F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 30 novembre 2007, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Mario Gallavotti (Italia), membro Percival Majavu Malvern Zola (Sud Africa), un membro Michele Colucci (Italia), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro sulla domanda sollevata da giocatore A, X, la “ricorrente” contro la squadra B, Y, il “resistente” in relazione a una disputa contrattuale.
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 30 novembre 2007, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Mario Gallavotti (Italia), membro Percival Majavu Malvern Zola (Sud Africa), un membro Michele Colucci (Italia), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro sulla domanda sollevata da giocatore A, X, la "ricorrente" contro la squadra B, Y, il "resistente" in relazione a una disputa contrattuale. I. Atti 1. Il 20 luglio 2005, il giocatore A, l'attore, e il club di B, la convenuta ha firmato un contratto in vigore per tre stagioni 2005/06 2006/07 e 2007/08. 2. Il contratto prevede per l'attore il seguente stipendio: - Apertura 2005 e Clausura 2006: uno stipendio mensile di USD 15.000 o la quantità totale di 150.000 dollari per la stagione 2005/06. - Apertura 2006 e Clausura 2007: uno stipendio mensile di 18.000 USD o l'importo totale di USD 180.000 per la stagione 2006/07. - Apertura 2007 e Clausura 2008: uno stipendio mensile di 20.000 dollari o la quantità totale di USD 200.000 per la stagione 2007/08. 3. Il 29 maggio 2006, l'attore ha contattato la convenuta FIFA rivendicando la somma di $ 515,000 con la rottura ingiustificata del contratto di lavoro. 4. In particolare, l'attore convenuto: - USD 15.000 a titolo di retribuzione dovuta per il mese di dicembre 2005, - USD 45.000 a titolo di risarcimento per la terminazione ingiustificata in base all'art. 48 della legge X del lavoro e dell'arte. 1 e 17 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori, - USD 455,000 a titolo di risarcimento per la terminazione ingiustificata in base all'art. 48 della legge X del lavoro e dell'arte. 1 e 17 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori, e - le spese processuali e degli onorari e spese legali. 5. La ricorrente ha precisato che la convenuta aveva comunicato verbalmente nel dicembre 2005 ha deciso di rescindere il contratto unilateralmente senza giusta causa. 6. L'imputato ha respinto la domanda del ricorrente, perché la procura il file non era valido per procedere con la FIFA e la stessa affermazione era sbarrata in base all'art. 518 della legge sul lavoro X. 7. Fermo restando quanto sopra, la convenuta ha riferito che la fine della Apertura 2005 o nel dicembre 2005, avrebbe dato il denunciante di partecipare alla loro squadra affiliata nella prima divisione "A" (C) nel rispetto dei termini della loro contratto, ma che l'attore avrebbe preferito andare a giocare il loro paese per sei mesi. 8. Di conseguenza, la convenuta avrebbe concesso il prestito temporaneo fino al 30 giugno 2006, senza alcun costo per il club D. A questo proposito, il convenuto ha presentato una copia del certificato di trasferimento internazionale (ITC) del 3 febbraio 2006 ha confermato il periodo di prestito del 1 gennaio 2006 fino al 30 giugno 2006. 9. Infine, la convenuta ha detto che il D club, o la Football Association X era tornato il relativo CTI in data 3 luglio 2006, ma l'attore fino ad oggi non è stato comunicato a lui dimostrare il suo disinteresse a continuare la rapporto contrattuale e la volontà di non adempiere al contratto. A questo proposito, il convenuto ha presentato una copia della ITC inviato dalla Federcalcio di X. 10. L'attore unito ancora la sua pretesa che autorizza il suo avvocato che lo rappresenti in questo caso. 11. Per quanto riguarda l'offerta di giocare per la squadra C, la ricorrente ha risposto che aveva rifiutato l'offerta perché il club era di una categoria inferiore e l'offerta con una retribuzione inferiore. Non accettando l'offerta, la convenuta avrebbe risolto il contratto. E dovuto al fatto che la convenuta non lo lasciò lavorare di più con lui e lo lasciò abbandonato la famiglia e non paga, senza casa e senza i biglietti per tornare a casa, non ha avuto altra scelta che tornare a casa. 12. Fermo restando quanto sopra, il ricorrente ha insistito che la convenuta aveva detto che lui non voleva che i suoi servizi, che avevano coinvolto poi risolvere il contratto. A questo proposito, la ricorrente ha presentato una lettera del 13 dicembre 2005 indirizzata al convenuto, con una copia alla Federazione Calcio Y; ricevuta timbrata dalla Football Federation Y) che esprime la loro situazione e cercare una risposta. L'attore ha detto che questa lettera è rimasta senza risposta. 