F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 18 giugno 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro del reclamo presentato dal club FC S, come querelanti nei confronti del giocatore Y, come convenuto 1 e B contro il club, come Resistente 2 in vista di un lavoro-correlato contenzioso sorto tra i fatti I. parti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 18 giugno 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro del reclamo presentato dal club FC S, come querelanti nei confronti del giocatore Y, come convenuto 1 e B contro il club, come Resistente 2 in vista di un lavoro-correlato contenzioso sorto tra i fatti I. parti della controversia 1. Il 14 maggio 2008, il giocatore Y (in prosieguo: il Resistente 1), nato il 20 luglio 1975, e la S club (in prosieguo: il Richiedente), ha firmato un contratto di lavoro ("contratto di diritto privato"), valida dal 1 ° luglio 2008 fino al 30 giugno 2010. In base al contratto concluso tra le parti, il Resistente 1 è stato il diritto di ricevere uno stipendio annuo di 91.200 euro per il primo anno e 110.000 euro per il secondo anno, premi di produzione diversi e un segno sul bonus di EUR 168.800. 2. Un altro contratto di lavoro ("Contratto di calciatore professionista"), datato 2 luglio 2008 e valido a decorrere da tale stessa data fino al 30 giugno 2010, è stato firmato tra il Resistente 1 e il Richiedente. Tale contratto è stato registrato presso il Football E Federation (FEP) il 7 luglio 2008. In base al contratto concluso tra le parti, il Resistente 1 è stato il diritto di ricevere uno stipendio mensile di euro 885,32, l'importo di 226,903.52 euro (pagabili in 4 rate uguali, ciascuna pari a 25,380.71 il 30 settembre e il 30 dicembre 2008 e 28 febbraio e 30 maggio 2009, così come 4 rate uguali, ciascuna pari a versare il 30 settembre e il 30 dicembre 2009 e il 28 febbraio e il 30 maggio 2010) e diversi premi di risultato 31,345.17. 3. Il 7 agosto 2008, l'attore, attraverso il FEP, ha chiesto l'assistenza della FIFA al fine di ottenere il relativo certificato di trasferimento internazionale (ITC) per la Resistente 1 dalla Federcalcio T. Il 29 agosto 2008 e dopo un attento studio della materia e diversi scambi di corrispondenza con la EFF, la FIFA ha informato il FEP, che non sembrano essere in grado di intervenire per quanto riguarda il rilascio del ITC rilevante. 4. L'8 settembre 2008, l'attore ha presentato una denuncia di fronte alla FIFA contro il Resistente 1 per violazione del contratto senza giusta causa entro il periodo protetto e contro il K Club (in prosieguo: il Resistente 2), per istigazione alla violazione del contratto. 5. Secondo la ricorrente, dopo aver firmato i contratti di lavoro con il Resistente 1, ha trovato per mezzo di articoli di giornale che il Resistente 1 era apparentemente in trattative con il Resistente 2 e che aveva fatto una serie di affermazioni che si manifesta che avrebbe cercato di annullare l' accordi firmati con il Richiedente. Inoltre, i richiedente dichiara che il 1 ° luglio 2008, il presidente della Resistente 2 è arrivato in G per cercare di negoziare lo scioglimento dei contratti del 1 Resistente, che, secondo l'attore, costituisce manifestamente un'ammissione di responsabilità del 2 Resistente per la la violazione del contratto commessa da parte del Resistente 1. Inoltre, il richiedente dichiara che il Resistente contattato uno che offre di restituire 168.800 euro che aveva ricevuto come un segno di bonus, che secondo parte attrice, palesemente costituisce un'ammissione della sua responsabilità per la violazione del contratto. 6. Secondo la ricorrente, il convenuto non è mai uno invocato alcuna giusta causa o giusta causa sportiva o qualsiasi motivo che giustifichi la sua rescissione unilaterale dei contratti, che hanno violato la stabilità dei contratti e leso gli interessi sportivi e finanziari del Richiedente, causando notevoli danni morali la sua immagine. Inoltre, il richiedente dichiara che il Resistente uno calcolate le conseguenze della violazione del contratto, tenuto conto della sua età, il tempo probabile residuo della sua carriera e la quantità di tempo un reclamo contro di lui vorrà prima che la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC ) raggiunge una decisione e impone sanzioni sportive su di lui. 7. A questo proposito, le richieste del ricorrente di risarcimento giocatore per violazione del contratto senza giusta causa o giusta causa sportiva durante il periodo protetto per un importo di euro 1.568.800: a. EUR 1.200.000, a titolo di compensazione finanziaria corrispondente alla sportiva stimata e danni finanziari subiti dalla parte attrice, tenendo conto del presunto valore stimato del Resistente 1, il fatto che il ricorrente è stato privato dei servizi di un giocatore abile e sperimentato e l'importo di soldi ha dovuto spendere in sostituzione di lui; b. EUR 168.800, a titolo di rimborso del segno sul bonus pagato al Resistente 1, c. 200.000 euro, come danni morali. 