F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del 23 Marzo 2006, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Mario Gallavotti (Italia), gli Peter Friend (Australia), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro Mick McGuire (Inghilterra), membro di una denuncia presentata da Player X, il seguente l’attore Z contro il Club, di seguito, il convenuto contrattuale relativa ad una controversia sorta tra l’attore e convenuto.
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del 23 Marzo 2006, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Mario Gallavotti (Italia), gli Peter Friend (Australia), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro Mick McGuire (Inghilterra), membro di una denuncia presentata da Player X, il seguente l'attore Z contro il Club, di seguito, il convenuto contrattuale relativa ad una controversia sorta tra l'attore e convenuto. I. Infatti 1. Player X, ricorrente, ha firmato il suo primo contratto con la Z Club, convenuta, 15 aprile 2004. 2. 6 luglio 2004, il ricorrente è stato un prestito ad un Club A e per una stagione sportiva 2004/2005. 3. 11 Aprile 2005, Club A di cui sopra informa che non interverrà per l'opzione reclutamento del giocatore in questione e quindi legata a quel giocatore di un club fino al 30 giugno 2005 sarà quindi unirsi al club di parte convenuta dopo tale data. 4. Il richiedente ha firmato un nuovo contratto di lavoro, del 1 ° luglio 2005, con l'imputato. Il nuovo contratto di lavoro dice che entra in vigore il 1 ° gennaio 2005 (sic) fino al 31 dicembre 2006. Questo contratto prevede uno stipendio mensile di 60.000 unità del corso legale nel paese del convenuto. 5. Secondo la ricorrente, al suo ritorno nel paese del convenuto, 25 settembre 2005, quindi dopo il periodo di prestito di cui sopra, il convenuto squadra inflitto le seguenti trattamenti: il rifiuto di facilitare la documentazione relativa, il rifiuto del visto di rimborso delle spese di viaggio, le spese sostenute dal rifiuto del giocatore di pagare quattro mesi di affitto dal suo ritorno al suo club di origine, il mancato pagamento delle retribuzioni quattro mesi (luglio, agosto, settembre e ottobre 2005); rifiuto di ripristinare il club e il convenuto divieto di partecipare in allenamento con il convenuto prima squadra del club, ma le poche volte, con la squadra riserve della quarta divisione. La ricorrente afferma che, nonostante solleciti ha fatto l'imputato presidente del club, non ha fatto niente per porre rimedio alla situazione. 6. 7 Ottobre 2005 il ricorrente rivolta alla FIFA chiedendo il riconoscimento della risoluzione del contratto di lavoro per giusta causa sportiva, alla luce di quanto sopra. 7. 7 dicembre 2005, durante la procedura, e in conformità con quanto richiesto dalla FIFA, il richiedente invia una richiesta finanziariamente nei confronti del convenuto. In quest'ultimo caso il ricorrente sostiene che la convenuta sulla base del contratto di lavoro dal 1o luglio 2005 i seguenti importi: L'importo per gli arretrati di sei mesi di retribuzioni non corrisposte dal 1 luglio 2005 fino al 1 ° dicembre 2005, sei x 60,000 per un totale di 360.000 unità della valuta in questione è pari a 13,028.52. La quantità di 12 notti in un hotel durante la ricerca di un nuovo appartamento (22 luglio 2005 fino al 1 agosto 2005) dopo che il contratto con il Club di A o di EUR 532,40. • Gli importi di liquidazione a tre mesi di affitto corrispondente al periodo di quando è stato bloccato nel paese di Club A, dopo il contratto con il Club A, in attesa di documenti amministrativi per il visto di cui . Così egli afferma che i mesi di luglio, agosto e settembre 2005, per un totale di 2,552.28 euro. L'importo sull'eccesso di spese relative all'assunzione di cibo nel paese A Club che lui non avrebbe subito se fosse tornato a contratto del country club con l'imputato dopo la A Club, o EUR 2,000. • L'importo per le spese che ha sostenuto per il suo rimpatrio forzato nel paese del convenuto 25 settembre 2005. I. Ottenere diritti di rilascio: £ 35.00 II. Costi voli: USD 1,016.00 III. Costi Hotel: USD 25,00 IV. Autonoleggio quota: USD 104,00 • L'importo per le spese sostenute durante il suo soggiorno forzato nel paese A Club in cerca di un quadro per la formazione adeguata per il suo continuo come parte di playoff accoppiata , per un importo di EUR 165 per spese di viaggio. • L'importo su un altro telaio dell'unità, affermando che il termine "attualmente", dove si prepara alle finali di un torneo: I. Aerei: £ 129,00 II. Aerei: EUR 106,00 III. Costi Hotel: £ 455,45 IV. Eccesso di sostegno di due mesi: EUR 600,00 V. Costi di noleggio: EUR 2.186,00 8. Così, il richiedente chiede un totale di EUR 22,735.26, citando se stesso l'importo in euro. 9. Via la sua associazione, convenuta club ha trasmesso la sua posizione. In questa posizione, la convenuta respinge in toto la richiesta del giocatore. 10. Nella sua posizione, il convenuto sostiene che durante i primi giorni di luglio 2005, senza specificare quale, il ricorrente torna al paese del convenuto e firmato con lui un nuovo contratto, entrato in vigore il 1 ° luglio 2005. 11. Resistente sostiene che il club dopo il richiedente partecipa nella formazione per circa 10 giorni e poi ha lasciato il paese con il pretesto che egli deve risolvere problemi personali. La convenuta sostiene inoltre che club di qualche tempo dopo l'attore è tornato su questo paese e pochi giorni dopo che l'imputato ha restituito il club riceve una convocazione da parte della Federazione a cui appartiene il richiedente a quest'ultimo si unisce al rappresentante della squadra. Così, egli afferma che il giocatore ha di nuovo lasciato il paese e dal momento che non viene più restituito al club. 12. La convenuta riconosce che non ha pagato gli stipendi del richiedente dal luglio 2005, ma lui insiste che il giocatore non presta i suoi servizi al club dalla firma del nuovo contratto, perchè è viene rimosso in due occasioni nel paese, come è menzionato in precedenza. Inoltre, la convenuta afferma che l'attore è apparso in nessun momento per recuperare il suo salario. Infine, la convenuta afferma che se ci fosse una lacuna viene dal richiedente. 13. In prosecuzione, il club ha dichiarato che l'imputato l'attore non può essere giusto, perché pochissimo tempo tra la firma del contratto e dei fatti, vale a dire dopo la sua assenza per la sua squadra rappresentante nell'ottobre 2005, e subito dopo si deposita una denuncia alla FIFA. 14. Infine, la convenuta ha dichiarato che respinge anche la richiesta del giocatore per il pagamento dei biglietti per il suo ritorno al country club e il pagamento convenuto di diritti per i visti e le spese che facevano parte del suo rapporto con il Club A. 15. A seguito della richiesta della FIFA, la convenuta ha dichiarato di voler FIFA ritorno del richiedente al club. 16. Nella sua risposta, la ricorrente sostiene che dopo il suo prestito al Club A, al posto e invece di strutture amministrative per il suo ritorno al convenuto country club, invia una copia del contratto che si propone di firmare, seguito da un messaggio telefonico che indica che il rinnovo del suo contratto di lavoro era la conditio sine qua non del suo ritorno al paese in questione. E il richiedente dice che rinnova il suo contratto con la convenuta il 1 ° luglio 2005 nei paesi del Club di A e non nel country club, come l'imputato sostiene il convenuto. 