F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 febbraio 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Carlos Soto (Cile), membro Philippe Diallo (Francia), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro sulla domanda presentata dal giocatore il giocatore A, X, come querelanti nei confronti del club, Club B, Y, come convenuto in vista di un contenzioso contrattuale relativo all’occupazione sorta tra il giocatore e il club. I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 febbraio 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Carlos Soto (Cile), membro Philippe Diallo (Francia), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro sulla domanda presentata dal giocatore il giocatore A, X, come querelanti nei confronti del club, Club B, Y, come convenuto in vista di un contenzioso contrattuale relativo all'occupazione sorta tra il giocatore e il club. I. Fatti della controversia 1. Il 14 luglio 2003, il giocatore X A (in prosieguo: il giocatore) e la Club Y di B (in prosieguo: il club) ha concluso un contratto di lavoro per le stagioni calcistiche 2003/04 e 2004/05, il contratto valido decorrere dal 7 luglio 2003 fino alla fine della stagione 2004/05 (30 giugno 2005). 2. Il contratto prevede nel suo quarto punto che il giocatore verrà pagato un compenso netto di: 100.000 euro per la stagione 2003/04, 100.000 euro per la stagione 2004/05. 3. Il 29 giugno 2005, il giocatore ha presentato una denuncia dinanzi FIFA contro il club affermando che quest'ultima aveva risolto unilateralmente il contratto di lavoro per corrispondenza del 28 dicembre 2004 e del 4 febbraio 2005 e che il club aveva violato il contratto senza giusta causa. Il giocatore, confermando di aver già ricevuto 40.000 euro per la stagione 2004/05, rivendica un importo di euro 60.000 corrispondente al valore resto del contratto fino al termine della stagione 2004/05. 4. Il club ha risposto alla denuncia presentata nei suoi confronti sostenendo in primo luogo che le parti del contratto di lavoro si erano riuniti per sottoporre ogni eventuale controversia al Tribunale del lavoro di Z, Y (punto 13) e che la Camera di Risoluzione delle Controversie non è pertanto competente a prendere una decisione in materia a portata di mano. Il giocatore non si pronuncia sulla questione di competenza. 5. La clausola tredicesima del contratto di lavoro stabilisce quanto segue: "Le parti contraenti convengono che, al fine di dirimere eventuali controversie derivanti dal presente contratto il foro competente è il [Tribunale del lavoro di Z], escludendo così qualsiasi altro Foro." 6. Inoltre, il club sostiene di aver respinto il giocatore, dopo aver preso una decisione a seguito di un procedimento disciplinare interno (decisione definitiva emessa il 4 febbraio 2005) nei confronti di quest'ultimo e, pertanto, il club chiede la risoluzione del contratto per giusta causa. Allo stesso tempo, il club ha riconosciuto a causa del giocatore i suoi stipendi per i mesi dicembre 2004 e gennaio 2005 per un importo di 20.000 euro. 7. Dopo la sua sollecitazione, il club FIFA fornito con la documentazione in connessione con il procedimento disciplinare interno. Dalla documentazione presentata può notare che: 8. Il 28 dicembre 2004, il club ha inviato una lettera di notifica al giocatore per informarlo circa le accuse mosse contro di lui e che un procedimento disciplinare era stato aperto contro di lui e che il club aveva l'intenzione di licenziarlo a causa del comportamento rimproverato. Il giocatore aveva accusato ricevuta della presente lettera con la firma del 30 dicembre 2004. 9. I rimproveri del club del giocatore: - che egli non ha seguito la convocazione per accompagnare la squadra alla partita di campionato contro il Club C il 19 dicembre 2004; - che egli non ha partecipato agli allenamenti di 20, 21, 22 e 23 dicembre 2004; - che non ha giustificato la sua assenza in queste date. 10. Per quanto riguarda queste accuse, il club ha ritenuto che il giocatore aveva violato: - le disposizioni del regolamento interno del club, - l'obbligo di essere presenti e ad obbedire e ad altri obblighi generali previste dal contratto collettivo concluso tra il professionista Y Football League e l'Unione dei calciatori professionisti, - l'obbligo di essere presente ai sensi del Codice del Lavoro Y. 11. In corrispondenza del 6 gennaio 2005 indirizzata al club e con la sua replica nel procedimento dinanzi FIFA del 20 ottobre 2005, il giocatore ha comunicato la sua posizione riguardo la sua richiesta e le accuse fatte contro di lui. Il giocatore afferma: - che i fatti citati non erano corretti e che il giocatore non ha violato i suoi obblighi contrattuali nei confronti del club; - che il giocatore si è infortunato e quindi non è stato convocato per la partita contro il Club C il 19 dicembre 2004, ma che solo figurato nella lista dei giocatori invitati a essere presenti allo stadio