• Stagione sportiva: 2006/2007
F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 22 giugno 2007, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (Emirati Arabi Uniti), gli Philippe Piat (Francia), gli Joaquim Evangelista (Portogallo), gli Stati membri sulla domanda presentata dalla Xxx giocatore, Xxx, rappresentata dal Sig. xxx, Avvocato, come querelanti nei confronti del Xxx club, Xxx, rappresentata dal Sig. Xxx, Avvocato, come convenuto in merito a una controversia contrattuale tra le parti. I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 22 giugno 2007, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (Emirati Arabi Uniti), gli Philippe Piat (Francia), gli Joaquim Evangelista (Portogallo), gli Stati membri sulla domanda presentata dalla Xxx giocatore, Xxx, rappresentata dal Sig. xxx, Avvocato, come querelanti nei confronti del Xxx club, Xxx, rappresentata dal Sig. Xxx, Avvocato, come convenuto in merito a una controversia contrattuale tra le parti. I. Fatti della controversia 1. Il 28 giugno 2004, il giocatore xxx, xxx (in prosieguo: il Richiedente), e il club xxx, xxx (in prosieguo: il Resistente), ha firmato un contratto di lavoro, valido dal 1 ° luglio 2004 al 30 giugno 2007. Secondo il relativo contratto il richiedente ha diritto ad una retribuzione di base per un importo di euro 320.000 per l'intera durata del contratto. In particolare, detto contratto prevede che il compenso complessivo è pagabile in 3 rate negli importi lordi di 100.000 euro per la stagione 2004/2005, di euro 110.000 per la stagione 2005/2006 e euro 110.000 per la stagione 2006/2007. 2. Il 22 maggio 2006, l'attore ha presentato un reclamo contro la FIFA Resistente richiedente presumibilmente in sospeso per stipendi di febbraio e marzo 2006. Egli ha chiesto la risoluzione anticipata del contratto di lavoro rilevanti per giusta causa nel caso in cui il convenuto avrebbe rifiutato di pagargli gli stipendi presumibilmente in sospeso. 3. L'8 luglio 2006, il Resistente e il richiedente ha concluso un accordo concernente la risoluzione anticipata del contratto di lavoro in questione. In questo accordo di terminazione il Resistente ha accettato di rilasciare l'attore, al fine di permettergli di trovare un nuovo club. Inoltre, è stato stabilito che "... nel caso in cui il richiedente si impegna a cambiare i colori del club, il convenuto si impegna a risolvere il contratto con l'attore di comune accordo al momento della sua esecuzione da parte di un nuovo club". A questo proposito, le parti indicate in allegato all'accordo detto che "sulla conferma da parte del richiedente che ha trovato un nuovo club, il contratto sarà risolto ... in conformità ai termini concordati nell'accordo". Infine, le parti stabilito nell'accordo di terminazione rilevante che in caso di risoluzione del contratto in linea con le norme di cui sopra, il Resistente si impegnano a versare un risarcimento per un importo netto di 50.000 euro al Richiedente. 4. Il 1 ° settembre 2006, l'attore ha informato il convenuto che non era riuscito a trovare un nuovo club e, quindi, destinata a continuare a giocare e allenarsi con il club sulla base del contratto di lavoro corrispondente fino a quando l'inizio del calciomercato invernale periodo. 5. Il 19 settembre 2006, il Resistente, dalla risoluzione del suo Consiglio Direttivo, ha deciso di risolvere il relativo contratto di lavoro con effetto immediato "... in conseguenza di un atteggiamento sleale di parte attrice, che ha portato ad una completa perdita di fiducia verso di lui e una perdita di ulteriore cooperazione, come pure a causa dei suoi rifiuti più di risolvere il contratto di comune accordo tra le parti e la mancanza di requisiti riguardanti la possibilità del ricorrente di giocare ad un livello sportivo soddisfacente ". 6. Il 27 settembre 2006, l'attore ha informato FIFA che nel frattempo tutti gli stipendi arretrati erano stati pagati a lui da parte del Resistente, tuttavia, che il convenuto aveva illegalmente risolto il relativo contratto di lavoro il 19 settembre 2006. Pertanto, ha chiesto da parte del Resistente il seguente: - Rimborsi per presunta violazione unilaterale del contratto senza giusta causa corrispondente alla retribuzione dovuta al giocatore fino alla fine del contratto esistente, - avrebbe perso di compensazione, come previsto nel contratto di rescissione del relativo 7 luglio 2006. 