F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 17 agosto 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Jean-Marie Philips (Belgio), membro Zola Malvern Percival Majavu (Sud Africa), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Mick McGuire (Inghilterra), membro del reclamo presentato dal giocatore, X, rappresentata dal Sig. …, avvocato come querelanti nei confronti del club, Y, rappresentata dal Sig. …, avvocato come convenuto in vista di un occupazionale controversia tra il giocatore e il club, I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 17 agosto 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Jean-Marie Philips (Belgio), membro Zola Malvern Percival Majavu (Sud Africa), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Mick McGuire (Inghilterra), membro del reclamo presentato dal giocatore, X, rappresentata dal Sig. ..., avvocato come querelanti nei confronti del club, Y, rappresentata dal Sig. ..., avvocato come convenuto in vista di un occupazionale controversia tra il giocatore e il club, I. Fatti della controversia 1. Il 3 giugno 2003, il giocatore, X, e il club, Y, ha firmato un contratto di lavoro valido dal 15 giugno 2003 al 15 giugno 2006. 2. Ai sensi dell'art. 1.3 del presente contratto, i regolamenti della Lega Calcio di Y e della Federcalcio di Y, nonché il Regolamento FIFA per lo Status ed il trasferimento dei calciatori sono applicabili. 3. Art. 1.4 del medesimo contratto prevede che il giocatore si impegna a sottoporre qualsiasi controversia derivante dal contratto di lavoro relativo al "Senato" della Lega Calcio di Y. 4. In conformità del presente contratto il giocatore ha diritto a ricevere, tra l'altro, uno stipendio netto di 135.000 euro a stagione. 5. Lo stesso giorno, le parti hanno firmato una "lettera di accompagnamento", che costituisce parte integrante del contratto di lavoro, in base alle quali, tra l'altro, X ha diritto a ricevere 25.000 euro netti all'anno come una firma-on a pagamento. 6. Il 27 agosto 2004, le parti hanno firmato un accordo mediante il quale si concluse il contratto di lavoro per mutuo consenso con effetto a decorrere dal 31 agosto 2004 (di seguito anche denominata "Termination Agreement"). 7. Questo accordo prevede che il giocatore, tra l'altro, ha diritto a ricevere come compenso per la rescissione anticipata del contratto di lavoro l'importo netto di 150.000 euro pagabili in tre rate uguali di 50.000 euro con scadenza il 1 ° settembre, 20 settembre e 20 ottobre 2004, rispettivamente. 8. Secondo la clausola 4 del presente accordo, non dovrebbe Y mandato una o più delle rate di cui sopra in modo tempestivo, l'accordo diventa nullo e ha detto il giocatore avrebbe diritto a richiedere il pagamento di tutte le somme dovute a lui nel secondo con l'impiego contratto nel periodo dall'agosto 2004 al giugno 2006. La stessa clausola indica che in tal caso qualsiasi pagamento già effettuato dal club per il giocatore può essere compensata. 9. Con lettera del 19 novembre 2004, il giocatore di mettere il club in mancato pagamento di tutte le rate di cui sopra per un totale di 150.000 euro netti più gli interessi. 10. Il presente avviso di default essendo rimasto senza azione da parte del club, il 29 dicembre 2004, il giocatore ha inviato una lettera raccomandata al club chiedendo il pagamento della somma di euro 291.875 invocare la suddetta clausola 4 dell'accordo di risoluzione. 11. Con fax del 21 gennaio 2005, riferendosi alla corrispondenza del giocatore (senza riferimento ad una data) Y ha riconosciuto per iscritto che riconosce la domanda del giocatore e che un certo signor W già rimesso 50.000 euro come prima rata. 12. Nel messaggio stesso fax, Y conferma che sarebbe procedere con il pagamento del saldo fino al 20 febbraio 2005 a causa della mancanza di fondi monetari. 