F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 maggio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Gerardo Movilla (Spagna), membro David Mayebi (Camerun), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (Emirati Arabi Uniti), membro Thilina Panditaratne (Sri Lanka), membro del reclamo presentato dal giocatore, D, come querelanti nei confronti il club, A, come convenuto in vista di un lavoro-correlato controversia tra le parti I. I fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 maggio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Gerardo Movilla (Spagna), membro David Mayebi (Camerun), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (Emirati Arabi Uniti), membro Thilina Panditaratne (Sri Lanka), membro del reclamo presentato dal giocatore, D, come querelanti nei confronti il club, A, come convenuto in vista di un lavoro-correlato controversia tra le parti I. I fatti della controversia 1. Il 23 dicembre 2008, il giocatore, D (di seguito: giocatore o attore), e il club (in appresso: club o Resistente) ha firmato un contratto di lavoro valido dal 1 ° gennaio 2009 fino al 30 maggio 2010. 2. In conformità del presente contratto, l'attore aveva il diritto di ricevere, tra l'altro i seguenti vantaggi dalla Resistente: a. Per il periodo 2008-09: EUR 1.250 pagabili in 5 rate mensili di 250 euro; b. Per il periodo 2009-10: 20.000 euro pagabili in 10 rate mensili di 2.000 euro, c. Alloggio non superiore a 300 euro al mese; d. Due biglietti aerei a paese F. 3. Il 22 dicembre 2008, un "contratto integrativo" è stata firmata tra l'attore e il convenuto, secondo cui l'attore aveva diritto a ricevere le somme seguenti dalla Resistente: a. Per il periodo 2008-09: EUR 13.750 pagabili in 5 rate mensili di 2.750 euro; b. Per il periodo 2009-10: EUR pagabili in 10 rate mensili di 2.000 euro 20.000. 4. Il 9 marzo 2009, il giocatore ha presentato un reclamo contro il club Fronte a FIFA sostenendo che all'inizio di gennaio 2009, il club gli aveva detto che non contava più sui suoi servizi e lo invitò a tornare al paese F. 5. A sostegno della sua domanda, oltre ai contratti di cui sopra, il giocatore ha presentato una copia di una lettera datata 18 febbraio 2009 la Football Association (FA) conferma che il giocatore è stato registrato come un professionista con A il 12 gennaio 2009. 6. Pertanto, le affermazioni Attore che il contratto di lavoro è stato risolto unilateralmente la colpa del Resistente e lui chiede il risarcimento per violazione del contratto per un totale di 60.000 euro composto come segue: a. EUR 55.000 relative al valore contrattuale, b. EUR 5.000 ex aequo et bono (comprese le prestazioni accessorie contrattuali e dei biglietti aerei). 7. Inoltre, dato che la violazione è avvenuta durante il periodo protetto, l'attore chiede che le sanzioni sportive da imporre al convenuto. 8. Il Resistente, da parte sua, ha respinto la richiesta sostenendo che l '"accordo integrativo" non era valida in quanto è stato firmato prima del contratto di lavoro. 9. Inoltre, il Resistente sostiene che l'attore aveva informato che era un calciatore dilettante e dato che i regolamenti FA consentono un numero illimitato di giocatori dilettanti, il club ha proceduto con la conclusione del contratto di lavoro. 10. Durante il Certificato di Trasferimento Internazionale (ITC) procedura, il club ha scoperto che il giocatore in realtà era un professionista ed a causa del numero limitato di iscrizioni straniere giocatore professionista, il giocatore avrebbe avuto alcun diritto di essere qualificato per la stagione 2008-09 . 11. Pertanto, il Resistente respinge la domanda di risarcimento e ricorda che per la stagione 2009-2010 l'attore non ha diritto di chiedere il risarcimento è stato impiegato altrove o ha avuto il tempo di trovare un altro impiego. 12. Nella sua replica, il giocatore fa notare che l '"accordo integrativo" si riferisce chiaramente al contratto di lavoro ed è valido e vincolante per le parti. La data dell '"accordo integrativo" è errata, che non può avere alcun effetto giuridico in merito alla sua validità. 13. Inoltre, secondo il ricorrente, il resistente non ha presentato alcuna documentazione a sostegno della sua posizione e fa notare che i club hanno l'obbligo di effettuare la necessaria verifica prima della stipula dei contratti. Egli afferma di aver informato il club che non era contrattualmente legato a qualsiasi altro club. 14. Il Resistente, nella sua duplicazione, ribadisce la sua posizione e sottolinea che il giocatore apparentemente trovato un altro impiego come ITC è stata emessa dalla FA a favore della Federcalcio il 20 luglio 2009, a seguito della quale egli non può pretendere tutto il salari contrattuali. 