17. Verbatim in questa replica, il ricorrente afferma che due settimane più tardi a quanto sopra, ha preso il club al convenuto di nuovo, ma che la risposta in quanto quest'ultimo gli aveva detto di non preoccuparsi dato che è in procinto di essere trasferito in un club europeo, da qui la necessità di attendere con la sua famiglia sul posto, vale a dire nel paese Club A. 18. Nelle parole del richiedente, quattro mesi dopo quanto sopra, ritenendo che l'imputato non sempre reagire e sono stati esauriti i suoi risparmi, ha deciso da solo per ottenere il visto nel paese l'accesso al Club il 25 Z settembre 2005 per la prima volta dopo la cessazione del contratto di lavoro con il Club A. La ricorrente sostiene che non ci si rende conto che la convenuta infligge i trattamenti di cui sopra, il terreno che era già parte del trasferimento reale del mercato. 19. Nella sua replica, la ricorrente afferma inoltre che lascia il 1 ottobre 2005, il paese in questione a giocare con il suo rappresentante della squadra. La ricorrente afferma inoltre che prima di lasciare questo paese, ha lasciato conto in banca del convenuto di trasferire i suoi arretrati e ha fatto un punto in questa direzione 7 ottobre 2005, ma nessun pagamento n è stato fatto dalla convenuta. 20. Infine, la ricorrente sostiene che la convenuta non voleva che i suoi servizi per lo sport dopo l'arrivo del suo contratto di prestito a lungo termine con il Club Al 30 giugno 2005. 21. 11 dicembre 2005, i procedimenti riguardanti il rilascio di certificato internazionale di trasferimento del giocatore in questione a una Federazione terza è stata avviata, e perché l'attore aveva firmato un contratto di lavoro con un club di B. E quindi da quella data, questa procedura in questione è stata sospesa fino al 13 febbraio 2006, data della notifica della decisione del Giudice unico del Comitato per lo Status dei calciatori rifiutare la registrazione provvisoria del giocatore questione, a favore di Club B. 22. Il 26 dicembre 2005, e dopo che aveva a che fare un richiamo FIFA, la convenuta ha presentato la propria controreplica. In quest'ultimo caso, la convenuta afferma che l'attore ha firmato un contratto di lavoro 11 luglio 2005 con effetto dal 1 ° luglio 2005. Egli sostiene la stessa ricorrente, è stata la formazione solo tre occasioni e poi lui era fuori dal paese. Così, il club dice convenuto, infatti, l'attore si rese conto che pentito di aver firmato questo nuovo contratto con l'imputato. 23. A proposito di informazioni che sono state richieste del convenuto per i contatti che ha avuto con il giocatore dopo la firma del contratto di lavoro del 1 ° luglio 2005, dice che non ha alcuna prova che questi contatti come 'erano per via orale. 24. In un'altra corrispondenza, del 14 febbraio 2006, la ricorrente afferma che la copia del contratto di lavoro è stato inviato al Club paese alla fine di luglio 2005 per la sua firma e quella di Perciò, questo era un contratto retrodatato la data della firma del contratto è stato stipulato il 1 ° luglio 2005. 25. Il 19 febbraio 2006 la ricorrente ha presentato la sua ultima partita seguendo la procedura per la registrazione provvisoria di quest'ultimo a favore del Club B di cui sopra. 26. In quest'ultimo caso, il ricorrente afferma che l'esistenza del timbro recante la data 11 luglio 2005 sul lavoro contratto in questione non vuol dire che è stato firmato dalle parti nel convenuto Country Club a tale data come affermato dal convenuto nella sua controreplica. 27. Il ricorrente afferma anche che dopo una riunione del suo team rappresentante nell'ottobre 2005, ha cercato di nuovo per ottenere strutture amministrative del club per l'imputato di ottenere un visto per il suo ritorno al paese in questione e vedere questo fallimento decide di prendere la Coppa. 28. Per giustificare la sua permanenza nel paese di Club A, al momento della firma del contratto di lavoro in contestazione, la ricorrente precisa che queste prove sono fornite dal visto di cui il passaporto, che specifica che esso è entrato nel territorio della convenuta e 25 settembre 2005. 29. Il richiedente dichiara che vuole la Camera di Risoluzione delle Controversie ritiene inoltre che, poiché la firma del contratto controverso non vi è alcun reddito e che la sua carriera calcistica potrebbe essere distrutto se non consideriamo il contratto di lavoro in contestazione terminata sulla base degli articoli 14 e 15 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). 30. 19 e 22 febbraio 2006, e anche se questo è necessario del richiedente, ha trasmesso documentazione aggiuntiva alla FIFA. In uno di questi documenti, il ricorrente afferma che esso fornisce alla FIFA un certificato di residenza dal territorio appartiene al Club A e il quando viveva con uno dei suoi amici 11-22 luglio 2005, per giustificare la firma del contratto di lavoro in questo paese. 31. Con fax del 12 marzo 2006, e dopo un sollecito è stato fatto FIFA il convenuto ha trasmesso la sua ultima posizione. Il club è stato chiesto di fornire informazioni sui contatti che si sono verificati tra lui e la ricorrente nel periodo compreso tra il rinnovo del contratto di lavoro il 1 ° luglio 2005 e fino ad oggi, se possibile, accompagnati da prove scritte. Con lo stesso fax, Associazione convenuto Club è stato chiesto di rendere le informazioni se, e in caso affermativo, quale data ha richiesto il certificato internazionale di trasferimento alla Federazione dei Club di A, una volta che il richiedente concluso il periodo di prestito dal Club A. 32. In questa corrispondenza, la società convenuta ha ribadito che il giocatore ha firmato un contratto e rimane legato al club. Il club ha confermato che il contatto convenuto tra la ricorrente e si erano costanti. 33. La convenuta cita anche fatti diversi, quali il giocatore è stato incorporato nella all'età di 19 anni nella sua squadra come un giocatore dilettante, il ricorrente ha successivamente evoluta come dilettante fino al 2003, che il giocatore è apparso la prima volta a livello internazionale con la sua squadra nel corso di un torneo internazionale, l'attività nel country club come giocatore A pagare, tornare al club e la firma immediata di un contratto di lavoro. Questi fatti confermano che il convenuto ritiene che il giocatore ha liberamente firmato il contratto di lavoro. 