F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, l’8 giugno 2007, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro Zola Malvern Percival Majavu (Sud Africa), membro Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro John Didulica (Australia), membro sulla domanda presentata da parte del giocatore A, X, come attore nei confronti del club B, Y, come convenuto in merito a una controversia contrattuale. I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, l'8 giugno 2007, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro Zola Malvern Percival Majavu (Sud Africa), membro Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro John Didulica (Australia), membro sulla domanda presentata da parte del giocatore A, X, come attore nei confronti del club B, Y, come convenuto in merito a una controversia contrattuale. I. Fatti della controversia 1. Il 13 agosto 2004, il giocatore A, l'attore, e la squadra B da Y, il Resistente, ha firmato due contratti di lavoro, sia che prevede uno stipendio pari a 10.000 USD per l'. Attore e apparentemente valido per un anno 2. Il 18 aprile 2006, l'attore ha presentato un reclamo contro il Resistente alla FIFA chiedendo un importo di USD 577.000 per presunta violazione del Resistente del contratto. 3. Secondo la ricorrente, il 13 agosto 2004, ha firmato due contratti con la controparte, sia redatto in due lingue che non capisce. L'attore ha spiegato che ha firmato i contratti di cui sopra, dal momento che l'agente (che a quanto pare non ottenere una licenza) ha affermato che il loro contenuto sarebbe lo stesso (in particolare per quanto riguarda lo stipendio e la durata di un anno), che avrebbero bisogno di due contratti a causa l'azienda, C (in prosieguo: la società) avrebbe pagato i suoi stipendi e che avrebbero bisogno immediatamente al fine di procedere alla registrazione. Le copie dei due contratti, che sono entrambi debitamente sottoscritto dalle rispettive parti, sono stati sottoposti alla FIFA. 4. Ai sensi dell'art. 1 del contratto di lavoro firmato dal richiedente, il Resistente e la società (in prosieguo: contratto 1) e ai sensi dell'art. 2 del contratto di lavoro firmato tra il giocatore e la società (in prosieguo: contratto di 2), stipendio mensile del giocatore è pari a USD 10.000. 5. L'attore ha spiegato che dopo l'ultima partita della stagione, cioè l'8 maggio 2005, il manager del club gli aveva detto che il suo stipendio mensile doveva essere ridotto a USD 5.000 per rimanere nella prossima stagione, che avrà inizio nel mese di agosto 2005, ciò che non ha accettato. L'attore ha aggiunto che il club manager di cui sopra di lui ha spiegato che, dopo aver respinto la riduzione di salario, lo stipendio dichiarato di USD 10.000 nel contratto di lavoro non è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del club, e perciò gli fu detto di lasciare immediatamente e che doveva andare alla società, al fine di risolvere la sua partenza. 6. L'attore ha affermato che quando è andato alla società al fine di risolvere la sua partenza accompagnato da un giocatore connazionale, che era in grado di capire la lingua, è venuto a sapere in quel momento che il contratto 2 era della durata di quattro anni, invece di la durata di un anno è stato spiegato al momento della firma. 7. Art. 2 del contratto 1 stabilisce che il contratto 1 è valida dal 1 ° settembre 2004 al 31 agosto 2005 e art. 19 del contratto 2 stabilisce "il contratto sarà valido per quattro anni a partire dalla sua firma". 8. Inoltre, l'attore racconta che la società gli ha offerto 20.000 dollari per il suo rilascio, a condizione che avrebbe rimborserà tale importo quando egli firma con un altro club e che ritorna per la stagione 2006/07 per giocare il Resistente o che saranno negoziati in conformità con il contratto 2. L'attore ha affermato che, poiché non aveva i soldi per vivere ha accettato di firmare due documenti al fine di ricevere l'importo di USD 20.000. Una conferma di aver ricevuto tutto ciò cui ha diritto a dal club convenuto, e un altro che indica che aveva pagato 40.000 dollari per l'azienda e da tale importo si era trattenuto 20.000 dollari che avrebbe dovuto rimborsare quando è stato ceduto in prestito al club per un altro un anno, compromettersi di tornare dopo quest'anno. A questo proposito, le copie presentate Attore dei due suddetti documenti oltre a una dichiarazione del giocatore suddetto connazionale che lo ha accompagnato alla società corroborare i fatti di cui sopra. 