F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 30 novembre 2007 e incluso: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Mario Gallavotti (Italia), membro Majavu Zola (Sud Africa), un membro Michele Colucci (Italia), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro sulla domanda sollevata da Player X, in seguito “il richiedente “contro il Club Z, Bolivia seguito” convenuto “in relazione al contratto di lavoro firmato tra il giocatore e il club X Z. I.

F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 30 novembre 2007 e incluso: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Mario Gallavotti (Italia), membro Majavu Zola (Sud Africa), un membro Michele Colucci (Italia), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro sulla domanda sollevata da Player X, in seguito "il richiedente "contro il Club Z, Bolivia seguito" convenuto "in relazione al contratto di lavoro firmato tra il giocatore e il club X Z. I. Atti 1. L'8 marzo 2005, Player X, l'attore ha firmato un contratto di lavoro con la Z club, il convenuto. Il contratto era letteralmente vigore al momento della costituzione del giocatore prima squadra, e dovrebbe terminare il 31 dicembre 2005. 2. Il contratto di lavoro era previsto un compenso mensile di USD 2 100. Detto stipendio da pagare mensilmente in via posticipata, letteralmente il 20 del prossimo mese. 3. Questo contratto di lavoro, al n clausola 5, a condizione che la quota di prestito per la carta il giocatore riceverà la somma di USD 2 000 alla firma del contratto di lavoro in questione. 4. La clausola none del contratto di lavoro relativo citato come motivo di risoluzione del contratto, se ritiene che il club non richiede i servizi del giocatore per scarso rendimento, il club dovrà dare un preavviso di cinque giorni di anticipo e si terrà pagamento competente, in conformità con il tempo lavorato. 5. Nel numero clausola 10, il contratto di lavoro afferma che le parti convengono che qualsiasi, disputa disaccordo, materia o reclamo derivante dall'applicazione o interpretazione del contratto di lavoro in questione è stata risolta in sede di conciliazione o arbitrato all'interno della stessa Federazione o della Lega del calcio professionistico. 6. Secondo il denunciante, datato 30 aprile 2005, la società convenuta ha rescisso il contratto di lavoro unilateralmente e senza motivo. Secondo la ricorrente al momento della cessazione, la società resistente non aveva pagato gli stipendi per i mesi di marzo e aprile 2005. La ricorrente sottolinea, inoltre, che ha servito il club partire dal 1 marzo 2005. 7. Il 12 maggio 2005, l'attore chiamato il convenuto a pagare gli stipendi a lui dovuto per il periodo lavorato. 8. Il 13 settembre 2005, il denunciante si è rivolto alla Fifa per registrare la risoluzione del contratto di lavoro senza giusta causa dal club in questione e la domanda di pagamento della somma di USD 21 000: 1. USD 16.800 per gli stipendi da maggio a 2005 (8 x US $ 2100) 2 dicembre. USD 4.200 per gli stipendi di marzo e aprile 2005 (2 x USD 2100) 3. Il ricorrente ha anche sanzioni sportive contro il club citato. 9. Il 26 novembre 2005, il Resistente ha affermato nella sua posizione che, in virtù di una clausola contrattuale, se il club ritiene i servizi di quel giocatore non sono più necessarie a causa delle scarse prestazioni del giocatore, si applica nei limiti cessazione del contratto di lavoro di 5 giorni e il pagamento dei salari al giocatore deve essere per il tempo lavorato da lui. 10. La convenuta sostiene che il giocatore era al club quasi due mesi, cioè fino alla fine di aprile 2005 e, successivamente, il giocatore ha lasciato il club, in grado quindi di mantenere un dialogo con il richiedente. Il club allegato una lettera datata 29 Aprile 2005, scritto da l'allenatore del club all'attenzione del Presidente, informando quest'ultima che il giocatore non frequentare la formazione senza documenti giustificativi. Il secondo paragrafo di questa lettera dice che il giocatore non ha preso parte ai giochi per il club a causa del loro scarso rendimento. 11. Il club afferma inoltre che i diritti sportivi ed economici appartengono al giocatore e per questo motivo è stato deciso che il giocatore sarebbe stato pagato un importo di USD 2 000 per il noleggio dei propri diritti per un periodo di 10 mesi, cioè dal tempo la durata del contratto. 12. La convenuta conclude che 2 000 USD sono stati versati al ricorrente per l'affitto di cui sopra. A causa del fatto che il giocatore giocato solo due mesi, il club deve solo $ 400 per questo concetto e, quindi, il giocatore che dovrebbe essere il club di USD 1 600 per lo stesso concetto. In relazione a due mesi di salario rivendicati, la convenuta sostiene di essere stato in grado di pagare al giocatore i due stipendi mensili per l'assenza di quest'ultimo. 13. In breve, alla luce di quanto precede, il club sostiene di essere il giocatore due mesi di salario, vale a dire, USD 4 200 e per questo dobbiamo detrarre l'importo di USD 1 600. 14. La convenuta sostiene che il contratto di lavoro è stata violata dal giocatore, in primo luogo, a causa del suo basso rendimento e, dall'altro, a causa del loro abbandono del club, come dimostra la lettera allegata al file manager. 