• Stagione sportiva: 2007/2008
F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 10 gennaio 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Ivan Gazidis (USA), membro Reinhard Rauball (Germania), membro sulla domanda presentata dalla AAA club, Xxx, rappresentato dal sig Xxx come Claimant/Counter- Resistente contro il BBB giocatore, Xxx, rappresentata dal Sig. Xxx Resistente come prima / Counter-attore e il CCC club, Xxx, rappresentata dal Sig. Xxx Resistente come seconda per quanto riguarda una disputa su una presunta violazione di un contratto di lavoro e la presunta istigazione alla violazione del contratto di lavoro sorto tra le parti coinvolte I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 10 gennaio 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Ivan Gazidis (USA), membro Reinhard Rauball (Germania), membro sulla domanda presentata dalla AAA club, Xxx, rappresentato dal sig Xxx come Claimant/Counter- Resistente contro il BBB giocatore, Xxx, rappresentata dal Sig. Xxx Resistente come prima / Counter-attore e il CCC club, Xxx, rappresentata dal Sig. Xxx Resistente come seconda per quanto riguarda una disputa su una presunta violazione di un contratto di lavoro e la presunta istigazione alla violazione del contratto di lavoro sorto tra le parti coinvolte I. Fatti della controversia 1. Il 9 giugno 2006, il club X xx, AAA (in prosieguo: il Richiedente), ha presentato un reclamo alla FIFA sia contro la Xxx giocatore , BBB (in prosieguo: il Resistente prima), per la rottura unilaterale del contratto e il club X xx, CCC (di seguito : il Resistente secondo), per istigazione alla violazione di contratto. 2. In particolare, l'attore ha sostenuto che il Resistente primo è stato trovato in violazione del contratto in quanto, nonostante il sollecito del club del 7 aprile 2006, non ha mai mostrato fino ad entrare nel club, come contrattualmente previsto, ma ha firmato un nuovo contratto di lavoro con il Resistente seconda migliore termini finanziari. 3. Pertanto, in primo luogo, l'attore ha affermato dal risarcimento Resistente prima per violazione del contratto per un importo complessivo di USD 682'000, corrispondente alla retribuzione, ossia le retribuzioni e dei premi, che l'attore avrebbe presumibilmente avuto diritto durante la interesse a lungo termine del contratto, maggiorato di default a un tasso del 5% all'anno deve essere calcolato sulla base di questo importo. Inoltre, l'attore ha chiesto che le sanzioni disciplinari deve essere imposto al convenuto prima. 4. In secondo luogo, l'attore ha chiesto che il Resistente secondo deve essere considerato congiuntamente e solidalmente responsabili per i suddetti pagamenti e che le sanzioni disciplinari devono essere applicati. A questo proposito, l'attore ha dichiarato il Resistente secondo agito in mala fede per quanto riguarda la firma del Resistente prima, dal momento che, il 16 dicembre 2005, esplicitamente informato il Resistente seconda che il Resistente prima aveva un contratto valido con essa e, di conseguenza , la firma del Resistente primo sarebbe in contrasto con il Regolamento FIFA. 5. A sostegno della sua domanda, l'attore di cui un contratto di lavoro, un cosiddetto memorandum, datato 15 novembre 2005, firmata da solo, l'attore, e il primo Resistente e valido dal 1 febbraio 2006 al 1 ° gennaio 2007, nonché uno allegato firmato l'accordo ha detto egualmente datata 15 novembre 2005. In particolare, l'attore ha sottolineato che l'accordo è stato debitamente sottoscritto dalle parti contrattuali, in primo luogo dal Resistente prima e in un secondo momento per sé, l'attore. 6. Secondo il testo del suddetto accordo è stato concluso tra le parti "per il giocatore di rendere le attività di calcio come calciatore non dilettante per il club". Nel punto 2 dell'accordo relativo accordo si stabilisce che il ricorrente deve pagare l'importo totale di USD 400.000, pagabili in più rate, come remunerazione di base per il Resistente prima. La clausola 4 dell'accordo relativo afferma che "nel caso sui nuovi articoli e tutte le domande degli articoli scritti per il memorandum, il club e il giocatore deve cercare di risolvere tali questioni attraverso un incontro di comprensione". L'allegato firmato il memorandum del 15 novembre 2005, concernente la "speciale remunerazione e altre remunerazioni di cui all'articolo 4 nel contratto" prevede che il Resistente primo ha diritto a diversi premi per un importo totale di USD 268.000, a condizione che il relativo pagamento condizioni sono soddisfatte. 7. A questo proposito, l'attore ha sottolineato che, in conformità alla giurisprudenza della Camera di Risoluzione delle Controversie detto accordo doveva essere considerato come un contratto di lavoro valido di un carattere definitivo e non come un pre-contratto, dal momento che conteneva tutti gli elementi essenziali (esentialia negotii) di un contratto di lavoro, in particolare, il luogo di lavoro, il periodo di validità e il salario. A questo proposito, l'attore ha dichiarato che l'assenza di una clausola penale era giustificabile, dal momento che nessuna delle parti aveva la rispettiva protezione di tale clausola. 8. Inoltre, l'attore ha dichiarato che il relativo accordo doveva essere definitiva, poiché non vi era alcuna clausola che prevede che la firma di un atto definitivo sarebbe necessario di impegnare le parti. A questo proposito, ha sottolineato che nella clausola 4 dell'accordo è stato solo accertato che le parti dovrebbero adoperarsi per risolvere eventuali controversie in merito all'accordo di comune accordo in occasione di un eventuale incontro. 9. Inoltre, l'attore ha dichiarato che nel caso in cui l'accordo in questione dovrebbe essere considerata come un pre-contratto, che ha suscitato vivaci proteste, sarebbe comunque rappresentare un impegno contrattuale per la Resistente prima di stipulare un contratto di lavoro con essa, che non ha mai stato realizzato per il fatto che la prima Resistente firmati con la seconda Resistente. 10. Infine, l'attore ha dichiarato che, il 12 dicembre 2005, sulla base del contratto di lavoro valido le autorità di immigrazione Xxx concesso il Resistente prima un permesso di lavoro. 