F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2011-2012) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, 28 marzo 2012, composto come segue: su una denuncia presentata dal club, E, qui di seguito, la ricorrente contro il giocatore, B, e di club X, e di club Y, qui di seguito, gli imputati relativa ad una controversia di lavoro tra le parti
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2011-2012) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, 28 marzo 2012, composto come segue: su una denuncia presentata dal club, E, qui di seguito, la ricorrente contro il giocatore, B, e di club X, e di club Y, qui di seguito, gli imputati relativa ad una controversia di lavoro tra le parti I. Infatti 1. Il 30 novembre 2007, il giocatore B (in prosieguo: il giocatore), e il club, E (di seguito: E o ricorrente), hanno firmato un contratto di lavoro (in prosieguo: il contratto) a partire dal 1 Dicembre 2007 al 30 giugno 2011. 2. Ai sensi dell'art. 2 del contratto, è "rinnovabile tacitamente rinnovo per un periodo di un anno (12 mesi), salvo disdetta con un preavviso sei (6) mesi da una delle parti. " 3. Ai sensi dell'art. 4 del contratto, è stato deciso che il giocatore avrebbe ricevuto durante la durata del contratto, i seguenti importi: - USD 100.000 in bonus di firma, da versare in due rate di USD 50.000 ciascuno nel mese di gennaio 2008 e gennaio 2009; - Il premio di cui le regole della E; - USD 3.000 stipendio mensile per le stagioni 2007/2008 e 2008/2009, e USD 4000 stipendio mensile per le stagioni 2009/2010 e 2010/2011; - Un biglietto aereo andata e ritorno Nazione C Paese Paese T C per anno; - Una macchina; - 500 indennità di alloggio, tutto compreso. 4. L'articolo 9 del contratto, a sua volta, afferma che "fatto salvo il risarcimento può essere richiesto dal club, il presente Contratto cesserà automaticamente, senza che ci sia bisogno di alcuna formalità, in caso di violazione o di scarso rendimento di una delle sue conseguenze o cause di appendici ". 5. Il 23 aprile 2011, la E ha presentato una denuncia alla FIFA contro il giocatore e il suo attuale club, il X (di seguito: X), in base alla risoluzione unilaterale del contratto da parte del giocatore e la cattiva condotta del suo attuale club in relazione alle norme sul trasferimento dei giocatori, il che richiede la quantità di USD 450.000, che consistono in: - EUR 150 000 a titolo di risarcimento del danno materiale subito dal club, corrispondente alla somma degli stipendi e bonus dovuti al lettore, poiché l' inizio assenza fino alla scadenza del contratto minimo, vale a dire 25 mesi a pagare 4.000 dollari più il premio di 50.000 USD; - USD 300.000 per i danni subiti dal club; - Costi. 6. Inoltre, chiedo la Camera di Risoluzione delle Controversie delle parti di infliggere opporsi sport sanzioni adeguate e dichiarare che tutte le autorizzazioni e / o la descrizione giuridica per un eventuale trasferimento del giocatore ad un altro club continua a dipendere in attesa del versamento di tali importi a E. 7. Secondo il club e dal giugno 2010, il giocatore avrebbe abbandonato il suo attività con la E senza preavviso. Il club, più volte, invano avrebbe cercato di contattare il giocatore per telefono, non ha mai ricevuto una risposta. 8. 2 SETTEMBRE 2010, E stato contattato dall'agente del giocatore su un ha proposto il trasferimento definitivo a X, per la somma di euro 50 000. Anche se il club possiede un indirizzo e in linea di principio d'accordo sul trasferimento proposto, l'operazione sarebbe rimasta senza risultato, e nessun accordo è stato concretizzato. 9. Al fine di tutelare i propri diritti e per evitare la conclusione di un trasferimento fraudolento, E La FIFA ha avvertito che la situazione, con una lettera del 8 Mar 2011. 10. Il 4 aprile 2011, la E sarebbe stato sorpreso dalla corrispondenza ricevuta dalla Z Club, rivelando il giocatore in questione è stato espresso con la X per la Champions League e chiedendo se il rilascio del Certificato di trasferimento internazionale (in prosieguo: CIT) giocatore è stato autorizzato dal club di E. A questo punto, il giocatore ha già partecipato nel match tra il club e il club di X e Z, in base alle informazioni dal sito ufficiale di X, il giocatore avrebbe fatto parte dello staff del club. E, tuttavia, non avrebbe mai autorizzato l'emissione delle ITC per il giocatore. 11. Alla luce di quanto precede, il giocatore avrebbe rescisso il contratto prima della sua scadenza e in modo improprio, e quindi E è stato privato dalla quantità della sua redenzione. 12. La E non avrebbe mai violato i suoi obblighi contrattuali per il giocatore. Nel suo Inizialmente, sono stato privato non solo dei servizi di una base di giocatori, ma anche la possibilità di sostituirlo con un altro giocatore del suo livello, perché la violazione si sarebbe verificato in un momento in cui l'ho fatto non riuscivano a trovare un altro giocatore. 13. Per illegalmente assunto un giocatore sapendo che era già vincolato da un contratto di lavoro con un altro club per non aver seguito la procedura l'ottenimento del diritto CIT, X sarebbe fissata al danno causato alla E, che Immagino la sua condanna al pagamento in collaborazione con gli importi giocatore rivendicata. 14. Nella sua risposta, la X indica che l'E avrebbe abusato con la firma di un contratto trasferimento per il giocatore in questione, con la Y club, vale a dire l'ultima squadra con la quale il giocatore sarebbe stato registrato prima da E: E non potrebbe trasferire tale tre giocatori stranieri e giocatore B è il trasferimento quarto. Pertanto, l' giocatore non sarebbe mai stato legalmente residente a lungo termine T del paese, con ha ricevuto una quantità enorme di visti temporanei e quindi rimanendo sempre come "in attesa di conferma giocatore" nel TMS. 15. Il 23 agosto 2010, la E aveva proposto il trasferimento del giocatore X, per un importo di 100 000 EUR. Il 2 settembre 2010, X avrebbe fatto una controproposta a EUR 50 000, accettato dalla E. 16. Tuttavia, prima di trasferire l'importo di aggiudicazione, il X avrebbe consultato il Federazione di Football Association C (in prosieguo: FFC) e il Club Y 20 settembre 2010, circa la fattibilità del trasferimento, e ha scoperto, attraverso una lettera ricevuta da detta società, in data 28 settembre 2010 che il giocatore avrebbe lasciato il paese dal T marzo 2010 e che è entrato a far suo club d'origine, Y. 17. Inoltre, dopo aver controllato con TMS, X avrebbe anche scoperto che l' giocatore è stato registrato come "senza squadra". Il suo contratto con la E era rotto sulla base dell'art. 9 del contratto. 18. Il fatto che il club ha ottenuto Y giocatore affiliazione nel suo locale senza emissione di CIT non pregiudicherebbe la squadra X. 19. Quindi, X ha concluso che il giocatore non sarebbe mai stato regolarmente registrato con la E e, pertanto, il suo trasferimento da Y a X agisserait un trasferimento interno alla Federcalcio C. 20. 26 Dicembre, 2010, il trasferimento del giocatore X Y era verbalmente autorizzato dalla Federcalcio C e 28 dicembre 2010, il giocatore ha firmato un contratto di lavoro con X, per un periodo di 5 anni. 21. Il 5 aprile 2011, il club, Z, ha presentato una denuncia contro ignoti alla Confederation of African Football (di seguito TUF). La denuncia sarebbe stata inviato alla Federcalcio C. 21 Aprile 2011, il giocatore stato sospeso fino a nuovo avviso. Il 14 maggio 2011, il comitato organizzatore interclub competizioni CAF ha "deciso di squalificare la squadra di X Quindicesima edizione della Champions League CAF fatte salve le altre sanzioni che possono essere imposte dal CAF, "che sarebbe stato fornito e la Federazione delle Associazioni Calcistiche C. Club X fino ad oggi non hanno accesso il contenuto della decisione della detta Confederazione o è stata offerta la possibilità di sfida. Così, per il mancato rispetto o il giusto processo regolari, né il principio di proporzionalità, la decisione dovrebbe essere considerate nulle. 