F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 12 gennaio 2007, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Philippe Piat (Francia), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), Jean-Marie Philips membri (Belgio), membro Mecherara Mohamed (Algeria), membro sulla domanda presentata dal giocatore A, X, ricorrente contro la squadra B, Y, il convenuto nei confronti di una disputa contrattuale.

F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 12 gennaio 2007, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Philippe Piat (Francia), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), Jean-Marie Philips membri (Belgio), membro Mecherara Mohamed (Algeria), membro sulla domanda presentata dal giocatore A, X, ricorrente contro la squadra B, Y, il convenuto nei confronti di una disputa contrattuale. I. Atti 1. Il 1 ° agosto 2004, il giocatore A nel paese X, l'attore, e il club di B nel paese Y, la convenuta ha firmato un contratto con una durata compresa tra 1 agosto 2004 e 30 Giugno 2005 rispettivamente, fino al termine della stagione 2004/05. A questo proposito, la ricorrente ha presentato una copia del contratto. 2. Del 20 settembre 2005, il ricorrente ha presentato una denuncia alla Fifa nei confronti del convenuto. La ricorrente ha precisato che dopo la firma del contratto, vale a dire del 7 agosto 2004, è stato ferito durante la partita di allenamento contro il Country Club C Z. Il denunciante ha anche detto che, ad oggi, la convenuta aveva pagato un totale di 18.000. Tuttavia, ha aggiunto che da quel momento non ha ricevuto alcun ulteriore versamento da parte del convenuto, ma hanno continuato a allenarsi a tutti i tempi e osservando le istruzioni del convenuto. 3. Inoltre, la ricorrente ha affermato che dopo aver trascorso le vacanze nel proprio paese, il presidente aveva detto il convenuto che pagare di più perché non è stato registrato per le partite organizzate dalla federazione del paese Y. L'attore ha detto che dopo diversi tentativi falliti di conciliazione, tornato a casa. 4. Come indicato sopra, il ricorrente ha sostenuto l'imputato come segue: 1. L'imputato deve accettare di pagargli gli importi di seguito indicati: - 76.000, in materia di salari non pagati (da agosto 2004 a dicembre 2004) - 112,800, a titolo di risarcimento per inadempimento contrattuale (= salari per i mesi tra contratto gennaio a giugno 2005), - 8,042, come pagare e vacanze - 17,233, come ulteriore compenso stipendio annuale. 214,075 Totale parziale, - un importo ... come i costi di volo copertura totale 75,340 2. Il ricorrente chiedeva che la convenuta sia punito di conseguenza. 5. A questo proposito, la convenuta ha risposto che la ricorrente non può pretendere nulla da parte del convenuto, perché era il ricorrente stesso che ha commesso una violazione del contratto. L'imputato ha spiegato che ha rescisso il contratto con l'attore da una lettera firmata il 27 gennaio 2005, perché il rifiuto dell'attore di regolarizzare il loro status di residenza legale in Y, e registrare in quel paese, nonostante un sollecito che è stato postato il 5 gennaio 2005. A questo proposito, il convenuto ha presentato copie di tali lettere. Per questo motivo, l'associazione del paese e aveva anche scritto, e l'attore non aveva giocato per un partito unico. Da parte sua, la convenuta ha affermato che ha fatto tutte le disposizioni necessarie per il giocatore di regolarizzare la loro situazione. Inoltre, la convenuta ha negato che l'attore ha ricevuto solo 18.000. Come confutazione, la convenuta consegnato le copie delle ricevute FIFA per 18,800 ciascuna, per i mesi di agosto e settembre 2004. 6. Inoltre, la convenuta ha affermato che i restanti utili portati a nuovo (ottobre 2004 al gennaio 2005, cioè fino alla scadenza legale) fino a che il richiedente regolarizzare la loro situazione in materia di permessi di soggiorno e di lavoro. Ha aggiunto che, poiché il ricorrente non ha, ha dovuto affrontare le conseguenze. Infine, la convenuta ha osservato che non vi era accordo tra le parti in relazione al rimborso del prezzo dei biglietti aerei. 