F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) – indennità di formazione – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 giugno 2011, nella seguente composizione: Geoff Thompson (Inghilterra), Presidente Carlos Soto (Cile), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Damir Vrbanovic (Croazia), membro del reclamo presentato dal club, R, come querelanti nei confronti del club, K, come convenuto in merito l’indennità di formazione in connessione con i J giocatore I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) - indennità di formazione - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 giugno 2011, nella seguente composizione: Geoff Thompson (Inghilterra), Presidente Carlos Soto (Cile), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Damir Vrbanovic (Croazia), membro del reclamo presentato dal club, R, come querelanti nei confronti del club, K, come convenuto in merito l'indennità di formazione in connessione con i J giocatore I. Fatti della controversia 1. Secondo il giocatore di passaporto rilasciato dalla Federcalcio S (FAS) il giocatore, J (di seguito: giocatore), nato il 21 aprile 1992, è stato registrato con il club, R (in prosieguo: Richiedente), come dal 19 settembre 2001 fino 2 settembre 2009 come un dilettante. 2. Le stagioni calcistiche competenti S paese, durante il periodo di tempo il giocatore è stato registrato con l'attore, ha iniziato e si è concluso come segue: La stagione 2003/2004: come dal 9 agosto 2003 al 15 maggio 2004 La stagione 2004/2005: come dal 7 agosto 2004-28 maggio 2005 La stagione 2005/2006: come dal 6 agosto 2005 al 6 maggio 2006 La stagione 2006/2007: a partire dal 4 agosto 2006 al 26 maggio 2007 La stagione 2007/2008: a partire dal 11 Agosto 2007 alla 25 Maggio 2008 La stagione 2008/2009: a partire dal 16 agosto 2008 al 30 maggio 2009 La stagione 2009/2010: a partire dal 15 agosto 2009 al 16 maggio 2010 3. Secondo la conferma ufficiale della Football Association B (FAB) il giocatore è stato registrato con il suo club affiliato K (in prosieguo: Resistente) il 21 aprile 2010. 4. Secondo le informazioni contenute nel sistema di trasferimento Matching (TMS) il Resistente apparteneva alla categoria II circolo, al momento è stato registrato il giocatore con il Resistente. 5. Il 7 ottobre 2010, l'attore ha presentato una domanda di fronte alla FIFA rivendicare il pagamento di indennità di formazione da parte del Resistente, affermando che il giocatore è stato registrato come un professionista per la prima volta con il Convenuto. In particolare, l'attore ha chiesto il pagamento per un importo di 160.000 euro più il 5% di interesse annuo. 6. Il Resistente ha respinto la domanda della ricorrente per l'indennità di formazione, sostenendo che l'attore aveva risolto il contratto del giocatore senza giusta causa. In vista del Resistente, il fatto che è stata consegnata una lettera firmata dal direttore della scuola calcio del richiedente, che stabiliva che l'attore non aveva intenzione di offrire al giocatore un nuovo contratto così come il fatto che l'attore non aveva offerto al giocatore la possibilità di continuare la sua carriera con l'attore, ha dimostrato che l'attore aveva risolto il contratto del giocatore senza giusta causa. Di conseguenza, il convenuto ha sottolineato che, fino a quando il ricorrente non ha dimostrato che il contratto è stato terminato con giusta causa, la ricorrente non aveva diritto a ricevere l'indennità di formazione da parte del Resistente. 7. Inoltre, il Resistente, e con il presente facendo riferimento all'art. 6 di cui all'allegato 4 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori, ha sottolineato che la domanda del ricorrente deve essere respinta in base all'art. 26 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, la diversa base su cui è calcolata l'indennità di formazione per quanto riguarda le squadre che sono entrambi membri della UEFA, ma dove il calcolo dipende dalla loro appartenenza alla UE / SEE, è un ingiustificato discriminazione. In questo contesto, il convenuto ha sottolineato che l'arte. 6 di cui all'allegato 4 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori sia applicabile al caso di specie, la ricorrente non avrebbe diritto all'indennità di formazione, in quanto non offrono al giocatore un contratto. 8. Inoltre, il convenuto ha sostenuto che l'importo richiesto dalla parte attrice è sproporzionata, dal momento che, durante i negoziati della parte avversa con il lettore, il Resistente è stata data la citata lettera firmata dal direttore della scuola calcio del richiedente, il quale stabiliva che solo una somma di 1.622.400 cadrebbe dovuta nel caso in cui il giocatore trasferisca ad un altro club. In questo contesto, il Resistente ha presentato la lettera del Richiedente, datato 2 settembre 2008, che era indirizzata al padre del giocatore e stipulato quanto segue: "Egregio Signore, con riferimento alla Sua richiesta verbale, ci sono qui informiamo che i Suoi figlio, J, è stato registrato con la nostra squadra di calcio dal 2002 e che la sua compensazione ufficiale, come calcolato dal momento in cui aveva 12 anni fino ad oggi, essendo il periodo di 52 mesi per importi; 1.352.000. In considerazione del fatto che la R è club sponsor J, la somma di cui sopra è aumentato del 20%, come previsto dalle norme che disciplinano compensazione monetaria per i giocatori registrati con il FAS, che ammonta alla somma finale di 1.622.400, essendo la somma di compensazione , che può essere richiesto, ai sensi della legge applicabile, il club da pagare per il giocatore sopra citato. Siamo inoltre si informa che questo caso è stato discusso dalla direzione del club ed è stato deciso di fare una mozione prima che il Consiglio di Amministrazione che cercano la riduzione della somma sopra per la quantità ottimale in quanto non è nel nostro interesse avere un giocatore insoddisfatto ei suoi genitori nel club. La prossima riunione del Consiglio di Amministrazione quando la materia di cui sopra è da discutere si terrà alla fine di settembre e subito dopo provvederemo ad informarti, per iscritto, le decisioni prese ei passi successivi da compiere da parte del club in merito la questione. "9. Inoltre, il Resistente ha presentato una dichiarazione del padre del giocatore che ha confermato di aver ricevuto la suddetta lettera l'attore che indica che circa 20.000 euro sarebbe dovuto per il trasferimento del giocatore. 