15. La convenuta aggiunge che secondo l'attuale struttura giuridica a livello nazionale e internazionale, deve essere esaurito prima dei canali giuridici nazionali e che il paese che possiede il convenuto deve rivolgersi prima alla Corte di Contenzioso della Federazione, sono disciplinati dall'articolo 54 della Costituzione della Federazione interessata. L'imputato dice che in prima istanza, è l'autorità nazionale che deve trattare il caso. Chiede, infine, convenuto che la controversia è stata sottoposta prima all'autorità nazionale citata e successivamente, se necessario, fare riferimento alle istanze di FIFA. 16. Il 5 gennaio 2006, la ricorrente ha presentato la sua risposta alla posizione emesso dal club citato. In questa risposta, il richiedente conserva il suo credito originario. 17. Per quanto riguarda l'accusa di presunto scarso rendimento dal convenuto per giustificare il licenziamento del giocatore, la ricorrente sostiene che questa causa è considerata illegale dalla dottrina e dalla giurisprudenza. 18. Per quanto riguarda la lettera asserito dalla convenuta in cui l'allenatore informa la direzione di assenza del giocatore del club, la ricorrente afferma che questa lettera non è mai stato portato alla loro attenzione e anche per le informazioni fornite dal coach Il club non ha incoraggiato il giocatore al lavoro reemprendiera. Pertanto, la ricorrente afferma che non si può considerare tale documento e questo documento può essere un montaggio del convenuto. 19. La ricorrente afferma che il capo della cessazione del contratto di lavoro è il club intervistato da quando è stato assunto l'8 marzo 2005 e fino al 29 aprile 2005, il ricorrente non aveva ricevuto alcuna retribuzione. 20. In relazione alla somma di USD 2 000 che la convenuta ha pagato al giocatore in affitto, la ricorrente precisa che esso corrisponde al bonus di firma, che, secondo la dottrina è parte integrante dello stipendio e non soggetto a rimborso sia il convenuto dal ricorrente. 21. Il 16 gennaio 2006, l'attore ha inviato una lettera alla FIFA. In quest'ultimo caso, l'attore nega categoricamente di aver lasciato il club e ha ribadito che il giocatore è stato respinto il 30 aprile 2005. La ricorrente afferma che in quelle condizioni, chiamati per la reintegrazione al suo posto il 12 maggio 2005, che ha respinto il club. La ricorrente afferma che la parte che asserisce un motivo valido per il licenziamento deve essere in corso in loro obblighi e che questo non era il caso, perché il club doveva due mesi di stipendio al giocatore. 22. Il 23 gennaio 2006, il convenuto trasmesso i suoi doppi nel presente procedimento. In questa comunicazione l'imputato mantiene la sua posizione. Per quanto riguarda l'argomento della convenuta sostiene che gli era stato detto rapporto l'allenatore, l'interpellato ha dichiarato che come ha comunicato se il giocatore non c'era più. In relazione alla lettera autenticata del 12 maggio che il giocatore ha inviato il club, il convenuto non contesta questo elemento, ma afferma che non è stato facile trovare il giocatore a risolvere questo problema. 23. Con fax del 22 maggio 2006, la ricorrente che il giudice in una questione della Federazione non soddisfa i requisiti della FIFA. Il ricorrente ha comunicato FIFA che per il resto del 2005, cioè dopo la risoluzione del contratto di cui trattasi non aveva ricevuto alcun compenso da quando aveva giocato come un dilettante in un altro club. 24. Il 1 ° settembre 2006, la convenuta ha dichiarato in una comunicazione che il giocatore aveva volontariamente firmato il contratto di lavoro che comprendeva la fornitura di prestazioni insufficienti. 25. In relazione alla richiesta di risarcimento giocatore di USD 21 000, che il ricorso deve essere respinto in quanto nessun giocatore può firmare due contratti con due squadre durante il periodo di iscrizione stessa. Infatti, la convenuta sostiene di aver concesso il certificato internazionale di trasferimento (ITC) del giocatore del 24 maggio 2005, per altri Association pertinenti e il suo club affiliato. 26. In conseguenza di tutto questo, la convenuta sostiene che il giocatore di club, non avendo comunicato la sua nuova disputa contrattuale club in questione, tacitamente accettato che non vi è causa pendente con il club citato. Inoltre, la società convenuta deve ricordare che il lettore riconosce l'importo di USD 4 200. 27. Infine, la convenuta chiede che il club è riconosciuto che la cessazione anticipata del contratto era di comune accordo. Sostenuto dalla convenuta, pertanto, chiedere il licenziamento del giocatore in questione e riconoscere la competenza della Corte delle controversie Federazione citato in giudizio il club e se questo non accade per punire il giocatore per aver mantenuto una rapporto contrattuale con due squadre durante una stagione. 28. Il giorno 11 giugno 2007 e come richiesto dalla FIFA, club il nuovo giocatore ha detto che il giocatore X è stato registrato con il membro del club dal 27 maggio 2005 al 29 Luglio 2005 come giocatore amatoriale. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare la questione. A questo proposito, ha fatto riferimento all'art. 18 par. 2 e 3 del regolamento di procedura della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie della FIFA. La questione è stata sottoposta alla FIFA il 13 settembre 2005 la Camera ha quindi concluso che le regole delle procedure (edizione 2005) in materia pendenti dinanzi ai organi decisionali della FIFA sono applicabili a questo caso. 2. Di conseguenza la competenza della Camera, art. 3 par. 1 del Regolamento di cui sopra procedura indica che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la sua competenza ai sensi delle disposizioni degli articoli da 22 a 24 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 coppia. 