13. Il denunciante ha anche contestato la tesi della convenuta secondo la quale era stato trasferito in prestito al X. Il ricorrente ha spiegato di aver liberamente sottoscritto un contratto con il club di D, efficace 2 Gennaio 2006 per 6 mesi con uno stipendio mensile di 2.000 dollari, dato che la convenuta aveva risolto unilateralmente il contratto senza giusta causa. L'attore ha detto di non aver mai firmato alcun documento che approva l'ipotesi prestito. La ricorrente ha aggiunto che il fatto che il contratto con il club corso X non si riferisce al prestito da nessuna parte, verificare quanto sopra. 14. La convenuta ha inoltre aderito alla sua posizione. Inoltre, la convenuta ha affermato che, sebbene la Football Association X era tornato il CTI alla Football Association e del 3 luglio 2006, l'attore non aveva mai riferito a lui e aveva continuato a giocare con il club di D fino alla data del giorno. 15. Inoltre, la convenuta ha detto l'attore abbia firmato un contratto con il club X 23 dicembre 2005 entrato in vigore il 2 gennaio 2006, aveva ferito l'arte. 5 cpv. 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori che dice che un giocatore può essere registrato solo con un club. 16. Infine, la convenuta ha insistito ha lasciato il suo lavoro l'attore tacitamente rescisso il contratto che aveva con sé. 17. Il 1 ° novembre 2007, il denunciante ha informato la FIFA Club D aveva esteso il contratto per la stagione 2006 con uno stipendio di 2.000 dollari e sempre aveva firmato un nuovo contratto con lo stesso club fino alla fine di questo campionato per un salario mensile di USD 1750. 18. Su richiesta della FIFA, la Federcalcio ha riferito che X del 5 gennaio 2006, il club attraverso il D X Football Association ha iniziato il processo di trasferimento del ricorrente da parte del convenuto, sostenendo che l'attore era in conflitto con tale entità. Il 3 febbraio 2006, la Football Association e ha autorizzato la D riscatto per il club scade il 30 giugno 2006. Infine, il 3 luglio 2006, la Football Association X aveva agito di reintegrare il ricorrente al convenuto a seconda delle condizioni in cui è stato prestato al club ha D. 19. Inoltre, la Federcalcio FIFA informato X che aveva trovato che l'attore è stato reintegrato club di D che ha firmato un nuovo contratto per il 2007 e suona regolarmente nei tornei nel suo campionato professionistico. Inoltre, la Football Association ha detto che il club X D non riesce a rendere il processo di trasferimento del ricorrente, che mantiene il club registrato con l'imputato. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) ha esaminato se è dichiarato competente a trattare la questione. A questo proposito, ha fatto riferimento all'art. 18 par. 2 e 3 del regolamento di procedura della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie della FIFA. La questione è stata sottoposta alla FIFA il 29 maggio 2006 la Camera ha quindi concluso che le regole delle procedure (edizione 2005) in materia pendenti dinanzi ai organi decisionali della FIFA sono applicabili a questo caso. 2. Di conseguenza la competenza della Camera, art. 3 par. 1 del Regolamento di cui sopra procedura indica che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la sua competenza ai sensi delle disposizioni degli articoli da 22 a 24 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 coppia. 1, in connessione con l'arte. 22 (b) del regolamento e di cui la Camera di Risoluzione delle Controversie decide legate all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sulla controversia in esame tra un giocatore e del club X Y relativa ad una controversia contrattuale. 