11. Nella sua risposta, il Resistente prima contestato l'esistenza di un contratto di lavoro giuridicamente efficace tra lui e il Richiedente. In particolare, il convenuto prima ha affermato che nel momento in cui ha firmato il relativo accordo di non sopportare il Richiedente firma, vale a dire prima che il richiedente debitamente espresso il suo consenso formale da parte di firmare l'accordo solo lui, ma l'attore non sarebbe stata obbligata a rispettare con l'accordo. Inoltre, il Resistente prima ha dichiarato che in seguito non ha mai ricevuto una copia del contratto firmato. A questo proposito, ha sottolineato che nella clausola 5 dell'accordo è stato chiaramente stabilito che "La presente relazione è stata preparata ed eseguita in duplice copia e rappresentante del club e il giocatore li firma e conservarne una copia ciascuno". Inoltre, il Resistente ha anzitutto ricordato che senza alcuna penale, proteggerlo da una eventuale violazione del contratto da parte del richiedente, è stato stipulato nel contratto. Di conseguenza, il convenuto prima ha sostenuto che l'accordo non può essere considerata giuridicamente vincolante. 12. Inoltre, il Resistente prima ha affermato che, qualora la validità del contratto è stabilito, dovrebbe essere considerata solo come un pre-contratto o una proposta finanziaria per lui, il Resistente prima, senza alcun obbligo contrattuale sul suo, il Resistente prima , lato. In particolare, ha sottolineato che il documento in questione avrebbe solo effetti giuridici come un contratto di lavoro definitivo se avesse accettato la proposta del Richiedente. A questo proposito, il convenuto ha sottolineato che, il 14 dicembre 2005, aveva notificato al ricorrente di non tener conto dei presunti "negoziati informali" che potrebbero portare ad un contratto di lavoro. Di conseguenza, il convenuto prima sostenuto che il relativo accordo in conformità con la sua clausola 4 (cfr. testo della clausola pertinente di cui sopra) può essere considerata solo come un contratto di lavoro valido a condizione che le disposizioni aggiuntive sono state incluse, che non è mai successo. 13. In considerazione di quanto sopra, la Resistente ha dapprima concluso che non ha mai commesso una violazione del contratto e, quindi, aveva il diritto di firmare un nuovo contratto con il Resistente secondo. 14. Inoltre, il Resistente primo / Counter-attore (in prosieguo: il Resistente prima) ha presentato una domanda riconvenzionale nei confronti del Richiedente / Counter-Resistente (in prosieguo: il Richiedente). In particolare, ha chiesto l'importo complessivo di USD 682'000, più interessi di mora ad un tasso del 5%. A questo proposito, il Resistente primo ha sostenuto che l'attore non è riuscito a entrare in ulteriori negoziati al fine di formalizzare un contratto definitivo di lavoro, come previsto nel memorandum questione nonostante sia stato invitato a farlo da lui, il Resistente prima, l'11 aprile 2006 . Pertanto, il Resistente prima era del parere che aveva una giusta causa a violare una qualsiasi rapporto contrattuale che avrebbe mai potuto esistere tra lui e il Richiedente. 15. Nella sua risposta, il Resistente secondo anche contestato l'esistenza di un contratto di lavoro valido tra il Resistente e il primo attore a causa del fatto che il relativo accordo, tenendo conto del tenore letterale della clausola 4, non poteva essere inteso come un contratto definitivo ma solo come un contratto preliminare. 16. Inoltre, secondo il Resistente ha sostenuto che l'attore non ha debitamente firmato il memorandum rilevante e, quindi, il memorandum era in nessun caso giuridicamente vincolante. Inoltre, non emerge affatto che la Resistente prima, il 14 dicembre 2005, notificata l'attore che dovrebbe ignorare i precedenti negoziati. A questo proposito, il Resistente secondo ha sottolineato che l'attore non ha insistito sulla conclusione di un contratto definitivo tra tutte le disposizioni necessarie e le clausole contrattuali, ma, il 7 aprile 2006, solo il convenuto ha chiesto prima per realizzare il contratto di lavoro che sarebbero stati conclusi. 17. Infine, la Resistente secondo ha sostenuto che non aveva indotto il Resistente primo a violare una qualsiasi contratto a causa del fatto che aveva firmato il primo Resistente per l'anno 2006 in buona fede. In particolare, secondo il Resistente ha dichiarato che il Resistente prima, su sua richiesta del 20 dicembre 2005, il 27 dicembre 2005 aveva confermato che era un "free agent", cioè che non aveva firmato un contratto con l'attore, e che egli sarebbe responsabile in caso di qualsiasi controversia che dovesse insorgere in merito. 18. Per quanto riguarda il primo Resistente domanda riconvenzionale l'attore di cui la sua posizione precedente. In particolare, ha sottolineato che era contraddittorio considerare il relativo accordo, allo stesso tempo come "promessa di un contratto" e come "la proposta finanziaria" o "trattative informali". II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie dovuto analizzare se fosse competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 9 giugno 2006, come conseguenza della Camera ha concluso che le regole rivedute concernenti le procedure della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005, in prosieguo: le norme procedurali) le questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili alla questione a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 3 par. Uno degli stati norme procedurali che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria competenza alla luce degli articoli 22 e 24 dell'edizione 2005 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori. Ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 b) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge, da un lato, un club X xx e, d'altra parte, un giocatore e un club X xx Xxx per quanto riguarda la presunta violazione di un contratto di lavoro e l'incentivo presunta violazione di contratto. 4. Successivamente, i membri della Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 della edizione 2005 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori, a norma del FIFA circolare. 