F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 9 gennaio 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro Carlos Soto (Cile), membro Philippe Diallo (Francia), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro sulla domanda presentata dalla P giocatore, come attore nei confronti del K club, come convenuto in merito una disputa contrattuale tra le parti I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 9 gennaio 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro Carlos Soto (Cile), membro Philippe Diallo (Francia), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro sulla domanda presentata dalla P giocatore, come attore nei confronti del K club, come convenuto in merito una disputa contrattuale tra le parti I. Fatti della controversia 1. Il 20 dicembre 2005, il P player (in prosieguo: il Richiedente), e il K Club (in prosieguo: il Resistente), ha firmato un contratto di lavoro (in prosieguo: il contratto), valida dal 20 dicembre 2005 al 20 dicembre 2008. Secondo i termini del contratto, stipendio mensile del richiedente è fissato a 15.000 euro. Allo stesso modo, secondo il contratto, il convenuto è stato quello di acquistare i due biglietti andata e ritorno Attore aerei all'anno. Art. 9 par. 10 del contratto prevede che se la parte convenuta di risoluzione del contratto senza giusta causa, il richiedente ha diritto a ricevere tutte le sue retribuzioni fino alla scadenza del contratto. Art. 13 del contratto prevede che tutte le controversie derivanti dal contratto stipulato tra le parti dovrebbe essere presentato al Football Federation L. 2. Il 29 marzo 2006, l'attore ha presentato una denuncia alla FIFA a causa del fatto presunto che il Resistente aveva risolto il contratto senza giusta causa e chiedendo che l'art. 9 par. 10 del contratto sia rispettato, vale a dire che l'attore da pagare il suo stipendio fino alla scadenza del contratto (tre anni x 180.000 EUR stipendio annuale). L'attore ha affermato che l'intenzione originaria del Resistente era stata quella di trasferire successivamente il pretendente al club, che aveva gli stessi proprietari, e che ha spiegato lo stipendio particolarmente elevato per un giocatore. 3. Inoltre, l'attore ha spiegato che tra il 21 dicembre 2005 e 2 gennaio 2006 il suo agente aveva chiamato più volte al fine di chiedere al Resistente la lettera di invito, apparentemente necessario per ottenere il visto del ricorrente. A questo proposito, le registrazioni telefoniche agente del ricorrente sono stati presentati come prova per il tentativo di quest'ultimo di chiamare il Resistente. Infine, secondo l'attore, il Resistente ha informato l'agente del Richiedente per telefono il 3 gennaio 2006 che non più necessari i servizi del Richiedente. 4. Nella sua risposta, il convenuto ha dichiarato che le accuse concernenti il successivo trasferimento del ricorrente sono infondate ed irrilevanti in relazione al caso di specie. Il Resistente ha continuato a dire che l'attore non aveva mai segnalato per dovere al club. Allo stesso modo, ha spiegato che i cittadini M non ha bisogno di un invito per venire a L. In aggiunta, il convenuto ha sostenuto di aver informato l'attore e il suo agente su una serie di occasioni durante i negoziati di firma e successivamente per telefono che un invito non è stata necessaria al fine di ottenere un visto per. Di conseguenza, il convenuto ritiene che non vi era alcun motivo per il ricorrente di non aver segnalato al club. 5. Secondo la convenuta, nel gennaio 2006, durante la Coppa del Commonwealth, il direttore del Resistente aveva chiesto l'agente del ricorrente per spiegare l'assenza del ricorrente, ma non aveva ricevuto alcuna risposta al riguardo. Il Resistente ha affermato di aver chiesto al L Federcalcio e la Federcalcio M per dirimere la controversia in data 15 febbraio 2006. Secondo la convenuta, l'attore aveva violato il suo contratto e la sua denuncia deve pertanto essere respinto. 6. Nella sua posizione in più, l'attore ha risposto che il Resistente aveva detto che non ha più bisogno dei suoi servizi perché non in sintonia con i valori del rispondente e non aveva subito alcuna sperimentazione con esso. L'attore ha spiegato che dopo il rifiuto del Resistente, ha dovuto allenarsi con la sua ex squadra, però, senza ricevere i pagamenti. Allo stesso modo, ha dichiarato che lui e il suo agente ha incontrato i rappresentanti del Resistente il 14 gennaio 2006, quando la squadra stava partecipando nella sua prima partita della stagione, ma che il convenuto aveva apparentemente rifiutato i servizi del Richiedente. 7. Inoltre, l'attore ha sottolineato che, in pratica, una lettera di invito da parte del club L impiego è stato richiesto per i cittadini per ricevere il visto necessario. A questo proposito, ha presentato una lettera di invito inviata dal Resistente ad un altro giocatore M. Ha anche aggiunto che il convenuto non aveva informato né quando o dove doveva presentarsi per l'inizio della stagione e ha presentato una lettera del presidente della Federcalcio M, sembra confermare che l'agente dell'attore lo aveva informato del eventi in gennaio 2006 e che il Resistente non ha inviato una lettera di invito al richiedente e aveva rifiutato ogni contatto. Egli ha inoltre dichiarato che il consolato ha confermato che i cittadini bisogno di una lettera di invito, al fine di ottenere un visto. 