F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – indennità di formazione – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 16 luglio 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Mario Gallavotti (Italia), membro su una questione tra il D club, come attore e la R club, come convenuto quanto riguarda l’indennità di formazione in connessione con i giocatore B I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - indennità di formazione - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 16 luglio 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Mario Gallavotti (Italia), membro su una questione tra il D club, come attore e la R club, come convenuto quanto riguarda l'indennità di formazione in connessione con i giocatore B I. Fatti della controversia 1. Il giocatore B (in prosieguo: il giocatore) è nato il 25 ottobre 1986. 2. Secondo il giocatore di passaporto rilasciato dalla D Football Federation il giocatore è stato registrato come un dilettante per il club D, D (in prosieguo: il Richiedente), come dal 1 agosto 2005 fino al 1 ° agosto 2006. Il giocatore, prima della sua registrazione con l'attore, è stato registrato con due altri club D, come un dilettante. 3. La stagione calcistica D va da luglio a giugno dell'anno successivo. 4. Secondo una dichiarazione rilasciata dalla Football Association-, il giocatore è stato registrato per il club B B (di seguito: Resistente) il 26 settembre 2006. 5. Il Resistente appartiene alla categoria 3 e, secondo dati forniti dal, l'attore appartiene alla categoria 4. 6. Il 29 giugno 2007, l'attore ha presentato una domanda di fronte a FIFA, sostenendo che il giocatore, che ha allenato per una stagione sportiva, ha firmato il suo primo contratto da professionista con il Resistente, e che pertanto l'indennità di formazione Resistente dovuto per la formazione e l'istruzione del giocatore dalla parte attrice per un importo di 20.000 euro. 7. Al ricevimento del reclamo, il Resistente, riferendosi a se stesso art. 6 par. 3 dell'allegato 4 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005), ha dichiarato che società di provenienza del giocatore, vale a dire l'attore, non ha voluto tenere il giocatore e non lo avevano offerto un contratto. Pertanto, il Resistente è giunta alla conclusione che nessuna indennità di formazione è dovuta al Richiedente. 8. In subordine, il Resistente ha affermato di aver concluso un "contratto dilettante" con il lettore. Il contratto, stipulato il 31 agosto 2006 e denominata "Contrat de Joueur de Football" ("Contratto Calciatori Calcio"), cita il seguente: «Le Club coinvolgere le Joueur sur di base d'un contrat de travail scorrimento employé en qualité de joueur de calcio non amatoriale (...) Le Joueur Prete ne peut en moyenne plus de 20 heures par semaine en qualité de sportif rémunéré. Ceci implique que le temps à sportif partiel exerce, outré figlio activité sportive, une activité rémunérée Principale, ou en combinaison avec ONU del programma d'études, ou à horaire complet partiel, dûment attestée. »Traduzione in inglese:" The Club ingaggia ai giocatori sulla base di un contratto di lavoro non come un giocatore di calcio dilettante (...) il giocatore non può rendere i suoi servizi in media più di 20 ore settimanali come sportivo retribuito. Questo implica che i part-time esercizi sportivo, a parte la sua attività sportiva, una delle principali attività retribuita, o in combinazione con un programma a tempo pieno o part-time di studi, debitamente dimostrata dal relativo certificato. "9. Inoltre, il "Contratto Calciatori Calcio" prevede, nel suo articolo 8, che il giocatore deve guadagnare un'indennità fissa di 1.845 euro a stagione, e alcuni bonus per un importo di euro 147,50 per la vittoria e 55 EUR per sorteggio. 10. A questo proposito, il Resistente ha sottolineato che il giocatore avrebbe ricevuto un compenso totale di euro 1.845 per la stagione 2006-2007, pagabili in dieci rate. Il Resistente ha sostenuto che, secondo la legge B, un giocatore, per poter essere considerato un professionista, deve guadagnare uno stipendio annuo minimo che viene fissato ogni anno, e che per la stagione 2006-2007, la retribuzione annuale è stato fissato a EUR 8.015 lordo. Inoltre, il Resistente ha sostenuto che il giocatore di football praticato come attività secondaria, come era all'epoca anche uno studente. 11. Il Resistente ha concluso che lo status del giocatore dovrebbe essere considerata come dilettante, in quanto egli non guadagnano di più rispetto alle spese sostenute dalle sue attività calcistiche. Pertanto, il Resistente abbia respinto la richiesta del ricorrente del tutto. 