15. Il 16 luglio 2009, il giocatore ha firmato un contratto di lavoro con il club, M, valido fino al termine della stagione 2009-10, che prevede un compenso mensile di euro 3.500. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito indicato anche come Camera o DRC) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 9 marzo 2009, quindi dopo il 1 ° luglio 2008. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008, in prosieguo: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. articolo 21 comma 2 e 3 delle norme procedurali.) 2 . Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009) la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 9 marzo 2009, l'edizione 2008 delle norme suddette (in prosieguo: Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che l'attore e il convenuto ha firmato un contratto di lavoro il 23 dicembre 2008 valido dal 1 ° gennaio 2009 al 30 maggio 2010 e, il 22 dicembre 2008, un "accordo integrativo", una copia di entrambi è stata presentata dalla parte attrice con il suo atto di citazione, secondo cui il giocatore aveva diritto a ricevere la remunerazione complessiva mensile di 3.000 euro in 5 mesi per la stagione 2008-09 e di 4.000 euro per 10 mesi per il 2009-10 stagione. 5. In continuazione, la Camera ha osservato che secondo il Resistente "accordo integrativo" non è valido in quanto è stato firmato prima del contratto di lavoro. A questo proposito, dopo un attento esame dei contratti di cui sopra, la Camera prima di tutto notato che l '"accordo integrativo", che contiene lo stesso periodo di validità del contratto di lavoro, si riferisce chiaramente al contratto di lavoro mediante l'inserimento della frasi seguenti: ". Il presente accordo, datato 22/12/2008, ... è un accordo integrativo del contratto del 22/12/2008" ... "Nonostante l'accordo la data del 22/12/2008, il Club si impegna a pagare per Il giocatore di football ... ". Inoltre, i membri della Camera hanno convenuto che le diverse date indicate nei contratti, che differenza potrebbe essere il risultato di un errore materiale, non in alcun modo invalidare la "clausola aggiuntiva", che è stato senza dubbio firmato da entrambe le parti in causa, e, di conseguenza, la Camera ha respinto l'argomento del Resistente a questo riguardo. 6. La Camera quindi ha riesaminato la richiesta del ricorrente, il quale sostiene che il convenuto aveva agito in violazione del contratto informando lui all'inizio di gennaio 2009 che il club non ha più contare sui suoi servizi e invitandolo a tornare al paese di F. Il Resistente, da parte sua, respinge l'affermazione e ritiene che l'attore aveva informato il club che era un calciatore dilettante, a seguito della sua entrata in un contratto di lavoro con il giocatore in conformità con le norme relative alla FA giocatori dilettanti . Il Resistente avendo poi scoperto che il giocatore era in realtà un professionista, il giocatore avrebbe avuto alcun diritto di essere qualificato per la stagione 2008-09. Inoltre, il Resistente sostiene che l'attore non ha diritto di chiedere il risarcimento sia come deve essere stato occupato altrove o che ha avuto il tempo di trovare un altro impiego. 7. Per quanto riguarda l'argomentazione del Resistente, la Camera in primo luogo ha ritenuto importante sottolineare che il club P otenziale di un giocatore è tenuto a svolgere tutte le ricerche necessarie e ad adottare tutte le misure necessarie prima di concludere un contratto con un giocatore. 8. La difesa del convenuto è basata esclusivamente sul presupposto che il ricorrente aveva presumibilmente informato il club che era un giocatore dilettante, mentre in realtà era un professionista. A questo proposito, la Camera ha osservato che il convenuto non è riuscito a presentare alcuna documentazione corroborare tale affermazione ai sensi dell'art. 12 par. 3 delle norme procedurali, il quale stabilisce che una parte la rivendicazione del diritto sulla base di un fatto presunto recano l'onere della prova. Indipendentemente dalla precisione di tale affermazione, la Camera ha ritenuto che, in linea con la considerazione quanto precede, se la parte convenuta aveva preso in considerazione lo stato del giocatore per essere di fondamentale importanza, il Resistente ci si poteva aspettare di indagare in stato di maggiore profondità quali invece di dover far affidamento esclusivamente sulla dichiarazione del richiedente. 