7. Su richiesta della FIFA, che la ricorrente fornire la prova del rifiuto da parte del Census Bureau di concedere un permesso di soggiorno e di lavoro su Y, la ricorrente ha precisato che il rifiuto non è stato accompagnato da alcun documento scritto. Per quanto riguarda la risposta al reclamo da parte del convenuto, la ricorrente ha dichiarato che solo mancava un certificato medico positivo che la convenuta avrebbe esteso, al fine di ricevere il permesso necessario dal Bureau of the Census, e che a causa della omissione del convenuto, il convenuto è responsabile solo per non essere concessa la stessa cosa. Il denunciante ha anche dichiarato che l'imputato si era impegnato in violazioni del contratto e prima di inviare la lettera di sollecito al di sopra, di interrompere le rate dovute. L'attore si è rafforzata nella sua posizione e mantenuti motivazioni precedentemente. 8. L'imputato ha sostenuto che i documenti hanno dimostrato candidati necessari per regolarizzare la loro situazione in relazione alla residenza e di lavoro, al quale la ricorrente non abbiano reagito dimostrando mai provato a regolarizzare la loro situazione. Ha continuato affermando che mai la ricorrente ha chiesto il convenuto che si estendeva sopra il certificato medico, e che la ricorrente non poteva presentare elementi di prova a dimostrare il contrario. Inoltre, la convenuta ha detto che non era autorizzato a prorogare certificati medici, e ha mantenuto la sua posizione che è un fatto che ha rescisso il contratto in quanto la ricorrente non aveva regolarizzato la loro situazione, che è una condizione per la registrazione e l'accreditamento degli operatori giocare in Y. Infine, la convenuta ha affermato che il contratto tra le parti ufficialmente firmato, ma non materialmente, perché il ricorrente, e che per i motivi precedentemente indicati, la domanda deve essere respinto. 9. Il 7 dicembre 2006, l'associazione del paese e ha riferito alla FIFA che il 6 agosto 2004 aveva chiesto l'associazione di paese X certificato internazionale di trasferimento (ITC) per il giocatore, ed esteso il 26 luglio 2005 per l'associazione del paese P. 10. Il 28 dicembre 2006, il denunciante ha informato FIFA che nella seconda metà del 2005 aveva lavorato presso il club a guadagnare la somma di D 3000 al giorno 14 dicembre 2005 chiusura il suo contratto con il club del paese P . Il denunciante ha anche riferito che nel corso del mese di gennaio 2006, aveva servito nella E club di paese X guadagnare 1,639. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) ha esaminato se è dichiarato competente a trattare la questione. A questo proposito, ha fatto riferimento all'art. 18 par. 2 e 3 del regolamento di procedura della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie della FIFA. La questione è stata sottoposta alla FIFA il 20 settembre 2005 la Camera ha quindi concluso che le regole delle procedure (edizione 2005) in materia pendenti dinanzi ai organi decisionali della FIFA sono applicabili a questo caso. 2. Di conseguenza la competenza della Camera, art. 3 par. 1 del Regolamento di cui sopra procedura indica che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la sua competenza ai sensi delle disposizioni degli articoli da 22 a 24 della versione attuale del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 coppia. 1, in connessione con l'arte. 22 (b) del regolamento e di cui la Camera di Risoluzione delle Controversie decide legate all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sulla controversia in esame tra un giocatore nel paese X e Y Country Club in merito a una disputa contrattuale. 4. Successivamente, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori deve essere applicato fino in fondo questo caso. A questo proposito, la camera di cui alla tecnica. 26. coppia. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) nella versione riveduta secondo con la FIFA Circolare n ° 995 datata 23 settembre, 2005. Inoltre, la Camera ha tenuto conto del relativo contratto è stato firmato tra le parti il 1 ° agosto 2004 e che la domanda è stata presentata alla FIFA il 20 settembre 2005. Dato quanto sopra, la Camera ha concluso che i regolamenti attuali per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005, qui di seguito: Regolamento) è applicabile alla sostanza di questo caso. 5. Successivamente, la Camera di Risoluzione delle Controversie proceduto ad esaminare il caso nel merito. A questo proposito, i membri della Camera tutti i documenti recensione sul disco e ha notato che le posizioni erano antagonisti. 6. Considerando che, da un lato, la ricorrente afferma che, poiché la data di lesioni, IE 7 agosto 2004, ma non ha ricevuto nessun pagamento da parte del convenuto e non potevano regolarizzare la loro situazione in materia di permessi di soggiorno e di lavoro in quanto la convenuta non ha dare il corrispondente certificato medico positivo. Di conseguenza, la ricorrente ha chiesto la somma totale di 75,340 (per salari non pagati, il risarcimento per violazione del contratto, ferie e ulteriori compensi stipendio annuo e per coprire i costi aeree). 