F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 18 marzo 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Carlos Soto (Cile), membro Philippe Diallo (Francia), membro Damir Vrbanovic (Croazia), membro del reclamo presentato dal giocatore, V, come querelanti nei confronti del club, FC K, come convenuto in vista di un lavoro-correlato controversia tra le parti I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 18 marzo 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Carlos Soto (Cile), membro Philippe Diallo (Francia), membro Damir Vrbanovic (Croazia), membro del reclamo presentato dal giocatore, V, come querelanti nei confronti del club, FC K, come convenuto in vista di un lavoro-correlato controversia tra le parti I. Fatti della controversia 1. Il 5 luglio 2006, il giocatore, V (in prosieguo: il Richiedente), e il club, FC K (in prosieguo: il Resistente), ha firmato un contratto di lavoro valido a decorrere dalla data della firma fino al 30 giugno 2008. 2. Ai sensi dell'art. 2,2 a) del contratto di lavoro, l'attore avrebbe ricevuto uno stipendio mensile netto di 14.200, (20,234.83 lordo), nonché un premio globale di 1.650 netti (2,351.70 lordi) al mese per essere messo in campo in tutte le partite della Prima divisione campionato. 3. Inoltre, l'attore avrebbe ricevuto un compenso per un importo netto di 160.000 pagabili in due rate uguali, la prima è prevista per il 31 luglio 2006, e la seconda il 31 luglio 2007. 4. Art. 5.1 del contratto di lavoro afferma che nel caso in cui l'attore è infortunato durante una partita di campionato o di qualsiasi partita in cui il Resistente partecipa, o durante la pratica dell'intervistato, il Resistente deve pagare per tutti i costi di trattamento e riabilitazione. 5. Infine, l'art. 6 stabilisce che se il contratto non è soddisfatta, la legge del paese P si applica, ai sensi dei regolamenti della P Football Association (PFA). Allo stesso modo, qualsiasi controversia, e in particolare la questione della cessazione del contratto di lavoro, potrà essere risolta dal corpo decidendo della Football Association P. 6. Il 19 dicembre 2007, l'attore ha presentato un reclamo contro il convenuto per violazione del contratto di fronte a FIFA. L'attore ha dichiarato che nel marzo 2007, ha subito un infortunio durante una delle pratiche del Resistente. Allora, è stato trattato in P paese per ordine del medico del Resistente fino a metà giugno 2007. 7. Inoltre, l'attore ha sottolineato che, in questo momento, vale a dire dal 1 ° marzo 2007 fino a metà giugno 2007, non ha ricevuto alcuna retribuzione. Così, a metà giugno 2007, l'attore ha deciso di lasciare P paese, a causa delle sue difficoltà finanziarie, e anche in considerazione del fatto che il Resistente non abbia esteso il suo visto che doveva scadere il 30 giugno 2007. Dopo che l'attore era tornato a S paese, ha inviato un avviso al Resistente invitandola a conformarsi ai suoi obblighi finanziari derivanti dal contratto di lavoro. Allo stesso modo, l'attore si rivolse alla Football Association P, cercando il suo intervento in modo da rendere il Resistente versare le somme presumibilmente dovute ai sensi del contratto di lavoro. 8. La ricorrente chiede i seguenti importi da parte del Resistente: - 323,757.28 che corrisponde a 16 x retribuzione lorda dovuta ai sensi del contratto di lavoro dal 1 ° marzo 2007 al 30 giugno 2008, - 80.000, che corrisponde al secondo importo fisso che avrebbe dovuto ricevere il 31 luglio 2007. Così, in totale: 403,757.28 9. In risposta alla domanda, la resistente non ha in un primo momento presentare eventuali osservazioni particolari per quanto riguarda il merito della pretesa del ricorrente, ma ha fornito una decisione del "Department of Games" del Football P Association datato 10 luglio 2007, che si riferiva a un reclamo è stato depositato dal Resistente contro l'attore di fronte a questo caso il 20 giugno 2007, per mezzo del quale la controparte ha chiesto che il contratto di lavoro stipulato con l'attore essere risolto per colpa del ricorrente, che era presumibilmente assente dal Resistente dal 16 aprile 2007, senza alcun motivo valido. 10. La decisione dal "Department of Games", afferma ulteriormente i fatti seguenti: 10.1. La ricorrente e il convenuto ha concluso un contratto di lavoro valido a partire dal 5 luglio 2006 al 30 giugno 2008, e che nel marzo 2007, l'attore ha subito visita medica, dopo di che è stato deciso che l'attore deve sottoporsi ad intervento chirurgico, e che, con il Resistente l' consenso, questo intervento dovrebbe essere effettuato all'estero; 10.2. Dopo l'intervento chirurgico è stato effettuato, l'attore è stato costretto a contattare il Resistente al fine di stabilire un ulteriore corso d'azione, compreso il processo di riabilitazione, ma l'attore non è riuscito a rispettare tali obblighi; 10.3. Il club ha presentato lettere di convocazione al richiedente di presentarsi due volte, il 7 maggio 2007 e il 30 maggio 2007, inviando a lui la convocazione all'indirizzo indicato dal Richiedente, ma l'attore non ha ricevuto queste lettere, come sono stati restituiti al Resistente con la menzione "non consegnati", 10.4. Il Richiedente non contattare il Resistente in qualsiasi momento; 10.5. Il 7 maggio 2007, il convenuto, in considerazione dei suddetti fatti, e secondo i propri statuti, multato l'attore per un importo di 20.000. 