34. Il club sostiene inoltre che l'imputato era impossibile ripristinare il giocatore della sua squadra dal momento che si è ritirato dopo il suo impegno con il suo team rappresentativo e ha terminato il contratto di lavoro. Il club non ha affrontato il giocatore e ha sottolineato che il procedimento dinanzi la Coppa era l'unico modo di comunicazione con il richiedente. Il club ha detto che in seguito, due Association hanno chiesto il certificato internazionale di trasferimento del giocatore quasi simultaneamente. Infine, la convenuta insiste per eseguire il lavoro a contratto. II. Considerando della Casa di risoluzione delle controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare questo problema è stato dato. A questo proposito, la sezione di cui all'articolo 18, paragrafi 2 e 3 del regolamento di Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di risoluzione delle controversie. La questione è stata sottoposta alla FIFA il 7 ottobre 2005. Di conseguenza, e ai sensi del presente regolamento, la Camera di Risoluzione delle Controversie è giunta alla conclusione che il regolamento di Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005), modifica delle norme procedurali, è applicabile a questo caso. 2. In relazione alla competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie, all'articolo 3, paragrafo 1 del Regolamento di cui sopra prevede che la Casa verifica la propria competenza ai sensi delle sezioni 22 e 24 del vigente Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) (in prosieguo: il Regolamento). Ai sensi dell'articolo 24 paragrafo 1 del regolamento, in combinato disposto con l'articolo 22 b dello stesso regolamento letteratura, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide le controversie relative al rapporto contrattuale tra un club e un giocatore che hanno una dimensione internazionale. 3. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie concluso che è l'organo di governo competente a pronunciarsi su questo caso tra un Club Z in X un giocatore di una disputa sul rapporto contrattuale tra le parti. 4. Successivamente, la Camera ha analizzato quale edizione dello status e trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili per quanto riguarda il materiale. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, l'articolo 26, paragrafo 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, in secondo luogo sul fatto che il contratto lavoro in controversia è stato firmato il 1 ° luglio 2005 e che la denuncia è stata depositata presso FIFA 7 Ottobre 2005. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che i regolamenti attuali per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) è applicabile al caso di specie per quanto riguarda la sostanza. 5. Una continuazione delle note Camera di Risoluzione delle controversie che un contratto di lavoro del 1 ° luglio 2005 è stato firmato tra l'attore e convenuto e che il contratto è entrato in vigore il 1 ° gennaio 2005 e prevede di finalizzare 31 dicembre 2006, dopo il contratto di mutuo contratto stipulato tra l'imputato e il Club club di A con scadenza 30 Giugno 2005. La Camera osserva inoltre che il contratto di lavoro in controversie di uno stipendio mensile di 60.000 unità aventi corso legale nel convenuto country club. 6. La Camera di Risoluzione delle Controversie rileva inoltre che non è contestato da una l'attore o il convenuto che gli stipendi mensili previsti dal contratto non sono stati pagati dal convenuto dal 1 ° luglio 2005. 7. I membri della Camera anche trovare non è contestato da entrambe le parti che il richiedente ha lasciato il territorio appartiene al club convenuto all'inizio di ottobre 2005 per unirsi al suo team rappresentante per la preparazione di un incontro previsto per il 9 ottobre 2005, la preparazione prendendo luogo dal 2 al 8 ottobre 2005. 8. La Camera di Risoluzione delle Controversie osserva che il ricorrente ha chiesto formalmente la società convenuta, 7 ottobre 2005, per il pagamento di salari arretrati. Infatti, la Camera rileva che la ricorrente allegato il record della lettera di diffida è del 3 ottobre 2005 e si rivolge al club convenuta, in cui il giocatore pretende gli stipendi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2005, indicando un conto in banca. La Camera osserva che in questa stessa lettera, il ricorrente afferma che se il pagamento non avviene entro 8 giorni, vedrà la rottura del contratto di lavoro per giusta causa. 9. La Camera osserva inoltre che la censura della ricorrente è stata presentata alla FIFA 7 ottobre 2005, e il giorno stesso del bando compilato dal candidato e, pertanto, il convenuto senza attendere la scadenza di otto giorni concessi dalla candidato per il pagamento di salari arretrati. 10. L'Assemblea rileva che la ricorrente, in accordo con il contenuto del contratto di lavoro del 1 ° luglio 2005, dovrebbe unirsi il convenuto club da tale data e dare i suoi servizi al club. Tuttavia, la Camera di Risoluzione delle Controversie sottolinea il fatto che la determinazione da un lato, la ricorrente non ha fornito alcun elemento probatorio di dimostrare che ha offerto i suoi servigi alla convenuta e il club dal 1 ° luglio 2005, e in secondo luogo, il Resistente club ha presentato alcuna probatorio di vedere con certezza che effettivamente necessari ritorno del richiedente da tale data. Infatti, per quanto riguarda le prove per dimostrare il desiderio del giocatore di tornare dalla convenuta, tale decisione osservazione primo corpo che, come indicato dai contatti tra la convenuta e la ricorrente dal 1 ° luglio 2005 sono stati per via orale e, dall'altro nessuna prova per trovare la domanda di certificato internazionale di trasferimento da parte dell'Associazione del Club Club convenuto Una federazione dopo la fine del Club del richiedente prestito di A, sono stati fatti per questo record, nonostante il fatto che FIFA richiesto esplicitamente tali prove. 11. A questo proposito, la Camera mette in evidenza anche il fatto che la ricorrente non ha fornito alcuna prova a sostegno delle sue accuse che l'imputato gli ha chiesto di rimanere e aspettare nel territorio fa parte del Club di A e per un trasferimento imminente del ricorrente in un club europeo. 12. In alternativa, la Camera di Risoluzione delle Controversie osserva che varie contraddizioni mar caso di specie. Così, nel primo punto, ha detto Camera osserva che il ricorrente sostiene di aver firmato il contratto di lavoro in disputa nel territorio del Club A entro la fine di luglio 2005 e restituito al territorio del club che l'imputato il 25 settembre 2005, quando la squadra Resistente afferma che il contratto è stato firmato nel suo paese nel luglio 2005. A questo proposito, la Camera osserva che il richiedente presenti una copia del visto di ingresso e di uscita, affermando che la data e l'25 settembre, 2005 data di uscita in ottobre 1, 2005. Inoltre, la Camera prende atto che la convenuta insiste sul fatto che il contratto di lavoro in contestazione indica una città del country club, come convenuto al posto della firma. Inoltre, le note Camera di Risoluzione delle controversie che il contratto di lavoro alla base di questa azione contiene un sigillo datato 11 luglio 2005 e timbrato dall'Associazione appartiene alla società convenuta, che sembra confermare che la sua registrazione data. 13. Di conseguenza e in linea con il considerando 11, le note della Camera che le contraddizioni restano sulla presenza del giocatore sul territorio della Z Club ai primi di luglio 2005 e che né la ricorrente né le dichiarazioni delle dichiarazioni della convenuta si stabilisce con tutta probabilità i movimenti reali richieste del ricorrente e le date e il luogo e la data della firma della controversia contratto di lavoro. 