7. Nella sua risposta, il convenuto ha chiesto alla FIFA respingere le conclusioni del ricorrente e di dichiarare la risoluzione del consiglio di amministrazione in merito alla risoluzione del contratto giuridicamente efficace. In questo senso, il Resistente ha dichiarato di aver risolto unilateralmente il relativo contratto di lavoro il 19 settembre 2006 per giusta causa dopo che il richiedente aveva respinto l'offerta finale da parte del Resistente in quel giorno stesso di risolvere il relativo contratto di comune accordo. 8. A questo proposito, il convenuto ha sottolineato che il comportamento sleale del richiedente è in contraddizione con i principi di buona fede e onesto rapporto contrattuale e, quindi, doveva essere considerata come giusta causa per la risoluzione unilaterale del contratto. In particolare, l'attore aveva presumibilmente ingannato il Resistente in precedenza per aver intenzionalmente sostituito una bozza del contratto di rescissione che gli viene offerto il 7 luglio 2006 con una versione negativo di detto accordo senza la conoscenza del Resistente. Di conseguenza, il convenuto ha affermato di aver firmato, in data 8 luglio 2006, una versione negativo della Termination Agreement pertinenti e accettato i suoi contenuti diversi per errore. Di conseguenza, ha affermato che ai sensi del Codice Civile Xxx l'accordo terminali in questione doveva essere considerato nullo. In questo contesto, il Resistente alluso al fatto che, secondo la versione del contratto di risoluzione offerta dalla Resistente il richiedente potrebbe essere liberato dai suoi doveri, al fine di trovare un nuovo club solo durante il periodo di trasferimento estivo, il contratto di lavoro in questione era ancora valida nel caso in cui l'attore non è riuscito a trovare un nuovo club nei tempi detto e la compensazione doveva essere pagata solo nel caso in cui l'attore ha trovato un nuovo club. 9. Nella sua replica, l'attore ha insistito che il Resistente non è stato indotto in errore da lui. A questo proposito, ha sostenuto in particolare che il progetto di risoluzione del contratto datato 7 luglio 2006 non poteva essere approvato da lui dovuto al fatto che lo ha fatto non contiene una disposizione che gli permette di firmare un contratto con un nuovo club solo durante l'estate trasferire stagione né le specifiche per quanto riguarda la parte che doveva pagare la somma di 50.000 euro nel caso in cui ha firmato un nuovo contratto. Pertanto, il cappello attore ha dichiarato che doveva preparare una versione chiara e precisa del contratto in questione, che è stato finalmente firmato dal Resistente. 10. Nella sua duplicazione, il Resistente ha ribadito la sua posizione precedente. In particolare, ha sottolineato che non era prudente o sospettoso sufficiente per controllare il relativo accordo di terminazione prima di aver firmato, in quanto il progetto riscritto del Termination Agreement preparato dalla Resistente è stata presentata dal richiedente per la firma "... come concordato tra le parti ... ". Inoltre, il Resistente ha sostenuto che l'attore, secondo un comunicato stampa datato 8 novembre 2006, ha firmato un nuovo contratto con un club bulgaro. 11. Secondo la ricorrente, ha solo firmato un nuovo contratto di lavoro con la società xxx, xxx, il 12 gennaio 2007, valido fino al 31 gennaio 2008. Secondo i termini del contratto ha detto l'attore aveva diritto a ricevere uno stipendio per un importo di 10.000 euro per i 6 mesi rimanenti nella stagione 2006/2007, pagabili in 5 rate. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie dovuto analizzare se fosse competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 22 maggio 2006, come conseguenza della Camera ha concluso che le regole rivedute concernenti le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005, in prosieguo: le norme procedurali) le questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili alla questione a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 3 par. Uno degli stati norme procedurali che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria competenza alla luce degli articoli da 22 a 24 della versione attuale del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 b) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un giocatore e un club X xx Xxx per quanto riguarda una controversia relativa ad un contratto di lavoro. 4. Successivamente, i membri della Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che il contratto di lavoro relativo alla base della presente controversia è stato firmato il 28 giugno 2004 e la richiesta è stata presentata alla FIFA il 22 maggio 2006. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che gli attuali regolamenti FIFA sullo status e trasferimenti dei giocatori (edizione 2005, qui di seguito: il Regolamento) sono applicabili al caso in esame nel merito. 5. In continuazione, ed entrando nel merito della questione, la Camera ha riconosciuto che, il 28 giugno 2004, l'attore e il convenuto aveva firmato un contratto di lavoro, valido dal 1 ° luglio 2004 al 30 giugno 2007. 6. Inoltre, la Camera ha preso atto che è pacifico tra le parti coinvolte che il contratto di lavoro ha detto è stato risolto unilateralmente da parte del Resistente il 19 settembre 2006. In questo senso, la Camera ha osservato che, secondo l'attore tutti gli stipendi erano stati debitamente versati dal Resistente fino alla data della cessazione del contratto. 7. A questo proposito, la Camera debitamente sottolineato che, da un lato, l'attore è del parere che il Resistente risolto unilateralmente il contratto di lavoro senza giusta causa e, quindi, ha chiesto un risarcimento per la presunta violazione del contratto, l'importo del resto valore del contratto, pari a circa 85.000 euro (retribuzione per il periodo di 9 mesi e 11 giorni), e la compensazione avrebbe perso come concordato per la risoluzione del contratto di comune accordo nel contratto di terminali in questione, vale a dire 50.000 euro. 8. D'altra parte, la Camera ha preso atto dovuto, che il Resistente abbia respinto la richiesta del ricorrente sostenendo che aveva validi motivi per rescindere unilateralmente il contratto di lavoro. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che il Resistente ha affermato che il comportamento sleale del richiedente, in particolare, i fatti che aveva respinto le ripetute offerte del Resistente per la cessazione dal relativo contratto di comune accordo e che aveva ingannato il Resistente avendo intenzionalmente sostituito una bozza del contratto di rescissione con una versione negativo di detto accordo, costituisce una giusta causa per la risoluzione unilaterale del contratto. 9. A questo proposito, la Camera ha osservato che attore ha dichiarato che non aveva indurre in errore il Resistente, ma che la bozza del contratto di risoluzione presentata dal Resistente non era chiara e, di conseguenza, ha dovuto preparare una versione chiara e precisa l'accordo in questione, che è stato finalmente firmato dal Resistente. 10. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha continuato a deliberare se le ragioni presentate dal Resistente per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro, in particolare, quelli menzionati nella lettera di disdetta in questione (cfr. punto I. 5.) Può essere considerata come una causa solo per il convenuto di risolvere anticipatamente il contratto di lavoro. 11. In continuazione, la Camera ha stabilito che la resistente non ha specificamente sostengono che l'attore non aveva adempiuto agli obblighi derivanti dal contratto di lavoro, ma solo di cui atteggiamento sleale del ricorrente e la conseguente perdita di fiducia e cooperazione, del richiedente rifiuti ripetute risolvere il contratto di comune accordo e le prestazioni sarebbero insoddisfacenti sportive del ricorrente. 12. In particolare, la Camera ha prestato particolare attenzione alla censura del Resistente che l'attore aveva ingannato da aver modificato il suo progetto di risoluzione del contratto e, quindi, dopo aver agito in mala fede verso di esso. 13. A questo proposito, la Camera ha sottolineato che una parte la firma di un documento di rilevanza giuridica, senza la conoscenza dei suoi contenuti precisi, come regola generale, lo fa sotto la propria responsabilità. Pertanto, la Camera era del parere che il fatto che l'attore ha modificato il contenuto del documento in questione prima di sottoporre alla firma del convenuto, doveva essere considerato come un atto di malafede commessa dalla parte attrice, ma non ha fornito una valida ragione per la risoluzione del contratto di lavoro. 14. Prendendo in considerazione quanto sopra, la Camera ha deciso che le suddette ragioni non costituiscono una violazione del contratto che ha raggiunto un livello tale che la parte che subisce la violazione, vale a dire il Resistente, avrebbe il diritto di risolvere il contratto unilateralmente. 15. Di conseguenza, la Camera ha concluso che la cessazione anticipata e unilaterale del contratto di lavoro dal Resistente per tali motivi deve essere considerata come una risoluzione del contratto senza giusta causa. 16. In continuazione, la Camera ha stabilito che il convenuto è tenuto a risarcire all'attore, per la sua violazione del contratto senza giusta causa. 