8. Il 2 aprile e 25 maggio 2007, l'amministrazione ha chiesto alla FIFA Football Association di M e L della Federcalcio di confermare se il problema attuale è stato già pendente dinanzi uno dei loro corpi. Successivamente, il 1 ° giugno 2007, la Resistente ha annunciato che FIFA non ha ritenuto competente a risolvere il caso in mano, come la questione attuale è stato già pendenti dinanzi alla commissione disciplinare della Football Federation L. 9. Fatte salve le sua difesa, il convenuto ha ribadito che la FIFA non era competente a risolvere la controversia in esame e che le accuse riguardanti qualsiasi coinvolgimento del S club aveva alcuna incidenza sul caso di specie. Inoltre, e presumibilmente in conformità della legge, il Resistente ha ritenuto che il ricorrente non è stata necessaria una lettera di invito per ottenere un visto e ha anche dichiarato che la conversazione telefonica tra l'attore e un dipendente consolato non deve essere preso in considerazione quanto non vi era alcuna prova di tale chiamata. 10. Il Resistente ha sostenuto che il ricorrente era stato informato dei tempi di vari programmi della squadra e che non vi era quindi alcun ostacolo per lui di riferire al Resistente alla data specificata nel contratto, cioè il 20 dicembre 2005. Il Resistente ha sostenuto che non aveva alcun obbligo di organizzare l'arrivo del ricorrente ed anche ha aggiunto che sembrava che l'attore stava giocando per la squadra N. Infine, il convenuto ha chiesto che la FIFA riconosce che non è competente a pronunciarsi sulla questione e , in mancanza di questo, ha chiesto che la censura del ricorrente essere respinta. 11. Il 12 luglio 2007, la L Federcalcio ha riferito che un'audizione sulla controversia in esame si è svolta prima della sua commissione disciplinare il 28 giugno 2007 e che il ricorrente non aveva partecipato, anche se era stato invitato a farlo in una lettera del 13 giugno 2007. Secondo il verbale dell'audizione svoltasi il 28 giugno 2007, la commissione disciplinare della Football Federation L deciso che l'attore non aveva avuto alcuna giusta causa di non riferire al Resistente, come una lettera d'invito non era necessaria affinché i cittadini per ottenere un visto. Inoltre, il comitato ha notato che l'attore aveva firmato un nuovo contratto con la N del club il 25 febbraio 2006, valido fino al 15 dicembre 2006. Inoltre, la Commissione Disciplinare ha spiegato nella sua decisione che il contratto stipulato tra le parti non è mai stato registrato presso la lega e non era mai entrato in vigore il ricorrente non era apparsa al Resistente. 12. Il 27 giugno 2007, l'attore FIFA informato che non avrebbe potuto presenziare all'udienza a L Football Federation, in programma il 28 giugno 2007, perché lo considerava, tra l'altro, che la questione dovrebbe essere risolta dalla FIFA. 13. Il 23 luglio 2007, l'amministrazione ha chiesto alla FIFA Football Federation L se la sua commissione disciplinare soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 22, b) del Regolamento FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Player (edizione 2005) e ha informato la L Federcalcio che in l'assenza di una risposta il caso sarebbe stato risolto dalla Camera Risoluzione Controversie della FIFA. 14. Il 30 luglio 2007, l'attore ha ribadito di ritenere che la FIFA è stata l'unica autorità competente per dirimere la controversia, in quanto aveva condotto l'intera procedura, a differenza della L Football Federation, e quindi ha ribadito la sua posizione. 15. Il 18 novembre 2008, FIFA ancora una volta ha chiesto alla Federcalcio L di fornirle le informazioni relative alla sua commissione disciplinare, in particolare per quanto riguarda la sua composizione e le procedure. In una risposta ricevuta il 25 novembre 2008, la L Football Federation informato FIFA che il direttore del Resistente, nonché l'attore e il suo agente era stato invitato a partecipare a un'audizione della commissione disciplinare il 28 giugno 2007, ma che né l'attore né il suo agente aveva partecipato all'audizione detto. 16. Su un'altra richiesta della FIFA, chiedendo informazioni e documentazione in connessione con la composizione e le procedure del comitato disciplinare della Football Federation L, quest'ultimo fornito FIFA con una copia dell'articolo 51 dello statuto della L Football Federation, contenente un breve descrizione delle funzioni, le competenze e la composizione della commissione competente disciplinare. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare il caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata dal richiedente alla FIFA il 29 marzo 2006. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005, in prosieguo: le norme procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. art 18 comma 2 e 3 delle norme procedurali.. ). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008), la Camera di Risoluzione delle Controversie sarebbe, in linea di principio, essere l'organo competente a trattare la questione in gioco in quanto si tratta di un lavoro-correlato controversia con una dimensione internazionale , vale a dire un contenzioso che coinvolge un giocatore e un club per quanto riguarda la presunta violazione di un contratto di lavoro. 3. Tuttavia, la Camera ha riconosciuto che il Resistente ha contestato la competenza della FIFA per affrontare la questione attuale dovuto al fatto che quest'ultimo era già stato affrontato nel merito dalla Commissione disciplinare della Football Federation L. 4. A questo proposito, la Camera ha osservato che il ricorrente ha sostenuto che il suddetto organo deliberativo del Football Federation L non costituisce un tribunale arbitrale indipendente che garantisce un processo equo e pari rappresentanza di giocatori e club a livello nazionale ai sensi dell'art. 22 b) del Regolamento FIFA sullo status e il trasferimento di giocatori, motivo per cui egli non ha riconosciuto la propria giurisdizione per trattare la questione presente e lui aveva il diritto di sottoporre la questione alla FIFA. In particolare, la Camera ha osservato che il ricorrente non aveva fatto la sua comparsa davanti alla commissione disciplinare di cui sopra, ma aveva deciso di deferire la questione alla FIFA prima che l'organismo nazionale che passa la sua decisione. In realtà, la decisione pertinente era stata approvata in assenza del ricorrente. 