14. Con lo stesso e sulla disponibilità del richiedente per la sua squadra rappresentativa nell'ottobre 2005, la Camera di Risoluzione delle Controversie rileva che in seguito questa disposizione del richiedente per la sua rappresentante della squadra, quest'ultima non ha tenuti a disposizione Club Resistente a seguito della riunione in violazione a quanto previsto all'articolo 1, paragrafo 7 della Tabella 1 del Regolamento. Infatti, la Camera constata che, poiché la partita in questione è stato tenuto 8 ottobre 2005 e non 9 ottobre 2005, come specificato nel bando emesso dalla Federazione appartiene al giocatore in questione, ricorrente avrebbe dovuto essere a disposizione del club convenuto 10 ottobre 2005. 15. La Camera osserva che gli argomenti addotti dalla ricorrente a questo proposito non sembra essere coerente. Infatti, l'attore sostiene di aver provato di nuovo ad ottenere un visto e dopo la partita con il suo rappresentante della squadra. Tuttavia, a causa della mancanza di assistenza da parte del convenuto non è riuscito a ottenere il visto. Così ha deciso di sporgere denuncia al FIFA. La Camera sottolinea che il giocatore aveva già contattato FIFA 7 ottobre 2005, mentre il rappresentante del giocatore e la sua squadra è stata giocata solo l'8 ottobre 2005. 16. Inoltre, la Camera di Risoluzione delle Controversie si chiede se il giocatore sarebbe in realtà bisogno di un nuovo visto, e questo considerando che aveva ottenuto una persona di entrare nel territorio in questione 25 settembre 2005, quindi solo 15 giorni prima . 17. Così, la Camera ha rilevato che la ricorrente non ha rispettato i suoi obblighi contrattuali non restituendo al club convenuto servizio, o almeno non offrendo i suoi servizi il 1 ° luglio 2005 e che non ritornano allo smaltimento dei Club convenuto dopo la prestazione che ha ricevuto per la sua squadra rappresentativa nel mese di ottobre 2005. 18. Allo stesso modo, detta camera conclude che la società convenuta non ha adempiuto ai propri obblighi contrattuali, non pagando gli stipendi dal 1 ° luglio 2005 la ricorrente e da non richiedere specificamente ritorno del richiedente dal 1o luglio 2005 . 19. In conformità con punti precedenti, la Camera di Risoluzione delle Controversie concluso che sia l'attore e il convenuto abbia violato gli obblighi contrattuali che comporterebbe la chiusura di un contratto che vincola le due parti. La Camera di Risoluzione delle Controversie non ha altra scelta che dichiarare che tale violazione del contratto di lavoro deve essere attribuita ai torti reciproci attribuibili sia l'attore e convenuto. 20. Così, la Camera decide che il giocatore dovrebbe essere considerata libera e il club non è più convenuto contrattualmente legato. 21. Dato il precedente paragrafo, l'Assemblea delibera che il salario deve essere pagato al giocatore e il 1 ° luglio 2005 al 10 ottobre 2005 se considerato in violazione del presente rapporto contrattuale corrispondente alla data in cui l'attore avrebbe dovuto tornato a a disposizione del club convenuto. Così, la Camera decide che il club convenuto deve pagare l'importo di 200.000 unità del corso legale nel territorio del convenuto all'attore. 22. La Camera ha stabilito che la violazione del contratto è il 10 ottobre 2005 a causa del fatto che il giocatore ha lasciato il paese del convenuto in ottobre 2005 e pertanto tale data le parti hanno riconosciuto che un rapporto contrattuale esisteva ancora. Questo elemento è supportato dal fatto che il ricorrente ha notificato al convenuto per il pagamento degli arretrati di stipendio 7 ottobre 2005. 23. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha inoltre deciso che i costi di un ticket specifico, che è la somma di US $ 1,016, da versare al ricorrente, e questo corrisponde alla prassi generalmente accettata in questo Parlamento. 24. Infine, e per il buon ordine, la Camera di Risoluzione delle Controversie insiste sul fatto che la giusta causa sportiva invocato dalla ricorrente non è applicabile in questo caso, e grazie al fatto che una violazione del contratto Lavorare per giusta causa sportiva si terrà conto solo alla fine della stagione calcistica (cfr. articolo 15 del regolamento sullo status e il trasferimento dei calciatori). III. Decisione della Camera di risoluzione delle controversie 1. Richiedi il giocatore X è parzialmente accettata. 2. Il contratto di lavoro tra il giocatore X al Club Z è spezzato per un danno reciproco sostenute da entrambe le parti. 3. Player X è permesso di continuare la sua carriera sportiva ad un nuovo club di sua scelta. 4. Club Z è tenuto a pagare il giocatore X la somma di 200.000 unità del corso legale nel territorio del Club Z. 5. Club Z è tenuto a pagare un biglietto aereo speciale, pari a USD 1,016 al giocatore X. 6. X richiesta di qualsiasi altro giocatore è stato respinto. 7. L'importo dovuto dovrà essere versato dalla Z Club nei prossimi 30 giorni comuni alla data di notifica della presente decisione. 8. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro il termine, gli interessi al 5% annuo sarà applicata. 9. Se l'importo dovuto non viene pagata entro il tempo prima, il caso sarà trasmesso alla Commissione Disciplinare della FIFA, che prenderà provvedimenti disciplinari necessarie. 10. Player X si impegna a comunicare alla Z Club conto bancario numero a cui il club deve pagare l'importo assegnato. Allo stesso modo, il giocatore si impegna a informare l'Assemblea di risoluzione delle controversie sui pagamenti effettuati dal club. 11. Ai sensi dell'articolo 60 paragrafo 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). Il ricorso deve essere presentato direttamente al CAS entro 21 giorni dalla notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al paragrafo 2 delle linee guida emanate dal CAS e annessi alla presente. Entro dieci giorni dopo la scadenza del termine di ricorso, il ricorrente deve depositare presso la CAS una memoria contenente una descrizione dei fatti e gli argomenti giuridici, che la chiamata (vedere la sezione 4 degli orientamenti). L'indirizzo completo del CAS è: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 email: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di risoluzione delle controversie: Segretario Generale Urs Linsi Appendice: Linee guida del CAS______________________________
