F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – indennità di formazione – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 6 maggio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Brendan Schwab (Australia), membro Alejandro Maron (Argentina), membro Theodoros Giannikos (Grecia), membro su un reclamo presentato dal club di L, come querelanti nei confronti del P club, come convenuto quanto riguarda l’indennità di formazione correlato al trasferimento del giocatore A fatti I. del caso
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - indennità di formazione - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 6 maggio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Brendan Schwab (Australia), membro Alejandro Maron (Argentina), membro Theodoros Giannikos (Grecia), membro su un reclamo presentato dal club di L, come querelanti nei confronti del P club, come convenuto quanto riguarda l'indennità di formazione correlato al trasferimento del giocatore A fatti I. del caso 1. La X Football Association (XFA) ha confermato che il giocatore, A (in prosieguo: il giocatore), nato il 17 novembre 1985, è stato registrato per il suo club affiliato, L (in prosieguo: il Richiedente), a partire dal 19 luglio 2002 al 24 Gennaio 2006 e come dal 27 gennaio fino al 6 luglio 2007 Prima da dilettante ed a partire dal 2005 come un professionista. Il XFA ha chiarito che il giocatore era stato trasferito in comodato dal pretendente al club, U a partire dal 27 gennaio 2006 al 2 gennaio 2007. 2. Le stagioni sportive nella XFA va dal gennaio al dicembre fino all'anno 2004. Dal 2005, la stagione sportiva in XFA dura dal 1 ° agosto fino al 31 luglio dell'anno successivo. 3. Il giocatore era stato trasferito in comodato dal Richiedente a P (in prosieguo: il Resistente) per un periodo compreso dal 1 ° luglio 2007 fino al 31 giugno 2008. In base al contratto relativo trasferimento stipulato tra le parti in causa il 25 giugno 2007, il Resistente pagato una tassa prestito di EUR 300'000, a causa sette giorni dal ricevimento del certificato di trasferimento internazionale (ITC, art 2 del trasferimento. contratto). Il contratto di cessione prevedeva anche una opzione per un trasferimento definitivo del giocatore così come "il 50% dei diritti economici" per un importo di EUR 1'500'000. 4. Secondo la Federcalcio Y (FFY), il giocatore è stato registrato per il Resistente come un giocatore professionista, il 17 luglio 2007 e apparteneva alla II categoria (importo indicativo di EUR 60'000 in UEFA). 5. Il 2 febbraio 2008, l'attore ha presentato un reclamo contro la FIFA Resistente chiedendo per la sua quota di indennità di formazione in connessione con il trasferimento del giocatore dal pretendente al Resistente senza specificare, in questo momento, la natura del trasferimento presso il base della presente controversia. In particolare, l'attore ha chiesto l'importo di 210'000 euro, maggiorato del 5% di interesse. 6. Il 10 febbraio 2009, l'attore ha informato FIFA che il giocatore era stato trasferito su una base dal prestito al Resistente FIFA e ha fornito una copia del contratto relativo trasferimento. Ha inoltre aggiunto che secondo i principi generali del diritto, presumibilmente in vigore nel paese S, Y e X, ogni rinuncia ad un diritto è espressa e, di conseguenza, non può essere semplicemente presunta. Pertanto, a parere del ricorrente, non si può presumere che aveva rinunciato al suo diritto a ricevere l'indennità di formazione basata sul fatto che essa aveva ricevuto un'altra compensazione finanziaria, vale a dire la tassa di prestito. Inoltre, l'attore ha sottolineato che il contratto di cessione previsto a tale scopo una tassa di prestito (300.000 euro;. Art 2) e un'opzione per un trasferimento definitivo (per un importo di euro 1.500.000;. Art 3) che prevede importi nettamente differenti. Pertanto, l'attore ha dichiarato che non poteva essere desunta dal contratto di conferimento pertinenti che aveva accettato di rinunciare al suo diritto a ricevere indennità di formazione. 7. Il 7 aprile 2009, il convenuto ha respinto il ricorso presentato dalla ricorrente e ha sostenuto che la tassa di finanziamento stipulato nel contratto di cessione avrebbe dovuto includere sia la tassa di prestito e indennità di formazione. A questo proposito, il Resistente anche deferito alla FIFA una copia di una corrispondenza del 22 giugno 2007 indirizzata dalla parte attrice, per mezzo del quale quest'ultimo accettato espressamente il trasferimento del giocatore e le relative condizioni (cfr. punto n. I / 3 e I / 7). 