F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del a Zurigo, Svizzera, 22 luglio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Theo Van Seggelen (Paesi Bassi), membro Jon Newman (Stati Uniti d’America), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Guillermo Saltos Guale (Ecuador), membro di una denuncia presentata dal club, A, di seguito, ricorrente avverso la L giocatore, qui di seguito, l’imputato e un club di C, di seguito, il Resistente 2 relativa ad una controversia contrattuale sorto tra le parti.

F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del a Zurigo, Svizzera, 22 luglio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Theo Van Seggelen (Paesi Bassi), membro Jon Newman (Stati Uniti d'America), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Guillermo Saltos Guale (Ecuador), membro di una denuncia presentata dal club, A, di seguito, ricorrente avverso la L giocatore, qui di seguito, l'imputato e un club di C, di seguito, il Resistente 2 relativa ad una controversia contrattuale sorto tra le parti. I. Fatti 1. 4 ottobre 2004, Club A (in prosieguo: A o attore) e il giocatore L, nato il 14 Giugno 1985 (in prosieguo: lettore o di un imputato), ha firmato un contratto di lavoro è entrato in vigore in quel giorno per cinque stagioni sportive. Tale contratto è stato introdotto in Football Federation M (FFM) 6 luglio 2005. 2. Si prevede che il contratto del giocatore riceve uno stipendio annuo di 58.000, inclusi i bonus e premi partita. 3. 7 agosto 2007, un contratto di lavoro è stato firmato tra il giocatore e il club di C (in prosieguo convenuto o C 2) per un periodo dal 10 agosto 2007 al 30 giugno 2011. In base a tale contratto, il giocatore avrebbe ricevuto, tra l'altro, uno stipendio annuo lordo di 45.600 pagata in dodici rate mensili di 3800, di beneficiare di alloggio e un sostegno per i costi dei mangimi. 4. 22 agosto 2007, la Federcalcio ha inviato alla S FFM una richiesta di trasmissione del Certificato di Transfer Internazionale (ITC) per il giocatore di registrarsi con il club di C, che chiede la FFM ha risposto negativo a causa dell'esistenza del contratto tra il giocatore e il club di A. 5. Si scopre che nel quadro della procedura per la registrazione provvisoria del giocatore, che ha certificato per iscritto che non ha mai firmato un contratto da professionista nei paesi M, ed è in "possesso di alcun contratto da professionista con il club o A, né con qualsiasi altro club del M paese", aggiungendo che era, secondo gli statuti del paese M, libero di trasferire fuori dalla M di giocare a calcio nel Paese di sua scelta. Inoltre, il giocatore di cui non vuole tornare a casa il signor 6. Il 22 ottobre 2007 il giudice unico della Commissione per lo Status dei Calciatori della FIFA ha autorizzato la registrazione provvisoria del giocatore nel club di C, senza pregiudizio di qualsiasi decisione successiva della Camera di risoluzione delle controversie sul fondo della controversia. 7. 17 gennaio 2008, il giocatore A ha presentato una denuncia presso la Camera di risoluzione delle controversie contro il giocatore per violazione contrattuale nei confronti del club e C per istigazione al giocatore di commettere un illecito di terminazione. Oltre al contratto di lavoro di cui sopra, al club un documenti presentati vari emessi dallo stesso club (licenze, certificati di lavoro e stipendio) per dimostrare il rapporto contrattuale tra il club e il giocatore A, nonché le richieste al Un club da altri club per ricevere un lettore di prova. 8. Inoltre, il club sottolinea il fatto che A aveva già ricevuto 11 luglio 2007 una richiesta di prestito dal club di C. 9. 17 agosto 2007, di ritorno da un torneo di calcio si terrà a S del paese da 13 al 17 agosto 2007, la squadra A si rese conto che il giocatore non era con i membri del team presenti a l'aeroporto, quando ritorno a casa Mr. 10. Pertanto, il club richiede, oltre al ritorno del giocatore, la condanna di esso per pagarlo £ 500.000 a titolo di risarcimento dei danni subiti e la solidale club di C. 11. Il giocatore non ha mai presentato direttamente alla posizione della FIFA in merito alla denuncia di un club per violazione di contratto, nonostante fosse stato invitato, ma solo espresso la sua posizione nella procedura che precede la decisione del giudice unico, in questione del suo certificato internazionale di trasferimento (vedere la sezione I / 5. sopra). 12. Club C, da parte sua, ammette di aver provato due volte, senza soluzione di continuità, per ottenere il prestito con opzione di acquisto del giocatore nel giugno 2007, ma ha detto di aver cessato ogni contatto con l'arrivo del giocatore a causa di una incertezza circa l'identità del rappresentante del club e il giocatore A. Club C fa cenno che al momento dei negoziati, il giocatore ha dichiarato chiaramente il suo desiderio di giocare in Europa e la sua libertà di farlo, dal momento che era legato da un contratto. 13. C secondo il club, i contatti sono stati ripristinati su iniziativa del giocatore quando è venuto in S al torneo di cui sopra. 14. C. Il club ha continuato a dire che non ha incoraggiato il giocatore a rompere il suo contratto, ma il giocatore, accompagnato dal signor L, un agente trattenuto da Mr. P, agente del giocatore, è apparso C e il club ha detto più volte che non aveva firmato alcun contratto con il club di A. 15. Secondo quanto precede, il club di C contesta l'autenticità e, se del caso, la validità del contratto presentata dal club di A. 16. Circa la validità del contratto, il club di C sostiene in particolare che il testo fa riferimento ad un allegato che non è attaccato al corpo del contratto, che non è scritto su un cuscinetto di supporto nella capo del club e che, inoltre, nessuna delle pagine della firma da parte dei firmatari hanno affermato che la data di nascita del giocatore è sbagliato e la firma non è preceduta, come menzionato nel contratto, le parole " letto e approvato, d'accordo ". Inoltre, il contratto è stato introdotto nel FFM quasi nove mesi dopo la sua presunta data di sottoscrizione, che è una violazione del M paese a condizione che il deposito deve essere fatta contemporaneamente alla domanda per la licenza o il suo rinnovo. 17. C secondo il club, estratti conto bancari e le richieste di pagamento di varie somme al giocatore / stipendi e bonus dal Club A non sono supportati da alcuna prova di pagamenti effettivi per il giocatore. Essi hanno quindi alcun valore probatorio. 18. Inoltre, il club di C indica che, assumendo l'appalto controverso come valido, i salari lordi del giocatore, EUR 431,50 (calcolo del C club) al mese, fare un giocatore dilettante. Essa non può quindi essere considerato come il club di C indotto una violazione del contratto da professionista. 19. Quindi, considerare il contratto valido e il comportamento dei club di C come difettosi, la Commissione osserva che il risarcimento richiesto dal club di A non è giustificata da alcuna prova e specifica inoltre che il valore residuo del contratto è euro 10.787.50 (durata residua di 25 mesi x £ 431,50 (calcolo effettuato dalla squadra C)). 20. C. Il club sottolinea inoltre che il giocatore che è stato addestrato dal club di A in giovane età, nessun deprezzamento o club di investimento, come un giocatore deve essere presi in considerazione nel calcolo della compensazione, se applicabile. 21. Il club poi C indica che lo stipendio del giocatore al club di A è stata bassa in relazione alla posizione del club (vincitore della Champions League X nel 2006) e inferiori a quelli dei suoi compagni di squadra. Inoltre, non rinnovo del contratto era stato offerto al giocatore dopo tre anni, che evidenzia la mancanza di interesse da parte del club al giocatore A. 22. In questo contesto, il club sostiene che soltanto la specificità dello sport C, valutata a sua discrezione, entra in considerazione nel calcolo del compenso, però, se la compensazione viene assegnato. 23. Inoltre, il C club sarebbe poco beneficiare della venuta del giocatore dopo aver lasciato il club senza una tassa di trasferimento è stato pagato e che poteva giocare solo diciannove partite A causa della sua registrazione tardiva. 24. Il club ha avuto una C molto difficile situazione finanziaria che ha portato alla retrocessione, ha chiesto misericordia e di comprensione della Camera di Risoluzione delle controversie e di prevedere una eventuale condivisione di responsabilità tra il giocatore e il club di C. 25. Inoltre, le eventuali sanzioni sportive deve essere respinto in quanto la ripetizione club di C, non valido contratto è stato firmato, nessuna violazione del contratto è stato indotto, che le trattative con il club si fermò quando la A giocatore circostanze è apparso confuso, il giocatore è giunto alla C del club di propria iniziativa, il giocatore ha certificato per iscritto al club di C, in tempi diversi, era legato da un contratto. 