F.I.F.A. - Chambre de Résolution de Litiges (2005-2006) - conflits de travail – version officielle par www.fifa.com – Décision de la Chambre de Résolution des Litiges ayant siégé le 23 mars 2006, à Zurich, Suisse dans la composition suivante: Slim Aloulou (Tunisie), Président Mario Gallavotti (Italie), membre Peter Friend (Australie), membre Gerardo Movilla (Espagne), membre Mick Mc Guire (Angleterre), membre au sujet d’une plainte soumise par le Joueur X, ci-après, le demandeur à l’encontre du Club Z, ci-après, le défendeur concernant un litige contractuel survenu entre le demandeur et le défendeur. I. En fait 1. Le joueur X, demandeur, a signé un premier contrat de travail avec le Club Z, défendeur, le 15 avril 2004. 2. Le 6 juillet 2004, le demandeur a fait l’objet d’un prêt au profit d’un Club A et ce pour une saison sportive 2004/2005. 3. Le 11 avril 2005, le Club A susmentionné informe qu’il ne fera pas intervenir l’option pour le recrutement définitif du joueur en question et qu’ainsi ce joueur lié au Club A jusqu’au 30 juin 2005 pourra donc rejoindre le club défendeur après cette date. 4. Le demandeur a signé un nouveau contrat de travail, daté du 1er juillet 2005, avec le défendeur. Ce nouveau contrat de travail mentionne qu’il entre en vigueur le 1er janvier 2005 (sic !) et ce jusqu’au 31 décembre 2006. Ce contrat prévoit un salaire mensuel de 60,000 unités de la monnaie ayant cours légal dans le pays du défendeur. 5. Selon le demandeur à son retour dans le pays du défendeur, le 25 septembre 2005, donc après la période de prêt susmentionnée, le club défendeur lui a infligé les traitements suivants : le refus de facilitation des formalités administratives portant obtention du visa; le refus de remboursement des frais de transport, frais engagés par le joueur ; le refus de paiement de quatre mois de loyers depuis son retour à son club initial ; l’absence de paiement de quatre mois de salaire (juillet, août, septembre et octobre 2005) ; le refus de le réintégrer dans l’effectif du club défendeur et l’interdiction de prendre part aux séances d’entraînements avec l’équipe première du club défendeur, mais des rares fois, avec l’équipe réserve de quatrième division. Le demandeur affirme que malgré les relances qu’il a faites au président du club défendeur, ce dernier n’a rien fait pour remédier à la situation. 6. Le 7 octobre 2005, le demandeur s’est adressé à la FIFA afin que soit reconnue la résiliation du contrat de travail pour juste cause sportive, au vu des éléments susmentionnés. 7. Le 7 décembre 2005, en cours de procédure, et conformément à ce qui a été requis par la FIFA, le demandeur a transmis sa demande financière à l’encontre du défendeur. Dans cette dernière le demandeur réclame au défendeur sur la base du contrat de travail du 1er juillet 2005 les montants suivants: • Le montant relatif aux arriérés de six mois de salaire non versés depuis le 1er juillet 2005 jusqu’au 1er décembre 2005, soit 6 x 60,000 donc un total de 360,000 unités de la monnaie en question soit EUR 13,028.52. • Le montant relatif à 12 nuitées dans un hôtel pendant la recherche d’un nouvel appartement (22 juillet 2005 jusqu’au 1er août 2005) après le contrat avec le Club A, soit EUR 532.40. • Le montant relatif au règlement de trois mois de loyer correspondants à la période où il a été bloqué dans le pays du Club A, après le contrat avec le Club A, dans l’attente des documents administratifs pour l’obtention du visa susmentionné. Ainsi il réclame les mois de juillet, août et septembre 2005, soit un total de EUR 2,552.28. • Le montant relatif au surplus des dépenses liées à la ration alimentaire dans le pays du Club A qu’il n’aurait pas dû engager s’il était retourné dans le pays du club défendeur après le contrat avec le Club A, soit EUR 2,000. • Le montant relatif aux dépenses qu’il a engagé pour son retour forcé dans le pays du défendeur le 25 septembre 2005. I. Frais obtention visa : EUR 35.00 II. Frais billet d’avion : USD 1,016.00 III. Frais d’hôtel : USD 25.00 IV. Frais location de véhicule : USD 104.00 • Le montant relatif aux dépenses effectuées pendant son séjour forcé dans le pays du Club A dans le cadre de la recherche d’un cadre d’entraînement adéquat pour son maintien en forme dans le cadre d’éliminatoires couplées, soit un montant de EUR 165 pour les frais de déplacement. • Le montant relatif à un autre cadre d’entraînement, juste en mentionnant comme période « actuellement », où il prépare la phase finale d’un tournoi : I. Billet d’avion : EUR 129.00 II. Billet d’avion : EUR 106.00 III. Frais d’hôtel : EUR 455.45 IV. Surplus de deux mois d’aliments : EUR 600.00 V. Frais de loyer : EUR 2,186.00 8. Ainsi, le demandeur réclame la somme totale de EUR 22,735.26, en mentionnant lui-même le montant en Euros. 9. Via son Association, le club défendeur a transmis sa position. Dans cette position, le défendeur rejette dans sa totalité la demande du joueur. 10. Dans sa position, le défendeur affirme que durant les premiers jours du mois de juillet 2005, sans préciser lesquels, le demandeur retourne dans le pays du défendeur et signe avec lui un nouveau contrat de travail, entré en vigueur le 1er juillet 2005. 11. Le club défendeur affirme que suite à cela le demandeur participe aux entraînements pendant 10 jours environs et qu’ensuite il abandonne ce pays en prétextant qu’il doit résoudre des problèmes d’ordre personnel. Le club défendeur affirme également que quelques temps plus tard le demandeur retourne dans ce pays et quelques jours après ce retour le club défendeur reçoit une convocation de la Fédération à laquelle appartient le demandeur afin que ce dernier rejoigne son équipe représentative. Ainsi, il affirme que le joueur a de nouveau abandonné le pays et que depuis il n’est plus retourné au club. 12. Le défendeur reconnaît également qu’il n’a pas payé les salaires du demandeur depuis juillet 2005, mais il insiste sur le fait que le joueur n’a jamais prêter ses services au club depuis la signature du nouveau contrat de travail, car il s’est retiré en deux occasions du pays comme ceci est mentionné ci-dessus. De plus, le défendeur affirme que le demandeur à aucun moment ne s’est présenté afin de récupérer ses salaires. Finalement, le défendeur affirme que s’il y a eu une omission celle-ci provient du demandeur. 13. A continuation, le club défendeur mentionne que le demandeur ne peut avoir raison dû au fait que très peu de temps sépare la signature du contrat et les faits invoqués, c’est-à-dire après son absence pour son équipe représentative en octobre 2005, et tout de suite après il dépose une telle réclamation devant la FIFA. 14. Finalement, le défendeur mentionne qu’il rejette également la demande du joueur concernant le paiement des billets d’avion pour son retour dans le pays du club défendeur ainsi que le paiement des frais de visa et que ces dépenses faisaient partie de sa relation avec le Club A. 15. Suite à la demande de la FIFA, le défendeur à précisé à la FIFA qu’il désirait le retour du demandeur au sein du club. 16. Dans sa réplique, le demandeur affirme, qu’après son prêt au Club A, à la place et au lieu des facilités administratives pour son retour dans le pays du club défendeur, ce dernier lui envoie un exemplaire de contrat qu’il lui propose de signer, suivi d’un message téléphonique faisant état de ce que le renouvellement de son contrat de travail était la condition sine qua non de son retour dans le pays en question. Ainsi le demandeur affirme qu’il renouvelle son contrat de travail avec le défendeur le 1er juillet 2005 dans le pays du Club A et non pas dans le pays du club défendeur comme le prétend le défendeur. 