9. L'attore ha inoltre sostenuto che, quando tornò in patria nel maggio 2005, non poteva firmare alcun contratto con un nuovo club, in quanto l'importo postulato dal convenuto per il prestito è stato di circa USD 200.000. Inoltre, l'attore ha sottolineato che solo dopo la decisione era stata presa dal giudice unico della Commissione per lo Status dei Calciatori il 14 febbraio 2006 per quanto riguarda la sua registrazione nel suo paese, fu in grado di firmare con D, da dove, in seguito, è stato trasferito in un club in Z. 10. L'attore sosteneva che è stato ingannato dal l'agente e il Resistente, dal momento che gli fece firmare il contratto di 2, sebbene non fossero interessati a utilizzare i suoi servizi per più di un anno, ma sono finalizzati ad ottenere un indebito guadagno economico, negoziare gli importi dei trasferimenti con altri club o esigenti da parte di giocatori a rinunciare gli importi sono stati ammessi al. 11. La ricorrente è del parere che il contratto 2 è nullo in quanto le norme della FIFA non consentono una società, che non è affiliato ad una associazione nazionale a comparire nella condizione contrattuale del datore di lavoro di un giocatore professionista. 12. Inoltre, l'attore ha sostenuto che gli fu permesso di fiducia che entrambi i contratti stabiliscono una durata di un anno, in quanto, in primo luogo, l'agente, pur rappresentando il Resistente, come un conterraneo disse che poteva contare su di lui, nel senso che tutto era bene e in conformità con la proposta e con la firma di due contratti. In secondo luogo, dato che il contratto prevede due ingannevole di cui all'art. 2 "... il primo partito regolano tutti i pagamenti entro il 31/08/2005". Con tale strategia, il Resistente e l'azienda ha fatto credere a qualcuno che non è in grado di comprendere le due lingue in questione, che il medesimo art. Corrispondente art 2. 2 in gara 1 ha limitato la validità del contratto di lavoro al 31 agosto 2005, in quanto, se le parole non capiva, almeno il numero poteva comprendere. La Richiedente ha sottolineato che questa pratica è confermata dal fatto che la durata del contratto 2 è stabilita in arte. 19 solo a parole. Inoltre, l'attore sottolineato che così facendo, il Resistente e la società ha imposto diverse clausole contrattuali che non è stata informata: la validità di quattro anni (art. 19), che l'attore avrebbe giocato per qualsiasi club che volevano (art. 1 ), la riduzione del 50% dello stipendio alla fine dell 'anno prima occupazione (art. 20), ecc In questo modo, l'attore ha affermato essere stati ingannati ai sensi dell'art. 28 del Codice delle obbligazioni svizzero. Art. 28 del Codice delle obbligazioni svizzero recita: "frode intenzionale. Il partito indotti a contratto mediante frode intenzionale dell 'altra parte non è più obbligato, anche se tale errore non è essenziale. Il partito che è vittima di una frode intenzionale degli altri resti obbligato, a meno che l'altra parte non ha o non potevano sapere della sua intenzione al momento della conclusione del contratto. "13. A causa di tutto quanto sopra, le richieste Attore, come segue: - i due contratti devono essere dichiarate nulle, - il ricorrente di essere dichiarato libero da qualsiasi obbligo con l'azienda e con il Resistente; - i seguenti importi da parte del Resistente: - USD 60.000 relative agli stipendi dovuti fino ad agosto 2005 e ai premi dovuti per i due campionati, che presumibilmente l'attore è stato costretto a rinunciare in commercio del suo rilascio per un anno, più gli interessi di mora del 5% dal 18 maggio 2005; - USD 300.000 per danni materiali a causa della perdita di opportunità di lavoro maggiorato degli interessi di mora del 5% a decorrere dalla data della decisione; - USD 17.000 per le spese legali oltre interessi di mora del 5% e, USD 200.000 per danni morali più il 5% Totale interessi di mora USD 577.000 14. Il Resistente ha spiegato che ha concluso con il ricorrente un contratto da un anno, gli obblighi dei quali sono stati debitamente compilata da essa. L'attore ha ricevuto tutti i suoi stipendi o bonus. A questo proposito, il Resistente ha presentato una copia di una "liberatoria", debitamente firmata dal richiedente (comprese le impronte digitali), secondo la quale il richiedente ha dichiarato di aver ricevuto tutte le spese finanziarie da parte del Resistente il 18 maggio 2005. Inoltre, il convenuto ha presentato le copie delle ricevute di pagamento (da settembre 2004 ad aprile 2005, 10.000 USD ciascuno) debitamente firmata dal ricorrente e alcuni di essi contengono anche l'impronta digitale del richiedente. Infine, il convenuto ha presentato copie di due dichiarazioni, firmata dal ricorrente il 5 e il 22 settembre 2004, confermando la ricezione di USD 200.000 ciascuna da parte della società a titolo di acconto. 