22. Secondo la X, il guasto della procedura di trasferimento del giocatore potrebbe essere a carico Y, E o C Association Football Federation, che potrebbe agire con più cautela nel caso in questione, ma non X, non il giocatore, che hanno agito in buona fede. 23. A sua volta, il giocatore ritiene che applicando s. 9 del contratto di lavoro, è sarebbe giustamente la risoluzione del contratto per colpa grave commessa dal e club o giusta causa sportiva. 24. Attraverso la sua lettera del 18 aprile 2011, il giocatore ha spiegato che, quando conclusione del contratto, è stato costretto ad accettare la E uno stipendio mensile di USD 3000, notevolmente più piccolo rispetto alla proposta iniziale di USD 10 000. Secondo il giocatore, sarebbe stato bello per rivendicare il risarcimento che era stato promesso all'inizio dei negoziati, il club avrebbe risposto con accuse di razzismo. Inoltre, il giocatore avrebbe ricevuto solo in parte il suo bonus di firma. Premium paese di Campione Nazionale T 2010, il premio di abilità per i playoff CIF e dei loro stipendi per i mesi di aprile a giugno 2010 solo non sarebbe mai stato pagato. Dal momento che il giocatore si è trovato in una situazione finanziaria molto difficile, ha deciso di visitare il suo paese nel giugno 2010, ripristinando la sua squadra originale, la Y, dove ha sviluppato per tre mesi prima di essere trasferito al X . 25. Nella sua risposta, ho completamente rifiutare la tesi dei convenuti. In primo luogo non ci sarebbe alcun dubbio sulla registrazione del giocatore con la E fino al 30 giugno 2011, in virtù di un contratto di lavoro stipulato tra le parti, inoltre, X avrebbe dovuto essere a conoscenza, dal momento 26. In realtà, sarebbe il giocatore che aveva abbandonato la E nel giugno 2010 senza alcuna giustificazione. Secondo E, s. 9 del contratto mirava a tutelare solo gli interessi del club per violazione del suo lettore obblighi contrattuali e potrebbe essere invocata da E. 27. Inoltre, non avrei mai violato i suoi obblighi contrattuali per il giocatore. Il Club ha cessato di pagare il giocatore quando ha abbandonato il suo posto di lavoro senza giusta causa. Allo stesso modo, il giocatore avrebbe preso alcuna iniziativa per mettere il preavviso E, tanto meno di porre fine al suo contratto di lavoro. Pertanto, il giocatore non ha il diritto di recedere dal contratto per giusta causa. 28. Nella loro replica, i convenuti sostengono la loro posizione precedente e indicano che la E avrebbe pagato alcun elemento di prova nel suo caso, per dimostrare che il giocatore sarebbe stato correttamente pagato. In realtà, il giocatore sarebbe stato versato per il mese di marzo 2010. Inoltre, la E non avrebbe mai inviato alcun avviso al lettore, sia per una partita di prima squadra o di riserva o di formazione. 29. Alla luce di quanto precede, i convenuti ritengono che senza alcuna colpa o in caso di risoluzione del contratto o la registrazione del giocatore con la X, non potevano carica. 30. La Y, come interveniente, conclude che nel maggio 2010, che avrebbe dovuto conoscenza della situazione del giocatore con la E - vale a dire il mancato pagamento dei salari, nessun visto insediamento, tranne la dimensione della E e la sua sostituzione da un giocatore straniero - a causa del quale il giocatore e avrei dovuto separare amichevolmente, lasciando al giocatore la scelta di essere trasferito in un nuovo club gratuitamente. Dato che il giocatore sarebbe registrato come "in sospeso conferma "nel TMS dal 11 giugno 2009, la Y ha accettato la sua proposta di entrare nel club. 31. Quando nel settembre 2010 la Y sono stati contattati dalla X sul trasferimento di giocatore, avrebbe più di contratto di arruolamento con la E, dato che il contratto con il country club T sarebbe venuto a scadenza nel giugno 2010. Pertanto, il 26 Dicembre 2010, il giocatore è stato trasferito al club club X Y seguito di un processo- trasferimento verbale e l'autorizzazione della Federazione delle Associazioni Calcistiche C. 32. Club Y avrebbe appreso che il 22 aprile 2011, con una lettera del Federazione delle Associazioni Calcistiche C che il contratto tra il giocatore e lo faccio sarebbe finito nel giugno 2011. Il 23 aprile 2011, il club sarebbe espresso osservazioni con la Federcalcio, per iscritto, in merito alla situazione del giocatore con la E e TMS durante il suo ritorno al paese C, e l'applicazione art. 9 del contratto del giocatore con E. 33. Infine, quando il Club Y appreso la decisione del FCA di squalificare il Club X Champions League per l'allineamento del giocatore in questione, considerato come irregolare, avrebbe inviato una lettera di oltraggio alla Federazione C Football Association, del 18 maggio 2011, che indica che il trasferimento del giocatore la X è stato fatto "in piena trasparenza e nel rigoroso rispetto delle leggi che ci dirigere ". II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se la sua giurisdizione il trattamento di questo problema è stata data. A questo proposito, il Consiglio ha osservato che questa domanda è stata presentata alla FIFA il 23 aprile 2011. Pertanto, l' Camera di Risoluzione delle controversie ha concluso che l'edizione 2008 del regolamento di Commissione per lo status dei giocatori e la Camera di Risoluzione delle controversie (in prosieguo: il regolamento) è applicabile al caso di specie (cfr. art 21 al 2 e 3, del regolamento di procedura..). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 al. 1 del Regolamento di Procedura e ha confermato che, ai sensi dell'art. 24 al. 1 e art. 22 letto. b) Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2010), la Camera di Risoluzione delle controversie è l'organo di governo di tale competenza casi con una dimensione internazionale, che riguarda una disputa diritto del lavoro tra un paese T club, un giocatore in C paese e due club del paese C. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (di seguito: il Regolamento) deve essere applicato il giusto equipaggiamento. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 26 al. 1 et al. 2 del Regolamento (edizione 2010), considerando che questa domanda è stata presentata il 23 aprile 2011 e ha concluso che per il 2010 il regolamento è applicabile a questo caso nel merito. 4. Una volta giurisdizione e norme di riferimento, definito la Camera di Risoluzione delle controversie attentamente considerati e analizzati gli argomenti e tutti i documenti presentati in udienza di questo caso, sia l'attore e il convenuto. 5. In primo luogo, i membri della Camera hanno ritenuto provata tra le parti, un contratto di lavoro è stato firmato il 30 novembre 2007, il periodo dal 1 dicembre 2007 al 30 giugno 2011, in cui il giocatore percepire, tra l'altro, di USD 100.000 bonus di firma, da pagare in due rate di USD 50 000 ciascuno nel mese di gennaio 2008 e gennaio 2009, il premio di cui le regole della E, USD 3000 stipendio mensile per le stagioni 2007/2008 e 2008/2009 e 4000 USD stipendio mensile per le stagioni 2009/2010 e 2010/2011. 6. Inoltre, questa sezione è notato, da un lato, la ricorrente afferma che mai non adempia ai suoi obblighi contrattuali nei confronti del giocatore. Tuttavia, questo Quest'ultimo avrebbe lasciato il club nel giugno 2010, senza alcun preavviso avanzare e quindi senza giusta causa. Nonostante i numerosi tentativi, il club non sarebbe mai stato in grado di unirsi al giocatore per telefono. 7. 