F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 21 novembre 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Carlos Soto (Cile), membro John Didulica (Australia), gli Amoretty Paulo Souza (Brasile), Membro Ivan Gazidis (USA), gli Stati membri sulla domanda presentata dal giocatore X, XX, rappresentata dal sig, come attore / Counter- Resistente contro il club, Y, YY, come Resistente / Counter-attore in merito a una controversia contrattuale sorto tra le parti coinvolte.
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 21 novembre 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Carlos Soto (Cile), membro John Didulica (Australia), gli Amoretty Paulo Souza (Brasile), Membro Ivan Gazidis (USA), gli Stati membri sulla domanda presentata dal giocatore X, XX, rappresentata dal sig, come attore / Counter- Resistente contro il club, Y, YY, come Resistente / Counter-attore in merito a una controversia contrattuale sorto tra le parti coinvolte. I. Fatti della controversia 1. Il 20 gennaio 2006, la X player (in prosieguo: il Richiedente), nato il 15 luglio 1974, ha firmato un contratto di lavoro con il club YYn, Y (in prosieguo: il Resistente), valido a partire dal 21 gennaio 2006 fino al 30 giugno 2006. 2. Secondo i termini di tale contratto di lavoro, l'attore aveva il diritto di ricevere un salario mensile di 2'000 euro e una firma, sul prezzo di EUR 5'000. 3. Il 5 maggio 2006, l'attore contattato FIFA e ha presentato un reclamo contro il Convenuto. Rivendicazione 4. Il richiedente ha affermato nella sua affermazione che il Resistente ha finora omesso di pagare lui i suoi mensilità di EUR 2'000. 5. L'attore ha inoltre affermato che, quando ha firmato il contratto con la controparte, gli era stato promesso un autista a prenderlo e accompagnarlo agli allenamenti, perché il Resistente era situato circa 60 chilometri dal suo luogo di residenza. Secondo la ricorrente, questo driver è stato incluso come parte di un terzo nel contratto di lavoro. Presumibilmente, il traduttore ha detto l'attore che era anche il conducente e che è stato impiegato dal Resistente. Tuttavia, questo pick-up service, che un altro dei giocatori del Resistente che vivevano nello stesso luogo, come il richiedente è stato presumibilmente anche in grado di utilizzare, è stato improvvisamente chiuso. L'autista gli disse che, su istruzione del presidente del Resistente, era di fermare sollevando il Richiedente. 6. Il 30 marzo 2006, dopo aver presumibilmente non aver ricevuto lo stipendio per due mesi e con il guidatore definitivamente smesso di prenderlo in braccio, l'attore ha informato il Resistente di questa situazione imbarazzante per mezzo di una lettera raccomandata. In questa lettera, l'attore ha informato il Resistente che, senza aver mai ricevuto un pagamento degli stipendi da parte del Resistente, non poteva più fare il viaggio per gli allenamenti. Il richiedente ha inoltre chiesto nella lettera che il Resistente si deposita il debito residuo a lui di EUR 4'900, vale a dire composto da due retribuzioni di EUR 2'000 ciascuno e tre canoni di locazione di 300 euro ciascuna, entro il 3 aprile 2006. Tuttavia, la lettera non ha ricevuto una risposta dal Resistente. Nel corso del procedimento, il ricorrente ha confermato che il contratto non regolamentare quale partito ha dovuto pagare l'affitto e successivamente ha deciso di non perseguire questa parte del suo credito nei confronti del convenuto. 7. Inoltre, l'attore ha sottolineato che aveva già giocato in partite ufficiali per diversi club durante la stagione e non era quindi in grado di spostarsi in un altro club Prima del 1 ° luglio 2006. Di conseguenza, egli chiede che il convenuto lo paga il suo stipendio e fino alla fine di giugno 2006 e calcolato eccezionale per la sua pretesa di EUR 10'660. 8. Il 1 ° luglio 2006, l'attore ha firmato un contratto di lavoro con il club AA, UUUU, per il periodo fino al 30 giugno 2007. La Federcalcio YY successivamente rifiutato di rilasciare un certificato internazionale di trasferimento per il ricorrente l'Associazione delle UUUU con la motivazione che l'attore aveva in essere impegni finanziari verso la sua ex squadra, il dichiarante, da compiere. Il giudice unico della Commissione per lo Status dei Calciatori ha deciso il 29 agosto 2006 che l'Associazione di UUUU è stato autorizzato a registrare provvisoriamente il richiedente per il suo club affiliato, UUUU. Dichiarazione di difesa da parte del Resistente 9. In risposta alla domanda del ricorrente, il Resistente ha spiegato che l'attore ha avuto, alla firma del contratto, ha ricevuto 5'000 euro in contanti, ma questo non era stato menzionato nel suo reclamo scritto. 10. Secondo la convenuta, l'attore spesso eseguito male, che giustificata in quanto a causa di un presunto infortunio. Inoltre, in violazione del vincolo contrattuale, l'attore propagato una cattiva immagine della controparte nei media locali. 11. Il Resistente ha aggiunto che l'attore aveva rifiutato di accettare l'offerta per risolvere la questione attraverso un pagamento del 70% del suo stipendio. Secondo la convenuta, la percentuale del 70% come una retribuzione ridotta è stato specificato nel contratto. Il Resistente sostiene che l'attore non aveva espressamente accettato l'offerta del Resistente di pagare un importo pari a 2'600, come gli stipendi per i mesi di febbraio e marzo 2006. 