15. Inoltre, e per quanto riguarda i problemi che l'attore sta incontrando con la società, il Resistente ha dichiarato di non essere responsabile di questi problemi, in quanto la società è un ente giuridico diverso dal club. 16. Infine, il convenuto ha sottolineato che si tratta di uno dei più grandi club del continente e quindi non ha bisogno a tutti per qualsiasi azienda a sostenerlo nei suoi contratti. 17. Il Richiedente aderito alla sua posizione. Ha aggiunto che la frode è ovvio, dato che i due contratti sono stati redatti dalla stessa persona (stesso layout, ecc.) Inoltre, l'attore ha sollevato la questione perchè l'associazione della Resistente su richiesta dell'associazione del suo paese il 16 e il 23 gennaio 2006 per il relativo Certificato di trasferimento internazionale (ITC) per il ricorrente aver negato due volte il suo rilascio con il spiegando che la Ricorrente ha ancora impegni con la sua affiliata, il Resistente, se il richiedente e il convenuto avrebbe risolto tutti i termini finanziari il 18 maggio 2005. Ovviamente, dal momento che ha preso alla base delle loro dichiarazioni del contratto 2. Le copie presentate Richiedente della suddetta richiesta e le risposte a FIFA. 18. Il Resistente anche aderito alla sua posizione. Inoltre, sottolineato che il suddetto agente era il suo rappresentante nell'estate del 2004 per l'affare fatto con la F giocatore e quella fu la fine della sua rappresentazione del Resistente. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 18 aprile 2006, come conseguenza della Camera ha concluso che le regole rivedute concernenti le procedure (edizione 2005) sulle questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili alla questione a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 3 par. 1 dei suddetti regolamento precisa che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce degli articoli da 22 a 24 della versione attuale del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 (b) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un giocatore da X e Y da un club in merito a una controversia in relazione con un contratto di lavoro. 4. In questo contesto, la Camera sottolineato che ai sensi dell'art. 22 e 24 del vigente Regolamento FIFA sullo status e sul trasferimento dei giocatori, la FIFA non è competente a decidere sulle controversie in relazione a un contratto di lavoro concluso tra un giocatore e una società. Di conseguenza, la Camera ha deciso di rinviare il richiedente alle autorità nazionali competenti al fine di ottenere una decisione vincolante per quanto riguarda le sue presunte rivendicazioni derivanti dal contratto di lavoro stipulato con la società ("contratto di 2";.. Cfr. punto I.4 dei fatti ). 5. Successivamente, i membri della Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che il relativo contratto alla base della presente controversia è stato firmato il 13 agosto 2004 e la richiesta è stata depositata presso FIFA il 18 aprile 2006. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che gli attuali regolamenti FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005, qui di seguito: il Regolamento) sono applicabili al caso in esame nel merito. 6. In continuazione, i membri della Camera ha riconosciuto i fatti di cui sopra, nonché tutta la documentazione, contenuto nel file. 7. In questo contesto, la Camera di Risoluzione delle controversie riconosciuto che l'attore, convenuto e l'azienda ha firmato un contratto di lavoro il 13 agosto 2004 valido dal 1 settembre al 31 agosto 2005 ("contratto di 1" in base al punto I.4. Dei fatti) . A tal proposito, la Camera ha ribadito che i crediti derivanti da un contratto stipulato con una società non può essere presa in considerazione a causa della mancanza di competenza del corpo attuale di decidere. Pertanto, la Camera ha deciso di non tener conto di tutte le accuse e rivendicazioni delle parti in causa per quanto riguarda la società nel caso di specie. 