1, in connessione con l'arte. 22 (b) del regolamento e di cui la Camera di Risoluzione delle Controversie decide legate all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. A questo proposito, e riguardante la competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie a che fare con la materia, membri della Camera di cui la tesi presentata da parte del convenuto secondo cui l'attore dovrebbe andare prima alla risoluzione del contenzioso Corte Federazione del convenuto e in questo senso il convenuto ha chiesto che questa controversia è stata sottoposta prima all'autorità nazionale citata e successivamente, se necessario, fare riferimento alle istanze di FIFA. Inoltre, i membri della Camera ha sottolineato che la convenuta ha ritenuto che la Corte delle controversie della Federazione dovrebbe essere competente in questo caso. 4. Con riferimento a quanto sopra, la sezione di cui alla giurisprudenza della Camera di risoluzione delle controversie in cui si afferma che in generale tutte le controversie relative alle questioni del lavoro tra un club e un giocatore che godono di una dimensione internazionale, vale a dire le parti o dello stesso paese, avrebbe diritto a presentare la loro controversia le organi decisionali della FIFA a meno che non è stato stabilito a livello nazionale, un tribunale arbitrale indipendente, a rispettare i principi della pari rappresentanza di giocatori e club e con un presidente indipendente, ai sensi dell'art. 22 b) del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Infatti i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie ha sottolineato il contenuto del suddetto articolo il quale afferma chiaramente che la FIFA è competente a trattare "legati all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che hanno una dimensione internazionale, a meno che stabilito a livello nazionale, e nel quadro del partenariato o di un contratto collettivo, un tribunale arbitrale indipendente che garantisce un processo equo e nel rispetto del principio della rappresentanza sostenitore dei giocatori e club. " 5. I membri della Camera di Risoluzione delle Controversie rilevato che la convenuta non ha dimostrato l'esistenza di un tribunale arbitrale indipendente del convenuto alla Federazione in conformità con i requisiti stabiliti dai regolamenti della FIFA, ma l'unico club invocato solo la competenza della Corte delle controversie della Federazione in questione per risolvere questa controversia, in conformità con una clausola contrattuale. 6. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha detto il motivo organi decisionali della Fifa per il trattamento di questo caso invocato dalla società convenuta, deve essere respinto e, inoltre, che la sostanza della questione potrebbe essere considerato e analizzato . 7. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sulla controversia in esame tra un giocatore e un club X Z contenzioso riguardante in vista di un contratto di lavoro. 8. Successivamente, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori deve essere applicato fino in fondo questo caso. A questo proposito, la camera di cui alla tecnica. 26. coppia. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005), come modificato in conformità con la FIFA Circolare n ° 995 datata 23 settembre, 2005. Inoltre, la Camera ha tenuto conto del relativo contratto è stato firmato tra le parti l'8 marzo 2005 e che la domanda è stata presentata alla FIFA il 13 settembre, 2005. Dato quanto sopra, la Camera ha concluso che il Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione 2005, qui di seguito: Regolamento) è applicabile alla sostanza di questo caso. 9. Poi, entrando nella parte inferiore del case della Camera preso atto che l'8 marzo 2005, il ricorrente e il convenuto ha firmato un contratto di lavoro valido fino al 31 dicembre 2005, che prevede uno stipendio mensile di 2 100 USD, e una somma di USD 2 000 alla firma del contratto. 10. Poi i membri della Camera ha osservato che l'attore ed il convenuto concluso il loro rapporto contrattuale il 30 aprile 2005, che è stata ammessa da entrambe le parti nel presente procedimento. 11. Come conseguenza di quanto sopra, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie considerato che dovevano per prima cosa stabilire che la parte interessata aveva risolto il contratto di lavoro con o senza causa, e sulla base di questa determinazione gli aspetti finanziari propri di questo caso. 12. A questo proposito, i membri della Camera ha osservato che la convenuta nella sua posizione, in conformità del contratto di lavoro, il giocatore ha violato i suoi obblighi contrattuali a causa del loro scarso rendimento, in primo luogo. 13. I membri ritenuto opportuno analizzare le ragioni citate dalla convenuta rispetto alla rescissione per scarso rendimento, in tal modo la Casa ha proceduto ad analizzare la nona clausola del contratto riguardante i motivi per la rescissione, che recita: "Nel caso in cui il CLUB ritiene che non richiede più i servizi del giocatore, per scarso rendimento, noterete cinque giorni di anticipo e il pagamento è stato effettuato in base al tempo lavorato ". 14. A questo proposito, la Camera ha ricordato che secondo la sua giurisprudenza consolidata e del diritto, una clausola che dà una parte il diritto di rescindere unilateralmente il contratto senza fornire l'altra parte lo stesso diritto, è, in linea di principio, una clausola è valida discutibile. In particolare, la disposizione deve essere classificata come non ammissibili, non è valida, se si crea uno squilibrio tra i diritti presunti e ingiustificati e gli obblighi del ricorrente e del convenuto. 