7. E, in secondo luogo, la convenuta è convinto che si è conclusa contratto di lavoro con l'attore per giusta causa il 27 gennaio 2005, a causa del fatto che la ricorrente non ha regolarizzato il loro status giuridico residenza in Y. La Camera ha osservato che la convenuta ha affermato che mai il ricorrente ha chiesto in precedenza per il rilascio del certificato medico che non è autorizzato. La Casa ha preso atto del fatto che il convenuto rifiuta correttamente la richiesta formulata dal ricorrente. 8. In considerazione delle posizioni di cui sopra, i membri della Camera ha iniziato delibera notare che tra l'attore e il convenuto fosse un rapporto di lavoro con la firma di un contratto il 1 Agosto 2004 valida fino al 30 giugno 2005. La Camera ha osservato che il contratto prevede uno stipendio mensile di 18,800 in totale. 9. In questo contesto, e l'analisi dei due progetti di legge presentati dalla convenuta, la Camera ha ritenuto provato che la convenuta ha pagato gli stipendi dei mesi di agosto e settembre 2004 l'attore. Allo stesso modo, la Camera ha stabilito che l'imputato ha detto (cfr. punto I. 6 eventi) hanno mantenuto i salari restanti del ricorrente dall'ottobre 2004. 10. Poi i membri della Camera ha rilevato che il contratto non prevede alcun importo per l'attore per il pagamento di un biglietto aereo, vacanza o compensazione stipendio annuale. Di conseguenza, la Camera ha deciso di respingere le richieste della ricorrente in questi aspetti. 11. Inoltre, i membri della Camera si noti da entrambe le parti indiscutibili che la convenuta ha posto fine al rapporto di lavoro tra le parti il 27 Gennaio 2005 unilateralmente. A questo proposito, la Camera ha proceduto a esaminare se la convenuta avesse giusta causa di risoluzione del contratto in tale data. 12. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 18 par. 4 del regolamento in base al quale la validità di un contratto non può essere soggetta, tra l'altro, di concedere un permesso di lavoro. Inoltre, la Camera ha ricordato che il principio generale che è l'obbligo di un club di fornire ai suoi giocatori con i necessari permessi di residenza e di lavoro fa parte del principio centrale del regolamento concernente il mantenimento della stabilità contrattuale e le sue conseguenze rilevante (risarcimento o eventuale imposizione di sanzioni sportive), stabilito dall'art. 13 e segg. Regolamento. 13. Come detto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie considerato che la regolamentazione dello status residenziale o di ottenere il necessario permesso di lavoro è richiesto al datore di lavoro e il lavoratore. Pertanto, i membri della Camera ha concluso che la mancata organizzare i rispettivi permessi da parte del dipendente, nella fattispecie il ricorrente, non può costituire motivo di licenziamento. In aggiunta a quanto sopra, la Casa ha anche espresso stupore per l'atteggiamento del convenuto hanno aspettato più di cinque mesi prima di richiedere il ricorrente a regolarizzare il loro status giuridico in Y (cfr. richiamo del 5 gennaio 2005, punto I.5 dei fatti). 14. Secondo quanto sopra, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie deciso all'unanimità che la convenuta ha risolto il contratto di lavoro senza giusta causa e, pertanto, le conseguenze della risoluzione del contratto senza giusta causa deve essere applicata (cfr. art. Coppia 17 . 1 del regolamento). 15. Per quanto riguarda l'importo del risarcimento per violazione del contratto senza giusta causa, la Camera ha ritenuto che date le circostanze del caso di specie, appare opportuno la somma dei salari a causa della fine di gennaio 2005, quando il convenuto completata il relativo contratto e che la convenuta ha affermato di aver mantenuto (cfr. I. 6 punto di fatto, i salari nel mese di ottobre 2004 a gennaio 2005: 4 x 18,800 = 75,200) più di una compensazione di 20.000 (= 61,500). 16. Su quelle di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha deciso di accettare l'affermazione del ricorrente e ha concluso in parte che il convenuto è tenuto a pagare al ricorrente la somma totale di 136,700 (75,200 e 61,500 per salari non pagati a titolo di risarcimento per violazione di contratto). III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La richiesta del querelante è parzialmente accolta. 