F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del 24 Ottobre 2005, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Theo Van Seggelen (Paesi Bassi), membro Mario Gallavotti (Italia), membro di una denuncia presentata da X Player, di seguito, il ricorrente e la Z Club, qui di seguito, l’interveniente contro il Club Y, qui di seguito, il convenuto contrattuale relativa ad una controversia sorta tra l’attore e convenuto.
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del 24 Ottobre 2005, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Theo Van Seggelen (Paesi Bassi), membro Mario Gallavotti (Italia), membro di una denuncia presentata da X Player, di seguito, il ricorrente e la Z Club, qui di seguito, l'interveniente contro il Club Y, qui di seguito, il convenuto contrattuale relativa ad una controversia sorta tra l'attore e convenuto. I. Infatti 1. Del 9 Febbraio 2004, la ricorrente, sopportato il 30 settembre 1985, ha firmato un contratto con l'imputato. Il contratto è entrato in vigore retroattivamente il 1 ° gennaio 2004 e finalizzato 31 dic 2004. Il contratto di lavoro era previsto un compenso lordo di circa 3,200 euro al tasso di cambio. 2. 3, 6 e 9 gennaio 2005, secondo un documento inviato dalla Association of convenuto Club datato 1 settembre 2005, il giocatore in questione ha partecipato a tre partite ufficiali con il convenuto club. 3. 10 febbraio 2005, il richiedente ha giocato partite in un club con la convenuta nei confronti di un terzo club come parte di un campionato continentale. 4. 8 Marzo 2005, l'imputato dice il giocatore nella "ribellione" e che ai sensi dello Statuto della National Football Player, che è un contratto collettivo. 5. 14 marzo 2005, l'attore ha sostenuto gli stipendi dal 1 ° febbraio all'8 marzo 2005 l'intervento di un notaio e sono andati con l'Associazione del primo convenuto. Lo stesso giorno e successivamente depositare, a nome dei crediti dell'Associazione., Il giocatore e l'avvocato è andato al sindacato dei giocatori di calcio professionisti di notificare questo fatto. 6. 16 e 17 marzo 2005, il club convenuto invia due lettere al sindacato. In queste lettere, la convenuta informato il club che ha pagato soprattutto l'unione nel gennaio 2005 al giocatore in questione, e come quest'ultimo non ha firmato un nuovo contratto, il pagamento del febbraio 2005 è ancora in studiare e richiede l'arbitrato del sindacato su di esso. 7. Da marzo a giugno 2005, il richiedente allena da solo o con un personal trainer, secondo il certificato di un sindacato datato 2 settembre 2005, che stabilisce che il 9 marzo 2005, il giocatore non è stato permesso di allenarsi con il resto della squadra e di utilizzare le strutture del club. 8. 8 Giugno 2005, secondo la conferma inviata il 1 ° settembre 2005 l'Associazione del convenuto, l'attore sostiene una seconda volta, il suo stipendio di marzo 2005 detta Associazione. 9. Del 19 luglio 2005, l'attore ha firmato un contratto di lavoro a tempo determinato come un giocatore professionista con Club Z. Il contratto è entrato in vigore dal 1 ° luglio 2005 e scade alla fine della stagione 2008/2009. 10. 4 agosto 2005, la Federazione a cui l'interveniente è rivolta alla FIFA per ottenere assistenza nel rilasciare il certificato internazionale di trasferimento del giocatore in questione e causa del rifiuto della associazione, che appartiene alla parte convenuta di rilasciare il certificato. 11. Il 18 agosto 2005, il giudice unico della Commissione per lo Status dei Calciatori ha emesso una decisione che autorizza la registrazione provvisoria del giocatore da parte della Federazione della interveniente a sostegno della sua filiale Club Z. 12. 18 e 26 agosto 2005, secondo la comunicazione datato 29 settembre 2005 emessa dall'Associazione del club inviato dal convenuto e attore, il convenuto archivia gli importi della retribuzione di febbraio e marzo 2005 il richiedente e un importo pari a 14 giorni di uno sciopero del 2004 con l'Associazione del convenuto. Infine, 31 agosto 2005, il convenuto deve depositare con l'aumento della Associazione per l'indice dei prezzi al consumo per lo stipendio del richiedente nel gennaio 2005. 13. Il 1 ° settembre 2005, il Giudice unico del Comitato per lo Status dei Calciatori ha emesso una decisione interlocutoria la richiesta di riesame presentata dal convenuto il 31 agosto decisione del 2005 che ha sospeso con effetto immediato l'autorizzazione per la registrazione provvisoria del giocatore e questo alla luce di nuove prove presentate. 14. Data 23 settembre 2005, il Giudice unico del Comitato per lo Status dei Calciatori pronunciata sulla riconsiderazione nella registrazione provvisoria del richiedente. La decisione di rifiutare la Federazione della interveniente, per il suo club affiliato, il diritto per registrare il ricorrente in via provvisoria, in attesa di una decisione sulla controversia contrattuale tra il giocatore e il convenuto. 15. Con fax del 28 Settembre 2005, e in risposta alla decisione per un riesame sopra, la FIFA ha inviato una notifica alle parti in cui esso era stato menzionato che la controversia tra l'attore al convenuto sarebbe stato sottoposto per decisione in merito alla vertenza contrattuale, a della prossima seduta della Camera di risoluzione delle controversie, 24 ottobre 2005. Inoltre è stato concesso al richiedente e l'interveniente, entro 5 giorni lavorativi per depositare presso la Camera una richiesta formale completa e precisa alla prima, rispettivamente, la posizione per l'interveniente. 16. 3 Ottobre 2005, la ricorrente, ha trasmesso la denuncia in questa materia. In questa memoria il giocatore indicato nella dichiarazione dei fatti, che il contratto tra il giocatore al convenuto, di cui all'articolo 4, a condizione che se il club nel gennaio 2005 ha partecipato in una competizione ufficiale, il contratto sarebbe stato prorogato fino al 31 gennaio 2005 e quindi questo è accaduto dopo la competizione ufficiale del 2004 è stato ritardato a causa di uno sciopero che si sono verificati tra giugno e luglio 2004. Questo articolo quattro del contratto di lavoro ha letteralmente il giocatore accetta il contratto, se non si estende fino al 31 gennaio successivo, se l'ente partecipa ad un torneo ufficiale che si gioca in questo momento. In questa applicazione, il ricorrente ha allegato anche due certificati di sindacato calciatori. Questi certificati, datata 2 e 5 settembre 2005, affermano che le partite giocate dalla convenuta in NHL tra il 3 gennaio e 19 gennaio 2005 corrispondeva alla stagione 2004 e questo ritardo è dovuto a uno sciopero dei giocatori professionisti, sciopero si è verificato tra il 24 giugno e agosto 13, 2004. Inoltre, i certificati affermato che letteralmente corrisponde svolto dalla ricorrente nel febbraio 2005 nei confronti di un terzo club sono stati giocati con un contratto nel 2004. Alla luce di questi fattori, il richiedente trasmette poi il fatto che egli era contrattualmente libero, perché il fatto che ha giocato partite dopo il dicembre 2004 non significa che ha accettato il rinnovo del suo contratto e lui questo è infatti che il differimento degli impegni attuali fino al 31 dicembre 2004 e, pertanto, gli importi pagati nel mese di gennaio 2005 sono stati il periodo di differimento e ai sensi dell'articolo 4 del contratto di lavoro. 17. Nel suo ricorso, la ricorrente precisa che tra febbraio e primi di marzo 2005, ha partecipato in partite con l'imputato perché credeva che i negoziati avrebbe portato alla firma di un nuovo contratto e, successivamente, a causa della fallimento di questi negoziati è stata dichiarata "ribellione" da parte del convenuto. 18. Sezione 37 dello Statuto della Nazionale di calcio, articolo che disciplina il meccanismo della ribellione, dice testualmente il giocatore che nega di contrarre secondo quanto è detto nel presente Statuto o che rifiuta di adempiere ai suoi obblighi saranno collegate con club se la ribellione negli States e il club ha incontrato i precetti normativi. Così il giocatore rimarrà legato al club come il club, la conserverà in "ribellione". Anche questo articolo afferma che durante il lasso di tempo durante il quale il giocatore sarà dichiarata in ribellione, il club sarà esonerato da tutti gli obblighi contrattuali. 19. Inoltre, e contestato la validità di questo stato di "ribellione" che è stato applicato dalla convenuta, la ricorrente evidenzia che il 14 marzo 2005, durante la sua rivendicazione salariale, registrato in forma autentica, prima egli asseriva il club convenuto, i salari non sono stati pagati dal club secondo il quale la ricorrente non dimostra il meccanismo di "ribellione" in base allo Statuto di cui sopra. 20. Infatti, il giocatore dice che per stabilire questo meccanismo il club deve essere consapevole dei suoi obblighi normativi, che non è il caso secondo lui, perché l'obbligo di pagare gli stipendi maturati fino alla dichiarazione di ribellione, 8 Marzo 2005, non era soddisfatto rispetto a muovere i pagamenti in febbraio e marzo 2005. 21. Infatti, la ricorrente sostiene che è solo quando la registrazione provvisoria è stata rilasciata 18 agosto 2005, il club che la convenuta ha depositato gli importi richiesti dal giocatore con l'Associazione, il che significa che a seconda del calciatore che il club non aveva adempiuto ai propri obblighi di pagare gli stipendi fino allo scoppio della ribellione e così la ribellione è stata dichiarata senza fondamento giuridico, quindi in contraddizione con l'articolo 37 del suddetto statuto, e quindi che "ribellione" era pari a zero. Ha allegato un documento da parte dell'Associazione del convenuto datato 29 settembre 2005, che afferma che i depositi di somme dovute da parte del club, con l'Associazione è stato reso il 18 agosto 2005. 22. Il giocatore fa una ricerca sulla condizione della National Football Player e, in particolare circa la proroga unilaterale dei contratti con un club. Egli ha osservato che i contratti tra i giocatori il convenuto contratti a tempo determinato e non può essere esteso unilateralmente dalla stessa società e ciò ai sensi dello Statuto precedente, senza che i giocatori di essere in grado di opporsi . Pertanto, insiste sul fatto che tali disposizioni di legge sono violazioni dei principi di diritto come la libertà di contratto e la libertà di lavoro e senza giustificazione, semplicemente fornendo un aumento delle retribuzioni corrispondente all'aumento di Indice dei prezzi per l'anno precedente. 