4. Successivamente, la Camera ha analizzato il potere di rappresentanza presentata dal richiedente ed è risultato conforme ai requisiti procedurali della FIFA. La Camera ha osservato che i fatti all'origine della controversia avvenuta nel dicembre 2005 e che tale richiesta è stata sottoposta alla FIFA il 29 maggio 2006, o prima che siano trascorsi due anni dal dicembre del 2005 (cfr. art. 25 par. 5 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori, edizione 2005). Pertanto, la Camera ha deciso di respingere le argomentazioni della difesa, secondo cui la richiesta è stata presumibilmente inammissibile per carenza di procura e / o di prescrizione. 5. Successivamente, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori deve essere applicato fino in fondo questo caso. A questo proposito, la camera di cui alla tecnica. 26. coppia. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005), come modificato in conformità con la FIFA Circolare n ° 995 datata 23 settembre, 2005. Inoltre, la Camera ha tenuto conto del relativo contratto è stato firmato tra le parti il 20 luglio 2005 e che la domanda è stata presentata alla FIFA il 29 maggio 2006. Dato quanto sopra, la Camera ha concluso che il Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione 2005, qui di seguito: Regolamento) è applicabile alla sostanza di questo caso. 6. Successivamente, la Camera di Risoluzione delle Controversie proceduto ad esaminare il caso nel merito. A questo proposito, i membri della Camera tutti i documenti recensione sul disco. 7. A questo proposito, la Camera ha osservato che, in primo luogo, la ricorrente precisa che nel dicembre 2005, il convenuto risolto unilateralmente il contratto di lavoro senza giusta causa, perché avevano accettato di giocare per la propria squadra in una riserva uno status inferiore e una retribuzione inferiore. In questo contesto, la Camera ha discusso la lettera del 13 dicembre 2005, presentata dal richiedente, con la quale quest'ultimo a quanto pare ha informato la Football Association e dei fatti citati. Infine, la Camera ha osservato che, di conseguenza l'attore afferma che la retribuzione dovuta per il mese di dicembre 2005 e un risarcimento per la violazione, senza giusta causa le spese processuali e spese legali. 8. Inoltre, la Camera ha osservato che l'imputato è convinto che l'attore era finita unilateralmente contratto con lui, lasciando il suo club, omettendo di riferire di più per lui dopo il prestito e di firmare un nuovo contratto con un altro club. Pertanto, la Camera ha concluso che l'imputato richiede il rigetto del ricorso. 9. In considerazione delle posizioni di cui sopra, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie ha iniziato le sue deliberazioni analizzando le parti hanno concluso un contratto il 20 luglio 2005 valido per il 2005/06, 2006/07 e 2007/08. 10. Successivamente, l'Assemblea ha rivolto la sua attenzione sul fatto che è incontestabile che le due parti considerato recedere dal contratto. L'attore è relativo al fatto che il convenuto ha rescisso il contratto nel dicembre 2005, e l'imputato è stato l'attore insistendo che si è concluso più contratti, non avendo compilato il prestito ha riferito il 30 giugno 2006. Pertanto, la Camera ha concluso che il rapporto contrattuale tra le parti si è concluso il o prima del 30 giugno 2006. 11. Poi, per quanto riguarda l'affermazione del ricorrente secondo cui la convenuta ha omesso di pagare il suo stipendio per il mese di dicembre 2005, la Camera ha ricordato che di norma un club deve pagare gli stipendi dei giocatori per i mesi durante i quali questo Infine ha reso un servizio al club. A questo proposito, i membri della Camera ha ritenuto che, secondo i documenti presentati da entrambe le parti, soprattutto in considerazione che la convenuta non ha fornito prove riguardanti il pagamento dei salari rivendicati, il convenuto deve la ricorrente un mese stipendio al momento in cui l'attore ha scelto di giocare per la squadra D nel gennaio 2006. 12. Alla luce di quanto precede, la Camera ha deciso che il convenuto deve versare la retribuzione del ricorrente per il mese di dicembre 2005, ossia l'importo di USD 15.000. 13. Successivamente, la Camera di Risoluzione delle Controversie poi esaminato la questione se una delle due parti ha rotto il contratto esistente con giusta causa e, in caso affermativo, dovrà pagare un risarcimento alla controparte per violazione dei lavori ingiustificato. 