5. A questo proposito, la Camera sottolineato che ai sensi dell'art. 22 b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, la Camera di Risoluzione delle controversie è competente a trattare una questione come quella a portata di mano a meno che un tribunale arbitrale indipendente, garantire un procedimento equo e nel rispetto del principio della pari rappresentanza di giocatori e club, è stato istituito a livello nazionale nel quadro della Associazione e / o un contratto collettivo. Per quanto riguarda le norme da imporre un tribunale arbitrale indipendente che garantisce un processo equo, la sezione di cui non FIFA Circolare. Datata 20 dicembre 2005 1010. 6. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che, anche se in base alla documentazione presentata dalla Football Federation L sembra apparire che il competente organismo nazionale di decidere formalmente può essere composta da un numero uguale di giocatori e rappresentanti dei club, il Resistente era in grado di dimostrare che, di fatto, la commissione disciplinare della Football Federation L occupa della questione attuale aveva incontrato delle norme procedurali minime per i tribunali arbitrali indipendenti, come previsto dall'art. 22 b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori e in nessun FIFA Circolare. 1010. 7. Inoltre, e in questo senso, i membri della Camera ha osservato che lo statuto del Football Federation L, che la Camera è stato fornito con, in particolare l'art. 51 dello Statuto detto, è stato approvato dal Football Federation L dopo l'udienza si è svolta e la decisione nel merito della questione attuale è stato approvato dalla Commissione disciplinare della Football Federation L. 8. Di conseguenza, e tenendo conto delle circostanze di cui sopra, la Camera ha concluso che l'argomento del principio giuridico generale di pendens litis e, infine, il principio del giudicato invocato dal convenuto non può essere applicato alla materia a portata di mano. 9. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha stabilito che l'obiezione del Resistente alla competenza della FIFA per affrontare la questione attuale deve essere respinta e che la Camera di Risoluzione delle controversie è competente, sulla base dell'art. 22 b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, da considerare la questione presente come alla sostanza. 10. Inoltre, la Camera ha analizzato l'edizione dei regolamenti dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione in esame. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che il relativo contratto alla base della presente controversia è stato firmato il 20 dicembre 2005 e che la richiesta è stata presentata alla FIFA il 29 marzo 2006. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che la versione precedente del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione 2005, in prosieguo: il Regolamento) sono applicabili al caso in esame nel merito. 11. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, i membri della Camera è entrato nella sostanza della questione. La Camera ha iniziato con il riconoscimento dei suddetti fatti e documenti contenuti nel file e ha preso atto che il richiedente e il Resistente firmato, il 20 dicembre 2005, tre anni di contratto di lavoro valido dal 20 dicembre 2005 al 20 dicembre 2008. 12. In primo luogo, la Camera ha tenuto a sottolineare che né l'attore né il convenuto ha avuto, durante l'intero procedimento, contestato il fatto che un contratto di lavoro era stato sottoscritto tra le parti il 20 dicembre 2005. È un dato di fatto, la Camera ha osservato che il relativo contratto di lavoro originale, scritto in linguaggio R, era stato debitamente datata e firmata dalle parti e doveva quindi essere considerato come un contratto valido e giuridicamente vincolante. 13. In continuazione, i membri della Camera ha riconosciuto che ciascuna parte aveva sostenuto che l'altra parte rispettiva aveva violato il contratto, invocando motivi del tutto opposti. Da un lato, l'attore ha affermato che il convenuto non aveva fornito i documenti e le informazioni necessarie per entrare nel club L e che il convenuto aveva quindi violato il contratto. D'altra parte, il Resistente ha ritenuto che l'attore non aveva mai segnalato per dovere al convenuto e che, di conseguenza, ha ritenuto che l'attore non aveva rispettato il contratto di cui sopra. 14. In questo contesto, i membri della Camera sottolineato che, non appena un contratto di lavoro è stipulato tra un club e un giocatore, i diritti e le responsabilità derivarne su entrambi i lati senza essere soggetta ad alcuna condizione particolare. A questo proposito, la Camera ha aggiunto che, come regola generale, è dovere del datore di lavoro e la responsabilità di agire di conseguenza al fine di ottenere, se necessario, un permesso di lavoro o di un visto per il suo dipendente per poter entrare legalmente in un paese particolare . In altre parole, in fondo, il datore di lavoro è interessato ad avere il suo dipendente rendere i suoi servizi il più presto possibile ad esso, motivo per il quale agirà di conseguenza per ottenere i documenti pertinenti. 