11. In considerazione di quanto sopra, il "Department of Games" della P Football Association ha rilevato che i fatti del caso di specie così come presentato, non ha sollevato alcun dubbio legittimo, e quindi che la pretesa della controparte ha avuto motivi di diritto. Inoltre, tale istanza ha rilevato che, dal 16 aprile 2007, l'attore aveva gravemente violato i suoi doveri nell'ambito del contratto di lavoro, omettendo di svolgere la sua attività di calcio, vale a dire la mancata partecipazione a partite così come nella formazione. Così, si è deciso che la richiesta della Resistente per la cessazione del contratto di lavoro dovrebbe essere accettato. 12. Infine, il documento menziona detto che questa decisione è stato consegnato all'attore ad un indirizzo nel paese P. 13. In considerazione di quanto precede, FIFA contattato la P Federcalcio e, con riferimento all'arte. 22 b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, ha chiesto alla detta Associazione per fornire FIFA con una copia delle normative vigenti che disciplinano il funzionamento del "Department of Games" della Football Association P. In risposta ad essa, il P Football Association non ha fornito le norme suddette e, invece, ha emesso un comunicato datato 16 dicembre 2009, in cui affermava che una recente modifica dello statuto della Football Association P aveva introdotto alcune nuove norme, entrando in vigore nel novembre 2009, che istituisce la Nazionale Camera di Risoluzione delle Controversie della P Football Association (di seguito: NDRC). Inoltre, la P Football Association ha dichiarato che ai sensi dell'art. 43 par. 2 dello Statuto del P Football Association, la NDRC sarà l'organo competente a gestire le controversie fra società e calciatori in materia di occupazione e la stabilità contrattuale e le questioni contributo di solidarietà, e che questa Camera si soddisfano i requisiti di indipendenza, procedura equa e paritaria , in conformità con le controversie FIFA nazionali per la risoluzione della Camera dei regolamenti standard. 14. Nella sua replica, l'attore ha affermato che non era a conoscenza di una presunta in corso procedure per la cessazione del suo contratto di lavoro, che era apparentemente presentata dal Resistente. A questo proposito, l'attore ha sottolineato che lui non è mai stato presumibilmente chiamato a partecipare a tale procedura, e che da lui non ha partecipato ai dibattiti, la procedura deve essere considerata come "illegale e di parte". Inoltre, secondo l'attore, il Resistente conosceva il suo indirizzo, sia nel paese P (il suo alloggio a carico del convenuto) e nel paese di S. Pertanto, egli avrebbe potuto facilmente ricevuto alcuna documentazione relativa alla procedura, ma egli avrebbe non ha ricevuto tale documentazione. 15. In continuazione, l'attore ha ribadito che dopo il suo infortunio, è stato trattato dal medico della squadra, che lo invitate a consultare un istituto medico autorizzato. Inoltre, ha sottolineato di aver insistito sul fatto che il convenuto deve rinnovare il suo visto di lavoro, in modo che potesse continuare il suo trattamento in P paese, e che egli avrebbe affrontato la questione particolare al Resistente, ma il Resistente non gli aveva fornito una risposta. 16. Inoltre, l'attore ha dichiarato che il Resistente è stato sempre informato sul processo del suo trattamento, e che l'affermazione della Resistente che aveva subito un intervento chirurgico all'estero, era falsa. Secondo la ricorrente, non ha mai subito un intervento chirurgico per la sua ferita. 17. Infine, l'attore ha sottolineato che, nel periodo da marzo a giugno 2007, il Resistente lui pagato solo uno stipendio, e che ha interpretato questo pagamento come un tentativo di "artificialmente mantenere la stabilità del contratto e per impedirgli di avviare la controversia ". 18. Il Richiedente così accolto la sua richiesta e ha concluso che la FIFA dovrebbe essere dichiarata competente a trattare con la presente controversia, ai sensi dell'art. 22 b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. 19. Nella sua posizione finale, il Resistente ha dichiarato di aver sempre versato al ricorrente l'importo di 20.234.83 dello stipendio mensile fino alla P Richiedente Paese sinistra e, successivamente, avrebbe rotto ogni rapporto con l'intervistato. Quest'ultimo avrebbe inoltre versato al ricorrente l'importo di 96.000 come 1 ° rata dovuta ai sensi del contratto di lavoro il 31 luglio 2006, ma la seconda rata dovuta il 31 luglio 2007 non è stato pagato al richiedente in quanto il "Department of Games" del calcio P Associazione aveva, con una decisione del 10 luglio 2007, ha dichiarato il contratto di lavoro stipulato tra le parti come essere sciolta per colpa del richiedente. A questo proposito, il convenuto ha sottolineato che nessuna delle parti aveva proposto appello contro tale decisione e che pertanto dovrebbe essere considerata come definitiva e vincolante. 20. In una dichiarazione aggiuntiva del 31 gennaio 2010, l'attore ha informato FIFA che, da quando è tornato nel paese S, era rimasto disoccupato. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito: Sezione) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 19 dicembre 2007. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005, in prosieguo: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. articolo 21 comma 2 e 3 delle norme procedurali, edizione. 2008, in combinazione con l'art. 18 par. 2 e 3 delle norme procedurali). 