12. Il Resistente alla fine ha affermato che lo stesso attore aveva deciso di lasciare la Resistente in modo che egli non dover saldare il suo debito presunto eccezionale di EUR 1'000 per il conducente. 13. Il Resistente ha anche sottolineato che l'attore aveva violato il contratto di lavoro ed era stato quindi sanzionato dalla direzione del Resistente con una multa di 7'000 euro. Seconda posizione del richiedente 14. Nella sua seconda dichiarazione, l'attore ha spiegato che non aveva menzionato la firma-sul prezzo di euro 5000 perché non era dovuto. 15. Per quanto riguarda il suo presunto pregiudizio, l'attore ha detto che la domanda del convenuto non era accurato. In realtà, egli in realtà aveva, su istruzioni del presidente del Resistente, di formare da solo in alcune occasioni a causa della sua chiedendo al presidente del Resistente per pagare lui i suoi salari arretrati. A questo proposito, ha sottolineato che nessuna scritta di attenzione o di promemoria esiste per supporre che aveva perso una delle sessioni di allenamento squadra del Resistente l'. 16. Per quanto riguarda il pagamento del suo stipendio, l'attore ha sottolineato che sarebbe stato felice di accettare l'offerta del 70% del suo stipendio, ma non ha mai ricevuto una simile offerta da parte del Resistente. 17. L'attore poi indicato che non aveva lasciato la controparte, senza preavviso, ma aveva di fatto consegnato personalmente la lettera raccomandata del 30 marzo 2006 alla Resistente. Solo dopo aver dato comunicazione scritta al Resistente, aveva smesso di frequentare corsi di formazione del Resistente. 18. Infine, l'attore ha riconosciuto che esiste nessun contratto tra lui e il driver. L'affermazione della Resistente che egli non aveva presumibilmente pagato il conducente ha, tuttavia, confermano che vi era stato effettivamente un driver. Il Richiedente notato in particolare che il Resistente aveva parlato nella sua dichiarazione che l'autista era stato anche il traduttore del contratto. 19. Per quanto riguarda l'ammenda di euro 7'000 apparentemente imposto dal convenuto, l'attore ha spiegato che questa storia era completamente inventata e, inoltre, una multa di questo extend sarebbe stata del tutto sproporzionata. Ha anche detto che nessun sollecito scritto o attenzione da parte del Resistente esiste a questo riguardo. 20. Il richiedente è stato del parere che il Resistente aveva risolto unilateralmente il contratto. Chiaramente non era stato perso, perché non era né chiesto di tornare dal Resistente né ha mai ricevuto un avvertimento. Per queste ragioni, si chiede il pagamento del suo stipendio per il periodo dal 20 gennaio 2006 fino al 30 giugno 2006, il calcolo della sua pretesa di essere EUR 10'660. Seconda posizione della controparte 21. Nella sua seconda dichiarazione, il Resistente ha respinto le accuse del ricorrente di aver violato il contratto di lavoro. Il Resistente ha spiegato di aver versato al ricorrente EUR 1'300 nei mesi di febbraio e marzo 2006, un importo che corrisponde al 70% dello stipendio del richiedente concordato nel contratto di lavoro. Dato che l'attore non era un membro regolare della squadra del Resistente, il pagamento era in conformità con i termini del contratto. A sostegno della sua dichiarazione, il Resistente ha presentato presunti documenti firmati dal richiedente, ovvero elenchi di pagamento per il 20 febbraio 2006 e 20 marzo 2006, secondo la quale il ricorrente aveva apparentemente confermato il ricevimento di EUR 1'300 in febbraio un marzo 2006, rispettivamente. 22. Per quanto riguarda i restanti tre mesi del contratto, il convenuto ha spiegato che aveva cessato pagare l'attore perché aveva smesso di frequentare corsi di formazione. A questo proposito, il Resistente ha aggiunto che l'assenza non autorizzata l'attore è un dato di fatto, indipendentemente dal fatto che un driver lui scelto oppure no. 23. Per quanto riguarda l'ammenda di 7.000 euro inflitta alla ricorrente, il Resistente ha spiegato che l'attore aveva pubblicamente accusato allenatore del Resistente di corruzione. A tal fine, il Resistente rimesso una copia di un estratto da un quotidiano sportivo YYn al file. 24. Il Resistente ha chiesto che il ricorrente deve pagare la multa di 7'000 euro e anche essere sanzionato per la violazione del contratto che aveva commesso. Posizione finale del richiedente 25. Il Richiedente si meravigliò che, nonostante la dichiarazione del Resistente sostenendo che non aveva accettato di ricevere due retribuzioni ridotte ciascuna pari al 70% del suo stipendio normale, ecco due ricevute era apparso che egli aveva del tutto identico a quanto pare firmato un mese di distanza. L'attore ha sottolineato che le firme su questi introiti erano stati falsificati. Posizione finale della Resistente 26. Nella sua dichiarazione finale, il Resistente ha replicato che le entrate aveva presentato era genuino e confermano chiaramente che aveva versato al ricorrente non solo una firma, sul prezzo di EUR 5'000, ma anche il suo stipendio per altri tre mesi, cioè fino al marzo 2006 . 27. Su richiesta della FIFA che le ricevute originali da presentare, il convenuto ha spiegato che ciò non era possibile. A questo proposito, il Resistente ha aggiunto che la FIFA avrebbe fornito la documentazione rilevante se qualcuno FIFA visita il Resistente in YY. 28. Il Resistente ha sottolineato che la percentuale del 70% come uno stipendio ridotto non è stato regolato dal contratto, ma con un accordo separato tra le parti che erano stati firmati il 20 gennaio 2006. Una copia di questo accordo sarebbe stato firmato da entrambe le parti interessate, è stata rinviata al file. Il Resistente ha chiarito che si è convenuto che l'attore avrebbe ricevuto uno stipendio ridotto, se non gioca. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie a) Per quanto riguarda la competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera ha analizzato se era competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 5 maggio 2006, come conseguenza della Camera ha concluso che le regole rivedute concernenti le procedure (edizione 2005) sulle questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili in materia a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 3 par. 1 dei suddetti regolamento precisa che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce degli articoli da 22 a 24 della versione attuale del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 par. 1, in connessione con l'arte. 22 (b) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un giocatore XXN e un club YYn quanto riguarda la remunerazione presunta eccezionale in relazione ad un contratto di lavoro. 4. Successivamente, i membri della Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che il relativo contratto alla base della presente controversia è stato firmato il 20 gennaio 2006 e la richiesta è stata depositata presso FIFA il 5 maggio 2006. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che gli attuali regolamenti FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005, di seguito, i regolamenti) sono applicabili al caso in esame nel merito. b) Quanto al merito della controversia in esame 5. Entrando nel merito della questione i membri della Camera ha riconosciuto la documentazione contenuta nel file, e in considerazione delle circostanze della materia in gioco, ha concentrato le sue considerazioni sulla questione se il contratto di lavoro firmato tra l'attore e il convenuto ha stato violato, con o senza giusta causa, che è da ritenersi responsabile di tale azione possibile, e sulle possibili conseguenze per la violazione del contratto. 6. A questo proposito, la Camera ha iniziato i suoi lavori riconoscendo che il richiedente e il Resistente firmato il 20 gennaio 2006 un contratto di lavoro che doveva essere valida fino al 30 giugno 2006. 7. Inoltre, i membri hanno riconosciuto che, in base al contratto di lavoro in gioco, il richiedente è stato, tra l'altro, ha diritto a ricevere uno stipendio mensile di 2'000 euro e una firma, sul prezzo di EUR 5'000. 8. Successivamente, la Camera ha preso atto che, secondo le accuse del ricorrente, il convenuto non aveva minimamente a pagare gli stipendi e quindi le sue richieste di pagamento per un importo di EUR 10'660. A questo proposito, è stato notato dalla Camera che l'attore ha ricordato il Resistente l'obbligo per mezzo della sua lettera del 30 marzo 2006, il cui beneficio non è stata contestata dal convenuto nel corso della presente procedura. Secondo la ricorrente, questo richiamo è rimasta senza risposta da parte del Resistente. Pertanto, l'attore ha deciso di non continuare l'allenamento con la Resistente. 9. Rivolgendo la propria attenzione alla posizione del Resistente, i membri della Camera ha preso atto che, nella sua petizione iniziale, datato 6 giugno 2006, ha sottolineato di aver offerto al ricorrente un pagamento in misura ridotta di EUR 2'600 sia per il mese di febbraio e marzo 2006, una proposta che era, tuttavia, non accettata dal ricorrente. Contrariamente alla sua dichiarazione di cui sopra, il Resistente mantenuto nella sua comunicazione del 7 luglio 2006 tenendo il giocatore pagato l'importo di 2'600 euro come retribuzione ridotta per i mesi di febbraio e marzo 2006. Secondo la convenuta, che ha dichiarato non avendo modificato la propria posizione in relazione ai pagamenti effettuati al Richiedente. A questo proposito, il Resistente spiegato, tuttavia, che, per quanto riguarda la corrispondenza fornito al file dal personale precedente è interessato, cioè quella presentata mediante corrispondenza del 6 giugno 2006, non reputa essere responsabile per esse . 10. Prima di tutto, il corpo decide di cui l'argomento del Resistente che essere d'accordo con il giocatore tramite l'accordo firmato dalle parti il 20 gennaio 2006, che lo stipendio del Richiedente può essere ridotto al 70% nel caso in cui il richiedente non giocare. 11. A questo proposito, la Camera unanimemente concluso che l'applicazione della disposizione contenuta nel suddetto accordo è ambigua e la clausola detto non è effettivamente chiaro. 12. Come risultato, la Camera ha concluso che l'attore è stato quindi il diritto di ricevere l'intera somma di denaro come una retribuzione mensile come previsto dal contratto di lavoro e non accettare uno stipendio ridotto. 13. Successivamente, per quanto riguarda il pagamento degli stipendi del ricorrente per febbraio e marzo 2006, la Camera ha osservato che il Resistente ha fornito copia delle ricevute di pagamento firmata dal ricorrente. A questo proposito, i membri della Camera ha osservato che l'attore contestato aver firmato questi ricevute di pagamento, pur affermando che la sua firma era probabilmente stata eseguita la scansione. Inoltre, i membri della Camera ha osservato che il Resistente, su richiesta della FIFA di inviare gli originali delle ricevute di pagamento, copia solo rimesse degli originali presunti, mentre spiega che non è possibile inviare l'originale separatamente. 