995 del 23 settembre 2005 e, dall'altro, al fatto che il relativo accordo di lavoro alla base della presente controversia è stato firmato il 15 novembre 2005 e la richiesta è stata depositata presso la FIFA il 9 giugno 2006. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che l'edizione 2005 del Regolamento per lo Status ed i trasferimenti di giocatori (in prosieguo: il Regolamento) è applicabile al caso in questione nel merito. 5. In continuazione, ed entrando nel merito della questione presente alla Camera ha riconosciuto la documentazione contenuta nel file, e in considerazione delle circostanze della materia in gioco, concentrato le sue considerazioni sulla questione se una violazione ingiustificata del contratto di lavoro , firmato da e tra l'attore e il convenuto primo si è verificato e, in caso affermativo, quale partito è responsabile per violazione di contratto. 6. Per quanto riguarda la questione se una violazione del contratto si è verificato è interessato, la Camera ha iniziato riconoscendo che l'attore e il convenuto prima, il 15 novembre 2005, ha firmato un contratto di lavoro, un cosiddetto memorandum, che doveva essere valida dal 1 febbraio 2006 fino al 1 ° gennaio 2007. 7. A questo proposito, i membri della Camera ha preso atto delle obiezioni della Resistente primo secondo la quale non si considerava contrattualmente legata alla Richiedente. In particolare, la Camera ha preso atto che il Resistente prima contestato l'esistenza di un valido contratto di lavoro tra lui, il Resistente prima, e l'attore. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che il Resistente prima sostiene che nel momento in cui ha firmato l'accordo in questione il ricorrente non aveva ancora firmato, che non ha mai ricevuto una copia del relativo accordo e che senza alcuna penale è stato stipulato nel tale accordo. 8. Inoltre, la Camera ha osservato che lo Stato convenuto primi che, qualora la validità del detto accordo stabilito, avrebbe dovuto essere considerata solo come un pre-contratto o una proposta finanziaria per lui, il Resistente prima, che avrebbe solo legale effetti come un contratto di lavoro definitivo, dato che ha accettato la proposta del Richiedente e le disposizioni complementari sono stati inclusi in conformità al punto 4 del contratto. 9. In questo contesto, la Camera ha inoltre preso atto secondo le dichiarazioni del Resistente a sostegno della posizione presentata dal Resistente prima. In particolare, la Camera ha preso atto che il Resistente secondo altrettanto contestato l'esistenza di un contratto di lavoro valido tra il Resistente e il primo attore a causa del fatto che l'accordo competente, in conformità con il testo della sua 4 clausola non può essere inteso come una contratto definitivo ma solo come un contratto preliminare, che non è stato debitamente firmata dal richiedente. 10. Considerando le argomentazioni di cui sopra sollevati dal primo e il secondo Resistente, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che queste affermazioni non parlano contro la validità del relativo accordo. Infatti, la Camera ha ritenuto che detto accordo sembra essere stato debitamente firmato da e tra l'attore e il convenuto prima e che comprende tutti gli elementi essenziali necessari per un contratto da considerarsi validamente concluso, vale a dire tutti i "essentialia negotii" come ad esempio il luogo di lavoro, il periodo di validità e il salario, ecc A questo proposito, la Camera in particolare ha riconosciuto che l'accordo in questione prevede che il convenuto deve prima rendere i suoi servizi come un professionista di parte attrice, che il ricorrente ha di pagare una remunerazione base della quantità totale di USD 400.000 al Resistente prima e che la durata del contratto è destinato a durare dal 1 febbraio 2006 fino al 1 ° gennaio 2007. 11. A questo proposito, la Camera sottolineato che la clausola penale mancante non è un elemento essenziale per la validità del contratto. Inoltre, la Camera ha dichiarato che il fatto che il Resistente primo non sostiene di aver ricevuto una copia del relativo accordo non riguarda né la validità del contratto. Inoltre, per quanto riguarda l'ordine delle parti firmatarie dell'accordo, la Camera ha sottolineato che una delle parti deve firmare il primo accordo e, quindi, era irrilevante il fatto che nella fattispecie l'attore sembra aver firmato l'accordo dopo il primo Resistente . 12. Infine, la Camera ha ritenuto inoltre opportuno ricordare che, ai sensi della clausola 4 del relativo accordo, solo nel caso in cui ci sono articoli supplementari che devono essere inclusi nell'accordo sono necessari ulteriori negoziati tra le parti contrattuali. Tuttavia, la Camera ha sottolineato che il 4 clausola in questione non stabilisce alcun obbligo di inserire articoli aggiuntivi nell'accordo. A questo proposito, la sezione di cui alla formulazione della clausola in questione che afferma esplicitamente che "nel caso sui nuovi articoli e tutte le domande degli articoli scritti per il memorandum, il club e il giocatore deve cercare di risolvere tali questioni attraverso un riunione di comprensione ". 13. In conclusione di cui sopra, la Camera ha ritenuto che l'accordo del 15 novembre 2005, ha presentato al file, e firmato dal richiedente e il Resistente prima deve essere considerato come valido e giuridicamente vincolante e, pertanto, gli argomenti sollevati dal primo Resistente e la seconda si riferiva alla presunta nullità del contratto non può essere accolta. 14. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che l'allegato, altrettanto datata 15 novembre 2005, concernente "retribuzione speciale e altra remunerazione di cui all'articolo 4 del contratto" non è stato firmato da ciascuna delle parti contrattuali e, di conseguenza, non possono essere presi in considerazione . 15. Inoltre, la Camera ha preso atto del fatto incontestabile che il primo e il secondo Resistente ha firmato un contratto di lavoro per l'anno 2006. 