26. Club C conclude il rigetto della domanda ed il pagamento delle spese di giudizio dal club di A. In caso di rifiuto di questi risultati, il club ha raggiunto la divisione C delle responsabilità tra il giocatore, l'agente del giocatore e se stesso, e la non imposizione di sanzioni sportive. 27. C. Il club di essere relegata in terza divisione, il contratto tra il giocatore e il club di C, valido fino al 30 giugno 2011, è stato completato per posta per giusta causa dal lettore Luglio 7, 2008. 28. 2 luglio 2008, il giocatore ha firmato un contratto di lavoro valido dal 2 luglio 2008 al 30 giugno 2010 con il club di B. 29. Nella sua posizione rispetto a questo caso, il club di B sostiene che è il terzo una controversia tra il club e il club di C. Egli non assume alcuna responsabilità nel comportamento del giocatore e qualsiasi convinzione possibile, congiunta nel senso che non è il primo club con il quale è stato registrato il giocatore dopo la rottura forse il suo contratto. Invece, il club ha detto B hanno agito in buona fede e trasparenza nel processo di trasferimento del giocatore dal club di C in esso. II. Considerando della Casa di risoluzione delle controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito: Sezione) ha analizzato se era competente a trattare la questione è stata acquisita. A questo proposito, la Camera ha osservato che questa applicazione è stata presentata alla FIFA il 17 gennaio 2008. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che il regolamento di Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005, in prosieguo: i regolamenti procedurali) si applica a questo caso (cfr. d'arte. al 18. 2 et al. 3 del Regolamento di procedura e di arte. al 21. 2 et al. 3 del 2008 Regolamento Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di risoluzione delle controversie) . 2. Successivamente, i membri della Camera hanno fatto riferimento all'art. 3 al. 1 I regolamenti procedurali e che ha confermato, ai sensi dell'art. 24 al. 1 e art. 22 al. a) Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2009), la Camera di Risoluzione delle Controversie è la giurisdizione organo di governo sopra la presente controversia, questa consistente in una controversia tra un club e un giocatore in continua della stabilità contrattuale in cui c'era richiesta di CIT e ci sono state rivendicazioni di una parte in connessione con l'applicazione di ILC, specialmente riguardo al suo show, sanzioni sportive o risarcimenti per violazione di contratto. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato quale edizione dello status e trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili per quanto riguarda il materiale. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 26 al. 1 e al. 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2009), considerando che questo ricorso è stato depositato il 17 gennaio 2008, la Camera ha concluso che i 2008 Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (di seguito dopo: i regolamenti) sono applicabili a questo caso come alla sostanza. 4. Una volta che la sua giurisdizione e le norme applicabili stabilito la Camera di Risoluzione delle Controversie è attentamente considerati e analizzati gli argomenti e tutti i documenti presentati al processo di questo caso, sia del ricorrente da parte del convenuto 2, un imputato che non ha risposto alle richieste di prendere la sua posizione in relazione alla controversia in questione. 5. In primo luogo, i membri della Camera hanno sostenuto che la convenuta aveva due contestato la validità del contratto di lavoro firmato tra l'attore e convenuto 1. In particolare, la convenuta ha sottolineato che gli ultimi due avevano irregolarità formali e sostanziali in natura per mettere in dubbio la sua validità. 6. Inoltre, i membri hanno constatato che le osservazioni parallele redazione del contratto, la convenuta ha contestato la validità due del contratto con riferimento alle dichiarazioni fatte da un imputato, con la quale avrebbe 2 il convenuto sapere che era vincolato da un contratto con qualsiasi club del M paese ed era quindi libero di impegnarsi per un altro club. 7. La Camera ha osservato che la copia originale del contratto di lavoro è stata contestata in archivio su richiesta della FIFA. 8. Dopo un esame approfondito del documento, i membri della Camera ha rilevato che, in effetti, il contratto contiene, all'articolo 3 un riferimento ad una "dependance", che non è stato comunicato con il resto del documento contrattuale. Inoltre, è stato possibile verificare che il contratto non è scritto su un supporto che porta la carta intestata del club di A, le pagine del contratto non sono siglato dai firmatari presunti, e che il giocatore la data di nascita specificato nel contratto, cioè 1 gennaio 1985, è diversa da quella figurante su altri documenti forniti da A, compresa nei documenti di riferimento No. 12, No. 16, No. 17 o No. 18, che si riferiscono a tutti come la data di nascita 14 giugno 1985 e non 1 gennaio 1985. Inoltre, la Camera ha inoltre verificato che nessun giocatore, né la firma del presidente del club di A non sono preceduti dalla scritta a mano "letto e approvato, per accordo Good". Infine, la Camera ha rilevato che la data di registrazione del contratto alla federazione indicato dal buffer visibile sulla prima pagina del contratto è il 6 luglio 2005. 9. Tuttavia, i membri della Camera hanno anche scoperto che il contratto è firmato dal ricorrente e convenuto io e conteneva il negotii essentialia, che consiste in genere di tutti gli elementi considerati per determinare se di un documento costituisce un contratto legale di effetto sui suoi firmatari, in questo caso un contratto di lavoro stipulato tra un club e un giocatore. 10. A questo proposito, la Camera ha potuto verificare che una parte delle condizioni contrattuali chiaramente organizzati gli obblighi reciproci delle parti firmatarie, la durata del contratto e la retribuzione pagata al giocatore in cambio dei suoi servizi a vantaggio del club. 11. Ciò premesso, nonostante il recital. II. / 8, i membri della Camera sono stati unanimemente d'accordo che nessuno degli elementi di prova addotti dalla convenuta due erano tali da giustificare una sfida per la validità del contratto, queste incongruenze, assenza di menzione e / o errori formali non sono sufficienti a trattare il contratto è nullo. 12. Inoltre, e come parte dell'analisi se l'attore e convenuto fosse un legato contrattualmente o no, membri della Camera potrebbe anche scoprire che l'attore aveva ricevuto varie applicazioni, anche per il prestito Player, club stranieri, il che conferma il rapporto contrattuale tra attore e convenuto 1. 13. Inoltre, la Camera ha rilevato che il convenuto ha due stesso ha spiegato che, essendo interessato al reclutamento di un imputato, si era avvicinato al richiedente di esplorare le possibilità di un trasferimento di un imputato, questo che denota anche una certa contraddizione con le affermazioni del convenuto quello sotto il quale negò di essere coinvolto con un altro club e due su cui il convenuto basata evidenziando contratto del giocatore con il richiedente n ' non era valido (vedere la sezione II. / 6. sopra). 14. A questo proposito, la Camera ha voluto sottolineare che è senza dubbio il club desiderosi di ricorrere ai servizi di un giocatore di eseguire in modo approfondito la ricerca adeguata, in particolare sul punto di determinare il esistenza di obblighi contrattuali pre-esistenti di giocatore che vuole assumere. 15. A questo punto, e vista la posizione del convenuto 2 data la validità del contratto sulla base di dichiarazioni del giocatore che non era contrattualmente legato a club di A, la Camera ha concluso che l'imputato 2 ha mostrato poco diligente il chiarimento della posizione contrattuale del giocatore che si basa su dichiarazioni fatte da tale giocatore, anche se, in aggiunta, e, come accennato in precedenza, in cambio di un reclutamento, è stato solo temporaneamente, aveva già avuto luogo tra l'attore e convenuto nel recente passato due. 16. Infine, e per tutti gli scopi pratici, la Camera ha voluto ricordare la sua giurisprudenza costante in caso di controversia l'autenticità del documento, anche questo il tema dell'evoluzione della posizione assunta da parte del convenuto 2. Su questi temi, la posizione della Casa rimane come argomenti a mettere in dubbio l'autenticità di un documento non può essere considerato da parte della Camera, ma deve essere una procedura adeguata dinanzi ai tribunali giurisdizione penale dalla legge applicabile. 