2. Il convenuto deve versare al ricorrente la somma di 136,700 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro il termine indicato nel paragrafo precedente, l'ammontare di 136,700 si applicano interessi di mora del 5% annuo dalla scadenza di cui sopra. Inoltre, il caso può essere trasferita al Comitato Disciplinare della FIFA, che può imporre le necessarie sanzioni disciplinari. 4. Tutte le richieste attoree di altri vengono respinti. 5. Il richiedente si impegna a informare il convenuto il numero di conto in cui l'importo dovuto è versato direttamente e informare la Camera di Risoluzione delle Controversie su ogni pagamento effettuato dalla convenuta. 6. In conformità con le disposizioni di cui all'articolo 61, comma 1, dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS, il suo acronimo in francese) Il ricorso deve essere presentato direttamente al CAS nel 21 giorni dalla notifica della presente decisione, e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle norme procedurali stabilite dal CAS, la presente viene allegata copia. Il ricorrente ha 10 giorni aggiuntivi dal termine di appello, per presentare la sua lettera di appello con la descrizione dei fatti e gli argomenti giuridici sui quali fonda il suo ricorso al CAS (cfr. punto # 4 delle direttive). Per contattare il CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 CH-1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41-21/613 50 00 Fax: +41-21/613 50 01 E-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Camera di Risoluzione delle Controversie Segretario Generale ad Markus Kattner Adj. (Direttive CAS) ______________________________ F.I.F.A. - Cámara de Resolución de Disputas (2006-2007) - los conflictos laborales – la versión oficial www.fifa.com – Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas reunida en Zurich, Suiza, el 12 de enero de 2007, e integrada por: Slim Aloulou (Túnez), Presidente Philippe Piat (Francia), miembro Rinaldo Martorelli (Brasil), miembro Jean-Marie Philips (Bélgica), miembro Mohamed Mecherara (Argelia), miembro conoció de la controversia planteada por el jugador A, X, el demandante contra el club B, Y, el demandado en relación con una disputa contractual. I. Hechos 1. El 1 de agosto de 2004, el jugador A del país X, el demandante, y el club B del país Y, el demandado, firmaron un contrato laboral con una vigencia comprendida entre el 1 de agosto de 2004 y el 30 de junio de 2005, respectivamente hasta el final de la temporada 2004/05. A este respecto, el demandante presentó una copia de dicho contrato. 2. El 20 de septiembre de 2005, el demandante interpuso ante la FIFA una demanda contra el demandado. El demandante explicó que, tras la firma del contrato, concretamente el 7 de agosto de 2004, se lesionó durante el partido de entrenamiento contra el club C del país Z. Asimismo, el demandante aseguró que, hasta esa fecha, el demandado le había pagado un total de 18,000. No obstante, añadió que desde aquel momento no recibió ningún pago más del demandado, pese a lo cual siguió entrenando y observando en todo momento las instrucciones del demandado. 3. Además, el demandante afirmó que después de pasar las fiestas navideñas en su país, el presidente del demandado le había dicho que no le pagaría más, porque no estaba inscrito para los partidos organizados por la asociación del país Y. El demandante agregó que tras varios intentos infructuosos de conciliación, regresó a su país. 4. Conforme a lo expuesto con anterioridad, el demandante reclamó al demandado lo siguiente: 1. El demandado debe comprometerse a abonarle las sumas especificadas a continuación: - 76,000, en concepto de salarios pendientes (desde agosto de 2004 a diciembre de 2004); - 112,800, como indemnización por incumplimiento de contrato (= salarios correspondientes a los meses contractuales comprendidos entre enero y junio de 2005); - 8,042, como pago de vacaciones y - 17,233, como compensación salarial adicional anual. Subtotal 214,075, - un monto … como cobertura de los gastos de pasajes aéreos Total 75,340 2. El demandante exigió que el demandado sea consiguientemente sancionado. 