14. A questo proposito, la Camera ha rilevato che i fatti che la convenuta ha deliberato l'emissione della ITC dal ricorrente il 3 febbraio 2006, ossia poco dopo il trasferimento del giocatore X - qualcosa che l'imputato probabilmente non avrebbe fatto se fosse stato del parere che l'attore non sarebbe tornato da lui dopo sei mesi di prestito e che la Federcalcio X restituito il CTI dopo il periodo indicato, non lasciano scelta, ma per concludere che è più probabile l'attore, infatti, se è stato trasferito al club cileno in prestito. Pertanto, la Camera ha sottolineato che la mancata restituire il ricorrente ha citato il club nel luglio 2006, il ricorrente non ha rispettato i suoi obblighi contrattuali e, quindi, ha rotto il contratto. Alla luce di quanto precede, la Corte ha respinto l'indennizzo richiesto dal ricorrente. 15. La Camera ha osservato che la condotta del convenuto, omettendo di richiedere i servizi della ricorrente alla fine del prestito nel luglio 2006 e durante l'intera procedura FIFA - almeno non è riuscito a dimostrare il contrario con prove documentali - ha dimostrato che la convenuta è parzialmente responsabile per la fine prematura del rapporto contrattuale tra le parti. 16. Infine, per quanto riguarda le spese processuali e spese legali sostenuto dal ricorrente, la Casa di cui ai paragrafi 2 e 3 dell'art. 15 del regolamento interno del Comitato per lo Status dei calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie della FIFA, il quale afferma che il caso dei processi di Camera di Risoluzione delle controversie non devono essere costretti a pagare costi o di indennizzo concesso procedimento. Di conseguenza, la Camera ha deciso di respingere le rispettive norme. 17. Per questi motivi, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che la domanda del ricorrente è parzialmente approvato e il convenuto deve versare al ricorrente la somma di USD 15.000 per il salario dovuto per il mese di dicembre 2005. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La richiesta del querelante, A, è parzialmente accolta. 2. L'imputato, B, deve pagare alla ricorrente la somma di 15.000 dollari entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro il termine indicato nel paragrafo precedente, l'importo di € 15.000 si applica interessi di mora del 5% annuo a partire dalla data di chiusura di cui sopra. Inoltre, il caso può essere trasferita al Comitato Disciplinare della FIFA, che può imporre le necessarie sanzioni disciplinari. 4. Tutte le richieste attoree di altri vengono respinti. 5. Il querelante, A, si impegna a informare il convenuto, B, il numero di conto da pagare l'importo dovuto direttamente e informare la Camera di Risoluzione delle Controversie su qualsiasi pagamento effettuato dal convenuto. 6. In conformità con le disposizioni di cui all'art. 61, par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS, il suo acronimo in francese). Il ricorso deve essere presentato direttamente al CAS entro 21 giorni dalla notifica della presente decisione, e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle linee guida stabilite dal CAS, una copia allegata alla presente decisione. Il ricorrente ha 10 giorni aggiuntivi dal termine di appello, di presentare la sua dichiarazione di appello con la descrizione dei fatti e gli argomenti giuridici sui quali fonda il suo ricorso al CAS (cfr. punto # 4 delle direttive). Per contattare il CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 CH-1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41-21/613 50 00 Fax: +41-21/613 50 01 E-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Camera di Risoluzione delle Controversie Segretario generale Markus Kattner Adj. (Direttive TAS) ______________________________ F.I.F.A. - Cámara de Resolución de Disputas (2007-2008) - los conflictos laborales – la versión oficial www.fifa.com – Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas reunida en Zurich, Suiza, el 30 de noviembre de 2007, e integrada por: Slim Aloulou (Túnez), Presidente Mario Gallavotti (Italia), miembro Zola Malvern Percival Majavu (Sudáfrica), miembro Michele Colucci (Italia), miembro Rinaldo Martorelli (Brasil), miembro conoció de la controversia planteada por el jugador A, de X, el “demandante” contra el club B, de Y, el “demandado” en relación con una disputa contractual. I. Hechos 1. El 20 de julio de 2005, el jugador A, el demandante, y el club B, el demandado, firmaron un contrato laboral vigente para las tres temporadas 2005/06, 2006/07 y 2007/08. 