F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 27 aprile 2007, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Wilfried Straub (Germania), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro sulla domanda presentata dal giocatore X, rappresentata dal Sig. xxxxx . xxxxxx, un avvocato e il ricorrente contro il club e xxxx, come il convenuto in relazione ad una controversia di lavoro tra le parti.
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 27 aprile 2007, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), presidente Wilfried Straub (Germania), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro sulla domanda presentata dal giocatore X, rappresentata dal Sig. xxxxx . xxxxxx, un avvocato e il ricorrente contro il club e xxxx, come il convenuto in relazione ad una controversia di lavoro tra le parti. I. Atti 1. Il 23 maggio 2005, il club e il convenuto, e il xxxxx società (allora l'azienda) hanno firmato un contratto temporaneo il diritto di aderire al xxxx xxxxx team. L'imputato ha rinunciato temporaneamente per la società il diritto di appartenenza alla associazione di 'xxxx' il calcio professionistico club xxxx e la gestione integrata della squadra di calcio per l'apertura del campionato 2008. In particolare, tutti i contratti di lavoro dei giocatori fanno parte di tale riscatto (punto 1.3 del contratto in questione). 2. L'8 settembre 2005, Player X, l'attore e il convenuto ha firmato un contratto di lavoro valido dal 1 ° settembre 2005 al 30 novembre 2005. In base a tale contratto, il giocatore avrebbe ricevuto uno stipendio mensile di 410,397 xxx, bonus equivalente alla somma di 2.500.000 xxx e di un assegno mensile per l'alloggiamento xxx 200.000. 3. Il club, la ricorrente e la società ha inoltre firmato un addendum al contratto (senza data), il quale stabilisce che il datore di lavoro (il club) aveva dato il contratto dice che la società e quindi applicare l'articolo . Xxxx 67 del Codice del Lavoro in merito alla sostituzione del datore di lavoro. (Nota:.., Ai sensi dell'art 69, comma 2 del Codice del Lavoro, il nuovo datore di lavoro è responsabile di tutti gli obblighi di tale sostituzione). 4. Il 19 ottobre 2005, l'attore ha rescisso il contratto in forma scritta, comunicando il suo recesso dalla lettera alla società. Nella sua lettera di recesso, il ricorrente afferma che l'azienda non ha rispettato i suoi obblighi derivanti dal contratto di lavoro firmato con il giocatore, e deve, quindi, pagare tutte le somme dovute. 5. Il 17 gennaio 2006, il denunciante ha contattato la segnalazione FIFA di aver ricevuto alcun compenso in relazione al suo impegno sono i club. In questo senso, risolto il contratto di lavoro con un avviso datato il 19 ottobre 2005. 6. In considerazione di ciò, la ricorrente ha chiesto le tre xxx salari equivalenti a 1.231.191 e l'assistenza abitativo complessivo per tre mesi, equivalenti a 600,000 xxx. La ricorrente sostiene inoltre che la convenuta ha partecipato al torneo fino al 6 novembre 2005 e pertanto richiede la somma di 5,5 milioni di bonus modo xxx (calcolato sulla base del fatto che l'imputato era di 66 giorni nel torneo dal l'arrivo del richiedente). 7. Di conseguenza, l'attore ha richiesto la convenuta e / o la società la somma totale di 7.331.191 xxx maggiorato del 5% di interessi di mora. 8. Il 21 aprile 2006, la convenuta informava l'attore ha firmato un contratto di lavoro con l'azienda. In particolare, l'imputato ha detto che ha firmato un accordo di surrogazione con la società il 23 maggio 2005 per la durata di tre anni. Inoltre, la convenuta rileva che la ricorrente d'accordo con questa ipotesi. 9. Inoltre, la convenuta ha spiegato che secondo le informazioni ricevute con l'aiuto custodia società è stata pagata direttamente dalla società al locatore. Allo stesso modo, la resistente ha riferito che la società ha confermato che il valore totale del contratto di lavoro con gli importi all'attore di 6.231.191 il numero di xxx e la società già pagato la ricorrente la somma di 1.500.000 xxx. 10. Il 9 giugno 2006, il denunciante ha sottolineato la firma di un contratto di lavoro e un contratto di maternità surrogata ed entrambi i contratti sono stati stampati su carta intestata del convenuto. Inoltre, la clausola surrogazione è stato firmato da lui e il presidente del convenuto. Inoltre, il ricorrente sostiene che è chiaro che egli aveva firmato un contratto con l'imputato e che "il contratto di maternità surrogata" è stata firmata dopo. La ricorrente afferma inoltre che in caso di surrogazione, il datore di vecchio e nuovo sono responsabili in solido. Allo stesso modo, il ricorrente rileva che il 23 maggio 2005, la società non esisteva, avendo firmato solo il 27 maggio 2005. 