23. Sezione 18 dello Statuto della National Football Player, uno degli articoli che regolano l'aumento automatico degli stipendi dei giocatori e l'estensione unilaterale, fornisce sia che da ogni gennaio successivo alla data di sottoscrizione il contratto, lo stipendio del giocatore verrà automaticamente incrementato in base alla variazione dell'indice dei prezzi al consumo. In secondo luogo, questo articolo menziona che i giocatori con contratti scaduti che hanno celebrato il loro 24 ° anniversario stagione precedente sarà subito dopo un contratto con il club per due anni. Egli ricorda inoltre che riempiva il contratto o dopo la fine della ribellione, il giocatore sarà libero, ma il club continuerà a mantenere il giocatore unilateralmente e automatico una stagione più aumentando la massa salariale del 1,5 rispetto al l'aumento dell'indice dei prezzi. Questo articolo menziona anche che la finalizzazione dei contratti per i giocatori di età inferiore a 24 anni non è lo svincolo a causa del club. 24. L'articolo 19 dello Statuto menziona solo che il club può rinunciare a questo aumento automatico dello stipendio e prevede che i club possono rinunciare ad aumento automatico sotto il precedente articolo via di comunicazione per l'Associazione e il giocatore sarà ben considerata libera. 25. Pertanto, in considerazione di quanto precede, il ricorrente insiste sul fatto che la FIFA basandosi sull'articolo 25, paragrafo 6 del Regolamento FIFA sullo status e il trasferimento di giocatori non tiene conto né clausole dei contratti di lavoro e la regolamentazione dello statuto del calciatore nazionale di cui sopra. 26. In secondo luogo e, in alternativa, il richiedente ha osservato che anche supponendo che il diritto legale e contrattuale da applicare, devono comunque essere considerati come libero come qualsiasi contratto di lavoro e il suo rinnovo richiede la forma scritta e sotto regolamenti FIFA di cui sopra. 27. Inoltre, il ricorrente insiste sul fatto che egli poteva considerare libero contratto caricando il convenuto per violazione del contratto, perché era in mora nel pagamento dei salari già fatto una prima volta nel marzo 2005, come indica l'atto citato, e di nuovo 8 giugno 2005 per il richiedente. Questa ultima affermazione è anche evidente dal documento trasmesso dall'Associazione e datata 1 settembre 2005 sopra citato. 28. Per la presentazione da parte del club di convenuto, con l'Associazione, gli importi richiesti, il giocatore dichiara che l'Associazione, nel documento datato 1 settembre 2005, voleva credere che i salari erano stati messi a disposizione della detta Associazione , dal club convenuto 27 luglio 2005. Il giocatore sostiene pertanto che questo è falso e in contraddizione con un altro documento Association del 29 settembre 2005, che afferma che le date di deposito degli stipendi e delle indennità sono stati fatti dal club convenuta in data 18, 26 e 31 agosto 2005. 29. Per quanto riguarda il deposito dei salari, l'attore sottolinea anche un articolo di giornale la cui data non è menzionato, ma che sostiene di essere 17 marzo 2005. Il giocatore di cui al presente articolo, il presidente del club ha annunciato che il premio di assicurazione convenuta certa del richiedente sono disponibili al club sempre dal marzo 8, 2005. Pertanto, la ricorrente contesta questo dal 14 marzo 2005 attraverso un notaio, è andato, ha detto, il club convenuto di chiedere gli importi dovuti e questi non lo erano. 30. Pertanto, la ricorrente sostiene che durante il mese di febbraio e marzo 2005, ha tentato di concludere i negoziati con il club e il convenuto anche giocato partite in una, nel febbraio 2005 con il club. Infine, nessun accordo è stato raggiunto e, pertanto, il club non ha utilizzato l'opzione di cui all'articolo 18 della presente sentenza, che era quella di mantenere il giocatore per una stagione di più, per estensione unilaterale del contratto, ma ha optato per la "ribellione "perché l'attore come dire il club ha voluto un contratto più lungo e non una semplice estensione e quindi essere in grado di mettere pressione sul giocatore. 31. Infine, il lettore cita come argomento che, anche se, contrariamente a quello che ha detto in precedenza, esisteva un contratto di lavoro nel mese di febbraio all'8 marzo 2005, si sarebbe basato per lo Status dei calciatori a livello nazionale, l'opzione unilaterale di prorogare il contratto da parte del convenuto in precedenza. Ma se così fosse allora perché hanno detto che il giocatore nella "ribellione", che secondo la ricorrente, non può essere fatto se un giocatore non si contrae, come può essere prevista nello Statuto di cui sopra. 32. Il richiedente deve chiedere alla Camera di Risoluzione delle Controversie:-sia accertato che non vi era alcun rapporto contrattuale tra il ricorrente al convenuto;-it possono essere registrati dalla Federazione appartiene alla interveniente per quest'ultima;-preparazione della somma di compensazione che è dovuto alla ricorrente a causa della situazione economica e sportiva da essa subito a causa del rifiuto della registrazione provvisoria. 33. Con fax del 5 ottobre 2005, la Federazione dell 'interveniente ha trasmesso la posizione del suo club affiliato, che è intervenuto nel presente procedimento, in merito alla controversia. 34. L'interveniente rileva innanzitutto che queste osservazioni seguire la breve già depositato 12 settembre, 2005. Si noti che i punti proposti dal club in questa tesi si trovano nella memoria del richiedente. 35. Nella sua prima posizione e le menzioni interveniente, come ha fatto il giocatore prima del rinnovo automatico e contratto unilateralmente dal club del giocatore è un imputato mina gravemente il principio della libertà contrattuale e il principio Libertà di lavoro e che la sezione 20 dello Statuto della National Football Player non indica la durata del rinnovo automatico del contratto che sarebbe contrario alle regole della FIFA. Inoltre, egli afferma che il convenuto si lega all'articolo 20, l'articolo 15 del suddetto statuto, che crea solo una possibilità di concludere un contratto per due anni, senza fornire ulteriori dettagli. 36. In vista del paragrafo precedente, è chiaro che l'articolo 15 dello statuto della National Football Player dispone che i contratti tra un giocatore e un club può durare fino alla seconda 31 dicembre la data di completamento del contratto e poi il giocatore sarà libero. L'articolo 20 dello Statuto si riferisce alla proroga automatica e prevede che nei casi in cui i club non comunicano la rinuncia delle estensioni desiderate, come previsto all'articolo 19, nel tempo, come si afferma nell'articolo 18 allora il contratto si considera automaticamente prorogato. 37. D'altra parte l'interveniente aggiunge che, se il richiedente ha svolto nel mese di febbraio ha dovuto negoziare un nuovo contratto che è rimasta soccombente. 38. L'interveniente fa valere anche contro la validità del meccanismo della "ribellione" dello Statuto dei Calciatori Calcio Nazionale di cui sopra che impedisce al giocatore di allenarsi con il club e di praticare la sua professione fino a quando la controversia non è risolta e che ancora una volta, rilasciando il club da tutti gli obblighi, compreso il pagamento dei salari. Egli sostiene quindi che questo meccanismo viola i principi del diritto di cui sopra, e quindi questi fatti costituiscono una violazione del contratto da parte del convenuto. 39. Infine, l'interveniente fa valere la sua buona fede e insiste soprattutto sul fatto che egli non aveva incoraggiato il giocatore a rompere il contratto perché pensava che il giocatore era libero da qualsiasi impegno contrattuale precedente. Infatti egli sostiene che il giocatore stesso come essere libero e che ha controllato il suo vecchio contratto prima. Egli sostiene inoltre che il fatto che il giocatore è libero è menzionato nel contratto di lavoro che ha firmato con l'interveniente. 40. L'applicazione interveniente:-che viene rilasciato come finale sul certificato internazionale di trasferimento che le permette di salvare il lettore Federazione-che la convenuta sia condannata a rimborsare tutti i costi sostenuti in questa procedura. 41. Con fax del 11 ottobre 2005, la convenuta ha trasmesso la sua posizione sulla controversia in questione. 42. In primo luogo, la convenuta ha affermato che il contratto firmato dal giocatore con il club, finalizzando 31 Dicembre 2004, ma nel gennaio 2005, il presente contratto ai sensi dello Statuto della National Football Player, contrattazione collettiva e il testo di diritto pubblico non modificabile dalle parti, viene automaticamente prorogata fino al 31 dicembre 2006. Questa estensione automatico previsto un aumento salariale pari alla variazione dell'indice dei prezzi al consumo del 2004. 43. Nella sua posizione, il convenuto insiste sul fatto che lo statuto della National Football Player di quanto sopra è un contratto collettivo, passato attraverso e dopo l'insistenza di unione dei propri giocatori, che si ammette, in una lettera allegata, la validità del stato. La convenuta afferma inoltre che il contratto collettivo è una regola di diritto pubblico e imperativo, e questo in conformità alla legislazione nazionale sulle licenze annuali e la legge sulle attività sportiva. Queste leggi infatti elevata a ius cogens norme che regolano lo sport remunerato sulla lettura di queste leggi. 44. In seguito l'imputato ha detto in dettaglio gli articoli dello Statuto che sono state applicate in questo caso. Infatti, nelle sue parole, i contratti che si avvicinano contratto di completamento automatico prorogare di due anni (art. 15 e 20 dello Statuto), con retribuzioni crescenti in base alla variazione dell'indice dei prezzi al consumo (art. 18), a meno che il club rinuncia a questa estensione (art. 19). Il club ha aggiunto che la maturità di due anni per estendere il giocatore è libero. Questa regola di diritto è confermato da una nota da parte del convenuto e l'Associazione datata 21 settembre, 2005. 45. L'articolo 15 dello statuto prevede che i contratti stipulati verbatim sarà prorogato fino alla seconda 31 dicembre successivo alla data della loro validità. Alla fine di questa estensione del giocatore sarà libero. Il testo degli articoli 18 e 19, si fa riferimento alla parte riguardante la domanda presentata dal giocatore. L'articolo 20 afferma che da parte sua in caso di mancata esecuzione delle comunicazioni di cui sopra (cioè l'informativa previsti negli articoli precedenti), il contratto sarà prorogato automaticamente con l'aumento (stipendio) ai sensi dell'articolo 18. 46. La convenuta afferma inoltre che non vi è alcuna violazione dell'obbligo del contratto in forma scritta per questa estensione automatica è basata su un contratto di lavoro scritto e firmato nel 2004. 47. La convenuta ha affermato che dall'agosto 2004, l'agente del giocatore stava negoziando con la società convenuta di maturazione federativa del richiedente fino al luglio 2005. Calendario Club di articoli di giornale, un po 'datata i dettagli di tale negoziazione e fallimento. 