12. Nella sua replica, l'attore - attraverso il D Football Federation, che è stato incaricato di agire per suo conto nel caso di specie - aderito alla sua richiesta e, in particolare, ha sottolineato che, secondo i regolamenti della Football Association D, è vietato per un club amatoriale D per offrire qualsiasi tipo di contratto di lavoro a un giocatore. Inoltre, il pagamento dei bonus in caso di vittoria o pareggio non è inoltre consentito. Pertanto, essa ha precisato che non vi era alcuna possibilità per il club, essendo un club amatoriale, per offrire un contratto di lavoro al giocatore e per evitare il suo trasferimento. 13. Inoltre, dopo essere stata informata dalla Fifa in merito agli aspetti finanziari del citato "Contratto Giocatore di calcio", e in risposta alle accuse del Resistente che il giocatore aveva firmato un contratto di dilettanti e, di conseguenza, che avrebbe dovuto essere considerata uno status di dilettante , l'attore ha affermato che lo stipendio del giocatore pari a 1.845 euro l'anno, così come il sistema di bonus di euro 147,50 per ogni vittoria e 55 euro per ogni pareggio della sua squadra, significa che c'era un rapporto di lavoro tra il Resistente e il lettore. L'attore ha aggiunto che i regolamenti per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori non prevedono che ci sia un salario minimo che un giocatore deve guadagnare per poter essere considerato un professionista. In particolare, l'attore ha affermato che il pagamento di bonus non poteva essere considerata solo come copertura delle spese sostenute del giocatore con la sua attività calcistica. 14. Nella sua posizione finale, il Resistente principalmente aderito ai suoi argomenti iniziali, e ha dichiarato che l'argomentazione del ricorrente per il fatto che non poteva offrire al giocatore un contratto di lavoro a causa dello status amatoriale del club non è stata sostenuta da alcuna prova. Pertanto, secondo il Resistente, l'attore non è riuscito a fornire la prova sufficiente che essa non poteva offrire un contratto al giocatore. 15. Infine, la convenuta ha ribadito che la legge B fornisce un salario minimo per i giocatori professionisti e che il giocatore non ha raggiunto questo minimo. Pertanto, secondo il Resistente, il contratto dovrebbe essere considerato come un contratto amatoriale. A questo proposito, il convenuto ha sottolineato che i competenti organi decisionali della FIFA può, nel prendere decisioni, prendere in considerazione tutte le leggi che esistono a livello nazionale. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito anche denominata "Camera") ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 29 giugno 2007. Di conseguenza, l'edizione 2005 delle norme che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. art 21 comma 2 e 3 delle norme procedurali.. , edizione 2008, in combinazione con l'art. 18 par. 2 e 3 delle norme procedurali). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 e 2 in combinazione con art. 22 lit. d) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008) la Camera di Risoluzione delle controversie è competente a decidere sul contenzioso in esame, con una dimensione internazionale concernente l'indennità di formazione sostenuto dal club D, D, per la formazione e l'educazione dei il giocatore B. 3. Inoltre, e tenendo conto che il giocatore è stato registrato con il suo nuovo club il 26 settembre 2006, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 29 giugno 2007, l'edizione 2005 delle suddette regole (in prosieguo: Regolamento) è applicabile alla materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, entrare nel merito della questione, i membri della Camera, in primo luogo, ha dichiarato che, come stabilito dall'art. 1 par. 1 dell'allegato 4 in combinazione con l'art. 2 dell'allegato 4 del Regolamento, l'indennità di formazione è dovuta, come regola generale, per la formazione sostenute età compresa tra i 12 e 21 quando un professionista è registrato per la prima volta come un professionista è trasferito fra società di due diverse Associazioni, prima alla fine della stagione del 23esimo compleanno del giocatore. 5. In continuazione, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha ricordato che il giocatore è nato il 25 ottobre 1986 ed è stato registrato con il Richiedente a decorrere dal 1 agosto 2005 al 1 ° agosto 2006 come un dilettante. 6. Inoltre, la Camera preso atto che l'attore sta richiedendo l'indennità di formazione da parte del Resistente per un importo di 20.000 euro, sulla base della prima immatricolazione del giocatore come un professionista con la controparte, mentre il convenuto, nel frattempo, mette in discussione il diritto del ricorrente ad ricevere alcuna indennità di formazione, sostenendo in primo luogo, che il ricorrente non ha offerto un contratto al giocatore ai sensi dell'art. 6 par. 3 dell'allegato 4 del Regolamento, e, in subordine, che il giocatore non dovrebbe essere considerato come un professionista sulla sua iscrizione alla Resistente. 