F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – indennità di formazione – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 6 agosto 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Carlos Soto (Cile), membro Caio Cesar Vieira Rocha (Brasile), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (UAE), membro su una questione tra il club di Sport Club C, come attore e il Club S, come convenuto in merito a una controversia per indennità di formazione in relazione al trasferimento dei fatti RI giocatore del caso
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - indennità di formazione - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 6 agosto 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Carlos Soto (Cile), membro Caio Cesar Vieira Rocha (Brasile), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (UAE), membro su una questione tra il club di Sport Club C, come attore e il Club S, come convenuto in merito a una controversia per indennità di formazione in relazione al trasferimento dei fatti RI giocatore del caso 1. Il B Football Association ha confermato che il giocatore B, R (in prosieguo: il giocatore), nato l'11 maggio 1986, è stato registrato con il suo club affiliato, Sport Club C (in prosieguo: il Richiedente), dal 5 dicembre 2000 fino al 31 gennaio 2006 ( dal 5 dicembre 2000 al 27 agosto 2002 come un dilettante e dal 28 agosto 2002 fino al 31 gennaio 2006 come un professionista). 2. La stagione sportiva B segue l'anno solare e va da gennaio fino a dicembre. 3. Il 31 luglio 2006, il giocatore trasferito dalla B al club P, S (in prosieguo: il Resistente). 4. Il giocatore è stato registrato con la controparte, il 24 agosto 2006, come confermato dalla Football Association P. 5. P La Football Association ha confermato che il Resistente apparteneva alla II categoria (EUR 60.000 all'anno) durante la stagione 2006/2007. 6. Il 30 luglio 2008, l'attore contattato FIFA chiedendo per la sua quota di indennità di formazione da parte del Resistente. In particolare, l'attore ha richiesto 255 mila euro. 7. Il 19 marzo 2009, il Resistente, ha risposto e ha sostenuto che l'indennità di formazione non è dovuta per i seguenti motivi: - Ai sensi dell'art. 2 delle norme procedurali, la FIFA deve prendere le leggi nazionali di P in considerazione, in particolare il trattato celebrato tra P e B dando lavoro reciproco e parità di condizioni di lavoro ai cittadini dei due Paesi. Pertanto i giocatori B devono essere trattati allo stesso modo come le loro controparti P, "senza l'onere di indennità di formazione". Pertanto i regolamenti in materia di indennità di formazione non sono compatibili con il trattato di cui sopra, e non possono essere prese in considerazione. - Il giocatore aveva concluso la sua formazione il 10 maggio 2005, come aveva vinto la Coppa U19, e iniziato la formazione con la prima squadra. Ha anche continuato a figurare nei primi 5 giochi di squadra tra il 12 giugno 2005 e 21 agosto 2005. - Dopo la risoluzione del contratto del giocatore il 28 agosto 2005, il club non ha mostrato alcun entusiasmo a tenere il giocatore. - L'importo richiesto dalla parte attrice è sproporzionata, in quanto il contratto di lavoro ha celebrato tra il club e il giocatore conteneva una clausola rescissoria pari a solo EUR 187,161.44, più il giocatore presumibilmente addestrati in un "campo sporco" al posto di erba che indica che il Richiedente non interessava il giocatore. II. Esame del Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare la questione a portata di mano. A questo proposito, la prima sezione di cui all'art. 21 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008). La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 30 luglio 2008, quindi dopo le regole di cui sopra è entrato in vigore il 1 ° luglio 2008. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle controversie di cui all'art. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) ha concluso che l'edizione 2008 delle norme che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status Player e la Camera di Risoluzione delle Controversie (in prosieguo: le regole procedurali ) sono applicabili alla materia a portata di mano. 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali, che stabilisce che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce dell'art. 22 e 24 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008). Ai sensi dell'art. 24 par. 1, in connessione con l'arte. 22 lit. d) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle controversie relative al risarcimento di formazione. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008) e, dall'altro, al fatto che la presente domanda è stata presentata il 30 luglio 2008 e che il giocatore è stato registrato con il Resistente il 5 dicembre 2000 . In considerazione di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che l'edizione 2008 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (di seguito: il Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. In tal modo, la Camera di Risoluzione delle Controversie iniziato a riconoscere i fatti del caso di specie, nonché la documentazione contenuta nel file. 5. Inoltre, la Camera ha affermato che, come stabilito dall'art. 1 par. 1 dell'allegato 4 in combinazione con l'art. 2 dell'allegato 4 del Regolamento, l'indennità di formazione è dovuta, come regola generale, per la formazione sostenute età compresa tra i 12 e 21 quando il giocatore in questione è registrato per la prima volta come un professionista, o quando un professionista viene trasferito tra due club di due diverse Associazioni, prima della fine della stagione del 23esimo compleanno del giocatore. 6. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha ricordato che il giocatore, nato l'11 maggio 1986, è stato registrato con l'attore, come dal 5 dicembre 2000 fino al 27 agosto 2002 come giocatore dilettante, e il 28 agosto 2002 fino al 31 gennaio 2006 come un giocatore professionista e che l'attore ha affermato il pagamento di un importo di EUR 255.000. 7. Allo stesso modo, i membri della Camera ha osservato che il Resistente contestato il diritto del ricorrente a ricevere indennità di formazione. 8. A questo proposito, la Camera ha preso atto che, lo Stato convenuto che ai sensi dell'art. 2 delle norme procedurali, la Camera di Risoluzione delle Controversie tiene conto, tutte le disposizioni pertinenti e le leggi che sono in relazione con il contenzioso. In questo senso lo Stato convenuto che il trattato celebrato tra B e P, deve essere preso in considerazione la questione a portata di mano. Il trattato di cui sopra stabilisce che le persone che lavorano in P B (e viceversa) deve avere le stesse condizioni di lavoro ei diritti dei cittadini e che il trattato prevale sulle norme nel caso di un giocatore B, occupato da una società in P. La Resistente sostiene inoltre che l'indennità di formazione impone un onere per i giocatori impiegati in B, P che altrimenti non subite dai lavoratori nazionali. Pertanto, le richieste Resistente, le norme in materia di compensazione formazione discriminare i giocatori B, e quindi in contrasto con i termini del trattato. Di conseguenza, lo Stato convenuto che i regolamenti in materia di indennità di formazione non è possibile applicare in queste circostanze. 9. A questo proposito il membro della Camera, prima considerata la giurisprudenza della Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS), in particolare CAS 2005/A/983, in cui si ritiene che il Regolamento FIFA hanno la supremazia sulle leggi nazionali in materia di casi trasferimenti di giocatori tra squadre di calcio provenienti da diverse associazioni. 10. Inoltre, la Camera ha preso atto dell'intesa raggiunta tra la FIFA e UEFA, da un lato e l'Unione europea (UE), dall'altro nel marzo 2001, ea questo proposito ha sottolineato che un analogo accordo che esiste tra i paesi all'interno dell'UE ed europeo Spazio economico europeo (SEE), non dà motivi per avere i regolamenti in materia di indennità di formazione ritenute inapplicabili ai club affiliati ad associazioni che si trovano all'interno del territorio dell'UE / SEE. Pertanto, alla luce di quanto sopra, la Camera ha ritenuto che il Trattato stipulato tra P e B non ha avuto la supremazia sui regolamenti, e che, in linea di principio, non farebbe venir meno l'obbligo di pagare l'indennità di formazione ai sensi dell'art. 20 e l'allegato 4 del Regolamento. 11. In continuazione, la Camera ha rivolto l'attenzione alla tesi della Resistente, secondo cui l'indennità di formazione non è dovuta per il periodo richiesto, in quanto la formazione del giocatore era finito in precedenza nel 2005. 12. A questo proposito, i membri della Camera ha sottolineato che il periodo di formazione da prendere in considerazione è essere ridotta solo se è evidente che il giocatore ha terminato il suo periodo di formazione prima dell'età di 21 (cfr. art. 1 par. 1 di cui all'allegato 4 del Regolamento). Inoltre, la Camera ha affermato che il Resistente porta l'onere della prova al riguardo (cfr. Art. 12 par. 3 del Regolamento di procedura). 13. La Camera ha riconosciuto che gli argomenti principali addotti dalla Resistente sono il fatto che il giocatore aveva firmato un contratto da professionista nel 2002, che è stato poi rinegoziato con un aumento di stipendio nel 2004. Che il giocatore aveva partecipato in ogni partita della U-19 2005 Cup, e successivamente iniziò ad allenarsi con la squadra senior. E, infine, che il giocatore ha partecipato in 5 partite prima squadra tra giugno e agosto 2005. 14. In questo contesto, la Camera, considerando la giurisprudenza consolidata, ha riconosciuto che più di una indicazione per quanto riguarda l'eventuale cessazione anticipata del periodo di formazione ha bisogno di esistere per giustificare l'applicazione della relativa eccezione, come ad esempio la prova che il giocatore è il giocatore più talentuoso che ha giocato a tutte le età al più alto livello e le squadre nazionali di tutte le età diverse o che un trasferimento del giocatore coinvolto ingenti somme di denaro. 