8. Per quanto riguarda il rapporto di lavoro esistente tra l'attore e il convenuto, la Camera ha dichiarato che è contestato sia dal richiedente e il convenuto che il contratto era uno della durata di un anno. Inoltre, la Camera notato che è contestato da entrambe le parti che l'attore reso i suoi servigi al Resistente fino a quando l'ultima partita della controparte, vale a dire l'8 maggio 2005, ha firmato il suddetto "liberatoria" con il Resistente il 18 maggio 2005 e poi, ancora nel maggio 2005, lasciato il paese il Resistente al fine di trovare un nuovo club nel suo paese. Pertanto, la Camera ha stabilito che il rapporto contrattuale tra l'attore e il convenuto di fatto concluso il 31 maggio 2005. 9. Inoltre, i membri della Camera hanno rivolto la loro attenzione agli stipendi sarebbero scaduti fino all'agosto 2005 presentato dal richiedente e le ricompense sarebbero scaduti per il campionato due, che l'attore sarebbe stato costretto a rinunciare in commercio del suo rilascio per un anno. A questo proposito, la Camera, in primo luogo, sottolineato che queste affermazioni devono essere respinta in quanto l'attore, ha omesso di specificare le sue affermazioni (cfr. art. 9 del Regolamento FIFA che disciplinano le procedure di Commissione per lo Status dei Calciatori e la Disputa Resolution Chamber). Questo è più, dato che il giocatore pretende per gli stipendi fino ad agosto 2005, anche se ha solo reso i suoi servigi al Resistente fino all'8 maggio 2005 come stabilito in precedenza (cfr. punto II.8.) E rivendica per i premi che non rientrano nella sopra stabilito rapporto contrattuale esistente tra le parti interessate. Inoltre, la Camera ha dichiarato che le rispettive pretese devono essere respinta anche, dal momento che l'attore, portando l'onere della prova (che è un principio fondamentale in ogni sistema giuridico, in base al quale una parte un diritto derivante da un fatto asserito ha l'obbligo per provare il fatto in questione;... cf art 12 comma 3 del Regolamento FIFA che disciplinano le procedure di Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie) non ha presentato alcuna prova documentale al fine di corroborare i suoi presunti diritti di cui sopra. 10. La Camera poi analizzato le ricevute di pagamento e la "liberatoria" proposto dal convenuto (cfr. punto I.14. Dei fatti). A questo proposito, la Camera ha affermato che per mezzo dei suddetti documenti, che sono stati tutti debitamente firmata dal ricorrente e alcuni di loro addirittura contenere le impronte digitali del richiedente, l'attore ha confermato il 18 maggio 2005 dopo aver ricevuto tutte le spese finanziarie da parte del Resistente fino a quando il scadenza del contratto il 31 agosto 2005. In particolare, la Camera ha osservato che secondo la "liberatoria" l'attore confermato di aver ricevuto l'importo di USD 20.000 come bonus e l'importo di USD 40.000, come gli stipendi fino alla fine del contratto. 11. In questo contesto, la Camera ha rivolto l'attenzione alla tesi del ricorrente secondo la quale fu costretto a firmare il suddetto "liberatoria", poiché non aveva i soldi per vivere e con la firma di questo documento che aveva ricevuto l'importo di USD 20.000. A tal proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha dichiarato che l'argomento addotto dalla parte attrice non può essere considerato come una causa che giustifichi tali da inficiare la "liberatoria" di cui sopra. 12. Tenuto conto delle considerazioni stabiliti, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso di respingere la domanda del ricorrente per i salari dovuti e premi per un importo di USD 60.000. 13. Per quanto riguarda gli importi richiesti di USD 500.000 in totale per "danni materiali e morali", la Camera ha ritenuto che il ricorrente non ha specificato il detto danno, né ha presentato alcuna prova documentale al fine di corroborare le sue affermazioni, che la Camera avrebbe potuto prendere in considerazione anche se in connessione con il rapporto contrattuale esistente tra l'attore e il convenuto solo. Di conseguenza, e in virtù del principio giuridico dell'onere della prova, la Camera ha deciso di respingere le conclusioni del ricorrente anche a tale riguardo. 14. Infine, la Camera ha rivolto la sua attenzione alle spese dichiarate legali per un importo di USD 17.000 e ha dichiarato che l'attore non ha fornito alcun documento comprovante al riguardo. Di conseguenza, la Camera ha deciso di non assegnare tali compensi dichiarati. Nonostante quanto sopra, considerata anche la Camera di respingere la richiesta per quanto riguarda la copertura delle eventuali spese legali o di altro, perché secondo la propria consolidata giurisprudenza alcuna compensazione legale viene assegnato nell'ambito di un procedimento davanti alla Camera di Risoluzione delle Controversie. 