5. Al respecto, el demandado respondió que el demandante no puede exigir absolutamente nada del demandado, porque fue el propio demandante quien incurrió en un incumplimiento de contrato. El demandado explicó que rescindió el contrato con el demandante mediante un escrito firmado el 27 de enero de 2005, debido a la negativa del demandante a regularizar su situación de residencia legal en Y, y no empadronarse en dicho país, pese al recordatorio que le fue enviado el 5 de enero de 2005. A este respecto, el demandado presentó copias de dichos escritos. Por esa razón, la asociación del país Y tampoco le había inscrito, y el demandante no había jugado para el ni un solo partido oficial. Por su parte, el demandado afirmó que hizo todos los trámites necesarios para que el jugador regularizara su situación. Además, el demandado negó que el demandante haya recibido únicamente 18,000. Como refutación, el demandado entregó a la FIFA copias de recibos correspondientes a 18,800 cada uno, de los meses de agosto y septiembre de 2004. 6. Además, el demandado afirmó que retuvo el resto de los salarios (octubre de 2004 hasta enero de 2005, es decir, hasta el vencimiento legal) hasta que el demandante regularizara su situación en lo que se refiere al permiso de residencia y de trabajo. Añadió que, como el demandante no lo hizo, tuvo que atenerse a las consecuencias. Finalmente, el demandado señaló que no se realizó ningún acuerdo entre las partes en lo que concierne al reembolso del precio de los pasajes de avión. 7. A petición de la FIFA de que el demandante presentara pruebas de la negativa de la oficina del censo a concederle un permiso de residencia y de trabajo en Y, el demandante explicó que la negativa no iba acompañada de ningún documento escrito. Respecto a la contestación a la demanda por parte del demandado, el demandante precisó que solo le faltaba un certificado médico positivo que el demandado tendría que haberle extendido, para poder así recibir el correspondiente permiso de la oficina del censo, y que, debido a la omisión del demandado, es únicamente el demandado el responsable de que no se le concediera el mismo. Asimismo, el demandante afirmó que el demandado había incurrido ya en incumplimientos de contrato anteriores al envío del escrito recordatorio arriba mencionado, al interrumpir el pago de las mensualidades adeudadas. El demandante se reafirmó en su posición y mantuvo todo lo expuesto con anterioridad. 8. El demandado mantuvo que demostró con documentos que exigió al demandante regularizar su situación en lo referente al permiso de residencia y de trabajo, a lo que el demandante no reaccionó demostrando haber intentado alguna vez regularizar su situación. Prosiguió diciendo que el demandante nunca solicitó al demandado que le extendiera el arriba mencionado certificado médico, y que el demandante no pudo presentar ninguna prueba que demostrara lo contrario. Además, el demandado aseguró que no está autorizado a extender certificados médicos, y se mantuvo en su postura de que es un hecho que rescindió el contrato porque el demandante no había regularizado su situación, lo que constituye una condición para inscribir y acreditar a los jugadores que juegan en Y. Finalmente, el demandado mencionó que el contrato entre las partes se firmó formalmente, pero nunca materialmente, por culpa del demandante, y que por las razones previamente expuestas, la demanda debe ser desestimada. 9. El 7 de diciembre de 2006, la asociación del país Y comunicó a la FIFA que el 6 de agosto de 2004 había solicitado de la asociación del país X el Certificado de Transferencia Internacional (CTI) para el jugador, y lo extendió el 26 de julio de 2005 en favor de la asociación del país P. 10. El 28 de diciembre de 2006, el demandante informó la FIFA que en el segundo semestre de 2005 había trabajado en el club D devengando la suma de 3,000 hasta el día 14 de diciembre de 2005 fecha en que termina su contrato con el club del país P. Asimismo, el demandante informó que posteriormente, a partir del mes de enero de 2006, había prestado sus servicios en el club E del país X devengando 1,639. II. Consideraciones de la Cámara de Resolución de Disputas 1. En primer lugar, la Cámara de Resolución de Disputas (CRD) analizó si era competente para tratar el presente asunto. A este respecto, hizo referencia al art. 18 par. 2 y 3 del Reglamento de procedimiento de la Comisión del Estatuto del Jugador y de la Cámara de Resolución de Disputas de la FIFA. El presente asunto fue sometido a la FIFA el 20 de septiembre de 2005 por lo tanto la Cámara concluyó que las reglas de procedimiento revisadas (edición 2005) en cuestiones pendientes ante los órganos decisorios de la FIFA son aplicables al presente asunto. 