8. Il Richiedente chiede anche alla RDC che il Resistente 2 che si terrà in solido con il convenuto da 1 a pagare l'indennizzo richiesto e di imporre sanzioni sportive al convenuto 1. 9. Il 9 settembre 2008 e prima del Resistente uno era stato informato del ricorso presentato contro di lui, ha inviato una lettera alla FIFA affermando che era tornato di euro 168.800 che aveva ricevuto dal Richiedente come un segno di bonus. 10. Il 9 ottobre 2008, la FIFA ha comunicato alla Resistente 1 e il Resistente 2 del ricorso presentato contro di loro dal Richiedente. Da un lato, il Resistente uno ha risposto che il 31 luglio 2008 ha inviato una richiesta di conciliazione al richiedente, al quale l'attore ha risposto soltanto chiedendogli di restituire l'168.800 euro versati a lui come a un segno sul bonus. A causa di questo e il fatto che egli ha ottemperato alla richiesta del ricorrente e in buona fede rimborsato i soldi ricevuti, che l'attore accettato senza alcuna riserva o contestazione, i 1 Stato convenuto che il processo di conciliazione tra lui e il ricorrente era stato completato con successo . 11. Il 1 Resistente aggiunge anche che l'attore sta cercando di ottenere ingiustamente denaro presentando un reclamo alla FIFA, perché non ha subito alcun danno o perdita, dato che non ha pagato alcun compenso per il suo trasferimento alla società di provenienza e, inoltre, che l'attore basa la sua compensazione su un valore ottenuto da una pagina internet non ufficiale. 12. Infine, il Resistente uno manifesta che ha firmato un "pre-accordo" con il Resistente 2 il 14 aprile 2008 e che non le sanzioni sportive possono essere imposte in quanto egli non ha violato il suo contratto nel bel mezzo della stagione e perché, sulla Richiedente richiesta, ha rimborsato il denaro che ha ricevuto. Allo stesso modo, nella sua richiesta di conciliazione, che l'attore e brevemente nella sua posizione per FIFA, gli Stati convenuti 1 che, anche se aveva una "pre-accordo" con il Resistente 2 del 14 aprile 2008, ha solo firmato un contratto con l'attore evitare di frequentare il servizio militare, ma dopo aver concluso il contratto con l'attrice, c'era una legge cambiata che gli ha permesso di rinviare il servizio militare fino all'età di 38. A questo proposito, il Resistente uno che si manifesta perché non vi era quindi alcun motivo per lui di lasciare doveva conformarsi al "pre-accordo" firmato con il Resistente 2 e giocare per il secondo. 13. D'altra parte, il Resistente 2 ha risposto che è entrato in un "pre-accordo" con il Resistente uno il 14 aprile 2008, secondo la quale, il contratto professionale di lavoro da stipulare tra le parti sarebbe valido dal 9 giugno 2008 fino al 31 maggio 2010. Inoltre, il Resistente 2 manifesta che il 9 giugno 2008, e secondo le pre-determinati norme contenute nel "pre-accordo", ha concluso un contratto da professionista lavoro con il Resistente 1. A questo proposito, il Resistente 2 ha dichiarato che è chiaro che essa ha concluso un contratto legalmente vincolante con il Resistente 1 prima che il richiedente e che quindi non ha alcuna responsabilità nei confronti dell'attore, che sta cercando di arricchirsi illecitamente, senza alcuna giustificazione. 14. Dopo essere stato informato della Resistente 1 e posizione 2 Resistente, l'attore aderito alla sua domanda principale e ha aggiunto che il Resistente 1 e il Resistente 2 sono sostenendo che non sono responsabile per danni nei confronti dell'attore a causa di un contratto precedentemente firmato il 14 aprile 2008. Il richiedente dichiara che questa è la prima volta che un conflitto viene sollevato e anche la prima volta tale documento viene richiamato dagli intervistati. 15. Inoltre, l'attore manifesta che non vi era alcuna relazione nei media che un "pre-accordo" è stato firmato e che solo i negoziati erano condotti dal Resistente 1 e il Resistente 2, che dimostra che la "pre-accordo" è stato fabbricato in seguito ad esonerare il Resistente 2 da sue passività. Inoltre, l'attore ha presentato un rapporto quotidiano che il Resistente uno era stato trasferito dal Resistente 2 per l'importo di 600.000 euro, che, secondo l'attore, sostiene la loro tesi secondo cui il Resistente 1 è abile ed esperto. 