17. Textuellement dans cette réplique, le demandeur affirme que deux semaines plus tard à ce qui précède, il saisit à nouveau le club défendeur, mais que comme réponse ce dernier lui dit de ne pas s’inquiéter puisque il est sur le point d’être transféré dans un club européen, d’où la nécessité d’attendre avec sa famille sur place, c’est-à-dire dans le pays du Club A. 18. Selon les dires du demandeur, quatre mois après ce qui précède, ayant constaté que le défendeur ne réagissait toujours pas et ses économies étant épuisées, il décide par lui-même d’obtenir le visa d’accès dans le pays du Club Z le 25 septembre 2005 pour la première fois depuis l’arrivée à terme de son contrat de travail avec le Club A. Le demandeur affirme qu’étant sur place, il réalise que le défendeur lui inflige les traitements mentionnés précédemment, au motif qu’il faisait déjà parti de l’effectif du marché de transfert. 19. Dans sa réplique, le demandeur mentionne également qu’il quitte le 1er octobre 2005 le pays en question pour jouer avec son équipe représentative. Le demandeur mentionne également qu’avant de quitter ce pays, il a laissé au défendeur ses coordonnées bancaires pour le transfert de ses arriérés de salaire et qu’il a effectué un rappel dans ce sens le 7 octobre 2005, mais qu’aucun versement n’a été effectué par le défendeur. 20. Finalement, le demandeur affirme que le défendeur ne voulait plus de ses services sportifs depuis l’arrivée à terme de son contrat de prêt avec le Club A le 30 juin 2005. 21. Le 11 décembre 2005, une procédure concernant la délivrance du Certificat International de Transfert du joueur en question en faveur d’une Fédération tierce a été initiée, et ce dû au fait que le demandeur venait de signer un contrat de travail avec un Club B. Par conséquent et à partir de cette date, la présente procédure litigieuse a été suspendue et ce jusqu’au 13 février 2006, date de la notification de la décision du Juge Unique de la Commission du Statut du Joueur rejetant l’enregistrement provisoire du joueur en question, en faveur du Club B. 22. Le 26 décembre 2005, et suite à un rappel qu’à dû effectuer la FIFA, le défendeur a transmis sa duplique. Dans cette dernière, le défendeur affirme que le demandeur a signé un contrat de travail le 11 juillet 2005 avec entrée en vigueur le 1er juillet 2005. Il prétend par la même que le demandeur ne s’est entraîné qu’à trois occasions et qu’ensuite il s’est absenté du pays. Ainsi, le club défendeur mentionne qu’en réalité le demandeur s’est rendu compte qu’il regrettait d’avoir signé ce nouveau contrat de travail avec le défendeur. 23. Concernant l’information qui était requise du défendeur quant aux contacts que ce dernier a eu avec le joueur depuis la signature du contrat de travail daté du 1er juillet 2005, il affirme qu’il n’a pas de preuve de ces contacts étant donné qu’ils ont eu lieu de façon orale. 24. Dans une nouvelle correspondance, datée du 14 février 2006, le demandeur mentionne que l’exemplaire du contrat de travail lui a été envoyé dans le pays du Club A vers la fin du mois de juillet 2005 afin qu’il le signe, et que de ce fait ceci était un contrat antidaté car la date de signature indiquée dans le contrat était le 1er juillet 2005. 25. Le 19 février 2006, le demandeur a transmis sa dernière correspondance faisant suite à la procédure concernant l’enregistrement provisoire de ce dernier en faveur du Club B susmentionné. 26. Dans cette dernière, le demandeur mentionne que l’existence du cachet portant la date du 11 juillet 2005 figurant sur le contrat de travail en cause ne saurait signifier que celui-ci a été signé par les parties dans le pays du club défendeur à cette date comme l’affirme le défendeur dans sa duplique. 27. Le demandeur affirme également qu’après une rencontre de son équipe représentative en octobre 2005, il a essayé une fois de plus d’obtenir du club défendeur les facilités administratives pour l’obtention du visa pour son retour dans le pays en question et que voyant cet échec il décide de saisir la FIFA. 28. Pour justifier son séjour dans le pays du Club A, lors de la signature du contrat de travail objet du litige, le demandeur mentionne que cette preuve est apportée par le visa figurant sur son passeport, qui précise qu’il n’est entré sur le territoire du défendeur que le 25 septembre 2005. 29. Le demandeur déclare qu’il souhaite que la Chambre de Résolution des Litiges considère aussi le fait que depuis la signature du contrat objet du litige il est sans revenus et que sa carrière de footballeur risque d’être détruite si l’on ne considère pas le contrat de travail objet du litige comme résilié sur la base des articles 14 et 15 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005). 30. Les 19 et 22 février 2006, et sans que ceci soit requis du demandeur, ce dernier a transmis des documents additionnels à la FIFA. Dans un de ces documents, le demandeur mentionne qu’il fournit à la FIFA une attestation de résidence du territoire auquel appartient le Club A et ce quand il habitait auprès de l’un de ses amis du 11 au 22 juillet 2005, pour justifier la signature du contrat de travail dans ce pays. 31. Par fax daté du 12 mars 2006, et suite à un rappel qu’a dû effectuer la FIFA, le défendeur a transmis sa dernière position. Le club a été prié de délivrer des informations sur les contacts qui ont eu lieu entre ce dernier et le demandeur pendant la période entre le renouvellement du contrat de travail, le 1er juillet 2005, et ce jusqu'à ce jour, accompagné si possible par des preuves écrites. Par le même fax, l’Association du club défendeur a été prié de rendre l’information si, et dans l’affirmative, à quelle date elle a demandé le Certificat International de Transfert à la Fédération du Club A, une fois que le demandeur a terminé la période de prêt auprès de ce Club A. 32. Dans cette correspondance, le club défendeur a de nouveau souligné que le joueur a signé un contrat et qu’il reste donc lié au club. Le club défendeur a confirmé que les contacts entre le demandeur et lui-même étaient constants. 33. Le défendeur mentionne également divers faits tels que le joueur a été incorporé à l’âge de 19 ans dans son équipe comme joueur amateur, que le demandeur a évolué par la suite comme amateur jusqu’à l’an 2003, que le joueur est apparu la première fois sur niveau international avec son équipe lors d’un tournoi international, l’activité dans le pays du Club A en qualité de joueur prêté, le retour au club et la signature immédiate d’un contrat de travail. Ces éléments prouvent selon le défendeur que le joueur a librement signé le contrat de travail. 34. Le club défendeur affirme également qu’il a été impossible de réintégrer le joueur dans son équipe étant donné que celui-ci s’est retiré après son engagement auprès de son équipe représentative et a résilié le contrat de travail. Le club n’avait pas d’adresse du joueur et a souligné que la procédure devant la FIFA était la seule voie possible de communication avec le demandeur. Le club a déclaré que par la suite, deux Association ont demandé le Certificat International de Transfert du joueur pratiquement en même temps. Finalement, le défendeur insiste sur l’exécution du contrat de travail. II. Considérants de la Chambre de Résolution des Litiges 1. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges a analysé si sa compétence à traiter le présent litige était donnée. A cet égard, la Chambre s’est référée à l’article 18 alinéa 2 et 3 du Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges. Le présent litige a été soumis à la FIFA le 7 octobre 2005. Par conséquent et en application de ce Règlement, la Chambre de Résolution des Litiges a conclus que le Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (édition 2005), réglementation procédurale révisée, est applicable au présent litige. 