8. Il 22 e 23 aprile 2009, l'attore aderito alla sua posizione e ha ribadito che non era possibile dedurre dal contenuto del contratto di cessione che le parti in causa hanno convenuto di inserire l'indennità di formazione del canone in prestito o l'opzione per un trasferimento definitivo del giocatore. In continuazione, secondo l'attore, nel caso in cui sarebbe stata la reale intenzione delle parti di includere l'indennità di formazione nel canone di prestito, sarebbe stato espressamente menzionato nel contratto di cessione. 9. Il Resistente non ha presentato ulteriori osservazioni pur essendo stato invitato a farlo dalla FIFA. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare la questione a portata di mano. A questo proposito, la prima sezione di cui all'art. 21 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008). La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 2 febbraio 2008, quindi prima le regole di cui sopra è entrato in vigore il 1 ° luglio 2008. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle controversie di cui all'art. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) (in prosieguo: Regole procedurali; edizione 2005) e ha concluso che l'edizione 2005 delle norme procedurali è applicabile in materia a portata di mano. 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali, che stabilisce che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce dell'art. 22 e 24 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009). Ai sensi dell'art. 24 par. 1, in connessione con l'arte. 22 lit. d) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, la Camera di Risoluzione delle controversie è competente a decidere sul contenzioso in esame, in materia di indennità di formazione fra società appartenenti a diverse associazioni. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizioni 2009 e 2008) e, dall'altro, al fatto che la presente domanda è stata presentata il 2 febbraio 2008 e che il giocatore è stato registrato per il Resistente in data 17 luglio 2007. In considerazione di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che l'edizione 2005 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (in prosieguo: il Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza (cfr. art 26 par.. 1 e 2 del Regolamento). 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. 5. In tal modo, la Camera ha affermato che, come stabilito dall'art. 1 par. 1 dell'allegato 4 in combinazione con l'art. 2 dell'allegato 4 del Regolamento, l'indennità di formazione è dovuta, come regola generale, per la formazione sostenute età compresa tra i 12 e 21 quando il giocatore in questione è registrato per la prima volta come un professionista, o quando un professionista viene trasferito tra due club di due diverse Associazioni, prima della fine della stagione del 23esimo compleanno del giocatore. 6. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che, in base alle informazioni e la documentazione fornita dalla parte attrice, il giocatore era stato trasferito in comodato dal pretendente al Resistente per un importo di EUR 300'000. 7. Allo stesso modo, la Camera ha osservato che, in seguito l'argomentazione del ricorrente, secondo cui l'indennità di formazione è dovuta sulla base del trasferimento del giocatore su una base dal prestito al Resistente. Inoltre, la Camera ha osservato che l'attore ha affermato che, sulla base del fatto che non aveva espressamente rinunciato al suo diritto a ricevere l'indennità di formazione nel contratto di trasferimento pertinenti, non si può presumere che aveva rinunciato a tale diritto. 8. D'altra parte, la RDC ha quindi ricordato il parere della Resistente, che ha contestato il diritto del ricorrente ad un indennizzo di formazione sulla base del fatto che la tassa di finanziamento stipulato nel contratto di cessione stipulato fra le parti della controversia doveva includere sia il prestito pagamento e indennità di formazione. 9. Con riferimento a quanto sopra, la Camera ha ritenuto opportuno ricordare i principi relativi alla indennità di formazione in connessione con prestiti. A questo proposito, in virtù del principio jura novit curia, la RDC ha sottolineato che ai sensi dell'art. 10 par. 1 del Regolamento, ogni prestito è soggetto alle stesse regole si applicano ai trasferimenti dei giocatori, comprese le disposizioni in materia di compensazione formazione e il meccanismo di solidarietà. A questo proposito, i membri della Camera ha dichiarato che, sulla base dei regolamenti di un club ha diritto a indennità di formazione, se i presupposti di cui all'art. 20 del Regolamento, nonché i presupposti di cui all'allegato 4 del suddetto regolamento sono soddisfatte, per il periodo durante il quale il giocatore è già stata registrata per questa società, che ha contribuito alla formazione del giocatore sostenute a partire dalla stagione della sua 12 ° compleanno fino alla