7. Per quanto riguarda l'affermazione della Resistente che il ricorrente non ha offerto al calciatore un contratto, che non è contestata dal ricorrente, la Camera ha tenuto conto che l'art. 6 dell'allegato 4 del Regolamento contiene disposizioni speciali in materia di giocatori che si muovono da una Associazione ad un altro all'interno del territorio dell'Unione europea (UE) / Spazio economico europeo (SEE). A questo proposito, la Camera ha affermato che, in quanto il giocatore spostato dalla N alla B, vale a dire tra i due paesi dell'UE, art. 6 par. 3 dell'allegato 4 del Regolamento è applicabile al caso in esame, come lex specialis. 8. In considerazione di quanto sopra, i membri della sezione sottolineato che l'arte. 6 par. 3 inviato. 1 dell'allegato 4 del Regolamento stabilisce che qualora la società di provenienza del giocatore non offre al calciatore un contratto, nessuna indennità di formazione è dovuta a meno che la società di provenienza può giustificare di avere diritto a tale risarcimento. 9. In continuazione, la Camera ha ricordato che il Resistente contestato il diritto del ricorrente ad un indennizzo di formazione sostenendo, tra l'altro, che il ricorrente non ha offerto al calciatore un contratto in conformità con l'articolo 6 par. 3 dell'allegato 4 del Regolamento. Tuttavia, i membri della Camera ha inoltre osservato che il ricorrente, nella sua replica, attraverso la Football Association D, aveva sostenuto che non avrebbe potuto offrire al calciatore un contratto dal momento che è un club che è puramente amatoriale, in quanto tale, e secondo alle norme della Football Association D, non hanno diritto ad offrire qualsiasi tipo di contratto di lavoro per i giocatori. A questo proposito, la Camera era ansioso di sottolineare che la dichiarazione di cui sopra, vale a dire che secondo i regolamenti della Football Association D, i club puramente amatoriali non hanno diritto ad offrire un contratto di lavoro per i giocatori, era stata fatta dalla Football Association D . 10. Alla luce di queste circostanze, la Camera è giunto alla conclusione che l'attore, essendo un club puramente amatoriale, non era in grado di mantenere i servizi del giocatore offrendogli un contratto di lavoro. 11. Pertanto, i membri della Camera ha concluso che l'argomento del Resistente che il ricorrente avrebbe dovuto offrire al giocatore un contratto di lavoro in conformità con le disposizioni di cui all'art. 6 par. 3 dell'allegato 4 del Regolamento deve essere respinto nel caso in esame. 12. Di conseguenza, i membri della sezione stabilito che il Richiedente ha, nel senso dell'arte. 6 par. 3 dell'allegato 4 del Regolamento, sufficientemente giustificato che era effettivamente pretendere l'indennità di formazione per la formazione e l'istruzione ha offerto al giocatore, B. 13. In continuazione, i membri della Camera rivolto la sua attenzione all'argomento filiale della Resistente a negare il diritto del ricorrente al risarcimento di formazione, vale a dire che il giocatore non dovrebbe essere considerato come un professionista sulla sua iscrizione alla Resistente. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che ha dovuto affrontare la questione dello status del giocatore sulla sua iscrizione alla Resistente. 14. In considerazione di quanto sopra, la sezione proceduto ad analizzare i termini del relativo "Contratto Giocatore di calcio". A questo proposito, la sezione ha preso atto del fatto che, ai sensi dell'art. 8 di detto contratto, il giocatore ha guadagnato un reddito fisso pari a EUR 1.845 a stagione, così come alcuni bonus per un importo di euro 147,50 per la vittoria e 55 EUR per sorteggio. 15. In continuazione, la Camera ha confermato che ai sensi dell'art. 2 par. 2 del Regolamento del giocatore deve essere considerato un giocatore professionista quando è stato registrato con il Resistente. Infatti, prendendo in considerazione i criteri di cui l'arte ha dichiarato. 2 del Regolamento e delle somme da versare al giocatore sulla base del "Contratto di Football Player" (cfr. punti I.13. E II.14. Sopra), il giocatore evidentemente ricevuto un compenso in eccesso delle spese effettivamente sostenute che in cambio per la sua attività calcistica. A questo proposito, la Camera ha voluto sottolineare che, anche se retribuzione base mensile del giocatore di EUR 184,50 potrebbe cadere a breve di un salario di sussistenza, anche lui aveva diritto a ricevere il bonus che, di fatto, un aumento della retribuzione mensile. Allo stesso modo, la Camera era ansioso di sottolineare che il secondo elemento contenuta nell'art. 2 par. 2 del Regolamento, vale a dire l'esistenza di un contratto scritto, si incontra alla luce della firma del "Contratto di Giocatore di calcio" tra il Resistente e il giocatore. 