16. In considerazione di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie sottolineato che, come regola generale, la firma di un contratto di lavoro da un giocatore con una nuova società che inizia a correre prima che il contratto di lavoro tra il giocatore e la sua ex squadra è scaduto o è stato prematuramente risolto di comune accordo è da considerarsi come una violazione del contratto. 17. I membri della Camera ha ritenuto che il Resistente primo è stato in grado di dimostrare che ha ottenuto l'approvazione del ricorrente di stipulare un nuovo contratto di lavoro con un altro club, vale a dire secondo il Resistente, o che fosse giusta causa per rescindere il contratto con il Ricorrente. A questo proposito, la Camera ha stabilito che il fatto che il Resistente prima, il 14 dicembre 2005, avrebbe dichiarato che l'attore dovrebbe ignorare le "trattative informali" e che l'attore solo il 7 aprile 2006 ha invitato la controparte prima di compiere il suo contratto, vale a dire due falene dopo che il contratto è entrato in vigore, non costituisce un motivo valido per la sua cessazione. 18. In conseguenza di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie è giunta alla conclusione che, firmando un contratto di lavoro con il Resistente secondo, il Resistente prima aveva violato il contratto di lavoro che lo lega all'attore. I membri presenti alla riunione ha ricordato che il Resistente prima non ha avuto l'approvazione del ricorrente a firmare un contratto di lavoro con il Resistente secondo né ha invocare una valida giusta causa davanti alla Camera per non aver assunto le sue funzioni nell'ambito del contratto di lavoro è entrato in essere con l'Attore. 19. A questo proposito, la sezione ha attirato l'attenzione alle parti bambini al contenuto di arte. 18 par. 5 del Regolamento, secondo cui, nel caso in cui un professionista entra in più di un contratto per lo stesso periodo, le stesse disposizioni riguardanti le conseguenze della risoluzione del contratto senza giusta causa si applica. La Camera ha ritenuto che tale disposizione si applica integralmente al caso in questione, per cui il Resistente prima concluso un contratto di lavoro con il Resistente secondo pur essendo sotto contratto con il Richiedente. 20. La Camera quindi ha raggiunto all'unanimità alla conclusione che il Resistente primo è risultato essere in violazione del contratto. 21. Avendo stabilito che il Resistente prima aveva violato il contratto di lavoro con l'attore senza giusta causa, la Camera si rivolse a art. 17 par. 1 del Regolamento, secondo il quale in tutti i casi la parte inadempiente è tenuto a risarcire, e ha proceduto a deliberare sulla questione del risarcimento per violazione del contratto che il Resistente primo è tenuto a versare all'attore. 22. A questo proposito, la sezione di cui le considerazioni di cui sopra, il comportamento delle parti interessate in materia in questione e allo stesso tempo tenendo conto del valore contrattuale pari a USD 400.000, nonché la richiesta di risarcimento presentata dal richiedente per un importo di USD 682.000. 23. A tal fine, i membri della Camera ha ritenuto opportuno ricordare che l'attore ha chiesto solo la controparte prima di riprendere servizio con esso il 7 aprile 2006, ossia due mesi dopo che il contratto è entrato in vigore. Pertanto, la Camera hanno posto l'accento sul fatto che a quanto pare l'attore non ha sostenuto alcun danno particolare a causa del fatto prima il Resistente non ha ripreso servizio con esso. 24. La Camera considerato questi fatti come circostanze attenuanti per quanto riguarda l'importo del risarcimento per violazione del contratto che il Resistente primo è responsabile del pagamento. 25. In considerazione di quanto precede, i membri della Camera giunta alla conclusione che, in considerazione delle circostanze del caso di specie, nonché i criteri stabiliti dall'art. 17 par. 1 del Regolamento, il pagamento del risarcimento per un importo di USD 150.000 dal Resistente primo al Richiedente sembra essere appropriato. 26. In continuazione, la Camera ha aggiunto che, in applicazione dell'art. 17 par. 2 e art. 18 par. 5 del Regolamento, il Resistente secondo è responsabile in solido per il pagamento dei relativi indennizzi nei confronti dell'attore per un importo di USD 150.000. 27. Infine, per quanto riguarda il primo Resistente domanda riconvenzionale con cui si chiede risarcimento per un importo di USD 682'000 per la violazione del contratto asseritamente commesse dalla parte attrice, la sezione di cui alla summenzionata conclusione che il Resistente prima si trova in violazione di contratto senza giusta causa (cfr. punto II. 20). Inoltre, la Camera ha sottolineato che la posizione del Resistente primo per quanto riguarda la natura del contratto è stata contraddittoria. In particolare, la Camera ha riconosciuto che il Resistente prima, da un lato, considerato l'accordo negoziati informali, senza alcun effetto giuridicamente vincolante e, d'altra parte, ha sostenuto che l'attore venuta meno al suo obbligo di entrare in ulteriori negoziati in ordine di formalizzare un contratto definitivo lavoro come presumibilmente previsto dal relativo accordo. Di conseguenza, la Camera ha deciso che il Resistente primo domanda riconvenzionale è completamente infondata e deve pertanto essere respinta. 28. Tenendo conto di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che il Resistente prima deve pagare al ricorrente l'importo di USD 150.000, oltre interessi del 5% annuo sul detto importo come del deposito della domanda del ricorrente, vale a dire 9 giugno 2006, e che la Resistente secondo è responsabile in solido per il pagamento della somma citata compensazione. Infine, la Camera ha deciso di respingere tutte le ulteriori pretese delle parti. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, AAA, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente prima, BBB, deve pagare un risarcimento per un importo di USD 150.000, così come interesse del 5% annuo sul detto importo a partire dal 9 giugno 2006, all'attore, AAA, entro 30 giorni dalla data di notifica della questa decisione. 