4 Aprile 2011, tuttavia, il ricorrente avrebbe appreso, attraverso un corrispondenza Club Z, il giocatore sarebbe giocare regolarmente per il club nel country club C X. Dal momento che il rilascio di un CTI non sarebbe mai stata autorizzata dalla ricorrente - non essendo stato nemmeno necessario - quest'ultima riteneva trasferimento illegale di giocatore X. 8. In considerazione di quanto precede, la ricorrente ritiene che la risoluzione anticipata come il giocatore senza giusta causa. Club X, per il giocatore impegnato senza il dovuto processo di trasferimento internazionale è fissato per il danno causato al ricorrente, privati non solo un giocatore, ma anche l'importo di base della sua redenzione finale. Pertanto, l'attrice afferma il giocatore e il club a pagare una quantità X di USD 450.000, che si compone di 150.000 dollari corrispondente alla somma degli stipendi e bonus per il giocatore tenuto per il periodo dal 1 ° giugno 2010 fino al 30 Giugno 2012, USD 300.000 a titolo di risarcimento per danno non patrimoniale subito dal E, e costi. Inoltre, chiedo a quest'Aula di imporre sanzioni sportive alle controparti, e di dichiarare ogni successivo trasferimento del giocatore come dipendente in attesa del versamento di tali importi in E. 9. Successivamente, questa sezione viene passato all'analisi degli argomenti imputati e, a questo proposito, ha osservato che la X indica che l'E hanno abusato di trasferire il giocatore Y Club nel novembre 2007, ha visto non ha rispettato il limite di tre giocatori stranieri per club in vigore Paesi t per tempo. Pertanto, il giocatore non sarebbe mai stato regolarmente registrato con la E e sempre rimasto come "in attesa per il giocatore conferma "nel TMS. 10. Inoltre, la Camera ha preso in considerazione il fatto che il Club X non contesta dovuto essere a conoscenza della registrazione del giocatore al richiedente o ad avere proposto di trasferire l'ultimo nel settembre 2010. Tuttavia, quando la X appreso che il giocatore, a questo punto, non svolgono più di E, ma il Club Y, avrebbe mandato a concludere una Federazione di trasferimento interno C Football Association il 26 dicembre 2010. In considerazione di quanto precede, la X ritiene che se Y Club ha ottenuto l'affiliazione giocatore senza emissione CIT che non lo riguarda. 11. Successivamente, questa Camera ha anche osservato che, il 21 aprile 2011 e 14 Maggio 2011, il giocatore e X rispettivamente, sono stati sanzionati dalla causa della registrazione asseritamente illegittimo con il giocatore del club CAF. Secondo X, tale decisione dovrebbe essere considerato nullo, in quanto non sarebbe stata presa in conformità con le garanzie del giusto processo, né con il principio di proporzionalità. 12. Inoltre, la Camera ha preso in considerazione le argomentazioni del giocatore, che a sua volta considerato di avere era giusta causa di risoluzione del contratto di lavoro con l'attore nel giugno 2010, sulla base dell'art. 9 del contratto. Il giocatore sostiene di non aver visto i loro stipendi per i mesi di aprile a giugno 2010, il premio di Campione Nazionale 2010, o il premio di abilità per i giochi playoff CAF. Allo stesso modo, il suo bonus di firma sarebbe stato pagato solo in parte. Situato in una situazione finanziaria molto difficile nel giugno 2010, ha deciso di tornare a casa e reintegrare C Club Y della forza lavoro, dove ha giocato per tre mesi prima di essere trasferito a X. 13. Successivamente, questa Camera è consapevole del fatto che la ricorrente, la sua risposta, ha detto che il giocatore non ha il diritto di risolvere il contratto in base all'art. 9 del contratto, poiché quest'ultima sarebbe stata prevista proteggere il club per violazione del suo lettore obblighi contrattuali. La ricorrente non avrebbe mai inoltre sono stati messi in comunicazione da parte del giocatore a causa di presunti arretrati di stipendio o sono stati informati della sua intenzione di porre fine al contratto. 14. Inoltre, i convenuti ad indicare nella loro controreplica, che la ricorrente paga alcuna prova documentale per dimostrare il suo caso che il giocatore sarebbe ancora sono stati adeguatamente pagati. Infatti, il giocatore aggiunge che non è stato pagato dal marzo 2010 e che non è mai stato inviato un avviso, se per una partita o di formazione. 15. Infine, il Consiglio ha preso atto delle osservazioni formulate dal Club e Y in questa contesto, ha osservato che essa sostiene di aver appreso della cessazione contratto da parte del giocatore, firmato nel giugno 2010 e presumibilmente amichevolmente dopo una serie di violazioni del contratto da parte del richiedente. Perché il giocatore aveva più di contratto di arruolamento con E ed è stato registrato come "in In attesa di conferma "nel TMS dal 11 giugno 2009, il Club ha deciso di Y di impegnarsi, nel dicembre 2010, il trasferimento del giocatore Club Club X Y sarebbe stata autorizzata dalla Federcalcio C. E 'stato solo ad aprile 2011 il Club Y è stato detto dalla Federcalcio che il contratto di C tra il lettore e non sarebbe finita fino a giugno 2011. Secondo il Club Y, trasferire Il giocatore X è stato infatti "in piena trasparenza e nel rispetto rigoroso leggi che ci governano. " 16. In considerazione dei punti precedenti e prima di accendere l'analisi del contenuto argomenti relativi alla controversia contrattuale in questione, i membri della Camera erano desiderosi di fare una considerazione preliminare sulla registrazione del giocatore. 17. In primo luogo, quest'Aula ha osservato che, dato l'insieme delle le argomentazioni presentate dalle parti della controversia, la questione di fondo alla base del caso di specie, era che la regolarità dei trasferimenti multipli del giocatore - vale a dire, Y Club E, E per Club Y e X in essa - così come lo stato della sua iscrizione nel TMS 18. A questo proposito, questa Sezione ha ricordato la sua costante giurisprudenza secondo che la validità di un contratto di lavoro - dalla riunione delle menti di imprenditori capaci, su un determinato oggetto e la causa legale - è assolutamente indipendente di validazione formale o registrazione di detto contratto, così come la registrazione del giocatore con l'associazione. Pertanto, membri della Camera sono stati del parere che, il 30 novembre 2007, la ricorrente e il giocatore aveva un contratto di lavoro valido vincolanti. 19. In vista della relazione tra la regolarità registrazione del giocatore e la validità del contratto, o meglio la loro indipendenza, la Casa proceduto all'analisi degli argomenti delle parti in merito alla vertenza contrattuale in questione. 20. A questo proposito, la Camera ritenuto che il problema fondamentale in questo controversia, considerando la denuncia della E e le argomentazioni presentate dal giocatore, il Club X e Y Club, era se il contratto è stato risolto unilateralmente con o senza giusta causa da parte del giocatore, e quanto dovrebbe essere responsabile per la risoluzione in questione. 21. A tal fine, la Sezione ha ribadito la necessità di definire caso per caso quello che una rescissione unilaterale senza giusta causa del contratto di lavoro. 22. La Camera ha inoltre preso atto allora e nella misura in cui si determina che il contratto è stato risolto senza giusta causa, sarebbe necessario stabilire conseguenze finanziarie e / o sportivi per il partito avrebbe ingiustamente causato rescissione. 23. E quindi per determinare se il contratto è stato completato, con o senza giusta causa e quanto sarebbe stato responsabile, la Camera ha analizzato gli argomenti presentati dalle parti. 24. A questo proposito, il Consiglio ha osservato che la ricorrente sostiene che il giocatore Avrei lasciato nel giugno 2010. Analogamente, la sezione ha osservato che il giocatore in sua lettera del 18 Aprile 2011 allegato alla sua risposta, ha detto che avrebbe anche T ha lasciato il paese per tornare a casa C nel giugno 2010. In mancanza di prove scritte conclusivo sulla data esatta della risoluzione del contratto di lavoro e in vista convergenza delle accuse formulate dal richiedente e da parte del giocatore, Questa Sezione ha ritenuto che la sua partenza in modo permanente di posti di lavoro, il giocatore ha completato la risoluzione del contratto di lavoro nel mese di giugno 2010. 25. Successivamente, quest'Aula ha analizzato gli argomenti del giocatore e in questo senso, ha osservato che gli Stati non hanno ricevuto i loro stipendi da marzo a giugno 2010, premio di Campione Nazionale 2010, o il premio per i giochi di abilità CIF playoff. Inoltre, ha detto di aver ricevuto solo in parte il suo bonus firma. 