15. Tenendo conto di cui sopra e con riferimento al suddetto principio dell'onere della prova, i membri della Camera ha deciso che non è evidente che il giocatore ha terminato il suo allenamento prima di raggiungere l'età di 21 anni. Di conseguenza, la Camera ha respinto l'affermazione della Resistente anche a tale riguardo. 16. Infine la Camera, in considerazione della affermazione secondo cui la ricorrente non aveva dimostrato interesse sufficiente o mantenere l'entusiasmo verso il giocatore, di cui all'art. 6 par. 3 dell'allegato 4 del Regolamento, dove si è stabilito che se la società di provenienza non offre al calciatore un contratto, nessuna indennità di formazione è dovuta a meno che la società di provenienza può giustificare di avere diritto a tale risarcimento. Tuttavia, la Camera erano desiderosi di punto in che questa disposizione si applica solo quando il calciatore si sposta da una associazione ad un altro all'interno del territorio dell'UE o del SEE. Così la Camera ha concluso che tale disposizione non si applica alla materia in esame che riguarda il movimento di un giocatore da B a P. 17. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che l'attore aveva il diritto di ricevere l'indennità di formazione da parte del Resistente, in quanto, sulla base dei documenti a disposizione, si è potuto stabilire che il giocatore, nato l'11 maggio 1986, è stato registrato con l'Attore , dal 5 dicembre 2000 al 31 gennaio 2006. 18. Rivolgendo la propria attenzione al calcolo delle indennità di formazione, la sezione di cui all'art. 3 par. 1 dell'allegato 4 del Regolamento, che stabilisce che l'importo da pagare viene calcolato su base pro rata in base al periodo di formazione che il giocatore a d ogni club. Inoltre, la sezione di cui all'art. 5 par. 1 e 2 dell'allegato 4 del Regolamento, che stabilisce che, come regola generale, è necessario considerare i costi che sarebbero stati sostenuti dal nuovo club, come se avesse allenato il lettore stesso e così viene calcolato in base i costi di formazione del nuovo club moltiplicato per il numero di anni di allenamento con la società di provenienza. 19. In continuazione, la Camera ha preso atto che, in base alle informazioni fornite dalla Football Association P, il Resistente era un 2 club di categoria, al momento il giocatore è stato registrato per questo il 24 agosto 2006. Inoltre, la Camera ha tenuto conto che i costi di formazione indicativi per un club di categoria 2 e membro di un'associazione nazionale affiliata alla Union des associazioni Européennes de Football (UEFA) ammontano a euro 60.000 per ogni stagione. 20. In questo contesto, la Camera di Risoluzione delle Controversie osservato che il Resistente ha contestato la somma richiesta e considerato come sproporzionata, a causa di un buy out presunta clausola contenuta in un contratto di lavoro firmato tra il giocatore e l'attore che ha permesso al giocatore di lasciare per un importo pari a 187.161. Inoltre, la Camera ha riconosciuto che il Resistente sostiene che il giocatore allenato su un campo di sporcizia durante la sua formazione con il Richiedente. 21. Di conseguenza, la sezione di cui all'art. 5 par. 4 dell'allegato 4 del Regolamento, secondo il quale "La Camera di Risoluzione delle Controversie può esaminare le controversie riguardanti l'ammontare delle indennità di formazione dovuta e deve avere la facoltà di regolare questo importo se è chiaramente sproporzionato rispetto al caso in esame." (Enfasi aggiunta) . 22. Analogamente, la sezione di cui il contenuto dell'arte. 12 par. 3 delle norme procedurali, il quale stabilisce che una parte di un diritto derivante da un fatto presunto recano l'onere della prova e ha sottolineato che il convenuto non aveva fornito FIFA con qualsiasi prova documentale sostanziali che stabilisce che l'importo richiesto era chiaramente sproporzionata e, di conseguenza , che la Camera deve attenersi gli importi indicativi. 23. Di conseguenza, e tenendo conto di tutti i suddetti elementi, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che l'attore aveva il diritto di ricevere l'indennità di formazione da parte del Resistente in un importo di EUR 255.000. 24. Pertanto, la Camera ha deciso che il Resistente era tenuta a corrispondere al richiedente l'indennità di formazione pari a 255.000 e, quindi, la pretesa di parte attrice, Sport Club C, è stata accettata. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, Sport Club C, è stata accettata. 2. Il Resistente, S, deve pagare all'attore, Sport Club C, l'importo di euro 255.000 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto, un tasso di interesse del 5% all'anno vigore al momento della scadenza del termine fisso e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta del partito al Comitato Disciplinare della FIFA in modo che il disciplinare necessaria sanzioni possono essere imposte. 4. Il Richiedente, Sport Club C, è diretta ad informare la controparte, S, immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 5. La parte convenuta, S, deve pagare le spese processuali per un importo di 20.000 entro 30 giorni dalla notifica della presente decisione come segue: 5.1. L'importo di 15'000 franchi alla FIFA al seguente conto bancario con riferimento al caso no. UBS Zurigo 366.677.01U Numero di conto (lo Status dei Calciatori FIFA) Clearing numero 230 IBAN: CH27 0023 0230 3666 7701 U SWIFT: UBSWCHZH80A 5.2. L'importo di 5.000 all'attore, Sport Club C, per l'avanzamento dei costi. * Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Jérôme Valcke Segretario Generale All.. CAS direttive____________________