2. Dicho contrato estipula a favor del demandante el siguiente salario: - Apertura 2005 y Clausura 2006: un salario mensual de USD 15,000 o el monto global de USD 150,000 para toda la temporada 2005/06. - Apertura 2006 y Clausura 2007: un salario mensual de USD 18,000 o el monto global de USD 180,000 para toda la temporada 2006/07. - Apertura 2007 y Clausura 2008: un salario mensual de USD 20,000 o el monto global de USD 200,000 para toda la temporada 2007/08. 3. El 29 de mayo de 2006, el demandante contactó FIFA reclamando del demandado la suma de USD 515,000 por la ruptura injustificada del contrato de trabajo. 4. En particular, el demandante demandó: - USD 15,000 a título de sueldo adeudado por el mes de diciembre de 2005; - USD 45,000 a título de indemnización por la rescisión injustificada en base al art. 48 de la ley de trabajo de X y a los art. 1 y 17 del Reglamento del sobre el estatuto y la transferencia de jugadores; - USD 455,000 a título de indemnización por la rescisión injustificada en base al art. 48 de la ley de trabajo de X y a los art. 1 y 17 del Reglamento del sobre el estatuto y la transferencia de jugadores, y - las costas del juicio y de los gastos y costas legales. 5. El demandante explicó que el demandado le había comunicado verbalmente en diciembre de 2005 que decidió poner fin de manera unilateral al contrato sin tener justa causa. 6. El demandado rechazó la demanda del demandante, porque el poder de representación en el expediente no era válido para proceder ante la FIFA y que el reclamo mismo se encontraba prescrito en base al art. 518 de la ley de trabajo de X. 7. No obstante de lo anterior, el demandado informó que al fin del torneo Apertura 2005, es decir en diciembre de 2005, le habría ofrecido al demandante de participar en su equipo filial en la primera división “A” (C) respetando los términos de su contrato, pero que el demandante hubiera preferido irse a jugar a su país durante los seis meses siguientes. 8. Consecuentemente, el demandado habría otorgado el préstamo temporal hasta el 30 de junio de 2006, sin costo al club D. A este respecto, el demandado presentó una copia del certificado de transferencia internacional (CTI) de fecha 3 de febrero de 2006 confirmado el periodo de préstamo del 1 de enero de 2006 hasta el 30 de junio de 2006. 9. Finalmente, el demandado aseguró que el club D, o sea la Federación de Fútbol de X había devuelto el relevante CTI el 3 de julio de 2006, pero que el demandante hasta la fecha no se haya reportado con él demostrando su desinterés de continuar con la relación contractual y el deseo de no cumplir con el contrato. A este respecto, el demandado presentó una copia del CTI enviado por la Federación de Fútbol de X. 10. El demandante adhirió a su reclamo autorizando nuevamente a su abogado de representarlo en el presente caso. 11. Con respecto a la oferta de jugar para el club C, el demandante respondió que había rechazado dicha oferta porque ese club era de una categoría inferior y la oferta hecha con una remuneración menor. Al no aceptar la oferta, el demandado le habría rescindido el contrato. Y debido al hecho que el demandado no lo dejó trabajar más con él y lo dejó abandonado en Y con su familia sin remuneraciones, sin casa y sin pasajes para volver a su país, no hubiera tenido otra posibilidad que regresar a su país. 12. No obstante de lo anterior, el demandante insistió en que el demandado le habría dicho que ya no quería sus servicios, lo que había implicado dar por rescindido el contrato. A este respecto, el demandante presentó una carta de fecha 13 de diciembre de 2005 que dirigió al demandado con copia a la Federación Fútbol de Y; con sello de recepción de parte de la Federación Fútbol de Y) expresando su situación y solicitando respuesta. El demandante aseguró que dicha carta permaneció sin respuesta. 