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 3 par. Uno degli stati norme procedurali che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria competenza alla luce degli articoli 22 e 24 dell'edizione 2005 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori. Ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento di cui sopra la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie sarebbe, in linea di principio, essere l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un giocatore e un club per quanto riguarda la presunta violazione di un contratto di lavoro. 4. Tuttavia, la Camera ha riconosciuto che il Resistente ha presentato una decisione presa dal "Department of Games" della P Football Association il 10 luglio 2007, che ha reso una decisione sulla domanda presentata dal convenuto, al fine di risolvere il contratto per colpa di il Richiedente essendo presumibilmente assente dal 16 aprile 2007 senza alcun motivo valido. 5. Allo stesso modo, la Camera ha osservato che il ricorrente ha sostenuto che non era stato convocato a tale procedimento avrebbe avviato dal Resistente di fronte al "Department of Games" della Football Association P e che quindi essi devono essere dichiarati "illegali e di parte". L'attore crede che la FIFA dovrebbe essere considerata come l'organismo competente che decide ai sensi dell'art. 22 b), della edizione 2005 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori. 6. Tenendo conto di quanto precede, la Camera sottolineato che ai sensi dell'art. 22 b), della edizione 2005 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Player è competente a trattare una questione come quella a portata di mano a meno che un tribunale arbitrale indipendente, garantire un procedimento equo e nel rispetto del principio della pari rappresentanza di giocatori e club, è stato istituito a livello nazionale nel quadro della Associazione e / o un contratto collettivo. Per quanto riguarda le norme da imporre un tribunale arbitrale indipendente che garantisce un processo equo, la sezione di cui non FIFA Circolare. Datata 20 dicembre 2005 1010. 7. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che il convenuto non ha potuto dimostrare che il "Department of Games" della P Football Association, che riguarda la materia presente aveva incontrato delle norme procedurali minime per i tribunali arbitrali indipendenti, come previsto dall'art. 22 b), della edizione 2005 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori e in nessun FIFA Circolare. 1010. 8. A questo proposito, infatti, la P Football Association non ha fornito le norme applicabili del "Department of Games", come richiesto, ma, al contrario, FIFA informato che un cittadino Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito: NRDC) è stato istituito a partire dal novembre 2009 e che il detto NDRC dovrebbe avere competenza su controversie legate all'occupazione. Allo stesso modo, il P Football Association ha dichiarato che la NDRC soddisferà i requisiti di indipendenza, procedimento equo e pari rappresentanza, in conformità con le norme nazionali FIFA Camera di Risoluzione delle Controversie standard. 9. Tuttavia, la Camera di Risoluzione delle Controversie era ansioso di sottolineare che la controversia tra le parti, che era apparentemente trattati dal "Department of Games" il 10 dicembre 2007, si è verificato prima della creazione del NDRC nel novembre 2009. Pertanto, la Camera non ha potuto tener conto delle dichiarazioni precedenti della Football Association P che erano, in ogni caso, non supportato da alcuna prova documentale. 10. Inoltre, la Camera ha sottolineato che il contratto di lavoro alla base della controversia in esame non contiene alcuna clausola compromissoria a favore di arbitrato nazionale. Né si fanno esplicito riferimento ad alcun contratto collettivo o regolamenti che prevedono ad esempio una clausola compromissoria. Allo stesso modo, la Camera ha invocato il fatto che il Resistente non poteva dimostrare che il ricorrente era stato regolarmente convocato per il procedimento di fronte al "Department of Games" della Football Association P. Il Richiedente esplicitamente contestato la competenza del corpo nazionale. Come risultato, e seguendo un principio giuridico generale delle procedure arbitrali, la Camera ha concluso che senza un accordo arbitrale valido, la competenza di un organismo di arbitrato specifico per sé non può essere stabilita. 11. In considerazione di quanto sopra, la sezione ritiene che la camera di risoluzione delle controversie è competente, sulla base di arte. 22 b), della edizione 2005 del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori, da considerare la questione presente come alla sostanza. 12. Successivamente, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 19 dicembre 2007, l'edizione 2005 delle suddette regole (di seguito: Regolamento) è applicabile alla questione in mano alla sostanza. 