durante la partita; - che l'allenatore tecnico ha detto ai giocatori che avevano il permesso di essere assente tra il 23 e il 26 dicembre 2004 e tra il 31 dicembre 2004 e 2 gennaio 2005; - che il giocatore, infortunato in quel momento e di voler tornare a casa per X, aveva chiesto l'allenatore da erogare per il periodo 19-26 dicembre 2004; - che l'allenatore aveva permesso al giocatore di parte X; - che il giocatore aveva il diritto, dopo il 19 dicembre 2004, per trascorrere una settimana di vacanza in base al suddetto contratto collettivo, anche senza autorizzazione, - che era incomprensibile che l'assenza del giocatore alla formazione del 23 dicembre 2004 era stata considerata ingiustificata dal momento che i giocatori erano tutti liberi di andare in tale data. 12. Durante questa procedura disciplinare, diverse testimonianze scritte sono stato sollecitato dal presidente del consiglio direttivo del club. Da queste conferme scritte si può notare: - che alla data della visita medica del giocatore il 14 dicembre 2004, il giocatore è stato medico dimesso dal gioco; - che l'allenatore del club aveva anche chiamato i giocatori che non hanno giocato in modo a sostenere la squadra alla partita contro il Club C il 19 dicembre 2004, ma che il giocatore in questione non era presente alla partita. 13. Con lettera del 4 febbraio 2005, il club ha notificato la decisione finale del procedimento disciplinare contro il giocatore preso dal club e firmato, tra l'altro, dal presidente del consiglio direttivo del club, e, presumibilmente come conseguenza di questa decisione, il licenziamento del giocatore dal club. 14. Il giocatore non ha aggiunto ulteriori argomenti per le sue pretese iniziali. 15. Con la sua lettera in data 9 novembre 2005, il club ha mantenuto la sua argomentazione precedente. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, tenendo conto anche del Resistente negazione della competenza della FIFA Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC), la Camera ha analizzato se era competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 del regolamento che disciplinano le procedure di Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione luglio 2005). La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 29 giugno 2005, come conseguenza della Camera ha concluso che le precedenti regole procedurali (edizione 2001) sulle questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili alla questione a portata di mano. 2. Successivamente, i membri della Camera, che ha analizzato i regolamenti dovrebbero essere applicabili per quanto riguarda la questione pregiudiziale di competenza della Camera in materia presente. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008), nonché dell'art. 26 par. 1 della edizione 2005 di detti regolamenti e, dall'altro, al fatto che il relativo contratto alla base della presente controversia è stato firmato il 14 luglio 2003 e che la richiesta è stata depositata presso la FIFA il 29 giugno 2005. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che la versione 2001 del Regolamento FIFA sullo status e sul trasferimento dei giocatori (in prosieguo: il Regolamento), è applicabile, tra l'altro, la questione della competenza della Camera. 3. Inoltre, la Camera ha indicato che ai sensi dell'art. 42 par. 1 del Regolamento, la competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie è fatto salvo il diritto di ogni giocatore o un club C hiedere un risarcimento dinanzi al giudice civile nelle controversie fra società e calciatori. In altre parole, art. 42 par. 1 del Regolamento consente che una controversia tra un giocatore e un club si riferisce ai tribunali ordinari. 4. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che il club contesta la competenza della Camera sostenendo che le parti del contratto di lavoro si era reciprocamente convocata per sottoporre ogni eventuale controversia al Tribunale del lavoro di Z, Y, e che la Camera di Risoluzione delle Controversie non è pertanto competente a prendere una decisione in materia a portata di mano. La Camera ha inoltre preso atto della clausola tredicesima relativa del contratto di lavoro che stabilisce quanto segue: "Le parti contraenti convengono che, al fine di dirimere eventuali controversie derivanti dal presente contratto il foro competente è il [Tribunale del lavoro di Z], escludendo così qualsiasi altro Foro. "5. Per quanto riguarda la clausola di tredicesima del contratto di lavoro rilevante, la Camera ha stabilito che tale clausola era da considerarsi una scelta di forum che attribuisce competenza esclusiva al tribunale del lavoro di Z, al fine di far fronte a qualsiasi eventuale controversia tra le parti contrattuali. Inoltre, la Camera ha voluto sottolineare che la scelta della giurisdizione contenuta nella clausola tredicesima del contratto di lavoro di cui trattasi è in linea con il disposto dell'art. 42 par. 1 del Regolamento. 