48. L'imputato non è in contraddizione con il fatto che il giocatore è stato dichiarato "ribellione" 8 marzo 2005, ha allegato la relativa notifica indirizzata all'Associazione in questione. Egli ha detto che questa sanzione è stata applicata a causa della non conformità dello statuto del calciatore Nazionale di cui sopra. Il club ha detto che il giocatore non ha fatto appello contro la decisione di "ribellione", anche se tale possibilità è stata offerta a lui in precedenza ai sensi dell'articolo 27 dello Statuto. 49. Quanto alla richiesta del ricorrente del suo stipendio nel marzo 2005, condotta 8 giugno 2005 attraverso l'unione, la convenuta allegato una lettera datata 15 giugno 2005 in cui in risposta al reclamo afferma e ribadisce che questo denaro è quello di Cash Club. Inoltre, il club dice che dopo questa lettera, il giocatore continua a non tornare i soldi e quindi il club ha dovuto mettere questo denaro all'Associazione. Ad oggi, la somma è ancora lì a conferma di quella dell'Associazione datata 7 ottobre, 2005. 50. Questa volta riguarda il riconoscimento dallo stesso ricorrente, la convenuta sostiene che il giocatore è stato riconosciuto durante l'anno 2005, un tacito ed esplicito la validità del contratto scritto, e quindi ha accettato la rinnovata automaticamente . Infatti, ha sostenuto la sua tesi in base alle partite giocate dal giocatore nel 2005 per conto del club convenuto. 51. La convenuta asserisce che il giocatore ha acconsentito al rinnovo del contratto, senza negarla, o di compiere atti che dimostrino la sua negazione di essere deportati. Così, come annunciato dalla convenuta, in modo che i giocatori possono partecipare a partite ufficiali, devono essere sotto contratto. Ha attaccato Associazione di un documento, datato 21 Settembre 2005, in cui si afferma che i giocatori possono partecipare a un campionato continentale senza un contratto valido e in vigore. Questo chiarimento da parte dell'Associazione è che la convenuta aveva informato l'Associazione che lista di giocatori che partecipano a questa competizione, nella quale lista inclusa l'attore. La lista stessa è stata comunicata alla Confederazione del continente in questione. 52. Inoltre, la convenuta insiste sul fatto che se il giocatore vuole essere libero dopo la dichiarazione di "ribellione", secondo una richiesta da parte del giocatore realizzato l'unione nel luglio 2005 a causa del mancato adempimento degli obblighi da parte del personale del club, come è documentato in un articolo di giornale del luglio 2005, pubblicata su Internet, ciò dimostrerebbe che il giocatore si considerava legato da un contratto dopo il 2004. 53. Per l'argomento che la "ribellione" era nullo a causa del ritardo dei salari per febbraio e marzo 2005, la convenuta sostiene che questo è falso a causa del fatto che il termine per il pagamento del mese di febbraio 2005 è stato il 10 marzo 2005, ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto della National Football Player, così dopo la dichiarazione di "ribellione" passati 8 MARZO 2005, e che quindi l'imputato non aveva alcun obbligo in attesa al momento di quella " ribellione. " Vale la pena ricordare che i salari pari a un mese può essere pagato dal club fino al 10 del mese successivo. Ciò è confermato dal documento dell'Associazione datata 21 settembre 2005. Per quanto riguarda i salari, il club ha detto momenti difficili del giocatore, che indica che il 14 marzo 2005, è andato all'Associazione al fine di rivendicare i loro stipendi, mentre sono sempre stati pagati entro le strutture del club. Le entrate convenuta vecchio allegato firmato dal giocatore, ma questi non fanno menzione del luogo di pagamento. 54. Per quanto riguarda i certificati inviati il 2 e il 5 settembre 2005 dal sindacato, che è menzionato nella sezione, su richiesta del giocatore, la convenuta si riferisce al documento trasmesso da parte dell'Associazione, 21 settembre 2005, e volto per correggere questi certificati. In base a ciò che era come quello che il sindacato nel mese di febbraio 2005 partite giocate dal giocatore era stato basato su un contratto registrato nel 2004, l'Association afferma che nel febbraio 2005 il giocatore aveva un contratto in vigore per il 2005. 55. In subordine, la convenuta contesta l'autenticità dei certificati di 2 e 5 settembre 2005 emanata dal sindacato dei giocatori di cui sopra e degli allegati da parte del giocatore in questo procedimento e questo a causa del fatto che sulla parte superiore delle pagine contenute menzione di agente della società. 56. Il convenuto propone domanda riconvenzionale e menziona anche che, poiché il contratto con il suo club è in vigore fino al dicembre 2006 e il giocatore ha firmato un nuovo contratto con l'interveniente, il richiedente ha firmato più di una contratto per lo stesso periodo. Ciò che dice va sotto l'applicazione dell'articolo 18, paragrafo 5 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori. 57. Pertanto, il convenuto chiede di essere risarcito dal giocatore e dice che l'interveniente deve essere solidalmente responsabili del pagamento di un indennizzo. Inoltre, il convenuto richiede sanzioni sportive contro l'interveniente avrebbe causato una violazione del contratto. Infatti, la squadra Resistente sostiene che l'interveniente ha contattato il giocatore, direttamente o attraverso il suo agente e poi firmato il contratto, il tutto senza aver prima consultato né contattato l'imputato, né con l'Associazione di quest'ultimo. Per dimostrare che gli Stati convenuti che l'interveniente non ha mai risposto a una lettera inviata da parte del convenuto avvertirlo della situazione e del 20 luglio 2005. 58. Così, per la ricorrente, il convenuto tiene conto che solo 20 anni e rileva che con il contratto che lo lega al interveniente, il club avrebbe dovuto pagare i salari di US 5.856 mila dollari durante il periodo contrattuale. 59. Pertanto, la convenuta chiede il risarcimento di USD 5,5 milioni per violazione del contratto da parte del richiedente. 60. Un imputato che chiede il risarcimento per i beni perdite e danni morali a causa della perdita nello sport club, che lo ha perso non aveva alcuna possibilità di generare utili spettanti in caso di successo. Si chiede inoltre il risarcimento dei danni per la perdita del patrimonio e morale a causa del danno per l'immagine sportiva e il risarcimento del danno morale fatto causa al convenuto l'immagine del club. Infine, la convenuta chiede inoltre un risarcimento comprese tutte le spese sostenute nel presente procedimento e la procedura per la registrazione provvisoria. In conclusione, in base a tale compenso aggiuntivo, la convenuta ha la somma di USD 2.750.000 dal richiedente. 61. Pertanto il convenuto sostiene: che il giradischi non è consentito e fino al pagamento del risarcimento richiesto;-USD 8.250.000 a titolo di risarcimento dalla ricorrente, che l'interveniente essere considerati congiuntamente incaricato del risarcimento a carico del giocatore;-sanzioni sportive contro l'interveniente. II. Considerazioni della Casa di risoluzione delle controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie constata che, sulla base dell'articolo 22 legge. uno e dell'articolo 24 comma 1 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005), la competenza per gestire questa situazione e rendere una decisione formale su tale disputa contrattuale l'attore al convenuto è dato. 2. Le note Camera di Risoluzione delle controversie che il contratto di lavoro tra club il giocatore è stato convenuto un contratto di lavoro di durata determinata, firmato 9 febbraio 2004, che era in scadenza 31 Dicembre 2004 con una opzione unilaterale per il club di prorogare tale termine. Questa opzione si basa sullo statuto della National Football Player. 3. In primo luogo le note Camera che l'articolo 15 dello statuto della National Football Player ha, al condizionale, che la formalizzazione dei contratti di lavoro, possono prorogare fino al 31 dicembre il secondo dopo il loro completamento. La Casa sottolinea il carattere condizionale di questa clausola e l'interpretazione letterale che emerge per concludere che il consenso reciproco è necessario per la prosecuzione del contratto originario per due anni. 4. Tuttavia, le note da camera di cui alle sezioni 18, 19 e 20 dello Statuto di cui sopra, i contratti non può essere esteso unilateralmente dal club e automatico e fornendo un semplice aumento retributivo in linea con la variazione dell'indice prezzi al consumo. Si noti che questa combinazione delle sezioni di cui sopra può consentire al club di trattenere il giocatore unilateralmente e fino al suo 27esimo compleanno. 5. Infatti, la Camera sottolinea la natura strettamente unilaterale degli articoli 18 e 19 dello Statuto, nel senso che la sezione 18 richiede l'24-year-old il cui contratto è scaduto, a firmare un nuovo periodo contrattuale due anni, semplicemente fornendo un aumento di stipendio basato sulla variazione dell'indice di prezzi al consumo. Oltre alla maturità di questo nuovo contratto, il club ha la possibilità unilaterale di estendere per un ulteriore anno il contratto di lavoro. 6. Inoltre, l'articolo 18 dello statuto della National Football Player menziona anche che la finalizzazione dei contratti per i giocatori di età inferiore a 24 anni non è una causa di svincolo al club. 7. Successivamente, la Casa ha sottolineato il carattere unilaterale di tale clausola in base all'articolo 19 del suddetto statuto, che prevede che il club solo rinuncia al rinnovo del contratto e tale notifica tramite un bando. E 'anche considerato l'articolo 20 dello Statuto che si rinnova automaticamente e unilaterale i contratti di lavoro se il club non utilizza questo avviso. 8. Pertanto la Camera stabilisce che tali clausole sono un bel potestatives e rendere impossibile ogni applicazione dell'articolo 15 dello Statuto della National Football Player. Ne consegue che la Camera di Risoluzione delle Controversie osserva che tali disposizioni che autorizzano un contratto di rinnovo unilateralmente dal club, sono ingiusta e contraria ai principi della libertà di contratto e la libertà del lavoro, principi giuridici riconosciuti dalla Diritto internazionale pubblico e, in particolare anche in contrasto con l'articolo 13 del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione 2005) che prevede che la data di scadenza contrattuale prevista di comune accordo, il contratto è considerato distribuzione di effetti più e il giocatore sarà considerato non impegnativa. 9. Inoltre, la Camera si riferisce anche alla giurisprudenza della Corte Arbitrale dello Sport, e più in particolare alla decisione del 27 agosto 2004 nella causa tra AJ Auxerre a Valencia CF e Mohamed Lamine Sissoko. In tale decisione nel suo considerando 47, la formazione non è riuscita a chiedere una Carta del calcio professionistico in vigore in Francia, considerando che tali carte siano di portata nazionale e non può pretendere di dispiegare i loro effetti in un altro Stato e che spetta pertanto al Parlamento di valutare se tutte le disposizioni pertinenti, le leggi e / o nei pertinenti accordi collettivi a livello nazionale. Che, ai sensi dell'articolo 25, paragrafo 6 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). 