17. A questo proposito, la Camera ha detto che questa giurisprudenza è stata altrimenti noto alla convenuta due, se solo quella, in primo luogo, con riferimento ad essa contenuto nella decisione del giudice unico in data 22 ottobre 2007, ma anche che i due convenuto stesso ha citato nei suoi sviluppi, indicando che aveva incitato al convenuto di avviare una tale procedura nel paese M, incentive, la conoscenza della Casa, è rimasta priva effetto. 18. Secondo quanto precede, i membri della Camera ha concluso che il contratto firmato il 4 ottobre 2004 da parte del ricorrente e convenuto a cinque stagioni sportive, ossia fino alla fine della stagione 2008-09, era valido e vincolante per i firmatari. 19. Poi i membri della Camera ha ricordato che l'imputato 2, in sua difesa, ha sostenuto che, poiché l'importo delle compensazioni versate a un imputato dal ricorrente, vale a dire 58.000 euro l'anno, il contratto in questione era essere considerato un contratto di giocatore dilettante e che pertanto la convenuta non aveva richiesto 2 il convenuto a rompere un contratto di un calciatore professionista. 20. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 2 del Regolamento, con ciò che considerava un giocatore professionista qualsiasi giocatore con un contratto scritto con un club e che riceve per la sua attività calcistica, il risarcimento che supera l'ammontare delle spese egli incorre in modo efficace. 21. In questo contesto, e tenuto conto della posizione espressa da parte del convenuto 2, la Camera ha ritenuto che ai sensi delle disposizioni di cui all'art. 2 del Regolamento per la situazione in questione, il giocatore dovrebbe essere considerato come un calciatore professionista. Infatti, sulla base di criteri finanziari stabiliti dalla s. 2 di cui sopra, e considerando le somme pagate dall'attore al convenuto nell'ambito di un contratto, è chiaro che un imputato riceve un pagamento che ha superato i costi effettivi sostenuti per la loro attività sportiva. Allo stesso modo, e come è stato precedentemente stabilito, il secondo elemento di identificazione del giocatore status professionale, ossia l'esistenza di un contratto scritto tra le parti, è soddisfatto in questo caso . 22. La Camera ha inoltre voluto sottolineare che l'importo del risarcimento pagato al giocatore è il criterio determinante per lo stato di qualificazione di un giocatore. A questo proposito, la Camera ha anche ricordato che la natura giuridica destinazione o data ad un documento, come il titolo dato ad essa dalle parti sono irrilevanti. Questo approccio è stato confermato anche dalla Corte di Arbitrato per lo Sport CAS nella sua 2006/X/XXXX premio, per cui quest'ultimo ha anche sottolineato che la definizione di quello che risulta dal contenuto dell'art. 2 del Regolamento è l'unica base da utilizzare per lo stato di qualificazione dei giocatori di calcio. Pertanto, e per tutti gli scopi pratici, la Casa ha voluto ricordare che, secondo il premio suddetto, lo stato di qualificazione di un giocatore dato da un'associazione o una delle sue società non è decisiva per determinare il carattere dei giocatori. Inoltre, anche nell'ipotesi che il compenso pagato al giocatore dal club rivelate insufficienti a far fronte alle spese della vita quotidiana, a condizione che tale compenso supera l'importo delle spese effettivamente sostenute, il criterio di arte . 2 del Regolamento è pieno. 23. Secondo quanto precede, e considerando il compenso ricevuto in base al contratto, i. e. 58.000 per ogni anno di contratto, i membri della Camera ha concluso all'unanimità che il contratto in questione dovrebbe essere considerata un contratto per giocare a calcio professionistico e che la Resistente argomento 2 che il giocatore dovrebbe essere considerato come un giocatore di football amatoriale deve essere respinto. 24. Avendo stabilito che un attore e convenuto sono stati contrattualmente legato fino alla fine della stagione 2008-09, la Camera ha proseguito la sua analisi affrontando la questione se vi sia stata violazione del contratto, prima di entrare, in un secondo tempo, e per la violazione accertata, se fosse giustificato o meno. 25. A questo punto, la Camera ha ricordato che l'imputato 1 e 2, firmato convenuto 7 AGOSTO 2007 un contratto di lavoro entrato in vigore il 10 agosto 2007 e valida fino al 30 giugno 2011. 26. A questo proposito, la Camera ha voluto fare riferimento al contenuto delle disposizioni di cui all'art. 18 cpv. 5 del Regolamento in cui si afferma esplicitamente che l'ipotesi che un giocatore più professionale firmare un contratto per lo stesso periodo, le disposizioni di cui al capitolo IV del Regolamento di applicazione, il presente capitolo relativo al principio fondante della stabilità contrattuale tra professionisti e club. 27. In questo contesto, la Camera ha inoltre voluto ribadire che un imputato ha presentato nessun materiale in risposta agli argomenti presentati dal richiedente. 28. Inoltre, è stato anche notato che la posizione adottata da parte del convenuto 2 è stata basata principalmente sulle varie dichiarazioni del giocatore che non era vincolato da un contratto valido con il richiedente. Questo argomento, come è stato precedentemente stabilito, è stata respinta. 29. Secondo quanto precede, i membri della Camera ha approvato all'unanimità che, firmando un contratto con l'imputato 2 7 Agosto 2007 quando fu legato contrattualmente con il richiedente fino alla fine della stagione 2008 -09, il convenuto aveva violato i termini del suo contratto con il richiedente e aveva de facto risolto unilateralmente il contratto senza giusta causa. 30. Pertanto, ai sensi dell'art. 17 al. 1 del Regolamento, il convenuto deve pagare un indennizzo al ricorrente per violazione del contratto senza giusta causa. Inoltre, ai sensi del s. 2 dell'art. 17 del Regolamento, il nuovo club, in questo caso 2 l'imputato è considerato individualmente e congiuntamente responsabili responsabile per l'indennità da corrispondere al richiedente. A questo proposito, la Camera ha voluto sottolineare che la responsabilità solidale del nuovo club a pagare un risarcimento per violazione di contratto è indipendente dal fatto che il nuovo club ha commesso un incentivo di violazione del contratto. La Camera ha osservato che questa conclusione è coerente con la giurisprudenza consolidata e la sua validità è stata confermata più volte dal CAS. Inoltre, e nonostante quanto sopra, la Camera ha anche sottolineato che il contenuto di s. 4 dell'arte. 17 di tale regolamento, tra l'altro, un club che firma un contratto con un professionista che ha risolto il suo contratto senza giusta causa, si presume, fino a prova contraria, questa figura professionale incitare una violazione del contratto. 31. Proseguendo la sua analisi delle conseguenze della violazione del contratto senza giusta causa da un imputato, la Casa rivolto la sua attenzione per l'applicazione al caso del contenuto delle disposizioni di cui all'articolo 17 cpv. 3 et al. 4 del Regolamento. 32. All'inizio, la Camera ha ricordato che s. 17 al. 3 del Regolamento prevede che, oltre al risarcimento, sanzioni sportive sono imposti al giocatore di essere in violazione del contratto durante il periodo protetto. 33. In aggiunta a quanto sopra, s. 17 al. 4 del Regolamento prevede che, oltre a pagare un risarcimento, sanzioni sportive possono essere imposte su qualsiasi club sia in violazione del contratto o violazione di induzione del contratto durante il periodo protetto. 34. Per determinare se la violazione del contratto da parte del giocatore si è verificato durante il periodo protetto, la sezione di cui in s. 7 definizioni contenute nel Regolamento, il quale mostra che il periodo protetto è un periodo di tre stagioni intere o di tre anni - solo il minor tempo di essere mantenuto - l'entrata in vigore di un contratto se il contratto in questione è stata effettuata prima del 28 ° anniversario del professionista, o un periodo di due stagioni intere o di due anni - solo il minor tempo di essere mantenuto - l'entrata in vigore di un contratto se il contratto in questione era concluso dopo la 28 ° anniversario del professionista. 35. In questo caso, la Camera ha ritenuto che il compleanno del giocatore è 14 Giugno 1985 e il contratto è stato firmato tra le parti il 4 ottobre 2004. Pertanto, la Camera ha ritenuto che il contratto sia stato stipulato prima del 28 ° anniversario del giocatore, con conseguente ricorso proposto al caso di un periodo protetto di tre stagioni intere o di tre anni - l'unica volta se inferiore. 