16. In questo contesto, la Camera ha ritenuto opportuno sottolineare che un giocatore della retribuzione in base ai criteri di cui al citato art. 2 del Regolamento costituisce il fattore decisivo nella determinazione dello status del giocatore e che la natura giuridica o la designazione o la classificazione del contratto è irrilevante a tale riguardo. Ciò è stato confermato dalla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS) nella sua decisione CAS 2006/A/1177, per cui il gruppo ha anche sottolineato che la definizione contenuta nella disposizione di cui è l'unico terreno per stabilire lo stato di un giocatore. Per ragioni di completezza, la Camera ha sottolineato che secondo la decisione ha detto che la classificazione di un giocatore ha fatto dall'associazione del suo club non è decisiva per determinare lo stato di un giocatore. E, infine, che la remunerazione in questione possono risultare inferiori a un salario di sussistenza, ma fintanto che supera le spese effettivamente sostenute da parte del giocatore, il criterio dell'articolo 2 del Regolamento è soddisfatta. 17. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha respinto l'argomento del Resistente in relazione allo status del giocatore in questione sulla sua iscrizione alla Resistente. 18. Dopo aver affermato il citato e dato che il giocatore era sempre stato registrato come un dilettante prima della sua registrazione presso la Resistente, la Camera ha concluso che il giocatore, infatti, è stata registrata come un professionista per la prima volta con il Convenuto. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie ricordato le disposizioni di cui ai sensi dell'art. 20 del Regolamento e l'arte. 2 e art. 3 dell'allegato 4 del Regolamento in materia di indennità di formazione, e ha stabilito che il convenuto è tenuto a pagare un'indennità di formazione all'attore. 19. In continuazione, ed avendo pienamente stabilito il diritto del ricorrente all'indennità di formazione, la Camera ha proceduto al calcolo del relativo importo delle indennità di formazione. A questo proposito, riconoscendo il fatto che il giocatore in questione è nato il 25 ottobre 1986 erano stati registrati con l'attore dal 1 ° agosto 2005 al 1 ° agosto 2006 e che la stagione calcistica D corse, durante le stagioni importanti, da dal luglio-giugno dell'anno successivo. 20. Così, e considerando arte. 3 par. 1 dell'allegato 4 del Regolamento che stabilisce che l'importo della indennità di formazione da pagare è calcolato su una base pro rata in base al periodo di formazione che il giocatore passato con un club, la Camera ha concluso che il periodo di efficacia della formazione da prendere in considerazione la materia in questione corrisponde al periodo dal 1o agosto 2005 al 1 ° agosto 2006, cioè per undici mesi della stagione 2005/2006 e un mese della stagione 2006/2007 (quindi in totale per 12 mesi), e che le stagioni rilevanti sono le stagioni di compleanni 19 e 20 del giocatore. 21. Rivolgendo la propria attenzione alla quantità di indennità di formazione dovuta dal Resistente al Richiedente, la Camera era ansioso di sottolineare, come accennato in precedenza (cfr. punto II. 7), che le disposizioni di cui all'art. 6 dell'allegato 4 del Regolamento sono applicabili al caso in esame, come lex specialis, e, a questo proposito, ha ricordato che, ai sensi dell'art. 6 par. 1 lit. a) dell'allegato 4 del Regolamento, "Per i giocatori si spostano da un associazione ad un altro all'interno del territorio dell'UE / SEE, l'importo della formazione compensi spettanti sono stabiliti sulla base di quanto segue: a) Se un giocatore si muove da una minore a un club di categoria superiore, il calcolo si basa sui costi di formazione medi dei due club ". 22. A questo proposito, la Camera ha ricordato che il Resistente era a 3 club di categoria, mentre l'attore era un 4 club di categoria, a seguito della quale l'importo indicativo per stagione dovrebbe essere calcolato sulla base della media tra EUR 30.000 e EUR 10.000 (cf. FIFA circolare n. 1031 del 4 aprile 2006). 23. Pertanto, alla luce delle disposizioni applicabili e dei fatti del caso di specie, e dopo aver proceduto al calcolo rilevante in considerazione delle date di registrazione del giocatore con l'attore, i membri della Camera ha deciso che l'importo delle indennità di formazione prevista per il Resistente al ricorrente non è di 20.000 euro. 24. In considerazione di tutto quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha deciso all'unanimità che la pretesa del ricorrente dovrebbe essere accettato. ** III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, D, viene accettata. 2. Il Resistente, R, deve pagare l'importo di 20.000 euro all'attore, D, entro 30 giorni dalla notifica della presente decisione. 3. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto, un tasso di interesse del 5% all'anno vigore al momento della scadenza del termine fisso e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta del partito al Comitato Disciplinare della FIFA in modo che il disciplinare necessaria sanzioni possono essere imposte. 4. Il Richiedente, D, è diretta ad informare la controparte, R, immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. ** Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Secondo l'articolo 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Markus Kattner Vice Segretario Generale All.. CAS direttive