10. Nella sua replica, il primo attore di tutto ha affermato che l'affermazione del Resistente che lo stesso attore aveva dato la lettera dice che il Resistente nel corso dei negoziati del Resistente con il lettore era falsa. In effetti, l'attore ha indicato che non era a conoscenza di eventuali trattative tra il Resistente e il lettore. Inoltre, l'attore ha affermato che la lettera aveva solo carattere "interno", la lettera è stata emessa su esplicita richiesta del padre del giocatore che voleva conoscere l'importo da pagare nel caso in cui il giocatore avrebbe trasferito ad un club concorrenti in S paese Super o Prima Divisione cioè se il giocatore avrebbe trasferito nazionale. L'attore ha sottolineato che la lettera hanno quindi avuto alcuna rilevanza giuridica in caso di un trasferimento internazionale e, quindi, l'importo dovuto a titolo di risarcimento di formazione non può essere limitata all'importo indicato nella lettera. A sostegno della sua tesi, l'attore ha presentato una dichiarazione scritta del direttore della sua scuola calcio che ha dichiarato che la lettera è stata emessa su richiesta del padre del giocatore che era infelice con lo status di figlio con il Richiedente. Per ragioni di completezza, l'attore ha precisato che la lettera non era indirizzata ad alcun club di S nel paese o all'estero e servito semplicemente come informazioni sulla quantità dei costi per la formazione del giocatore nel caso in cui il giocatore avrebbe trovato un nuovo club all'interno del paese S, calcolato in conformità ai Regolamenti FAS. 11. Inoltre, l'attore ha sottolineato che non rescindere il contratto del giocatore senza giusta causa, dal momento che il giocatore e l'attore non aveva mai stipulato alcun contratto, il giocatore era un dilettante per l'intero periodo di tempo durante il quale è stato registrato il giocatore con il Richiedente. 12. Nella sua duplicazione, il Resistente ha ribadito che l'attore aveva rescisso il contratto con il giocatore senza giusta causa, dal momento che aveva escluso il giocatore dalla sua selezione squadra per diverse partite e non aveva offerto al giocatore un nuovo contratto. 13. Inoltre, il Resistente ha ribadito che l'importo richiesto dalla parte attrice è stata sproporzionata. Secondo la convenuta, gli importi dovuti per l'indennità di formazione devono essere in conformità con i costi di formazione effettivi, dal momento che lo scopo di indennità di formazione è quello di dare una ricompensa finanziaria ai club che investono nella formazione del giocatore. Tenendo conto che il giocatore è stato un giocatore dilettante, che il richiedente è un club amatoriale e considerando che il direttore della scuola di formazione del richiedente ha dichiarato che il risarcimento per il giocatore è pari a 1.352.000, è evidente che l'importo richiesto dal Ricorrente è sproporzionata. Il Resistente ha inoltre sottolineato che l'importo di cui alla lettera detto non si riferiscono esclusivamente ai trasferimenti interni, dato che al momento la lettera è stata emessa, il giocatore è stato in prova con il club, L, un fatto noto dal Richiedente. Pertanto, la lettera deve essere considerato come un documento giuridicamente vincolante impedire al ricorrente di chiedere una quantità maggiore di indennità di formazione. 14. Per quanto riguarda la dichiarazione scritta del direttore della scuola calcio del ricorrente, il convenuto ha chiesto che tale dichiarazione deve essere ignorata, dal momento che il regista è un dipendente del ricorrente ed ha quindi un interesse per la questione in gioco. 15. Inoltre, il convenuto ha presentato una dichiarazione aggiuntiva del padre del giocatore, che ha ricordato che "R non ha investito più di 1.000 euro" e "la gestione della R non ha ricordato la lettera. E 'stato deliberata manipolazione con l'intenzione di ingannare noi come famiglia e del club K. R hanno avuto un periodo di grande tempo per ricordare che prima di firmare la lettera del contratto ". 16. Infine, il convenuto ha sostenuto che se l'interesse sarebbe dovuto, tale interesse potesse avere inizio solo a partire dal 7 ottobre 2010, ossia a partire dall'inizio del procedimento, e che non ci sono motivi per discostarsi dal tasso di interesse legale, che è 3, 5%. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Dispute (di seguito anche denominata Sezione) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 7 ottobre 2010. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Dispute, edizione 2008 (di seguito: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. art 21 comma 2 e 3 delle norme procedurali..) . 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. (D) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2010), la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco in materia di indennità di formazione fra società appartenenti a diverse associazioni. 3. Inoltre, e tenendo conto che il giocatore è stato registrato con il Resistente il 21 aprile 2010, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2010), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 7 ottobre 2010, l'edizione 2009 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (di seguito: Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. I membri della Camera ha iniziato riconoscendo i fatti del caso di specie, nonché la documentazione sul file. 5. Prima di tutto, la Camera ha ricordato che il giocatore è nato il 21 aprile 1992 e fu registrato con il Richiedente a decorrere dal 19 settembre 2001 al 2 settembre 2009 come un dilettante. 6. In continuazione, la Camera ha preso atto che il ricorrente sosteneva che il diritto di ricevere l'indennità di formazione da parte del Resistente per un importo di euro 160.000, a indicare che il giocatore è stato registrato per la prima volta come un professionista con il Convenuto. 7. Inoltre, la Camera ha osservato che il Resistente ha respinto la domanda del ricorrente, sostenendo che l'attore aveva risolto il contratto di lavoro avrebbe concluso con il giocatore senza giusta causa. Inoltre, l'interpellato ha dichiarato che la richiesta dovrebbe essere respinta in base all'art. 26 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, anche la Camera ha osservato che, in subordine, il Resistente ha sostenuto che l'importo richiesto dalla parte attrice era sproporzionato rispetto al caso in questione. 