11. In sintesi, la ricorrente ritiene che l'organo decisionale deve dimostrare che la somma richiesta è in ritardo e che il convenuto o l'azienda deve pagare l'importo dovuto e non ha mai ricevuto alcun compenso. 12. Il 7 febbraio 2007, ancora una volta convenuto di cui alla precedente corrispondenza, sottolineando che l'unico responsabile per il pagamento di qualsiasi somma al ricorrente era la società, che aveva portato direttamente al richiedente di risolvere il contratto. 13. Nota: xxxx Football Federation ha confermato che la società non è affiliato con la federazione. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare la questione. A questo proposito, ha fatto riferimento all'art. 18 par. 2 e 3 del regolamento di procedura della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione è stata sottoposta alla FIFA il 17 gennaio 2006 la Camera ha quindi concluso che le regole delle procedure (edizione 2005) in materia pendenti dinanzi ai organi decisionali della FIFA sono applicabili a questo caso. 2. Di conseguenza la competenza della Camera, art. 3 par. 1 del Regolamento di cui sopra procedura indica che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la sua competenza ai sensi delle disposizioni degli articoli da 22 a 24 della versione attuale del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 coppia. 1, in connessione con l'arte. 22 (b) del regolamento e di cui la Camera di Risoluzione delle Controversie decide legate all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, in particolare Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere su questa questione tra un giocatore e un club xxxx xxxx in merito a una controversia su un contratto di lavoro. 4. In questo contesto, la Camera ha detto che, secondo le disposizioni degli articoli da 22 a 24 la versione corrente di quanto precede e sulla base del concetto giuridico generale in cui i decisori in un soggetto di partenariato solo ha giurisdizione sui membri direttamente o indirettamente l'associazione, non è competente a conoscere le cause contro una società privata. Pertanto, il Tribunale ha respinto la richiesta in subordine dalla ricorrente per includere l'azienda in questo processo. 5. Successivamente, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori dovrebbe essere applicato alla sostanza della questione. A questo proposito, la camera di cui alla tecnica. 26. coppia. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) nella versione riveduta secondo con la FIFA Circolare n ° 995 datata 23 settembre, 2005. Inoltre, la Camera ha tenuto conto del relativo contratto è stato firmato tra le parti l'8 settembre 2005 e che la domanda è stata presentata alla FIFA il 17 gennaio 2006. Dato quanto sopra, la Camera ha concluso che i regolamenti attuali per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005, qui di seguito: Regolamento) è applicabile alla sostanza di questo caso. 6. Poi, entrando nella parte inferiore del case della Camera preso atto che l'8 settembre 2005 l'attore e il convenuto ha firmato un contratto di lavoro è valida dal 1 Settembre 2005 fino al 30 novembre 2005, che prevede uno stipendio mensile di xxx 410'397 e le indennità mensili per tutto il tempo come convenuto partecipare al torneo per somma di 2.500.000 xxx, e un assegno mensile per l'alloggiamento xxx 200,000 7. Allo stesso modo, la Camera ha osservato che la convenuta ha stipulato un accordo di riacquisto il diritto di far parte del team xxx xxx xxx società privata, con il 23 maggio 2005, in base al quale, tra l'altro, la società privata ha assunto tutti i diritti e gli obblighi dei contratti tra l'imputato ei suoi giocatori, e l'obbligo di pagare gli stipendi di tutti i giocatori. In questo contesto, la Camera ha anche osservato che in una clausola di surrogazione del contratto di lavoro sottoscritto dal ricorrente alla convenuta, firmato tra la ricorrente e la società (non datata) afferma che la convenuta aveva sostituito l'azienda come datore di lavoro. 8. Poi i membri della Camera ha osservato che l'attore risolto il contratto di lavoro il 19 ottobre 2005 come finora non ha ricevuto alcun importo. Pertanto, la ricorrente ha chiesto l'importo di 7.331.191 xxx maggiorato del 5% di interessi di mora. 9. Inoltre, l'Assemblea ha preso atto del fatto che il convenuto ritiene che qualsiasi importo dovuto al ricorrente, in quanto la società privata ha ripreso tutti i diritti e gli obblighi del contratto di lavoro tra il convenuto e l'attore, e l'obbligo di pagamento degli stipendi di tutti i giocatori. In particolare, il convenuto di cui al contratto temporaneo il diritto di far parte del team xxxxx xxxx 23 Maggio 2005, e la clausola surrogazione del contratto, firmato tra la ricorrente e la società, secondo il in cui si afferma che il convenuto aveva sostituito l'azienda come un datore di lavoro. 