______________________________
F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - training compensation – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 16 July 2009, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Joaquim Evangelista (Portugal), member Mario Gallavotti (Italy), member on a matter between the club D, as Claimant and the club R, as Respondent regarding training compensation in connection with the player B I. Facts of the case 1. The player B (hereinafter: the player) was born on 25 October 1986. 2. According to the player passport issued by the D Football Federation the player was registered as an amateur for the D club, D (hereinafter: the Claimant), as from 1 August 2005 until 1 August 2006. The player, prior to his registration with the Claimant, was registered with two other D clubs, as an amateur. 3. The D football season runs from July to June of the following year. 4. According to a statement issued by the Football-Association, the player was registered for the B club B (hereinafter: the Respondent) on 26 September 2006. 5. The Respondent belongs to category 3 and, according to details provided by the, the Claimant belongs to category 4. 6. On 29 June 2007, the Claimant lodged a claim in front of FIFA, claiming that the player, whom it trained for one sportive season, signed his first professional contract with the Respondent, and that therefore the Respondent owed training compensation for the training and education of the player by the Claimant in the amount of EUR 20,000. 7. Upon receipt of the claim, the Respondent, referring itself to art. 6 par. 3 of Annex 4 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005), stated that the player’s former club, i.e. the Claimant, did not wish to keep the player and had not offered him a contract. Therefore, the Respondent came to the conclusion that no training compensation was due to the Claimant. 8. Subsidiarily, the Respondent asserted that it had concluded an “amateur contract” with the player. This contract, concluded on 31 August 2006 and referred to as “Contrat de Joueur de Football” (“Football Player Contract”), mentions the following: « Le Club engage le Joueur sur base d’un contrat de travail pour employé en qualité de joueur de football non amateur (…) Le Joueur ne peut prester en moyenne plus de 20 heures par semaine en qualité de sportif rémunéré. Ceci implique que le sportif à temps partiel exerce, outré son activité sportive, une activité rémunérée principale, ou en combinaison avec un programme d’études, à horaire complet ou partiel, dûment attestée. » Translation into English: “The Club hereby hires the Player on the basis of an employment contract as a non amateur football player (…) The Player cannot render his services on average more than 20 hours per week as a remunerated sportsman. This implies that the part-time sportsman exercises, aside from his sporting activity, a main remunerated activity, or combined with a full-time or part-time program of studies, duly demonstrated by the relevant certificate.” 9. Furthermore, the “Football Player Contract” stipulates, in its article 8, that the player shall earn a fixed allowance of EUR 1,845 per season, and some bonuses in the amount of EUR 147,50 per victory and EUR 55 per draw. 10. In this respect, the Respondent underlined that the player was to receive a total remuneration of EUR 1,845 for the season 2006-2007, payable in ten instalments. The Respondent argued that, according to B law, a player, in order to be considered a professional, must earn a minimum annual salary which is fixed every year, and that for the season 2006-2007, this annual salary was fixed at EUR 8,015 gross. Furthermore, the Respondent alleged that the player practised football as a secondary activity, as he was at the time also a student. 11. The Respondent concluded that the status of the player should be considered as amateur, as he did not earn more than the expenses incurred by his football activities. Therefore, the Respondent rejected the Claimant’s claim entirely. 