17. A questo proposito, la Camera ha ricordato che l'attore ha chiesto un risarcimento per violazione del contratto per un importo del valore resto del contratto, pari a circa 85.000 euro. 18. Riferendosi a questo, la Camera ha sottolineato che sia il fatto che il ricorrente aveva dimostrato la malafede in merito alla conclusione dell'accordo di terminazione (cfr. punto II.13.), Che, tra l'altro, aveva portato alla risoluzione anticipata del contratto di lavoro alla base della presente controversia, e la remunerazione che l'attore aveva il diritto di ricevere nell'ambito del nuovo contratto di lavoro sottoscritto da e tra lui e il suo nuovo club dovevano essere prese in considerazione per il calcolo della compensazione (cfr. art 17. par. 1 del Regolamento). 19. Sul conto di quanto precede, la Camera ha stabilito che era sufficiente per assegnare la compensazione richiedente per violazione del contratto per un importo di euro 60.000. 20. Infine, per quanto riguarda l'indennizzo richiesto avrebbe perso come concordato per la risoluzione del contratto nel contratto di terminali in questione per un importo di 50.000 euro della Camera ha ricordato che il contratto di lavoro non era stato risolto di comune accordo, in conformità con la risoluzione relativa accordo, ma unilateralmente dal Resistente (cfr. punto II.6.). 21. Di conseguenza, la Camera ha stabilito che l'accordo terminali in questione, indipendentemente dal fatto che doveva essere considerato come legalmente vincolante o meno, non era applicabile in materia a portata di mano, e, di conseguenza, l'attore non aveva diritto al risarcimento in base al suddetto accordo . 22. In conclusione, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che il Resistente deve pagare un risarcimento per un importo di 60.000 euro per chi richiede la violazione di contratto e che, quindi, l'affermazione del ricorrente è parzialmente accolta. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, Xxx, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, Xxx, deve pagare l'importo totale di euro 60.000 a all'attore, Xxx, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Nel caso in cui il suddetto importo totale non viene pagata entro la scadenza fissata, un tasso di interesse del 5% all'anno si applica a decorrere dalla scadenza del termine di cui sopra e la questione attuale è presentata alla Commissione Disciplinare della FIFA, in modo che il necessarie sanzioni disciplinari possono essere imposte. 4. Il Richiedente, Xxx, è diretta ad informare la controparte, Xxx, direttamente e immediatamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 5. Eventuali ulteriori richieste del ricorrente, Xxx, vengono respinti. 6. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2006-2007) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 22 June 2007, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Diallo (France), Member Essa M. Saleh Al-Housani (United Arab Emirates), Member Philippe Piat (France), Member Joaquim Evangelista (Portugal), Member on the claim presented by the player Xxx, Xxx, represented by Mr Xxx, Attorney at law, as Claimant against the club Xxx, Xxx, represented by Mr Xxx, Attorney at law, as Respondent regarding a contractual dispute between the parties. I. Facts of the case 1. On 28 June 2004, the Xxx player, Xxx (hereinafter: the Claimant), and the Xxx club, Xxx (hereinafter: the Respondent), signed an employment contract, valid from 1 July 2004 until 30 June 2007. According to the relevant contract the Claimant is entitled to a basic remuneration in the amount of EUR 320,000 for the entire duration of the contract. In particular, the said contract stipulates that the total remuneration is payable in 3 instalments in the gross amounts of EUR 100,000 for the season 2004/2005, EUR 110,000 for the season 2005/2006 and EUR 110,000 for the season 2006/2007. 2. On 22 May 2006, the Claimant lodged a claim with FIFA against the Respondent requesting allegedly outstanding salaries for February and March 2006. He requested the early termination of the relevant employment contract for just cause in case that the Respondent would refuse to pay him the allegedly outstanding salaries. 