15. In continuazione, e in considerazione degli argomenti sollevati dalle parti durante l'inchiesta, la Camera ha sottolineato che il convenuto non aveva fornito la prova di aver agito di conseguenza, al fine di assistere e aiutare l'attore a far parte del team in L. In particolare , il Resistente non ha presentato tutti i documenti relativi al programma o il luogo del team, e tanto meno dato la prova che l'attore è stato fornito con tale documentazione, pur avendo dichiarato di aver informato il richiedente in tal senso in diverse occasioni. Inoltre, la Camera ha riconosciuto il fatto che il Resistente aveva dichiarato nella sua dichiarazione di difesa che (cito) "... non aveva l'obbligo contrattuale di organizzare l'arrivo del giocatore o il suo incontro". 16. Per quanto riguarda l'argomento dedotto dal convenuto che il ricorrente non ha bisogno di una lettera di invito, al fine di ottenere un visto per L, i membri della Camera ha osservato che entrambe le parti avevano fornito informazioni contraddittorie. Da un lato, il convenuto aveva sostenuto che in base ad un accordo tra L e M, nessun invito è stato necessario al fine di ottenere un visto di 90 giorni. D'altra parte, l'attore aveva presentato una lettera di invito, datato 30 dicembre 2005, inviato dal Resistente ad un altro giocatore. 17. Alla luce delle informazioni contraddittorie provenienti dal Consolato L in M e l'organismo governativo in L, la Camera ha ritenuto che essa dovrebbe concentrare la propria attenzione sulle circostanze generali della materia presente e, in particolare, l'atteggiamento e la condotta di le parti. 18. A questo proposito, i membri della Camera ha preso atto del fatto che, il 14 gennaio 2006 durante la Coppa del Commonwealth, l'attore e il suo agente aveva viaggiato per incontrare a quanto pare i rappresentanti della parte avversa, quando la squadra ha giocato la prima partita della stagione . Anche se i pareri del richiedente e il convenuto differiscono su quanto è stato effettivamente detto nel momento in cui si erano incontrati, la riunione del richiedente e del suo agente con i rappresentanti della parte avversa nel gennaio 2006 non è stato negato dal convenuto. 19. In questo contesto, i membri della Camera ha concluso che, date le circostanze di cui sopra, sembra che l'attore non avrebbe incontrato i rappresentanti della parte avversa se non fosse in un tentativo di unire il Resistente mentre era presente in un paese che non ha richiesto alcun visto per i cittadini di M. Inoltre, la Camera ha ritenuto piuttosto improbabile che l'attore, dopo aver firmato un contratto per uno stipendio mensile particolarmente elevato per le L e M, avrebbe poi deciso di non aderire al Resistente. 20. In considerazione di quanto precede, i membri della Camera ha ritenuto che, mentre sembra che l'attore aveva agito in buona fede cercando di adempiere ai suoi obblighi derivanti dal contratto, il convenuto non aveva reagito in misura sufficiente e non aveva proposto alcuna soluzione in modo che l'attore potrebbe avviare la sua formazione e giocare con la squadra, anche se questo sarebbe stato uno degli obblighi del Resistente. Di conseguenza, la Camera ha ritenuto che dovesse ritenere che subito dopo l'attore e il convenuto firmato il contratto, il Resistente, per alcune ragioni non note alla Camera, era diventato disinteressato nei servizi del ricorrente. 21. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che il convenuto non aveva una giusta causa di interrompere anticipatamente il rapporto di lavoro tra le parti e che pertanto aveva risolto il contratto di lavoro stipulato tra le parti senza giusta causa. 22. In questo contesto, i membri della Camera hanno rivolto la loro attenzione sulle conseguenze di tale violazione ingiustificata del contratto di cui all'art. 17 par. 1 del Regolamento. Sulla base di detto articolo, la Camera ha concluso che il convenuto è tenuto a risarcire il ricorrente per violazione del contratto. 23. Per la valutazione dell'importo del risarcimento applicabile, la prima Camera di cui all'art. 17 par. 1 dei regolamenti, in particolare non esaustivo dei criteri oggettivi che devono essere presi in considerazione. 24. In continuazione, i membri hanno riconosciuto che l'attore basa la sua richiesta di risarcimento sull'arte. 9 par. 10 del contratto stipulato tra le parti, in cui si afferma che se il Resistente di risoluzione del contratto senza giusta causa, l'attore avrebbe diritto a ricevere tutte le sue retribuzioni fino alla scadenza del contratto, pari a 540.000. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che, anche se il contratto è stato regolarmente sottoscritto dalle parti, non era mai stato eseguito e che, di conseguenza, qualsiasi importo della compensazione deve essere calcolato in funzione del fatto di cui sopra e deve rimanere ragionevole data la circostanze complessive del caso. A tal fine, la Camera ha anche osservato che l'attore era in grado di firmare, il 25 febbraio 2006, un altro contratto di lavoro con un club e che, di conseguenza, la sua carriera calcistica, almeno in questa fase, non era stato messo in pericolo dalla mancata esecuzione del contratto stipulato con la convenuta. 25. In considerazione di tutto quanto sopra, i membri della Camera ha concluso all'unanimità che non l'intero valore residuo del contratto, ma l'ammontare di 200.000 euro è stato quello di essere considerato ragionevole e giustificata a titolo di risarcimento per violazione del contratto. 26. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che la richiesta del P attore, è in parte accettato e che il dichiarante, il K club, deve pagare al ricorrente l'importo complessivo di euro 200.000. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, il giocatore P, è parzialmente accolta. 2. Il K Resistente, deve pagare all'attore P, l'importo di 200.000 euro entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Eventuali ulteriori richieste presentate dal Richiedente P, sono respinte. 4. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto, un tasso di interesse del 5% all'anno vigore al momento della scadenza del termine stabilito e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, alla Commissione Disciplinare della FIFA in modo che il disciplinare necessaria sanzioni possono essere imposte. 5. Il Richiedente P, è diretta ad informare la K Resistente, immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Secondo l'articolo 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Markus Kattner Vice Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2008-2009) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 9 January 2009, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Theo van Seggelen (The Netherlands), member Carlos Soto (Chile), member Philippe Diallo (France), member Mohamed Mecherara (Algeria), member on the claim presented by the player P, as Claimant against the club K, as Respondent regarding a contractual dispute between the parties I. Facts of the case 1. On 20 December 2005, the player P (hereinafter: the Claimant), and the club K (hereinafter: the Respondent), signed an employment contract (hereinafter: the contract) valid from 20 December 2005 to 20 December 2008. Under the terms of the contract, the Claimant’s monthly salary is fixed at EUR 15,000. Equally, according to the contract, the Respondent was to buy the Claimant two return airline tickets per year. Art. 9 par. 10 of the contract stipulates that if the Respondent terminates the contract without just cause, the Claimant is entitled to receive all of his salary payments until the expiry of the contract. Art. 13 of the contract provides that any disputes arising from the contract concluded between the parties would have to be submitted to the L Football Federation. 2. On 29 March 2006, the Claimant lodged a complaint at FIFA due to the alleged fact that the Respondent had terminated the contract without just cause and demanding that art. 9 par. 10 of the contract be respected, i.e. that the Claimant be paid his salary until the expiry of the contract (three years x EUR 180,000 annual salary). The Claimant asserted that the Respondent’s original intention had been to subsequently transfer the Claimant to the club, which had the same owners, and which explained the particularly high salary for a player. 3. Furthermore, the Claimant explained that between 21 December 2005 and 2 January 2006 his agent had called several times in order to request from the Respondent the invitation letter apparently required to obtain the Claimant’s visa. In this respect, the Claimant’s agent’s telephone records were submitted as evidence for the latter’s attempt to call the Respondent. Finally, according to the Claimant, the Respondent informed the Claimant’s agent by telephone on 3 January 2006 that it no longer required the services of the Claimant. 4. In its response, the Respondent held that the allegations concerning the Claimant’s subsequent transfer were unfounded and irrelevant in connection with the present case. The Respondent went on to say that the Claimant had never reported for duty at the club. Equally, it explained that M citizens did not require an invitation in order to come to L. In addition, the Respondent claimed that it had informed the Claimant and his agent on a number of occasions during the signing negotiations and subsequently by telephone that an invitation was not required in order to obtain a visa for. Consequently, the Respondent deemed that there was no reason for the Claimant not to have reported to the club. 5. According to the Respondent, in January 2006, during the Commonwealth Cup, the director of the Respondent had asked the Claimant’s agent to explain the Claimant’s absence but had not received any response in this regard. The Respondent claimed that it had asked the L Football Federation and the Football Association of M to settle the dispute on 15 February 2006. According to the Respondent, the Claimant had breached his contract and his complaint should therefore be rejected. 6. In its extra position, the Claimant responded that the Respondent had said that it no longer required his services because he did not fit in with the Respondent’s values and had not undergone any trials with it. The Claimant explained that following the Respondent’s rejection, he had to train with his former club, however, without receiving any payments. Equally, he stated that he and his agent had met representatives of the Respondent on 14 January 2006, when the team was participating in its first match of the season, but that the Respondent had apparently turned down the services of the Claimant. 7. Furthermore, the Claimant stressed that, in practice, an invitation letter from the employing L club was required for citizens in order to receive the necessary visa. In this connection, he submitted a letter of invitation sent by the Respondent to another M player. He also added that the Respondent had not informed him of either when or where he was to report for the beginning of the season and submitted a letter from the president of the Football Association of M, apparently confirming that the Claimant’s agent had informed him of the events in January 2006 and that the Respondent had not sent a letter of invitation to the Claimant and had refused all contact. He further stated that the consulate had confirmed that citizens needed a letter of invitation in order to obtain a visa. 8. On 2 April and 25 May 2007, the FIFA administration asked the Football Association of M and the L Football Federation to confirm whether the present matter was already pending before any of their bodies. Subsequently, on 1 June 2007, the Respondent announced that it did not consider FIFA competent to settle the case at hand, as the present matter was already pending before the Disciplinary Committee of the L Football Federation. 