16. Infine, nelle loro rispettive osservazioni finali, sia del Resistente 1 e il Resistente 2 aderito alle loro posizioni precedenti e ha dichiarato che non potrà essere ritenuta responsabile nei confronti del richiedente per una presunta violazione del contratto o per istigazione alla presunta violazione ingiustificata del contratto. ** II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare la questione a portata di mano. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 21 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008, in prosieguo: le norme procedurali). La questione attuale è stato presentato alla FIFA l'8 settembre 2008, quindi dopo il 1 ° luglio 2008. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie concluso che le norme procedurali rivisti (edizione 2008) sono applicabili alla materia a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie, art. 3 par. Uno degli stati norme procedurali che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce dell'art. 22 e 24 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. Ai sensi dell'art. 24 par. 1, par. 2 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle controversie relative al lavoro tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un club, un giocatore e un club per quanto riguarda una disputa employmentrelated tra le parti. 4. Successivamente, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 della edizione 2008 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori e, dall'altro, al fatto che i contratti di lavoro alla base della presente controversia era stato stipulato per la durata del 1 ° luglio 2008 al 30 giugno 2010 e il 2 luglio 2008 al 30 giugno 2010, rispettivamente, e che la censura del ricorrente era stata presentata con la FIFA l'8 settembre 2008. In considerazione di quanto precede, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che l'edizione 2008 del Regolamento FIFA sullo status e il trasferimento di giocatori (in prosieguo: il Regolamento) è applicabile per quanto riguarda il merito della causa a portata di mano. 5. Entrando nel merito della questione, la Camera di Risoluzione delle Controversie esaminato la documentazione presentata dalle parti nel corso della procedura e ha preso atto che l'attore e il convenuto uno era entrato in un rapporto di lavoro contrattuale mediante la conclusione di due contratti di lavoro, uno firmato il 14 maggio 2008 e valido dal 1 ° luglio 2008 al 30 giugno 2010 e l'altro firmato il 2 luglio 2008 e valida dalla stessa data fino al 30 giugno 2010. A questo proposito, la Camera ha osservato che, in conformità con i termini del contratto stipulato da e tra l'attore e il convenuto 1 del 14 maggio 2008, il Resistente uno debitamente ricevuto un segno sul bonus per un importo di 168.800 euro dal Richiedente . 6. Inoltre, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato che il Resistente 1 e 2 anche il Resistente è entrato in un rapporto contrattuale con la firma di un "pre-accordo" il 14 aprile 2008, secondo la quale, il contratto professionale di lavoro da stipulare tra le parti sarebbe valida a partire dal 9 giugno 2008 fino al 31 maggio 2010. 7. In continuazione, i membri della Camera ha preso atto del fatto che l'attore ha presentato un reclamo alla FIFA chiedendo un risarcimento dal 1 Resistente per un importo di euro 1.568.800 per violazione del contratto senza giusta causa o giusta causa sportiva durante il periodo protetto, sostenendo che il Resistente 1, a dispetto di concludere due contratti di lavoro con l'attore, mai onorato le sue responsabilità contrattuali nei confronti dell'attore e si unì alla Resistente 2. Inoltre, la Camera ha osservato che l'attore ha inoltre presentato un reclamo contro il Resistente 2 per incoraggiamento alla violazione del contratto commessi dal convenuto 1. 