6. A causa di tutto quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che non era l'organo competente a decidere la presente controversia tra il giocatore e il club e che, pertanto, l'affermazione del giocatore nei confronti del club non era ricevibile. ** III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La richiesta presentata dal richiedente, il giocatore A, non è ammissibile. 2. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale allegato: CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2007-2008) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 15 February 2008, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Piat (France), member Carlos Soto (Chile), member Philippe Diallo (France), member Mohamed Mecherara (Algeria), member on the claim presented by the player Player A, X, as Claimant against the club, Club B, Y, as Respondent regarding an employment related contractual dispute arisen between the player and the club. I. Facts of the case 1. On 14 July 2003, the X player A (hereinafter: the player) and the Y club B (hereinafter: the club) concluded an employment contract for the football seasons 2003/04 and 2004/05, the contract being valid as from 7 July 2003 until the end of the season 2004/05 (30 June 2005). 2. The contract stipulates in its fourth clause that the player will be paid a net remuneration of: EUR 100,000 for the season 2003/04; EUR 100,000 for the season 2004/05. 3. On 29 June 2005, the player lodged a complaint before FIFA against the club claiming that the latter had unilaterally terminated the employment contract by correspondence of 28 December 2004 and of 4 February 2005 and that the club had breached the contract without just cause. The player, confirming that he had already received EUR 40,000 for the season 2004/05, claims an amount of EUR 60,000 corresponding to the rest value of the contract until the end of the season 2004/05. 4. The club responded to the complaint lodged against it by alleging primarily that the parties of the employment contract had convened to submit any possible dispute to the Labour Court of Z, Y (clause 13) and that the Dispute Resolution Chamber is therefore not competent to take a decision in the matter at hand. The player did not pronounce himself on this issue of competence. 5. The thirteenth clause of the employment contract establishes the following : “The contracting parties agree that in order to settle eventual disputes resulting from the present contract the competent court is the [Labour Court of Z], thus excluding any other Court.” 6. Furthermore, the club claims that it had dismissed the player after having taken a decision following an internal disciplinary procedure (final decision rendered on 4 February 2005) against the latter and therefore the club claims having terminated the contract with just cause. At the same time, the club acknowledged owing the player his salaries for the months December 2004 and January 2005 in the amount of EUR 20,000. 7. Following its solicitation, the club provided FIFA with the documentation in connection with the internal disciplinary procedure. From the submitted documentation can be noted that: 8. On 28 December 2004, the club sent a letter of notification to the player informing him about the charges made against him and that a disciplinary procedure had been opened against him and that the club had the intention to dismiss him because of the reproached behaviour. The player had acknowledged receipt of this letter by signature of 30 December 2004. 9. The club reproaches the player: - that he did not follow the convocation to accompany the team to the league game against Club C on 19 December 2004; - that he did not participate in the trainings of 20, 21, 22 and 23 December 2004; - that he did not justify his absence on these dates. 10. Concerning these charges, the club considered that the player had violated : - the provisions of the club’s internal regulations; - the obligation to be present and to obey and other general obligations provided for in the collective bargaining agreement concluded between the Y Professional Football League and the Union of Professional Football Players; - the obligation to be present according to the Y Labour Code. 11. By correspondence of 6 January 2005 addressed to the club and by his replication within the procedure before FIFA dated 20 October 2005, the player communicated his position with regard to his claim and the charges made against him. The player alleges: - that the facts cited were not correct and that the player did not violate his contractual obligations towards the club; - that the player was injured and thus he was not called in for the match against Club C on 19 December 2004, but that he solely figured on the list of players invited to be present in the stadium during the match; - that the technical coach told the players that they