15. Come risultato di tutto quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso di respingere completamente l'affermazione del ricorrente. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La richiesta presentata dal Richiedente viene respinto. 2. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Markus Kattner Vice Segretario Generale allegato: CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2006-2007) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 8 June 2007, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Diallo (France), member Zola Malvern Percival Majavu (South Africa), member Theo van Seggelen (the Netherlands), member John Didulica (Australia), member on the claim presented by the player A, X, as Claimant against the club B, Y, as Respondent regarding a contractual dispute. I. Facts of the case 1. On 13 August 2004, the player A, the Claimant, and the club B from Y, the Respondent, signed two employment contracts, both providing for a salary amounting to USD 10,000 for the Claimant and apparently valid for one year. 2. On 18 April 2006, the Claimant lodged a claim against the Respondent at FIFA demanding the amount of USD 577,000 for the Respondent’s alleged breach of contract. 3. According to the Claimant, on 13 August 2004, he signed two contracts with the Respondent, both drafted in two languages he does not understand. The Claimant explained that he signed the aforementioned contracts, since the agent (who apparently does not obtain a licence) affirmed that their contents would be the same (particularly regarding the salary and the duration of one year), that they would need two contracts because the company, C (hereinafter: the company) would pay his salaries and that they would need them immediately in order to proceed with his registration. Copies of the two contracts, which are both duly signed by the respective parties, were submitted to FIFA. 4. According to art. 1 of the employment contract signed between the Claimant, the Respondent and the company (hereinafter: contract 1) and according to art. 2 of the employment contract signed between the player and the company (hereinafter: contract 2), the player’s monthly salary amounted to USD 10,000. 5. The Claimant explained that after the last game of the season, i.e. 8 May 2005, the club manager had told him that his monthly salary had to be reduced to USD 5,000 in order to stay in the next season, which would start in August 2005, what he did not accept. The Claimant added that the aforementioned club manager explained him that after having rejected the salary reduction, the stated salary of USD 10,000 in the employment contract has not been approved by the Board of Directors of the club, and therefore he was told to leave immediately and that he had to go to the company in order to settle his leaving. 6. The Claimant asserted that when he went to the company in order to settle his leaving accompanied by a compatriot player, who was capable to understand the language, he came to learn at that moment that the contract 2 was of a four year duration, instead of the one year duration he was explained at the signing. 7. Art. 2 of the contract 1 establishes that the contract 1 is valid from 1 September 2004 to 31 August 2005 and art. 19 of contract 2 stipulates “the contract will be valid for four years with effect from its signing”. 8. Furthermore, the Claimant related that the company offered him USD 20,000 for his release on condition that he would reimburse such amount when he signs with another club and that he returns for the season 2006/07 to play for the Respondent or to be negotiated in accordance with the contract 2. The Claimant affirmed that since he had no money to live he accepted to sign two documents in order to receive the amount of USD 20,000. One confirming that he had received everything he was entitled to from the respondent club, and another one indicating that he had paid USD 40,000 to the company and from that amount he had retained USD 20,000 which he should reimburse when he was loaned to another club for one year, compromising himself to return after this year. In this respect, the Claimant presented copies of the two said documents plus a declaration of the aforementioned compatriot player who accompanied him to the company corroborating the aforementioned facts. 