10. In particolare, la Camera ha osservato che la convenuta ha detto che la società ha pagato direttamente al proprietario l'importo mensile pari a 200.000 xxx assistenza abitativa. Inoltre, la convenuta ha detto che la società è stata informata che il valore totale del contratto di lavoro era xxx 6.231.191 e la società già pagato la ricorrente la somma di 1.500.000 xxx. 11. Successivamente, la Camera ha ritenuto opportuno sottolineare che l'unica causa che può essere collegato ad un giocatore con un club è un valido contratto scritto (cfr. art. 2 del regolamento). In questo contesto, la Camera ha anche ricordato che un giocatore può essere registrato solo in un club e quindi un giocatore professionista può avere solo un rapporto di lavoro ed essere contrattualmente legato ad un singolo club, allo stesso tempo per essere ammessi a partecipare al calcio organizzato (cfr. art. 5 del regolamento). 12. Successivamente, la Camera ha sottolineato che la base di quanto sopra non può riconoscere la surrogazione degli attuali obblighi contrattuali tra un club e un professionista in una società privata. La Camera ha ricordato che il primo giocatore ha firmato un contratto con il club, il convenuto, il quale ha servito la parte relativa al torneo per il club. Pertanto, la Camera ha concluso che l'imputato è responsabile (almeno separatamente) per adempiere agli obblighi contrattuali al richiedente conformemente al contratto di lavoro, debitamente sottoscritto dalle parti sopra del settembre 8, 2005. In questo senso e il buon ordine, la Casa ha dichiarato che il convenuto, se lo ritiene opportuno, può ricorrere ai tribunali per risolvere e far valere i propri diritti nei confronti di qualsiasi azienda. 13. In considerazione di quanto precede, la Camera ha ricordato che in base alla documentazione disponibile per l'attore servito dal 1 settembre al 19 Ottobre 2005 il convenuto, cioè per 1 mese e mezzo. In particolare, la Camera ha sottolineato che la convenuta non ha contestato il fatto che la ricorrente aveva servito fino al 19 ottobre 2005. 14. Successivamente, la Camera ha ritenuto che l'imputato ha detto che la società è stata informata che il valore totale del contratto di lavoro era xxx 6.231.191 e la società già pagato la ricorrente la somma di 1.500.000 xxx. Tuttavia, l'organo decisionale osservato che, in conformità del contratto di lavoro il convenuto ha accettato di pagare al ricorrente uno stipendio mensile di xxx 410,397, bonus mensili per tutto il tempo il club ha partecipato al torneo per la somma di xxx 2.500.000, e un assegno mensile custodia xxx 200,000 15. In questo contesto, la Camera di cui al principio dell'accesso universale onere legale della prova, in base al quale l'esistenza di un fatto presunto deve essere provato dalla parte che tutti i diritti che ne derivano (cfr. art. 12 par. 3 del Regolamento processo di Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle controversie). A questo proposito, la Camera ha sottolineato che la convenuta non poteva dimostrare di aver adempiuto i suoi obblighi contrattuali nei confronti della ricorrente, nel corso dei mesi 1 e mezzo che l'attore servito l'imputato. In particolare, la Camera ha rilevato che la convenuta non ha fornito prove per dimostrare che la società ha pagato l'importo di 1.500.000 xxx all'attore. 16. Pertanto, i membri della Camera ha concluso all'unanimità che la convenuta ha violato il contratto di lavoro stipulato con la ricorrente l'8 settembre 2005, senza giusta causa ed è pertanto tenuto a pagare al ricorrente la retribuzione dovuta per tutto il tempo del richiedente servizi al convenuto. 17. In considerazione di quanto precede e quello che la Casa materia di salari preso atto che, conformemente al contratto di lavoro del ricorrente avrebbe ricevuto uno stipendio mensile di 410,397 xxx. A questo proposito, la Camera ha ritenuto che, per mancanza di prova contraria, la convenuta ha pagato lo stipendio del ricorrente per 1 mese e mezzo. Pertanto, la Casa ha deciso che il convenuto deve ancora al ricorrente l'importo di 615,595 xxx (xxx 410,397 x 1) in materia di salari dovuti per il 1 ½ mesi durante i quali il richiedente è notificata al debitore. 18. Per quanto riguarda il bonus mensile fino a quando il club ha partecipato al torneo per la somma di 2.500.000 xxx, la Camera ha osservato che la ricorrente ha sostenuto l'importo di 5.500.000 xxx calcolato sulla base del fatto che l'imputato era di 66 giorni nel torneo dal l'arrivo del richiedente. A questo proposito, la Camera ha osservato che indipendentemente da quanto tempo siete stati la convenuta nel torneo, la ricorrente si è limitata prestato i suoi servigi al convenuto per 1 mese e mezzo. Pertanto, la Casa ha deciso che l'imputato doveva al ricorrente l'importo di xxx 3.750.000 (2.500.000 x 1 ½ xxx) in bonus per 1 mese e mezzo durante il quale viene servito il richiedente al convenuto. 