8. In questo contesto, la Camera era ansioso di sottolineare che il giocatore di passaporto rilasciato dalla Federcalcio S indicato che il giocatore è stato registrato con l'attore come dilettante per l'intero periodo di tempo è stato registrato il giocatore con il Richiedente. Inoltre, l'attore ha affermato che nessun contratto di lavoro è stato concluso tra l'attore e il giocatore. Allo stesso modo, in riferimento all'art. 12 par. 3 delle norme procedurali, il quale stabilisce che una parte la rivendicazione del diritto sulla base di un fatto presunto recano l'onere della prova, la Camera ha osservato che il convenuto non aveva presentato tutti i documenti che hanno dimostrato che il giocatore è stato contrattualmente legato al Richiedente e / o un giocatore professionista durante la sua registrazione presso il Richiedente. In continuazione, è inoltre rimasto pacifico che il giocatore spostato dalla pretendente al Resistente. 9. Alla luce di quanto precede considerazione, la sezione concluso che l'arte. 2 par. 2 lettera. i) di cui all'allegato 4 del Regolamento non è applicabile al caso di specie, poiché nessun rapporto contrattuale esistente tra il giocatore e il Richiedente. In altre parole, la Camera ha concluso l'affermazione del convenuto che l'attore aveva presumibilmente risolto contratto di lavoro del calciatore senza giusta causa infondata, per l'ovvia ragione che nessun contratto di lavoro esistente tra il giocatore e il Richiedente. 10. Inoltre, la Camera ha preso in considerazione il fatto che il convenuto di cui all'art. 6 di cui all'allegato 4 del Regolamento e ha sostenuto che la domanda del ricorrente deve essere respinta in base all'art. 26 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, la diversa base su cui è calcolata l'indennità di formazione per quanto riguarda le squadre che sono entrambi membri della UEFA, ma dove il calcolo dipende dalla loro appartenenza alla UE / SEE, è, secondo al Resistente, una discriminazione ingiustificata. A questo proposito, la Camera ha osservato che l'appartenenza ad una associazione per la UEFA è fondamentalmente irrilevante per quanto riguarda l'applicabilità dell'art. 6 di cui all'allegato 4 del Regolamento. Detta disposizione è limitato a un ben definito ambito geografico. Dal paese di S non è un membro dell'Unione europea (UE), né dello Spazio economico europeo (SEE), la Camera trovato evidente che l'art. 6 di cui all'allegato 4 del Regolamento non si applica nel caso di specie, come lex specialis. In realtà, né il trasferimento del giocatore da paese a S B paese, né il trasferimento del giocatore da B paese a paese S costituisce un trasferimento da una associazione per un'altra associazione all'interno del territorio dell'UE / SEE. 11. In continuazione, e pertanto riferimento alle regole applicabili alle indennità di formazione, la Camera ha affermato che, come stabilito dall'art. 1 par. Allegato 1 di 4 in combinazione con l'art. 2 par. 1 lit. i. di cui all'allegato 4 del Regolamento, l'indennità di formazione è dovuta, come regola generale, per la formazione sostenute età compresa tra i 12 e 21 quando un giocatore viene registrato per la prima volta da professionista prima della fine della stagione del 23esimo compleanno del giocatore . 12. A seguito di quanto sopra, la Camera ha sottolineato che la Football Association B aveva confermato che il giocatore è stato registrato come un professionista con la Resistente in data 21 aprile 2010. Allo stesso modo, la Camera ha sottolineato che, tenendo conto della storia della carriera del giocatore fornita dalla Football Association S, il giocatore aveva sempre stato registrato come un dilettante prima della sua registrazione come professionista con la Resistente. 13. Il conto delle considerazioni che precedono, la Camera ha deciso che il Resistente è tenuto a pagare un'indennità di formazione all'attore ai sensi dell'art. 20 e Allegato 4 del Regolamento. 14. Rivolgendo la propria attenzione al calcolo della indennità di formazione a carico del convenuto all'attore, la sezione di cui al n FIFA circolare. 1185 del 22 aprile 2009, in cui fornisce i dettagli per il calcolo delle indennità di formazione, nonché dell'art. 5 par. 1, par. 2 di cui all'allegato 4 del Regolamento, che prevedono che, come regola generale, per calcolare l'indennità di formazione a causa di eclub X del giocatore, è necessario considerare i costi che sarebbero stati sostenuti dalla nuova società se avesse allenato il giocatore stessa. 15. In continuazione, la Camera ha tenuto conto che secondo la documentazione sul file, il Resistente apparteneva alla II categoria e che il giocatore, nato il 21 aprile 1992, è stato registrato con l'attore, come dal 19 settembre 2001 fino al 2 settembre 2009. 16. Di conseguenza, tenendo conto delle considerazioni sopra esposte, la Camera ha sottolineato che, in linea di principio, il convenuto è tenuto a pagare un'indennità di formazione per l'attore per un importo di 160.000 euro come sostenuto dal ricorrente. Tuttavia, la Camera ha osservato che il Resistente contestato tale importo che indica che era chiaramente sproporzionato nel caso in esame. In considerazione di quanto precede, la Camera ha ritenuto necessario esaminare la sproporzione presunto l'importo dovuto a titolo di risarcimento di formazione tenendo conto delle argomentazioni e la documentazione presentate dal Resistente a questo proposito. 17. In questo contesto, la Camera in primo luogo rivolto la sua attenzione all'argomento della Resistente che l'importo richiesto dalla parte attrice, pari a 160.000, è stata sproporzionata, affermando che l'importo da pagare a titolo di risarcimento formazione deve essere in accordo con i costi di formazione reali. A questo proposito, il Resistente ha sostenuto che il giocatore di passaporto del giocatore indicato che il giocatore era un dilettante, l'attore era un club amatoriale e che, innegabilmente, esiste una differenza tra una scuola di formazione professionale e una squadra di calcio amatoriale. Inoltre, la Camera ha dato nella dovuta considerazione la tesi del convenuto che la lettera dell'8 settembre 2008 dovrebbe essere qualificato come un'offerta vincolante, in cui il ricorrente aveva rinunciato al suo diritto di esigere un compenso più elevato e che, quindi, l'importo richiesto, come l'indennità di formazione è stata sproporzionata, dal momento che l'attore aveva già indicato nella lettera ha detto quali sono i reali costi di formazione del giocatore erano. 18. A questo proposito, i membri della Camera ha iniziato esaminando attentamente la lettera del 2 settembre 2008 e ha deliberato o meno la lettera aveva un carattere giuridicamente vincolante, che limiterebbe il diritto del ricorrente al risarcimento di formazione per l'importo di cui nella lettera. Per lo stesso motivo, la Camera doveva esaminare se la lettera aveva dato il Resistente un legittimo affidamento che l'indennità di formazione a favore del ricorrente dovrebbe, al massimo, essere 1.622.400. 