3. Nel caso in cui il suddetto ammontare complessivo non viene pagata entro il termine indicato, la questione attuale è presentata alla Commissione Disciplinare della FIFA, in modo che le necessarie sanzioni disciplinari possono essere imposte. 4. Il Resistente secondo, CCC, è responsabile in solido per il pagamento della somma di cui al punto III.2. all'attore, AAA. 5. Il Richiedente, AAA, è diretta ad informare la controparte primo, BBB, e secondo il Resistente, CCC, direttamente e immediatamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 6. Eventuali ulteriori richieste del ricorrente, AAA, vengono respinti. 7. La domanda riconvenzionale presentata dal convenuto prima, BBB, è stata respinta. 8. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale All.. (Direttive CAS) ______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2007-2008) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 10 January 2008, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Theo van Seggelen (Netherlands), member Joaquim Evangelista (Portugal), member Ivan Gazidis (USA), member Reinhard Rauball (Germany), member on the claim presented by the club AAA, Xxx, represented by Mr Xxx as Claimant/Counter-Respondent against the player BBB, Xxx, represented by Mr Xxx as first Respondent/Counter-Claimant and the club CCC, Xxx, represented by Mr Xxx as second Respondent regarding a dispute about an alleged breach of an employment contract and the alleged inducement to breach of an employment contract arisen between the parties involved I. Facts of the case 1. On 9 June 2006, the Xxx club, AAA (hereinafter: the Claimant), lodged a claim at FIFA against both the Xxx player, BBB (hereinafter: the first Respondent), for unilateral breach of contract and the Xxx club, CCC (hereinafter: the second Respondent), for inducement to such breach of contract. 2. In particular, the Claimant argued that the first Respondent was found in breach of contract since, despite the club’s reminder of 7 April 2006, he never showed up to join the club as contractually agreed but signed a new employment contract with the second Respondent on better financial terms. 3. Therefore, in the first place, the Claimant claimed from the first Respondent compensation for breach of contract in the total amount of USD 682’000, corresponding to the remuneration, i.e. salaries and premiums, that the Claimant would allegedly have been entitled to during the term of the contract, plus default interest at a rate of 5% per year to be calculated on the basis of this amount. Furthermore, the Claimant requested that disciplinary sanctions should be imposed on the first Respondent. 4. Secondly, the Claimant requested that the second Respondent should be deemed jointly and severally responsible for the above-mentioned payments and that disciplinary sanctions should be applied. In this regard, the Claimant stated the second Respondent acted in bad faith with regard to the signing of the first Respondent, since, on 16 December 2005, it explicitly informed the second Respondent that the first Respondent had a valid contract with it and, therefore, the signing of the first Respondent would contravene the FIFA Regulations. 5. In support of its claim, the Claimant referred to a labour agreement, a so-called memorandum, dated 15 November 2005, signed by itself, the Claimant, and the first Respondent and valid from 1 February 2006 until 1 January 2007 as well as an unsigned annex to the said agreement equally dated 15 November 2005. In particular, the Claimant stressed that the agreement was duly signed by the contractual parties, first by the first Respondent and at a later date by itself, the Claimant. 6. According to the wording of the above-mentioned agreement it was concluded between the parties “for the player to render football activities as non-amateur player for the club”. In clause 2 of the relevant agreement it is established that the Claimant should pay the total amount of USD 400,000, payable in several instalments, as basic remuneration to the first Respondent. Clause 4 of the relevant agreement states that “in the case about the new articles and any questions of the articles written for the memorandum, the club and the player shall try to settle such questions through a meeting of understanding”. The unsigned annex to the memorandum dated 15 November 2005 concerning the “special remuneration and other remuneration mentioned in article 4 in the contract” stipulates that the first Respondent is entitled to various premiums in the total amount of USD 268,000 under the condition that the relevant payment terms are met. 7. In this regard, the Claimant pointed out that in accordance with the jurisprudence of the Dispute Resolution Chamber the said agreement had to be considered as a valid employment contract of a definitive nature and not as a pre-contract, since it contained all the essential elements (esentialia negotii) of an employment contract, in particular, the place of work, the period of validity and the salary. In this respect, the Claimant stated that the absence of a penalty clause was justifiable, since none of the parties had the respective protection of such clause. 8. Furthermore, the Claimant stated that the relevant agreement was meant to be definitive, since there was no clause stipulating that the signing of a definitive instrument would be necessary to legally bind the parties. In this respect, it emphasised that in clause 4 of the agreement it was only established that the parties should try to solve any dispute regarding the agreement by mutual consent on the occasion of an eventual meeting. 9. Moreover, the Claimant stated that in case that the agreement in question should be considered as a pre-contract, which was strongly objected, it would still represent a contractual commitment for the first Respondent to enter into an employment contract with it, which has never been accomplished due to the fact that the first Respondent signed with the second Respondent. 10. Finally, the Claimant stated that, on 12 December 2005, based on the valid employment contract the Xxx Immigration Authorities granted the first Respondent a work permit. 