12. In its replica, the Claimant - via the D Football Federation who was mandated to act on its behalf in the present case - adhered to its claim and, in particular, stressed that, according to the regulations of the D Football Association, it is forbidden for a D amateur club to offer any kind of employment contract to a player. Furthermore, the payment of bonuses in case of a win or draw is also not allowed. Therefore, it stated that there was no possibility for the club, being an amateur club, to offer an employment contract to the player and to prevent his transfer. 13. Furthermore, after having been informed by FIFA about the financial aspects of the aforementioned “Football Player Contract”, and in reply to the Respondent’s allegations that the player had signed an amateur contract and, consequently, that he should be considered as having an amateur status, the Claimant affirmed that the player’s salary of EUR 1,845 per year, as well as the bonus system of EUR 147,50 for each victory and EUR 55 for each draw of his team, implies that there was an employer-employee relationship between the Respondent and the player. The Claimant added that the Regulations for the Status and Transfer of Players do not provide that there is a minimum salary that a player must earn in order to be considered a professional. In particular, the Claimant alleged that the payment of bonuses could not be considered as merely covering the player’s expenses incurred by his football activity. 14. In its final position, the Respondent mainly adhered to its initial arguments, and declared that the Claimant’s argumentation as to the fact that it could not offer the player an employment contract because of the amateur status of the club was not supported by any evidence. Therefore, according to the Respondent, the Claimant failed to provide sufficient proof that it could not offer a contract to the player. 15. Finally, the Respondent reiterated that B law provides a minimum salary for professional players and that the player did not reach this minimum. Therefore, according to the Respondent, his contract should be considered as an amateur contract. In this regard, the Respondent pointed out that the competent decision-making bodies of FIFA can, when taking decisions, take into account all laws that exist at national level. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter also referred to as “Chamber”) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 29 June 2007. Consequently, the 2005 edition of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. art. 21 par. 2 and 3 of the Procedural Rules, edition 2008, in combination with art. 18 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 and 2 in combination with art. 22 lit. d) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008) the Dispute Resolution Chamber is competent to decide on the present litigation with an international dimension concerning the training compensation claimed by the D club, D, for the training and education of the player B. 3. Furthermore, and taking into consideration that the player was registered with his new club on 26 September 2006, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008), and considering that the present claim was lodged on 29 June 2007, the 2005 edition of the said regulations (hereinafter: Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, entering into the substance of the matter, the members of the Chamber, first and foremost, stated that, as established in art. 1 par. 1 of Annex 4 in combination with art. 2 of Annex 4 of the Regulations, training compensation is payable, as a general rule, for training incurred between the ages of 12 and 21 when a professional is registered for the first time as a professional of is transferred between clubs of two different Associations before the end of the season of the player’s 23rd birthday. 5. In continuation, the Dispute Resolution Chamber recalled that the player was born on 25 October 1986 and was registered with the Claimant as from 1 August 2005 to 1 August 2006 as an amateur. 6. Furthermore, the Chamber duly noted that the Claimant is requesting training compensation from the Respondent in the amount of EUR 20,000 on the basis of the first registration of the player as a professional with the Respondent, whereas the Respondent, meanwhile, challenges the Claimant’s entitlement to receive any training compensation, arguing first of all, that the Claimant did not offer a contract to the player in accordance with art. 6 par. 3 of Annex 4 of the Regulations, and, subsidiarily, that the player should not be considered as a professional upon his registration with the Respondent. 7. With regard to the Respondent’s allegation that the Claimant did not offer the player a contract, which is not contested by the Claimant, the Chamber took into account that art. 6 of Annex 4 of the Regulations contains special provisions regarding players moving from one Association to another one inside the territory of the European Union (EU) / European Economic Area (EEA). In this regard, the Chamber stated that, as the player moved from the N to B, i.e. between two countries of the EU, art. 6 par. 3 of Annex 4 of the Regulations is applicable to the case at hand as lex specialis. 