13. La competenza della Camera di Risoluzione delle controversie e dei regolamenti applicabili che sono stati istituiti, e di entrare nel merito della questione, la Camera ha iniziato riconoscendo i suddetti fatti, nonché la documentazione contenuta nel file. 14. A questo proposito, la Camera preso atto che le parti hanno firmato un contratto di lavoro il 5 luglio 2006 valida fino al 30 giugno 2008. Inoltre, la Camera rilevare, da un lato, che l'attore subito una lesione nel marzo 2007 e che l'attore presunti essere stati trattati in P paese fino a metà giugno 2007 senza ricevere alcuna retribuzione dal 1o marzo 2007 fino a metà giugno 2007. Allo stesso modo, la Camera ha riconosciuto che l'attore ha inoltre sostenuto che ha lasciato nel paese P a metà giugno 2007 a causa di difficoltà finanziarie e in considerazione del fatto che il Resistente ha, presumibilmente, non estendere il suo visto che scadeva il 30 giugno 2007 . 15. Nel complesso, la Camera ha osservato che l'attore ha sostenuto la quantità di 323,757.28 essere lo stipendio eccezionale corrispondente al periodo da marzo 2007 fino a giugno 2008 e 80.000 è il secondo importo fisso che avrebbe dovuto ricevere il 31 luglio 2007, secondo la contratto di lavoro concluso tra le parti. 16. Inoltre, la Camera ha preso atto che non è stato contestato dalle parti che il giocatore ha subito un infortunio, ma, è stato contestato che l'attore ha subito un intervento chirurgico per la sua ferita o meno. 17. Inoltre, la Camera ha preso atto che l'attore ha riconosciuto la ricezione di uno stipendio erogato nel periodo tra marzo e giugno 2007, e che, allo stesso tempo, egli non ha contestato le accuse della parte avversa che ha dichiarato che l'attore aveva Paese sinistra P nel mese di aprile 2007. 18. In continuazione, la Camera ha tenuto conto che, da un lato, il Resistente ha sostenuto che il contratto è stato risolto per colpa del ricorrente, essendo presumibilmente assente a partire dal 16 aprile 2007 e, dall'altro, l'attore era del parere che ha dovuto lasciare P paese a metà giugno a causa del fatto che il Resistente non avrebbe risposto alla sua richiesta di rinnovo del suo visto 2007. 19. Successivamente, la Camera ha ritenuto fondamentale sottolineare che, tenuto conto della ricorrente la e le posizioni divergenti della resistente, si dovrebbe stabilire se il contratto è da considerarsi estinto. 20. A questo proposito, considerando il principio dell'onere della prova (cfr. art. 12 par. 3 del regolamento di procedura), in base al quale una parte la rivendicazione del diritto sulla base di un fatto presunto dovuto dimostrare l'esistenza di tale fatto, la Camera è giunta alla conclusione che non poteva essere soddisfatto con l'affermazione del ricorrente per quanto riguarda la partenza da P paese e nel giugno 2007, in quanto non è stato fornito con la documentazione relativa. Allo stesso modo, la Camera ha ribadito che il ricorrente non ha contestato le accuse della parte avversa per quanto riguarda la sua partenza nel mese di aprile 2007. 21. Dopo aver analizzato attentamente i documenti su file, come pure le circostanze che circondano la questione di specie, i membri della Camera è giunto alla conclusione che il contratto è stato risolto entro il mese di aprile 2007. 22. In questa fase, la Camera ha ricordato i contenuti della domanda del ricorrente di risarcimento per violazione del contratto. La ricorrente chiede il totale di 403,757.28 a titolo di risarcimento, corrispondente al valore residuo del contratto di lavoro. A questo proposito, la Camera ha stabilito che al fine di esaminare tale richiesta, si deve stabilire chi debba essere ritenuto responsabile di tale risoluzione anticipata del contratto di lavoro. 23. A questo proposito, i membri della Camera ha preso atto delle affermazioni del ricorrente di non aver ricevuto alcuna retribuzione per aprile, maggio e giugno 2007. Tuttavia, come sottolineato in precedenza (cfr. punto II, 17 e 20), l'attore non aveva contestato il fatto che aveva lasciato P paese nel mese di aprile 2007. Inoltre, la Camera ha sottolineato che l'attore aveva anche riconosciuto di aver ricevuto un mese di stipendio tra i mesi di marzo e giugno 2007, vale a dire, presumibilmente, lo stipendio di marzo 2007. 24. Con le considerazioni che precedono in mente, la Camera ha concluso che, poiché il convenuto sembrava aver soddisfatto tutti i suoi obblighi finanziari nei confronti del richiedente fino al marzo 2007 e che l'attore ha lasciato in P paese nell'aprile del 2007, non poteva imputare alcuna violazione del contratto di lavoro al Resistente. 25. Di conseguenza, la Camera ha affermato che la domanda del ricorrente di risarcimento per violazione di contratto non poteva essere accettata. 26. Nonostante quanto sopra, la Camera ha affermato che, poiché la risoluzione del contratto di lavoro si è verificato entro il mese di aprile 2007, lo stipendio di quel mese è dovuta. A questo proposito, la Camera ha osservato che il convenuto non aveva fornito alcuna prova che questo stipendio particolare è stata dedicata all'attore. 27. Pertanto, la Camera ha dichiarato che il Resistente era stato in default verso il Richiedente di uno stipendio mensile, vale a dire lo stipendio di aprile 2007, e che il convenuto deve versare al ricorrente l'importo di 14.200. 28. In considerazione di tutto quanto sopra, la Camera ha deciso che la pretesa di parte attrice è parzialmente accolto e, a questo proposito, ha ribadito che il Resistente deve pagare l'importo residuo di 14.200 all'attore. Inoltre, la Camera ha concluso le sue deliberazioni, stabilendo che ulteriori pretese del ricorrente vengono respinte. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, V, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, FC K, deve pagare al ricorrente l'importo netto di 14.200 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto, gli interessi al tasso del 5% annuo si applica a decorrere dalla scadenza del termine previsto e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, alla Commissione Disciplinare della FIFA per l'esame e una decisione formale. 4. Qualsiasi ulteriore richiesta presentata dal Richiedente viene respinto. 5. Il Richiedente, V, è diretta ad informare la Resistente, FC K, immediatamente e direttamente il numero di conto bancario a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. * Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale allegato: CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 18 March 2010, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Joaquim Evangelista (Portugal), member Carlos Soto (Chile), member Philippe Diallo (France), member Damir Vrbanovic (Croatia), member on the claim presented by the player, V, as Claimant against the club, FC K, as Respondent regarding an employment-related dispute between the parties I. Facts of the case 1. On 5 July 2006, the player, V (hereinafter: the Claimant), and the club, FC K (hereinafter: the Respondent), signed an employment contract valid as from its date of signature until 30 June 2008. 2. According to art. 2.2 a) of the employment contract, the Claimant was to receive a net monthly salary of 14,200, (20,234.83 gross), as well as a global premium of 1,650 net (2,351.70 gross) per month for being fielded at all games of the First Division championship. 3. In addition, the Claimant was to receive a fee in the amount of 160,000 net payable in two equal instalments, the first one being due on 31 July 2006, and the second one on 31 July 2007. 4. Art. 5.1 of the employment contract mentions that in case the Claimant is injured during a league match or any match in which the Respondent is participating, or during a Respondent’s practice, the Respondent shall pay for all treatment and rehabilitation costs. 5. Finally, art. 6 stipulates that if the contract is not fulfilled, the law of country P shall apply, under the Regulations of the P Football Association (PFA). Equally, any dispute, and in particular the issue of the termination of the employment contract, will be resolved by the deciding body of the P Football Association. 6. On 19 December 2007, the Claimant lodged a claim against the Respondent for breach of contract in front of FIFA. The Claimant stated that in March 2007, he sustained an injury during one of the Respondent’s practices. Thereupon, he was treated in country P by order of the Respondent’s doctor until mid-June 2007. 7. Moreover, the Claimant underlined that, at this time, i.e. as from 1 March 2007 until mid-June 2007, he did not receive any salary. Thus, in mid-June 2007, the Claimant decided to leave country P, in view of his financial difficulties, and also in view of the fact that the Respondent did not extend his visa which was to expire on 30 June 2007. After the Claimant had returned to country S, he sent a notice to the Respondent asking it to comply with its financial obligations under the employment contract. Equally, the Claimant addressed himself to the P Football Association, seeking its intervention in order to make the Respondent pay the amounts allegedly due under the employment contract. 8. The Claimant claims the following amounts from the Respondent: - 323,757.28 which corresponds to 16 x gross salary payable under the employment contract as from 1 March 2007 until 30 June 2008, - 80,000 which corresponds to the second fixed amount he was supposed to receive on 31 July 2007. Thus in total: 403,757.28 9. In reply to the claim, the Respondent did not at first submit any particular comments with regard to the substance of the Claimant’s claim but it provided a decision of the “Department of Games” of the P Football Association dated 10 July 2007, which referred to a claim having been lodged by the Respondent against the Claimant in front of this instance on 20 June 2007, by means of which the Respondent requested that the employment contract signed with the Claimant be terminated due to the fault of the Claimant, who was allegedly absent from the Respondent since 16 April 2007, without any valid reason. 10. The decision from the “Department of Games” further states the following facts: 10.1. The Claimant and the Respondent concluded an employment contract valid as from 5 July 2006 until 30 June 2008, and that in March 2007, the Claimant underwent medical examination, after which it was decided that the Claimant should undergo surgery, and that, with the Respondent’s consent, this surgery should be carried out abroad; 10.2. After the surgery was carried out, the Claimant was obliged to contact the Respondent in order to establish further course of action, including the process of rehabilitation, but the Claimant failed to comply with these obligations; 10.3. The club submitted letters summoning the Claimant to present himself twice, on 7 May 2007 and 30 May 2007, by sending him the summons to the address given by the Claimant, but the Claimant did not receive such letters, as they were returned to the Respondent with the mention “not delivered”; 10.4. The Claimant did not contact the Respondent at any time; 10.5. On 7 May 2007, the Respondent, in view of the above-mentioned facts, and in accordance with its statutes, fined the Claimant in the amount of 20,000. 