3. On 8 July 2006, the Respondent and the Claimant concluded an agreement concerning the early termination of the relevant employment contract. In this termination agreement the Respondent agreed to release the Claimant in order to enable him to find a new club. Furthermore, it was stipulated that “ … in the event the Claimant agrees to change club colours, the Respondent undertakes to terminate the contract with the Claimant by mutual agreement upon its execution by a new club”. In this respect, the parties specified in the annex to the said agreement that “Upon confirmation by the Claimant that he found a new club, the contract … will be terminated pursuant to terms agreed upon in the Agreement”. Finally, the parties determined in the relevant termination agreement that in the event of termination of the contract in line with the aforementioned rules, the Respondent would undertake to pay a compensation in the net amount of EUR 50,000 to the Claimant. 4. On 1 September 2006, the Claimant informed the Respondent that he had not been able to find a new club and, therefore, intended to continue to play and training with the club on the basis of the relevant employment contract until the beginning of the winter transfer period. 5. On 19 September 2006, the Respondent, by the resolution of its managing board, decided to terminate the relevant employment contract with immediate effect “ … as a result of a disloyal attitude of the Claimant, which led to a complete loss of trust towards him and a loss of further cooperation, as well as due to his multiple rejections to terminate the contract by mutual agreement of the parties and the lack of prerequisites concerning a possibility of the Claimant to play at a satisfactory sport level”. 6. On 27 September 2006, the Claimant informed FIFA that in the meantime all the outstanding salaries had been paid to him by the Respondent, however, that the Respondent had illegally terminated the relevant employment contract on 19 September 2006. Therefore, he requested from the Respondent the following: - compensation for the alleged unilateral breach of contract without just cause corresponding to the remuneration due to the player until the end of the existing contract, - allegedly lost compensation as stipulated in the relevant termination agreement dated 7 July 2006. 7. In its response, the Respondent requested FIFA to reject the Claimant’s claim and to declare the managing board’s resolution concerning the termination of the contract as legally effective. In this sense, the Respondent stated having unilaterally terminated the relevant employment contract on 19 September 2006 with just cause after the Claimant had rejected the final offer made by the Respondent on that same day to terminate the relevant contract by mutual agreement. 8. In this respect, the Respondent emphasised that the Claimant’s disloyal behaviour is in contradiction with the principals of good faith and honest contractual relationship and, thus, had to be considered as just cause for the unilateral termination of the contract. In particular, the Claimant had allegedly deceived the Respondent previously by having intentionally replaced a draft of the termination agreement offered to him on 7 July 2006 with a adverse version of the said agreement without the Respondent’s knowledge. Therefore, the Respondent affirmed having signed, on 8 July 2006, an adverse version of the relevant termination agreement and accepted its different contents by mistake. As a consequence, it argued that according to the Xxx Civil Code the relevant termination agreement had to be considered null and void. In this context, the Respondent alluded that in accordance with the version of the termination agreement offered by the Respondent the Claimant could be released from his duties in order to find a new club only during the summer transfer period, the relevant employment contract was still valid in case the Claimant did not manage to find a new club within the said timeframe and the compensation was to be paid only in case the Claimant found a new club. 9. In its replica, the Claimant insisted that the Respondent was not misled by him. In this respect, he argued in particular that the draft of the termination agreement dated 7 July 2006 could not be approved by him due to the fact that it did neither contain a provision allowing him to sign a contract with a new club only during the summer transfer season nor specifications with regard to the party who was to pay the amount of EUR 50,000 in the event that he signed a new contract. Therefore, the Claimant stated hat he had to prepare a clear and precise version of the agreement in question, which was finally signed by the Respondent. 