stagione del suo 21 ° compleanno. Inoltre, e in riferimento alla giurisprudenza consolidata di pertinenza del diritto al risarcimento di formazione in relazione ai prestiti, la Camera ha sottolineato che, in linea di principio, in conformità con le disposizioni di cui all'art. 10 par. 1 del Regolamento, un club di formazione è stata ugualmente diritto all'indennità di formazione per il periodo considerato di tempo della formazione se il giocatore è stato registrato con il club di riferimento come conseguenza di lui di essere prestato da un altro club. 10. Tuttavia, i membri della Camera erano ansiosi di sottolineare che l'analogia stabilito dall'art. 10 par. 1 del Regolamento non può essere esteso al caso in cui sono stati dati in prestito ai giocatori di altri club e quindi non vengono definitivamente trasferiti in un nuovo club. Così, la Camera ha dichiarato che l'obbligo di pagare l'indennità di formazione si pone solo nel caso in cui un giocatore è definitivamente trasferito da un club all'altro, ma non quando si è trasferita temporaneamente in un altro club, pur essendo contrattualmente legato al suo club di origine (ancora, con gli effetti del contratto in questione viene temporaneamente sospeso), come ad esempio un prestito. In altre parole, il club che ha trasferito il giocatore su una base di prestito ad un altro club ha diritto all'indennità di formazione da parte del club che coinvolge in ultima analisi, il giocatore a titolo definitivo per l'intero periodo di tempo durante il quale effettivamente formato il giocatore, tuttavia, escluso il periodo di tempo del prestito (s). Il già descritto approccio riflette anche un altro principio generale, secondo il quale una società di formazione solo profitto volta dal indennità di formazione durante la carriera di un giocatore, se non del tutto. 11. Per ragioni di completezza, sezione illuminato il fatto che l'obiettivo dell'arte. 10 par. 1 in fine del regolamento è piuttosto quello di garantire che i club di formazione che registrano un giocatore in comodato anche beneficiare della indennità di formazione (e il meccanismo di solidarietà), a condizione che i requisiti pertinenti stabiliti nelle disposizioni pertinenti sono soddisfatte. Tale obiettivo è in linea con la lunga giurisprudenza della RDC, secondo la quale tutti i club che hanno effettivamente contribuito alla formazione di un giocatore a partire dalla stagione del suo 12 ° compleanno sono, in linea di principio, ha diritto a indennità di formazione per il tempo arco che il giocatore è stato effettivamente registrato per loro. 12. Inoltre, la Camera ha ritenuto opportuno ricordare che in connessione con un prestito di un contratto di finanziamento viene normalmente stipulato tra il club di origine e il club il giocatore entra a far parte in prestito. Le condizioni finanziarie in esso contenute non mirano a compensare gli sforzi di formazione della società di formazione, ma sono destinati a indennizzare il club d'origine per rinunciare ai servizi di un giocatore per la durata del prestito, pur avendo un contratto valido con il giocatore. Tuttavia, in caso di prestiti di giocatori giovani, regolarmente senza costi quali viene chiesto, proprio per il fatto che il prestito è visto come parte del processo educativo del giocatore. 13. Dopo aver dichiarato quanto sopra, la RDC ha sottolineato che le considerazioni che precedono hanno già almeno implicitamente confermata e applicata dal CAS, per esempio nella procedura di ricorso all'arbitrato CAS XXXX / X / XXClub X V v / club M & R. A questo proposito , vale la pena ricordare che, anche se una versione precedente del Regolamento sullo status e sui trasferimenti dei calciatori era applicabile a tale materia, i suddetti regolamenti non è cambiata, nel frattempo, per quanto riguarda gli aspetti in questione. 14. Infine, la Camera era ansioso di sottolineare che non avrebbe potuto essere l'intenzione del legislatore della pertinente disposizione regolamentare (art. 10 par. 1 del Regolamento) per le parti di predeterminare una quota di prestito, stabilendo l'obbligo di versare l'indennità di formazione ai club di formazione precedenti in occasione di un prestito e quindi, potenzialmente, privando il prestito della sua flessibilità essenziale. 15. In sintesi, l'autorità di decisione ha chiarito che un club che ha contribuito alla formazione di un giocatore per un certo periodo di tempo a volte tra le stagioni di compleanno 12 e 21 del giocatore, a causa della registrazione del giocatore con il club pertinenti su base prestito, ha diritto al risarcimento di formazione per il periodo pertinente. Tuttavia, il diritto rilevante può essere richiesto solo verso un nuovo club che richiede i servizi di un lettore su un argomento base definitiva e permanente dei requisiti stabiliti dall'art. 20 e l'allegato 4 del Regolamento. 16. A causa di tutto quanto sopra, in particolare in mente cuscinetto che il giocatore era stato trasferito dal pretendente al Resistente, nessuna indennità di formazione è dovuta alla società di provenienza. Pertanto, la Camera ha deciso di respingere la domanda del richiedente. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie La pretesa del ricorrente, L, è stata respinta. Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Markus Kattner Vice Segretario Generale All.. CAS direttive