F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - training compensation – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 6 August 2009, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Piat (France), member Carlos Soto (Chile), member Caio Cesar Vieira Rocha (Brazil), member Essa M. Saleh Al-Housani (U.A.E.), member on a matter between the club Sport Club C, as Claimant and the club S, as Respondent regarding a dispute for training compensation in connection with the transfer of the player R. I. Facts of the case 1. The B Football Association confirmed that the B player, R (hereinafter: the player), born on 11 May 1986, was registered with its affiliated club, Sport Club C (hereinafter: the Claimant), from 5 December 2000 until 31 January 2006 (from 5 December 2000 to 27 August 2002 as an amateur and from 28 August 2002 until 31 January 2006 as a professional). 2. The B sporting season follows the calendar year and runs from January until December. 3. On 31 July 2006, the player transferred from B to the P club, S (hereinafter the Respondent). 4. The player was registered with the Respondent, on 24 August 2006, as confirmed by the P Football Association. 5. The P Football Association confirmed that the Respondent belonged to the category II (EUR 60,000 per year) during the season 2006/2007. 6. On 30 July 2008, the Claimant contacted FIFA asking for its proportion of training compensation from the Respondent. In particular, the Claimant is requesting EUR 255,000. 7. On 19 March 2009, the Respondent, responded and argued that no training compensation is due for the following reasons: − In accordance with art. 2 of the Procedural Rules, FIFA must take the national laws of P into consideration, in particular the Treaty celebrated between P and B giving mutual employment and equal work conditions to citizens of both countries. Therefore B players must be treated the same as their P counterparts, “without the burden of training compensation”. Therefore the Regulations on training compensation are not compatible with the aforementioned Treaty, and cannot be considered. − The player had ended his training on 10 May 2005 as he had won the u19 Cup, and begun training with the first team. He also went on to feature in 5 first team games between 12 June 2005 and 21 August 2005. − After the termination of the player’s contract on 28 August 2005, the club showed no enthusiasm in keeping the player. − The amount claimed by the Claimant is disproportionate, as the employment contract celebrated between the club and the player contained a buy-out clause equivalent to only EUR 187,161.44, plus the player allegedly trained on a “dirt field” instead of grass which indicates that the Claimant did not care about the player. II. Consideration of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at hand. In this respect, the Chamber first referred to art. 21 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008). The present matter was submitted to FIFA on 30 July 2008, thus after the aforementioned Rules entered into force on 1 July 2008. Therefore, the Dispute Resolution Chamber referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (DRC) concluded that the 2008 edition of the Rules Governing the Procedures of the Player Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (hereinafter: the Procedural Rules) are applicable to the matter at hand. 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules, which states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of art. 22 to 24 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008). In accordance with art. 24 par. 1 in connection with art. 22 lit. d) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on disputes relating to training compensation. 3. Furthermore, the Chamber analysed which edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008) and, on the other hand, to the fact that the present claim was lodged on 30 July 2008 and that the player was registered with the Respondent on 5 December 2000. In view of the aforementioned, the Dispute Resolution Chamber concluded that the 2008 edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. In doing so, the Dispute Resolution Chamber started to acknowledge the facts of the case as well as the documentation contained in the file. 5. Furthermore, the Chamber stated that, as established in art. 1 par. 1 of Annex 4 in combination with art. 2 of Annex 4 of the Regulations, training compensation is payable, as a general rule, for training incurred between the ages of 12 and 21 when the player concerned is registered for the first time as a professional, or when a professional is transferred between two clubs of two different Associations, before the end of the season of the player’s 23rd birthday. 