2. En relation avec la compétence de la Chambre de Résolution des Litiges, l’article 3 alinéa 1 du Règlement susmentionné dispose que cette Chambre vérifie sa compétence en vertu des articles 22 à 24 de l’actuel Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005) (ci-après: le Règlement). En application de l’article 24 alinéa 1 du Règlement, en relation avec l’article 22 litera b de ce même Règlement, la Chambre de Résolution des Litiges tranchera des litiges relatifs à la relation contractuelle de travail entre un club et un joueur, qui présentent des éléments internationaux. 3. Par conséquent, la Chambre de Résolution des Litiges conclut qu’elle est l’organe décisionnel compétent pour trancher sur le présent cas opposant un Club Z à un joueur X au sujet d’un litige relatif à la relation contractuelle de travail entre les parties. 4. Par la suite, la Chambre a analysé quelle édition du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs devrait être appliquée quant au droit matériel. A cet égard, la Chambre s’est référée, d’une part, à l’article 26 alinéa 1 et 2 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005) et, d’autre part sur le fait que le contrat de travail objet du litige a été signé le 1er juillet 2005 et que la plainte a été déposée auprès de la FIFA le 7 octobre 2005. Au vu de ce qui précède, la Chambre a conclus que l’actuelle Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005) est applicable au présent litige quant au droit matériel. 5. A continuation, la Chambre de Résolution des Litiges prend note du fait qu’un contrat de travail daté du 1er juillet 2005 a été signé entre le demandeur et le défendeur et que ce contrat entrait en vigueur le 1er janvier 2005 et prévoyait de finaliser au 31 décembre 2006, contrat faisant suite au contrat de prêt conclus entre le club défendeur et le Club A arrivant à échéance le 30 juin 2005. La Chambre prend également note que le contrat de travail objet du litige prévoyait un salaire mensuel de 60,000 unités de la monnaie légale ayant cours dans le pays du club défendeur. 6. La Chambre de Résolution des Litiges prend également note du fait qu’il n’est nullement contesté ni par le demandeur ni par le défendeur que les salaires mensuels prévus contractuellement n’ont plus été versés par le défendeur depuis le 1er juillet 2005. 7. Les membres de la Chambre constatent également qu’il n’est nullement contesté par aucune des parties que le demandeur a quitté le territoire auquel appartient le club défendeur au début octobre 2005 afin de rejoindre son équipe représentative dans le cadre de la préparation de d’une rencontre, prévue le 9 octobre 2005, préparation ayant lieu du 2 au 8 octobre 2005. 8. La Chambre de Résolution des Litiges observe que le demandeur a mis en demeure le club défendeur, le 7 octobre 2005, pour le versement des salaires arriérés. En effet, la Chambre observe que le demandeur annexe au dossier la lettre de mise en demeure qui est datée du 3 octobre 2005 et qui est adressée au club défendeur, dans laquelle le joueur réclame les salaires des mois de juillet, août, septembre et octobre 2005, en indiquant un compte bancaire. La Chambre observe par la même que dans cette lettre, le demandeur indique que si le paiement n’est pas fait dans les 8 jours qui suivent, il constatera la rupture du contrat de travail pour juste cause. 9. La Chambre constate également que la plainte du demandeur a été déposée à la FIFA le 7 octobre 2005, ainsi le même jour que la mise en demeure accomplie par le demandeur au défendeur et donc sans attendre l’expiration du délai de 8 jours accordé par le demandeur pour le paiement des salaires arriérés. 10. La présente Chambre note que le demandeur, en conformité avec le contenu du contrat de travail daté du 1er juillet 2005, aurait dû rejoindre le club défendeur à partir de cette date et prêter ses services à ce club. Cependant, la Chambre de Résolution des Litiges met en évidence le fait déterminant que d’une part, le demandeur n’a fourni aucun élément probatoire permettant d’établir qu’il a offert ses services au club défendeur et ce à partir du 1er juillet 2005, et que d’autre part, le club défendeur n’a fourni aucun élément probatoire permettant de constater avec certitude qu’il a effectivement requis le retour du demandeur à partir de cette même date. En effet et concernant les éléments permettant de démontrer le désir du retour du joueur par le défendeur, le présent organe décisionnel remarque premièrement que comme l’affirme le défendeur les contacts entre ce dernier et le demandeur à partir du 1er juillet 2005 ont eu lieu oralement et que, deuxièmement aucune preuve permettant de constater la demande de délivrance du Certificat International de Transfert de l’Association du club défendeur à la Fédération du Club A, après la fin du prêt du demandeur au Club A, n’a été apportée au présent dossier, malgré le fait que la FIFA a explicitement requis de telles preuves. 11. A cet égard, la Chambre met également en évidence le fait que le demandeur n’a fourni aucune preuve permettant de corroborer ses allégations selon lesquelles le défendeur lui aurait demandé de rester et d’attendre sur le territoire auquel appartient le Club A et ce en vue d’un transfert imminent du demandeur dans un club européen. 12. Subsidiairement, la Chambre de Résolution des Litiges observe que diverses contradictions entachent le présent cas. Ainsi en premier point, ladite Chambre remarque que le demandeur affirme avoir signé le contrat de travail objet du litige sur le territoire du Club A vers la fin du mois de juillet 2005 et n’être retourné sur le territoire du club défendeur que le 25 septembre 2005, alors que le club défendeur prétend que ledit contrat a été signé dans son pays en juillet 2005. A cet égard, la Chambre prend note du fait que le demandeur ne fournit également qu’une copie de visa d’entrée et de sortie, mentionnant comme date d’entrée le 25 septembre 2005 et comme date de sortie le 1er octobre 2005. D’autre part, la Chambre observe que le défendeur insiste sur le fait que le contrat de travail objet du litige indique une ville du pays du club défendeur comme lieu de signature. De plus, la Chambre de Résolution des Litiges note que le contrat de travail à la base du présent litige contient un sceau daté du 11 juillet 2005 et apposé par l’Association à laquelle appartient le club défendeur, ce qui apparaît confirmer son enregistrement à ladite date. 13. Par conséquent et au vu du considérant 11, la Chambre constate que des contradictions subsistent quant à la présence du joueur sur le territoire du Club Z au début de juillet 2005 et que ni les affirmations du demandeur ni les affirmations du défendeur ne permettent d’établir avec toute la vraisemblance nécessaire les réels déplacements du demandeur et leurs dates et le lieu et la date de signature du contrat de travail objet du litige. 