11. In its response, the first Respondent contested the existence of a legally effective employment contract between him and the Claimant. In particular, the first Respondent stated that at the moment when he signed the relevant agreement it did not bear the Claimant’s signature, i.e. before the Claimant duly expressed its formal consent by signing the agreement only he but not the Claimant would have been obliged to comply with the agreement. Furthermore, the first Respondent stated that subsequently he never received a copy of the signed agreement. In this respect, he emphasised that in clause 5 of the agreement it was clearly determined that “This memorandum has been prepared and executed in duplicate and representative of the club and the player shall sign them and keep one copy each”. Moreover, the first Respondent pointed out that no penalty clause, protecting him from an eventual breach of contract by the Claimant, was stipulated in the agreement. As a consequence, the first Respondent argued that the agreement could not be considered as legally binding. 12. Furthermore, the first Respondent stated that, should the validity of the agreement be established, it would have to be considered only as a pre-contract or a financial proposal to him, the first Respondent, without any contractual obligation on his, the first Respondent, side. In particular, he stressed that the relevant document would only have legal effect as a definitive employment contract if he accepted the Claimant’s proposal. In this regard, the first Respondent emphasised that, on 14 December 2005, he had notified the Claimant to disregard the allegedly “informal negotiations” that could lead to an employment contract. Therefore, the first Respondent argued that the relevant agreement in accordance with its clause 4 (cf. wording of the relevant clause above) could only be considered as a valid employment contract under the condition that additional provisions were included, which never happened. 13. On account of the above, the first Respondent concluded that he never committed a breach of contract and, thus, he had the right to sign a new contract with the second Respondent. 14. Moreover, the first Respondent/Counter-Claimant (hereinafter: the first Respondent) lodged a counter-claim against the Claimant/Counter-Respondent (hereinafter: the Claimant). In particular, he requested the total amount of USD 682’000 plus default interest at a rate of 5%. In this respect, the first Respondent argued that the Claimant failed to enter into further negotiations in order to formalize a definitive employment contract as provided for in the relevant memorandum despite having been invited to do so by him, the first Respondent, on 11 April 2006. Therefore, the first Respondent was of the opinion that he had just cause to breach any contractual relationship that could ever have existed between him and the Claimant. 15. In its response, the second Respondent also contested the existence of a valid employment contract between the first Respondent and the Claimant due to the fact that the relevant agreement, taking into consideration the wording of its clause 4, could not be understood as a definitive contract but only as a preliminary contract. 16. Furthermore, the second Respondent argued that the Claimant did not duly sign the relevant memorandum and, therefore, the memorandum was in no case legally binding. Moreover, it stated that that the first Respondent, on 14 December 2005, notified the Claimant that it should disregard the previous negotiations. In this regard, the second Respondent emphasised that the Claimant did never insist on the conclusion of a definitive contract including all the required contractual provisions and clauses but, on 7 April 2006, only asked the first Respondent to accomplish the employment contract allegedly concluded. 17. Finally, the second Respondent argued that it had not induced the first Respondent to breach any contract due to the fact that it had signed the first Respondent for the year 2006 in good faith. In particular, the second Respondent stated that the first Respondent, upon its request of 20 December 2005, on 27 December 2005 had confirmed that he was a “free agent”, i.e. that he had not signed a contract with the Claimant, and that he would be liable in case of any dispute arising in this regard. 18. With regard to the first Respondent’s counter-claim the Claimant referred to its previous position. In particular, it emphasised that it was contradictory to consider the relevant agreement at the same time as “promise to a contract” and as “financial proposal” or “informal negotiations”. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber had to analyze whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 9 June 2006, as a consequence the Chamber concluded that the revised Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2005, hereinafter: the Procedural Rules) to matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable to the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Chamber, art. 3 par. 1 of the Procedural Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of articles 22 to 24 of the 2005 edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players. In accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 b) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment-related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving, on the one hand, a Xxx club and, on the other hand, a Xxx player and a Xxx club regarding the alleged breach of an employment contract and the alleged inducement to such breach of contract. 4. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the 2005 edition of Regulations for the Status and Transfer of Players in accordance with FIFA circular no. 995 dated 23 September 2005 and, on the other hand, to the fact that the relevant labour agreement at the basis of the present dispute was signed on 15 November 2005 and the claim was lodged at FIFA on 9 June 2006. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the 2005 edition of the Regulations for the Status and Transfers of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable to the case at hand as to the substance. 