6. In this respect, the Dispute Resolution Chamber recalled that the player, born on 11 May 1986, was registered with the Claimant as from 5 December 2000 until 27 August 2002 as an amateur player, and 28 August 2002 until 31 January 2006 as a professional player and that the Claimant claimed the payment of an amount of EUR 255,000. 7. Equally, the members of the Chamber noted that the Respondent contested the Claimant’s entitlement to receive training compensation. 8. In this respect, the Chamber took note that, the Respondent states that according to art. 2 of the Procedural Rules, the Dispute Resolution Chamber shall take into account, all relevant arrangements and laws that are in connection with the litigation. In this respect the Respondent states that the Treaty celebrated between B and P , must be taken into consideration in the matter at hand. The aforementioned Treaty stipulates that B people working in P (and vice versa) shall have the same working conditions and rights as nationals and that the Treaty shall prevail over the Regulations in the case of a B player, employed by a club in P. The Respondent further alleges that training compensation imposes a burden on B players, employed in P that is otherwise not suffered by national workers. Thus, the Respondent claims, the regulations on training compensation discriminate against B players, and therefore they contravene the terms of the Treaty. Consequently, the Respondent states that the Regulations on training compensation cannot apply in these circumstances. 9. In this respect the member of the Chamber, first considered the jurisprudence of the Court of Arbitration for Sport (CAS), in particular CAS 2005/A/983, in which it is held that the FIFA Regulations have supremacy over national laws in cases regarding transfers of players between football clubs from different associations. 10. Furthermore, the Chamber took note of the understanding reached between FIFA and UEFA on the one hand and the European Union (EU) on the other in March 2001, and in this respect emphasized that a similar agreement that exists between countries within the EU and European Economic Area (EEA), does not give grounds to have the Regulations on training compensation deemed inapplicable to clubs affiliated to associations that are within the territory of the EU/EEA. Therefore, in light of the above, the Chamber deemed that the Treaty concluded between P and B did not have supremacy over the Regulations, and that, in principle, it would not remove the obligation to pay training compensation in accordance with art. 20 and Annex 4 of the Regulations. 11. In continuation, the Chamber turned its attention to the Respondent’s argument, according to which training compensation is not due for the period claimed, as the player’s formation had ended earlier in 2005. 12. In this respect, the members of the Chamber pointed out that the period of training to be taken into account shall only be reduced if it is evident that the player has terminated his training period before the age of 21 (cf. art. 1 par. 1 of Annexe 4 of the Regulations). Furthermore, the Chamber stated that the Respondent carries the burden of proof to that regard (c.f. art. 12 par. 3 of the Procedural Rules). 13. The Chamber acknowledged that the main arguments put forward by the Respondent are the fact that the player had signed a professional contract in 2002, which was then renegotiated with a salary increase in 2004. That the player had participated in every match of the 2005 U-19 Cup, and subsequently began training with the senior team. And finally that the player participated in 5 first team matches between June and August 2005. 14. In this context, the Chamber, considering the well established jurisprudence, acknowledged that more than just one indication as to the possible early termination of the training period needs to exist in order to justify the application of the relevant exception, such as for example evidence that the player is the most talented player who played at all ages at the highest level and in the national teams at all different ages or that a transfer of the player involved significant amounts of money. 15. Taking into account the aforementioned and referring to the above-mentioned principle of the burden of proof, the members of the Chamber decided that it is not evident that the player terminated his training before reaching the age of 21. Consequently, the Chamber rejected the Respondent’s allegation also to that regard. 