14. A questo proposito, la Camera ha sottolineato che, come regola generale, non è l'organo competente a decidere su questioni di diritto penale, come ad esempio la firma presunta falsificati o documento, ma che gli affari di tali rientrano nella giurisdizione penale nazionale competente autorità. 15. Tuttavia, il corpo decide sottolineato che, in base al principio dell'onere della prova, che è un principio fondamentale in ogni sistema giuridico, ciascuna parte di una procedura legale è responsabile per corroborare le sue accuse. In altre parole, ogni parte di un diritto derivante da un fatto presunto recano l'onere della prova (cfr. art. 12 par. 3 del regolamento FIFA che disciplina le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle controversie). 16. A questo proposito, il corpo decide ritenuto che, poiché l'attore contestava l'autenticità della sua firma sulle ricevute di pagamento in questione, era l'obbligo procedurale della controparte di fornire gli originali dei documenti rilevanti al fine di fornire la prova per la sua posizione e per confutare le affermazioni della ricorrente. 17. La Camera ha concluso che, dal momento che il convenuto si è astenuto dal fornire gli originali delle ricevute di pagamento, non ha alternative di presumere che l'affermazione del ricorrente che non ha mai firmato la ricevuta di pagamento in questione non sono stati accantonati e quindi persistono. 18. In considerazione del tutto quanto sopra, e sulla base della documentazione attualmente a sua disposizione, la Camera all'unanimità, è giunta alla conclusione che, salvo prova contraria da una perizia neutra o una decisione della competente autorità penale nazionale, per il momento, il Richiedente non sembra aver firmato le ricevute di pagamento relativi ai suoi stipendi di febbraio e marzo 2006. 19. In conseguenza di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie è giunta alla conclusione che il Resistente non è riuscito a dimostrare che gli importi indicati dal Richiedente sono state debitamente pagato e, quindi rimane non pagato. 20. In continuazione, i membri della Camera ha dichiarato che la persistente incapacità di un club per adempiere ai propri obblighi finanziari nei confronti di un giocatore senza validi motivi, è generalmente considerato come una rottura unilaterale del contratto di lavoro senza giusta causa. 21. Il corpo di decidere, sulla base della documentazione a sua disposizione, non poteva rilevare eventuali valide ragioni per il fallimento del Resistente di adempiere ai propri obblighi finanziari ed a versare al ricorrente i suoi stipendi mensili. 22. Di conseguenza, la Camera ha concluso che il comportamento del convenuto nel caso di specie è da considerarsi come un persistente inadempimento della controparte e costituisce quindi una violazione ingiustificata del contratto. 23. In vista della conclusione di cui sopra, la Camera ha continuato a deliberare in merito alle conseguenze che dovrebbero essere applicate al convenuto. 24. A questo proposito, i membri della Camera ha affermato che il Resistente deve pagare gli stipendi in sospeso del richiedente per un importo di EUR 4'660 fino alla data della violazione del contratto si è verificato. 25. Inoltre, la Camera ha dovuto verificare e decidere se il Resistente è responsabile per il risarcimento per violazione del contratto senza giusta causa. 26. A tale riguardo e in considerazione dei criteri oggettivi di cui all'art. 17 par. 1 del Regolamento, la Camera ha deciso che un risarcimento di 6'000 euro è adeguato, tenendo in particolare considerazione il comportamento del Resistente nonché il compenso spettante al Richiedente. 27. Alla luce di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che il Resistente deve pagare al ricorrente l'importo di USD 4'660 euro per gli stipendi in sospeso e 6'000 euro come risarcimento per violazione del contratto senza giusta causa. In totale, il Resistente deve pagare al ricorrente l'importo di EUR 10'660. 29. Infine, i membri hanno discusso la domanda riconvenzionale del convenuto nei confronti del richiedente per il pagamento dell'ammenda pari a 7'000 che la sua gestione aveva imposto alla ricorrente per presunta falsa accusa contro il suo allenatore. 30. A questo proposito, il corpo decide sottolineato che il convenuto non ha fornito prove documentali che il diritto del richiedente di essere sentito nella procedura che ha portato all'imposizione di una multa è stata concessa. Inoltre, la Camera ha ribadito, come esposto sotto II.15, che non è l'organismo competente a decidere sulla materia del diritto penale, come accusa di corruzione, ma che tali questioni rientrano nella giurisdizione della competente autorità penale nazionale. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, il giocatore X, è stata accettata. 2. Il Resistente, Y, è tenuto a pagare l'importo di EUR 10'660 all'attore, il giocatore X, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. La domanda riconvenzionale del convenuto, Y, è stata respinta. 4. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro la scadenza fissata, un tasso di interesse del 5% pa si applica a decorrere dalla scadenza del termine fisso. 5. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto, la presente questione deve essere presentata alla commissione disciplinare della Fifa, in modo che le necessarie sanzioni disciplinari possono essere imposte. 6. Il Richiedente, il giocatore X, è diretta ad informare la controparte, Y, immediatamente il numero di conto sul quale l'rimessa deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 7. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA che tale decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al punto 2 delle direttive impartite dal CAS, copia della quale si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve depositare presso la CAS una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno origine al ricorso (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Urs Linsi Segretario Generale All.: CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2006-2007) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 21 November 2006, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Carlos Soto (Chile), Member John Didulica (Australia), Member Paulo Amoretty Souza (Brazil), Member Ivan Gazidis (USA), Member on the claim presented by the player X, XX, represented by Mr , as Claimant / Counter-Respondent against the club, Y, YY, as Respondent / Counter-Claimant regarding a contractual dispute arisen between the parties involved. I. Facts of the case 1. On 20 January 2006, the player X (hereinafter: the Claimant), born on 15 July 1974, signed an employment contract with the YYn club, Y (hereinafter: the Respondent), valid as from 21 January 2006 until 30 June 2006. 2. According to the terms of that employment contract, the Claimant was entitled to receive a monthly salary of EUR 2’000 and a signing-on fee of EUR 5’000. 3. On 5 May 2006, the Claimant contacted FIFA and submitted a claim against the Respondent. Claim 4. The Claimant asserted in his claim that the Respondent has so far failed to pay him his monthly salary payments of EUR 2’000. 5. The Claimant also maintained that, when he signed the contract with the Respondent, he had been promised a driver to pick him up and drive him to the trainings, because the Respondent was situated approximately 60 kilometres from his place of residence. According to the Claimant, this driver was included as a third party in the employment contract. Allegedly, this translator told the Claimant that he was also the driver and that he was employed by the Respondent. However, this pick-up service, which another of the Respondent’s players who lived in the same place as the Claimant was purportedly also able to use, was suddenly terminated. The driver told him that, on the instructions of the president of the Respondent, he was to stop picking up the Claimant. 6. On 30 March 2006, after allegedly having not received his salary for two months and with the driver having definitively stopped picking him up, the Claimant informed the Respondent of this awkward situation by means of a registered letter. In this letter, the Claimant informed the Respondent that, without ever having received a salary payment from the Respondent, he could no longer make the trip to the trainings. The Claimant also requested in the letter that the Respondent settles its outstanding debt to him of EUR 4’900, i.e. comprising of two salary payments of EUR 2’000 each and three rent payments of EUR 300 each by no later than 3 April 2006. However, the letter did not receive a reply from the Respondent. During the course of the procedure, the Claimant confirmed that the contract did not regulate which party had to pay the rent and he subsequently decided not to pursue this part of his claim against the Respondent. 7. Moreover, the Claimant pointed out that he had already played in official matches for different clubs during the season and he was therefore not able to move to another club before 1 July 2006. As a result, he requests that the Respondent pays him his salary up and until the end of June 2006 and calculated his outstanding claim to be EUR 10’660. 8. On 1 July 2006, the Claimant signed an employment contract with the AA club, UUUU, for the period up until 30 June 2007. The Football Association of YY subsequently refused to issue an International Transfer Certificate for the Claimant to the Association of UUUU on the grounds that the Claimant had outstanding financial commitments towards his former club, the Respondent, to fulfil. The Single Judge of the Players’ Status Committee decided on 29 August 2006 that the Association of UUUU was authorised to provisionally register the Claimant for its affiliated club, UUUU. Statement of defence from the Respondent 9. In response to the claim of the Claimant, the Respondent explained that the Claimant had, upon signing the contract, received EUR 5’000 in cash, yet this had not been mentioned in his written claim. 10. According to the Respondent, the Claimant often performed poorly, which he justified as being due to a purported injury. Moreover, in breach of the contractual agreement, the Claimant propagated a bad image of the Respondent in the local media. 11. The Respondent added that the Claimant had refused to accept an offer to resolve this matter through a payment of 70% of his salary. According to the Respondent, the percentage of 70% as a reduced salary was specified in the contract. The Respondent maintains that the Claimant had specifically not accepted the Respondent’s offer to pay an amount of EUR 2’600 as salaries for the months of February and March 2006. 