connection with the breach of contract, namely the sporting sanctions and the compensation request for the alleged inducement. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim lodged by the Claimant, L, is rejected. 2. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke General Secretary Encl. CAS directives
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