13. Asimismo, el demandante se opuso a la alegación del demandado según la cual hubiera sido transferido en préstamo a X. El demandante explicó que había firmado libremente un contrato con el club D con vigencia del 2 de enero de 2006 por 6 meses con un sueldo mensual de USD 2,000, ya que el demandado había terminado el contrato unilateralmente y sin justa causa. El demandante aseguró que él nunca había firmado documento alguno aprobando el supuesto préstamo. El demandante añadió que el hecho de que el contrato firmado con el club de X no hace referencia al supuesto préstamo en ningún lado, verificara lo antedicho. 14. El demandado también adhirió a su posición. Adicionalmente, el demandado afirmó que a pesar de que la Federación de Fútbol de X había devuelto el CTI a la Federación de Fútbol de Y el 3 de julio de 2006, el demandante jamás se hubiera reportado con él y había seguido jugando con el club D hasta el día de la fecha. 15. Asimismo, el demandado aseguró que el demandante habiendo firmado un contrato con el club de X el día 23 de diciembre de 2005 que entró en vigor el día 2 de enero de 2006, hubiera lesionado el art. 5 par. 2 del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores que dice que un jugador solo puede estar inscrito en un club. 16. Finalmente, el demandado insistió en que al abandonar su empleo el demandante de manera tácita, dio por terminado el contrato que tenía con él. 17. El 1 de noviembre de 2007, el demandante informó a la FIFA que el club D le había extendió el contrato por la temporada 2006 con un sueldo de siempre USD 2000 y que había firmado un nuevo contrato con el mismo club hasta el término del presente campeonato por una remuneración mensual de USD 1750. 18. A petición de la FIFA, la Federación de Fútbol de X informó que el 5 de enero de 2006 el club D a través de la Federación de Fútbol de X inició el trámite de transferencia del demandante del demandado, aduciendo que el demandante estaba en conflicto con esa entidad. El día 3 de febrero de 2006, la Federación de Fútbol de Y hubiera autorizado la cesión temporal a favor del club D con validez hasta el 30 de junio de 2006. Finalmente, el 3 de julio de 2006, la Federación de Fútbol de X había procedido a reintegrar al demandante al demandado de acuerdo a las condiciones en que fue cedido al club D. 19. Asimismo, la Federación de Fútbol de X informó a la FIFA que había constatado que el demandante se reincorporó al club D con el cual firmó un nuevo contrato por el año 2007 y que está jugando regularmente en los torneos de su Liga Profesional. Además, la Federación de Fútbol de X afirmó que el club D no ha efectuado el trámite de transferencia del demandante, que mantiene inscrito en el club demandado. II. Consideraciones de la Cámara de Resolución de Disputas 1. En primer lugar, la Cámara de Resolución de Disputas (CRD) analizó si era competente para tratar el presente asunto. A este respecto, hizo referencia al art. 18 par. 2 y 3 del Reglamento de procedimiento de la Comisión del Estatuto del Jugador y de la Cámara de Resolución de Disputas de la FIFA. El presente asunto fue sometido a la FIFA el 29 de mayo de 2006 por lo tanto la Cámara concluyó que las reglas de procedimiento revisadas (edición 2005) en cuestiones pendientes ante los órganos decisorios de la FIFA son aplicables al presente asunto. 2. En consecuencia y analizando la competencia de la Cámara, el art. 3 par. 1 del Reglamento de procedimiento arriba mencionado indica que la Cámara de Resolución de Disputas deberá examinar su competencia jurisdiccional en virtud de lo estipulado en los artículos 22 a 24 del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005). De acuerdo con el art. 24 par. 1 en conexión con el art. 22 (b) del Reglamento ya mencionado la Cámara de Resolución de Disputas decidirá sobre disputas relacionadas con el empleo entre un club y un jugador que cobren una dimensión internacional. 3. Por consiguiente, la Cámara de Resolución de Disputas es el órgano competente para decidir sobre la presente disputa entre un jugador de X y un club de Y referente a una disputa contractual. 4. A continuación, la Cámara analizó el poder de representación presentado por el demandante y constató que cumple con los requerimientos procesales de la FIFA. Asimismo, la Cámara tomó nota de que los hechos que dieron origen a la disputa ocurrieron en diciembre de 2005 y que el presente reclamo fue sometido a la FIFA el día 29 de mayo de 2006, o sea antes de que hayan transcurrido dos años desde diciembre de 2005 (cf. art. 25 par. 5 del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores, edición 2005). Por lo tanto, la Cámara decidió rechazar los argumentos del demandado, según los cuales el reclamo supuestamente había sido inadmisible por falta de poder de representación y/o por prescripción. 