19. A questo proposito, la Camera ha preso atto che la lettera non era indirizzata al Resistente né ha dare indicazioni per quanto riguarda l'importo della indennità di formazione dovuta nel caso in cui il giocatore sarebbe stato trasferito a livello internazionale. Al contrario, la lettera esplicitamente le norme applicabili del Football Association S, un dettaglio che, a parere della Camera, ha portato a nessun altra conclusione che la lettera si riferiva a una somma di denaro in caso di trasferimento del giocatore all'interno di S. Quindi, la Camera ha deciso che la lettera non poteva essere considerata come un documento giuridicamente vincolante. 20. Inoltre, la Camera ha sottolineato che la relativa lettera è stata rilasciata il 2 settembre 2008, mentre il giocatore è stato registrato con il Resistente il 21 aprile 2010. La Camera ha osservato che, a quanto pare, il convenuto non aveva mai contattato l'attore al fine di verificare il contenuto della lettera. In considerazione di quanto precede, la Camera ha particolare interesse per l'argomento della Resistente che "Se il convenuto avrebbe potuto prevedere che l'attore avrebbe chiesto un compenso più alto, il Resistente non avrebbe mai registrato il giocatore". Secondo il parere della Camera, il Resistente potrebbe infatti aver previsto che un importo superiore doveva essere richiesto, se la parte convenuta avesse agito con la dovuta diligenza, in vista del periodo di tempo trascorso dalla data in cui la lettera è stata emessa e dalla data di registrazione del giocatore con il Resistente, nonché in considerazione del contenuto della lettera, il Resistente potrebbe, almeno, hanno contattato l'attore chiede una conferma per quanto riguarda l'importo della indennità di formazione a pagamento. Questo, a parere della Camera, possa ragionevolmente prevedibile da parte del Resistente nelle attuali circostanze. Tuttavia, la Camera ha osservato che il Resistente a quanto pare ha scelto di basarsi su una lettera che è stata rilasciata circa 1,5 anni prima della registrazione del giocatore, senza cercare eventuali ulteriori chiarimenti. 21. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha ritenuto che il convenuto non aveva incontrato il suo standard di cura e non poteva quindi ragionevolmente fare affidamento sul presupposto che la lettera dell'8 settembre 2008 è stato un documento giuridicamente vincolante, per mezzo del quale l'attore aveva inequivocabilmente stabilito l'importo massimo di indennità di formazione dovuta in caso di un trasferimento internazionale. Pertanto, la Camera ha rilevato che non poteva essere accertato che il convenuto ha avuto un legittimo affidamento che l'importo da pagare a titolo di risarcimento di formazione per il giocatore, al massimo, essere 1.622.400. 22. Inoltre, la Camera ha riconosciuto che il secondo argomento della controparte per quanto riguarda l'importo presunto sproporzionato di indennità di formazione sostenuto dal ricorrente, è che il passaporto giocatore del giocatore indicato che il giocatore era un dilettante, l'attore era un club dilettante e che una differenza esiste tra una scuola di formazione professionale e una squadra di calcio amatoriale. A questo proposito, i membri della sezione di cui all'art. 5 par. 1 di cui all'allegato 4 del Regolamento che stabilisce che: "Come regola generale, per calcolare l'indennità di formazione a causa di eclub X di un giocatore (s), è necessario considerare i costi che sarebbero stati sostenuti dal nuovo club se aveva addestrato il lettore stesso ". Gli argomenti della parte convenuta, che si concentrano esclusivamente sullo status del richiedente, nonché sui costi asseritamente sostenute dal richiedente per la formazione del giocatore e sono pertanto irrilevanti, come il calcolo si basa sui costi che sarebbero stati sostenuti dal Resistente come se avesse allenato il lettore stesso. A questo proposito, tenendo conto che la Football Association B aveva assegnato il Resistente nell'ambito del club di categoria II e il convenuto non aveva mai contestato la sua assegnazione a questa categoria club, la Camera non aveva alcun motivo di credere che l'importo da pagare è stata sproporzionata. 23. Di conseguenza, tenendo conto delle suddette considerazioni, la Camera ha concluso l'importo di euro 160.000 non sia sproporzionato, accolto il ricorso del ricorrente e ha deciso che il convenuto è tenuto a pagare un'indennità di formazione per l'attore per un importo di EUR 160.000. 24. Inoltre, prendendo in considerazione la domanda del Richiedente così come art. 3 par. 2 di cui all'allegato 4 del Regolamento, la Camera ha deciso che il Resistente deve pagare, in conformità con la sua prassi di lunga data, gli interessi al 5% pa oltre l'importo dovuto a titolo di risarcimento di formazione a partire dal 31 ° giorno della registrazione del giocatore con la controparte, cioè dal 21 maggio 2010, fino alla data dell'effettivo pagamento. 25. Infine, la sezione di cui all'art. 25 par. 2 del Regolamento in combinazione con l'art. 18 par. 1 delle norme procedurali, secondo cui, nel procedimento dinanzi al DRC relative alle controversie riguardanti i costi di formazione risarcimento per un importo massimo di 25'000 di prelevamento. Si stabilisce inoltre che i costi sono a carico in considerazione del grado delle parti di successo nel procedimento e che, in conformità con l'allegato A delle norme procedurali, le spese del procedimento devono essere applicate sulla base del valore della controversia. 26. Nel rispetto di quanto sopra, la Camera ha ritenuto che l'importo da prendere in considerazione nel presente procedimento è pari a 160.000 legata alla domanda del ricorrente. Di conseguenza, la Camera ha concluso che l'importo massimo delle spese del procedimento corrisponde a 25'000 franchi (cfr. tabella in allegato A). 27. Di conseguenza, e tenendo conto che la pretesa del ricorrente è stata accettata così come la complessità del caso, la Camera determinato i costi del procedimento in corso per l'importo di CHF 8.000, che sono a carico del convenuto. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, R, è stata accettata. 2. Il Resistente, K, è tenuto a pagare all'attore, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione, l'importo di euro 160.000 maggiorato del 5% di interesse annuo dovuti a partire dal 21 maggio 2010 fino alla data dell'effettivo pagamento. 3. Nel caso in cui la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine previsto, la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, alla Commissione Disciplinare della FIFA per l'esame e una decisione formale. 4. L'importo finale delle spese del procedimento per un importo di CHF 8000 deve essere pagato dalla controparte entro 30 giorni dalla notifica della presente decisione, come segue: 4.1. L'importo di CHF 4000 a FIFA al seguente conto bancario con riferimento al caso no. xxx XX-XXXXX: UBS Zurigo 366.677.01U Numero di conto (lo Status dei Calciatori FIFA) Clearing numero 230 IBAN: CH27 0023 0230 3666 7701 U SWIFT: UBSWCHZH80A 4.2. L'importo di CHF 4'000 al Richiedente. 5. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente immediatamente e direttamente il numero di conto in cui le rimesse devono essere effettuati e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto.Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Dispute: Jérôme Valcke Segretario Generale allegato: CAS direttive______________________________