9. The Claimant further maintained that when he returned to his country in May 2005, he could not sign any contract with a new club, since the amount postulated by the Respondent for the loan was around USD 200,000. Furthermore, the Claimant underlined that only after the decision had been taken by the Single Judge of the Players’ Status Committee on 14 February 2006 with regard to his registration in his country, he was able to sign with D, from where, later on, he was transferred to a club in Z. 10. The Claimant maintained that he was deceived by the agent and the Respondent, since they made him sign the contract 2 although they never were interested in using his services for more than one year, but they intended to obtain undue economic gain, negotiating amounts of transfers with other clubs or demanding from players to give up amounts they were entitled to. 11. The Claimant is of the opinion that the contract 2 is null and void since FIFA rules do not allow a company, which is not affiliated to a national association to contractually appear in the condition of the employer of a professional player. 12. Furthermore, the Claimant argued that he was allowed to trust that both contracts establish a duration of one year, since, firstly, the agent, although representing the Respondent, as a fellow countryman said that he could rely on him in the sense that everything was well and in conformity with the proposal and with the signing of two contracts. Secondly, since the contract 2 establishes misleadingly in art. 2 “…the first party shall settle all the payments before 31/08/2005”. With such strategy, the Respondent and the company made believe, to someone who is not capable to understand the two languages concerned, that the said art. 2 corresponding to art. 2 in contract 1 limited the validity of the employment contract to 31 August 2005, since, if the words he did not understand, at least the number he could comprehend. The Claimant underlined that this practise is confirmed by the fact that the duration of the contract 2 is established in art. 19 only in words. In addition, the Claimant outlined that by doing so, the Respondent and the company imposed several contractual clauses he was not informed: the validity of four years (art. 19), that the Claimant would play for any club they wanted (art. 1), the reduction of 50% of the salary at the end of the first employment year (art. 20), etc. By doing this, the Claimant affirmed having been deceived in accordance with art. 28 of the Swiss Code of Obligations. Art. 28 of Swiss Obligations Code reads: “Intentional fraud. The party induced to contract by means of intentional fraud of the other party is no longer obligated, even if such error is not essential. The party who is victim of intentional fraud of the other remains obligated, unless the other party did not or could not know of the intention at the moment of the conclusion of the contract.” 13. On account of all of the above, the Claimant demands, as follows: - the two contracts to be declared null; - the Claimant to be declared free from any obligation with the company and with the Respondent; - the following amounts from the Respondent: - USD 60,000 related to salaries owed until August 2005 and to the rewards due for the two championships, which the Claimant allegedly was forced to give up in trade of his release for one year plus 5% default interest since 18 May 2005; - USD 300,000 for material damages due to the loss of employment opportunities plus 5% default interest as of the date of the decision; - USD 17,000 for his legal expenses plus 5% default interest and - USD 200,000 for moral damages plus 5% default interest Total USD 577,000 14. The Respondent explained that it concluded with the Claimant a one year contract, the obligations of which were duly fulfilled by it. The Claimant received all his salaries or bonuses. In this respect, the Respondent presented a copy of a “acquittance” duly signed by the Claimant (including finger print), according to which the Claimant declared having received all financial dues from the Respondent on 18 May 2005. Furthermore, the Respondent presented copies of the payment receipts (September 2004 to April 2005, USD 10,000 each) duly signed by the Claimant and some of them containing even the finger print of the Claimant. Finally, the Respondent presented copies of two declarations, signed by the Claimant on 5 and 22 September 2004, confirming the receipt of USD 200,000 each from the company as advance payments. 