10. In its duplica, the Respondent reiterated its previous position. In particular, it emphasised that it was not cautious or suspicious enough to check the relevant termination agreement before having signed it, since the rewritten draft of the termination agreement prepared by the Respondent was submitted by the Claimant for signature “ … as agreed between the parties … ”. Furthermore, the Respondent maintained that the Claimant, according to a press release dated 8 November 2006, signed a new contract with a Bulgarian club. 11. According to the Claimant, he only signed a new employment contract with the Xxx club, Xxx, on 12 January 2007, valid until 31 January 2008. Under the terms of the said contract the Claimant was entitled to receive a salary in the amount of EUR 10,000 for the 6 months remaining in the season 2006/2007, payable in 5 instalments. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber had to analyze whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 22 May 2006, as a consequence the Chamber concluded that the revised Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2005, hereinafter: the Procedural Rules) to matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable to the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Chamber, art. 3 par. 1 of the Procedural Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of articles 22 to 24 of the current version of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005). In accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 b) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment-related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving a Xxx player and a Xxx club regarding a dispute related to an employment contract. 4. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant employment contract at the basis of the present dispute was signed on 28 June 2004 and the claim was lodged at FIFA on 22 May 2006. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the current FIFA Regulations for the Status and Transfers of Players (edition 2005, hereinafter: the Regulations) are applicable to the case at hand as to the substance. 5. In continuation, and entering into the substance of the matter, the Chamber acknowledged that, on 28 June 2004, the Claimant and the Respondent had signed an employment contract, valid from 1 July 2004 until 30 June 2007. 6. Furthermore, the Chamber took note that it is undisputed by the parties involved that the said employment contract was unilaterally terminated by the Respondent on 19 September 2006. In this sense, the Chamber observed that according to the Claimant all the salaries had been duly paid by the Respondent until the date of the termination of the contract. 7. In this regard, the Chamber duly noted that, on the one hand, the Claimant is of the opinion that the Respondent unilaterally terminated the employment contract without just cause and, therefore, he requested compensation for the alleged breach of contract in the amount of the rest value of the contract, i.e. approximately EUR 85,000 (remuneration for the period of 9 months and 11 days), and allegedly lost compensation as agreed upon for the termination of the contract by mutual agreement in the relevant termination agreement, i.e. EUR 50,000. 8. On the other hand, the Chamber took due note, that the Respondent rejected the Claimant’s claim arguing that it had valid reasons to unilaterally terminate the employment contract. In this respect, the Chamber acknowledged that the Respondent claimed that the Claimant’s disloyal behaviour, in particular, the facts that it had rejected the repeated offers of the Respondent to terminate the relevant contract by mutual agreement and that it had deceived the Respondent by having intentionally replaced a draft of the termination agreement with an adverse version of the said agreement, constitutes a just cause for the unilateral termination of the contract. 9. In this respect, the Chamber noted that Claimant stated that he had not mislead the Respondent but that the draft of the termination agreement presented by the Respondent was unclear and, consequently, he had to prepare a clear and precise version of the agreement in question, which was finally signed by the Respondent. 10. In view of the above, the Chamber went on to deliberate whether the reasons presented by the Respondent for the early termination of the employment contract, in particular, the ones mentioned in the relevant termination letter (cf. point I. 5.) can be considered as a just cause for the Respondent to prematurely terminate the employment contract. 