15. Per quanto riguarda questo caso e in particolare il riferimento nel contratto clausola nona, la Camera ha concluso che la fine non è una ragione abbastanza valida per giustificare una rescissione unilaterale senza giusta causa e conseguenza del convenuto che l'argomento deve essere respinto. 16. Poi la casa ha sottolineato che la tesi presentata dalla convenuta in quanto il giocatore ha avuto scarse prestazioni non è di per sé o potrebbe essere interpretato come giusta causa di licenziamento, soprattutto come base per questo sono puramente soggettiva e si basano esclusivamente sulla prova di un partito unico. 17. Per queste ragioni, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso all'unanimità che la convenuta aveva risolto unilateralmente il rapporto contrattuale con l'attore senza giusta causa e che, di conseguenza l'attore ha diritto al risarcimento per rottura ingiustificata del contratto di lavoro. 18. In primo luogo, i membri della Camera ha osservato che il ricorrente servito come un giocatore di football durante i mesi di marzo e aprile 2005 e che la convenuta non ha pagato alcun stipendio mensile al giocatore. La Camera ha sottolineato che questo fatto è stato riconosciuto dalla convenuta, vale a dire l'importo di USD 4 200. 19. Di conseguenza, la Camera ha deciso che il periodo effettivamente lavorato dal giocatore per i mesi di marzo e aprile 2005 sono stati senza dubbio unliquidated dalla convenuta. A causa del fatto che il contratto di lavoro previsto a tale scopo uno stipendio mensile di USD 2 100 e in virtù di quanto precede, la Camera ha ritenuto che il convenuto è tenuto a pagare al ricorrente la somma di USD 4 200 dei salari dovuti per il tempo lavorato , vale a dire entro il marzo 2005 e aprile 2005. 20. In secondo luogo, i membri della Camera di cui l'indennizzo richiesto dal ricorrente per il contratto di violazione ingiustificata di collocamento competente. A questo proposito, la Camera ha osservato che il giocatore in questione dopo la risoluzione del contratto da parte del convenuto, è stato registrato come giocatore dilettante 27 mag 2005 fino al 29 luglio 2005 per un altro club più tardi. 21. Pertanto, la Camera ha ritenuto che date le circostanze del caso di specie e ai sensi dell'art. 17 coppia. 1 del Regolamento, il richiedente ha diritto di ottenere il risarcimento di recesso unilaterale del contratto di lavoro l'importo di USD 15 000. I membri della Camera ha mostrato che l'importo di tale compensazione, era considerato il pro rata dell'importo versato di USD 2 000 di firmare il relativo contratto da parte del convenuto, il che significa che la Casa considerare la quantità di USD 1 600 che il giocatore dovrebbe tornare al convenuto per il tempo non ha funzionato. 22. Per tutto quanto precede, la Camera di Risoluzione delle Controversie accolto il ricorso del ricorrente in parte e ha deciso che il convenuto deve versare al ricorrente la somma di USD 4.200 al mese dei salari dovuti per i mesi di marzo e aprile ha lavorato nel 2005 più USD 15 000 a titolo di risarcimento per violazione ingiustificata dei lavori, arrivando alla somma totale di USD 19 200. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Parzialmente accettare l'affermazione del ricorrente, il giocatore X. 2. Condannare la convenuta, il club Z, di pagare l'importo giocatore X di USD 19 200 in un periodo di 30 giorni dalla notifica della presente decisione. 3. Avvisa il club Z, per il mancato rispetto del termine stabilito nel paragrafo precedente, l'importo di USD 19 200 si applicano interessi di mora del 5% annuo a partire dal termine di cui sopra. Inoltre, il caso può essere trasferita al Comitato Disciplinare della FIFA, che può imporre le necessarie sanzioni disciplinari. 4. Tutte le richieste attoree di altri vengono respinti. 5. Player X si impegna a informare il numero di club di Z conto in cui l'importo dovuto è versato direttamente e informare la Camera di Risoluzione delle controversie sui pagamenti effettuati dalla società Z. 6. In conformità con le disposizioni di cui all'art. 61, comma 1, dello Statuto della FIFA questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS, il suo acronimo in francese). Il ricorso deve essere presentato direttamente al CAS entro 21 giorni dalla notifica della presente decisione, e deve contenere tutti gli elementi in conformità con nessun elemento. 2 delle linee guida stabilite dal CAS, una copia allegato. Il ricorrente ha 10 giorni aggiuntivi dal termine di appello, per presentare la sua lettera di appello con la descrizione dei fatti e gli argomenti giuridici sui quali fonda il suo ricorso al CAS (cfr. punto n. 4 delle direttive). Per contattare il CAS deve essere indirizzata a: Avenue de Beaumont febbraio 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 E-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Camera di Risoluzione delle Controversie del Segretario Generale Jérôme Valcke Adj. (Direttive CAS) ______________________________ F.I.F.A. - Cámara de Resolución de Disputas (2007-2008) - los conflictos laborales – la versión oficial www.fifa.com – Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas reunida en Zurich, Suiza, el 30 de noviembre de 2007 e integrada por: Slim Aloulou (Túnez), Presidente Mario Gallavotti (Italia), miembro Zola Majavu (Sudáfrica), miembro Michele Colucci (Italia), miembro Rinaldo Martorelli (Brasil), miembro conoció de la controversia planteada por el Jugador X, en adelante, “el demandante” contra el Club Z, Bolivia en adelante, “el demandado” en relación con el contrato de trabajo firmado entre el jugador X y el club Z. I. Hechos 1. El 8 de marzo de 2005, el jugador X, el demandante, firmó un contrato de trabajo con el club Z, el demandado. Dicho contrato tenía efecto textualmente en el momento de la incorporación del jugador al primer equipo, y preveía finalizar el 31 de diciembre de 2005. 