8. A questo proposito, la Camera ha analizzato che nella sua risposta a quanto sopra, il Resistente 1 non negano esplicitamente mancata per onorare i contratti conclusi con l'attore, ma ha dichiarato in sua difesa che il processo di conciliazione è stata "completata tra le parti" a causa di il fatto che egli ha inviato una richiesta di conciliazione al richiedente, al quale quest'ultima ha risposto soltanto chiedendo la restituzione della somma di 168.800 euro pagato come un segno sul bonus per lui. A questo proposito, la Camera ha osservato che la Resistente uno manifesta che perché rispetto petizione del richiedente e in buona fede rimborsati i soldi che ha ricevuto come un segno sul bonus, che l'attore accettato senza alcuna riserva o contestazione, un processo di conciliazione era stato completato tra le parti. 9. In considerazione della argomentazione avanzata dal convenuto 1, i membri della Camera ha ritenuto che, per essere in grado di stabilire se una violazione del contratto è stato commesso da parte del Resistente 1, è stato cruciale per esaminare attentamente la documentazione di cui sopra, da mezzo del quale il Resistente 1 sostenuto di aver inviato al Richiedente una richiesta di conciliazione, e nella sua risposta, l'attore ha risposto soltanto chiedendo il rimborso del pagato 168.800 euro a lui come a un segno sul bonus, e quindi accettare o accettare una conciliazione nei termini proposti dal Resistente uno nella sua richiesta di conciliazione. 10. In questo contesto, la Camera innanzitutto preso atto che non è mai l'attore contestato di aver ricevuto la richiesta di conciliazione inviata dal Resistente 1 e in effetti manifestato che esigeva il rimborso di 168.800 euro versati a lui come a un segno sul bonus. 11. A questo proposito e dopo un attento studio della documentazione contenuta nel file, la Camera debitamente accertato che per mezzo del documento datato 31 luglio 2008, intitolato "Richiesta di conciliazione e tornare indietro 168.000 euro per S FC", il Resistente 1 ha inviato una richiesta di conciliazione al richiedente per mezzo del quale ha espresso la sua volontà di conciliare e anche la sua prontezza di restituire l'euro 168.800 l'attore aveva pagato a lui come un segno sul bonus. 12. Allo stesso modo, la Camera ha stabilito che il 2 settembre 2008 l'attore ha risposto alla richiesta di conciliazione inviata dalla Resistente 1, soltanto chiedendo il rimborso del segno pagato su bonus (euro 168.800), e inoltre, indicando il proprio conto corrente bancario e fissa un termine per l'immediato ritorno di detto importo. 13. In continuazione, la Camera ha stabilito che il 4 settembre 2008 e conformi alla richiesta del ricorrente, il 1 Resistente debitamente rimborsati al ricorrente l'importo di euro 168.800, che hanno prestato a lui come un segno sulla bonus. Allo stesso modo, la RDC ha dichiarato che l'attore ha accettato il rimborso senza alcuna riserva o eccezione di sorta. 14. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha continuato a deliberare se una violazione del contratto è stato commesso da parte del Resistente 1 o se l'attore e il convenuto 1 debitamente compilato il processo di conciliazione, liberando il Resistente 1, delle responsabilità finanziarie o sportive nei confronti l'Attore. 15. A questo proposito e per conto delle considerazioni che precedono, la Camera ha ritenuto che rispondendo alla richiesta di conciliazione presentata dal Resistente 1 da solo fornendo le informazioni conto bancario e chiedendogli di rimborsare il relativo importo versato a lui come a un segno sul bonus all'interno di una determinata data, l'attore tacitamente accettato la richiesta di cui sopra e che un processo di conciliazione è stata completata con successo tra l'attore e il convenuto 1, che esonera la stessa da ogni responsabilità nei confronti del Richiedente. 16. Di conseguenza, le considerazioni di cui sopra ha portato la Camera di Risoluzione delle Controversie a concludere che la domanda del ricorrente contro la Resistente 1 di risarcimento per violazione del contratto senza giusta causa deve essere respinta. 17. Infine, la Camera ha rivolto la sua attenzione alla domanda presentata dalla parte attrice nei confronti del Resistente 2 per incoraggiamento alla violazione del contratto commessi dal convenuto 1. A questo proposito, i membri della Camera hanno espresso la loro opinione che alcun incentivo possibile per una violazione del contratto da parte di un club che, a è la base, hanno bisogno di una violazione del contratto commessa dal giocatore in questione. Di conseguenza, la Camera ha ricordato che, nel caso di specie, alcuna violazione di contratto è stato commesso da parte del Resistente 1 (cfr. considerazione il punto III. 16.). Pertanto, sulla base del principio giuridico della accessorietà, nessun incentivo alla violazione del contratto avrebbe potuto essere commesso dal Resistente 2. In considerazione di quanto precede, la Camera ha deciso che la domanda del ricorrente contro la Resistente 2 per istigazione alla violazione del contratto è stata respinta. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie La pretesa del ricorrente, S FC, è stata respinta. Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info @ tas-cas org. www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Markus Kattner Vice Segretario Generale chiuso: CAS direttive