36. Successivamente, la Camera ha rilevato che avendo la stagione che ha avuto luogo nel paese di M da settembre fino alla fine di giugno dell'anno successivo, il criterio del calcolo di tre stagioni da l'inizio del contratto con il richiedente (cioè 4 ottobre 2004) terminato nel giugno 2007, quando il criterio di calcolo dei tre anni dalla decorrenza del contratto con il ricorrente era il risultato nel mese di ottobre 2007. Pertanto, la Camera ha stabilito che il periodo protetto, in questo caso si è concluso nel giugno 2007. 37. Dal momento che il convenuto aveva firmato un convenuto con il contratto tra il 2 7 Agosto, 2007, la Casa è giunta alla conclusione che la violazione è stata fatta dopo la scadenza del periodo applicabile alle specie protette. 38. Secondo quanto precede, e ai sensi s. 3 e s. 4 dell'arte. 17 del Regolamento, la Camera ha ritenuto che nessuna sanzione sportiva era applicabile ai convenuti 1 e 2. 39. Alla luce dei risultati precedenti, la Camera è stata successivamente accoppiato a procedere con il calcolo del risarcimento dovuto al richiedente ai sensi dell'art. 17 al. 1 e al. 2 del Regolamento. 40. A questo proposito, la Camera ricordato che ai sensi dell'Art. 17 al. 1 del Regolamento, il risarcimento per violazione del contratto sarà calcolata, salvo l'esistenza di disposizioni contrattuali relativi, in conformità alla legge applicabile nel paese in questione, le caratteristiche specifiche dello sport e tenendo conto di tutti i criteri oggettivi inerente caso. Questi criteri includono la remunerazione ed altri benefici dovuti al giocatore ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, la durata residua del contratto sia fino a cinque anni, l'importo di tutti i costi e le spese sostenute o pagato dal club di provenienza (ammortizzati lungo la durata del contratto), così come se la violazione rientra in un periodo protetto. 41. Tornando al contratto tra l'attore e il convenuto 1, la Camera ha osservato che non contiene alcuna disposizione specifica che stabilisce una sanzione pecuniaria applicabile in caso di violazione di contratto senza giusta causa da entrambe le parti. Pertanto, la sezione ritenuto opportuno fare riferimento a elementi simili, di cui il contenuto di s. 1 dell'art. 17 del Regolamento. A questo proposito, la Camera ha ricordato che tale disposizione contiene un elenco non esaustivo criteri che possono essere presi in considerazione nel calcolo l'importo della compensazione da versare e, pertanto, la Casa ha avuto completa discrezione basarsi su un criterio oggettivo per determinare l'importo di tale compensazione. 42. La Camera ha anche ricordato l'importo della domanda da parte del ricorrente, i. e. l'importo di 500.000 euro. In questo contesto, la Camera ha osservato che il ricorrente è stato limitato a spostare tale importo complessivo di 500.000 euro, ma giustificarla presentando documenti che spiegano il metodo di calcolo. 43. Pertanto, la Camera ha ritenuto che la ricorrente non aveva fornito prove a sostegno delle proprie pretese, il principio stabilito dalle disposizioni di cui all'art. Entro il 12. 3 del regolamento di procedura, impedendo così la Casa da considerare nel suo ragionamento sul calcolo del risarcimento per rottura di contratto ai sensi dell'art. 17 al. 1 sono il risultato di eventuali costi e spese pagati o sostenute dalla ricorrente, come parte dell'impegno di un imputato. 44. Parallelamente a quanto sopra, la Camera ha preso in considerazione le prove presentate dal relativo convenuto 2 per l'importo del risarcimento richiesto dal candidato. 45. Inoltre, la Camera anche integrati nella sua analisi del calcolo di risarcimento per rottura di contratto senza giusta causa di compensazione ed altri benefici dovuti al giocatore ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto. 46. A proposito di pagare e altri benefici a causa di un imputato in forza del contratto tra l'attore e convenuto 1, la Camera ha raggiunto la conclusione che, al momento della violazione del contratto da parte del giocatore, è stato ancora contrattualmente legato al richiedente per due stagioni calcistiche. Pertanto, sulla base degli elementi contrattuali relative al risarcimento di un imputato, il compenso spettante ad un imputato dall'attore per due stagioni calcistiche avrebbe rappresentato l'importo di euro 10.386. 47. Per quanto riguarda la retribuzione e altri benefici a causa di un imputato nell'ambito del nuovo contratto tra l'imputato e il convenuto a 2, la Camera è giunta alla conclusione che il giocatore avrebbe ricevuto l'importo annuo di 32.840 euro lordo corrispondente all'importo di euro 65.680 lordi per due stagioni, è di circa 59.120 euro netti. 48. Di conseguenza, lo stipendio del giocatore medio per la restante durata del contratto gli importi di euro 34.750 49. Focalizzando l'attenzione sul criterio della specificità di sport del contenuto di s. 1 dell'art. 17 del Regolamento, i membri della Camera hanno principalmente considerato il giocatore, una ventina di anni a quel tempo, doveva essere una parte importante della squadra di calcio del richiedente, questo emergente compresa la sua partecipazione al torneo S i paesi con il resto della squadra, o l'esistenza di offerte ricevute da altri club su di lui e respinto dal richiedente che a quanto pare voleva tenere più a lungo nel mondo del lavoro. 50. Sulla base di queste considerazioni, i membri della Camera giunta alla conclusione che l'indennità dovuta da un imputato in un totale di euro 52.250 per violazione del contratto senza giusta causa era appropriata ed equa ai sensi il materiale al caso. 51. Ai sensi di quanto precede, la Camera ha deciso che un imputato è tenuto a versare la compensazione ricorrente per violazione del contratto senza giusta causa dell'importo di EUR 52.250. 52. Inoltre, ai sensi delle disposizioni di s. 2 dell'art. 17 del Regolamento, la Camera ha deciso che l'imputato è solidalmente responsabili del pagamento 2 all'attore la somma di euro 52.250. 53. La Camera ha concluso i suoi lavori sul caso, rifiutando ogni richiesta del richiedente. III. Decisione della Camera di risoluzione delle controversie 1. La richiesta del querelante, A, è parzialmente accolta. 2. La convenuta 1, L, deve pagare al ricorrente la somma di euro 52.250 a titolo di risarcimento in denaro per violazione del contratto. 3. La convenuta 2, C, responsabile in solido e individualmente responsabile per i danni per violazione del contratto di cui sopra. 4. Qualsiasi altra pretesa attrice è stato respinto. 5. L'importo dovuto dovrà essere versato da parte del convenuto o del convenuto a due entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro il termine, gli interessi al 5% annuo sarà applicato, e al periodo sopra indicato. 6. Se l'importo dovuto non viene pagata entro i termini stabiliti, il caso sarà, su richiesta, trasmessa alla Commissione Disciplinare della FIFA per l'esame e decisione. 7. Il richiedente si impegna ad informare i convenuti 1 e 2 il numero di conto bancario sul quale il convenuto deve versare la somma concessa. Allo stesso modo, il richiedente si impegna ad informare la Camera di risoluzione delle controversie sui pagamenti effettuati dalla convenuta. Nota ** su decisione motivata (corsia di destra): Ai sensi dell'articolo 63 paragrafo 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può ricorrere alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). Il ricorso deve essere presentato entro 21 giorni dalla notifica della decisione e deve includere tutti gli elementi elencati nel paragrafo 2 delle direttive impartite dal CAS, una copia di cui si allega. Il chiamante ha 10 giorni aggiuntivi dalla scadenza del termine di ricorso, la sua breve appello che contiene una descrizione dei fatti e delle argomentazioni giuridiche fondate sul ricorso (cfr. la sezione 4 delle direttive). L'indirizzo completo del CAS è la seguente: 2 Avenue de Beaumont, Lausanne 1012, Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 email: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di risoluzione delle controversie: Vice Segretario Generale Markus Kattner Appendice: Linee guida del CAS ______________________________ F.I.F.A. - Chambre de Résolution de Litiges (2010-2011) - conflits de travail – version officielle par www.fifa.com – Décision de la Chambre de Résolution des Litiges ayant siégé à Zurich, Suisse, le 22 juillet 2010, dans la composition suivante: Slim Aloulou (Tunisie), Président Theo Van Seggelen (Pays-Bas), membre Jon Newman (Etats-Unis d’Amérique), membre Ivan Gazidis (Angleterre), membre Guillermo Saltos Guale (Equateur), membre au sujet d’une plainte soumise par le club, A, ci-après, le demandeur à l’encontre du joueur L, ci-après, le défendeur 1 et le club, C, ci-après, le défendeur 2 concernant un litige contractuel survenu entre les parties. I. Faits 1. Le 4 octobre 2004, le club A (ci-après désigné A ou demandeur) et le joueur L, né le 14 juin 1985 (ci-après désigné joueur ou défendeur 1), ont signé un contrat de travail entrant en vigueur ce même jour pour une durée de cinq saisons sportives. Ce contrat fut déposé à la Fédération de Football M (FFM) le 6 juillet 2005. 