2. Este contrato de trabajo preveía un salario mensual de USD 2 100. Dicho salario debía pagarse a meses vencidos, textualmente el día 20 del mes siguiente. 3. Este contrato de trabajo, en su cláusula número 5, preveía textualmente que por el préstamo de su pase el jugador recibirá la suma de USD 2 000 a la firma del contrato de trabajo en cuestión. 4. La cláusula novena del relevante contrato de trabajo menciona como causales de rescisión del contrato, que en caso de que el club considere que no precisa de los servicios del jugador por bajo rendimiento, el club dará un aviso con cinco días de anticipación y se efectuará el pago pertinente en conformidad con el tiempo trabajado. 5. En su cláusula número 10, el contrato de trabajo menciona que las partes del presente contrato acuerdan que todo litigio, desacuerdo, cuestión o reclamación resultante de la aplicación o de la interpretación del contrato de trabajo en cuestión, se resolverá definitivamente mediante una conciliación o un arbitraje en el seno de la propia Federación o de la Liga de Fútbol Profesional. 6. Según el demandante, con fecha 30 de abril 2005, el club demandado rescindió el contrato de trabajo unilateralmente y sin causa justificada. Según el demandante, en el momento de la rescisión, el club demandado no había pagado los salarios correspondientes a los meses de marzo y abril de 2005. El demandante afirma igualmente que prestó sus servicios al club desde el 1 de marzo de 2005. 7. El 12 de mayo de 2005, el demandante instó al demandado a pagarle los salarios que se le debían por el período trabajado. 8. El 13 de septiembre de 2005, el demandante se dirigió a la FIFA para hacer constar la rescisión del contrato de trabajo sin causa justificada por parte del club en cuestión y reclamar el pago de la suma de USD 21 000: 1. USD 16 800 correspondientes a los salarios de mayo a diciembre de 2005 (8 x USD 2 100); 2. USD 4 200 correspondientes a los salarios de marzo y abril de 2005 (2 x USD 2 100); 3. El demandante solicita asimismo sanciones deportivas contra el club demandado. 9. El 26 de noviembre de 2005, el demandado afirma en su posición que, de conformidad con una cláusula contractual, si el club considera que los servicios del jugador ya no son necesarios, a causa de un bajo rendimiento del jugador, será aplicable un plazo de rescisión del contrato de trabajo de 5 días y el pago de los salarios al jugador deberá efectuarse por el tiempo trabajado por este último. 10. El demandado afirma que el jugador estuvo presente en el club casi dos meses, es decir, hasta finales de abril de 2005, y que posteriormente el jugador dejó el club, sin poder, de este modo, mantener un diálogo con el demandante. El club adjunta una carta fechada el 29 de abril de 2005, escrita por el entrenador del club a la atención del Presidente, en la que informa a este último de que el jugador ya no asiste a los entrenamientos sin justificantes. El segundo párrafo de esta carta menciona que el jugador no ha tomado parte en los partidos disputados por el club a causa de su bajo rendimiento. 11. El club afirma igualmente que los derechos deportivos y económicos pertenecen al jugador y que por este motivo se acordó que se pagaría al jugador una suma de USD 2 000 por el alquiler de sus derechos por un período de 10 meses, es decir, por el tiempo de la duración del contrato de trabajo. 12. El demandado afirma que USD 2 000 se pagaron al demandante por el alquiler antes mencionado. Debido al hecho de que el jugador sólo jugó dos meses, el club sólo le debe por este concepto USD 400, y, por tanto, el jugador es quien debe al club USD 1 600 por este mismo concepto. En relación con los dos meses de salarios reclamados, el demandado afirma no haber podido pagar al jugador los dos salarios mensuales debido a la ausencia de este último. 13. En definitiva y en vista de lo anterior, el club afirma que debe al jugador dos meses de salarios, es decir, USD 4 200 y que a ello le debe deducir la suma de USD 1 600. 14. El demandado pretende que el contrato de trabajo ha sido incumplido por el jugador, en primer lugar, a causa de su bajo rendimiento y, en segundo lugar, a causa de su abandono del club, demostrado por la carta del entrenador adjunta al expediente. 15. El demandado añade también que según la estructura jurídica vigente a nivel nacional e internacional, deben agotarse ante las vías jurídicas nacionales y que en el país al cual pertenece el demandado hay que acudir en primer lugar al Tribunal de Resolución de Litigios de la Federación, que está regulado en el artículo 54 del Estatuto Orgánico de la Federación en cuestión. El demandado menciona que en primera instancia, es la autoridad nacional la que debe conocer del litigio. Finalmente, el demandado solicita que este litigio sea sometido en primer lugar a la instancia nacional antes citada y que, posteriormente, en caso de que sea necesario, se remita a las instancias de la FIFA. 16. El 5 de enero de 2006, el demandante transmitió su réplica a la posición emitida por el club demandado. En esta réplica el demandante mantiene su demanda inicial. 17. En relación con la acusación de bajo rendimiento alegada por el demandado para justificar el despido del jugador, el demandante afirma que esta causa es considerada ilícita por la doctrina y la jurisprudencia. 