8. In view of the above, the members of the Chamber underlined that art. 6 par. 3 sent. 1 of Annex 4 of the Regulations provides that if the former club of the player does not offer the player a contract, no training compensation is payable unless the former club can justify that it is entitled to such compensation. 9. In continuation, the Chamber recalled that the Respondent contested the Claimant’s entitlement to receive any training compensation arguing, inter alia, that the Claimant did not offer the player a contract in accordance with article 6 par. 3 of Annex 4 of the Regulations. However, the members of the Chamber also noted that the Claimant, in its replica, via the D Football Association, had alleged that it could not have offered the player a contract since it is a purely amateur club which is, as such, and according to the regulations of the D Football Association, not entitled to offer any kind of employment contract to players. In this respect, the Chamber was eager to point out that the aforementioned statement, i.e. that according to the regulations of the D Football Association, purely amateur clubs are not entitled to offer an employment contract to players, had been made by the D Football Association. 10. In the light of these circumstances, the Chamber came to the conclusion that the Claimant, being a purely amateur club, was not able to retain the services of the player by offering him an employment contract. 11. Therefore, the members of the Chamber concluded that the Respondent’s argument that the Claimant should have offered the player an employment contract in accordance with the provisions of art. 6 par. 3 of Annex 4 of the Regulations must be rejected in the case at hand. 12. As a consequence, the members of the Chamber established that the Claimant had, in the sense of art. 6 par. 3 of Annex 4 of the Regulations, sufficiently justified that it was indeed entitled to claim training compensation for the training and education offered to the player, B. 13. In continuation, the members of the Chamber turned its attention to the subsidiary argument of the Respondent to deny the Claimant’s entitlement to claim training compensation, i.e. that the player should not be considered as a professional upon his registration with the Respondent. In this respect, the Chamber recognised that it had to address the issue of the status of the player upon his registration with the Respondent. 14. In view of the above, the Chamber proceeded to analyse the terms of the relevant “Football Player Contract”. In this respect, the Chamber took note of the fact that, under art. 8 of the said contract, the player earned a fixed income of EUR 1,845 per season, as well as some bonuses in the amount of EUR 147,50 per victory and EUR 55 per draw. 15. In continuation, the Chamber confirmed that in accordance with art. 2 par. 2 of the Regulations the player must be considered a professional player when he was registered with the Respondent. Indeed, taking into consideration the criteria set out in the stated art. 2 of the Regulations and the monies payable to the player on the basis of the “Football Player Contract” (cf. points I.13. and II.14. above), the player evidently received remuneration in excess of the expenses he effectively incurred in return for his footballing activity. In this regard, the Chamber wished to stress that, although the player’s basic monthly remuneration of EUR 184.50 might fall short of a living wage, he also was entitled to receive bonuses which, in fact, increased his monthly remuneration. Equally, the Chamber was eager to emphasize that the second element contained in art. 2 par. 2 of the Regulations, i.e. the existence of a written contract, is met in the light of the signature of the “Football Player Contract” between the Respondent and the player. 16. In this context, the Chamber considered it opportune to stress that a player’s remuneration as per the criteria set out in above-mentioned art. 2 of the Regulations constitutes the decisive factor in the determination of the status of the player and that the legal nature or the designation or classification of the contract is of no relevance in this regard. This has been confirmed by the Court of Arbitration for Sport (CAS) in its decision CAS 2006/A/1177, whereby the Panel also emphasised that the definition contained in the mentioned provision is the only ground to establish a player’s status. For the sake of completeness, the Chamber pointed out that according to the said decision the classification of a player made by the association of his club is not decisive to determine the status of a player. And, finally, that the remuneration in question may fall short of a living wage, but as long as it exceeds the expenses effectively incurred by the player, the criterion of article 2 of the Regulations is met. 17. On account of the above, the Chamber rejected the Respondent’s argument related to the status of the player in question upon his registration with the Respondent. 