______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2008-2009) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 18 June 2009, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Rinaldo Martorelli (Brazil), member Mohamed Mecherara (Algeria), member on the claim presented by the club S FC, as Claimant against the player Y, as Respondent 1 and against the club B, as Respondent 2 regarding an employment-related dispute arisen between the parties I. Facts of the case 1. On 14 May 2008, the player Y (hereinafter: the Respondent 1), born on 20 July 1975, and the club S (hereinafter: the Claimant), signed an employment contract (“Private Contract”) valid as from 1 July 2008 until 30 June 2010. According to the contract concluded between the parties, the Respondent 1 was entitled to receive a yearly salary of EUR 91,200 for the first year and EUR 110,000 for the second year, different performance bonuses and a sign on bonus of EUR 168,800. 2. Another employment contract (“Professional Player’s Contract”) dated 2 July 2008 and valid as from that same date until 30 June 2010, was signed between the Respondent 1 and the Claimant. This contract was registered at the E Football Federation (EFF) on 7 July 2008. According to the contract concluded between the parties, the Respondent 1 was entitled to receive a monthly salary of EUR 885.32, the amount of EUR 226,903.52 (payable in 4 equal instalments each amounting to EUR 25,380.71 on 30 September and 30 December 2008 and 28 February and 30 May 2009, as well as 4 equal instalments each amounting to EUR 31,345.17 payable on 30 September and 30 December 2009 and 28 February and 30 May 2010) and different performance bonuses. 3. On 7 August 2008, the Claimant, through the EFF, requested FIFA’s assistance in order to obtain the respective International Transfer Certificate (ITC) for the Respondent 1 from the Football Federation T. On 29 August 2008 and after a careful study of the matter and several exchanges of correspondence with the EFF, FIFA informed the EFF that it did not appear to be in a position to intervene with regard to the issuance of the relevant ITC. 4. On 8 September 2008, the Claimant lodged a complaint in front of FIFA against the Respondent 1 for breach of contract without just cause within the protected period and against the club K (hereinafter: the Respondent 2), for inducement to breach of contract. 5. According to the Claimant, after signing the employment contracts with the Respondent 1, it found out by means of newspaper articles that the Respondent 1 was apparently in negotiations with the Respondent 2 and that he had made several statements manifesting that he would try to cancel the agreements signed with the Claimant. In addition, the Claimant states that on 1 July 2008, the president of the Respondent 2 arrived in G to try to negotiate the dissolution of the Respondent 1’s contracts, which, according to the Claimant, manifestly constitutes an admittance of the Respondent 2’s responsibility for the breach of contract committed by the Respondent 1. Furthermore, the claimant states that the Respondent 1 contacted it offering to return the EUR 168,800 he had received as a sign on bonus, which according to the Claimant, manifestly constitutes an admittance of his responsibility for the breach of contract. 