5. Posteriormente, la Cámara analizó cual es la edición del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores que debe ser aplicado al fondo del presente asunto. A este respecto, la Cámara hizo referencia al art. 26. par. 1 y 2 del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005) en su versión en conformidad con la circular FIFA Nº 995 con fecha del 23 de septiembre de 2005. Además, la Cámara tomó en cuenta que el relevante contrato laboral fue firmado entre las partes el 20 de julio de 2005 y que la demanda fue sometida a FIFA el 29 de mayo de 2006. En vista de lo antedicho la Cámara concluyó que el Reglamento FIFA sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005, en adelante: el Reglamento) es aplicable al fondo del presente caso. 6. A continuación, la Cámara de Resolución de Disputas procedió a examinar el litigio en cuanto al fondo. A este respecto, los miembros de la Cámara revisaron todos los documentos que figuran en el expediente. 7. A este respecto, la Cámara tomó nota de que, por un lado, el demandante afirma que en diciembre de 2005, el demandado puso fin de manera unilateral al contrato laboral sin tener justa causa, porque no había aceptado jugar para su equipo filial en una categoría inferior y con una remuneración menor. En este contexto, la Cámara analizó la carta de fecha 13 de diciembre de 2005 presentada por el demandante, mediante la cual ese último aparentemente informó a la Federación de Fútbol de Y de los hechos mencionados. Finalmente, la Cámara observó que consecuentemente el demandante reclama el sueldo adeudado por el mes de diciembre de 2005 y una indemnización por la ruptura sin justa causa más costas del juicio y costas legales. 8. Por otro lado, la Cámara notó que el demandado está convencido que fue el demandante que terminó el contrato laboral con él unilateralmente al abandonar su club, al no reportarse más con él después del préstamo así como al firmar un nuevo contrato con otro club. Por lo tanto, la Cámara concluyó que el demandado exige el rechazo del reclamo. 9. En consideración de las posiciones arriba mencionadas, los miembros de la Cámara de Resolución de Disputas iniciaron sus deliberaciones analizando que las partes concluyeron un contrato laboral el 20 de julio de 2005 válido para las temporadas 2005/06, 2006/07 y 2007/08. 10. Posteriormente, la Cámara dirigió su atención al hecho de que es inconcuso que las dos partes consideran como terminada su relación contractual. El demandante alegando que fue el demandado que terminó el contrato en diciembre de 2005, y el demandado insistiendo que fue el demandante que terminó el contrato al no reportarse más finalizando el préstamo el 30 de junio de 2006. Por lo tanto, la Cámara concluyó que la relación contractual entre las partes terminó a más tardar el 30 de junio de 2006. 11. A continuación, y con respecto a la demanda del demandante que el demandado no le pagó su salario para el mes de diciembre de 2005, la Cámara recordó que como regla general un club debe pagarle a un jugador los salarios para los meses durante los cuales este último le haya prestado sus servicios al club. A este respecto, los miembros de la Cámara consideraron que, en acuerdo a la documentación remitida por ambas partes, particularmente teniendo en cuenta que el demandado no aportó evidencia alguna con respecto al pago del salario reclamado, el demandado le adeudaba al demandante un mes de salario en el momento en el cual el demandante eligió jugar para el club D en enero de 2006. 12. En virtud de lo expuesto, la Cámara decidió que el demandado debe pagarle al demandante el salario por el mes de diciembre de 2005, es decir el monto de USD 15,000. 13. Posteriormente, la Cámara de Resolución de Disputas pasó a examinar la pregunta si una de las dos partes rompió el contrato vigente con justa causa y, en caso afirmativo, debe pagarle una indemnización a la otra parte por la ruptura del contrato de trabajo injustificada. 