26. Allo stesso modo, la Camera ha analizzato le argomentazioni del ricorrente, in cui si afferma non hanno commesso alcuna colpa che può essere imputata sul pagamento stipendi e bonus al giocatore, e hanno mantenuto il pagamento delle retribuzioni fino a quando il giocatore di lasciare il paese T. Inoltre, la ricorrente non fa valere sono stati messi in comunicazione da parte del giocatore a causa di presunte rivendicazioni salariali a lui. 27. A questo proposito, la Camera ha osservato che, in base al principio fondamentale onere della prova, anche previsto all'art. 12 al. 3 del Regolamento di procedura, la parte che chiede un diritto derivante da un presunto è stato costretto a presentare prove documentali a sostegno dei suoi argomenti. Pertanto, l' Camera ha ritenuto che, in questo caso, spettava alla ricorrente fornire la prova di aver ottemperato agli obblighi contrattuali stabiliti nel contratto. 28. A questo proposito, questa sezione ha rilevato che nel caso di specie, la ricorrente non aveva presentato alcun documento relativo al pagamento degli importi richiesto dal giocatore e, così facendo, aveva accettato le accuse di giocatore il mancato pagamento degli stipendi da marzo a giugno 2010 e premi dovuto ai sensi del contratto. In questo contesto, la Camera era del parere che l'argomento della ricorrente che il giocatore non avrebbe mai messi in comunicazione a causa delle sue rivendicazioni salariali è rimasta senza risposta, dal momento che, a sua volta, aveva non ha presentato alcuna prova documentale a confutare l'esistenza di queste affermazioni al giocatore. 29. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che, in assenza di prove conclusive In caso contrario, il club era in debito con retribuzione del giocatore per il mese di Marzo a giugno 2010, nonché la sua Premium Campione nazionale nel 2010, il suo premio qualificazione per i playoff AFC, e una parte del suo bonus per la firma. 30. A questo punto, la Camera ha voluto ricordare alle parti la sua consolidata giurisprudenza che il mancato pagamento degli stipendi per più di due mesi potrebbe dare al giocatore il diritto di recedere dal contratto per giusta causa. 31. Inoltre, la sezione ha anche osservato che la ricorrente, da un lato, accusa il giocatore di aver abbandonato il suo lavoro senza preavviso o giustificazione, e il giocatore, invece, accusa la società di non avere mai ha inviato un invito a riprendere le proprie attività al club. A questo proposito, Camera osserva inoltre che il ricorrente sostiene di aver avuto buon tentativo collegare il lettore al telefono, non ci sono mai a raggiungere. 32. In questo senso e in questo caso, la Camera ritenuto che apparteneva ricorrente sulla base del rapporto contrattuale esistente tra le parti per richiedere il ritorno del giocatore al suo lavoro dopo la sua presunta mancanza registrato. In altre parole, la Camera ha rilevato che la ricorrente aveva, in caso di prolungata assenza del giocatore, messo preavviso di tornare al suo lavoro in un tempo ragionevole. 33. Nel nostro caso, questa Camera ha tenuto a ricordare al lettore hanno detto di aver ricevuto alcun invito a riprendere le attività al club. Inoltre, la Camera ha preso atto che nessuna prova contraria è stato fornito dal club, vale a dire nessun documento comprovante la partenza del giocatore e chiede l'immediata ripresa delle sue attività con la E era stato attaccato in un file del richiedente. In considerazione di quanto precede e dato il principio generale di onere della prova ai s. 12, par. 3 del Regolamento di procedura, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie erano del parere che il club non aveva sufficientemente dimostrato il suo interesse per il ritorno del giocatore alla sua attività o conservazione del rapporto contrattuale tra le parti. 34. Successivamente, questa Camera ha esaminato le argomentazioni della ricorrente, che il giocatore non ha il diritto di recedere dal contratto, sulla base della sua arte. 9, quando sarebbe stato previsto per tutelare gli interessi del club per violazione del contratto del giocatore. A questo proposito, la Camera ha respinto l'interpretazione dell'articolo da parte del richiedente, a causa della sua parzialità e arbitrarietà in favore della ricorrente. In questo contesto, la Camera ha ritenuto che tale interpretazione della suddetta clausola, che permette la continuazione o la cessazione del rapporto contrattuale alla completa discrezione del club di E, mancava di obiettività ed è nato il giocatore un aggravio ingiustificato nel contesto della domanda dei suoi diritti finanziari. 35. In considerazione di quanto sopra e dato il fatto che nessuna richiesta riconvenzionale è stata presentata dagli imputati, i membri del Camera di Risoluzione delle controversie ha concluso che, non avendo impegni obblighi finanziari nei confronti del giocatore, la ricorrente aveva violato il contratto di lavoro e, In questo modo, ha creato per il giocatore giusta causa per terminare l' contratto. Quindi questa Camera ha deciso che nessun indennizzo è dovuto dal giocatore al ricorrente e la domanda attorea deve essere completamente respinta. Di conseguenza, né il club né il Club X Y sarebbe solidalmente responsabili per il pagamento di tale indennità. 36. Inoltre, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha respinto la richiesta del giocatore per quanto riguarda il pagamento delle spese legali ai sensi dell'art. 18, comma. 4 del Regolamento Codice di procedura e la giurisprudenza ha stabilito che Casa su di esso. 37. Infine, e per una buona amministrazione, Camera di Risoluzione Contenzioso ha tenuto a sottolineare ancora una volta che la validità del contratto di lavoro è assolutamente indipendente della registrazione del giocatore con la federazione interessato. In questo caso, e la mancanza di prove convincenti del contrario, un CIT del 10 gennaio 2008 è stato effettivamente rilasciato dalla Federazione Calcio Associazione per il calcio T e, pertanto, Sembra che il giocatore è stato regolarmente registrato con il richiedente. Tuttavia, dopo il ritorno del giocatore nel paese e la sua reintegrazione con C Club forza lavoro Y, sembra che non CIT è stata emessa fino ad oggi dal T Federcalcio per la Football Association C. In questo riguardo, la Camera sottolineato che le condizioni per la registrazione di giocatore con il suo nuovo club, ai sensi dell'art. 9 cpv. 1 del Regolamento di FIFA non sembra essere stato incontrato finora. III. La decisione della Camera di risoluzione delle controversie della domanda del ricorrente, Club E, è respinta. Nota sulla decisione motivata (corsia di destra) Sensi dell'articolo 63, paragrafo 1, dello Statuto della FIFA, questa decisione è probabile un appello al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). Il ricorso deve essere presentato entro 21 giorni dalla notifica della decisione e deve contenere tutte elementi di cui al punto 2 delle direttive impartite dal CAS, copia del quale è allegata al presentare. Il chiamante ha altri 10 giorni dopo la scadenza del termine per depositare la sua breve appello contenente una descrizione dei fatti e argomentazioni giuridiche fondate sul ricorso (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo della Corte di arbitrato per lo sport è il seguente: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org A nome della Camera di Risoluzione delle Controversie Markus Kattner Vice Segretario Generale ______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2011-2012) - labour disputes – official version by www.fifa.com –Décision de la Chambre de Résolution des Litiges (CRL) ayant siégé à Zurich, Suisse, le 28 mars 2012, dans la composition suivante: au sujet d’une plainte soumise par le club, E, ci-après, le demandeur à l’encontre du joueur, B, et le club, X, et le club, Y, ci-après, les défendeurs concernant un litige contractuel entre les parties I. En fait 1. Le 30 novembre 2007, le joueur , B (ci-après : le joueur), et le club, E (ci-après : l’E ou le demandeur), ont signé un contrat de travail (ci-après : le contrat) allant du 1er décembre 2007 au 30 juin 2011. 