6. According to the Claimant, the Respondent 1 never invoked any just cause or sporting just cause or any reason justifying his unilateral termination of the contracts, which violated the stability of contracts and harmed the sporting and financial interests of the Claimant, causing considerable moral damage to its image. Furthermore, the Claimant states that the Respondent 1 calculated the consequences of the breach of contract, having taken into account his age, the probable remaining time of his career and the amount of time a claim against him will take before the Dispute Resolution Chamber (DRC) reaches a decision and imposes sporting sanctions on him. 7. In this respect, the Claimant requests from the player compensation for breach of contract without just cause or sporting just cause during the protected period in the amount of EUR 1,568,800: a. EUR 1,200,000, as financial compensation corresponding to the estimated sporting and financial damages suffered by the Claimant, taking into consideration the alleged estimated value of the Respondent 1, the fact that the Claimant was deprived of the services of an experimented and skillful player and the amount of money it had to spend in replacing him; b. EUR 168,800, as reimbursement of the sign on bonus paid to the Respondent 1; c. EUR 200,000, as moral damages. 8. The Claimant also asks the DRC that the Respondent 2 be held jointly and severally liable with the Respondent 1 to pay the requested compensation and to impose sporting sanctions on the Respondent 1. 9. On 9 September 2008 and before the Respondent 1 had been informed of the claim lodged against him, he sent a letter to FIFA stating that he had returned the EUR 168,800 he had received from the Claimant as a sign on bonus. 10. On 9 October 2008, FIFA informed the Respondent 1 and the Respondent 2 of the claim lodged against them by the Claimant. On the one hand, the Respondent 1 replied that on 31 July 2008 he sent a conciliation request to the Claimant, to which the Claimant answered by only asking him to return the EUR 168,800 paid to him as a sign on bonus. Because of this and the fact that he complied with the Claimant’s request and in good faith reimbursed the money he received, which the Claimant accepted without any reservation or objection, the Respondent 1 states that the conciliation process between him and the Claimant had been successfully completed. 11. The Respondent 1 also adds that the Claimant is now trying to unfairly obtain money by lodging a claim at FIFA, because it did not suffer any damage or loss since it did not pay any compensation for his transfer to his former club and also that the Claimant is basing its compensation on a value obtained from an unofficial internet page. 12. Finally, the Respondent 1 manifests that he signed a “pre-agreement” with the Respondent 2 on 14 April 2008 and that no sporting sanctions can be imposed since he did not breach his contract in the middle of the season and because, upon the Claimant’s request, he reimbursed the money he received. Equally, in his conciliation request to the Claimant and briefly in his position to FIFA, the Respondent 1 states that even though he had a “pre-agreement” with the Respondent 2 dated 14 April 2008, he only signed a contract with the Claimant to avoid attending military service , but after he concluded the contract with the Claimant, there was a law changed which allowed him to postpone his military service until the age of 38. In this respect, the Respondent 1 manifests that because there was then no reason for him to leave he had to comply with the “pre- agreement” signed with the Respondent 2 and play for the latter. 13. On the other hand, the Respondent 2 replied that it entered into a “pre-agreement” with the Respondent 1 on 14 April 2008, according to which, the professional labour contract to be concluded between the parties would be valid as from 9 June 2008 until 31 May 2010. Furthermore, the Respondent 2 manifests that on 9 June 2008, and according to the pre-determined rules stipulated in the “pre-agreement”, it concluded a professional labour contract with the Respondent 1. In this respect, the Respondent 2 stated that it is clear that it concluded a legally binding contract with the Respondent 1 before the Claimant and that therefore it does not have any responsibility towards the Claimant, which is trying to illicitly enrich itself without any justification. 14. After being informed of the Respondent 1’s and the Respondent 2’s position, the Claimant adhered to its original claim and added that the Respondent 1 and the Respondent 2 are arguing that they are not responsible or liable for damages towards the Claimant because of a previously signed contract on 14 April 2008. The Claimant states that this is the first time such a contention is raised and also the first time such a document is invoked by the respondents. 