11. In view of the above, the “Department of Games” of the P Football Association found that the facts of the case as presented did not raise any justifiable doubt, and thus that the claim of the Respondent had legal grounds. Furthermore, the said instance found that, since 16 April 2007, the Claimant had seriously violated his duties under the employment contract by failing to perform his football activity, i.e. failing to participate in matches as well as in training. Thus, it was decided that the Respondent’s request for the termination of the employment contract should be accepted. 12. Finally, the said document mentions that this decision was delivered to the Claimant at an address in country P. 13. In view of the above, FIFA contacted the P Football Association and, with reference to art. 22 b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, asked the said Association to provide FIFA with a copy of the applicable regulations which govern the functioning of the “Department of Games” of the P Football Association. In reply thereto, the P Football Association did not provide the said regulations and, instead, issued a statement dated 16 December 2009, in which it stated that a recent amendment to the statutes of the P Football Association had introduced some new regulations, coming into force in November 2009, establishing the National Dispute Resolution Chamber of the P Football Association (hereinafter: NDRC). Furthermore, the P Football Association stated that according to art. 43 par. 2 of the Statutes of the P Football Association, the NDRC will be the competent body to handle disputes between clubs and players regarding employment and contractual stability and solidarity contribution matters, and that this Chamber will fulfil the requirements of independence, fair proceeding and equal representation, in accordance with the FIFA National Dispute Resolution Chamber Standard Regulations. 14. In his replica, the Claimant affirmed that he had no knowledge of an alleged on-going procedure for the termination of his employment contract, which was apparently lodged by the Respondent. In this respect, the Claimant underlined that he was allegedly never summoned to participate in such procedure, and that since he did not participate to the debates, the procedure should be considered as “illegal and biased”. Furthermore, according to the Claimant, the Respondent was familiar with his address, both in country P (his accommodation being provided by the Respondent) and in country S. Therefore, he could easily have received any documentation pertaining to the procedure, but he allegedly did not receive any such documentation. 15. In continuation, the Claimant reiterated that following his injury, he was treated by the team doctor, who instructed him to consult an authorised medical institution. Furthermore, he underlined that he insisted that the Respondent should renew his working visa, so that he could continue his treatment in country P, and that he allegedly addressed this particular issue to the Respondent, but the Respondent did not provide him with an answer. 16. Moreover, the Claimant stated that the Respondent was always informed about the process of his treatment, and that the Respondent’s allegation that he had undergone surgery abroad was false. According to the Claimant, he never underwent surgery for his injury. 17. Finally, the Claimant stressed that, during the period from March to June 2007, the Respondent paid him only one salary, and that he interpreted this payment as an attempt to “artificially maintain the stability of the contract and to prevent him from initiating the dispute”. 18. The Claimant thus upheld his claim and concluded that FIFA should be declared competent to deal with the present dispute, in accordance with art. 22 b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players. 19. In its final position, the Respondent stated that it had always paid the Claimant the amount of 20.234.83 of monthly salary until the Claimant left country P and, subsequently, allegedly broke all relations with the Respondent. The latter also allegedly paid the Claimant the amount of 96,000 as 1st instalment due under the employment contract on 31 July 2006, but the second instalment due on 31 July 2007 was not paid to the Claimant since the “Department of Games” of the P Football Association had, by a decision dated 10 July 2007, declared the employment contract signed between the parties as being dissolved due to the fault of the Claimant. In this respect, the Respondent underlined that none of the parties had appealed against the said decision and thus that it should be considered as final and binding. 20. In an additional statement dated 31 January 2010, the Claimant informed FIFA that, since he returned to country S, he had remained unemployed. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter: the Chamber) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 19 December 2007. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2005; hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. article 21 par. 2 and 3 of the Procedural Rules, edition 2008, in combination with art. 18 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. With regard to the competence of the Chamber, art. 3 par. 1 of the Procedural Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of articles 22 to 24 of the 2005 edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players. In accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the aforementioned Regulations the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment-related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber would, in principle, be the competent body to decide on the present litigation involving a player and a club regarding the alleged breach of an employment contract. 