9. Inoltre, e nonostante le osservazioni di cui sopra per quanto riguarda la diligenza di un club deve dimostrare, i membri della Camera debitamente preso atto della documentazione presentata dalla parte attrice a sostegno della sua posizione, in particolare, la lettera del 18 febbraio 2009 rilasciata dalla la Football Association conferma che il giocatore è stato registrato come un professionista con la Resistente il 12 gennaio 2009. Tale conferma è evidentemente in contraddizione con l'affermazione della Resistente che, alla luce dello status professionale del giocatore, egli non avrebbe potuto essere qualificato per la stagione 2008-09 a causa del numero limitato di giocatori stranieri registrazioni professionali ai sensi della normativa FA. 10. Inoltre, la sezione ricordato il contenuto dell'arte. 2 par. 2 del Regolamento, secondo cui un professionista è un giocatore che ha un contratto scritto con un club e viene pagato di più per la sua attività calcistica rispetto alle spese effettivamente egli incorre (enfasi aggiunta). Così, la Camera chiesti perché il Resistente avrebbe stipulato un contratto di lavoro con un giocatore presumibilmente amatoriale, poiché i giocatori dilettanti non sono vincolati ad un club per mezzo di un contratto scritto. 11. In ogni caso, i membri della Camera ha ritenuto che il motivo dedotto dal convenuto nel suo controricorso, cioè il giocatore che sia un professionista piuttosto che un giocatore dilettante, non può essere suffragata da alcuna prova convincente e non può essere considerata una giusta causa di risolvere anticipatamente il contratto di lavoro. 12. Per tutti questi motivi e tenendo conto che i due contratti erano stati conclusi validamente tra le parti della controversia, la Camera ha deciso di respingere gli argomenti del rispondente e di accettare l'argomentazione del ricorrente secondo la quale il Resistente aveva risolto il contratto di lavoro senza giusta causa nel gennaio 2009. 13. Dopo aver stabilito che il convenuto deve essere ritenuta responsabile per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro senza giusta causa, la Camera ha focalizzato l'attenzione sulle conseguenze di tale violazione del contratto. Prendendo in considerazione l'arte. 17 par. 1 del Regolamento, la Camera ha deciso che il richiedente ha diritto a ricevere dal convenuto una somma di denaro a titolo di risarcimento per violazione del contratto, oltre ad eventuali pagamenti in sospeso sulla base del contratto di lavoro in questione. 14. Prima di tutto, la Camera ha ricordato che il contratto di lavoro alla base della presente controversia è stata terminata dal Resistente poco dopo l'entrata in vigore di tale contratto. Il Richiedente indiscutibilmente era al servizio del Resistente nel gennaio 2009, cioè il mese in cui il contratto di lavoro entrato in vigore e in cui il contratto di lavoro è stato terminato dal Resistente, e, quindi, la Camera ha deciso che, in virtù del principio pacta sunt servanda il richiedente ha diritto a ricevere il suo stipendio per il mese di gennaio 2009 la quantità totale di 3.000 euro in base al contratto di lavoro e l '"accordo integrativo". 15. Di conseguenza, la Camera ha deciso che il convenuto è tenuto a pagare al ricorrente l'importo di 3.000 euro relativa alla retribuzione del ricorrente per gennaio 2009. 16. In continuazione, la Camera ha focalizzato l'attenzione sul calcolo dell'importo di risarcimento per rottura del contratto nel caso in questione. In tal modo, i membri della Camera ricapitolato in primo luogo che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, l'importo del risarcimento viene calcolato, in particolare, e salvo quanto diversamente stabilito nel contratto alla base della controversia, con la dovuta considerazione per la legge del paese in questione, la specificità dello sport e di ulteriori criteri oggettivi, tra cui, in particolare, la remunerazione ed altri benefici dovuti al richiedente ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, il tempo rimanente nel contratto esistente fino ad un massimo di cinque anni e, a seconda se la violazione contrattuale rientra nella protetto periodo. 17. In applicazione della disposizione in questione, la Camera ha dichiarato che prima di tutto doveva chiarire se il contratto di lavoro pertinente contiene una disposizione per mezzo del quale le parti avevano concordato in precedenza su un importo del risarcimento dovuto dalle parti contrattuali in caso di violazione del contratto. La Camera ha stabilito che nessuna clausola di tale indennizzo è stata inserita nel contratto di lavoro alla base della questione in gioco. 