2. Il est contractuellement prévu que le joueur percevra une rémunération annuelle de 58.000 incluant les primes de match et les primes de rendement. 3. Le 7 août 2007, un contrat de travail fut signé entre le joueur et le club C (ci-après désigné C ou défendeur 2) pour une période allant du 10 août 2007 au 30 juin 2011. En vertu de ce contrat, le joueur devait recevoir, inter alia, une rémunération annuelle brute de 45.600 versée en douze mensualités égales de 3.800, bénéficier d’un logement et d’une prise en charge des coûts d’alimentation. 4. Le 22 août 2007, la Fédération de Football S a adressé à la FFM une demande d’émission du Certificat International de Transfert (CIT) concernant le joueur afin de l’enregistrer auprès du club C, demande à laquelle la FFM a répondu par la négative du fait de l’existence du contrat entre le joueur et le club A. 5. Il s’avère que dans le cadre de la procédure relative à l’enregistrement provisoire du joueur, celui-ci a attesté par écrit du fait qu’il n’a jamais signé aucun contrat professionnel au pays M et qu’il n’est en « possession d’aucun contrat professionnel ni avec le club A, ni avec aucun autre club du pays M », ajoutant qu’il était, conformément aux statuts du pays M, libre de se transférer hors du M pour jouer au football dans le pays de son choix. De plus, le joueur a mentionné ne pas vouloir retourner au pays M. 6. Le 22 octobre 2007, le juge unique de la Commission du Statut du Joueur de la FIFA autorisait l’enregistrement provisoire du joueur au sein du club C sans préjudice d’une éventuelle décision postérieure prise par la Chambre de Résolution des Litiges sur le fond du litige. 7. Le 17 janvier 2008, le joueur A a déposé une plainte devant la Chambre de Résolution des Litiges contre le joueur pour rupture de contrat et contre le club C pour avoir incité le joueur à commettre une rupture abusive de contrat. Outre le contrat de travail susmentionné, le club A a présenté différents documents émis par le club lui-même (licences, attestations de travail et de salaire) afin de démontrer le lien contractuel entre le club A et le joueur ainsi que des demandes adressées au club A par d’autres clubs afin de recevoir le joueur pour un essai. 8. De plus, le club A souligne le fait qu’il avait déjà reçu le 11 juillet 2007 une demande de prêt émanant du club C. 9. Le 17 août 2007, de retour d’un tournoi de football s’étant déroulé au pays S du 13 au 17 août 2007, le club A s’est aperçu que le joueur ne se trouvait pas avec les membres de l’équipe présents à l’aéroport au moment de rentrer au pays M. 10. Par conséquent, le club réclame, outre le retour du joueur, la condamnation de celui-ci à lui payer EUR 500.000 à titre d’indemnité du préjudice subi ainsi que la condamnation solidaire du club C. 11. Le joueur n’a jamais directement présenté à la FIFA sa position concernant la plainte du club A pour rupture de contrat, malgré y avoir été invité, mais a seulement exprimé sa position dans la procédure ayant précédé la prise de décision du Juge Unique sur la question de son Certificat International de Transfert (cf. point I./5. ci-dessus). 12. Le club C, pour sa part, admet avoir tenté par deux fois, en toute transparence, d’obtenir le prêt avec option d’achat du joueur en juin 2007, mais précise avoir cessé tout contact visant à la venue du joueur en raison d’une incertitude portant sur l’identité du représentant du joueur et du club A. Le club C mentionne néanmoins qu’à l’époque des négociations, le joueur avait clairement fait état de son désir de venir jouer en Europe et de sa liberté de le faire, puisqu’il n’était lié par aucun contrat. 13. Selon le club C, les contacts furent rétablis à l’initiative du joueur lors de sa venue en S à l’occasion du tournoi précité. 14. Le club C poursuit en déclarant qu’il n’a pas incité le joueur à rompre son contrat, mais que le joueur, accompagné de M. L, un agent mandaté par M. P, l’agent du joueur, s’est présenté au club C et déclara à plusieurs reprises qu’il n’avait signé aucun contrat avec le club A. 15. En vertu de ce qui précède, le club C conteste l’authenticité ainsi que, le cas échéant, la validité du contrat présenté par le club A. 16. Sur le point de la validité du contrat, le club C fait notamment valoir que le texte se réfère à une annexe qui n’est pas jointe au corps du contrat, que celui-ci n’est pas rédigé sur un support portant l’en-tête du club et que, par ailleurs, aucune des pages n’est paraphée par les signataires allégués, que la date de naissance du joueur est erronée et la signature n’est pas précédée, comme mentionné dans le contrat, de la mention « lu et approuvé, bon pour accord ». De plus, le contrat fut déposé à la FFM près de neuf mois après sa date alléguée de signature ce qui est une violation des règles du pays M prévoyant que le dépôt doit intervenir en même temps que la demande d’obtention de licence ou de son renouvellement. 17. Selon le club C, les attestations bancaires et allégations de paiement au joueur de diverses sommes/salaires/primes émanant du club A ne sont étayées par aucune preuve de paiements véritables faits au joueur. Elles n’ont donc aucune valeur probatoire. 18. De plus, le club C indique que, à supposer le contrat contesté comme valide, les salaires bruts du joueur, EUR 431.50 (calcul du club C) par mois, en font un joueur amateur. Il ne saurait donc être considéré que le club C a induit une rupture de contrat professionnel. 19. Ensuite, à considérer le contrat comme valide et le comportement du club C comme fautif, celui-ci relève que l’indemnisation demandée par le club A n’est justifiée par aucun élément de preuve et précise par ailleurs que la valeur restante du contrat est de EUR 10.787.50 (durée restante de 25 mois x EUR 431,50 (calcul réalisé par le club C)). 20. Le club C souligne également que le joueur ayant été formé par le club A dès son jeune âge, aucun amortissement ou investissement du club quant au joueur ne doit être pris en compte dans le calcul de l’indemnité, si applicable. 21. Le club C indique ensuite que le salaire du joueur au club A était peu élevé eu égard au standing du club (vainqueur de la ligue des champions X en 2006) et inférieur à ceux de ses co-équipiers. De plus, aucun renouvellement de contrat n’avait été proposé au joueur après trois ans, ce qui met en lumière le peu d’intérêt porté au joueur par le club A. 22. Dans ce contexte, le club C maintient que seule la spécificité du sport, évaluée discrétionnairement, entre en ligne de compte dans le calcul de l’indemnité, si toutefois une indemnité est à attribuer. 23. De plus, le club C n’aurait tiré que peu d’avantages de la venue du joueur puisqu’il a quitté le club sans qu’une indemnité de transfert ne soit payée et il n’a pu jouer que dix-neuf matchs en raison de son enregistrement tardif. 24. Le club C ayant connu une situation financière très difficile l’ayant conduit à la relégation, il demande la compréhension et la clémence de la Chambre de Résolution des Litiges et de bien vouloir envisager un partage des éventuelles responsabilités entre le joueur et le club C. 25. Par ailleurs, les éventuelles sanctions sportives doivent également être rejetées en ce que, répète le club C, aucun contrat valable n’a été signé, aucune rupture de contrat n’a été induite, que les négociations avec le club A ont cessé lorsque la situation du joueur apparut confuse, que le joueur est venu au club C de sa propre initiative, que le joueur a certifié par écrit au club C, à différentes reprises, qu’il n’était tenu par aucun contrat. 26. Le club C conclut donc au rejet de la demande et au paiement des frais de procédure par le club A. En cas de rejet de ces conclusions, le club C conclue au partage des responsabilités entre le joueur, l’agent du joueur et lui-même, ainsi que la non-imposition de sanctions sportives. 27. Le club C étant relégué en troisième division, le contrat entre le joueur et le club C, valable jusqu’au 30 juin 2011, fut terminé pour juste motif par courrier par le joueur le 7 juillet 2008. 