10. Pertanto e in considerazione di quanto precede, la Camera ha stabilito che non può prescindere dalla Statuto della National Football Player in relazione con l'estensione di un contratto unilaterale e che quest'ultimo non può avere effetto in una situazione che coinvolge elementi estranei. 11. La Camera di Risoluzione delle Controversie rileva inoltre che le tre partite giocate dalla ricorrente nel gennaio 2005, rientrano nell'ambito di applicazione del contratto di lavoro nel febbraio 2004 e più in particolare l'articolo 4. Infatti, in base al materiale presentato al presente procedimento, sembra che le partite giocate nel mese di gennaio 2005 sono stati causa di uno sciopero nel 2004 e quindi queste partite corrispondono alla stagione 2004. 12. Le note Camera che le partite allo stesso giocato nel febbraio 2005 dal richiedente in questione, non costituiva affatto un rinnovo tacito del contratto di lavoro nel febbraio 2004 e non può quindi essere considerato un rapporto de facto contrattuale secondo la precedente contratto. Infatti, la Camera ritiene che le partite giocate a nel febbraio 2005, è entrato nella fase di negoziazione che il giocatore aveva iniziato al fine di stipulare un nuovo contratto di lavoro e non era alcun intento da parte del giocatore di accettare tacitamente un contratto di lavoro nuovo. La Camera supportano questo elemento sul fatto che il giocatore ha partecipato, solo fino al 10 febbraio 2005 incontri con la società convenuta, e non vedendo questi negoziati successo ha cessato di giocare altri giochi. In questo senso, la Camera cita la sua giurisprudenza in una sentenza n 55161 del 13 maggio 2005, relativa ad una controversia contrattuale in cui l'organo di governo ha stabilito il fatto che per un giocatore a partecipare alle attività del club dopo scadenza contrattualmente concordato, non implica una tacita accettazione da parte del giocatore per il rinnovo del contratto, se ha partecipato a tali attività nel fegato buona per dimostrare le buone intenzioni nel contesto di negoziare un nuovo contratto. 13. In subordine, la casa deve anche notare che, anche ipotizzando un rapporto molto ipotetico contrattuale vincola il giocatore al club dopo il 31 gennaio 2005, il rapporto contrattuale e questo sarebbe finita ai sensi dell'articolo 41 dello stato dei giocatori Nazionale di calcio. Questo articolo prevede che i salari devono essere versate entro 10 giorni dopo la scadenza mensile e se lo stipendio non viene pagato entro tale termine, il giocatore dovrà riferire all'Associazione al fine di rivendicare tali crediti. Questo articolo menziona anche che il giocatore sarà in grado di risolvere il contratto se sono trascorsi 90 giorni dalla denuncia dell'Associazione e se i salari non sono sempre archiviate. 14. Infatti, le note Camera che la prima domanda dal richiedente con l'Associazione si è svolto 14 marzo 2005 e che i crediti esigibili sono state depositate dal club che dal 18 agosto 2005 da Associazione, così dopo 90 giorni dalla prima affermazione. La Camera ritiene pertanto che, anche tenendo conto della esistenza di un contratto da febbraio 2005, sarebbe finita 13 Giu, 2005 e ai sensi del medesimo articolo 41. Questo giocatore ha reso la comunicazione di loro scelta di rescindere il contratto con la firma del nuovo contratto con la intervenendo 19 luglio 2005. 15. Per il giusto ordine a questo proposito, la Camera ha ritenuto opportuno ricordare che in continuità con l'articolo 2, paragrafo 2 del Regolamento per lo Status e il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005), un rapporto contrattuale tra un giocatore e un club deve sempre basarsi su un contratto scritto. 16. La Camera di Risoluzione delle Controversie rileva inoltre che il meccanismo della "ribellione", come previsto dall'articolo 37 dello Statuto della National Football Player, e il giocatore ha notificato 8 marzo 2005, è un mina gravemente il principio della libertà personale del giocatore e il principio della libertà di contratto e violazione di tutte le norme accettate del diritto del lavoro. 17. Infatti, l'organo decisionale ritiene che il meccanismo della "ribellione" priva il giocatore di alcun risarcimento, da qualsiasi partecipazione alle attività del Club e più chiusa in una situazione giuridica nel legante al club un imperativo e impedendo loro di impegnarsi in un'attività lavorativa, principio fondamentale riconosciuto dal diritto internazionale pubblico. 18. La Camera osserva inoltre che, contrariamente a ciò che il convenuto, il meccanismo della "ribellione", come è stato notificato l'8 marzo 2005, il club non potrebbe impedire al convenuto di rispettare il pagamento delle retribuzioni contrattualmente e risconti al momento della notifica. Questo meccanismo permette di sospendere il pagamento dei salari e delle retribuzioni future non ancora scaduti. Infatti, secondo quanto previsto dall'articolo 41 e l'articolo 23 dello Statuto dei Calciatori Calcio in precedenza, rivendicazioni salariali a causa di giocatori può essere effettuato fino al giorno 10 successivo al mese in arretrato. La casa insistono sull'interpretazione letterale da dare a questo articolo e afferma che in qualsiasi modo noi non possiamo interpretare tali articoli in modo contrario alla buona fede si trovano nel diritto contrattuale. 19. Così, alla Camera, l'applicazione degli articoli 41 e 23 della presente sentenza non può permettere al club di sospendere il pagamento da parte del ricorso al meccanismo dei "ribellione" due giorni prima della data prevista e solo al fine di evitare il pagamento delle retribuzioni dovute al giocatore per il mese di febbraio e marzo 2005, a causa del fallimento dei negoziati per la conclusione di un nuovo contratto di lavoro. Questo è agli occhi della Casa un attacco sul fegato diritto di essere trovati in diritto contrattuale. 20. La Camera osserva inoltre che il pagamento dei salari di cui sopra è stata fatta dal convenuto club di 18 agosto 2005 dall'Associazione, così il giorno stesso in cui il giudice unico della Commissione per lo Status dei Calciatori emesso la prima decisione che autorizza la registrazione provvisoria del giocatore in questione, che secondo la Camera denota un atteggiamento contraddittorio del convenuto, perché, come ha dichiarato in questa istituzione il meccanismo della "ribellione" sospendere tutti gli obblighi del club e dimostra condotta contraria il principio di buona fede nel diritto contrattuale generalmente riconosciuti. 21. La Camera di Risoluzione delle Controversie evidenzia anche il fatto che la nozione di diritti federativi del giocatore, come accennato da parte del convenuto, non è più valido, ma è stato sostituito con l'entrata in vigore del regolamento FIFA sullo status e il trasferimento dei calciatori (edizione 2001), la regola che un contratto tra un giocatore professionista e un centro completa la data di scadenza indicata dal contratto o di comune accordo, lasciando il lettore libero alcun impegno dopo il completamento (cfr. articolo 13 del Regolamento FIFA sullo status e sul trasferimento dei giocatori, edizione 2005). 22. Pertanto, in considerazione di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha parzialmente ammesso la domanda presentata dal ricorrente e ha deciso che non vi è alcun rapporto contrattuale lega il giocatore alla convenuta e quindi il giocatore può giocare per la Federazione e l'interveniente quest'ultimo è autorizzato a procedere alla registrazione del richiedente per il suo club affiliato. Ne consegue che il corpo nel suo complesso respinge il reclamo presentato dal convenuto e stabilito che questi ultimi possono essere solo di destra di tenere una indennità di formazione per quel giocatore, però, tale diritto deve essere oggetto di una domanda separata. 23. La Camera di Risoluzione delle Controversie respinge la richiesta di finanziamento presentata dal ricorrente, in quanto il carattere internazionale del rapporto contrattuale con il calcio e soprattutto a causa della complessità giuridica conosciuta e accettata dal giocatore che può condurre a relazioni contrattuali tra le parti soggette a differenti sistemi giuridici. 24. Sulla base dell'articolo 15, paragrafo 3, del regolamento di Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005), il quale prevede che il procedimento dinanzi alla House non danno luogo ad alcuna procedura di compensazione, il Camera respinge la stessa pretesa di risarcimento dall'interveniente, per il rimborso delle spese sostenute. III. Decisione della Camera di risoluzione delle controversie 1. La richiesta del querelante è parzialmente consentito. 2. L'esistenza di un rapporto contrattuale tra l'attore ed il convenuto viene negato. 3. Federazione appartiene l'interveniente ha il diritto di registrare il giocatore in questione al suo club affiliato. 4. Nessun compenso viene assegnato a un attore. 5. La domanda riconvenzionale dal convenuto è respinto nella sua interezza. 6. Ai sensi dell'articolo 60 paragrafo 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). Il ricorso deve essere presentato direttamente al CAS entro dieci giorni dalla notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al paragrafo 2 delle linee guida emanate dal CAS e annessi alla presente. Entro dieci giorni dopo la scadenza del termine di ricorso, il ricorrente deve depositare presso la CAS una memoria contenente una descrizione dei fatti e gli argomenti giuridici, che la chiamata (vedere la sezione 4 degli orientamenti). L'indirizzo completo del CAS è: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 email: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di risoluzione delle controversie: Segretario Generale Urs Linsi