5. In continuation, and entering into the substance of the present matter the Chamber acknowledged the documentation contained in the file, and in view of the circumstances of the matter at stake, focused its considerations on the question as to whether an unjustified breach of the labour agreement, signed by and between the Claimant and the first Respondent occurred and, in the affirmative, which party is responsible for such breach of contract. 6. As far as the question as to whether a breach of contract occurred is concerned, the Chamber started by acknowledging that the Claimant and the first Respondent, on 15 November 2005, signed a labour agreement, a so-called memorandum, which was to be valid from 1 February 2006 until 1 January 2007. 7. In this respect, the members of the Chamber took note of the first Respondent’s objections according to which he never considered himself contractually bound to the Claimant. In particular, the Chamber took note that the first Respondent contested the existence of a valid employment contract between him, the first Respondent, and the Claimant. In this regard, the Chamber acknowledged that the first Respondent argues that at the moment when he signed the agreement in question the Claimant had not yet signed it, that he never received a copy of the relevant agreement and that no penalty clause was stipulated in the said agreement. 8. Furthermore, the Chamber observed that the first Respondent states that, should the validity of the said agreement be established, it would have to be considered only as a pre-contract or a financial proposal to him, the first Respondent, which would only have legal effect as a definitive employment contract given that he accepted the Claimant’s proposal and additional provisions were included in accordance with clause 4 of the contract. 9. In this context, the Chamber also noted the second Respondent’s statements in support of the position submitted by the first Respondent. In particular, the Chamber took note that the second Respondent equally contested the existence of a valid employment contract between the first Respondent and the Claimant due to the fact that the relevant agreement in accordance with the wording of its clause 4 could not be understood as a definitive contract but only as a preliminary contract, which was not duly signed by the Claimant. 10. Considering the above arguments raised by the first and the second Respondent, the Dispute Resolution Chamber concluded that these statements do not speak against the validity of the relevant agreement. In fact, the Chamber held that the said agreement appears to have been duly signed by and between the Claimant and the first Respondent and that it comprises all essential elements necessary for a contract to be considered as validly concluded, i.e. all the “essentialia negotii” such as the place of work, the period of validity and the salary, etc. In this respect, the Chamber particularly acknowledged that the agreement in question stipulates that the first Respondent shall render his services as a professional to the Claimant, that the Claimant has to pay a basic remuneration in the total amount of USD 400,000 to the first Respondent and that the term of the contract is to last from 1 February 2006 until 1 January 2007. 11. In this regard, the Chamber pointed out that the penalty clause missing is not an essential element for the validity of the contract. Furthermore, the Chamber stated that the fact that the first Respondent alleges not having received a copy of the relevant agreement does neither concern the validity of the agreement. Moreover, with regard to the order of the parties signing the agreement, the Chamber emphasized that one of the parties has to sign the agreement first and, therefore, it was irrelevant that in casu the Claimant appears to have signed the agreement after the first Respondent. 12. Finally, the Chamber deemed it also appropriate to mention that, according to clause 4 of the relevant agreement, only in case that there are additional articles to be included in the agreement further negotiations between the contractual parties are required. However, the Chamber emphasised that the said clause 4 does not establish any obligation to include additional articles in the agreement. In this respect, the Chamber referred to the wording of clause in question which explicitly states that “in the case about the new articles and any questions of the articles written for the memorandum, the club and the player shall try to settle such questions through a meeting of understanding”. 13. In conclusion to the aforementioned, the Chamber held that the agreement dated 15 November 2005, submitted to the file, and signed by the Claimant and the first Respondent has to be considered as valid and legally binding and, therefore, the arguments raised by the first and the second Respondent related to the alleged invalidity of the agreement cannot be accepted. 14. In this regard, the Chamber acknowledged that the annex, equally dated 15 November 2005, concerning “special remuneration and other remuneration mentioned in article 4 in the contract” was not signed by each of the contractual parties and, consequently, cannot be taken into consideration. 15. Furthermore, the Chamber took note of the undisputed fact that the first and the second Respondent signed an employment contract for the year 2006. 16. In view of the above, the Dispute Resolution Chamber emphasized that, as a general rule, the signing of an employment contract by a player with a new club that starts to run before the employment contract between the player and his former club expired or was prematurely terminated by mutual agreement is to be considered as a breach of contract. 