18. En relación con la carta alegada por el demandado en la que el entrenador informa a la dirección del club de la ausencia del jugador, el demandante afirma que esta carta nunca fue puesta en su conocimiento y que, además, ante la información transmitida por el entrenador el club jamás instó al jugador a que reemprendiera el trabajo. Así pues, el demandante afirma que no se puede tener en cuenta un documento de este tipo y que este documento puede ser un montaje del demandado. 19. El demandante afirma que el responsable de la rescisión del contrato de trabajo es el club demandado dado que fue contratado el 8 de marzo de 2005 y hasta el 29 de abril de 2005, el demandante no había recibido salario alguno. 20. En relación con la suma de USD 2 000 que el demandado pagó al jugador en concepto de alquiler, el demandante afirma que ésta corresponde a la prima de firma, que, según la doctrina, forma parte integrante del salario y que no está sujeta a reembolso alguno al demandado por parte del demandante. 21. El 16 de enero de 2006, el demandante remitió una comunicación a la FIFA. En esta última, el demandante niega categóricamente haber abandonado el club y reitera que el jugador fue despedido el 30 de abril de 2005. El demandante menciona que en esas condiciones, reclamó la reincorporación a su puesto de trabajo el 12 de mayo de 2005, lo que rechazó el club. El demandante menciona que la parte que alega una causa justificada de rescisión debe estar al día en sus obligaciones y que éste no era el caso, ya que el club debía dos meses de salario al jugador. 22. El 23 de enero de 2006, el demandado transmitió su duplica en el presente procedimiento. En esta comunicación el demandado mantiene su posición inicial. En relación con la argumentación del demandado que mantiene que no se le comunicó el informe del entrenador, el demandado afirma que cómo podía comunicársele si el jugador había desaparecido. En relación con la carta notarial fechada el 12 de mayo que el jugador remitió al club, el demandado no niega este elemento pero menciona que no fue fácil encontrar al jugador para tratar este tema. 23. Mediante fax fechado el 22 de mayo de 2006, el demandante subraya que el tribunal en cuestión de la Federación no cumple con las exigencias de la FIFA. El demandante informó a la FIFA de que durante el resto del año 2005, es decir, después de la rescisión del contrato objeto de litigio, no había percibido remuneración alguna puesto que había jugado como aficionado en otro club. 24. El 1 de septiembre de 2006, el demandado mencionó en una comunicación que el jugador había firmado por su propia voluntad el contrato de trabajo que incluía la cláusula de bajo rendimiento. 25. En relación a la demanda del jugador de una indemnización de USD 21 000, dicha demanda debe desestimarse ya que ningún jugador puede firmar dos contratos con dos clubes durante el mismo período de inscripción. En efecto, el demandado afirma haber concedido el Certificado de Transferencia Internacional (CTI) del jugador el 24 de mayo de 2005 a favor otra Asociación y de su relevante club afiliado. 26. En consecuencia de todo lo anterior, el club demandado afirma que el jugador, al no informar a su nuevo club del litigio contractual en cuestión, aceptó tácitamente que no hay ningún asunto pendiente con el club demandado. Además, el club demandado menciona que reconoce deber al jugador la cantidad de USD 4 200. 27. Finalmente, el club demandado solicita que se reconozca que la rescisión anticipada del contrato fue de común acuerdo. El demandado solicita, así pues, que se desestime la demanda del jugador en cuestión y que se reconozca la competencia del Tribunal de Resolución de Litigios de la Federación del club demandado y, si esto no sucediera, que se sancione al jugador por haber mantenido una relación contractual con dos clubes durante una misma temporada. 28. El 11 de junio de 2007 y como solicitado por la FIFA, la Asociación del nuevo club del jugador informó que el jugador X estuvo inscrito en los registros de su club afiliado desde el 27 de mayo de 2005 hasta el 29 de julio de 2005 como jugador aficionado. II. Consideraciones de la Cámara de Resolución de Disputas 1. En primer lugar, la Cámara de Resolución de Disputas analizó si era competente para tratar el presente asunto. A este respecto, hizo referencia al art. 18 par. 2 y 3 del Reglamento de procedimiento de la Comisión del Estatuto del Jugador y de la Cámara de Resolución de Disputas de la FIFA. El presente asunto fue sometido a la FIFA el 13 de septiembre de 2005 por lo tanto la Cámara concluyó que las reglas de procedimiento revisadas (edición 2005) en cuestiones pendientes ante los órganos decisorios de la FIFA son aplicables al presente asunto. 2. En consecuencia y analizando la competencia de la Cámara, el art. 3 par. 1 del Reglamento de procedimiento arriba mencionado indica que la Cámara de Resolución de Disputas deberá examinar su competencia jurisdiccional en virtud de lo estipulado en los artículos 22 a 24 del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005). De acuerdo con el art. 24 par. 1 en conexión con el art. 22 (b) del Reglamento ya mencionado la Cámara de Resolución de Disputas decidirá sobre disputas relacionadas con el empleo entre un club y un jugador que cobren una dimensión internacional. 