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F.I.F.A. - Chambre de Résolution de Litiges (2005-2006) - conflits de travail – version officielle par www.fifa.com – Décision de la Chambre de Résolution des Litiges ayant siégé le 24 octobre 2005, à Zurich, Suisse dans la composition suivante: Slim Aloulou (Tunisie), Président Theo Van Seggelen (Pays-Bas), membre Mario Gallavotti (Italie), membre au sujet d’une plainte soumise par le Joueur X, ci-après, le demandeur et le Club Z, ci-après, la partie intervenante à l’encontre du Club Y, ci-après, le défendeur concernant un litige contractuel survenu entre le demandeur et le défendeur. I. En fait 1. En date du 9 février 2004, le demandeur, né le 30 septembre 1985, a signé un contrat de travail avec le défendeur. Ce contrat entrait en vigueur rétroactivement le 1er janvier 2004 et finalisait le 31 décembre 2004. Ce contrat de travail prévoyait une rémunération brute de environ EUR 3,200 au taux de change. 2. Les 3, 6, et 9 janvier 2005, selon un document transmis par l’Association du club défendeur en date du 1er septembre 2005, le joueur en question a pris part à 3 matches officiels avec le club défendeur. 3. Le 10 février 2005, le demandeur a disputé un matche avec le club défendeur contre un club tiers dans le cadre d’un championnat continental. 4. Le 8 mars 2005, le défendeur déclare le joueur en « rébellion » et ce en application du Statut du Joueur de Football national, qui est une convention collective. 5. Le 14 mars 2005, le demandeur a réclamé les salaires du 1er février au 8 mars 2005 par l’intervention d’un notaire et ils se sont rendus auprès de l’Association du défendeur tout d’abord. Le même jour et suite au nom dépôt des créances dues auprès de l’Association., le joueur ainsi que le notaire se sont rendus au syndicat des joueurs de football professionnels afin de notifier cet état de fait. 6. Les 16 et 17 mars 2005, le club défendeur envoie deux lettres adressées au syndicat. Dans ces lettres, le club défendeur informe le syndicat susmentionné qu’il a payé le mois de janvier 2005 au joueur en question et que comme ce dernier n’a pas signé de nouveau contrat, le paiement du mois de février 2005 est encore à l’étude et il requière un arbitrage du syndicat à ce sujet. 7. De mars à juin 2005, le demandeur s’entraîne seul ou avec un entraîneur personnel, selon un certificat du syndicat daté du 2 septembre 2005, qui mentionne que dès le 9 mars 2005, le joueur s’est vu interdire de s’entraîner avec le reste de l’équipe ainsi que d’utiliser les installations du club. 8. Le 8 juin 2005, selon la confirmation transmise le 1er septembre 2005 par l’Association du défendeur, le demandeur réclame une seconde fois, son salaire du mois de mars 2005 à ladite Association. 9. En date du 19 juillet 2005, le demandeur a signé un contrat de travail de durée déterminée en qualité de joueur professionnel avec le Club Z. Ce contrat prenait effet au 1er juillet 2005 et arrive à terme à la fin de la saison 2008/2009. 10. Le 4 août 2005, la Fédération à laquelle appartient la partie intervenante s’est adressée à la FIFA afin d’obtenir son assistance dans la délivrance du Certificat International de Transfert du joueur en question et ce en raison du refus de l’Association à laquelle appartient le défendeur de délivrer ledit certificat. 11. Le 18 août 2005, le Juge Unique de la Commission du Statut du Joueur a émis une décision autorisant l’enregistrement provisoire du joueur par la Fédération de la partie intervenante en faveur de son club affilié Z. 12. Les 18 et 26 août 2005, selon la communication datée du 29 septembre 2005 émise par l’Association du club défendeur et transmise par le demandeur, le défendeur dépose les sommes des salaires des mois de février et mars 2005 du demandeur, ainsi qu’une somme correspondant au 14 jours d’une grève de l’année 2004 auprès de l’Association du défendeur. Finalement, le 31 août 2005, le défendeur dépose auprès de l’Association l’augmentation concernant l’indice des prix à la consommation pour le salaire de janvier 2005 du demandeur. 13. Le 1er septembre 2005, le Juge Unique de la Commission du Statut du Joueur a émis une décision incidente à la demande en reconsidération déposée par le défendeur le 31 août 2005, décision qui suspendait avec effet immédiat l’autorisation d’enregistrement provisoire du joueur et ce au vu des nouveaux éléments présentés. 14. En date du 23 septembre 2005, le Juge Unique de la Commission du Statut du Joueur a rendu une décision en reconsidération concernant l’enregistrement provisoire du demandeur. Cette décision refusait à la Fédération de la partie intervenante, pour son club affilié, le droit de procéder à l’enregistrement provisoire du demandeur, dans l’attente d’une décision concernant le litige contractuel entre le joueur et le défendeur. 15. Par fax daté du 28 septembre 2005, et pour donner suite à la décision en reconsidération susmentionnée, la FIFA a transmis aux parties une notification dans laquelle il était mentionné que le litige opposant le demandeur au défendeur serait soumis pour décision quant au litige contractuel, à la prochaine séance de la Chambre de Résolution des Litiges, le 24 octobre 2005. Il était également imparti au demandeur, ainsi qu’à la partie intervenante, un délai de 5 jours ouvrables afin de déposer auprès de la Chambre une requête formelle complète et précise pour le premier, respectivement sa position pour la partie intervenante. 16. Le 3 octobre 2005, le demandeur, a transmis la requête concernant cette affaire. Dans ce mémoire le joueur mentionne, dans l’exposé des faits, que le contrat liant le joueur au défendeur, à son article 4 prévoyait que si le club participait en janvier 2005 à une compétition officielle, ce contrat serait prorogé jusqu’au 31 janvier 2005 et que par conséquent ceci s’est produit étant donné que la compétition officielle de l’année 2004 a été retardée en raison d’une grève qui s’est produite entre juin et juillet 2004. Cet article 4 du contrat de travail dispose textuellement que le joueur accepte si non que le contrat se prolonge jusqu’au 31 janvier suivant, si l’institution participe a un tournoi officiel qui se joue en ce moment. Dans cette requête, le demandeur annexe également deux certificats du syndicat des joueurs. Ces certificats, datés du 2 et 5 septembre 2005, affirment que les matches joués par le défendeur dans la Ligue entre le 3 janvier et le 19 janvier 2005 correspondaient à la saison 2004 et que ce retard était dû à une grève des joueurs professionnels, grève survenue entre le 24 juin et le 13 août 2004. De plus, les certificats mentionnent littéralement que les matches joués par le demandeur en février 2005 contre un club tiers ont été joués avec un contrat enregistré en 2004. Au vu de ces éléments, le demandeur met donc en avant le fait qu’il était contractuellement libre car le fait qu’il ait disputé des matches après décembre 2004 ne signifie pas qu’il a accepté le renouvellement de son contrat et qu’il ne s’agit en fait que du report des engagements courants jusqu’au 31 décembre 2004 et que par conséquent, les sommes versées en janvier 2005 correspondaient à la période de report et ce en application de l’article 4 du contrat de travail. 17. Dans sa requête, le demandeur affirme qu’entre février et début mars 2005, il a participé à des matches avec le défendeur car il croyait que des négociations allaient aboutir à la signature d’un nouveau contrat et que par la suite dû à l’échec de ces négociations il a été déclaré en « rébellion » par le défendeur. 18. L’article 37 du Statut du Joueur de Football national, article qui règlemente le mécanisme de la rébellion, mentionne textuellement que le joueur qui se nie à contracter selon ce qui est dit dans ce Statut ou qui se nie à accomplir avec ses obligations sera lié au club si ce dernier le déclare en rébellion et si le club a respecté les préceptes réglementaires. Ainsi le joueur restera lié au club tant que ce club le maintiendra en « rébellion ». De plus cet article dispose que durant le lapse de temps pendant lequel le joueur sera déclaré en rébellion, le club sera relevée de toutes ses obligations contractuelles. 19. En outre, et pour contesté le bien fondé de cet état de « rébellion » qui lui a été appliqué par le défendeur, le demandeur met en avant que, le 14 mars 2005, lors de sa réclamation de salaire, constatée par acte notarié, devant, selon ses dires le club défendeur, les salaires n’ont pas été payés par le club ce qui selon le demandeur ne permet pas d’instaurer le mécanisme de « rébellion » prévu dans le Statut susmentionné. 20. En effet, le joueur affirme que pour instaurer ce mécanisme le club devait être au courant de ses obligations réglementaires, ce qui n’est pas le cas selon lui, car l’obligation de paiement des salaires dues jusqu’à la déclaration de rébellion, le 8 mars 2005, n’était pas remplie en ce qui concernait le versement des salaires de février et mars 2005. 21. En effet, le demandeur argumente que ce n’est que quand l’enregistrement provisoire a été autorisé, le 18 août 2005, que le club défendeur a déposé les sommes réclamées par le joueur auprès de l’Association, ce qui selon le joueur signifie que le club n’avait pas remplis ses obligations de paiement des salaires jusqu’à la déclaration de rébellion et qu’ainsi la rébellion a été déclarée sans base juridique, donc en contradiction avec l’article 37 du Statut susmentionné, et que par conséquent ladite « rébellion » était nulle. Il annexe un document de l’Association du défendeur daté du 29 septembre 2005, qui mentionne que les dépôts des sommes dues par le club, auprès de l’Association ont été accomplis à partir du 18 août 2005. 22. Le joueur fait une constatation concernant le Statut du Joueur de Football national et plus particulièrement concernant la prolongation unilatérale des contrats par un club. Il mentionne que les contrats liant les joueurs au défendeur sont des contrats de durée déterminée et qu’ils ne peuvent être prolongés de façon unilatérale que par le club lui-même et ceci selon le Statut susmentionné, sans que les joueurs puissent s’y opposer. Par conséquent, il insiste sur le fait que de telles dispositions statutaires constituent des atteintes à des principes du droit tels que la Liberté contractuelle et la Liberté du travail et ce sans aucune justification, en prévoyant simplement une augmentation salariale correspondant à l’augmentation de l’indice des prix de l’année antérieure. 23. L’article 18 du Statut du Joueur de Football national, un des articles qui réglemente l’augmentation automatique du salaire des joueurs ainsi que la prorogation unilatérale, prévoit d’une part qu’à partir de chaque mois de janvier suivant la date de souscription du contrat, le salaire du joueur sera automatiquement augmenté selon la variation de l’indice des prix à la consommation. D’autre part, cet article mentionne que les joueurs avec un contrat arrivé à terme et qui ont fêté leur 24ème anniversaire la saison antérieur devront tout de suite après conclure un contrat avec leur club pour 2 ans. Il mentionne également que remplis le contrat ou après la fin de la rébellion, le joueur sera libre mais que cependant le club pourra retenir le joueur de façon unilatérale et automatique, une saison de plus en augmentant la masse salariale de 1,5 par rapport à l’augmentation de l’indice des prix. Cet article mentionne aussi que la finalisation des contrats des joueurs de moins de 24 ans n’est pas une cause de déliement envers le club. 24. L’article 19 du même Statut ne fait que mentionner que le club peut renoncer à cette augmentation automatique salariale et dispose que les clubs pourront renoncer à l’augmentation automatique prévue à l’article précédent via communication à l’Association et le joueur sera ainsi considéré libre. 