15. Furthermore, and with regard to the problems the Claimant is encountering with the company, the Respondent declared not being responsible for these problems, since the company is a different legal body from the club. 16. Finally, the Respondent underlined that it is one of the biggest clubs in the continent and therefore is not in need at all for any company to support it in its contracts. 17. The Claimant adhered to his position. He added that the fraud is obvious, since the two contracts were drafted by the same person (same layout, etc.). Furthermore, the Claimant raised the question why would the Respondent’s association upon the request of the association of his country made on 16 and 23 January 2006 for the relevant International Transfer Certificate (ITC) for the Claimant having denied twice its issuance with the explaining that the Claimant has still engagements with its affiliate, the Respondent, if the Claimant and the Respondent allegedly settled all financial terms on 18 May 2005. Obviously, since they took at the basis of their statements the contract 2. The Claimant submitted copies of the said request and answers to FIFA. 18. The Respondent also adhered to its position. In addition, it outlined that the above-mentioned agent was its representative in summer 2004 for the deal made with the player F and that was the end of his representation of the Respondent. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 18 April 2006, as a consequence the Chamber concluded that the revised Rules Governing Procedures (edition 2005) on matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable to the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Chamber, art. 3 par. 1 of the above- mentioned Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of articles 22 to 24 of the current version of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005). In accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 (b) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment- related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving a player from X and a club from Y regarding a dispute in connection with an employment contract. 4. In this context, the Chamber emphasized that in accordance with art. 22 to 24 of the current FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players, FIFA is not competent to decide on disputes in connection with an employment contract concluded between a player and a company. Consequently, the Chamber decided to refer the Claimant to the competent national authorities in order to obtain a binding decision regarding his alleged claims derived from the employment contract concluded with the company (“contract 2”; cf. point I.4. of the facts). 5. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant contract at the basis of the present dispute was signed on 13 August 2004 and the claim was lodged at FIFA on 18 April 2006. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the current FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005, hereafter: the Regulations) are applicable to the case at hand as to the substance. 6. In continuation, the members of the Chamber acknowledged the above- mentioned facts as well as all the further documentation contained in the file. 7. In this context, the Dispute Resolution Chamber acknowledged that the Claimant, the Respondent and the company signed an employment contract on 13 August 2004 valid from 1 September until 31 August 2005 (“contract 1” according to point I.4. of the facts). To that regard, the Chamber reiterated that claims derived from a contract concluded with a company cannot be taken into consideration due to the lack of competence of the present deciding body. Therefore, the Chamber decided not to take into account all allegations and claims of the litigating parties regarding the company in the present case. 8. As regards the existing employment relationship between the Claimant and the Respondent, the Chamber stated that it is uncontested by both the Claimant and the Respondent that the contract 1 was of a one year duration. Furthermore, the Chamber noticed that it is uncontested by both parties that the Claimant rendered his services to the Respondent until the latest match of the Respondent, i.e. on 8 May 2005, signed the above-mentioned “acquittance” with the Respondent on 18 May 2005 and then, still in May 2005, left the Respondent’s country in order to find a new club in his country. Therefore, the Chamber established that the contractual relationship between the Claimant and the Respondent in fact terminated on 31 May 2005. 