F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2010-2011) - training compensation – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 15 June 2011, in the following composition: Geoff Thompson (England), Chairman Carlos Soto (Chile), member Takuya Yamazaki (Japan), member Mario Gallavotti (Italy), member Damir Vrbanovic (Croatia), member on the claim presented by the club, R, as Claimant against the club, K, as Respondent regarding training compensation in connection with the player J I. Facts of the case 1. According to the player passport issued by the Football Association of S (FAS) the player, J (hereinafter: player), born on 21 April 1992, was registered with the club, R (hereinafter: Claimant), as from 19 September 2001 until 2 September 2009 as an amateur. 2. The relevant football seasons in the country S, during the period of time the player was registered with the Claimant, started and ended as follows: The 2003/2004 season: as from 9 August 2003 to 15 May 2004 The 2004/2005 season: as from 7 August 2004 to 28 May 2005 The 2005/2006 season: as from 6 August 2005 to 6 May 2006 The 2006/2007 season: as from 4 August 2006 to 26 May 2007 The 2007/2008 season: as from 11 August 2007 to 25 May 2008 The 2008/2009 season: as from 16 August 2008 to 30 May 2009 The 2009/2010 season: as from 15 August 2009 to 16 May 2010 3. According to the official confirmation of the Football Association B (FAB) the player was registered with its affiliated club K (hereinafter: Respondent) on 21 April 2010. 4. According to the information contained in the Transfer Matching System (TMS) the Respondent belonged to the club category II at the time the player was registered with the Respondent. 5. On 7 October 2010, the Claimant lodged a claim in front of FIFA claiming the payment of training compensation from the Respondent, asserting that the player was registered as a professional for the first time with the Respondent. In particular, the Claimant requested payment in the amount of EUR 160,000 plus 5% interest per year. 6. The Respondent rejected the Claimant’s claim for training compensation, arguing that the Claimant had terminated the player’s contract without just cause. In the Respondent’s view, the fact that it was given a letter signed by the director of the football school of the Claimant which stipulated that the Claimant was not planning to offer the player a new contract as well as the fact that the Claimant had not offered the player the possibility to continue his career with the Claimant, proved that the Claimant had terminated the player’s contract without just cause. Therefore, the Respondent stressed that, as long as the Claimant did not prove that the contract was terminated with just cause, the Claimant was not entitled to receive training compensation from the Respondent. 7. Furthermore, the Respondent, and hereby referring to art. 6 of Annexe 4 of the Regulations on the Status and Transfer of Players, underlined that the Claimant’s claim should be rejected based on art. 26 of the International Covenant on Civil and Political Rights, the different basis on which training compensation is calculated with regard to clubs who are both members of the UEFA, but where the calculation is dependent on their membership of the EU/EEA, is an unjustified discrimination. In this context, the Respondent emphasised that would art. 6 of Annexe 4 of the Regulations on the Status and Transfer of Players be applicable to the present matter, the Claimant would not be entitled to training compensation, since it did not offer the player a contract. 8. Moreover, the Respondent argued that the amount claimed by the Claimant is disproportionate, since, during the negotiations of the Respondent with the player, the Respondent was given the aforementioned letter signed by the director of the football school of the Claimant, which stipulated that only a sum of 1,622,400 would fall due in case the player would transfer to another club. In this context, the Respondent submitted the letter from the Claimant, dated 2 September 2008, which was addressed to the father of the player and stipulated the following: “Dear Sir, With reference to your verbal request, we are hereby informing you that your son, J, has been registered with our football club since 2002 and that his official compensation, as calculated from the moment he was 12 years of age until present, being the period of 52 months amounts to; 1,352,000. In view of the fact that R is J’s parent club, the sum stated above is increased by 20% as provided for in the Rules governing monetary compensation for players registered with the FAS, which amounts to the final sum of 1,622,400, being the compensation sum, which may be requested, under the applicable law, by the club to be paid for the above named player. We are further informing you that this case has been discussed by the management of the club and it has been decided to make a motion before the Board of Directors seeking reduction of the above sum to the optimum amount as it is neither in our interest to have a dissatisfied player and his parents in the club. The next meeting of the Board of Directors when the above mentioned matter is to be discussed will be held at the end of September and immediately thereafter we shall inform you, in writing, of the decisions made and further steps to be taken by the club regarding the matter.” 9. Additionally, the Respondent submitted a statement of the father of the player who confirmed that he had received the above-mentioned letter from the Claimant indicating that approximately EUR 20,000 would be due for any transfer of the player. 