25. Par conséquent et au vu des éléments susmentionnés, le demandeur insiste sur le fait que la FIFA en s’appuyant sur l’article 25 alinéa 6 du Règlement de la FIFA concernant le Statut et le Transfert des Joueurs, ne doit pas tenir compte ni des clauses des contrats de travail ni de la Réglementation du Statut du Joueur de Football national susmentionnée. 26. En second lieu et subsidiairement, le demandeur fait remarquer que même en admettant que le droit contractuel et statutaire s’applique, il devait quand même être considéré comme libre car tout contrat de travail ainsi que sa reconduction exige la forme écrite et ce en application du Règlement de la FIFA susmentionné. 27. De plus, le demandeur insiste sur le fait qu’il aurait pu se considérer comme contractuellement libre en imputant au défendeur la rupture du contrat car ce dernier se trouvait en demeure dans le versement des salaires déjà réclamés une première fois en mars 2005, comme l’indique l’acte notarié cité plus haut, et une deuxième fois le 8 juin 2005 pour le demandeur. Cette dernière réclamation ressort également du document transmis par l’Association et daté du 1er septembre 2005 cité plus haut. 28. Concernant le dépôt par le club défendeur, auprès de l’Association, des sommes réclamées, le joueur mentionne que l’Association, dans le document daté du 1er septembre 2005, voulait faire croire que les salaires avaient été mis à la disposition de ladite Association, par le club défendeur le 27 juillet 2005. Le joueur maintient donc que ceci est faux et contredit un autre document de l’Association daté du 29 septembre 2005 qui mentionne que les dates de dépôt des salaires et primes ont été accomplis par le club défendeur les 18, 26 et 31 août 2005. 29. Concernant le dépôt des salaires, le demandeur met également en avant un article de journal dont la date n’est pas mentionnée mais que ce dernier affirme être du 17 mars 2005. Le joueur mentionne que dans cet article, le Président du club défendeur annonçait que certaines primes de contrat du demandeur étaient disponibles au club et ce depuis le 8 mars 2005. Ainsi, le demandeur conteste ce fait car le 14 mars 2005 par l’intermédiaire d’un notaire, il s’est rendu, selon lui, au club défendeur pour réclamer les sommes dues et ces dernières n’y étaient pas. 30. Par conséquent le demandeur maintient que pendant le mois de février et mars 2005, il a tenté de faire aboutir des négociations avec le club défendeur et a même joué un matche au mois de février 2005 avec ce club. Finalement aucun accord n’est intervenu et donc le club n’a pas utilisé l’option de l’article 18 susmentionné qui était de retenir le joueur pour une saison de plus, par prorogation unilatérale du contrat, mais a opté pour la « rébellion » car selon les dire du demandeur le club voulait un contrat de plus longue durée et non une simple prolongation et ainsi pouvoir faire pression sur le joueur. 31. Finalement, le joueur mentionne comme argumentation que même si, contrairement à ce qu’il affirme antérieurement, un contrat de travail avait existé au mois de février et jusqu’au 8 mars 2005, celui-ci serait basé sur le Statut du Joueur de Football national, donc sur l’option unilatérale de proroger par le défendeur le contrat antérieur. Mais si cela était ainsi alors pourquoi avoir déclaré le joueur en « rébellion », ce qui, selon le demandeur, ne peut se faire que si un joueur ne veut pas contracter selon ce qui est prévu dans le Statut susmentionné. 32. Le demandeur demande à la Chambre de Résolution des Litiges : -qu’il soit établis l’inexistence d’un lien contractuel liant le demandeur au défendeur ; -qu’il puisse être enregistré par la Fédération à laquelle appartient la partie intervenante en faveur de cette dernière ; -d’établir la somme de l’indemnité qui est due au demandeur en raison des conséquences économiques et sportives subies par celui-ci en raison du refus de l’enregistrement provisoire. 33. Par fax daté du 5 octobre 2005, la Fédération de la partie intervenante a transmis la position de son club affilié, partie intervenante à la présente procédure, au sujet du litige en question. 34. La partie intervenante signale en premier lieu que ces observations font suite au mémoire déjà déposé le 12 septembre 2005. Mentionnons que les points mis en avant par le club dans ce mémoire se retrouvent dans le mémoire du demandeur. 35. Dans sa position et en premier lieu, la partie intervenante mentionne, tout comme l’a fait le joueur auparavant, que la reconduction automatique et unilatérale du contrat du joueur par le club défendeur est une atteinte grave au principe de la Liberté contractuelle et au principe de la Liberté du travail et que l’article 20 du Statut du Joueur de Football national n’indique pas la durée de reconduction d’office du contrat ce qui serait contraire à la Réglementation de la FIFA. De plus, il affirme que le défendeur lie l’article 20 à l’article 15 du Statut susmentionné, lequel ne crée qu’une possibilité de conclure un contrat pour deux ans, sans autre précision. 36. Au vu du paragraphe susmentionné, il est à préciser que l’article 15 du Statut du Joueur de Football national dispose que les contrats conclus entre un joueur et un club pourront se prolonger jusqu’au deuxième 31 décembre de la date de la finalisation du contrat et que par la suite le joueur sera libre. L’article 20 du même Statut parle de prorogation automatique et dispose que dans les cas où les clubs ne communiquent pas le renoncement aux prorogations désirées, comme prévu à l’article 19, dans les délais, comme ceci est précisé à l’article 18, alors le contrat sera considéré comme automatiquement prolongé. 37. D’autre part la partie intervenante ajoute que si le demandeur a joué au mois de février s’était en vue d’une négociation d’un nouveau contrat qui n’a pas aboutis. 38. La partie intervenante argumente également contre la validité du mécanisme de la « rébellion » du Statut du Joueur de Football national susmentionné qui empêche un joueur de s’entraîner avec le club et d’exercer sa profession tant que le litige n’est pas résolu et qui de plus, libère le club de toute obligation, notamment celle du versement du salaire. Il affirme donc que ce mécanisme porte atteinte aux principes du droit mentionnés plus haut, et que par conséquent ces faits constituent une rupture du contrat par le défendeur. 39. Finalement, la partie intervenante affirme sa bonne foi et insiste surtout sur le fait qu’il n’a nullement incité le joueur à rompre le contrat car il croyait que ledit joueur était libre de tout engagement contractuel précédent. En effet il affirme que le joueur s’est présenté comme étant libre et qu’il a vérifié son ancien contrat auparavant. Il affirme également que le fait que le joueur soit libre est mentionné dans le contrat de travail que ce dernier a signé avec la partie intervenante. 40. La partie intervenante demande : -que soit délivré à titre définitif le Certificat International de Transfert permettant à sa Fédération d’enregistrer le joueur ; -que le défendeur soit condamné à lui rembourser tous les frais engagés dans cette procédure. 41. Par fax daté du 11 octobre 2005, le défendeur a transmis sa position concernant le litige en question. 42. En premier lieu, le défendeur mentionne que le contrat, signés par le joueur avec ce club, finalisait le 31 décembre 2004 mais, en janvier 2005, ce contrat, en application du Statut du Joueur de Football national, convention collective et texte de droit public non modifiable par les parties, s’est prorogé automatiquement et ce jusqu’au 31 décembre 2006. Cette prorogation automatique prévoyait une augmentation salariale correspondant à la variation de l’indice des prix à la consommation de l’année 2004. 43. Dans sa position, le défendeur insiste sur le fait que ce Statut du Joueur de Football national susmentionné est une convention collective, adoptée grâce et suite aux insistances du propre syndicat des joueurs, qui reconnaît lui-même, dans une lettre annexée, la validité dudit Statut. Le défendeur affirme de plus que cette convention collective est une règle de droit public et impérative et ceci en conformité avec la loi nationale sur les licences annuelles ainsi que la loi sur l’activité sportive. Ces lois en effet élève au rang de droit impératif les normes qui règlemente l’activité sportive rémunérée, selon lecture desdites lois. 44. Par la suite le défendeur détaille les articles dudit Statut qui ont été appliqués dans le cas présent. En effet, selon ses dires, les contrats qui arrivent à leur terme contractuel se prolongent automatiquement pour deux ans (art. 15 et 20 du Statut), en augmentant les salaires selon la variation de l’indice des prix à la consommation (art. 18), à moins que le club renonce à cette prorogation (art. 19). Le club ajoute qu’à l’échéance des deux ans de prorogation le joueur est libre. Cet état de droit est confirmé par une note transmise par l’Association du défendeur et datée du 21 septembre 2005. 45. L’article 15 dudit Statut dispose textuellement que les contrats souscrits pourront se proroger jusqu’au deuxième 31 décembre suivant la date de leur validité. A la fin de cette prorogation le joueur sera libre. Concernant le texte des articles 18 et 19, il est renvoyé à la partie concernant la requête déposée par le joueur. L’article 20 mentionne quant à lui que en cas de ne pas accomplir les communications prévues précédemment (donc les communications prévues dans les articles précédents), le contrat sera considéré automatiquement prorogé avec l’augmentation (salariale) prévue à l’article 18. 46. Le défendeur mentionne également qu’il n’y a pas eu violation à l’obligation de forme écrite du contrat car cette prorogation automatique reposait sur un contrat de travail écrit signé en 2004. 47. Le défendeur mentionne que depuis août 2004, l’agent du joueur négociait avec le club défendeur l’acquisition des droits fédératifs du demandeur et ce jusqu’en juillet 2005. Le club annexe des articles de journaux, certains non datés qui détaillent cette négociation et son échec. 48. Le défendeur ne contredit pas le fait que le joueur ait été déclaré en « rébellion » le 8 mars 2005, il annexe la notification y relative adressée à l’Association en question. Il mentionne que cette sanction a été appliquée en raison du non respect du Statut du Joueur de Football national susmentionné. Le club précise que le joueur n’a jamais recouru contre cette décision de « rébellion », alors que cette possibilité lui était offerte selon l’article 27 du Statut susmentionné. 