2. Conformément à l’art. 2 du contrat, celui-ci est « renouvelable par tacite reconduction pour une durée d’une année (12 mois), sauf résiliation avec un préavis de six (6) mois par l’une des parties ». 3. Selon l’art. 4 dudit contrat, il était convenu que le joueur percevrait, pendant la durée du contrat, les sommes suivantes : - USD 100 000 en prime de signature, payable en deux versements de USD 50 000 chacun, en janvier 2008 et en janvier 2009 ; - la prime prévue dans le règlement intérieur de l’E ; - USD 3 000 de salaire mensuel, pour les saisons 2007/2008 et 2008/2009, et USD 4 000 de salaire mensuel pour les saisons 2009/2010 et 2010/2011 ; - un billet d’avion aller-retour du pays C- pays T- pays C par an ; - une voiture ; - 500 d’indemnité de logement, tout compris. 4. L’article 9 dudit contrat, à son tour, précise que « sans préjudice des indemnités pouvant être réclamées par le club, le présent contrat sera résilié de plein droit sans qu’il n’y ait besoin de recourir à une quelconque formalité en cas d’inexécution ou de mauvaise exécution de l’une des causes de ses suites ou annexes ». 5. Le 23 avril 2011, l’E a déposé une plainte auprès de la FIFA à l’encontre du joueur et de son club actuel, le X (ci-après : le X), fondée sur la résiliation unilatérale du contrat par le joueur et sur le comportement fautif de son club actuel par rapport à la réglementation en vigueur sur le transfert des joueurs, demandant ainsi le montant de USD 450 000, qui se décomposent en: - USD 150 000 en réparation du préjudice matériel subi par le club, correspondant à la somme des salaires et des primes dues au joueur, depuis le début de son absence jusqu’à l’expiration minimale de son contrat, c’est-à-dire 25 mois de salaires à USD 4 000 plus la prime de USD 50 000 ; - USD 300 000 en réparation du dommage moral subi par le club ; - frais de procédure. 6. En outre, l’E demande à la Chambre de Résolution des Litiges d’infliger aux parties adverses les sanctions sportives adéquates et à déclarer que toute autorisation et/ou qualification légale relative à un éventuel transfert du joueur vers un autre club reste tributaire du paiement intégral de ces montants à l’E. 7. D’après le club E, depuis le mois de juin 2010 le joueur aurait abandonné ses activités auprès de l’E sans aucun avertissement préalable. Le club, à maintes reprises, aurait eu beau essayer de contacter le joueur par téléphone, il n’aurait jamais obtenu de réponse. 8. Le 2 septembre 2010, l’E aurait été contacté par l’agent du joueur à propos d’une proposition de transfert définitif de ce dernier au X, moyennant la somme de EUR 50 000. Bien que le club E ait de principe donné son accord au transfert proposé, l’opération serait restée sans suite et aucun accord n’aurait été matérialisé. 9. Afin de sauvegarder ses droits et d’éviter la conclusion d’un transfert frauduleux, l’E aurait averti la FIFA de ladite situation, par le biais d’une correspondance datée du 8 mars 2011. 10. Le 4 avril 2011, l’E aurait été surpris par la correspondance reçue du club Z, révélant que le joueur en question était qualifié avec le X pour la Champions League et demandant si l’émission d’un Certificat International de Transfert (ci-après : CIT) du joueur aurait été autorisée par le club E. À ce moment, le joueur aurait déjà participé au match entre le club X et le club Z et, selon les informations du site officiel du X, le joueur ferait partie de l’effectif de ce club. l’E, pourtant, n’aurait jamais autorisé la délivrance du CIT pour le joueur. 11. Au vu de ce qui précède, le joueur aurait résilié le contrat de travail avant son terme et de manière abusive, et par conséquent, l’E aurait été privé du montant provenant de son rachat. 12. L’E n’aurait jamais failli à ses obligations contractuelles envers le joueur. À son départ, l’E aurait été privé non seulement des services d’un joueur de base, mais également de la possibilité de le remplacer par un autre joueur de son niveau, car la rupture du contrat serait intervenue à un moment où l’E ne pouvait pas facilement trouver un autre joueur. 13. Pour avoir illégalement engagé un joueur tout en sachant qu’il était déjà lié par un contrat de travail avec un autre club et pour ne pas avoir respecté la procédure légale d’obtention du CIT, le X serait donc solidaire du dommage causé à l’E, ce qui suppose sa condamnation à payer solidairement avec le joueur les montants réclamés. 14. Dans sa réponse, le X, signale que l’E aurait commis un abus en signant un contrat de transfert pour le joueur en question avec le club Y, i.e. le dernier club avec lequel le joueur aurait été enregistré avant de partir à l’E: l’E ne pouvait transférer que trois joueur étrangers et le joueur B a été le quatrième transfert. Par conséquent, le joueur n’aurait jamais été en séjour régulier de longue durée dans le pays T, n’ayant reçu qu’une énorme quantité de visas temporaires et restant ainsi toujours comme « joueur en attente de confirmation » dans TMS. 15. Le 23 août 2010, l’E aurait proposé le transfert du joueur au X, pour un montant de EUR 100 000. Le 2 septembre 2010, le X lui aurait fait une contreproposition pour EUR 50 000, acceptée par l’E. 16. Pourtant, avant d’avoir transféré le montant accordé, le X aurait consulté la Fédération de Football-Association C (ci-après : FFC) et le club Y, le 20 septembre 2010, à propos de la faisabilité dudit transfert, et découvert, par le biais d’une lettre reçue dudit club, datée du 28 septembre 2010, que le joueur aurait quitté au pays T depuis le mois de mars 2010 et qu’il aurait rejoint son club d’origine, le Y. 17. En outre, après une vérification auprès du TMS, le X aurait aussi découvert que le joueur était enregistré comme « sans club ». Son contrat avec l’E aurait été rompu sur la base de l’art. 9 dudit contrat. 18. Le fait que le club Y ait obtenu l’affiliation du joueur au sein de son club sans délivrance de CIT ne concernerait pas le club X. 19. Ainsi, le X a conclu que le joueur n’aurait jamais été régulièrement enregistré auprès de l’E et que, par conséquent, son transfert du Y au X s’agisserait d’un transfert interne à la Fédération de Football Association C. 20. Le 26 décembre 2010, le transfert du joueur du Y au X aurait été verbalement autorisé par la Fédération de Football Association C, et le 28 décembre 2010, le joueur aurait signé un contrat d’engagement avec le X, pour un terme de 5 ans. 21. Le 5 avril 2011, le club, Z, a déposé une plainte à l’encontre du X auprès de la Confédération Africaine de Football (ci-après : CAF). Ladite plainte n’aurait été envoyée qu’à la Fédération de Football Association C. Le 21 avril 2011, le joueur a été suspendu jusqu’à nouvel ordre. Le 14 mai 2011, la Commission d’organisation des compétitions interclubs de la CAF a « décidé de disqualifier l’équipe de X de la quinzième édition de la CAF à la Champions League sans préjudice à d’autres sanctions qui peuvent être infligées par la CAF », ce que n’aurait été communiqué qu’à la Fédération de Football Association C. Club X n’aurait à ce jour pas eu accès au contenu de la décision de ladite Confédération ou été offert la possibilité de la contester. Ainsi, pour ne pas avoir respecté ni les garanties d’une procédure régulière ni le principe de la proportionnalité, ladite décision devrait être considérée comme nulle de plein droit. 22. Selon le X, la faute dans la procédure du transfert du joueur pourrait être reprochée au Y, à l’E ou à la Fédération de Football Association C, qui auraient pu agir plus prudemment dans le cas en question, mais pas au X, non plus au joueur, qui auraient agi en toute bonne foi. 23. À son tour, le joueur considère qu’en appliquant l’art. 9 du contrat de travail, il aurait à bon droit mis fin audit contrat pour faute grave commise par le club E, soit pour juste cause sportive. 