28. Le 2 juillet 2008, le joueur a signé un contrat de travail valide du 2 juillet 2008 au 30 juin 2010 avec le club B. 29. Dans sa prise de position relative au présent litige, le club B fait valoir qu’il est un tiers au contentieux opposant le club A et le club C. Il réfute donc toute responsabilité dans le comportement du joueur ainsi que toute éventuelle condamnation solidaire en ce qu’il n’est pas le premier club auprès duquel le joueur s’est enregistré après avoir éventuellement rompu son contrat. Au contraire, le club B souligne avoir agi en toute transparence et bonne foi dans le cadre du processus de transfert du joueur depuis le club C en son sein. II. Considérants de la Chambre de Résolution des Litiges 1. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges (ci-après : la Chambre) a analysé si sa compétence à traiter le présent litige était acquise. A cet égard, la Chambre a pris note que la présente demande a été soumise à la FIFA le 17 janvier 2008. Par conséquent, la Chambre de Résolution des Litiges a conclu que le Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (édition 2005; ci-après: le Règlement procédural) est applicable au présent litige (cf. l’art. 18 al. 2 et al. 3 du Règlement procédural et l’art. 21 al. 2 et al. 3 de l’édition 2008 du Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges). 2. Par la suite, les membres de la Chambre se sont référés à l’art. 3 al. 1 du Règlement procédural et ont confirmé que, en application de l’art. 24 al. 1 et l’art. 22 al. a) du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2009), la Chambre de Résolution des Litiges est l’organe décisionnel compétent pour connaître du présent litige, celui-ci consistant en un litige entre un club et un joueur relatif au maintien de la stabilité contractuelle dans lequel il y eu demande de CIT et il y a eu réclamation d’une partie en relation avec cette demande de CIT, notamment au sujet de son émission, de sanctions sportives ou d’indemnités pour rupture de contrat. 3. De plus, la Chambre a analysé quelle édition du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs devrait être appliquée quant au droit matériel. A cet égard, la Chambre s’est référée à l’art. 26 al. 1 et al. 2 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2009), en considérant que la présente demande a été introduite le 17 janvier 2008, la Chambre a conclu que l’édition 2008 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (ci-après: le Règlement) est applicable au présent litige quant au droit matériel. 4. Une fois sa compétence et la réglementation applicable établies, la Chambre de Résolution des Litiges a soigneusement pris en considération et analysé les arguments ainsi que tous les documents présentés lors de l’instruction du présent dossier, tant par le demandeur que par le défendeur 2, le défendeur 1 n’ayant pas répondu aux requêtes visant à obtenir sa position en relation avec le litige dont il est question. 5. En premier lieu, les membres de la Chambre ont retenu que le défendeur 2 avait remis en cause la validité du contrat de travail signé entre le demandeur et le défendeur 1. En particulier, le défendeur 2 soulignait que ce dernier présentait des irrégularités formelles et de fond de nature à remettre en question sa validité. 6. De plus, les membres ont noté qu’en parallèle de ses observations portant sur la rédaction du contrat, le défendeur 2 remettait en cause la validité dudit contrat en se référant à des déclarations faites par le défendeur 1, par lesquelles celui-ci aurait fait savoir au défendeur 2 qu’il n’était lié par aucun contrat avec aucun club au pays M et qu’il était de ce fait libre de s’engager pour un autre club. 7. La Chambre a noté que l’exemplaire original du contrat de travail contesté a été versé au dossier sur demande de la FIFA. 8. Après un examen approfondi dudit document, les membres de la Chambre ont constaté que, en effet, ledit contrat contient en son article 3 une référence à une « annexe jointe », laquelle ne fut pas communiquée avec le reste du document contractuel. De plus, il put être vérifié que le contrat n’est pas rédigé sur un support portant l’en-tête du club A, que les pages du contrat ne sont pas paraphées par ses signataires allégués, et que la date de naissance du joueur stipulée au contrat, i.e. le 1er janvier 1985, est différente de celle apparaissant sur d’autres documents fournis par A, notamment les documents référencés N° 12, N° 16, N° 17 ou encore N° 18, lesquels mentionnent tous comme date de naissance le 14 juin 1985 et non le 1er janvier 1985. Par ailleurs, la Chambre a également pu vérifier que ni la signature du joueur ni celle du président du club A ne sont pas précédées des mentions manuscrites « Lu et approuvé, Bon pour Accord ». Enfin, la Chambre a pu constater que la date de l’enregistrement du contrat à la fédération indiquée par le tampon visible sur la première page du contrat est du 6 juillet 2005. 9. Toutefois, les membres de la Chambre ont également pu constater que le contrat porte la signature du demandeur et du défendeur I et qu’il contenait l’essentialia negotii, ce qui consiste en l’ensemble des éléments généralement pris en compte afin de déterminer si un document est constitutif d’un contrat produisant ses effets juridiques sur ses signataires, en l’espèce un contrat de travail signé entre un club et un joueur. 10. A cet égard, la Chambre a pu vérifier sur pièce que les clauses du contrat organisaient clairement les obligations réciproques des parties signataires, la durée du contrat, ainsi que la rémunération allouée au joueur en contrepartie de sa prestation de services au bénéfice du club. 11. Au vu de ce qui précède, nonobstant le considérant n. II./8 ci-dessus, les membres de la Chambre furent unanimement d’accord pour considérer qu’aucun des éléments avancés par le défendeur 2 n’étaient de nature à justifier une remise en cause de la validité du contrat, lesdites incohérences, absences de mention et/ou erreurs formelles ne suffisant pas à considérer que le contrat était nul. 12. De plus, et dans le cadre de l’analyse du point de savoir si le demandeur et le défendeur 1 étaient ou non contractuellement liés, les membres de la Chambre ont pu également constater que le demandeur avait reçu plusieurs demandes, notamment en vue de prêt du joueur, de clubs étrangers, ce qui corrobore le lien contractuel entre le demandeur et le défendeur 1. 13. Par ailleurs, la Chambre a pu constater que le défendeur 2 a lui-même expliqué que, étant intéressé par le recrutement du défendeur 1, il s’était rapproché du demandeur afin d’étudier les possibilités d’un transfert du défendeur 1, ce qui dénote par ailleurs une contradiction certaine avec les déclarations du défendeur 1 selon lesquelles ce dernier niait être engagé auprès d’un autre club et sur lesquelles le défendeur 2 s’est basé en mettant en avant que le contrat du joueur avec le demandeur n’était pas valide (cf. point II./6. ci-dessus). 14. A cet égard, la Chambre a souhaité insister sur le fait qu’il appartient incontestablement au club désireux de s’attacher les services d’un joueur de réaliser de façon approfondie les recherches appropriées, en particulier sur le point de la détermination de l’existence d’obligations contractuelles préexistantes du joueur qu’il souhaite recruter. 15. A cet endroit, et compte tenu de la position de défendeur 2 eu égard à la validité du contrat basée sur la déclaration du joueur qu’il n’était pas lié contractuellement au club A, la Chambre est arrivée à la conclusion que le défendeur 2 s’était montré peu diligent sur le point de la clarification de la situation contractuelle du joueur en ne se basant que sur les déclarations faites par ledit joueur alors même que, de surcroît, et tel que mentionné précédemment, des échanges en vue d’un recrutement, fut-ce-t-il temporaire, avait déjà eu lieu entre le demandeur et le défendeur 2 dans un passé proche. 16. Enfin, et à toute fin utile, la Chambre a souhaité rappeler ici sa jurisprudence constante en cas de contestation de l’authenticité de document, ceci faisant également l’objet de développements dans la position défendue par le défendeur 2. Relativement à ces questions, la position de la Chambre demeure que les arguments visant à remettre en cause l’authenticité d’un document ne peuvent être pris en compte par la Chambre mais doivent faire l’objet d’une procédure appropriée engagée devant les juridictions pénales compétentes en vertu du droit applicable. 17. A cet égard, la Chambre a précisé que cette jurisprudence constante était par ailleurs connue du défendeur 2, ne serait-ce que, d’une part, par la référence y relative contenue dans la décision du Juge Unique en date du 22 octobre 2007, mais également du fait que le défendeur 2 lui-même l’a évoqué dans ses développements en indiquant qu’il avait incité le défendeur 1 à engager une telle procédure au pays M, incitation qui, à la connaissance de la Chambre, est restée dénuée d’effet. 