15. Furthermore, the Claimant manifests that there was no report in the media that a “pre- agreement” was signed and that only negotiations were being carried out by the Respondent 1 and the Respondent 2, which shows that the “pre-agreement” was fabricated later to exempt the Respondent 2 from its liabilities. Also, the Claimant presented a newspaper report that the Respondent 1 had been transferred from the Respondent 2 for the amount of EUR 600,000, which, according to the Claimant, supports their argument that the Respondent 1 is skillful and experienced. 16. Finally in their respective final comments, both the Respondent 1 and the Respondent 2 adhered to their previous positions and stated that they are not responsible or liable towards the Claimant for an alleged breach of contract or for inducement to an alleged unjustified breach of contract. ** II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at hand. In this respect, the Chamber referred to art. 21 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008; hereinafter: the Procedural Rules). The present matter was submitted to FIFA on 8 September 2008, thus after 1 July 2008. Therefore, the Dispute Resolution Chamber concluded that the revised Procedural Rules (edition 2008) are applicable to the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Dispute Resolution Chamber, art. 3 par. 1 of the Procedural Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of art. 22 to 24 of the Regulations on the Status and Transfer of Players. In accordance with art. 24 par. 1 and par. 2 in combination with art. 22 lit. b) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving a club, a player and a club regarding an employmentrelated dispute between the parties. 4. Subsequently, the Dispute Resolution Chamber analysed which edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the 2008 edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players and, on the other hand, to the fact that the employment contracts at the basis of the present dispute had been concluded for the duration of 1 July 2008 until 30 June 2010 and 2 July 2008 until 30 June 2010, respectively, and that the Claimant’s complaint had been lodged with FIFA on 8 September 2008. In view of the foregoing, the Dispute Resolution Chamber concluded that the 2008 edition of the FIFA Regulations on the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable as to the substance of the case at hand. 5. Entering into the substance of the matter, the Dispute Resolution Chamber examined the documentation presented by the parties throughout the proceedings and took note that the Claimant and the Respondent 1 had entered into a contractual employment relationship by means of the conclusion of two employment contracts, one signed on 14 May 2008 and valid from 1 July 2008 until 30 June 2010 and the other signed on 2 July 2008 and valid from that same date until 30 June 2010. In this respect, the Chamber noted that, in accordance with the terms of the contract signed by and between the Claimant and the Respondent 1 on 14 May 2008, the Respondent 1 duly received a sign on bonus in the amount of EUR 168,800 from the Claimant. 6. Furthermore, the Dispute Resolution Chamber analyzed that the Respondent 1 and the Respondent 2 also entered into a contractual relationship by signing a “pre-agreement” on 14 April 2008, according to which, the professional labour contract to be concluded between the parties would be valid as from 9 June 2008 until 31 May 2010. 7. In continuation, the members of the Chamber took due note that the Claimant lodged a claim with FIFA demanding from the Respondent 1 compensation in the amount of EUR 1,568,800 for breach of contract without just cause or sporting just cause during the protected period, alleging that the Respondent 1, in spite of concluding two employment contracts with the Claimant, never honoured his contractual responsibilities towards the Claimant and joined the Respondent 2. Furthermore, the Chamber noted that the Claimant also lodged a claim against the Respondent 2 for inducement to breach of contract allegedly committed by the Respondent 1. 8. In this regard, the Chamber analyzed that in his response to the above, the Respondent 1 did not explicitly deny failing to honour the contracts concluded with the Claimant, but stated in his defence that the conciliation process was “completed between the parties” due to the fact that he sent a conciliation request to the Claimant, to which the latter answered by only demanding the return of the amount of EUR 168,800 paid as a sign on bonus to him. In this respect, the Chamber noted that the Respondent 1 manifests that because he complied with the Claimant’s petition and in good faith reimbursed the money he received as a sign on bonus, which the Claimant accepted without any reservation or objection, a conciliation process had been completed between the parties. 