18. Di conseguenza, i membri della Camera ha stabilito che l'importo del risarcimento dovuto dal convenuto all'attore dovevano essere valutati in applicazione degli altri parametri di cui all'art. 17 par. 1 del Regolamento. La Camera ha ricordato che la citata disposizione prevede un elenco non esaustivo di criteri da prendere in considerazione per calcolare l'importo del risarcimento dovuto. Pertanto, di altri criteri oggettivi possono essere presi in considerazione a discrezione del corpo di decidere. 19. Su questa base, i membri della Camera ancora una volta messo in evidenza che la cessazione anticipata del contratto di lavoro si è verificato poco dopo l'entrata in vigore del contratto di lavoro del genere. La Camera ha ritenuto che si dovrebbe prendere in considerazione questo fatto nel determinare l'importo della compensazione da versare da parte del Resistente. 20. Allo stesso modo, e al fine di valutare la compensazione da versare da parte del Resistente, i membri della Camera ha preso in considerazione, tra l'altro, in linea con l'art. 17 par. 1 del Regolamento, il compenso spettante al ricorrente in conformità ai contratti, nonché il tempo rimanente per i contratti stessi, nonché la situazione professionale del richiedente dopo la rescissione anticipata si è verificato. 21. Tenendo presente quanto precede, la Camera ha proceduto con il calcolo delle somme dovute per il giocatore sotto i termini del contratto di lavoro e l '"accordo integrativo", fino al 30 maggio 2010, tenendo conto che lo stipendio del giocatore per gennaio 2009 è incluso in il calcolo della retribuzione arretrata (cfr n. II./15. sopra). Di conseguenza, la Camera ha concluso che l'importo di 52.000 euro (cioè 14 rate mensili a partire dal febbraio 2009 al maggio 2010) serve come base per la determinazione definitiva dell'importo di risarcimento per rottura di contratto. 22. Infatti, il 16 luglio 2009, l'occupazione attore trovato con il club, M. In base al contratto di lavoro pertinente, che è stato messo a disposizione dalla parte attrice, valido fino alla fine della stagione 2009-10, l'attore aveva il diritto di ricevono uno stipendio mensile di EUR 3.500. Di conseguenza, secondo la prassi costante della Camera di Risoluzione delle controversie e l'obbligo generale del giocatore per mitigare i suoi danni, tali remunerazioni sotto il nuovo contratto di lavoro deve essere preso in considerazione nel calcolo dell'importo di risarcimento per rottura di contratto. 23. Di conseguenza, il conto di tutte le suddette considerazioni e le specificità del caso in questione, la Camera ha deciso che il Resistente non deve pagare l'intero valore residuo dei contratti, ma l'importo di euro 15.250, che doveva essere considerato ragionevole e giustificati come compensazione per violazione del contratto. 24. Per quanto riguarda la domanda del ricorrente ad ottenere 5.000 euro ex aequo et bono in materia di fringe benefit e dei biglietti aerei, la Camera ha tenuto conto che la documentazione presentata dal richiedente a sostegno della sua affermazione, cioè due fatture affrontato da un'agenzia di viaggi ad un società nel paese B riferendosi all'attore, non tengono sufficientemente confermano che il ricorrente aveva infatti pagato biglietti aerei se stesso (cfr. art. 12 par. 3 del Regolamento di procedura). Inoltre, alla luce del fatto che il contratto di lavoro è stato considerato terminato nel mese stesso mese in cui tale contratto è entrato in vigore ed il richiedente non, quindi, dopo aver avuto la necessità di essere accolta, secondo la giurisprudenza costante della Camera di Risoluzione delle Controversie, la Camera ha deciso di non tener conto delle prestazioni relative all'alloggio, al fine di calcolare le somme da versare al Richiedente nel caso specifico a portata di mano. 25. In conclusione, la Camera ha deciso di accettare parzialmente la domanda del ricorrente e che il convenuto è tenuto a versare l'importo totale di euro 18.250 al richiedente, costituito da 3.000 euro relativa alla retribuzione straordinaria per il gennaio 2009 e euro 15.250 a titolo di risarcimento per violazione del contratto. 26. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso le sue deliberazioni in materia di specie stabilendo che ulteriori pretese presentate dal Richiedente vengono respinte. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, D, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, A, deve pagare al ricorrente l'importo di euro 18.250 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Nel caso in cui l'importo di cui sopra non viene pagata entro il termine previsto, gli interessi al tasso del 5% pa cadrà a causa di di scadenza del termine di cui sopra e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, al Comitato Disciplinare della FIFA per il suo esame e una decisione formale. 