19. Poi, la Camera ha preso atto che il ricorrente ha chiesto l'assistenza intera custodia per tre mesi della durata originaria del contratto. Allo stesso modo, la Camera ha osservato che la convenuta ha spiegato che la società ha pagato direttamente al proprietario l'importo mensile pari a 200.000 xxx assistenza abitativa. 20. A questo proposito, la Camera ha osservato che, da un lato, il contratto di lavoro non prevede che il contributo relativo alloggiamento dovrà essere pagato direttamente al ricorrente. Dato il principio universale del diritto dell'onere della prova di cui sopra (cfr. punto II. 15.), La Camera ha osservato che il convenuto non ha provato le accuse che la società aveva pagato all'assistenza abitativa direttamente al proprietario. In particolare, non è stata ricevuta presentata a questo riguardo. Tuttavia, dato che il contratto non prevede che il richiedente deve ricevere un reddito ma un all'assistenza abitativa, l'organo decisionale ha ritenuto che la ricorrente non ha presentato alcuna documentazione che giustifichi aver subito un danno finanziario da parte non ricevono l'assistenza abitativa . Pertanto, la Corte ha respinto la richiesta del ricorrente a tale riguardo. 21. Infine, la Casa di cui il provvedimento richiesto dal ricorrente per violazione del contratto da parte del convenuto equivalente al valore residuo del contratto, in termini di stipendio e all'assistenza abitativa. A questo proposito, la Camera ha ritenuto che la documentazione presentata secondo la ricorrente risolto il contratto di lavoro a solo 1 mesi e mezzo dalla data della firma, che è, al momento della risoluzione da parte della ricorrente solo uno stipendio mese non è stato pagato. Inoltre, la Casa considerato il breve lasso di tempo per cui è stato concluso il contratto di lavoro di tre mesi. Pertanto, la Camera ha osservato che alla luce di questi fatti, la compensazione per un importo di 400,000 xxx è ragionevole e giustificata. 22. In considerazione di quanto precede, il membro della Camera ha deciso all'unanimità che il convenuto deve versare al ricorrente l'importo complessivo di 4.765.595 xxx, più interessi di mora del 5% rispetto il 19 ottobre, 2005. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La richiesta del querelante, X, è parzialmente accolta. 2. L'imputato, e deve pagare l'attore, X, la quantità di xxx 4.765.595 entro i prossimi 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione più interessi di mora del 5% rispetto il 19 ottobre 2005 ad oggi effettivo pagamento. 3. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro il termine di cui al paragrafo 2 di cui sopra nel caso si sposterà al Comitato Disciplinare della FIFA, che può imporre le necessarie sanzioni disciplinari. 4. Tutte le ulteriori richieste del ricorrente, X, vengono respinti. 5. Il querelante, X, si impegna a comunicare direttamente e immediatamente il convenuto, e il numero di conto da pagare l'importo dovuto, e di informare la Camera dei pagamenti risoluzione delle controversie. 6. In conformità con le disposizioni di cui all'articolo 61, comma 1, dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS, il suo acronimo in francese). Il ricorso deve essere presentato direttamente al CAS entro 21 giorni dalla notifica della presente decisione, e deve contenere tutti gli elementi di cui al punto 2 delle norme di procedura emessi dal CAS, una copia allegata alla presente . Il ricorrente ha 10 giorni aggiuntivi dal termine di appello, a presentare argomenti scritti con la descrizione dei fatti e gli argomenti giuridici sui quali si basa il suo appello alla CAS (vedi punto 4 delle norme procedurali inerenti). Per contattare il CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 CH-1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41-21/613 5000 Fax: +41-21/613 5001 Email: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Camera di Risoluzione delle Controversie Segretario Generale Jérôme Valcke Adj. (Direttive CAS) ______________________________ F.I.F.A. - Cámara de Resolución de Disputas (2006-2007) - los conflictos laborales – la versión oficial www.fifa.com – Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas reunida en Zúrich, Suiza, el 27 de abril de 2007, e integrada por: Slim Aloulou (Túnez), Presidente Wilfried Straub (Alemania), miembro Mario Gallavotti (Italia), miembro Joaquim Evangelista (Portugal), miembro Gerardo Movilla (España), miembro conoció de la controversia planteada por el jugador X, xxxxx representado por el Sr. xxxxxx, abogado como el demandante contra el club Y, xxxx como el demandado con relación a una disputa laboral entre las partes. I. Hechos 1. El 23 de mayo de 2005, el club Y, el demandado, y la compañía xxxxx (a continuación, la compañía) suscribieron un contrato de cesión temporal del derecho de afiliación en la xxxxx del equipo xxxx. El demandado cedió en forma temporal a favor de la compañía el derecho de afiliación en la asociación de los clubes de fútbol profesional de xxxx ‘xxxx’ y el manejo integral del equipo de fútbol hasta el campeonato de apertura 2008. En particular, todos los contratos laborales de los jugadores forman parte de dicha cesión temporal (punto 1.3 del contrato en cuestión). 