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F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - training compensation – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 6 May 2010, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Rinaldo Martorelli (Brazil), member Brendan Schwab (Australia), member Alejandro Marón (Argentina), member Theodoros Giannikos (Greece), member on a claim presented by the club L, as Claimant against the club P, as Respondent regarding training compensation related to the transfer of the player A I. Facts of the case 1. The X Football Association (XFA) confirmed that the player, A (hereinafter: the player), born on 17 November 1985, was registered for its affiliated club, L (hereinafter: the Claimant), as from 19 July 2002 until 24 January 2006 and as from 27 January until 6 July 2007 first as an amateur and as from 2005 as a professional. The XFA clarified that the player had been transferred on a loan basis from the Claimant to the club, U as from 27 January 2006 until 2 January 2007. 2. The sporting seasons in the XFA ran from January until December until the year of 2004. Since 2005, the sporting season in the XFA lasts from 1 August until 31 July of the following year. 3. The player had been transferred on a loan basis from the Claimant to P (hereinafter: the Respondent) for a period comprehended from 1 July 2007 until 31 June 2008. According to the relevant transfer contract signed between the parties to the dispute on 25 June 2007, the Respondent paid a loan fee of EUR 300’000, due seven days following the receipt of the International Transfer Certificate (ITC; art. 2 of the transfer contract). The transfer agreement also provided for an option for a definitive transfer of the player as well as “50% of the economical rights” for an amount of EUR 1’500’000. 4. According to the Football Federation of Y (FFY), the player was registered for the Respondent as a professional player on 17 July 2007 and belonged to the category II (indicative amount of EUR 60’000 within UEFA). 5. On 2 February 2008, the Claimant lodged a complaint before FIFA against the Respondent asking for its proportion of training compensation in connection with the transfer of the player from the Claimant to the Respondent without specifying, at this time, the nature of the transfer at the basis of the present dispute. In particular, the Claimant requested the amount of EUR 210’000, plus 5% of interest. 6. On 10 February 2009, the Claimant informed FIFA that the player had been transferred on a loan basis from it to the Respondent and provided FIFA with a copy of the relevant transfer agreement. It further added that according to general principles of law, allegedly in force in the country S, Y and X, any renunciation to a right shall be made expressly and, consequently, cannot be simply presumed. Thus, in the Claimant’s opinion, it cannot be assumed that it had renounced to its right to receive training compensation based on the fact that it had received another financial compensation, i.e. the loan fee. Moreover, the Claimant underlined that the relevant transfer agreement provided for a loan fee (EUR 300,000; art. 2) and an option for a definitive transfer (for an amount of EUR 1,500,000; art. 3) stipulating clearly different amounts. Therefore, the Claimant stated that it could not be deduced from the pertinent transfer agreement that it had agreed to renounce to its right to receive training compensation. 7. On 7 April 2009, the Respondent rejected the claim lodged by the Claimant and maintained that the loan fee stipulated in the transfer agreement was meant to include both the loan fee and training compensation. In this respect, the Respondent also remitted to FIFA a copy of a correspondence dated 22 June 2007 addressed by the Claimant, by means of which the latter accepted expressly the player’s transfer and the conditions related thereto (cf. point no. I/3 and I/7). 