4. Qualsiasi ulteriore richiesta presentata dal Richiedente viene respinto. 5. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. ***** Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale All.:. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 28 May 2010, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Gerardo Movilla (Spain), member David Mayebi (Cameroon), member Essa M. Saleh Al-Housani (United Arab Emirates), member Thilina Panditaratne (Sri Lanka), member on the claim presented by the player, D, as Claimant against the club, A, as Respondent regarding an employment-related dispute between the parties I. Facts of the case 1. On 23 December 2008, the player, D (hereinafter: player or Claimant), and the club A (hereinafter: club or Respondent) signed an employment contract valid as from 1 January 2009 until 30 May 2010. 2. In accordance with this contract, the Claimant was entitled to receive inter alia the following benefits from the Respondent: a. For the period 2008-09: EUR 1,250 payable in 5 monthly instalments of EUR 250; b. For the period 2009-10: EUR 20,000 payable in 10 monthly instalments of EUR 2,000; c. Accommodation not exceeding EUR 300 per month; d. Two air tickets to country F. 3. On 22 December 2008, a “supplementary contract” was signed between the Claimant and the Respondent, in accordance with which the Claimant was entitled to receive the following monies from the Respondent: a. For the period 2008-09: EUR 13,750 payable in 5 monthly instalments of EUR 2,750; b. For the period 2009-10: EUR 20,000 payable in 10 monthly instalments of EUR 2,000. 4. On 9 March 2009, the player lodged a claim against the club in front of FIFA maintaining that in the beginning of January 2009, the club had told him that it no longer counted on his services and invited him to return to country F. 5. In support of his claim, apart from the aforementioned contracts, the player presented a copy of a letter dated 18 February 2009 from the Football Association (FA) confirming that the player was registered as a professional with A on 12 January 2009. 6. Therefore, the Claimant claims that the employment contract was unilaterally terminated at the Respondent’s fault and he claims compensation for breach of contract totalling EUR 60,000 composed as follows: a. EUR 55,000 relating to the contractual value; b. EUR 5,000 ex aequo et bono (including contractual fringe benefits and air tickets). 7. Furthermore, given that the breach occurred during the protected period, the Claimant asks that sporting sanctions be imposed on the Respondent. 8. The Respondent, for its part, rejected the claim maintaining that the “supplementary agreement” was not valid as it was signed prior to the employment contract. 9. Furthermore, the Respondent holds that the Claimant had informed it that he was an amateur player and given that the FA regulations allow for an unlimited number of amateur players, the club proceeded with the conclusion of the employment contract. 10. During the International Transfer Certificate (ITC) procedure, the club found out that the player in fact was a professional and due to the limited number of foreign professional player registrations, the player would have had no right to be qualified for the 2008-09 season. 11. Therefore, the Respondent rejects the claim for compensation and points out that for the 2009-2010 season the Claimant has no right to ask for compensation as he was employed elsewhere or has had the time to find other employment. 12. In his replica, the player points out that the “supplementary agreement” clearly refers to the employment contract and is valid and binding upon the parties. The date of the “supplementary agreement” is erroneous, which cannot have any legal effect as to its validity. 13. Furthermore, according to the Claimant, the Respondent has not presented any documentation in support of its position and he points out that clubs have the obligation to make the necessary verification prior to entering into contracts. He asserts having informed the club that he was not contractually bound to any other club. 14. The Respondent, in its duplica, reiterates its position and points out that the player apparently found other employment as the ITC was issued by the FA in favour of the Football Federation on 20 July 2009, as a result of which he cannot claim all of the contractual salaries. 15. On 16 July 2009, the player signed an employment contract with the club, M, valid until the end of the 2009-10 season, providing for a monthly remuneration of EUR 3,500. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter also referred to as Chamber or DRC) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 9 March 2009, thus after 1 July 2008. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008; hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. article 21 par. 2 and 3 of the Procedural Rules) 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009) the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a player and a club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009), and considering that the present claim was lodged on 9 March 2009, the 2008 edition of the said regulations (hereinafter: Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. In this respect, the Chamber acknowledged that the Claimant and the Respondent signed an employment contract on 23 December 2008 valid as from 1 January 2009 until 30 May 2010 and, on 22 December 2008, a “supplementary agreement”, a copy of both of which was presented by the Claimant along with his statement of claim, in accordance with which the player was entitled to receive the total monthly remuneration of EUR 3,000 during 5 months for the 2008-09 season and of EUR 4,000 during 10 months for the 2009-10 season. 5. In continuation, the Chamber noted that according to the Respondent the “supplementary agreement” is not valid as it was signed prior to the employment contract. In this regard, after careful examination of the aforementioned contracts, the Chamber first of all noticed that the “supplementary agreement”, which contains the same period of validity as the employment contract, clearly refers to the employment contract by means of the inclusion of the following phrases: “The present agreement, dated 22/12/2008, … is a supplementary agreement of the contract dated 22/12/2008.” … “Despite the agreement dated the 22/12/2008, the Club agrees to pay to the Football Player …”. Furthermore, the members of the Chamber agreed that the different dates indicated in the contracts, which difference could be the result of a clerical error, do by no means invalidate the “supplementary agreement”, which was undoubtedly signed by both parties to the dispute, and, consequently, the Chamber had to reject the Respondent’s argument in this respect. 6. The Chamber then reviewed the claim of the Claimant, who maintains that the Respondent had acted in breach of contract by informing him in the beginning of January 2009 that the club did no longer count on his services and by inviting him to return to country F. The Respondent, for its part, rejects the claim and holds that the Claimant had informed the club that he was an amateur player, as a result of which it entered into an employment contract with the player in accordance with the FA regulations relating to amateur players. The Respondent having subsequently found out that the player was in fact a professional, the player would have had no right to be qualified for the 2008-09 season. In addition, the Respondent submits that the Claimant has no right to ask for compensation as either he must have been employed elsewhere or he has had time to find other employment. 7. With respect to the Respondent’s argumentation, the Chamber first and foremost deemed it important to stress that a player’s prospective club is required to undertake all necessary research and to take all appropriate steps before concluding a contract with a player. 8. The Respondent’s defence is solely based on the allegation that the Claimant had allegedly informed the club that he was an amateur player, whereas in reality he was a professional. In this regard, the Chamber noted that the Respondent failed to present any documentation corroborating such allegation in accordance with art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, which stipulates that any party claiming a right on the basis of an alleged fact shall carry the burden of proof. Regardless of the accuracy of such allegation, the Chamber deemed that, in line with the foregoing consideration, if the Respondent had considered the status of the player to be of paramount importance, the Respondent could have been expected to investigate in greater depth such status instead of solely relying on the Claimant’s statement. 