2. El 8 de septiembre de 2005, el jugador X, el demandante, y el demandado suscribieron un contrato de trabajo válido del 1 de septiembre de 2005 al 30 de noviembre de 2005. En virtud de dicho contrato laboral, el jugador percibiría un salario mensual de xxx 410,397, bonificaciones equivalentes a la suma de xxx 2,500,000 y un auxilio mensual para vivienda de xxx 200,000. 3. El club, el demandante y la compañía suscribieron igualmente una cláusula adicional al contrato de trabajo (sin fecha), la cual estipula que el empleador (el club) había cedido el mencionado contrato laboral a la compañía y, por consiguiente, se aplicará el art. 67 del Código Sustantivo de Trabajo xxxx relativo a la sustitución del empleador. (Nota: según el art. 69, par. 2, del mencionado Código de Trabajo, el nuevo empleador es responsable de todas las obligaciones de dicha sustitución). 4. El 19 de octubre de 2005, el demandante rescindió el contrato laboral por escrito, comunicando su rescisión por carta a la compañía. En su escrito de rescisión, el demandante declara que la compañía no cumplió las obligaciones estipuladas en el contrato de trabajo firmado con el jugador, debiendo, por lo tanto, pagarle todas las sumas adeudadas. 5. El 17 de enero de 2006, el demandante contactó a la FIFA informando que no había recibido absolutamente ninguna remuneración con relación a su compromiso son el club. En dicho sentido, rescindió el contrato laboral con una notificación de fecha 19 de octubre 2005. 6. En vista de ello, el demandante reclama los tres salarios equivalentes a xxx 1,231,191 y el total de auxilio de vivienda por tres meses equivalente a xxx 600,000. Asimismo, el demandante sostiene que el demandado participó en el torneo hasta el 6 de noviembre de 2005 y, por consiguiente, exige la suma de xxx 5,500,000 por concepto de bonificaciones (calculado sobre la base de que el demandado estuvo 66 días en el torneo desde la llegada del demandante). 7. Consecuentemente, el demandante exige del demandado y/o de la compañía la suma total de xxx 7,331,191 más un 5 % de interés moratorio. 8. El 21 de abril de 2006, el demandado informó que el demandante firmó un contrato de trabajo con la compañía. En particular, el demandado señaló que suscribió un acuerdo de subrogación con la compañía el 23 de mayo de 2005 por la duración de 3 años. Asimismo, el demandado resalta que el demandante estuvo de acuerdo con dicha subrogación. 9. Además, el demandado explicó que en acuerdo a la información recibida por la compañía el auxilio de vivienda fue pagada directamente por la compañía al arrendador. Igualmente, el demandado informó que la compañía confirmó que el valor total del contrato de trabajo celebrado con el demandante asciende a la cantidad de xxx 6,231,191 y que la compañía ya le pagó al demandante la cantidad de xxx 1,500,000. 10. El 9 de junio de 2006, el demandante recalcó haber firmado un contrato de trabajo, así como un contrato de subrogación y que ambos contratos fueron impresos en papel de carta del demandado. Asimismo, la cláusula de subrogación fue firmada por él y el presidente del demandado. Es más, el demandante argumenta que resulta claro que había firmado un contrato laboral con el demandado y que la “subrogación contractual” se suscribió más tarde. Además, el demandante manifiesta que en caso de una subrogación, el antiguo y el nuevo empleador son solidariamente responsables. Igualmente, el demandante resalta que el 23 de mayo de 2005, la compañía aún no existía, habiéndose inscrito recién el 27 de mayo de 2005. 11. En resumen, el demandante opina que el órgano decisorio debe establecer que la suma demandada sigue pendiente, y que el demandado o la compañía deberá pagar la suma adeudada ya que nunca recibió remuneración alguna. 12. El 7 de febrero de 2007, el demandado se refirió nuevamente a su previa correspondencia, subrayando que la única parte responsable de pagar cualquier suma al demandante era la compañía, a la cual se había dirigido directamente el demandante al rescindir el contrato. 