24. Par le biais de sa lettre datée du 18 avril 2011, le joueur a expliqué que, lors de la conclusion du contrat de travail, il aurait été obligé par l’E d’accepter un salaire mensuel de USD 3 000, considérablement plus modeste que la proposition initiale de USD 10 000. Selon le joueur, il aurait eu beau réclamer la rémunération qui lui a été promis au début des négociations, le club ne lui aurait répondu qu’avec des reproches à caractère raciste. En plus, le joueur n’aurait reçu que partiellement sa prime de signature. La prime de Champion National du pays T 2010, la prime de qualification pour les matchs éliminatoires de la CAF ainsi que ses salaires pour les mois d’avril à juin 2010 ne lui auraient jamais été payés. Puisque le joueur se retrouvait dans une situation financière très délicate, il a décidé de se rendre à son pays en juin 2010, réintégrant son équipe d’origine, le Y, où il aurait évolué pendant trois mois, avant d’être transféré au X. 25. Dans sa réplique, l’E refuse entièrement l’argumentation des parties défenderesses. D’abord il n’y aurait aucun doute sur l’enregistrement du joueur auprès de l’E jusqu’au 30 juin 2011, conformément au contrat de travail signé entre les parties ; en outre, le X en aurait été conscient, dès lors que ce dernier aurait offert à l’E la somme de EUR 50 000 pour le transfert du joueur. 26. En fait, ce serait le joueur qui aurait déserté l’E en juin 2010 sans aucune justification. Selon l’E, l’art. 9 du contrat aurait été prévu pour protéger seulement les intérêts du club en cas de manquement de son joueur à ses obligations contractuelles et ne pourrait être invoqué que par l’E. 27. De plus, l’E n’aurait jamais failli à ses obligations contractuelles envers le joueur. Le club n’aurait cessé de rémunérer le joueur que lorsqu’il a déserté son lieu de travail sans motif. De même, le joueur n’aurait entrepris aucune démarche visant à mettre l’E en demeure, encore moins à résilier son contrat de travail. Par conséquent, le joueur n’aurait pas le droit de résilier le contrat avec juste cause. 28. Dans leur duplique, les parties défenderesses maintiennent leur position antérieure et indiquent que l’E n’aurait versé aucune pièce justificative à son dossier, pour prouver que le joueur aurait été correctement payé. En fait, le joueur n’aurait plus été payé depuis le mois de mars 2010. D’ailleurs, l’E n’aurait jamais adressé la moindre convocation au joueur, que ce soit pour un match d’équipe première ou réserve, ou pour un entraînement. 29. Au vu de ce qui précède, les parties défenderesses considèrent qu’aucune faute, soit relative à la résiliation du contrat ou à l’enregistrement du joueur avec le X, ne leur pourrait être reprochée. 30. Le Y, en tant que partie intervenante, affirme que, en mai 2010, il aurait pris connaissance de la situation du joueur auprès de l’E - i.e. non-paiement de salaire, absence de visa d’établissement, exclusion de l’effectif de l’E, et son remplacement par un joueur étranger -, à cause de laquelle le joueur et l’E auraient été obligés de se séparer à l’amiable, laissant au joueur le choix d’être transféré à un nouveau club à titre gratuit. Vu que le joueur serait enregistré comme « en attente de confirmation » dans TMS depuis le 11 juin 2009, le Y aurait accepté sa proposition pour rejoindre le club. 31. Lorsqu’en septembre 2010 le Y aurait été contacté par le X à propos du transfert du joueur, ce dernier n’aurait plus d’engament contractuel avec l’E, vu que son contrat avec le club du pays T serait arrivé à son terme en juin 2010. Par conséquent, le 26 décembre 2010 le joueur aurait été transféré du club Y au club X, suite à un procès- verbal de transfert et à l’autorisation de la Fédération de Football Association C. 32. Le Club Y n’aurait appris que le 22 avril 2011, par le biais d’une lettre de la Fédération de Football Association C, que le contrat entre le joueur et l’E ne s’achèverait qu’en juin 2011. Le 23 avril 2011, le Club Y aurait fait part de ses observations à la Fédération de Football Association, par écrit, concernant la situation du joueur auprès de l’E et dans TMS lors de sa rentrée au pays C, ainsi que l’application de l’art. 9 du contrat du joueur avec l’E. 33. Enfin, lorsque le Club Y a appris la décision de la CAF de disqualifier le Club X de la Ligue des Champions à cause de l’alignement du joueur en question, considéré comme irrégulier, il aurait adressé une lettre d’indignation à la Fédération de Football Association C, datée du 18 mai 2011, indiquant que le transfert du joueur au X aurait été fait « en toute transparence et dans le respect strict des lois qui nous dirigent ». II. Considérants de la Chambre de Résolution des Litiges 1. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges a analysé si sa compétence à traiter le présent litige était donnée. À cet égard, la Chambre a pris note de ce que la présente demande a été soumise à la FIFA le 23 avril 2011. Par conséquent, la Chambre de Résolution des Litiges a conclu que l’édition 2008 du Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (ci-après: les Règles de Procédure) est applicable au présent litige (cf. art. 21 al. 2 et 3 des Règles de Procédure). 2. Par la suite, les membres de la Chambre se sont référés à l’art. 3 al. 1 des Règles de Procédure et ont confirmé que, en application de l’art. 24 al. 1 et art. 22 lit. b) du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2010), la Chambre de Résolution des Litiges est l’organe décisionnel compétent pour connaître du présent cas, comportant une dimension internationale, qui concerne un litige relatif au droit du travail entre un club du pays T, un joueur du pays C et deux clubs du pays C. 3. De plus, la Chambre a analysé quelle édition du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (ci-après : le Règlement) devrait être appliquée quant au droit matériel. À cet égard, la Chambre s’est référée à l’art. 26 al. 1 et al. 2 dudit Règlement (édition 2010), en considérant que la présente demande a été introduite le 23 avril 2011, et a conclu que l’édition 2010 du Règlement est applicable au présent litige quant au droit matériel. 4. Une fois sa compétence et la réglementation applicable établies, la Chambre de Résolution des Litiges a soigneusement pris en considération et analysé les arguments ainsi que tous les documents présentés lors de l’instruction du présent dossier, tant par le demandeur que par le défendeur. 5. En premier lieu, les membres de la Chambre ont considéré qu’il était avéré qu’entre les parties en cause, un contrat de travail avait été signé le 30 novembre 2007, pour la période allant du 1er décembre 2007 au 30 juin 2011, selon lequel le joueur percevrait, inter alia, USD 100 000 de prime à la signature, payable en deux versements de USD 50 000 chacun en janvier 2008 et en janvier 2009, la prime prévue dans le règlement intérieur de l’E, USD 3 000 de salaire mensuel pour les saisons 2007/2008 et 2008/2009, et USD 4 000 de salaire mensuel pour les saisons 2009/2010 et 2010/2011. 6. En outre, la Chambre de céans a remarqué, d’un côté, que le demandeur déclare ne jamais avoir failli à ses obligations contractuelles envers le joueur. Pourtant, ce dernier aurait quitté le club au mois de juin 2010, sans aucun avertissement préalable et par conséquent, sans juste cause. Malgré de nombreuses tentatives, le club n’aurait jamais réussi à joindre le joueur par téléphone. 