18. En vertu de ce qui précède, les membres de la Chambre ont conclu que le contrat signé le 4 octobre 2004 par le demandeur et le défendeur 1 pour cinq saisons sportives, i.e. jusqu’à la fin de la saison 2008-09, était valable et contraignant à l’égard de ses signataires. 19. Ensuite, les membres de la Chambre ont rappelé que le défendeur 2, dans son mémoire en défense, a soutenu que du fait du montant de la rémunération versée au défendeur 1 par le demandeur, i.e. 58.000 par année de contrat, le contrat en question devait être considéré comme un contrat de joueur amateur et que, partant, le défendeur 2 n’avait pas incité le défendeur 1 à rompre un contrat de joueur de football professionnel. 20. A cet égard, la Chambre s’est référée à l’art. 2 du Règlement, celui-ci disposant qu’est considéré comme joueur professionnel tout joueur ayant un contrat écrit avec un club et qui perçoit, pour son activité footballistique, une rétribution supérieure au montant des frais effectifs qu’il encourt. 21. Dans ce contexte, et gardant à l’esprit la position exprimée par le défendeur 2, la Chambre a considéré que par application des dispositions de l’art. 2 du Règlement à la situation en question, le joueur devait être considéré comme un joueur de football professionnel. En effet, sur la base du critère financier établi par l’art. 2 précité, et considérant les sommes versées par le demandeur au défendeur 1 en vertu du contrat, il est clair que le défendeur 1 percevait une rétribution dont le montant dépassait le montant effectif des frais encourus par son activité sportive. De la même manière, et ainsi qu’il l’a été établi précédemment, le second élément d’identification du statut de joueur professionnel, à savoir l’existence d’un contrat écrit entre les parties, est également satisfait dans le cas présent. 22. La Chambre a par ailleurs souhaité insister sur le fait que le montant de la rétribution versée au joueur est le critère déterminant en vue de la qualification du statut d’un joueur. A cet égard, la Chambre a également rappelé que la nature juridique voulue ou donnée à un document, tout comme le titre qui lui est donné par les parties, sont sans pertinence. Cette approche a d’ailleurs été confirmée par le Tribunal Arbitral du Sport dans sa sentence arbitrale TAS 2006/X/XXXX, par laquelle ce dernier a également souligné que la définition telle que résultant du contenu de l’art. 2 du Règlement est la seule base à utiliser pour la qualification du statut de joueurs de football. De ce fait, et à toute fin utile, la Chambre a voulu mentionner que selon la sentence arbitrale précitée, la qualification du statut d’un joueur donnée par une association ou l’un de ses clubs n’est pas déterminante pour établir le statut de joueurs. Au surplus, même dans les hypothèses selon lesquelles la rétribution versée au joueur par le club s’avérait insuffisante pour faire face aux dépenses de la vie quotidienne, autant que cette rétribution est supérieure au montant des frais effectifs encourus, le critère de l’art. 2 du Règlement est rempli. 23. En vertu de ce qui précède, et compte tenu de la rétribution perçue en application du contrat, i. e. 58.000 par année de contrat, les membres de la Chambre ont unanimement conclu que le contrat en question devait être considéré comme un contrat de joueur professionnel de football et que l’argument du défendeur 2 selon lequel le joueur devait être considéré comme un joueur de football amateur devait être rejeté. 24. Ayant établi que le demandeur et le défendeur 1 étaient contractuellement liés jusqu’à la fin de la saison 2008-09, la Chambre a poursuivi son analyse en abordant le point de savoir s’il y a eu rupture de contrat, avant d’aborder, dans un second temps, et en cas de rupture avérée, si celle-ci était justifiée ou non. 25. A cet endroit, la Chambre a rappelé que le défendeur 1 et le défendeur 2 ont signé le 7 août 2007 un contrat de travail entrant en vigueur le 10 août 2007 et valable jusqu’au 30 juin 2011. 26. Dans cette optique, la Chambre a souhaité se référer au contenu des dispositions de l’art. 18 par. 5 du Règlement qui dispose explicitement que dans l’hypothèse selon laquelle un joueur professionnel signe plus d’un contrat pour la même période, les dispositions inscrites au chapitre IV du Règlement s’appliquent, ce chapitre se rapportant au principe fondateur de la stabilité contractuelle entre professionnels et clubs. 27. Dans ce contexte, la Chambre a également souhaité rappeler que le défendeur 1 n’a présenté aucun élément en réponse à l’argumentation présentée par le demandeur. 28. Par ailleurs, il fut également rappelé que la position adoptée par le défendeur 2 reposait essentiellement sur les diverses déclarations du joueur selon lesquelles il n’était lié par aucun contrat valable avec le demandeur. Cet argument, comme il l’a été établi précédemment, a été rejeté. 29. En vertu de ce qui précède, les membres de la Chambre ont unanimement considéré qu’en signant un contrat de travail avec le défendeur 2 le 7 août 2007 alors qu’il était contractuellement lié avec le demandeur jusqu’à la fin de la saison 2008-09, le défendeur 1 avait agi en violation des termes de son contrat avec le demandeur et qu’il avait, de facto, unilatéralement rompu ce même contrat sans juste cause. 30. Par conséquent, conformément à l’art. 17 al. 1 du Règlement, le défendeur 1 est tenu de payer une indemnité au demandeur pour rupture de contrat sans juste cause. De plus, par application de l’al. 2 de l’art. 17 du Règlement, le nouveau club, en l’espèce le défendeur 2, est considéré comme coresponsable et individuellement redevable de l’indemnité à payer au demandeur. A cet égard, la Chambre a souhaité insister sur le fait que la responsabilité solidaire du nouveau club au paiement d’une indemnité pour rupture de contrat est indépendante du point de savoir si le nouveau club a effectivement commis une incitation à la rupture de contrat. La Chambre a rappelé que cette conclusion est conforme à sa jurisprudence constante et que son bien-fondé fut confirmé à maintes reprises par le TAS. Par ailleurs, et nonobstant ce qui précède, la Chambre a également souligné que le contenu de l’al. 4 de l’art. 17 du Règlement énonce, inter alia, qu’un club qui signe un contrat avec un joueur professionnel ayant rompu son ancien contrat sans juste cause est présumé, jusqu’à preuve du contraire, avoir incité ce professionnel à une rupture de contrat. 31. Poursuivant son travail d’analyse des conséquences de la rupture de contrat sans juste cause par le défendeur 1, la Chambre a porté son attention sur l’application au cas d’espèce du contenu des dispositions de l’art 17 al. 3 et al. 4 du Règlement. 32. A titre liminaire, la Chambre a rappelé que l’art. 17 al. 3 du Règlement prévoit que, en plus de l’indemnité redevable, des sanctions sportives sont prononcées à l’encontre du joueur convaincu de rupture de contrat pendant la période protégée. 33. En complément de ce qui précède, l’art. 17 al. 4 du Règlement dispose qu’outre les indemnités redevables, des sanctions sportives peuvent être prononcées à l’encontre de tout club convaincu de rupture de contrat ou d’incitation à rompre un contrat durant la période protégée. 34. Afin de déterminer si la rupture de contrat par le joueur est intervenue durant ladite période protégée, la Chambre s’est référée à l’al. 7 des définitions contenues dans le Règlement, celui-ci établissant que la période protégée est une période de trois saisons entières ou de trois ans - seule la période la plus courte étant retenue - suivant l’entrée en vigueur d’un contrat si le contrat en question a été conclu avant le 28ème anniversaire du professionnel, ou une période de deux saisons entières ou de deux ans - seule la période la plus courte étant retenue – suivant l’entrée en vigueur d’un contrat si le contrat en question a été conclu après le 28ème anniversaire du professionnel. 35. Dans le cas d’espèce, la Chambre a retenu que la date d’anniversaire du joueur était le 14 juin 1985 et que le contrat fut signé entre les parties le 4 octobre 2004. Dès lors, la Chambre a pu considérer que le contrat avait été conclu avant le 28ème anniversaire du joueur, induisant de fait l’application au cas d’espèce d’un période protégée de trois saisons entières ou de trois ans - seule la période la plus courte étant retenue. 