9. Without prejudice to its defence, the Respondent reiterated that FIFA was not competent to settle the present dispute and that the allegations concerning any involvement of the club S had no bearing on the present case. In addition, and supposedly in accordance with the law, the Respondent deemed that the Claimant did not require a letter of invitation in order to obtain a visa and also stated that the telephone conversation between the Claimant and a consulate employee should not be taken into consideration as there was no evidence of that call. 10. The Respondent claimed that the Claimant had been informed of the team’s programme several times and that there was therefore no obstacle for him to report to the Respondent on the date specified in the contract, i.e. 20 December 2005. The Respondent argued that it was under no obligation to organise the Claimant’s arrival and also added that it appeared that the Claimant was now playing for the club N. Finally, the Respondent requested that FIFA recognise that it is not competent to rule on the matter and, failing that, it asked that the Claimant’s complaint be rejected. 11. On 12 July 2007, the L Football Federation reported that a hearing on the present dispute had been held before its Disciplinary Committee on 28 June 2007 and that the Claimant had not attended even though he had been invited to do so in a letter dated 13 June 2007. According to the record of the hearing held on 28 June 2007, the Disciplinary Committee of the L Football Federation decided that the Claimant had not had any just cause not to report to the Respondent, as a letter of invitation was not required in order for citizens to obtain a visa. Furthermore, the committee noted that the Claimant had signed a new contract with the club N on 25 February 2006, valid until 15 December 2006. In addition, the Disciplinary Committee explained in its decision that the contract concluded between the parties was never registered at the league and had never entered into force as the Claimant had not appeared at the Respondent. 12. On 27 June 2007, the Claimant informed FIFA that he could not attend the hearing at the L Football Federation, scheduled on 28 June 2007, since he considered, inter alia, that the matter should be settled by FIFA. 13. On 23 July 2007, the FIFA administration asked the L Football Federation whether its Disciplinary Committee met the conditions set out in article 22 b) of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Player (edition 2005) and informed the L Football Federation that in the absence of a response the case would be settled by FIFA’s Dispute Resolution Chamber. 14. On 30 July 2007, the Claimant reiterated that he considered that FIFA was the only competent authority to settle the dispute, as it had conducted the whole procedure, unlike the L Football Federation, and therefore reaffirmed his position. 15. On 18 November 2008, FIFA again asked the L Football Federation to provide it with information pertaining to its Disciplinary Committee, in particular concerning its composition and procedures. In a response received on 25 November 2008, the L Football Federation informed FIFA that the director of the Respondent as well as the Claimant and his agent had been invited to participate in the Disciplinary Committee’s hearing on 28 June 2007 but that neither the Claimant nor his agent had attended the said hearing. 16. Upon another request of FIFA, asking for information and documentation in connection with the composition and the procedures of the Disciplinary Committee of the L Football Federation, the latter provided FIFA with a copy of article 51 of the statutes of the L Football Federation, containing a brief description of the functions, the competences and the composition of the relevant disciplinary committee. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted by the Claimant to FIFA on 29 March 2006. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2005; hereinafter: the Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. art. 18 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008), the Dispute Resolution Chamber would, in principle, be the competent body to deal with the matter at stake since it concerns an employment-related dispute with an international dimension, i.e. a litigation involving a player and a club regarding the alleged breach of an employment contract. 3. However, the Chamber acknowledged that the Respondent contested the competence of FIFA to deal with the present matter due to the fact that the latter had already been dealt with as to the substance by the Disciplinary Committee of the L Football Federation. 4. In this regard, the Chamber observed that the Claimant argued that the above- mentioned deciding body of the L Football Federation did not constitute an independent arbitration tribunal guaranteeing fair proceedings and equal representation of players and clubs at national level in accordance with art. 22 b) of the FIFA Regulations on the Status and Transfer of Players, for which reason he did not recognise its jurisdiction to deal with the present matter and he was entitled to refer the matter to FIFA. In particular, the Chamber noted that the Claimant had not made an appearance before the aforementioned Disciplinary Committee but had chosen to refer the matter to FIFA prior to the national body passing its decision. In fact, the pertinent decision had been passed in absence of the Claimant. 