7. Le 4 avril 2011 pourtant, le demandeur aurait appris, par le biais d’une correspondance du club Z, que le joueur jouerait régulièrement pour le club du pays C du club X. Dès lors que l’émission d’un CIT n’aurait jamais été autorisée par le demandeur - n’ayant même pas été requise - ce dernier considère comme illégal le transfert du joueur au X. 8. Au vu de ce qui précède, le demandeur considère la résiliation anticipée du contrat par le joueur comme sans juste cause. Le Club X, pour avoir engagé le joueur sans respecter la procédure de transfert international, serait solidaire du dommage causé au demandeur, privé non seulement d’un joueur de base mais aussi du montant provenant de son éventuel rachat. Par conséquent, le demandeur réclame du joueur et du club X le paiement du montant de USD 450 000, qui se décompose en USD 150 000 correspondant à la somme des salaires et des primes dus au joueur pour la période allant du 1er juin 2010 jusqu’au 30 juin 2012, USD 300 000 à titre de réparation du dommage moral subi par l’E, et des frais de procédure. En outre, l’E demande à la Chambre de céans d’infliger des sanctions sportives aux parties adverses, ainsi que de déclarer tout transfert ultérieur du joueur comme tributaire du paiement intégral desdits montants à l’E. 9. Par la suite, la Chambre de céans est passée à l’analyse de l’argumentation des parties défenderesses et, à cet égard, elle a pris note du fait que le X signale que l’E aurait commis un abus en transférant le joueur du Club Y, en novembre 2007, vu qu’il n’aurait pas respecté la limite de trois joueurs étrangers par club en vigueur au pays T à ce moment-là. Par conséquent, le joueur n’aurait jamais été régulièrement enregistré auprès de l’E et resta toujours comme « joueur en attente de confirmation » dans le système TMS. 10. En outre, la Chambre a pris en considération le fait que le Club X ne conteste pas avoir été conscient de l’enregistrement du joueur auprès du demandeur ni d’avoir proposé à ce dernier son transfert en septembre 2010. Cependant, lorsque le X a appris que le joueur, à ce moment-là, ne jouerait plus pour l’E, mais pour le Club Y, il se serait adressé à ce dernier pour conclure un transfert interne à la Fédération de Football Association C, le 26 décembre 2010. Au vu de ce qui précède, le X est d’avis que, si le Club Y a obtenu l’affiliation du joueur en son sein sans délivrance de CIT, cela ne le concerne pas. 11. Par la suite, la Chambre de céans a aussi pris note de ce que, le 21 avril 2011 et le 14 mai 2011, le joueur et le X respectivement, auraient été sanctionnés par la CAF en raison de l’enregistrement prétendument irrégulier du joueur auprès dudit club. Selon le X, une telle décision devrait être considérée comme nulle de plein droit, dès lors qu’elle n’aurait pas été prise en conformité avec les garanties d’une procédure régulière ni avec le principe de la proportionnalité. 12. Également, la Chambre a considéré l’argumentation du joueur, lequel, à son tour, considère avoir eu juste cause pour résilier le contrat de travail avec le demandeur en juin 2010, sur la base de l’art. 9 du contrat. Le joueur affirme ne pas avoir perçu ses salaires pour les mois d’avril jusqu’à juin 2010, la prime de Champion National de 2010, ou la prime de qualification pour les matchs éliminatoires de la CAF. De même, sa prime à la signature ne lui aurait été payée que partiellement. Se trouvant dans une situation financière très délicate en juin 2010, il a décidé de rentrer au pays C et de réintégrer les effectifs du Club Y, où il a évolué pendant trois mois avant d’être transféré au X. 13. Par la suite, la Chambre de céans a pris connaissance de ce que le demandeur, dans sa réplique, considère que le joueur n’aurait pas le droit de résilier le contrat sur la base de l’art. 9 dudit contrat, puisque ce dernier n’aurait été prévu que pour protéger le club en cas de manquement du joueur à ses obligations contractuelles. Le demandeur ajoute ne jamais avoir été mis en demeure par le joueur à cause des prétendus arriérés de salaire, ni avoir été prévenu de son intention de résilier le contrat. 14. De plus, les parties défenderesses indiquent dans leur duplique que le demandeur ne verse aucune pièce justificative à son dossier pour prouver que le joueur aurait toujours été correctement payé. En fait, le joueur rajoute qu’il n’a plus été payé depuis le mois de mars 2010 et que l’E ne lui a jamais adressé une convocation, que ce soit pour un match ou un entraînement. 15. Enfin, la Chambre a pris note des observations faites par le Club Y et, dans ce contexte, a observé que ce dernier affirme avoir pris connaissance de la résiliation du contrat par le joueur, conclue en juin 2010 et prétendument à l’amiable, suite à une série de manquements contractuels de la part du demandeur. Vu que le joueur n’avait plus d’engament contractuel avec l’E et qu’il était enregistré comme « en attente de confirmation » dans TMS depuis le 11 juin 2009, le Club Y aurait décidé de l’engager ; en décembre 2010, le transfert du joueur du Club Y au Club X aurait été autorisé par la Fédération de Football Association C. Ce n’est qu’en avril 2011 que le Club Y a appris par la Fédération de Football Association C que le contrat entre le joueur et l’E ne prendrait fin qu’en juin 2011. Selon le Club Y, le transfert du joueur au X aurait été fait « en toute transparence et dans le respect strict des lois qui nous dirigent ». 16. Au vu des considérants précédents et avant de se pencher sur l’analyse du contenu des arguments relatifs au litige contractuel en question, les membres de la Chambre ont tenu à faire une considération préliminaire à propos de l’enregistrement du joueur. 17. Tout d’abord, la Chambre de céans a remarqué que, compte tenu de l’ensemble de l’argumentation présentée par les parties au litige, la question fondamentale sousjacente à la présente affaire était celle de la régularité des multiples transferts du joueur - c’est-à-dire, du Club Y à l’E, de l’E au Club Y et de ce dernier au X - ainsi que celle du statut de son enregistrement dans le système TMS 18. À cet égard, la Chambre de céans a rappelé sa jurisprudence bien établie selon laquelle la validité d’un contrat de travail - issu de la rencontre des volontés des contractants capables, portant sur un objet certain et une cause licite - est absolument indépendante de la validation officielle ou de l’enregistrement dudit contrat, ainsi que de l’enregistrement du joueur auprès de l’association concernée. Par conséquent, les membres de la Chambre ont été d’avis que, le 30 novembre 2007, le demandeur et le joueur avaient conclu un contrat de travail valide et contraignant. 19. Compte tenu des considérations sur la relation entre la régularité de l’enregistrement du joueur et la validité du contrat, ou plutôt sur leur indépendance, la Chambre est passée à l’analyse de l’argumentation des parties concernant le litige contractuel en question. 20. À cet égard, la Chambre a considéré que la question fondamentale dans le présent litige, considérant la plainte de l’E et les arguments apportés par le joueur, le Club X et le Club Y, était d’établir si le contrat avait été terminé unilatéralement avec ou sans juste cause par le joueur, et quelle partie devait être tenue pour responsable de la résiliation en question. 21. À cet effet, la Chambre de céans a rappelé qu’il convenait de définir au cas par cas ce qu’est une résiliation unilatérale et sans juste cause d’un contrat de travail. 22. La Chambre a également souligné qu’ensuite et dans la mesure où il serait établi que le contrat aurait été terminé sans juste cause, il serait nécessaire d’établir les conséquences financières et/ou sportives pour la partie qui aurait injustement causé la rescision. 23. Par conséquent et afin d’établir si le contrat a été terminé avec ou sans juste cause et quelle partie en aurait été responsable, la Chambre a procédé à l’analyse des arguments présentés par les parties. 24. À cet égard, la Chambre a pris note de ce que le demandeur affirme que le joueur aurait quitté l’E en juin 2010. De même, la Chambre a observé que le joueur, dans sa lettre datée du 18 avril 2011 jointe à sa réponse, indique également qu’il aurait quitté le pays T pour rentrer au pays C en juin 2010. À défaut de preuves écrites irréfutables concernant la date exacte de la rescision du contrat de travail et au vu de la convergence des allégations apportées par le demandeur et par le joueur, la Chambre de céans a considéré qu’en abandonnant de manière permanente son poste de travail, le joueur a procédé à la résiliation du contrat de travail en juin 2010. 