3. A este respecto y concerniente la competencia de la Cámara de Resolución de Disputas a tratar el presente asunto, los miembros de la Cámara se refirieron al argumento presentado por el demandado según el cual el demandante debía acudir en primer lugar al Tribunal de Resolución de Litigios de la Federación del demandado y que en ese sentido el demandado solicitó que el presente litigio sea sometido en primer lugar a la instancia nacional antes citada y que, posteriormente, en caso de que sea necesario, se remita a las instancias de la FIFA. Asimismo, los miembros de la Cámara resaltaron que el demandado consideraba que el Tribunal de Resolución de Litigios de la Federación debía ser competente en el presente caso. 4. Con respecto a lo antes mencionado, la Cámara se refirió a la jurisprudencia reiterada de la Cámara de Resolución de Disputas que establece que en líneas generales las disputas relacionadas con asuntos laborales entre un club y un jugador que gocen de una dimensión internacional, es decir, que las partes no pertenezcan al mismo país, estarían legitimadas a someter su conflicto a los órganos decisorios de la FIFA a menos que se hubiera establecido a nivel nacional un tribunal arbitral independiente que respetara los principios de representación paritaria de jugadores y clubes y con un presidente independiente, en acuerdo con el art. 22 b) del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005). En efecto los miembros de la Cámara de Resolución de Disputas subrayaron el contenido del articulo antes mencionado que dispone claramente que la FIFA es competente para tratar “disputas relacionadas con el empleo entre un club y un jugador que cobren una dimensión internacional, a menos que se haya establecido en el ámbito nacional, y en el marco de la asociación o de un acuerdo colectivo, un tribunal arbitral independiente garantice un proceso justo y respete el principio de una representación partidaria de jugadores y clubes”. 5. Los miembros de la Cámara de Resolución de Disputas tomaron nota de que el demandado no comprobó la existencia de un tribunal arbitral independiente ante la Federación del demandado de conformidad con los requerimientos establecidos por los reglamentos de la FIFA sino que el club sólo se limitó a invocar la competencia del Tribunal de Resolución de Litigios de la Federación en cuestión para dirimir la presente disputa, en acuerdo con una cláusula contractual. 6. En consecuencia, la Cámara de Resolución de Disputas manifestó que la excepción de incompetencia de los órganos decisorios de la FIFA para tratar el presente asunto, invocada por el club demandado, debía ser rechazada y además que el fondo del presente asunto podía ser considerado y analizado. 7. Por consiguiente, la Cámara de Resolución de Disputas es el órgano competente para decidir sobre la presente disputa entre un jugador X y un club Z referente a litigio en relación con un contrato laboral. 8. Posteriormente, la Cámara analizó cual es la edición del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores que debe ser aplicado al fondo del presente asunto. A este respecto, la Cámara hizo referencia al art. 26. par. 1 y 2 del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005) en su versión en conformidad con la circular FIFA Nº 995 con fecha del 23 de septiembre de 2005. Además, la Cámara tomó en cuenta que el relevante contrato laboral fue firmado entre las partes el 8 de marzo de 2005 y que la demanda fue sometida a FIFA el 13 de septiembre de 2005. En vista de lo antedicho la Cámara concluyó que el Reglamento FIFA sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005, en adelante: el Reglamento) es aplicable al fondo del presente caso. 9. Acto seguido, y entrando en el fondo del presente asunto la Cámara tomó debida nota de que el 8 de marzo de 2005 el demandante y el demandado firmaron un contrato de trabajo válido hasta el 31 de diciembre de 2005, el cual estipula un salario mensual de USD 2 100, así como una suma de USD 2 000 a la firma del contrato de trabajo. 10. A continuación, los miembros de la Cámara observaron que el demandante y el demandado finalizaron su relación contractual el 30 de abril de 2005, lo cual fue admitido por las dos partes involucradas en el presente procedimiento. 11. Como consecuencia de lo mencionado, los miembros de la Cámara de Resolución de Disputas consideraron que tenían que establecer en primer lugar que parte había rescindido el relevante contrato de trabajo con o sin justa causa, y en base de ello determinar los aspectos financieros propios del presente caso. 12. A este respecto, los miembros de la Cámara tomaron nota de que el demandado afirma en su posición que, de conformidad con el contrato de trabajo, el jugador ha incumplido con sus obligaciones contractuales, a causa de su bajo rendimiento en primer lugar. 13. Los miembros consideraron pertinente analizar las razones argumentadas por el demandado en cuanto a la rescisión por bajo rendimiento, en consecuencia la Cámara procedió a analizar la cláusula novena del contrato laboral concerniente los causales de rescisión, que estipula lo siguiente: “En caso de que el CLUB considere que ya no precisa de los servicios del JUGADOR, por bajo RENDIMIENTO, se dará un aviso con cinco dias de anticipación y se efectuara el pago pertinente de acuerdo al tiempo trabajado”. 14. A este respecto, la Cámara recordó que de acuerdo con su jurisprudencia establecida y reiterada, una cláusula que otorga a una parte el derecho de terminar unilateralmente el contrato sin proveer a la contraparte el mismo derecho, es, en principio, una cláusula con una validez disputable. En particular, la referida disposición ha de ser calificada como no admisible, es decir nula, si crea un desequilibrio ostensible e injustificado entre los derechos y las obligaciones del demandante y del demandado. 