8. On 22 and 23 April 2009, the Claimant adhered to its position and reiterated that it was not possible to deduce from the contents of the transfer agreement that the parties to the dispute agreed to include the training compensation in the loan fee or in the option for a definitive transfer of the player. In continuation, according to the Claimant, in case it would have been the real intention of the parties to include training compensation in the loan fee, it would have been expressly mentioned in the transfer agreement. 9. The Respondent did not submit any further comments despite having being invited to do so by FIFA. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at hand. In this respect, the Chamber first referred to art. 21 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008). The present matter was submitted to FIFA on 2 February 2008, thus before the aforementioned Rules entered into force on 1 July 2008. Therefore, the Dispute Resolution Chamber referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (DRC) (hereinafter: Procedural Rules; edition 2005) and concluded that the 2005 edition of the Procedural Rules is applicable to the matter at hand. 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules, which states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of art. 22 to 24 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009). In accordance with art. 24 par. 1 in connection with art. 22 lit. d) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, the Dispute Resolution Chamber is competent to decide on the present litigation relating to training compensation between clubs belonging to different associations. 3. Furthermore, the Chamber analysed which edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (editions 2009 and 2008) and, on the other hand, to the fact that the present claim was lodged on 2 February 2008 and that the player was registered for the Respondent on 17 July 2007. In view of the aforementioned, the Dispute Resolution Chamber concluded that the 2005 edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance (cf. art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations). 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. 5. In doing so, the Chamber stated that, as established in art. 1 par. 1 of Annex 4 in combination with art. 2 of Annex 4 of the Regulations, training compensation is payable, as a general rule, for training incurred between the ages of 12 and 21 when the player concerned is registered for the first time as a professional, or when a professional is transferred between two clubs of two different Associations, before the end of the season of the player’s 23rd birthday. 6. In this respect, the Chamber acknowledged that, according to the information and documentation provided by the Claimant, the player had been transferred on a loan basis from the Claimant to the Respondent for an amount of EUR 300’000. 7. Equally, the Chamber noted that, following the Claimant’s argumentation, according to which training compensation was due on the basis of the player’s transfer on a loan basis from it to the Respondent. Furthermore, the Chamber observed that the Claimant asserted that, based on the fact that it had not expressly renounced to its right to receive training compensation in the pertinent transfer agreement, it cannot be presumed that it had renounced to such a right. 8. On the other hand, the DRC went on to recall the Respondent’s opinion, which contested the Claimant’s entitlement to receive any training compensation on grounds that the loan fee stipulated in the transfer agreement concluded between the parties to the dispute was meant to include both the loan fee and training compensation. 9. With regard to the foregoing, the Chamber deemed it appropriate to recall the principles related to training compensation in connection with loans. In this respect, in virtue of the principle jura novit curia, the DRC emphasised that according to art. 10 par. 1 of the Regulations, any loan is subject to the same rules as apply to the transfer of players, including the provisions on training compensation and the solidarity mechanism. In this respect, the members of the Chamber stated that on the basis of the Regulations a club is entitled to training compensation, if the prerequisites of art. 20 of the Regulations as well as the preconditions set out in Annex 4 of the said Regulations are fulfilled, for the period during which the player has previously been registered with that club, which has contributed to the player’s training incurred as from the season of his 12th birthday up to the season of his 21st birthday. Furthermore, and referring to its established jurisprudence pertaining to the entitlement to training compensation in relation to loans, the Chamber pointed out that, in principle, in accordance with the provisions of art. 10 