9. Furthermore, the members of the Chamber turned their attention to the allegedly outstanding salaries due until August 2005 put forward by the Claimant and the allegedly outstanding rewards due for the two championship, which the Claimant was allegedly forced to give up in trade of his release for one year. In this respect, the Chamber, first and foremost, emphasized that these claims have to be rejected since the Claimant, omitted to specify his claims (cf. art. 9 of the FIFA Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber). This is more, since the player is claiming for salaries until August 2005, although he only rendered his services to the Respondent until 8 May 2005 as established above (cf. point II.8.) and is claiming for rewards which neither fall into the above-established contractual relationship existing between the parties concerned. Furthermore, the Chamber stated that the respective claims have to be rejected also, since the Claimant, carrying the burden of proof (which is a basic principle in every legal system, according to which a party deriving a right from an asserted fact has the obligation to prove the relevant fact; cf. art. 12 par. 3 of the FIFA Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber) did not present any documentary evidence in order to corroborate his aforementioned alleged entitlements. 10. The Chamber then analysed the payment receipts and the “acquittance” put forward by the Respondent (cf. point I.14. of the facts). In this respect, the Chamber stated that by means of the said documents, which were all duly signed by the Claimant and some of them even contain the Claimant’s fingerprint, the Claimant confirmed on 18 May 2005 having received all financial dues from the Respondent until the expiry of the contract on 31 August 2005. In particular, the Chamber noted that according to the “acquittance” the Claimant confirmed the receipt of the amount of USD 20,000 as bonus and the amount of USD 40,000 as salaries until the end of the contract. 11. In this context, the Chamber turned its attention to the Claimant’s argument according to which he was forced to sign the above-mentioned “acquittance”, since he had no money to live and by signing this document he had received the amount of USD 20,000. To that regard, the Dispute Resolution Chamber stated that the argument put forward by the Claimant cannot be considered as a justifying cause which would invalidate the aforementioned “acquittance”. 12. On account of the established considerations, the Dispute Resolution Chamber decided to reject the Claimant’s demand for outstanding salaries and rewards in the amount of USD 60,000. 13. With regard to the claimed amounts of USD 500,000 in total for “material and moral damages”, the Chamber considered that the Claimant did not specify the said damages nor presented any documentary evidence in order to corroborate his claims which the Chamber could have taken into consideration even though in connection with the contractual relationship existing between the Claimant and the Respondent only. Consequently, and in virtue of the legal principle of the burden of proof, the Chamber decided to reject the Claimant’s claim also to that regard. 14. Finally, the Chamber turned its attention to the claimed legal expenses in the amount of USD 17,000 and stated that the Claimant did not provide any proving document in this regard. Consequently, the Chamber decided to not award these claimed remunerations. Notwithstanding the aforementioned, the Chamber also considered to reject the claim with regard to the covering of any legal or other fees because in accordance with its well-established jurisprudence no procedural compensation shall be awarded in proceedings in front of the Dispute Resolution Chamber. 15. As a result of all of the above, the Dispute Resolution Chamber decided to fully reject the Claimant’s claim. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim submitted by the Claimant is rejected. 2. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Markus Kattner Deputy General Secretary Enclosed: CAS directives
____________________________________
Share the post "F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, l’8 giugno 2007, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro Zola Malvern Percival Majavu (Sud Africa), membro Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro John Didulica (Australia), membro sulla domanda presentata da parte del giocatore A, X, come attore nei confronti del club B, Y, come convenuto in merito a una controversia contrattuale. I. Fatti della controversia"