5. In this respect, the Chamber emphasised that in accordance with art. 22 b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with a matter such as the one at hand unless an independent arbitration tribunal, guaranteeing fair proceedings and respecting the principle of equal representation of players and clubs, has been established at national level within the framework of the Association and/or a collective bargaining agreement. With regard to the standards to be imposed on an independent arbitration tribunal guaranteeing fair proceedings, the Chamber referred to FIFA Circular no. 1010 dated 20 December 2005. 6. In this respect, the Chamber acknowledged that, even though according to the documentation presented by the L Football Federation it seems to appear that the relevant national deciding body may formally be composed of an equal number of player and club representatives, the Respondent was unable to prove that, in fact, the Disciplinary Committee of the L Football Federation dealing with the present matter had met the minimum procedural standards for independent arbitration tribunals as laid down in art. 22 b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players and in FIFA Circular no. 1010. 7. Furthermore, and in this regard, the members of the Chamber noted that the Statutes of the L Football Federation which the Chamber was provided with, in particular art. 51 of the said Statutes, were approved by the L Football Federation after the hearing took place and the decision as to the substance of the present matter was passed by the Disciplinary Committee of the L Football Federation. 8. Consequently, and taking into consideration the above circumstances, the Chamber concluded that the argument of the general legal principle of litis pendens and, finally, the principle of res iudicata invoked by the Respondent cannot be applied to the matter at hand. 9. In view of all the above, the Chamber established that the Respondent’s objection to the competence of FIFA to deal with the present matter has to be rejected and that the Dispute Resolution Chamber is competent, on the basis of art. 22 b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, to consider the present matter as to the substance. 10. Furthermore, the Chamber analysed which edition of the regulations should be applicable as to the substance of the present matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant contract at the basis of the present dispute was signed on 20 December 2005 and that the claim was lodged at FIFA on 29 March 2006. In view of the foregoing, the Chamber concluded that the previous version of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005; hereinafter: the Regulations) are applicable to the case at hand as to the substance. 11. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the members of the Chamber entered into the substance of the matter. The Chamber started by acknowledging the above-mentioned facts and documentation contained in the file and took note that the Claimant and the Respondent signed, on 20 December 2005, a three-year employment contract valid from 20 December 2005 to 20 December 2008. 12. First and foremost, the Chamber was keen to underline that neither the Claimant nor the Respondent had, during the whole proceedings, questioned the fact that an employment contract had been signed between the parties on 20 December 2005. As a matter of fact, the Chamber noted that the relevant original employment contract, written in R language, had been duly signed and dated by the parties and was thus to be considered as a valid and legally binding contract. 13. In continuation, the members of the Chamber acknowledged that each party had claimed that the other respective party had breached the contract, invoking entirely opposed reasons. On the one hand, the Claimant alleged that the Respondent had not provided him with the necessary documents and information in order to join the club in L and that the Respondent had therefore breached the contract. On the other hand, the Respondent deemed that the Claimant had never reported for duty at the Respondent and that, consequently, it considered that the Claimant had not respected the aforementioned contract. 14. In this context, the members of the Chamber outlined that as soon as an employment contract is signed between a club and a player, rights and responsibilities ensue on both sides without being subject to any particular condition. In this respect, the Chamber added that, as a general rule, it is the employer’s duty and responsibility to act accordingly in order to obtain, if necessary, a work permit or a visa for its employee to be able to legally enter a particular country. In other words, basically, the employer is interested in having its employee rendering his/her services as soon as possible to it, reason for which it will act accordingly to obtain the relevant documents. 15. In continuation, and in view of the arguments raised by the parties during the investigation, the Chamber underlined that the Respondent had not submitted evidence proving that it had acted accordingly in order to assist and help the Claimant to join the team in L. In particular, the Respondent never submitted any documents pertaining to the programme or the whereabouts of the team, let alone given evidence that the Claimant was provided with such documentation, although it had claimed to have informed the Claimant in this regard on several occasions. Furthermore, the Chamber acknowledged the fact that the Respondent had declared in its statement of defence that it (quote) “… was not under a contractual obligation to organize the arrival of the Player or his meeting”. 