18. Having stated the aforementioned and given that the player had always been registered as an amateur prior to his registration with the Respondent, the Chamber concluded that the player in fact was registered as a professional for the first time with the Respondent. In this regard, the Dispute Resolution Chamber recalled the provisions set out under art. 20 of the Regulations and art. 2 and art. 3 of Annex 4 of the Regulations regarding training compensation, and ruled that the Respondent is liable to pay training compensation to the Claimant. 19. In continuation, and having fully established the Claimant’s entitlement to training compensation, the Chamber proceeded to the calculation of the relevant amount of training compensation. In this respect, it acknowledged the fact that the player in question was born on 25 October 1986 and had been registered with the Claimant as from 1 August 2005 until 1 August 2006, and that the D football season ran, during the relevant seasons, from July to June of the following year. 20. Thus, and considering art. 3 par. 1 of Annex 4 of the Regulations which stipulates that the amount of training compensation payable is calculated on a pro rata basis according to the period of training that the player spent with a club, the Chamber concluded that the effective period of training to be considered in the matter at stake corresponds to the period from 1 August 2005 to 1 August 2006, i.e. for eleven months of the season 2005/2006 and one month of the season 2006/2007 (thus in total for 12 months), and that the relevant seasons are the seasons of the player’s 19th and 20th birthdays. 21. Turning its attention to the amount of training compensation due by the Respondent to the Claimant, the Chamber was eager to underline, as previously mentioned (cf. point II. 7), that the provisions of art. 6 of Annex 4 of the Regulations are applicable to the case at hand as lex specialis, and, in this regard, recalled that, according to art. 6 par. 1 lit. a) of Annex 4 of the Regulations, “For players moving from one Association to another inside the territory of the EU/EEA, the amount of Training Compensation payable shall be established based on the following: a) If a player moves from a lower to a higher category club, the calculation shall be based on the average training costs of the two clubs”. 22. In this respect, the Chamber recalled that the Respondent was a category 3 club, while the Claimant was a category 4 club, as a result of which the indicative amount per season should be calculated on the basis of the average between EUR 30,000 and EUR 10,000 (cf. FIFA circular letter no. 1031 dated 4 April 2006). 23. Therefore, in view of the applicable provisions and of the facts of the present case, and having proceeded to the relevant calculation in view of the dates of registration of the player with the Claimant, the members of the Chamber decided that the amount of training compensation due by the Respondent to the Claimant is of EUR 20,000. 24. In view of all of the above, the Dispute Resolution Chamber unanimously decided that the claim of the Claimant should be accepted. ** III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, D, is accepted. 2. The Respondent, R, must pay the amount of EUR 20,000 to the Claimant, D, within 30 days as of notification of the present decision. 3. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline, an interest rate of 5% per year will apply as of expiring of the fixed time limit and the present matter shall be submitted upon the party’s request to FIFA’s Disciplinary Committee so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 4. The Claimant, D, is directed to inform the Respondent, R, immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. ** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to article 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Markus Kattner Deputy Secretary General Encl. CAS directives
_______________
Share the post "F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – indennità di formazione – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 16 luglio 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Mario Gallavotti (Italia), membro su una questione tra il D club, come attore e la R club, come convenuto quanto riguarda l’indennità di formazione in connessione con i giocatore B I. Fatti della controversia"