49. Concernant la réclamation du demandeur de son salaire de mars 2005, effectuée le 8 juin 2005 à travers le syndicat, le défendeur annexe une lettre datée du 15 juin 2005 dans laquelle en réponse à la réclamation il affirme et répète que cet argent se trouve à la trésorerie du club. De plus, le club mentionne qu’après cette lettre, le joueur n’est quand même pas venus recouvrer l’argent et que donc le club a dû déposer cette somme auprès de l’Association. A ce jour, la somme s’y trouve toujours selon confirmation de ladite Association datée du 7 octobre 2005. 50. Concernant cette fois la reconnaissance par le demandeur lui-même, le défendeur affirme que le joueur a reconnu, pendant l’année 2005, de façon tacite et expresse la validité du contrat écrit et que par conséquent il a accepté la reconduite automatique de ce dernier. En effet, il appuie son argumentation en se basant sur les matches joués par le joueur en 2005 pour le compte du club défendeur. 51. Le défendeur affirme ainsi que le joueur a acquiescé à la reconduite du contrat sans la nier, ni accomplir des actes qui démontreraient sa négation à cette reconduite. Ainsi, comme l’annonce le défendeur, pour que des joueurs puissent participer à des matches officiels, ils doivent être sous contrat de travail. Il annexe un document de son Association, daté du 21 septembre 2005, qui mentionne que des joueurs ne peuvent participer à un championnat continental sans contrat de travail valable et en vigueur. Cette précision par l’Association vient du fait que le défendeur avait communiqué à ladite Association la liste des joueurs qui participeraient à cette compétition, liste dans laquelle figuraient le demandeur. Cette liste a elle-même été communiquée à la Confédération du continent en question. 52. De plus, le défendeur insiste sur le fait que si le joueur désire être libre après la déclaration de « rébellion », selon une demande accomplie par le joueur au syndicat en juillet 2005, en raison du non accomplissement par le club de ses obligations salariales, comme ceci est précisé dans un article de journal de juillet 2005, publié sur Internet, ceci démontrerait que le joueur se considérait lié par un contrat après 2004. 53. A l’argument selon lequel la « rébellion » était nulle en raison du retard dans les salaires de février et mars 2005, le défendeur maintient que ceci est faux en raison du fait que l’échéance pour le paiement du mois de février 2005 était le 10 mars 2005, en application de l’article 23 du Statut du Joueur de Football national, donc après la déclaration de « rébellion » prononcée le 8 mars 2005, et que par conséquent le défendeur n’avait aucune obligation pendante au moment de ladite « rébellion ». Il est important de mentionner que les salaires correspondant à un mois peuvent être payés par le club jusqu’au 10 du mois suivant. Ce fait est confirmé par le document de l’Association daté du 21 septembre 2005. Concernant les salaires, le club affirme la mauvaises fois du joueur, en mentionnant que le 14 mars 2005, il s’est rendu à l’Association afin de réclamer ces salaires alors que ces derniers ont toujours été versés au sein des installations du club. Le défendeur annexe des quittances anciennes signées par le joueur, mais ces dernières ne mentionnent nullement le lieu du paiement. 54. Concernant les certificats transmis les 2 et 5 septembre 2005 par le syndicat, dont il est fait mention dans la partie consacrée à la requête du joueur, le défendeur fait référence au document transmis par l’Association, le 21 septembre 2005, et ayant pour but de rectifier ces certificats. En effet, conformément à ce qu’affirmait le syndicat comme quoi les matches de février 2005 joués par le joueur l’avaient été en fonction d’un contrat enregistré en 2004, l’Association précise qu’au mois de février 2005 le joueur avait un contrat en vigueur pour 2005. 55. A titre subsidiaire, le défendeur met en doute l’authenticité des certificats des 2 et 5 septembre 2005 susmentionnés émis par le syndicat des joueurs et annexés par le joueur à la présente procédure et ceci en raison du fait que sur le sommet des pages figure la mention de la société de l’agent du joueur. 56. Le défendeur présente également une demande reconventionnelle et mentionne qu’étant donné que le contrat avec son club est en vigueur jusqu’en décembre 2006 et que le joueur a signé un nouveau contrat avec la partie intervenante, le demandeur a ainsi signé plus d’un contrat pour la même période. Ce qui rentre selon lui sous l’application de l’article 18 alinéa 5 du Règlement concernant le Statut et le Transfert des Joueurs. 57. Par conséquent, le défendeur demande une indemnisation de la part du joueur et affirme que la partie intervenante doit être solidairement responsable du paiement de cette indemnisation. De plus, le défendeur exige des sanctions sportives à l’égard de la partie intervenante qui aurait incité à une rupture de contrat. En effet le club défendeur affirme que la partie intervenante a contacté le joueur directement ou par l’intermédiaire de son agent et ensuite a signé le contrat, le tout sans avoir au préalable ni consulté ni pris contact avec le défendeur, ni avec l’Association de ce dernier. Pour étayer ce point le défendeur précise que la partie intervenante n’a jamais répondu à une lettre envoyée par le défendeur le prévenant de cette situation et datée du 20 juillet 2005. 58. Ainsi, concernant le demandeur, le défendeur tient en compte que ce dernier n’a que 20 ans et note qu’avec le contrat le liant à la partie intervenante, ce club aurait dû versé le salaire de USD 5,856,000 durant la durée du contrat. 59. Par conséquent le défendeur réclame une indemnisation de USD 5,500,000 pour rupture du contrat par le demandeur. 60. Le défendeur réclame une indemnisation au titre de pertes patrimoniales et tort moral en raison d’une perte au niveau sportif du club, perte qui lui a oté la possibilité d’engendrer des bénéfices dû en cas de réussite. Il réclame également une indemnisation au titre de perte patrimoniale et tort moral en raison de la nuisance à l’image sportive ainsi qu’une indemnité pour tort moral en raison du tort fait à l’image du club défendeur. Finalement, le défendeur demande également une indemnisation englobant tous les frais engendrés dans la présente procédure et la procédure concernant l’enregistrement provisoire. En conclusion, au titre de ces indemnisations additionnelles, le défendeur réclame la somme de USD 2,750,000 de la part du demandeur. 61. Par conséquent le défendeur réclame : -que l’enregistrement du joueur ne soit pas autorisé et ce jusqu’au paiement de l’indemnité réclamée ; -USD 8,250,000 au titre d’indemnisation par le demandeur ; -que la partie intervenante soit considérée comme solidairement responsable de l’indemnité à payer par le joueur ; -des sanctions sportives à l’encontre de la partie intervenante. II. Considérations de la Chambre de Résolution des Litiges 1. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges établit que sur la base de l’article 22 lit. a et de l’article 24 alinéa 1 du Règlement concernant le Statut et le Transfert des Joueurs (édition 2005), sa compétence à traiter ce cas et à rendre une décision formelle concernant ce litige contractuel opposant le demandeur au défendeur est donnée. 2. La Chambre de Résolution des Litiges prend note du fait que le contrat de travail liant le joueur au club défendeur était un contrat de travail écrit de durée déterminée, signé le 9 février 2004, qui aurait dû arriver à échéance le 31 décembre 2004 avec une option unilatérale en faveur du club de proroger cette durée. Cette option est basée sur le Statut du Joueur de Football national. 3. En premier lieu la Chambre note que l’article 15 du Statut du Joueur de Football national dispose, au conditionnel, que, à la finalisation des contrats de travail, ces derniers pourront s’étendre jusqu’au deuxième 31 décembre suivant leur finalisation. La Chambre souligne le caractère conditionnel de cette clause et l’interprétation littérale qui en ressort permettant de conclure qu’un consentement mutuel est nécessaire à la reconduction du contrat initial pour deux ans. 4. Cependant la Chambre constate qu’en application des articles 18, 19 et 20 du Statut susmentionné, les contrats peuvent uniquement être prorogés de façon unilatérale et automatique par le club et ce en prévoyant une simple augmentation salariale conforme à la variation de l’indice des prix à la consommation. Il est pris note du fait que cette combinaison des articles susmentionnés peut permettre au club de retenir le joueur de façon unilatérale et ce jusqu’à ses 27 ans. 5. En effet, la Chambre fait ressortir le caractère strictement unilatéral des articles 18 et 19 du Statut susmentionné dans le sens que cet article 18 oblige le joueur de 24 ans , dont le contrat serait arrivé à échéance, à conclure un nouveau contrat d’une durée de deux ans, simplement en prévoyant une augmentation salariale basée sur la variation de l’indice des prix à la consommation. De plus à l’échéance de ce nouveau contrat, le club possède l’option unilatérale de proroger pour une année supplémentaire ledit contrat de travail. 6. En outre, l’article 18 du Statut du Joueur de Football national mentionne également que la finalisation des contrats des joueurs de moins de 24 ans n’est pas une cause de déliement envers le club. 7. Par la suite, la Chambre fait ressortir le caractère unilatéral d’une telle clause en se basant sur l’article 19 du Statut susmentionné, qui dispose que le club uniquement pourra renoncer à la reconduction du contrat et ce via notification d’un préavis. Il est également tenu compte de l’article 20 dudit Statut qui reconduit de façon automatique et unilatérale les contrats de travail si le club ne fait pas recours à ce préavis. 8. Par conséquent la Chambre établit que de telles clauses sont tout à fait potestatives et rendent donc impossible une quelconque application de l’article 15 du Statut du Joueur de Football national. Il s’ensuit que la Chambre de Résolution des Litiges note que de telles clauses autorisant une reconduction unilatérale du contrat par le club, constituent des clauses abusives et contraires aux principes de la Liberté contractuelle et de la Liberté du travail, principes juridiques reconnus par le Droit International Public et surtout contraires également à l’article 13 du Règlement de la FIFA concernant le Statut et le Transfert des Joueurs (édition 2005) qui dispose qu’à l’échéance contractuelle prévue d’un commun accord, le contrat est considéré comme ne déployant plus d’effets et le joueur sera considéré libre de tout engagement. 