15. Con respecto al presente caso y particularmente a la referencia que hace la cláusula contractual novena, la Cámara concluyó que dicho extremo no constituye razón válida suficiente para justificar una terminación unilateral sin causa alguna y en consecuencia dicha alegación del demandado debe ser rechazada. 16. A continuación la Cámara puntualizó, que el argumento presentado por el demandado en cuanto que el jugador tenía bajo rendimiento no constituye en sí ni podía ser interpretado como un motivo justificado de despido, máxime cuando los criterios para determinarlo son puramente subjetivos y dependen exclusivamente del juicio de una sola parte. 17. Por todo lo expuesto, la Cámara de Resolución de Disputas decidió unánimemente que el demandado había rescindido unilateralmente su relación contractual con el demandante sin causa justificada y que, consecuentemente, el demandante tiene derecho a una indemnización por la ruptura injustificada del contrato de trabajo. 18. En primer lugar, los miembros de la Cámara destacaron que el demandante prestó sus servicios como jugador de fútbol durante los meses de marzo y abril de 2005 y que el demandado no abonó ningún salario mensual al jugador. La Cámara subrayó que ese hecho fue reconocido por el demandado, es decir por un monto de USD 4 200. 19. En consecuencia la Cámara decidió que el período efectivamente trabajado por el jugador correspondiente a los meses de marzo y abril de 2005 quedaban indiscutiblemente por liquidar por parte del demandado. Debido al hecho que el relevante contrato de trabajo preveía un salario mensual de USD 2 100 y en virtud de lo expuesto, la Cámara estimó que el demandado ha de pagar al demandante la suma de USD 4 200 en concepto de salarios adeudados por el tiempo trabajado, es decir por el mes de marzo de 2005 y por el mes de abril de 2005. 20. En segundo lugar, los miembros de la Cámara se refirieron a la indemnización reclamada por el demandante por ruptura injustificada del relevante contrato de trabajo. A este respecto, la Cámara tomó nota de que el jugador en cuestión después de la rescisión del contrato por parte del demandado, estuvo inscrito como jugador aficionado del 27 de mayo de 2005 hasta el 29 de julio de 2005 a favor de otro club posteriormente. 21. Por lo tanto, la Cámara consideró que teniendo en cuenta los elementos del presente caso y en acuerdo con el art. 17 par. 1 del Reglamento, el demandante tiene derecho a recibir en concepto de indemnización por terminación unilateral del contrato de trabajo la cantidad de USD 15 000. Los miembros de la Cámara pusieron de manifiesto que en el monto de la presente indemnización, habían considerado al pro rata el monto pagado de USD 2 000 a la firma del relevante contrato por el demandado, es decir que la Cámara considero el monto de USD 1 600 que el jugador debía devolver al demandado por el tiempo no trabajado. 22. Por todo lo expuesto precedentemente, la Cámara de Resolución de Disputas aceptó la reclamación del demandante parcialmente y decidió que el demandado deberá pagarle al demandante la cantidad de USD 4 200 en concepto de salarios mensuales adeudados por los meses trabajados de marzo y abril de 2005 más USD 15 000 como indemnización por la ruptura injustificada del contrato de trabajo, arribando a la suma total de USD 19 200. III. Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas 1. Aceptar parcialmente la reclamación del demandante, el jugador X. 2. Requerir al demandado, el club Z, que abone al jugador X la suma de USD 19 200 en un plazo de 30 días a contar desde la notificación de la presente decisión. 3. Advertir al club Z que, en caso de no respetar el plazo establecido en el punto anterior, a la cantidad de USD 19 200 se aplicarán intereses moratorios del 5% per annum a partir del vencimiento del plazo arriba mencionado. Además, el caso podrá ser trasladado a la Comisión Disciplinaria de la FIFA, la cual podrá imponer las sanciones disciplinarias necesarias. 4. Todas las otras reclamaciones del demandante son rechazadas. 5. El jugador X se compromete a comunicar al club Z el numero de cuenta en la que deberá abonarse la suma adeudada directamente, así como informar a la Cámara de Resolución de Disputas sobre los pagos efectuados por el club Z. 6. De acuerdo con lo previsto por el art. 61, apartado 1, de los Estatutos de la FIFA, esta decisión podrá apelarse ante el Tribunal Arbitral del Deporte (TAS, en sus siglas en francés). La apelación deberá interponerse directamente ante el TAS en un plazo de 21 días contados desde la notificación de esta decisión, y deberá contener todos los elementos de conformidad con el punto no. 2 de las directivas establecidas por el TAS, cuya copia adjuntamos a la presente. El apelante dispone de 10 días adicionales, a partir del vencimiento del plazo para recurrir, a fin de presentar su escrito de apelación con la descripción de los hechos y los argumentos legales sobre los cuales basa su recurso de apelación ante el TAS (véase el punto no. 4 de las directivas adjuntas). Para ponerse en contacto con el CAS deberán dirigirse a: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausana Suiza Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 Dirección electrónica: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Por la Cámara de Resolución de Disputas Jérôme Valcke Secretario General Adj. (Directivas del CAS) ______________________________
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