25. Par la suite, la Chambre de céans a analysé l’argumentation du joueur et, à ce sujet, a pris note de ce qu’il déclare ne pas avoir perçu ses salaires de mars à juin 2010, la prime de Champion National de 2010, ou la prime de qualification pour les matchs éliminatoires de la CAF. Aussi, il déclare n’avoir reçu que partiellement sa prime à la signature. 26. De même, la Chambre a analysé l’argumentation du demandeur, lequel affirme n’avoir commis aucune faute qui puisse lui être reprochée concernant le paiement des salaires et des primes au joueur, et avoir maintenu le paiement des salaires jusqu’à ce que le joueur parte du pays T. En outre, le demandeur affirme ne jamais avoir été mis en demeure par le joueur à cause des prétendues créances salariales envers lui. 27. À ce sujet, la Chambre a souligné que, conformément au principe fondamental du fardeau de la preuve, prévu également à l’art. 12 al. 3 des Règles de Procédure, la partie qui invoque un droit découlant d’un fait qu’il allègue est obligée de présenter des documents probatoires à l’appui de ses arguments. Par conséquent, la Chambre a considéré que, dans le cas d’espèce, il incombait au demandeur d’apporter des preuves qu’il s’était conformé aux obligations contractuelles établies dans le contrat. 28. À cet égard, la Chambre de céans a observé que, dans le cas d’espèce, le demandeur n’avait présenté aucun document probatoire relatif au paiement des montants réclamés par le joueur et que, ce faisant, il avait acquiescé aux accusations du joueur portant sur le non-paiement de ses salaires de mars à juin 2010 et des primes dues selon le contrat. Dans ce contexte, la Chambre de céans a été d’avis que l’argument du demandeur selon lequel le joueur ne l’aurait jamais mis en demeure à cause de ses créances salariales restait sans suite, puisque l’E, à son tour, n’avait présenté aucun document probatoire pour réfuter l’existence desdites créances envers le joueur. 29. Au vu de ce qui précède, la Chambre a conclu que, faute de preuve irréfutable du contraire, le club était redevable au joueur de sa rémunération pour les mois de mars à juin 2010 ainsi que de sa prime de Champion National de 2010, de sa prime de qualification pour les matchs éliminatoires de la CAF, et d’une partie de sa prime à la signature. 30. À ce point, la Chambre a tenu à rappeler aux parties sa jurisprudence bien établie selon laquelle le non-paiement des salaires pendant plus de deux mois donnerait au joueur le droit de résilier le contrat avec juste cause. 31. En outre, la Chambre a également pris note de ce que le demandeur, d’un côté, accuse le joueur d’avoir abandonné son poste de travail sans avis préalable ou justification, et que le joueur, d’un autre côté, accuse le club de ne jamais lui avoir envoyé une convocation pour reprendre ses activités auprès du club. À cet égard, la Chambre remarque également que le demandeur affirme avoir eu beau essayer de joindre le joueur par téléphone, il n’y est jamais parvenu. 32. À cet égard et dans le cas d’espèce, la Chambre a considéré qu’il appartenait au demandeur, sur la base de la relation contractuelle en vigueur entre les parties, de demander le retour du joueur à son poste de travail une fois sa supposée absence constatée. Autrement dit, la Chambre a estimé que le demandeur devait, en cas d’absence prolongée du joueur, le mettre en demeure de retourner à son poste de travail, dans un délai raisonnable. 33. Dans le cas qui nous occupe, la Chambre de céans a tenu à rappeler que le joueur affirme n’avoir reçu aucune convocation pour reprendre ses activités auprès du club. En outre, la Chambre de céans a remarqué qu’aucune preuve du contraire n’avait été fournie par le club, i.e. aucun document constatant le départ du joueur et demandant la reprise immédiate de ses activités auprès de l’E n’avait été joint au dossier par le demandeur. Au vu de ce qui précède et compte tenu du principe général du fardeau de la preuve prévu à l’art. 12, al. 3 des Règles de Procédure, les membres de la Chambre de Résolution des Litiges ont été d’avis que le club n’avait pas suffisamment démontré son intérêt au retour du joueur à ses activités ou à la préservation des relations contractuelles entre les parties. 34. Par la suite, la Chambre de céans s’est penchée sur l’argumentation du demandeur, selon laquelle le joueur ne serait pas autorisé à résilier le contrat sur la base de son art. 9, dès lors que ce dernier n’aurait été prévu que pour protéger les intérêts du club en cas de manquement contractuel du joueur. À cet égard, la Chambre a rejeté l’interprétation dudit article par le demandeur, en raison de son caractère partial et arbitraire en faveur du demandeur. Dans ce contexte, la Chambre a été d’avis qu’une telle interprétation de ladite clause, laquelle laisse la continuation ou la fin de la relation contractuelle à la complète discrétion du club l’E, manquait d’objectivité et faisait naître pour le joueur un désavantage injustifié dans le cadre de la revendication de ses droits financiers. 35. Au vu des considérations ci-dessus et compte tenu du fait qu’aucune demande reconventionnelle n’a été déposée par les parties défenderesses, les membres de la Chambre de Résolution des Litiges ont conclu que, en manquant à ses engagements financiers envers le joueur, le demandeur avait rompu le contrat de travail et, de cette manière, avait fait naître pour le joueur la juste cause pour résilier ledit contrat. Donc, la Chambre de céans a décidé qu’aucune compensation n’était due par le joueur au demandeur et que la demande du demandeur devait être entièrement rejetée. En conséquence, ni le Club Y ni le Club X ne seraient solidairement responsables du paiement d’une telle compensation. 36. En outre, la Chambre de Résolution des Litiges a rejeté la requête du joueur concernant le paiement des frais d’avocat, conformément à l’art. 18, al. 4 des Règles de Procédure et à la jurisprudence de ladite Chambre établie à ce sujet. 37. Finalement et à des fins de bonne administration, la Chambre de Résolution des Litiges a tenu à souligner à nouveau que la validité du contrat de travail est absolument indépendante de l’enregistrement du joueur auprès de la fédération concernée. Dans le cas d’espèce, et faute de preuve irréfutable du contraire, un CIT daté du 10 janvier 2008 a effectivement été délivré par la Fédération de Football Association en faveur de la Fédération de Football T et, par conséquent, il semblerait que le joueur ait été dûment enregistré auprès du demandeur. Néanmoins, après le retour du joueur dans au pays C et sa réintégration aux effectifs du Club Y, il semblerait qu’aucun CIT n’ait été délivré à ce jour par la Fédération de Football T en faveur de la Fédération de Football Association C. À cet égard, la Chambre a tenu à souligner que les conditions pour l’enregistrement du joueur auprès de son nouveau club, prévues par l’art. 9, al. 1 du Règlement de la FIFA, ne sembleraient pas avoir été respectées jusqu’à ce jour. III. Décision de la Chambre de Résolution des Litiges La demande du demandeur, Club E, est rejetée. Note concernant la décision motivée (Voie de droit) : Conformément à l’article 63 alinéa 1 des Statuts de la FIFA, cette décision est susceptible d’un appel au Tribunal Arbitral du Sport (TAS). L’appel devra être interjeté dans un délai de 21 jours à compter de la notification de la décision et devra comprendre tous les éléments figurant au point 2 des directives émanant du TAS, dont copie est jointe à la présente. L’appelant dispose de 10 jours supplémentaires à compter de l’expiration du délai de recours pour déposer son mémoire d’appel contenant une description des faits et des arguments légaux fondant le recours (cf. point 4 des directives annexées). L'adresse complète du Tribunal Arbitral du Sport est la suivante : Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Suisse Tél : +41 21 613 50 00 Fax : +41 21 613 50 01 e-mail : info@tas-cas.org www.tas-cas.org Au nom de la Chambre de Résolution des Litiges Markus Kattner Secrétaire Général Adjoint
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