36. Ensuite, la Chambre ayant pu constater que la saison sportive au pays M se déroulait à partir du mois de septembre jusqu’à la fin du mois de juin de l’année suivante, l’application du critère du calcul de trois saisons à partir de l’entrée en vigueur du contrat avec le demandeur (i.e. le 4 octobre 2004) aboutissait au mois de juin 2007, alors que l’application du critère du calcul de trois années à partir de l’entrée en vigueur du contrat avec le demandeur aboutissait au mois d’octobre 2007. Par conséquent, la Chambre a établi que la période protégée dans le cas d’espèce arriva à son terme en juin 2007. 37. Etant donné que le défendeur 1 avait signé avec le défendeur 2 le contrat les liant le 7 août 2007, la Chambre est arrivée à la conclusion selon laquelle la rupture du contrat était intervenue après l’expiration de la période protégée applicable à l’espèce. 38. En vertu de ce qui précède, et conformément à l’al. 3 et l’al. 4 de l’art. 17 du Règlement, la Chambre a considéré qu’aucune sanction sportive n’était applicable aux défendeurs 1 et 2. 39. A la lumière des conclusions précédentes, la Chambre s’est subséquemment attelée à procéder au calcul de l’indemnité payable au demandeur conformément à l’art. 17 al. 1 et al. 2 du Règlement. 40. A cet égard, la Chambre a rappelé que conformément à l’art. 17 al. 1 du Règlement, l’indemnité pour rupture de contrat sera calculée, sous réserve de l’existence de stipulations contractuelles s’y rapportant, conformément au droit en vigueur dans le pays concerné, au spécificités du sport et en tenant compte de tout critère objectif inhérent au cas. Ces critères comprennent notamment la rémunération et autres avantages dus au joueur en vertu du contrat en cours et/ou du nouveau contrat, la durée restante du contrat en cours jusqu’à cinq ans au plus, le montant de tous les frais et dépenses occasionnés ou payés par l’ancien club (amortis sur la période contractuelle) de même que la question de savoir si la rupture intervient pendant les périodes protégées. 41. Revenant au contenu du contrat entre le demandeur et le défendeur 1, la Chambre a noté que celui-ci ne contient aucune stipulation spécifique établissant une sanction financière applicable en cas de rupture du contrat sans juste cause par l’une des parties. Par conséquent, la Chambre a considéré qu’il convenait de se référer aux autres éléments mentionnés dans le contenu de l’al. 1 de l’art. 17 du Règlement. A cet égard, la Chambre a rappelé que cette disposition contient une énumération non-exhaustive de critères pouvant être pris en compte dans le cadre du calcul du montant de l’indemnité devant être payée et que, de ce fait, la Chambre avait toute discrétion pour se baser sur tout autre critère objectif pour calculer le montant de ladite indemnité. 42. La Chambre a également rappelé le montant de la demande présentée par le demandeur, i. e. le montant de EUR 500.000. Dans ce contexte, la Chambre a pris note de ce que le demandeur s’était limité à avancer ce montant global d’EUR 500.000 sans toutefois justifier celui-ci par la présentation de document de nature à en expliquer le mode de calcul. 43. De ce fait, la Chambre a considéré que le demandeur n’avait pas apporté de preuve au soutien de ses prétentions, principe établi par les dispositions de l’art. 12 par. 3 du Règlement procédural, empêchant par là même la Chambre de prendre en considération dans son raisonnement relatif au calcul de l’indemnité de rupture de contrat en application des dispositions de l’art. 17 al. 1 les sommes résultant de possibles frais et dépenses occasionnés ou payés par le demandeur dans le cadre de l’engagement du défendeur 1. 44. Parallèlement à ce qui précède, la Chambre a pris en compte les éléments présentés par le défendeur 2 relativement au montant de l’indemnité demandée par le demandeur. 45. Par ailleurs, la Chambre a également intégré à son analyse portant sur le calcul du montant de l’indemnité pour rupture de contrat sans juste cause la rémunération et autres avantages dus au joueur en vertu du contrat en cours et/ou du nouveau contrat. 46. Sur le point de la rémunération et autres avantages dus au défendeur 1 en vertu du contrat entre le demandeur et le défendeur 1, la Chambre est parvenue à la conclusion selon laquelle, au moment de la rupture du contrat par le joueur, celui-ci était encore contractuellement lié au demandeur pour deux saisons sportives. Par conséquent, et sur la base des éléments contractuels relatifs à la rémunération du défendeur 1, la rémunération à verser au défendeur 1 par le demandeur pour deux saisons sportives aurait représenté le montant de EUR 10.386. 47. En ce qui concerne la rémunération et autres avantages dus au défendeur 1 en vertu du nouveau contrat entre le défendeur 1 et le défendeur 2, la Chambre est parvenue à la conclusion selon laquelle le joueur aurait dû recevoir le montant annuel en EUR de 32.840 brut, correspondant au montant en EUR de 65.680 brut pour deux saisons, soit approximativement EUR 59.120 net. 48. Dès lors, la rémunération moyenne du joueur pour la durée restante du contrat s’élève à un montant de EUR 34.750 49. Concentrant son attention sur le critère de la spécificité du sport inclus dans le contenu de l’al. 1 de l’art. 17 du Règlement, les membres de la Chambre ont principalement considéré que le joueur, âgé d’environ vingt ans au moment des faits, devait être un élément important de l’équipe de football du demandeur, ceci ressortant notamment de sa participation au tournoi en pays S avec le reste de l’équipe, ou encore de l’existence d’offres reçues d’autres clubs le concernant et rejetées par le demandeur qui apparemment souhaitait le conserver plus longuement dans ses effectifs. 50. Sur la base de toutes ces considérations, les membres de la Chambre sont parvenus à la conclusion selon laquelle une indemnité à payer par le défendeur 1 d’un montant total en EUR de 52.250 pour rupture de contrat sans juste cause était appropriée et équitable eu égard aux circonstances constitutives du cas d’espèce. 51. En vertu de l’ensemble de ce qui précède, la Chambre a décidé que le défendeur 1 est tenu de payer au demandeur une indemnité de rupture de contrat sans juste cause du montant de EUR 52.250. 52. De plus, par application des dispositions de l’al. 2 de l’art. 17 du Règlement, la Chambre a décidé que le défendeur 2 est coresponsable et individuellement redevable du paiement au demandeur de la somme de EUR 52.250. 53. La Chambre a conclu ses délibérations relatives au cas d’espèce par le rejet de toute autre demande formulée par le demandeur. III. Décision de la Chambre de Résolution des Litiges 1. La demande du demandeur, A, est partiellement admise. 2. Le défendeur 1, L, doit payer au demandeur la somme de EUR 52.250 en tant qu’indemnité de rupture de contrat. 3. Le défendeur 2, C, est tenu coresponsable et individuellement redevable de l’indemnité de rupture de contrat susmentionnée. 4. Toute autre demande du demandeur est rejetée. 5. La somme due doit être payée par le défendeur 1 ou le défendeur 2 dans les 30 jours à compter de la date de notification de la présente décision. Dans le cas où la somme due ne serait pas payée dans le délai imparti, des intérêts au taux de 5% par année seront appliqués, et ce, à expiration du délai mentionné précédemment. 6. Si la somme due n’est pas payée dans le délai imparti, le cas sera, sur demande, transmis à la Commission de Discipline de la FIFA pour considération et décision. 7. Le demandeur s’engage à communiquer aux défendeurs 1 et 2 le numéro de compte bancaire sur lequel le défendeur devra verser la somme allouée. De même, le demandeur s’engage à informer la Chambre de Résolution des Litiges sur les paiements effectués par le défendeur. * Note concernant la décision motivée (Voie de droit) : Conformément à l’article 63 alinéa 1 des Statuts de la FIFA, cette décision est susceptible d’un appel au Tribunal Arbitral du Sport (TAS). L’appel devra être interjeté dans un délai de 21 jours à compter de la notification de la décision et devra comprendre tous les éléments figurant au point 2 des directives émanant du TAS, dont copie est jointe à la présente. L’appelant dispose de 10 jours supplémentaires à compter de l’expiration du délai de recours pour déposer son mémoire d’appel contenant une description des faits et des arguments légaux fondant le recours (cf. point 4 des directives annexées). L'adresse complète du Tribunal Arbitral du Sport est la suivante : Avenue de Beaumont 2, 1012 Lausanne, Suisse Tél : +41 21 613 50 00 Fax : +41 21 613 50 01 e-mail : info@tas-cas.org www.tas-cas.org Au nom de la Chambre de Résolution des Litiges : Markus Kattner Secrétaire Général Adjoint Annexe : Directives du TAS ________________________________
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