16. As regards the argument raised by the Respondent that the Claimant did not require a letter of invitation in order to obtain a visa for L, the members of the Chamber noted that both parties had provided contradictory information. On the one hand, the Respondent had argued that according to an agreement between L and M, no invitation was necessary in order to obtain a 90-day visa. On the other hand, the Claimant had submitted a letter of invitation, dated 30 December 2005, sent by the Respondent to another player. 17. In view of the contradictory information emanating from the L Consulate in M and the relevant governmental body in L, the Chamber deemed that it ought to focus its attention on the overall circumstances of the present matter and, in particular, the attitude and the conduct of the parties. 18. In this connection, the members of the Chamber took note of the fact that, on 14 January 2006 during the Commonwealth Cup, the Claimant and his agent had travelled to apparently meet representatives of the Respondent, when the team played its first match of the season. Although the opinions of the Claimant and the Respondent differ on what was actually said at the time they had met, the meeting of the Claimant and his agent with representatives of the Respondent in January 2006 was not denied by the Respondent. 19. In this context, the members of the Chamber concluded that, given the aforementioned circumstances, it appears that the Claimant would not have met with representatives of the Respondent if it was not in an attempt to join the Respondent while it was present in, a country which did not require any visa for nationals of M. Furthermore, the Chamber deemed it rather unlikely that the Claimant, having signed a contract for a monthly salary particularly high for L or M, would have subsequently decided not to join the Respondent. 20. In view of the above, the members of the Chamber deemed that while it appears that the Claimant had acted in good faith trying to fulfil his obligations arising from the contract, the Respondent had not reacted sufficiently and had not proposed any solution so that the Claimant could initiate his training and playing with the team, even though this would have been one of the Respondent’s obligations. Consequently, the Chamber deemed that it had to assume that soon after the Claimant and the Respondent signed the contract, the Respondent, for some reasons not known to the Chamber, had become uninterested in the services of the Claimant. 21. On account of the above, the Chamber concluded that the Respondent had no just cause to prematurely terminate the employment relationship between the parties and that it had therefore terminated the employment contract signed between the parties without just cause. 22. In this context, the members of the Chamber turned their attention to the consequences of such an unjustified breach of contract as set out in art. 17 par. 1 of the Regulations. On the basis of the said article, the Chamber concluded that the Respondent is liable to pay compensation to the Claimant for breach of contract. 23. For the assessment of the applicable amount of compensation, the Chamber first referred to art. 17 par. 1 of the Regulations, in particular to the non-exhaustive enumeration of the objective criteria which need to be taken into account. 24. In continuation, the members acknowledged that the Claimant bases his claim for compensation on art. 9 par. 10 of the contract concluded between the parties, which states that if the Respondent terminates the contract without just cause, the Claimant would be entitled to receive all of his salary payments until the expiry of the contract, i.e. EUR 540,000. In this respect, the Chamber acknowledged that, although the contract was duly signed by the parties, it had never been executed and that consequently, any amount of compensation has to be calculated in the light of the aforementioned fact and has to remain reasonable given the overall circumstances of the case. To this end, the Chamber also noted that the Claimant was able to sign, on 25 February 2006, another employment contract with a club and that, consequently, his footballing career, at least at that stage, had not been put in jeopardy by the non-execution of the contract concluded with the Respondent. 25. In view of all of the above, the members of the Chamber unanimously concluded that not the entire remaining contract value, but the amount of EUR 200,000 was to be considered reasonable and justified as compensation for breach of contract. 26. Consequently, the Dispute Resolution Chamber decided that the claim of the Claimant P, is partially accepted and that the Respondent, the club K, has to pay to the Claimant the total amount of EUR 200,000. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, player P, is partially accepted. 2. The Respondent K , has to pay to the Claimant P, the amount of EUR 200,000 within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. Any further claims lodged by the Claimant P, are rejected. 4. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline, an interest rate of 5% per year will apply as of expiry of the fixed time limit and the present matter shall be submitted, upon request, to FIFA’s Disciplinary Committee so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 5. The Claimant P, is directed to inform the Respondent K, immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to article 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Markus Kattner Deputy Secretary General Encl. CAS directives ____________________________________
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