4. However, the Chamber acknowledged that the Respondent submitted a decision taken by the “Department of Games” of the P Football Association on 10 July 2007, which rendered a decision on the claim lodged by the Respondent in order to terminate the contract due to fault of the Claimant being allegedly absent since 16 April 2007 without any valid reason. 5. Equally, the Chamber observed that the Claimant argued that he had not been summoned to such proceedings allegedly initiated by the Respondent in front of the “Department of Games” of the P Football Association and therefore that they should be declared “illegal and biased”. The Claimant believes that FIFA should be considered as the competent deciding body in accordance with art. 22 b) of the 2005 edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players. 6. Taking into account the above, the Chamber emphasised that in accordance with art. 22 b) of the 2005 edition of the Regulations for the Status and Transfer of Player it is competent to deal with a matter such as the one at hand unless an independent arbitration tribunal, guaranteeing fair proceedings and respecting the principle of equal representation of players and clubs, has been established at national level within the framework of the Association and/or a collective bargaining agreement. With regard to the standards to be imposed on an independent arbitration tribunal guaranteeing fair proceedings, the Chamber referred to FIFA Circular no. 1010 dated 20 December 2005. 7. In this respect, the Chamber acknowledged that the Respondent was unable to prove that, the “Department of Games” of the P Football Association, dealing with the present matter had met the minimum procedural standards for independent arbitration tribunals as laid down in art. 22 b) of the 2005 edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players and in FIFA Circular no. 1010. 8. In this regard, in fact, the P Football Association did not provide the applicable regulations of its “Department of Games”, as requested, but on the contrary, informed FIFA that a National Dispute Resolution Chamber (hereinafter: NRDC) was established as from November 2009 and that the said NDRC would have competence over employment-related disputes. Equally, the P Football Association held that the NDRC will fulfil the requirements of independence, fair proceeding and equal representation, in accordance with the FIFA National Dispute Resolution Chamber Standard Regulations. 9. However, the Dispute Resolution Chamber was eager to emphasise that the dispute between the parties, which was apparently dealt with by the “Department of Games” on 10 December 2007, occurred prior to the setting up of the NDRC in November 2009. Therefore, the Chamber could not take into account the foregoing declarations of the P Football Association which were, in any case, not supported by any documentary evidence. 10. In addition, the Chamber underlined that the employment contract at the basis of the present dispute does not contain any arbitration agreement in favour of national arbitration. Neither does it make explicit reference to any collective agreement or regulations that would provide for such an arbitration clause. Equally, the Chamber invoked the fact that the Respondent could not prove that the Claimant had duly been summoned to the proceedings in front of the “Department of Games” of the P Football Association. The Claimant explicitly contested the competence of the national body. As a result, and following a general legal principle of arbitration procedures, the Chamber concluded that without valid arbitration agreement, the competence of a specific arbitration body can per se not be established. 11. In view of the above, the Chamber considered that the Dispute Resolution Chamber is competent, on the basis of art. 22 b) of the 2005 edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players, to consider the present matter as to the substance. 12. Subsequently, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009), and considering that the present claim was lodged on 19 December 2007, the 2005 edition of the said regulations (hereinafter: the Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 13. The competence of the Dispute Resolution Chamber and the applicable regulations having been established, and entering into the substance of the matter, the Chamber started by acknowledging the above-mentioned facts as well as the documentation contained in the file. 14. In this regard, the Chamber duly noted that the parties signed an employment contract on 5 July 2006 valid until 30 June 2008. Furthermore, the Chamber noted, on the one hand, that the Claimant sustained an injury in March 2007 and that the Claimant alleged having been treated in country P until mid-June 2007 without receiving any salary from 1 March 2007 until mid-June 2007. Equally, the Chamber acknowledged that the Claimant further alleged that he left in country P in mid-June 2007 due to financial difficulties and in view of the fact that the Respondent did, allegedly, not extend his visa which was to expire on 30 June 2007. 