13. Nota: la Federación xxxx de Fútbol confirmó que la compañía no se halla afiliada a su federación. II. Consideraciones de la Cámara de Resolución de Disputas 1. En primer lugar, la Cámara de Resolución de Disputas analizó si era competente para tratar el presente asunto. A este respecto, hizo referencia al art. 18 par. 2 y 3 del Reglamento de procedimiento de la Comisión del Estatuto del Jugador y de la Cámara de Resolución de Disputas. El presente asunto fue sometido a la FIFA el 17 de enero de 2006 por lo tanto la Cámara concluyó que las reglas de procedimiento revisadas (edición 2005) en cuestiones pendientes ante los órganos decisorios de la FIFA son aplicables al presente asunto. 2. En consecuencia y analizando la competencia de la Cámara, el art. 3 par. 1 del Reglamento de procedimiento arriba mencionado indica que la Cámara de Resolución de Disputas deberá examinar su competencia jurisdiccional en virtud de lo estipulado en los artículos 22 a 24 de la versión actual del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005). De acuerdo con el art. 24 par. 1 en conexión con el art. 22 (b) del Reglamento ya mencionado la Cámara de Resolución de Disputas decidirá sobre disputas relacionadas con el empleo entre un club y un jugador que cobren una dimensión internacional. 3. Por consiguiente, fundamentalmente la Cámara de Resolución de Disputas es el órgano competente para decidir sobre el presente asunto entre un jugador xxxx y un club xxxx en relación a una disputa relacionada con un contrato laboral. 4. En este contexto, la Cámara aclaró que en virtud de lo estipulado en los artículos 22 a 24 de la versión actual del Reglamento arriba mencionado así como en base al concepto general jurídico según el cual los órganos decisorios de una asociación únicamente tienen jurisdicción sobre sujetos afiliados directa- o indirectamente a dicha asociación, no le compete tratar demandas en contra de una compañía privada. Por lo tanto, la Cámara rechazó la demanda alternativa del demandante de incluir a la compañía en el presente proceso. 5. Posteriormente, la Cámara analizó cual es la edición del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores que debe ser aplicada al fondo del presente asunto. A este respecto, la Cámara hizo referencia al art. 26. par. 1 y 2 del Reglamento sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005) en su versión revisada en conformidad con la circular FIFA Nº 995 con fecha del 23 de septiembre de 2005. Además, la Cámara tomó en cuenta que el relevante contrato laboral fue firmado entre las partes el 8 de septiembre de 2005 y que la demanda fue sometida a la FIFA el 17 de enero de 2006. En vista de lo antedicho la Cámara concluyó que el actual Reglamento FIFA sobre el estatuto y la transferencia de jugadores (edición 2005, en adelante: el Reglamento) es aplicable al fondo del presente caso. 6. Acto seguido, y entrando en el fondo del presente asunto la Cámara tomó debida nota de que el 8 de septiembre de 2005 el demandante y el demandado firmaron un contrato de trabajo válido desde el 1 de septiembre de 2005 hasta el 30 de noviembre de 2005, el cual estipula un salario mensual de xxx 410'397, así como bonificaciones mensuales durante el tiempo que el demandado participase en el torneo por la suma de xxx 2,500,000, y un auxilio mensual para vivienda de xxx 200,000 7. Igualmente, la Cámara observó que el demandado celebró un contrato de cesión temporal del derecho de afiliación en la xxx del equipo xxx con la compañía privada xxx el 23 de mayo de 2005, según el cual, inter alia, la compañía privada asumió todos los derechos y obligaciones de los contratos entre el demandado y sus jugadores, así como la obligación del pago de los salarios de todos los jugadores. En este contexto, la Cámara también tomó nota que en una cláusula de subrogación del contrato de trabajo firmado entre el demandante a el demandado, firmada entre el demandante y la compañía (sin fecha), se estipula que la compañía había sustituido al demandado en calidad de empleador. 8. A continuación, los miembros de la Cámara observaron que el demandante rescindió el contrato de trabajo el 19 de octubre de 2005 dado que hasta la fecha no había recibido suma alguna. Por lo tanto, el demandante reclama la cantidad de xxx 7,331,191 más un 5 % de interés moratorio. 9. Por otra parte, la Cámara tomó debida nota de que el demandado estima que no le adeuda suma alguna al demandante, dado que la compañía privada asumió todos los derechos y obligaciones del contrato de trabajo entre el demandado y el demandante, así como la obligación del pago de los salarios de todos los jugadores. En particular, el demandado se refirió al contrato de cesión temporal del derecho de afiliación en la xxxxx del equipo xxxx del 23 de mayo de 2005, así como a la cláusula de subrogación del contrato laboral, firmada entre el demandante y la compañía, según la cual se estipula que la compañía había sustituido al demandado en calidad de empleador. 