12. The Respondent eventually claimed that the Claimant himself had decided to leave the Respondent so that he did not have to settle his alleged outstanding debt of EUR 1’000 to the driver. 13. The Respondent also underlined that the Claimant had breached the employment contract and had therefore been sanctioned by the Respondent’s management with a fine of EUR 7’000. Second position of the Claimant 14. In his second statement, the Claimant explained that he had not mentioned the signing-on fee of EUR 5’000 because it was not due. 15. With regard to his alleged injury, the Claimant said that the Respondent’s claim was not accurate. In fact, he actually had, on the instructions of the president of the Respondent, to train alone on a few occasions as a result of his asking the Respondent’s president to pay him his outstanding wages. In this connection, he stressed that no written cautions or reminders exists to assume that he had missed any of the Respondent’s team’s training sessions. 16. Regarding the payment of his salary, the Claimant stressed that he would had been happy to accept an offer of 70% of his salary, but he never received such an offer from the Respondent. 17. The Claimant then indicated that he had not left the Respondent without prior notice, but he had in fact personally delivered the registered letter dated 30 March 2006 to the Respondent. Only after having given written notice to the Respondent, had he stopped attending the Respondent’s training sessions. 18. Finally, the Claimant acknowledged that no contract exists between him and the driver. The Respondent’s assertion that he had purportedly not paid the driver did, however, confirm that there had actually been a driver. The Claimant noted specifically that the Respondent had mentioned in its statement that the driver had also been the translator of the contract. 19. Regarding the fine of EUR 7’000 supposedly imposed by the Respondent, the Claimant explained that this story was entirely invented and, moreover, a fine of this extend would have been completely disproportionate. He also said that no written reminder or caution from the Respondent exists in this respect. 20. The Claimant was of the opinion that the Respondent had unilaterally terminated the contract. Clearly he had not been missed, because he was neither asked to return by the Respondent nor did he ever received a warning. For these reasons, he requests payment of his salary for the period from 20 January 2006 until 30 June 2006, calculating his claim to be EUR 10’660. Second position of the Respondent 21. In its second statement, the Respondent rejected the Claimant’s allegations that it had breached the employment contract. The Respondent explained that it had paid the Claimant EUR 1’300 in the months of February and March 2006, an amount which corresponds to 70% of the Claimant’s salary agreed in the employment contract. Given the fact that the Claimant was not a regular member of the Respondent’s team, this payment was in conformity with the terms of the contract. In support of its statement, the Respondent submitted documents allegedly signed by the Claimant, i.e. payment lists for 20 February 2006 and 20 March 2006, according to which the Claimant had apparently confirmed receipt of EUR 1’300 in February an March 2006 respectively. 22. With regard to the additional three months of the contract, the Respondent explained that it had ceased paying the Claimant because he had stopped attending trainings. In this connection, the Respondent added that the Claimant’s unauthorised absence is a fact, irrespective of whether a driver picked him or not. 23. As for the fine of EUR 7’000 imposed on the Claimant, the Respondent explained that the Claimant had publicly accused the Respondent’s coach of corruption. To this end, the Respondent remitted a copy of an excerpt from an YYn sports newspaper to the file. 24. The Respondent demanded that the Claimant should pay the fine of EUR 7’000 and also be sanctioned for the breach of contract he had committed. Final position of the Claimant 25. The Claimant was astonished that despite the Respondent’s statement maintaining that he had not accepted to receive two reduced salary payments each amounting to 70% of his normal salary, suddenly two receipts had appeared which he had apparently signed entirely identically one month apart. The Claimant stressed that the signatures on these receipts had been forged. Final position of the Respondent 26. In its final statement, the Respondent retorted that the receipts it had submitted were genuine and clearly confirm that it had paid the Claimant not only a signing-on fee of EUR 5’000 but also his salary for three additional months, i.e. until March 2006. 27. Upon FIFA’s request that the original receipts be submitted, the Respondent explained that that was not possible. In this connection, the Respondent added that FIFA would be provided with the relevant documentation if someone from FIFA visits the Respondent in YY. 28. The Respondent stressed that the percentage of 70% as a reduced salary was not regulated by the contract but by a separate agreement between the parties which had been signed on 20 January 2006. A copy of this agreement allegedly signed by both parties concerned, was remitted to the file. The Respondent clarified that it was agreed that the Claimant would receive a reduced salary if he does not play. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber a) As to the competence of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 5 May 2006, as a consequence the Chamber concluded that the revised Rules Governing Procedures (edition 2005) on matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable on the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Chamber, art. 3 par. 1 of the above- mentioned Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of articles 22 to 24 of the current version of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005). In accordance with art. 24 par. 1 in connection with art. 22 (b) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment- related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving a XXn player and an YYn club regarding the alleged outstanding remuneration in connection with an employment contract. 4. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant contract at the basis of the present dispute was signed on 20 January 2006 and the claim was lodged at FIFA on 5 May 2006. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the current FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005; hereafter; the Regulations) are applicable to the case at hand as to the substance. b) As to the substance of the present dispute 5. Entering into the substance of the matter the members of the Chamber acknowledged the documentation contained in the file, and in view of the circumstances of the matter at stake, focused its considerations on the question whether the employment contract signed between the Claimant and the Respondent has been breached, with or without just cause, who is to be deemed responsible for such possible action, and on the possible consequences for breach of contract. 6. In this respect, the Chamber started its deliberations by acknowledging that the Claimant and the Respondent signed on 20 January 2006 an employment contract which was to be valid until 30 June 2006. 7. Furthermore, the members acknowledged that, according to the employment contract at stake, the Claimant was, inter alia, entitled to receive a monthly salary of EUR 2’000 and a signing-on fee of EUR 5’000. 8. Subsequently, the Chamber took note that, according to the allegations of the Claimant, the Respondent had entirely failed to pay him his salaries and therefore requests payment amounting to EUR 10’660. In this respect, it was noted by the Chamber that the Claimant reminded the Respondent of its obligation by means of his letter dated 30 March 2006, the receipt of which was not contested by the Respondent during the present procedure. According to the Claimant, this reminder remained unanswered by the Respondent. Therefore, the Claimant decided not to continue training with the Respondent. 9. Turning its attention to the Respondent’s position, the members of the Chamber took note that, in its initial petition dated 6 June 2006, it emphasized having offered the Claimant a reduced payment of EUR 2’600 for both the month of February and March 2006, a proposal which was, however, not accepted by the Claimant. Contrary to its aforementioned statement, the Respondent maintained in its communication dated 7 July 2006 having paid the player the amount of EUR 2’600 as a reduced salary for the months of February and March 2006. According to the Respondent, it stated having not altered its position with regard to the payments effected to the Claimant. In this respect, the Respondent explained, however, that, as far as the correspondence provided to the file by the previous staff is concerned, i.e. the one submitted by means of the correspondence dated 6 June 2006, it deems not being responsible for such statements. 10. First of all, the deciding body referred to the argument of the Respondent that it agreed with the player by means of the agreement signed by the parties on 20 January 2006, that the Claimant’s salary may be reduced to 70% in case the Claimant does not play. 11. In this respect, the Chamber unanimously concluded that the application of the provision contained in the above-mentioned agreement is ambiguous and the said clause is actually not clear. 12. As a result, the Chamber concluded that the Claimant was thus entitled to receive the entire amount of money as a monthly salary as stipulated in the employment contract and would not have to accept a reduced salary. 13. Subsequently, with regard to the payment of the Claimant’s salaries for February and March 2006, the Chamber noted that the Respondent provided copies of payment receipts signed by the Claimant. In this respect, the members of the Chamber noted that the Claimant contested having signed these payment receipts, while asserting that his signature had presumably been scanned. Moreover, the members of the Chamber noted that the Respondent, upon request of FIFA to send the originals of the payment receipts, only remitted copies of the alleged originals, while explaining that it cannot sent the original separately. 14. To this regard, the Chamber emphasized that, as a general rule, it is not the competent body to decide upon matters of criminal law, such as the alleged falsified signature or document, but that such affairs fall into the jurisdiction of the competent national criminal authority. 