15. Overall, the Chamber noted that the Claimant claimed the amount of 323,757.28 being the outstanding salary corresponding to the period from March 2007 until June 2008 as well as 80,000 being the second fixed amount that he was supposed to receive on 31 July 2007 in accordance with the employment contract concluded between the parties. 16. Additionally, the Chamber took note that it was not disputed by the parties that the player suffered an injury, but, it was contested whether the Claimant underwent a surgery for his injury or not. 17. Furthermore, the Chamber took note that the Claimant acknowledged the receipt of one salary paid in the period between March and June 2007, and that, at the same time, he did not contest the allegations of the Respondent who held that the Claimant had left country P in April 2007. 18. In continuation, the Chamber took into account that, on the one hand, the Respondent argued that the contract was terminated due to fault of the Claimant, being allegedly absent as from 16 April 2007 and, on the other hand, the Claimant was of the opinion that he had to leave country P in mid-June 2007 due to the fact that the Respondent did not allegedly reply to his request of renewal of his visa. 19. Subsequently, the Chamber deemed it fundamental to underline that in view of the Claimant’s and the Respondent’s diverging positions, it should establish when the contract is to be considered as terminated. 20. In this respect, considering the principle of burden of proof (cf. art. 12 par. 3 of the Procedural Rules), according to which a party claiming a right on the basis of an alleged fact had to prove the existence of such fact, the Chamber came to the conclusion that it could not be satisfied with the assertion of the Claimant as regards the departure from country P and in June 2007, since it was not provided with the respective documentation. Equally, the Chamber reiterated that the Claimant did not contest the allegations of the Respondent with regard to his departure in April 2007. 21. Having thoroughly analysed the documents on file as well as the circumstances surrounding the present matter, the members of the Chamber came to the conclusion that the contract was terminated within the month of April 2007. 22. At this stage, the Chamber recalled the contents of the Claimant’s claim for compensation for breach of contract. The Claimant claims the total of 403,757.28 as compensation, corresponding to the residual value of the employment contract. In this regard, the Chamber established that in order to consider such claim, it must establish who is to be held responsible of the early termination of the employment contract. 23. In this regard, the members of the Chamber took note of the Claimant’s allegation that he had not received any salary for April, May and June 2007. However, as emphasised previously (cf. points II. 17 and 20), the Claimant had not contested the fact that he had left country P in April 2007. Furthermore, the Chamber pointed out that the Claimant had also recognised having received one month of salary between the months of March and June 2007, i.e., supposedly, the salary of March 2007. 24. With the foregoing considerations in mind, the Chamber concluded that since the Respondent appeared to have fulfilled all his financial obligations towards the Claimant until March 2007 and that the Claimant left in country P in April 2007, it could not impute any breach of the employment contract to the Respondent. 25. Consequently, the Chamber affirmed that the Claimant’s claim for compensation for breach of contract could not be accepted. 26. Notwithstanding the above, the Chamber stated that since the termination of the employment contract occurred within the month of April 2007, the salary of that month is due. In this regard, the Chamber noted that the Respondent had not provided any evidence that this particular salary was paid to the Claimant. 27. Therefore, the Chamber stated that the Respondent had been in default toward the Claimant of one monthly salary, i.e. the salary of April 2007, and that the Respondent must pay to the Claimant the amount of 14,200. 28. In view of all of the above, the Chamber decided that the claim of the Claimant is partially accepted and, in this regard, reiterated that the Respondent must pay the outstanding amount of 14,200 to the Claimant. Furthermore, the Chamber concluded its deliberations by deciding that any further claims of the Claimant are rejected. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, V, is partially accepted. 2. The Respondent, FC K, has to pay to the Claimant the net amount of 14,200 within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline, interest at the rate of 5% per year will apply as of expiry of the stipulated time limit and the present matter shall be submitted, upon request, to the FIFA’s Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 4. Any further request filed by the Claimant is rejected. 5. The Claimant, V, is directed to inform the Respondent, FC K, immediately and directly of the bank account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. ***** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Enclosed: CAS directives
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