10. En particular, la Cámara observó que el demandado destacó que la compañía pagaba directamente al arrendador la cantidad mensual de xxx 200,000 equivalente al auxilio de vivienda. Asimismo, el demandado explicó que la compañía le comunicó que el valor total del contrato de trabajo era de xxx 6,231,191 y que la compañía ya le pagó al demandante la cantidad de xxx 1,500,000. 11. A continuación, la Cámara estimó oportuno recalcar que la única causa que puede vincular a un jugador con un club es un contrato laboral escrito válido (cf. art. 2 del Reglamento). En este contexto, la Cámara también recordó que un jugador únicamente puede estar inscrito en un sólo club y por tanto un jugador profesional únicamente puede tener una relación laboral y estar contractualmente vinculado con un sólo club, al mismo tiempo para ser elegible para participar en el fútbol organizado (cf. art. 5 del Reglamento). 12. Acto seguido, la Cámara subrayó que en que base a lo antedicho no puede reconocer la subrogación de las obligaciones contractuales existentes entre un club y un jugador profesional a una compañía privada. Asimismo, la Cámara recordó que el jugador en primer lugar suscribió un contrato laboral con el club, el demandado, al cual le prestó sus servicios participando en el relevante torneo para el club. Por lo tanto, la Cámara concluyó que el demandado es responsable (al menos solidariamente) para cumplir con las obligaciones contractuales frente al demandante en acuerdo al contrato de trabajo debidamente firmado entre las partes antes mencionadas el 8 de septiembre de 2005. En este sentido y para el buen orden, la Cámara estimó que el demandado, si lo estima pertinente, podrá recurrir ante los tribunales ordinarios para resolver y hacer valer sus posibles derechos frente a la compañía. 13. En vista de todo lo antedicho, la Cámara recordó que en acuerdo a la documentación a su disposición el demandante prestó sus servicios desde el 1 de septiembre hasta el 19 de octubre de 2005 al demandado, es decir durante 1 ½ mes. En particular, la Cámara recalcó que el demandado no disputó el hecho que el demandante hubiera prestado sus servicios hasta el 19 de octubre de 2005. 14. A continuación, la Cámara consideró que el demandado explicó que la compañía le comunicó que el valor total del contrato de trabajo era de xxx 6,231,191 y que la compañía ya le pagó al demandante la cantidad de xxx 1,500,000. No obstante, el órgano decisorio notó que en acuerdo al contrato de trabajo el demandado acordó pagar al demandante un salario mensual de xxx 410,397, bonificaciones mensuales durante el tiempo que el club participase en el torneo por la suma de xxx 2,500,000, y un auxilio mensual para vivienda de xxx 200,000 15. En este contexto, la Cámara se refirió al principio universal jurídico de la carga probatoria, según el cual la existencia de un supuesto hecho debe ser probada por la parte que deriva algún derecho de él (cf. art. 12 par. 3 del Reglamento de procedimiento de la Comisión del Estatuto del Jugador y de la Cámara de Resolución de Disputas). En este sentido, la Cámara subrayó que el demandado no pudo comprobar que haya cumplido con sus obligaciones contractuales frente al demandante, durante el 1 ½ mes que el demandante presto sus servicios al demandado. En particular, la Cámara constató que el demandado no proporcionó evidencia alguna para demostrar que la compañía pagó la cantidad de xxx 1,500,000 al demandante. 16. Por lo tanto, los miembros de la Cámara unánimemente concluyeron que el demandado incumplió el contrato de trabajo celebrado con el demandante el 8 de septiembre de 2005 sin causa justificada y consecuentemente es responsable para pagarle al demandante la remuneración adeudada durante el tiempo que el demandante prestó sus servicios al demandado. 17. En vista de lo antedicho y en lo que conciernen los salarios la Cámara tomó debida nota de que en acuerdo al contrato de trabajo el demandante recibiría un salario mensual de xxx 410,397. A este respecto, la Cámara consideró que, por falta de prueba de lo contrario, el demandado no le pagó al demandante el salario durante 1 ½ mes. Por lo tanto, la Cámara decidió que el demandado aún le adeuda al demandante la cantidad de xxx 615,595 (xxx 410,397 x 1 ½) en concepto de salarios adeudados para el 1 ½ mes durante el cual el demandante le prestó sus servicios al demandado. 