10. In its replica, the Claimant first of all stated that the Respondent’s assertion that the Claimant itself had given the said letter to the Respondent during the Respondent’s negotiations with the player was false. In fact, the Claimant indicated that it was not aware of any negotiations between the Respondent and the player. Furthermore, the Claimant asserted that the letter had only “inner character”; the letter was issued on the explicit request of the father of the player who wanted to know the amount payable in case the player would transfer to a club competing in the country S Super or First League i.e. if the player would transfer domestically. The Claimant emphasized that the letter had therefore no legal relevance in case of an international transfer and, thus, the amount payable as training compensation cannot be limited to the amount outlined in the letter. In support of its argument, the Claimant submitted a written statement of the director of its football school who stated that the letter was issued on the request of the father of the player who was unhappy with the status of his son with the Claimant. For the sake of completeness, the Claimant specified that the letter was not addressed to any club in country S or abroad and served merely as information on the amount of costs for the training of the player in case the player would find a new club within country S, calculated in accordance with the FAS Regulations. 11. Furthermore, the Claimant stressed that it did not terminate the player’s contract without just cause, since the player and the Claimant had never concluded any contract; the player was an amateur for the entire period of time during which the player was registered with the Claimant. 12. In its duplica, the Respondent reiterated that the Claimant had terminated the contract with the player without just cause, since it had excluded the player from its team selection for several matches and it had not offered the player a new contract. 13. Moreover, the Respondent reiterated that the amount claimed by the Claimant was disproportionate. According to the Respondent, the amounts payable for training compensation need to be in accordance with the actual training costs, since the purpose of training compensation is to give a financial reward to clubs that invest in the training of the player. Taking into account that the player was an amateur player, that the Claimant is an amateur club and considering that the director of the training academy of the Claimant declared that the compensation for the player amounted to 1,352,000, it is evident that the amount claimed by the Claimant is disproportionate. The Respondent also emphasized that the amount stipulated in the said letter did not refer exclusively to internal transfers, since at the time the letter was issued, the player was on trial with the club, L, a fact known by the Claimant. Hence, the letter should be considered as a legally binding document preventing the Claimant from demanding a higher amount of training compensation. 14. As to the written statement of the director of the football school of the Claimant, the Respondent requested that such statement should be disregarded, since the director is an employee of the Claimant and has thus an interest in the matter at stake. 15. Also, the Respondent submitted an additional statement of the father of the player, which mentioned that “R did not invest more than 1,000 euro” and “the management of R did not recalled their letter. That was deliberate manipulation with intention to mislead us as family and club K. R have had a big period of time to recall that letter before signing of the contract”. 16. Finally, the Respondent argued that if interest would be payable, such interest could only start as from 7 October 2010, i.e. as from the start of the proceedings, and that there were no reasons to depart from the legal interest rate, which is 3,5%. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter also referred to as Chamber) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 7 October 2010. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber, edition 2008 (hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. art. 21 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. (d) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2010), the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake relating to training compensation between clubs belonging to different associations. 3. Furthermore, and taking into consideration that the player was registered with the Respondent on 21 April 2010, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2010), and considering that the present claim was lodged on 7 October 2010, the 2009 edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players (hereinafter: Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. The members of the Chamber started by acknowledging the facts of the case as well as the documentation on file. 5. First of all, the Chamber recalled that the player was born on 21 April 1992 and was registered with the Claimant as from 19 September 2001 until 2 September 2009 as an amateur. 6. In continuation, the Chamber took note that the Claimant maintained that it is entitled to receive training compensation from the Respondent in the amount of EUR 160,000, indicating that the player was registered for the first time as a professional with the Respondent. 7. Furthermore, the Chamber noted that the Respondent rejected the claim of the Claimant, arguing that the Claimant had terminated the employment contract allegedly concluded with the player without just cause. In addition, the Respondent stated that the claim should be rejected based on art. 26 of the International Covenant on Civil and Political Rights, The Chamber equally noted that, in the alternative, the Respondent argued that the amount claimed by the Claimant was disproportionate to the case at hand. 8. In this context, the Chamber was eager to emphasize that the player passport issued by the Football Association S indicated that the player was registered with the Claimant as an amateur for the entire period of time the player was registered with the Claimant. Furthermore, the Claimant asserted that no employment contract had been concluded between the Claimant and the player. Equally, referring to art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, which stipulates that any party claiming a right on the basis of an alleged fact shall carry the burden of proof, the Chamber observed that the Respondent had not submitted any documents which demonstrated that the player was contractually bound to the Claimant and/or a professional player during his registration with the Claimant. In continuation, it has furthermore remained undisputed that the player moved from the Claimant to the Respondent. 