par. 1 of the Regulations, a training club was equally entitled to training compensation for the relevant period of time of training if the player was registered with the relevant club as a consequence of him being loaned from another club. 10. However, the members of the Chamber were eager to point out that the analogy established in art. 10 par. 1 of the Regulations could not be extended to the case in which players were loaned to other clubs and thus are not being definitively transferred to a new club. Thus, the Chamber declared that the obligation to pay training compensation solely arises in case a player is definitively transferred from one club to another, but not when he is temporarily transferred to another club while still being contractually bound to his club of origin (yet, with the effects of the relevant contract being temporarily suspended), such as a loan. In other words, the club which transferred the player on a loan basis to another club is entitled to training compensation from the club that ultimately engages the player on a definitive basis for the entire period of time during which it effectively trained the player, however, excluding the period of time of the loan(s). The afore-described approach also reflects another general principle, according to which a training club will only profit once from the training compensation during the career of a player, if at all. 11. For the sake of completeness, the Chamber enlightened the fact that the objective of art. 10 par. 1 in fine of the Regulations is rather to ensure that training clubs which register a player on a loan basis also benefit from the training compensation (and solidarity mechanism), provided that the relevant prerequisites established in the pertinent provisions are fulfilled. Such aim is in line with the long-standing jurisprudence of the DRC, according to which all clubs which have actually contributed to the training of a player as from the season of his 12th birthday are, in principle, entitled to training compensation for the time span that the player was effectively registered for them. 12. Moreover, the Chamber deemed it appropriate to recall that in connection with a loan a loan agreement is normally concluded between the club of origin and the club the player is joining on loan. The financial terms contained therein do not aim at compensating the training efforts of the training club, but are meant to indemnify the club of origin for renouncing to the services of a player for the period of the loan despite having a valid contract with the player. Yet, in case of loans of young players, regularly no such fee is asked, precisely for the fact that the loan is seen as part of the education process of the player. 13. Having stated the above, the DRC emphasised that the foregoing considerations have already at least implicitly been confirmed and applied by the CAS, for instance in the appeal arbitration procedure CAS XXXX/X/XXX club V v/ club M & R. In this regard, it is worth mentioning that, although a previous version of the Regulations for the Status and Transfer of Players was applicable to that matter, the said Regulations did not change in the meantime with regard to the aspects in question. 14. Finally, the Chamber was eager to stress that it could not have been the intention of the legislator of the relevant regulatory provision (art. 10 par. 1 of the Regulations) to predetermine parts of a loan fee by establishing the obligation to pay training compensation to former training clubs on the occasion of a loan and thus potentially depriving the loan of its essential flexibility. 15. In summary, the deciding authority clarified that a club that contributed to the training of a player for a certain period of time sometime between the seasons of the player’s 12th and 21st birthday, due to the player’s registration with the relevant club on a loan basis, is entitled to training compensation for the pertinent period. However, the relevant entitlement can only be claimed towards a new club that requires the services of a player on a definitive and permanent basis subject to the prerequisites established in art. 20 and Annex 4 of the Regulations. 16. On account of all of the above, in particular bearing in mind that the player had been transferred from the Claimant to the Respondent, no training compensation is due to the former club. Therefore, the Chamber decided to reject the claim of the Claimant. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber The claim of the Claimant, L, is rejected. * Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Markus Kattner Deputy Secretary General Encl. CAS directives
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