14. Par la même et concernant la mise à disposition du demandeur pour son équipe représentative en octobre 2005, la Chambre de Résolution des Litiges constate que suite à cette mise à disposition du demandeur pour son équipe représentative, ce dernier ne s’est pas tenu à disposition du club défendeur à la suite de cette rencontre et ce en violation à ce qui est disposé à l’article 1 alinéa 7 de l’annexe 1 du Règlement. En effet, la Chambre conclut qu’étant donné que le match en question s’est tenu le 8 octobre 2005 et non le 9 octobre 2005, comme ceci est mentionné dans la convocation émise par la Fédération à laquelle appartient le joueur en question, le demandeur aurait dû être à disposition du club défendeur le 10 octobre 2005. 15. La Chambre remarque que l’argumentation fournie par le demandeur à ce sujet n’apparaît pas être consistante. En effet, le demandeur prétend avoir essayé à nouveau d’obtenir un visa et ce à la suite du match avec son équipe représentative. Cependant, dû au manque d’assistance de la part du défendeur il fut incapable d’obtenir le visa. Ainsi, il décida de déposer une plainte à la FIFA. La Chambre met en évidence que le joueur avait déjà contacté la FIFA le 7 octobre 2005, alors que le match du joueur avec son équipe représentative a été joué seulement le 8 octobre 2005. 16. Egalement, la Chambre de Résolution des Litiges se demande si le joueur aurait effectivement nécessité un nouveau visa, et ce considérant qu’il en avait obtenu un lui permettant d’entrer sur le territoire en question le 25 septembre 2005, donc juste 15 jours auparavant. 17. Ainsi, la Chambre a constaté que le demandeur n’a pas respecté ses obligations contractuelles en ne retournant pas au service du club défendeur ou au moins en n’offrant pas ses services dès le 1er juillet 2005 et en ne retournant pas à la disposition du club défendeur après la mise à disposition dont il a bénéficié pour son équipe représentative en octobre 2005. 18. Au même titre, ladite Chambre conclut que le club défendeur n’a pas respecté ses obligations contractuelles en ne versant pas les salaires à partir du 1er juillet 2005 au demandeur et en n’exigeant pas expressément le retour du demandeur à partir du 1er juillet 2005. 19. Conformément aux considérants précédents, la Chambre de Résolution des Litiges conclut que, à la fois le demandeur et le défendeur ont commis des violations aux obligations contractuelles aboutissant ainsi à la rupture du lien contractuel unissant les deux parties. La Chambre de Résolution des Litiges n’a d’autre choix que de statuer que la présente rupture du contrat de travail doit être attribuée à des torts réciproques imputables aussi bien au demandeur qu’au défendeur. 20. Ainsi, la Chambre décide que le joueur doit être considéré comme libre et non plus lié contractuellement au club défendeur. 21. Au vu du considérant susmentionné, la présent Chambre décide que les salaires doivent être versé au joueur et ce du 1er juillet 2005 au 10 octobre 2005, date considérée de la rupture du présent lien contractuel correspondant à la date à laquelle le demandeur aurait dû retourné à la disposition du club défendeur. Ainsi, la Chambre décide que le club défendeur doit verser le montant de 200,000 unités de la monnaie ayant cours légal sur le territoire du défendeur au demandeur. 22. La Chambre statue que la rupture contractuelle doit être établie au 10 octobre 2005 en raison du fait que le joueur a quitté le pays du défendeur en octobre 2005 et que par conséquent à cette date les parties reconnaissaient qu’un lien contractuel existait toujours. Cet élément est corroboré par le fait que le demandeur a mis en demeure le défendeur pour le paiement des arriérés de salaire le 7 octobre 2005. 23. La Chambre de Résolution des Litiges a décidé également que les frais d’un billet d’avion spécifique, soit la somme de USD 1,016, doivent être versés au demandeur et ce correspondant à la pratique généralement admise par la présente Chambre. 24. Finalement, et pour le bon ordre, la Chambre de Résolution des Litiges insiste sur le fait que la juste cause sportive invoquée par le demandeur n’est pas applicable au cas présent, et ce en raison du fait qu’une rupture d’un contrat de travail pour juste cause sportive serait uniquement tenue en considération à la fin de la saison footballistique (cf. article 15 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs). III. Décision de la Chambre de Résolution des Litiges 1. La demande du joueur X est partiellement admise. 2. Le contrat de travail liant le joueur X au Club Z est rompu pour tort réciproques incombant aux deux parties. 3. Le joueur X est autorisé à poursuivre sa carrière sportive auprès d’un nouveau club de son choix. 4. Le Club Z est tenu de payer au joueur X la somme de 200,000 unités de la monnaie ayant cours légal sur le territoire du Club Z. 5. Le Club Z est tenu de payer les frais d’un billet d’avion spécifique, soit un montant de USD 1,016 au joueur X. 6. Toute autre requête du joueur X est rejetée. 7. La somme due doit être payée par le Club Z dans les prochains 30 jours courants à compter de la date de notification de la présente décision. 8. Dans le cas où la somme due n’est pas payée dans le délai imparti, des intérêts à hauteur de 5% par année seront appliqués. 9. Si la somme due n’est pas payée dans le délai imparti antérieurement, le cas sera transmis à la Commission de Discipline de la FIFA, qui pourra infliger les sanctions disciplinaires nécessaires. 10. Le joueur X s’engage à communiquer au Club Z le numéro de compte bancaire auquel le club devra verser la somme allouée. De même, le joueur s’engage à informer la Chambre de Résolution des Litiges sur les paiements effectués par le club. 11. Selon l’article 60 alinéa 1 des Statuts de la FIFA, cette décision peut faire l’objet d’un appel devant le Tribunal Arbitral du Sport (TAS). La déclaration d’appel doit être soumise directement au TAS dans 21 jours après notification de cette décision et doit contenir tous les éléments conformément au point 2 des directives émises par le TAS, dont copie est annexée. Dans les dix jours suivant l’expiration du délai d’appel, l'appelant doit soumettre au TAS un mémoire contenant une description des faits et des moyens de droit fondant l'appel (cf. point 4 des directives). L'adresse complète du Tribunal Arbitral du Sport est la suivante : Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Suisse Tél : +41 21 613 50 00 Fax : +41 21 613 50 01 e-mail : info@tas-cas.org www.tas-cas.org Au nom de la Chambre de Résolution des Litiges : Urs Linsi Secrétaire Général Annexe : Directives du TAS
_____________________________
Share the post "F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2005-2006) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del 23 Marzo 2006, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Mario Gallavotti (Italia), gli Peter Friend (Australia), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro Mick McGuire (Inghilterra), membro di una denuncia presentata da Player X, il seguente l’attore Z contro il Club, di seguito, il convenuto contrattuale relativa ad una controversia sorta tra l’attore e convenuto."