were permitted to be absent between 23 and 26 December 2004 and between 31 December 2004 and 2 January 2005; - that the player, injured at that moment and wanting to return back home to X, had asked the coach to be dispensed for the period from 19 to 26 December 2004; - that the coach had allowed the player to part to X; - that the player had the right, after 19 December 2004, to spend a week of vacation according to the above-mentioned collective bargaining agreement, even without permission; - that it was incomprehensible that the absence of the player at the training of 23 December 2004 had been considered to be unjustified since the players were all free to go on the said date. 12. During this disciplinary procedure, several written testimonies have been solicited by the president of the club’s board. From these written confirmations can be noted: - that on the date of the player’s medical examination on 14 December 2004, the player was medically discharged from playing; - that the coach of the club had also called in the players who did not play in order to support the team at the match against Club C on 19 December 2004, but that the player concerned was not present at the match. 13. By letter dated 4 February 2005, the club notified the final decision of the disciplinary procedure against the player taken by the club and signed, inter alia, by the president of the club’s board, and, allegedly as a consequence of this decision, the dismissal of the player from the club. 14. The player did not add any further arguments to his initial claims. 15. With its correspondence dated 9 November 2005, the club adhered to its previous argumentation. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, also taking into account the Respondent’s denial of the competence of FIFA’s Dispute Resolution Chamber (DRC), the Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition July 2005). The present matter was submitted to FIFA on 29 June 2005, as a consequence the Chamber concluded that the previous Procedural Rules (edition 2001) on matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable to the matter at hand. 2. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which Regulations should be applicable as to the preliminary question of competence of the Chamber in the present matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008) as well as to art. 26 par. 1 of the 2005 edition of the said Regulations and, on the other hand, to the fact that the relevant contract at the basis of the present dispute was signed on 14 July 2003 and that the claim was lodged at FIFA on 29 June 2005. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the 2001 version of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable, inter alia, to the question of the Chamber’s competence. 3. Furthermore, the Chamber indicated that in accordance with art. 42 par. 1 of the Regulations, the competence of the Dispute Resolution Chamber is without prejudice to the right of any player or club to seek redress before a civil court in disputes between clubs and players. In other words, art. 42 par. 1 of the Regulations allows that a dispute between a player and a club is referred to ordinary courts. 4. In this respect, the Chamber acknowledged that the club contests the Chamber’s competence claiming that the parties to the employment contract had mutually convened to submit any possible dispute to the Labour Court of Z, Y, and that the Dispute Resolution Chamber is therefore not competent to take a decision in the matter at hand. The Chamber also took note of the relevant thirteenth clause of the employment contract that establishes the following : “The contracting parties agree that in order to settle eventual disputes resulting from the present contract the competent court is the [Labour Court of Z], thus excluding any other Court.” 5. With regard to the thirteenth clause of the relevant employment contract, the Chamber established that this clause was to be considered a choice of forum that attributes exclusive jurisdiction to the Labour Court of Z in order to deal with any possible dispute between the contractual parties. Moreover, the Chamber wished to emphasise that the choice of jurisdiction contained in the thirteenth clause of the relevant employment contract is in line with the provision of art. 42 par. 1 of the Regulations. 6. On account of all of the above, the Dispute Resolution Chamber decided that it was not the competent body to decide on the present dispute between the player and the club and that therefore, the player’s claim against the club was not admissible. * * III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim submitted by the Claimant, Player A, is not admissible. 2. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Enclosed: CAS directives _____________________________
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