9. In view of the argumentation put forward by the Respondent 1, the members of the Chamber deemed that, in order to be able to establish whether a breach of contract was committed by the Respondent 1, it was crucial to closely examine the aforementioned documentation, by means of which the Respondent 1 claimed to have sent to the Claimant a conciliation request, and in its response, the Claimant answered by only asking the reimbursement of the EUR 168,800 paid to him as a sign on bonus, hence accepting or agreeing to a conciliation under the terms proposed by the Respondent 1 in his conciliation request. 10. In this context, the Chamber first and foremost duly noted that the Claimant never contested to have received the conciliation request sent by the Respondent 1 and in fact manifested that it demanded the reimbursement of the EUR 168,800 paid to him as a sign on bonus. 11. In this respect and after a careful study of the documentation contained in the file, the Chamber duly established that by means of the document dated 31 July 2008, which is entitled “Conciliation Request and Returning Back 168,000 Euro to S FC”, the Respondent 1 did send a conciliation request to the Claimant by means of which he expressed his will to conciliate and also his promptness to return the EUR 168,800 the Claimant had paid to him as a sign on bonus. 12. Equally, the Chamber established that on 2 September 2008 the Claimant answered the conciliation request sent by the Respondent 1, by only demanding the reimbursement of the paid sign on bonus (EUR 168,800), and furthermore, providing its bank account information and setting a deadline for the prompt return of the said amount. 13. In continuation, the Chamber established that on 4 September 2008 and complying with the request of the Claimant, the Respondent 1 duly reimbursed the Claimant the amount of EUR 168,800, which the latter paid to him as a sign on bonus. Equally, the DRC declared that the Claimant accepted the reimbursement without any reservation or objection whatsoever. 14. In view of the above, the Chamber went on to deliberate as to whether a breach of contract was committed by the Respondent 1 or if the Claimant and the Respondent 1 duly completed a conciliation process, liberating the Respondent 1 of any financial or sporting responsibilities towards the Claimant. 15. In this regard and on account of the foregoing considerations, the Chamber considered that by answering the conciliation request made by the Respondent 1 by only providing its bank account information and asking him to reimburse the relevant amount paid to him as a sign on bonus within a certain deadline, the Claimant tacitly accepted the aforementioned request and that a conciliation process was successfully completed between the Claimant and the Respondent 1, exempting the latter from any responsibility towards the Claimant. 16. As a result, the aforementioned considerations led the Dispute Resolution Chamber to conclude that the Claimant’s claim against the Respondent 1 for compensation for breach of contract without just cause has to be rejected. 17. Finally, the Chamber turned its attention to the claim lodged by the Claimant against the Respondent 2 for inducement to breach of contract allegedly committed by the Respondent 1. In this respect, the members of the Chamber expressed their view that any possible inducement to a breach of contract by a club would, at is basis, need a breach of contract committed by the player in question. Accordingly, the Chamber recalled that, in the present case, no breach of contract was committed by the Respondent 1 (cf. consideration point III. 16.). Therefore, based on the legal principle of accessoriness, no inducement to breach of contract could have been committed by the Respondent 2. On account of the foregoing, the Chamber decided that the Claimant’s claim against the Respondent 2 for inducement to breach of contract had to be rejected. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber The claim of the Claimant, S FC, is rejected. Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Markus Kattner Deputy Secretary General Enclosed: CAS directives
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