2. En consecuencia y analizando la competencia de la Cámara, el art. 3 par. 1 del Reglamento de procedimiento arriba mencionado indica que la Cámara de Resolución de Disputas deberá examinar su competencia jurisdiccional en virtud de lo estipulado en los artículos 22 a 24 de la versión actual del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005). De acuerdo con el art. 24 par. 1 en conexión con el art. 22 (b) del Reglamento ya mencionado la Cámara de Resolución de Disputas decidirá sobre disputas relacionadas con el empleo entre un club y un jugador que cobren una dimensión internacional. 3. Por consiguiente, la Cámara de Resolución de Disputas es el órgano competente para decidir sobre la presente disputa entre un jugador del país X y un club del país Y referente a una disputa contractual. 4. Posteriormente, la Cámara analizó cual es la edición del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores que debe ser aplicado al fondo del presente asunto. A este respecto, la Cámara hizo referencia al art. 26. par. 1 y 2 del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005) en su versión revisada en conformidad con la circular FIFA Nº 995 con fecha del 23 de septiembre de 2005. Además, la Cámara tomó en cuenta que el relevante contrato laboral fue firmado entre las partes el 1 de agosto de 2004 y que la demanda fue sometida a FIFA el 20 de septiembre de 2005. En vista de lo antedicho la Cámara concluyó que el actual Reglamento FIFA sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005, en adelante: el Reglamento) es aplicable al fondo del presente caso. 5. A continuación, la Cámara de Resolución de Disputas procedió a examinar el litigio en cuanto al fondo. A este respecto, los miembros de la Cámara revisaron todos los documentos que figuran en el expediente y observaron que las posiciones eran antagónicas. 6. Por cuanto, por una parte, el demandante afirma que desde la fecha de su lesión, es decir el 7 de agosto de 2004, no recibió ningún pago mas del demandado y que no pudo regularizar su situación referente a un permiso de residencia y de trabajo, ya que el demandado no le entrego el respectivo certificado medico positivo. En consecuencia, el demandante reclama la suma total de 75,340 (para salarios adeudados, indemnización por incumplimiento de contrato, pago de vacaciones y compensación salarial adicional anual así como para cobertura de los gastos de pasajes aéreos). 7. Y, por otra, el demandado está convencido que terminó el contrato laboral con el demandante con justa causa el día 27 de enero de 2005, debido al hecho que el demandante no regularizó su situación de residencia legal en Y. Asimismo, la Cámara observó que el demandado afirmó que el demandante nunca solicitó el arriba mencionado certificado medico para la expedición del cual tampoco sea autorizado. La Cámara tomó debida nota que el demandado consecuentemente rechaza la demanda efectuada por el demandante. 8. En consideración de las posiciones arriba mencionadas, los miembros de la Cámara iniciaron sus deliberaciones constatando que entre el demandante y el demandado existía un vinculo laboral al firmar un contrato el 1 de agosto de 2004 válido hasta el 30 de junio de 2005. Asimismo, la Cámara tomó nota que dicho contrato laboral estipula un salario mensual de 18,800 en total. 9. En este contexto, y analizando los dos recibos presentados por el demandado, la Cámara estimó que es comprobado que el demandado pagó los salarios de los meses de agosto y septiembre de 2004 al demandante. Igualmente, la Cámara determinó que el demandado afirmó (cf. punto I. 6 de los hechos) de haber retenido los salarios restantes del demandante desde octubre de 2004. 10. A continuación, los miembros de la Cámara constataron que el contrato laboral no estipula suma alguna a favor del demandante con respecto al pago de pasajes aéreos, de vacaciones o de compensación salarial anual. Consecuentemente, la Cámara decidió de rechazar las peticiones del demandante a estos respectos. 11. Asimismo, los miembros de la Cámara tomaron debida nota que es inconcuso por ambas partes que el demandado terminó la relación laboral entre las partes involucradas el día 27 de enero de 2005 unilateralmente. A este respecto, la Cámara procedió a examinar si el demandado tenía una justa causa para terminar el contrato en dicha fecha. 