14. A este respecto, la Cámara constató que los hechos que el demandado aprobó la expedición del CTI por el demandante el 3 de febrero de 2006, es decir muy poco tiempo después de la transferencia del jugador a X - algo que el demandado con mucha probabilidad no hubiera hecho si estaba de la opinión que el demandante no iba volver con él después de los seis meses de préstamo y que la Federación de Fútbol de X devolvió el CTI después del periodo mencionado, no le dejan otra opción que concluir que es lo más probable que el demandante en realidad si fue transferido al club chileno en préstamo. Por lo tanto, la Cámara enfatizó que al no reintegrarse el demandante al club demandado en julio de 2006, el demandante no cumplió con sus obligaciones contractuales, y por tanto, rompió el contrato. En virtud de lo expuesto, la Cámara rechazó la indemnización reclamada por el demandante. 15. Asimismo, la Cámara destacó que el comportamiento del demandado al no reclamar los servicios del demandante al fin del préstamo en julio de 2006 ni durante todo el procedimiento ante la FIFA - por lo menos no supo demostrar el contrario mediante documentación probatoria - demostró que el demandado es parcialmente responsable por el fin prematuro de la relación contractual entre las partes. 16. Finalmente, y con respecto a las costas del juicio y costas legales reclamadas por el demandante, la Cámara se refirió a los párrafos 2 y 3 del art. 15 del Reglamento de procedimiento de la Comisión del Estatuto del Jugador y de la Cámara de Resolución de Disputas de la FIFA, los cuales establecen que tratándose de procesos de la Cámara de Resolución de Disputas no habrá lugar a imposición de costas ni se concederá ninguna indemnización procesal. Consecuentemente, la Cámara decidió de rechazar las respectivas exigencias. 17. En virtud de todo lo expuesto, la Cámara de Resolución de Disputas concluyó que el reclamo del demandante es parcialmente aprobado y el demandado debe pagar al demandante la suma de USD 15,000 por el salario adeudado del mes de diciembre de 2005. III. Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas 1. El reclamo del demandante, A, es parcialmente aceptado. 2. El demandado, B, debe pagarle al demandante la cantidad de USD 15,000 en un plazo de 30 días a contar desde la fecha de notificación de la presente decisión. 3. En caso de que la cantidad adeudada no sea pagada dentro del plazo establecido en el punto anterior, a la cantidad de USD 15,000 se aplicarán intereses moratorios del 5% per annum desde la expiración del plazo arriba mencionado. Además, el caso podrá ser trasladado a la Comisión Disciplinaria de la FIFA, la cual podrá imponer las sanciones disciplinarias necesarias. 4. Todas las otras reclamaciones del demandante son rechazadas. 5. El demandante, A, se compromete a comunicar al demandado, B, el numero de cuenta en la que deberá abonarse la suma adeudada directamente, así como informar a la Cámara de Resolución de Disputas sobre cualquier pago efectuado por el demandado. 6. De acuerdo con lo previsto por el art. 61, par. 1, de los Estatutos de la FIFA, esta decisión podrá ser apelada ante el Tribunal Arbitral del Deporte (TAS, en sus siglas en francés). La apelación deberá interponerse directamente ante el TAS en un plazo de 21 días contados desde la notificación de esta decisión, y deberá contener todos los elementos de conformidad con el punto nº 2 de las directivas establecidas por el TAS, cuya copia adjuntamos a la presente. El apelante dispone de 10 días adicionales, a partir del vencimiento del plazo para apelar, a fin de presentar su escrito de apelación con la descripción de los hechos y los argumentos legales sobre los cuales basa su recurso de apelación ante el TAS (véase el punto nº 4 de las directivas adjuntas). Para ponerse en contacto con el TAS deberán dirigirse a: Tribunal Arbitral del Deporte Avenue de Beaumont 2 CH-1012 Lausana Suiza Tel.: +41-21/613 50 00 Fax: +41-21/613 50 01 Dirección electrónica: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Por la Cámara de Resolución de Disputas Markus Kattner Secretario General Adjunto Adj. (Directivas del TAS) ______________________________
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