9. In light of the foregoing consideration, the Chamber concluded that art. 2 par. 2 lit. i) of Annexe 4 of the Regulations is not applicable to the present matter, since no contractual relationship existed between the player and the Claimant. In other words, the Chamber found the assertion of the Respondent that the Claimant had allegedly terminated the player’s employment contract without just cause to be groundless, for the obvious reason that no employment contract existed between the player and the Claimant. 10. Furthermore, the Chamber took into consideration that the Respondent referred to art. 6 of Annexe 4 of the Regulations and argued that the Claimant’s claim should be rejected based on art. 26 of the International Covenant on Civil and Political Rights, the different basis on which training compensation is calculated with regard to clubs who are both members of the UEFA, but where the calculation is dependent on their membership of the EU/EEA, is, according to the Respondent, an unjustified discrimination. In this respect, the Chamber remarked that the membership of an association to the UEFA is fundamentally irrelevant with regard to the applicability of art. 6 of Annexe 4 of the Regulations. Said provision is limited to a well-defined geographic scope. Since country S is neither a member of the European Union (EU), nor of the European Economic Area (EEA), the Chamber found it evident that art. 6 of Annexe 4 of the Regulations does not apply in the present case as lex specialis. In fact, neither the transfer of the player from country S to country B nor the transfer of the player from country B to country S would constitute a transfer from one association to another association inside the territory of the EU/EEA. 11. In continuation, and hereby referring to the rules applicable to training compensation, the Chamber stated that, as established in art. 1 par. 1 of Annexe 4 in combination with art. 2 par. 1 lit. i. of Annexe 4 of the Regulations, training compensation is payable, as a general rule, for training incurred between the ages of 12 and 21 when a player is registered for the first time as a professional before the end of the season of the player’s 23rd birthday. 12. Following the above, the Chamber pointed out that the Football Association B had confirmed that the player was registered as a professional with the Respondent on 21 April 2010. Equally, the Chamber stressed that, taking into account the player’s career history provided by the Football Association S, the player had at all times been registered as an amateur prior to his registration as a professional with the Respondent. 13. On account of the above considerations, the Chamber decided that the Respondent is liable to pay training compensation to the Claimant in accordance with art. 20 and Annexe 4 of the Regulations. 14. Turning its attention to the calculation of the training compensation payable by the Respondent to the Claimant, the Chamber referred to the FIFA circular no. 1185 dated 22 April 2009 which provides details for the calculation of training compensation as well as to art. 5 par. 1 and par. 2 of Annexe 4 of the Regulations, which stipulate that as a general rule, to calculate the training compensation due to a player’s former club, it is necessary to take the costs that would have been incurred by the new club if it had trained the player itself. 15. In continuation, the Chamber took into account that according to the documentation on file, the Respondent belonged to the category II and that the player, born on 21 April 1992, was registered with the Claimant as from 19 September 2001 until 2 September 2009. 16. Consequently, taking into account the above-mentioned considerations, the Chamber pointed out that, in principle, the Respondent is liable to pay training compensation to the Claimant in the amount of EUR 160,000 as claimed by the Claimant. However, the Chamber noted that the Respondent challenged this amount indicating that it was clearly disproportional in the case at hand. In view of the foregoing, the Chamber deemed it necessary to examine the alleged disproportionality of the amount payable as training compensation taking into account the arguments and documentation presented by the Respondent in this regard. 17. In this context, the Chamber firstly turned its attention to the Respondent’s argument that the amount claimed by the Claimant, i.e. EUR 160,000, was disproportionate, asserting that the amount payable as training compensation needs to be in accordance with the real training costs. In this regard, the Respondent argued that the player passport of the player indicated that the player was an amateur, the Claimant was an amateur club and that, undeniably, a difference exists between a professional training academy and an amateur football club. Also, the Chamber gave due consideration to the argument of the Respondent that the letter dated 8 September 2008 should be qualified as a binding offer, in which the Claimant had renounced its right to demand a higher compensation and that, thus, the amount claimed as training compensation was disproportionate, since the Claimant had already indicated in the said letter what the real training costs of the player were. 18. In this respect, the members of the Chamber started by carefully examining the letter dated 2 September 2008 and deliberated whether or not the letter had a legally binding character, which would limit the Claimant’s entitlement to training compensation to the amount stipulated in the letter. By the same token, the Chamber had to examine whether the letter had given the Respondent a legitimate expectation that the training compensation payable to the Claimant would, at the maximum, be 1,622,400. 19. In this regard, the Chamber took note that the letter was not addressed to the Respondent nor did it give any indications as to the amount of training compensation payable in case the player would be transferred internationally. On the contrary, the letter explicitly mentioned the applicable rules of the Football Association S, a detail which, in the Chamber’s view, led to no other conclusion that the letter was referring to an amount of money in case of a transfer of the player within S. Hence, the Chamber decided that the letter could not be regarded as a legally binding document. 