12. A este respecto, la Cámara se refirió al art. 18 par. 4 del Reglamento, según el cual la validez de un contrato no puede supeditarse, entre otras cosas, a la concesión de un permiso de trabajo. Además, la Cámara recordó que el principio general, según el cual es la obligación de un club de proveer a sus jugadores con los permisos necesarios de residencia y trabajo, forma parte del principio central del Reglamento concerniente al mantenimiento de la estabilidad contractual y sus consecuencias pertinentes (pago de una indemnización o posible imposición de sanciones deportivas), establecido en el art. 13 ss. del Reglamento. 13. Por lo expuesto precedentemente, la Cámara de Resolución de Disputas consideró que la regulación de la situación de residencia o la obtención del respectivo permiso de trabajo es obligación del empleador y no del empleado. Por lo tanto, los miembros de la Cámara concluyeron que la omisión de organizar los permisos respectivos por parte del empleado, in casu del demandante, no puede constituir un motivo de despedido. Adicionalmente de lo anterior, la Cámara también expresó su asombro por la actitud del demandado en haber esperado mas de cinco meses antes de reclamar al demandante de regularizar su situación legal en Y (cf. recordatorio del 5 de enero de 2005; punto I.5 de los hechos). 14. En virtud de lo antedicho, los miembros de la Cámara de Resolución de Disputas decidieron unánimemente que el demandado rescindió el contrato laboral sin justa causa y por lo tanto las consecuencias de la ruptura de contratos sin causa justificada deberán aplicarse (cf. art. 17 par. 1 del Reglamento). 15. En lo que respecta la cantidad de la indemnización por ruptura de contratos sin causa justificada, la Cámara consideró que teniendo en cuenta los elementos del presente caso, parece ser adecuada la suma de los salarios adeudados hasta el fin de enero de 2005 cuando el demandado terminó el contrato pertinente y los cuales el demandado afirmó de haber retenido (cf. punto I. 6 de los hechos; salarios de octubre 2004 a enero 2005: 4 x 18,800 = 75,200) más una compensación del monto de 20,000 (= 61,500). 16. En virtud de todo lo establecido precedentemente, la Cámara de Resolución de Disputas decidió aceptar el reclamo del demandante parcialmente y concluyó que el demandado ha de pagar al demandante la suma total de 136,700 (75,200 por salarios adeudados y 61,500 a título de indemnización por ruptura de contrato). III. Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas 1. El reclamo del demandante es parcialmente aceptado. 2. El demandado debe pagarle al demandante la cantidad de 136,700 en un plazo de 30 días a contar desde la fecha de notificación de la presente decisión. 3. En caso de que la cantidad adeudada no sea pagada dentro del plazo establecido en el punto anterior, al la cantidad de 136,700 se aplicarán intereses moratorios del 5% per annum desde la expiración del plazo arriba mencionado. Además, el caso podrá ser trasladado a la Comisión Disciplinaria de la FIFA, la cual podrá imponer las sanciones disciplinarias necesarias. 4. Todas las otras reclamaciones del demandante son rechazadas. 5. El demandante se compromete a comunicar al demandado el numero de cuenta en la que deberá abonarse la suma adeudada directamente, así como informar a la Cámara de Resolución de Disputas sobre cualquier pago efectuado por el demandado. 6. De acuerdo con lo previsto por el artículo 61, apartado 1, de los Estatutos de la FIFA, esta decisión podrá recurrirse ante el Tribunal Arbitral del Deporte (TAS, en sus siglas en francés) El recurso deberá interponerse directamente ante el TAS en un plazo de 21 días contados desde la notificación de esta decisión, y deberá contener todos los elementos de conformidad con el punto nº 2 de las normas procesales establecidas por el TAS, cuya copia adjuntamos a la presente. El apelante dispone de 10 días adicionales, a partir del vencimiento del plazo para recurrir, a fin de presentar su escrito de apelación con la descripción de los hechos y los argumentos legales sobre los cuales basa su recurso de apelación ante el TAS (véase el punto nº 4 de las normas procesales adjuntas). Para ponerse en contacto con el TAS deberán dirigirse a: Tribunal Arbitral del Deporte Avenue de Beaumont 2 CH-1012 Lausana Suiza Tel.: +41-21/613 50 00 Fax: +41-21/613 50 01 Dirección electrónica: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Por la Cámara de Resolución de Disputas Markus Kattner Secretario General interino Adj. (Reglas procesales del TAS) -------------------------------------------------------------
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