9. De plus, la Chambre fait également référence à la jurisprudence du Tribunal Arbitral du Sport et plus particulièrement à la décision rendue le 27 août 2004 dans la procédure opposant AJ Auxerre à Valencia CF et M. Mohamed Lamine Sissoko. Dans cette décision à son considérant 47, la Formation a écarté l’application d’une Charte du Football Professionnel en vigueur en France en considérant que de telles chartes sont de portée nationale et ne sauraient prétendre déployer leurs effets dans un autre état et qu’il appartient par conséquent à la Chambre de tenir compte ou non de tous les arrangements, lois et/ou accords de conventions collectives pertinents existant au niveau national. Ce conformément à l’article 25 alinéa 6 du Règlement concernant le Statut et le Transfert des Joueurs (édition 2005). 10. Par conséquent et au vu des éléments susmentionnés, la Chambre établis qu’elle ne peut pas tenir compte du Statut du Joueur de Football national en relation avec l’extension unilatérale d’un contrat de travail et que ce dernier ne saurait déployer ses effets dans une situation comportant des éléments d’extranéité. 11. La Chambre de Résolution des Litiges conclut également que les 3 matches joués par le demandeur en janvier 2005, entrent sous l’application du contrat de travail de février 2004 et plus particulièrement de son article 4. En effet, sur la base des éléments présentés lors la présente procédure, il ressort que les matches joués en janvier 2005 l’ont été en raison d’une grève survenue en 2004 et que par conséquent ces matches correspondent à la saison 2004. 12. La Chambre note par la même que le matche joué en février 2005 par le demandeur en question, n’a nullement constitué une reconduction tacite du contrat de travail de février 2004 et ne saurait par conséquent être considéré comme une relation contractuelle de fait faisant suite au précédent contrat. En effet, la Chambre conclut que le matche joué en février 2005, entrait dans la phase négociatrice que le joueur avait entamé dans le but de conclure un nouveau contrat de travail et ne constituait pas une quelconque intentionnalité de la part du joueur d’accepter tacitement un nouveau contrat de travail. La Chambre appuie cet élément sur le fait que le joueur n’a participé que jusqu’au 10 février 2005 aux rencontres avec le club défendeur, et ne voyant pas ces négociations aboutir il a cessé de disputer d’autres matches. Dans ce sens, la Chambre cite sa jurisprudence établie lors d’une décision n°55161 rendue le 13 mai 2005, concernant un litige contractuel, dans laquelle cet organe décisionnel a établis que le fait pour un joueur de participer aux activités du club après l’échéance contractuellement prévue n’implique nullement une acceptation tacite de la part du joueur à la reconduction du contrat, si ce dernier a participé auxdites activités de bonne foie dans le but de démontrer ces bonnes intentions dans le cadre d’une négociation d’un nouveau contrat. 13. A titre subsidiaire, la Chambre doit aussi noter que même en considérant une très hypothétique relation contractuelle de fait liant le joueur au club après le 31 janvier 2005, ce lien contractuel aurait pris fin et ceci en application de l’article 41 du Statut du Joueur de Football national. Cet article dispose que les salaires seront payés dans les 10 jours suivants l’échéance mensuelle et dans le cas où le salaire ne serait pas versé dans ce délai, le joueur pourra se présenter à l’Association afin de réclamer lesdites créances. Cet article mentionne également que le joueur aura la possibilité de se départir du contrat si 90 jours se sont écoulés dès la réclamation auprès de l’Association et si les salaires n’y sont toujours pas déposés. 14. En effet, la Chambre constate que la première réclamation de la part du demandeur auprès de l’Association a eu lieu le 14 mars 2005 et que les créances dues n’ont été déposées par le club qu’à partir du 18 août 2005 auprès de l’Association, donc après 90 jours à partir de la première réclamation. La Chambre conclut donc que même en prenant en considération l’existence d’une relation contractuelle à partir de février 2005, celle-ci aurait pris fin le 13 juin 2005 et ce en application de l’article 41 susmentionné. Ce joueur a fait communication de son choix de se départir du contrat en signant le nouveau contrat avec la partie intervenante le 19 juillet 2005. 15. Pour le bon ordre, à cet égard, la Chambre a estimé approprié de rappeler que en continuité avec l’article 2 alinéa 2 du Règlement concernant le Statut et le Transfert des Joueurs (édition 2005), une relation contractuelle entre un joueur et un club doit être toujours basée sur un contrat écrit. 16. La Chambre de Résolution des Litiges prend également note du fait que le mécanisme de la « rébellion », tel qu’il est prévu à l’article 37 du Statut du Joueur de Football national, et notifié au joueur le 8 mars 2005, constitue une atteinte grave au principe de la Liberté personnelle du joueur ainsi qu’au principe de la Liberté contractuelle et contrevient à toutes normes reconnues du droit du travail. 17. En effet, l’organe décisionnel constate que ce mécanisme de la « rébellion » prive le joueur de toute rémunération, de toute participation aux activités du club et de plus enferme ce dernier dans une situation juridique le liant au club de façon impérative et l’empêchant ainsi d’exercer une activité lucrative, principe fondamental reconnu par le Droit International Public. 18. La Chambre constate également que contrairement à ce qu’affirme le défendeur, ce mécanisme de la « rébellion » tel qu’il a été notifié le 8 mars 2005, ne saurait empêcher le club défendeur de se conformer au paiement des salaires contractuellement prévus et échus au moment de ladite notification. Ce mécanisme permet de suspendre le paiement des salaires futurs et non des salaires échus. En effet, comme le dispose l’article 41 et l’article 23 du Statut du Joueur de Football susmentionné, les créances salariales dues aux joueurs peuvent être payées jusqu’au 10ème jour suivant le mois échu. La Chambre insiste sur l’interprétation littérale qu’il convient de donner à cet article et mentionne que d’aucune manière on ne saurait interpréter lesdits articles d’une manière contraire à la bonne foi devant être observée dans le droit des contrats. 19. Ainsi, selon la Chambre, cette application des articles 41 et 23 susmentionnés ne peut permettre au club de suspendre ledit paiement par l’utilisation du mécanisme de la « rébellion » deux jours avant l’échéance mentionnée et ce uniquement dans le but d’éviter le paiement des salaires dus au joueur pour le mois de février et mars 2005, en raison de l’échec des négociations pour la conclusion d’un nouveau contrat de travail. Ceci constitue aux yeux de la Chambre une atteinte à la bonne foie devant être observée dans le droit contractuel. 20. La Chambre constate également que le paiement des salaires susmentionnés a été effectué par le club défendeur le 18 août 2005 auprès de l’Association, donc le même jour auquel le Juge Unique de la Commission du Statut du Joueur a rendu sa première décision autorisant l’enregistrement provisoire du joueur en question, ce qui selon la Chambre dénote une attitude contradictoire de la part du défendeur, étant donné que comme l’affirme cette institution le mécanisme de la « rébellion » suspend toutes les obligations du club et démontre ainsi un comportement contraire au principe de la bonne foi généralement reconnu en droit contractuel. 21. La Chambre de Résolution des Litiges met également en avant le fait que la notion de droits fédératifs d’un joueur, tel que le mentionne le défendeur, n’est plus d’actualité mais a laissé place, avec l’entrée en vigueur du Règlement FIFA concernant le Statut et le Transfert des Joueurs (édition 2001), à la règle mentionnant qu’un contrat entre un joueur professionnel et un club finalise à l’échéance prévue contractuellement ou d’un commun accord, ce qui laisse le joueur libre de tout engagement après cette finalisation (cf. article 13 du Règlement FIFA concernant le Statut et le Transfert des Joueurs, édition 2005). 22. Par conséquent et au vu des éléments susmentionnés, la Chambre de Résolution des Litiges a admis partiellement la demande présentée par le demandeur et a décidé qu’il n’existe aucun lien contractuel liant le joueur au défendeur et que par conséquent le joueur est autorisé à jouer pour la partie intervenante et la Fédération de ce dernier est autorisée a procéder à l’enregistrement du demandeur pour son club affilié. Il s’ensuit que le présent organe rejette dans sa totalité la demande reconventionnelle présentée par le défendeur et établis que ce dernier serait éventuellement simplement titulaire d’un droit à une indemnité de formation pour ce joueur, droit qui cependant doit faire l’objet d’une demande séparée. 23. La Chambre de Résolution des Litiges rejette la demande financière présentée par le demandeur en raison du caractère international des relations contractuelles dans le domaine footballistique et plus particulièrement en raison de la complexité juridique connue et admise par le joueur que peuvent engendrer des relations contractuelles entre parties soumises à différents ordres juridiques. 24. Sur la base de l’article 15 alinéa 3 du Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (édition 2005), lequel dispose que les procédures devant la Chambre ne donnent lieu à aucune indemnité de procédure, la Chambre rejette la même demande d’indemnisation présentée par la partie intervenante, pour le remboursement des frais encourus. III. Décision de la Chambre de Résolution des Litiges 1. La demande du demandeur est partiellement admise. 2. L’existence d’une relation contractuelle entre le demandeur et le défendeur est rejetée. 3. La Fédération à laquelle appartient la partie intervenante est autorisée à enregistrer le joueur en question pour son club affilié. 4. Aucune indemnité n’est accordée au demandeur. 5. La demande reconventionnelle présentée par le défendeur est rejetée dans sa totalité. 6. Selon l’article 60 alinéa 1 des Statuts de la FIFA, cette décision peut faire l’objet d’un appel devant le Tribunal Arbitral du Sport (TAS). La déclaration d’appel doit être soumise directement au TAS dans les dix jours après notification de cette décision et doit contenir tous les éléments conformément au point 2 des directives émises par le TAS, dont copie est annexée. Dans les dix jours suivant l’expiration du délai d’appel, l'appelant doit soumettre au TAS un mémoire contenant une description des faits et des moyens de droit fondant l'appel (cf. point 4 des directives). L'adresse complète du Tribunal Arbitral du Sport est la suivante : Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Suisse Tél : +41 21 613 50 00 Fax : +41 21 613 50 01 e-mail : info@tas-cas.org www.tas-cas.org Au nom de la Chambre de Résolution des Litiges : Urs Linsi Secrétaire Général
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