17. The members of the Chamber held that the first Respondent was unable to prove that he got the approval of the Claimant to enter into a new employment contract with another club, i.e. the second Respondent, or that he had just cause to terminate the contract with the Claimant. In this respect, the Chamber established that the fact that the first Respondent, on 14 December 2005, allegedly declared that the Claimant should disregard the “informal negotiations” and that the Claimant only on 7 April 2006 asked the first Respondent to accomplish his contract, i.e. two moths after the contract came into force, did not constitute a valid reason for its termination. 18. As a result of the above, the Dispute Resolution Chamber came to the conclusion that by signing an employment contract with the second Respondent, the first Respondent had breached the labour agreement binding him to the Claimant. The members present at the meeting recalled that the first Respondent neither had the approval of the Claimant to sign an employment contract with the second Respondent nor did he invoke a valid just cause before the Chamber for having not assumed his duties under the employment contract he entered into with the Claimant. 19. In this respect, the Chamber drew the parties’s attention to the contents of art. 18 par. 5 of the Regulations, according to which, in case a Professional enters into more than one contract covering the same period, the same provisions concerning the consequences of terminating a contract without just cause apply. The Chamber held that such provision fully applies to the case at stake, whereby the first Respondent concluded an employment contract with the second Respondent while being under contract with the Claimant. 20. The Chamber therefore unanimously reached the conclusion that the first Respondent was found to be in breach of contract. 21. Having established that the first Respondent had breached the employment contract with the Claimant without just cause, the Chamber turned to art. 17 par. 1 of the Regulations, according to which in all cases the party in breach shall pay compensation, and proceeded to deliberate on the question of the amount of compensation for breach of contract which the first Respondent is liable to pay to the Claimant. 22. In this respect, the Chamber referred to the aforementioned considerations, the behaviour of the parties concerned in the matter at stake whilst also taking into account the contractual value amounting to USD 400,000 as well as the request for compensation submitted by the Claimant in the amount of USD 682,000. 23. Thereto, the members of the Chamber deemed it appropriate to recall that the Claimant only asked the first Respondent to resume duty with it on 7 April 2006, i.e. two months after the contract came into force. Therefore, the Chamber put emphasis to the fact that the Claimant apparently did not incur any particular damage due to the fact the first Respondent did not resume duty with it. 24. The Chamber considered these facts as mitigating circumstances with regard to the amount of compensation for breach of contract which the first Respondent is responsible to pay. 25. In view of the above, the members of the Chamber reached the conclusion that, on account of the circumstances surrounding the present case as well as the criteria established in art. 17 par. 1 of the Regulations, the payment of compensation in the amount of USD 150,000 by the first Respondent to the Claimant appears to be appropriate. 26. In continuation, the Chamber added that, in application of art. 17 par. 2 and art. 18 par. 5 of the Regulations, the second Respondent is jointly and severally liable for the payment of the relevant compensation towards the Claimant in the amount of USD 150,000. 27. Finally, with regard to the first Respondent’s counter-claim whereby he requests compensation in the amount of USD 682’000 for breach of contract allegedly committed by the Claimant, the Chamber referred to its above-mentioned conclusion that the first Respondent is found in breach of contract without just cause (cf. point II. 20). Furthermore, the Chamber emphasised that the first Respondent’s position with regard to the nature of the agreement was contradictory. In particular, the Chamber acknowledged that the first Respondent, on the one hand, considered the agreement as informal negotiations without any legally binding effect and, on the other hand, argued that the Claimant failed to fulfil its obligation to enter into further negotiations in order to formalize a definitive employment contract as allegedly provided for in the relevant agreement. As a consequence, the Chamber decided that the first Respondent’s counter-claim is completely ungrounded and has therefore to be rejected. 28. Taking into account all the above, the Dispute Resolution Chamber decided that the first Respondent has to pay to the Claimant the amount of USD 150,000, as well as 5% interest per annum on the said amount as of the filing of the Claimant’s claim, i.e. 9 June 2006, and that the second Respondent is jointly and severally liable for the payment of the aforementioned amount of compensation. Finally, the Chamber decided to reject all further claims of the parties. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, AAA, is partially accepted. 2. The first Respondent, BBB, must pay compensation in the amount of USD 150,000, as well as 5% interest per annum on the said amount as of 9 June 2006, to the Claimant, AAA, within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. In the event that the above-mentioned total amount is not paid within the stated deadline, the present matter shall be submitted to FIFA’s Disciplinary Committee, so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 4. The second Respondent, CCC, is jointly and severally liable for the payment of the amount mentioned under point III.2. to the Claimant, AAA. 5. The Claimant, AAA, is directed to inform the first Respondent, BBB, and the second Respondent, CCC, directly and immediately of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 6. Any further requests of the Claimant, AAA, are rejected. 7. The counter-claim lodged by the first Respondent, BBB, is rejected. 8. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Encl. (CAS directives)
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