15. Nevertheless, the deciding body emphasized that, in accordance with the principle of the burden of proof, which is a basis principle in every legal system, each party to a legal procedure is responsible to corroborate its allegations. In other words, any party deriving a right from an alleged fact shall carry the burden of proof (cf. art. 12 par. 3 of the FIFA Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber). 16. In this respect, the deciding body considered that since the Claimant contested the authenticity of his signature on the payment receipts in question, it was the procedural obligation of the Respondent to provide the originals of the relevant documents in order to provide proof for its position and to refute the Claimant’s allegations. 17. The Chamber concluded that, since the Respondent abstained from providing the originals of the payment receipts, it has no alternative than to assume that the Claimant’s allegation that he never signed the payment receipt concerned were not set aside and thus persist. 18. In view of the all of the above, and based on the documentation currently at its disposal, the Chamber unanimously came to the conclusion that, unless proven otherwise by a neutral expertise or a decision of the competent national criminal authority, for the moment, the Claimant does not appear to have signed the payment receipts related to his salaries of February and March 2006. 19. As a result of the above, the Dispute Resolution Chamber reached the conclusion that the Respondent failed to prove that the amounts claimed by the Claimant were duly paid and thus remain unpaid. 20. In continuation, the members of the Chamber stated that the persistent failure of a club to comply with its financial obligations towards a player without valid reasons, is generally to be considered as an unilateral breach of employment contract without just cause. 21. The deciding body, on the basis of the documentation at its disposal, could not detect any valid reasons for the Respondent’s failure to comply with its financial obligations and to pay the Claimant his monthly salaries. 22. Consequently, the Chamber concluded that the behaviour of the Respondent in the present case is to be considered as a persistent failure of the Respondent and therefore constitutes an unjustified breach of contract. 23. In view of the aforementioned conclusion, the Chamber went on to deliberate on the consequences which should apply on the Respondent. 24. In this respect, the members of the Chamber stated that the Respondent has to pay the Claimant’s outstanding salaries in the amount of EUR 4’660 until the date the breach of contract occurred. 25. Moreover, the Chamber had to verify and decide whether the Respondent is accountable for compensation for breach of contract without just cause. 26. In this respect and considering the objective criteria listed in art. 17 par. 1 of the Regulations, the Chamber decided that a compensation of EUR 6’000 is adequate, taking in particular into consideration the behaviour of the Respondent as well as the remuneration due to the Claimant. 27. In light of the above, the Dispute Resolution Chamber decided that the Respondent has to pay the Claimant the amount of USD EUR 4’660 for outstanding salaries and EUR 6’000 as compensation for breach of contract without just cause. In total, the Respondent has to pay to the Claimant the amount of EUR 10’660. 29. Finally, the members discussed the counter-claim of the Respondent against the Claimant for the payment of the fine amounting to EUR 7’000 that its management had imposed on the Claimant for alleged false accusation against its coach. 30. In this respect, the deciding body pointed out that the Respondent failed to provide documentary evidence that the Claimant’s right to be heard in the procedure which led to the imposition of a fine was granted. Moreover, the Chamber reiterated, as exposed under II.15, that it is not the competent body to decide upon matter of criminal law, such as accusation of corruption, but that such affairs fall into the jurisdiction of the competent national criminal authority. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, player X, is accepted. 2. The Respondent, Y, has to pay the amount of EUR 10’660 to the Claimant, player X, within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. The Counter-claim of the Respondent, Y, is rejected. 4. In the event that the due amount is not paid within the stated deadline, an interest rate of 5% p.a. will apply as of expiry of the fixed time limit. 5. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline, the present matter shall be submitted to FIFA’s Disciplinary Committee, so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 6. The Claimant, player X, is directed to inform the Respondent, Y, immediately of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 7. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes this decision may be appealed before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receiving notification of this decision and has to contain all elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for the filing of the statement of appeal, the appellant shall file with the CAS a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Urs Linsi General Secretary Encl: CAS directives
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