11. In continuation, the Chamber established that the Respondent did not specifically argue that the Claimant had failed to fulfil its obligations deriving from the employment contract, but only referred to the Claimant’s disloyal attitude and the resultant loss of trust and cooperation, the Claimant’s repeated rejections to terminate the contract by mutual agreement and the Claimant’s allegedly unsatisfactory sporting performance. 12. In particular, the Chamber lent emphasis to the allegation of the Respondent that the Claimant had deceived it by having modified its draft of the termination agreement and, thus, having acted in bad faith towards it. 13. In this respect, the Chamber pointed out that a party signing a document of legal importance without knowledge of its precise contents, as a general rule, does so on its own responsibility. Therefore, the Chamber was of the opinion that the fact that the Claimant had modified the contents of the relevant document before submitting it for signature to the Respondent, had to be considered as an act of bad faith committed by the Claimant, but did not provide a valid reason for the termination of the employment contract. 14. Taking into consideration the above, the Chamber decided that the above- mentioned reasons do not constitute a breach of contract that has reached such a level that the party suffering the breach, i.e. the Respondent, would be entitled to terminate the contract unilaterally. 15. As a consequence, the Chamber concluded that the premature and unilateral termination of the employment contract by the Respondent due to the said reasons must be considered as a termination of the contract without just cause. 16. In continuation, the Chamber established that the Respondent is liable to pay compensation to the Claimant, for its breach of the contract without just cause. 17. In this regard, the Chamber recalled that the Claimant demanded compensation for breach of contract in the amount of the rest value of the contract, i.e. approximately EUR 85,000. 18. Referring to this, the Chamber emphasized that both the fact that the Claimant had showed bad faith regarding the conclusion of the termination agreement (cf. point II.13.), which, inter alia, had led to the early termination of the employment contract at the basis of the present dispute, and the remuneration that the Claimant was entitled to receive under the new employment contract signed by and between him and his new club had to be taken into consideration for the calculation of the compensation (cf. art. 17 par. 1 of the Regulations). 19. On account the above, the Chamber established that it was adequate to award the Claimant compensation for breach of contract in the amount of EUR 60,000. 20. Finally, with regard to the claimed allegedly lost compensation as agreed upon for the termination of the contract in the relevant termination agreement in the amount of EUR 50,000 the Chamber recalled that the employment contract had not been terminated by mutual agreement in accordance with the relevant termination agreement, but unilaterally by the Respondent (cf. point II.6.). 21. Consequently, the Chamber determined that the relevant termination agreement, regardless whether it had to be considered as legally binding or not, was not applicable to the matter at hand, and, therefore, the Claimant was not entitled to claim compensation based on the said agreement. 22. In conclusion, the Dispute Resolution Chamber decided that the Respondent must pay compensation in the amount of EUR 60,000 to the Claimant for breach of contract and that, thus, the Claimant’s claim is partially accepted. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, Xxx, is partially accepted. 2. The Respondent, Xxx, must pay the total amount of EUR 60,000 to the Claimant, Xxx, within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. In the event that the above-mentioned total amount is not paid within the stated deadline, an interest rate of 5% per year will apply as of expiry of the aforementioned deadline and the present matter shall be submitted to FIFA’s Disciplinary Committee, so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 4. The Claimant, Xxx, is directed to inform the Respondent, Xxx, directly and immediately of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 5. Any further claims of the Claimant, Xxx, are rejected. 6. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke General Secretary Encl. CAS directives
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