18. Con relación a la bonificación mensual durante el tiempo que el club participase en el torneo por la suma de xxx 2,500,000, la Cámara observó que el demandante reclama la cantidad de xxx 5,500,000 calculada sobre la base de que el demandado estuvo 66 días en el torneo desde la llegada del demandante. A este respecto, la Cámara destacó que independientemente de cuanto tiempo haya estado el demandado en el torneo, el demandante únicamente le prestó sus servicios al demandado durante 1 ½ mes. Por lo tanto, la Cámara decidió que el demandado le adeuda al demandante la cantidad de xxx 3,750,000 (xxx 2,500,000 x 1 ½ ) en concepto de bonificaciones para el 1 ½ mes durante el cual el demandante le prestó sus servicios al demandado. 19. Acto seguido, la Cámara tomó debida nota de que el demandante reclama la totalidad del auxilio de vivienda para los tres meses de la duración original del contrato de trabajo. Igualmente, la Cámara observó que el demandado explicó que la compañía pagaba directamente al arrendador el monto mensual de xxx 200,000 equivalente al auxilio de vivienda. 20. A este respecto, la Cámara observó que, por una parte, el contrato de trabajo no estipula que el relevante auxilio de vivienda deba ser pagado directamente al demandante. Teniendo en cuenta el principio universal jurídico de la carga probatoria mencionado antes (cf. punto II. 15.), la Cámara resaltó que el demandado no pudo demostrar las alegaciones según las cuales la compañía había pagado el auxilio de vivienda directamente al arrendador. En particular, no recibos fueron presentados a este respecto. Sin embargo, teniendo en cuenta que el contrato no estipula que el demandante debería recibir una renta sino un auxilio de vivienda, el órgano decisorio consideró que el demandante no remitió documentación alguna justificando que hubiera sufrido un daño financiero por no haber recibido el auxilio de vivienda. Por lo tanto, la Cámara rechazó la demanda del demandante a este respecto. 21. Finalmente, la Cámara se refirió a la compensación solicitada por el demandante por el incumplimiento de contrato por parte del demandado equivalente al valor restante del contrato en concepto de salarios y auxilio de vivienda. A este respecto, la Cámara consideró que en acuerdo a la documentación remitida el demandante rescindió el contrato de trabajo tan solo 1 ½ mes desde la fecha de la firma, es decir, que en el momento de la rescisión por parte del demandante únicamente un salario mensual se encontraba impagado. Además, la Cámara consideró el lapso de tiempo corto para el cual se concluyó el contrato de trabajo de tres meses. Por lo tanto, la Cámara resaltó que en vista de estos hechos, compensación por el monto de xxx 400,000 es razonable y justificada. 22. En vista de todo lo antes mencionado, los miembro de la Cámara unánimemente decidieron que el demandado le debe pagar al demandante la cantidad total de xxx 4,765,595 más 5% de intereses moratorios desde el 19 de octubre de 2005. III. Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas 1. La demanda del demandante, X, es parcialmente aceptada. 2. El demandado, Y, debe pagarle al demandante, X, la cantidad de xxx 4,765,595 dentro de los próximos 30 días a partir de la fecha de notificación de la presente decisión más 5% de intereses moratorios desde el 19 de octubre de 2005 hasta la fecha efectiva del pago. 3. En caso de que la cantidad adeudada no fuera pagada dentro del plazo establecido en el punto 2 arriba el caso se trasladará a la Comisión Disciplinaria de la FIFA, la cual podrá imponer las sanciones disciplinarias necesarias. 4. Todas las demandas adicionales del demandante, X, son rechazadas. 5. El demandante, X, se compromete a comunicar directa- e inmediatamente al demandado, Y, el número de cuenta al que deberá abonarse la suma adeudada, así como informar a la Cámara de Resolución de Disputas sobre los pagos efectuados. 6. De acuerdo con lo previsto por el artículo 61, apartado 1, de los Estatutos de la FIFA, esta decisión podrá recurrirse ante el Tribunal Arbitral del Deporte (TAS, en sus siglas en francés). El recurso deberá interponerse directamente ante el TAS en un plazo de 21 días contados desde la notificación de esta decisión, y deberá contener todos los elementos de conformidad con el punto nº 2 de las normas de procedimiento emanadas del TAS, cuya copia adjuntamos a la presente. El apelante dispone de 10 días adicionales, a partir del vencimiento del plazo para recurrir, para presentar su escrito de alegaciones con la descripción de los hechos y los argumentos legales sobre los cuales basa su recurso de apelación ante el TAS (véase el punto nº 4 de las normas de procedimiento adjuntas). Para ponerse en contacto con el TAS deberán dirigirse a: Tribunal Arbitral del Deporte Avenue de Beaumont 2 CH-1012 Lausana Suiza Tel.: +41-21/613 5000 Fax: +41-21/613 5001 Dirección electrónica: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Por la Cámara de Resolución de Disputas Jérôme Valcke Secretario General Adj. (Reglas procesales del TAS)
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