20. Moreover, the Chamber underlined that the relevant letter was issued on 2 September 2008, while the player was registered with the Respondent on 21 April 2010. The Chamber observed that, apparently, the Respondent had never contacted the Claimant in order to verify the contents of the said letter. In view of the foregoing, the Chamber took particular interest in the Respondent’s argument that “If the Respondent could have foreseen that the Claimant would demand a higher compensation, the Respondent would never have registered the player”. In the Chamber’s opinion, the Respondent could in fact have foreseen that a higher amount was to be demanded, if the Respondent had acted with due diligence; in view of the period of time that had elapsed since the date on which the letter was issued and the date of the player’s registration with the Respondent as well as in view of the contents of the letter, the Respondent could, at the least, have contacted the Claimant requesting a confirmation with regard to the amount of training compensation payable. This, in the Chamber’s view, could in all reasonableness be expected from the Respondent in the present circumstances. However, the Chamber noted that the Respondent apparently chose to rely on a letter that was issued approximately 1,5 years prior to the registration of player, without seeking any further clarifications. 21. In view of the above, the Chamber deemed that the Respondent had not met his standard of care and could therefore not reasonably rely on the assumption that the letter of 8 September 2008 was a legally binding document, by means of which the Claimant had unequivocally established the maximum amount of training compensation payable in the event of an international transfer. Therefore, the Chamber found that it could not be determined that the Respondent had a legitimate expectation that the amount payable as training compensation for the player would, at the maximum, be 1,622,400. 22. Furthermore, the Chamber acknowledged that the second argument of the Respondent with regard to the alleged disproportionate amount of training compensation claimed by the Claimant, was that the player passport of the player indicated that the player was an amateur, the Claimant was an amateur club and that a difference existed between a professional training academy and an amateur football club. In this respect, the members of the Chamber referred to art. 5 par. 1 of Annexe 4 of the Regulations which stipulates that: “As a general rule, to calculate the training compensation due to a player’s former club(s), it is necessary to take the costs that would have been incurred by the new club if it had trained the player itself”. The arguments of the Respondent, which focus exclusively on the status of the Claimant as well as on the costs allegedly incurred by the Claimant for the training of the player, are therefore irrelevant, as the calculation is based on the costs that would have been incurred by the Respondent as if it had trained the player itself. In this regard, taking into consideration that the Football Association B had allocated the Respondent in the club category II and the Respondent had never contested its allocation to this club category, the Chamber had no reason to believe that the amount payable was disproportionate. 23. Consequently, taking into account the above-mentioned considerations, the Chamber found the amount of EUR 160,000 not disproportionate, accepted the Claimant’s claim and decided that the Respondent is liable to pay training compensation to the Claimant in the amount of EUR 160,000. 24. Moreover, taking into consideration the Claimant’s claim as well as art. 3 par. 2 of Annexe 4 of the Regulations, the Chamber decided that the Respondent has to pay, in conformity with its longstanding practice, interest at 5% p.a. over the amount payable as training compensation as of the 31st day of the registration of the player with the Respondent, i.e. as of 21 May 2010, until the date of effective payment. 25. Lastly, the Chamber referred to art. 25 par. 2 of the Regulations in combination with art. 18 par. 1 of the Procedural Rules, according to which, in proceedings before the DRC relating to disputes regarding training compensation costs in the maximum amount of 25’000 are levied. It is further stipulated that the costs are to be borne in consideration of the parties’ degree of success in the proceedings and that, in accordance with Annex A of the Procedural Rules, the costs of the proceedings are to be levied on the basis of the amount in dispute. 26. In respect of the above, the Chamber held that the amount to be taken into consideration in the present proceedings is EUR 160,000 related to the claim of the Claimant. Consequently, the Chamber concluded that the maximum amount of costs of the proceedings corresponds to CHF 25,000 (cf. table in Annex A). 27. As a result, and taking into account that the claim of the Claimant has been accepted as well as the complexity of the case, the Chamber determined the costs of the current proceedings to the amount of CHF 8,000, which shall be borne by the Respondent. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, R, is accepted. 2. The Respondent, K, has to pay to the Claimant, within 30 days as from the date of notification of this decision, the amount of EUR 160,000 plus 5% interest p.a. due as from 21 May 2010 until the date of effective payment. 3. In the event that the aforementioned sum is not paid within the stated time limit, the present matter shall be submitted, upon request, to FIFA’s Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 4. The final amount of costs of the proceedings in the amount of CHF 8,000 is to be paid by the Respondent within 30 days of notification of the present decision, as follows: 4.1. The amount of CHF 4,000 to FIFA to the following bank account with reference to case no. xxx XX-XXXXX: UBS Zurich Account number 366.677.01U (FIFA Players’ Status) Clearing number 230 IBAN: CH27 0023 0230 3666 7701U SWIFT: UBSWCHZH80A 4.2. The amount of CHF 4,000 to the Claimant. 5. The Claimant is directed to inform the Respondent immediately and directly of the account number to which the remittances are to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. ***** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Enclosed: CAS directives
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