16. Finally the Chamber, in consideration of the allegation that the Claimant had not shown sufficient interest or enthusiasm towards keeping the player, referred to art. 6 par. 3 of Annex 4 of the Regulations where it is stipulated that if the former club does not offer the player a contract, no training compensation is payable unless the former club can justify that it is entitled to such compensation. However, the Chamber were keen to point at that this provision applies only when the player moves from one association to another inside the territory of the EU or EEA. Thus the Chamber concluded that this provision does not apply to the matter at hand which concerns the movement of a player from B to P . 17. On account of the foregoing, the Chamber concluded that the Claimant was entitled to receive training compensation from the Respondent, since, based on the documents at disposal, it could be established that the player, born on 11 May 1986, was registered with the Claimant, from 5 December 2000 until 31 January 2006. 18. Turning its attention to the calculation of training compensation, the Chamber referred to art. 3 par. 1 of Annex 4 of the Regulations, which stipulates that the amount payable is calculated on a pro rata basis according to the period of training that the player spent with each club. Furthermore the Chamber referred to art. 5 par. 1 and 2 of Annex 4 of the Regulations, which stipulates that, as a general rule, it is necessary to take the costs that would have been incurred by the new club as if it had trained the player itself and thus it is calculated based on the training costs of the new club multiplied by the number of years of training with the former club. 19. In continuation, the Chamber took due note that, according to the information provided by the P Football Association, the Respondent was a category 2 club at the time the player was registered for it on 24 August 2006. Moreover, the Chamber took into account that the indicative training costs for a category 2 club and member of a national association affiliated to the Union des Associations Européennes de Football (UEFA) amount to EUR 60,000 per season. 20. In this context, the Dispute Resolution Chamber observed that the Respondent contested the amount claimed and considered it as disproportionate, due to an alleged buy out clause contained in an employment contract signed between the player and the Claimant which allowed the player to leave for an amount equivalent to EUR 187,161. Additionally, the Chamber acknowledged that the Respondent alleges that the player trained on a dirt pitch during his formation with the Claimant. 21. Consequently, the Chamber referred to art. 5 par. 4 of Annex 4 of the Regulations, according to which “The Dispute Resolution Chamber may review disputes concerning the amount of Training Compensation payable and shall have discretion to adjust this amount if it is clearly disproportionate to the case under review.” (emphasis added). 22. Equally, the Chamber referred to the contents of art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, which stipulates that any party deriving a right from an alleged fact shall carry the burden of proof and pointed out that the Respondent had not provided FIFA with any substantial documentary evidence establishing that the amount claimed was clearly disproportionate and, consequently, that the Chamber should deviate from the indicative amounts. 23. Consequently and taking into account all the above-mentioned elements, the Dispute Resolution Chamber decided that the Claimant was entitled to receive training compensation from the Respondent in an amount of EUR 255,000. 24. Therefore, the Chamber decided that the Respondent was liable to pay to the Claimant training compensation amounting to EUR 255,000 and, hence, the claim of the Claimant, Sport Club C, is accepted. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, Sport Club C, is accepted. 2. The Respondent, S, has to pay to the Claimant, Sport Club C, the amount of EUR 255,000 within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline, an interest rate of 5% per year will apply as of expiring of the fixed time limit and the present matter shall be submitted upon the party’s request to FIFA’s Disciplinary Committee so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 4. The Claimant, Sport Club C, is directed to inform the Respondent, S, immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 5. The respondent, S, has to pay the costs of proceedings in the amount of 20,000 within 30 days of notification of the present decision as follows: 5.1. The amount of CHF 15,000 to FIFA to the following bank account with reference to case no. UBS Zurich Account number 366.677.01U (FIFA Players’ Status) Clearing number 230 IBAN: CH27 0023 0230 3666 7701U SWIFT: UBSWCHZH80A 5.2. The amount of 5,000 to the Claimant, Sport Club C, for advance of costs. ** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Jérôme Valcke Secretary General Encl. CAS directives
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