9. In addition, and notwithstanding the aforementioned remarks regarding the diligence a club has to show, the members of the Chamber duly took note of the documentation put forward by the Claimant in support of his position, in particular, the letter dated 18 February 2009 issued by the Football Association confirming that the player was registered as a professional with the Respondent on 12 January 2009. Such confirmation is evidently in contradiction with the Respondent’s statement that in the light of the professional status of the player, he could not have been qualified for the 2008-09 season due to the limited number of foreign professional player registrations under the FA regulations. 10. In addition, the Chamber recalled the contents of art. 2 par. 2 of the Regulations, according to which a professional is a player who has a written contract with a club and is paid more for his footballing activity than the expenses he effectively incurs (emphasis added). Thus, the Chamber wondered why the Respondent would have entered into an employment contract with a supposedly amateur player, since amateur players are not bound to a club by means of a written contract. 11. In any case, the members of the Chamber took the view that the reason put forward by the Respondent in its defence, i.e. the player being a professional rather than an amateur player, cannot be supported by any convincing evidence and cannot be considered a just cause to prematurely terminate the employment contract. 12. For all these reasons and bearing in mind that the two contracts had been validly concluded by the parties to the dispute, the Chamber decided to reject the Respondent’s arguments and to accept the Claimant’s argumentation according to which the Respondent had terminated the employment contract without just cause in January 2009. 13. Having established that the Respondent is to be held liable for the early termination of the employment contract without just cause, the Chamber focussed its attention on the consequences of such breach of contract. Taking into consideration art. 17 par. 1 of the Regulations, the Chamber decided that the Claimant is entitled to receive from the Respondent an amount of money as compensation for breach of contract in addition to any outstanding payments on the basis of the relevant employment contract. 14. First of all, the Chamber recalled that the employment contract at the basis of the present dispute was terminated by the Respondent shortly after the entry into force of such contract. The Claimant undisputedly was at the service of the Respondent in January 2009, i.e. the month in which the employment contract entered into force and in which the employment contract was terminated by the Respondent, and, therefore, the Chamber decided that in virtue of the principle pacta sunt servanda the Claimant is entitled to receive his salary for the month of January 2009 in the total amount of EUR 3,000 in accordance with the employment contract and the “supplementary agreement”. 15. Consequently, the Chamber decided that the Respondent is liable to pay to the Claimant the amount of EUR 3,000 relating to the Claimant’s salary for January 2009. 16. In continuation, the Chamber focussed its attention on the calculation of the amount of compensation for breach of contract in the case at stake. In doing so, the members of the Chamber firstly recapitulated that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the amount of compensation shall be calculated, in particular and unless otherwise provided for in the contract at the basis of the dispute, with due consideration for the law of the country concerned, the specificity of sport and further objective criteria, including, in particular, the remuneration and other benefits due to the Claimant under the existing contract and/or the new contract, the time remaining on the existing contract up to a maximum of five years, and depending on whether the contractual breach falls within the protected period. 17. In application of the relevant provision, the Chamber held that it first of all had to clarify as to whether the pertinent employment contract contains a provision by means of which the parties had beforehand agreed upon an amount of compensation payable by the contractual parties in the event of breach of contract. The Chamber established that no such compensation clause was included in the employment contract at the basis of the matter at stake. 18. As a consequence, the members of the Chamber determined that the amount of compensation payable by the Respondent to the Claimant had to be assessed in application of the other parameters set out in art. 17 par. 1 of the Regulations. The Chamber recalled that the said provision provides for a non-exhaustive enumeration of criteria to be taken into consideration when calculating the amount of compensation payable. Therefore, other objective criteria may be taken into account at the discretion of the deciding body. 19. On this basis, the members of the Chamber once more highlighted that the early termination of the employment contract occurred shortly after the entry into force of such employment contract. The Chamber deemed that it should consider this fact in determining the amount of compensation to be paid by the Respondent. 20. Equally, and in order to evaluate the compensation to be paid by the Respondent, the members of the Chamber took into account inter alia, in line with art. 17 par. 1 of the Regulations, the remuneration due to the Claimant in accordance with the contracts as well as the time remaining on the same contracts, as well as the professional situation of the Claimant after the early termination occurred. 21. Bearing in mind the foregoing, the Chamber proceeded with the calculation of the monies payable to the player under the terms of the employment contract and the “supplementary agreement” until 30 May 2010, taking into account that the player’s salary for January 2009 is included in the calculation of the outstanding remuneration (cf. no. II./15. above). Consequently, the Chamber concluded that the amount of EUR 52,000 (i.e. 14 monthly instalments as from February 2009 until May 2010) serves as the basis for the final determination of the amount of compensation for breach of contract. 22. Indeed, on 16 July 2009, the Claimant found employment with the club, M. In accordance with the pertinent employment contract, which has been made available by the Claimant, valid until the end of the 2009-10 season, the Claimant was entitled to receive a monthly salary of EUR 3,500. Consequently, in accordance with the constant practice of the Dispute Resolution Chamber and the general obligation of the player to mitigate his damages, such remuneration under the new employment contract shall be taken into account in the calculation of the amount of compensation for breach of contract. 23. Consequently, on account of all of the above-mentioned considerations and the specificities of the case at hand, the Chamber decided that the Respondent must pay not the entire residual value of the contracts but the amount of EUR 15,250, which was to be considered reasonable and justified as compensation for breach of contract. 24. As regards the Claimant’s request to be awarded EUR 5,000 ex aequo et bono relating to fringe benefits and air tickets, the Chamber took into account that the documentation presented by the Claimant in support of his claim, i.e. two invoices addressed by a travel agency to a company in country B referring to the Claimant, do not sufficiently corroborate that the Claimant had in fact paid for air tickets himself (cf. art. 12 par. 3 of the Procedural Rules). Furthermore, in the light of the fact that the employment contract was considered terminated in the same month as the month in which such contract entered into force and the Claimant, thus, not having had the need to be accommodated, in accordance with the constant jurisprudence of the Dispute Resolution Chamber, the Chamber decided not to take into account any benefits relating to accommodation in order to calculate the monies payable to the Claimant in the specific case at hand. 25. In conclusion, the Chamber decided to partially accept the claim of the Claimant and that the Respondent is liable to pay the total amount of EUR 18,250 to the Claimant, consisting of EUR 3,000 relating to the outstanding salary for January 2009 and EUR 15,250 as compensation for breach of contract. 26. The Dispute Resolution Chamber concluded its deliberations in the present matter by establishing that any further claims lodged by the Claimant are rejected. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, D, is partially accepted. 2. The Respondent, A, has to pay to the Claimant the amount of EUR 18,250 within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. In the event that the aforementioned amount is not paid within the stated time limit, interest at the rate of 5% p.a. will fall due as of expiry of the aforementioned time limit and the present matter shall be submitted, upon request, to the FIFA Disciplinary Committee for its consideration and a formal decision. 4. Any further request filed by the Claimant is rejected. 5. The Claimant is directed to inform the Respondent immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. * Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Encl.: CAS directives
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