13. Il 4 luglio 2005, il giocatore si rivolse a pagamento FIFA rivendicare delle somme seguenti, sulla base della clausola 4 dell'accordo di risoluzione sottoscritto dalle parti il 27 agosto 2004: • Imbarco sul prezzo di 25.000 euro 50.000 euro x 2 • Salario netto di 135.000 euro a stagione / EUR 11.250 al mese per il periodo dal 01.09.04 - 15.06.06 (21,5 EUR 241,875 mesi) di interesse • 10% a partire dal 19.11.04 fino alla data della piena EUR 17,512.50 TOTALE insediamento EUR 309,387.50 + Rimborso delle spese legali 14. In risposta alla richiesta del giocatore, il club sostiene che la FIFA, in particolare Commissione per lo status dei propri giocatori, sulla base dell'articolo 34 dello Statuto della FIFA, non è competente a trattare la questione in esame. 15. Inoltre, la questione attuale è una controversia di lavoro tra un dipendente che è stato impiegato nel paese di Y e un datore di lavoro dal paese di Y, in cui il diritto del lavoro del paese di Y è applicabile. Pertanto, FIFA non sarebbe in grado di affrontare la questione nel merito. 16. Secondo il club, il giocatore già presentato un reclamo davanti al "Senat 2" della Lega Calcio di Y prima di aver rivolto alla FIFA, che è presumibilmente ancora in corso. 17. Pertanto, secondo il club, a prescindere dalla suddetta competenza non della FIFA, la FIFA non può decidere sulla questione perché non c'è nessuna decisione definitiva e vincolante dal "Senat 2". 18. Il club aggiunge che il giocatore che ha depositato la sua richiesta ad un organismo nazionale di decidere che non possono ricorrere a un altro corpo di decidere con la stessa affermazione ("ne bis in idem"). 19. Inoltre, il club è del parere che la stessa richiesta non è concreto. 20. Nonostante ciò, il club ricorda che in conformità alla legge del paese di Y guadagni del giocatore dopo la risoluzione del contratto dovrebbe essere preso in considerazione al momento di decidere sulla pretesa economica del giocatore. 21. Secondo Y, dopo la rescissione del contratto, il giocatore ha firmato con un altro club. 22. In risposta alla risposta del club, il giocatore ha presentato prove documentali mostrano che, con lettera del 6 ottobre 2005 ha comunicato alla Lega Calcio di Y del suo ritiro della sua affermazione di fronte al suddetto "Senat 2" di detta Football League. Tale ritiro è stata confermata dal "Senat 2" per iscritto il 9 novembre 2005. 23. Pertanto, egli respinge la posizione Y. 24. Il giocatore sottolinea anche che il convenuto non contesta l'affermazione del giocatore nel merito. Inoltre, egli nega di aver ricevuto la rata di 50.000 euro cui si riferisce il club nel suo fax datato 21 gennaio 2005 e sottolinea che il club non ha presentato alcuna prova documentale di tale pagamento. 25. Inoltre, il giocatore sostiene che la Camera di Risoluzione delle controversie è competente a trattare la sua domanda in particolare sulla base dell'articolo 22 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori. 26. Nella sua posizione finale datato 30 gennaio 2006, Y mantiene la sua posizione che la FIFA non è competente a decidere sul caso di specie e presenta una dettagliata argomentazione che comprende, tra l'altro, i seguenti punti: o La quotazione ai sensi del suddetto articolo 22 è esaustiva e la materia in esame non rientra in nessuna delle categorie elencate; o Qualora la questione in gioco è considerata rientrano in una categoria previste dall'articolo 22, quindi 22.b articolo molto probabilmente essere applicata. Tuttavia, la questione attuale che fare con una controversia riguardante un contratto di lavoro del paese di Y e un datore di lavoro dal paese di Y, manca una dimensione internazionale; o Inoltre, il giocatore ha avuto la possibilità di rivendicare di fronte dell'istanza nazionale , il "Senat 2"; o non esiste una clausola compromissoria in atto tra il giocatore e il club FIFA, che possa far fronte a questa questione. 27. In risposta all'invito di FIFA per club per presentare il testo delle norme e dei regolamenti del paese di Y, che si riferisce nel suo controricorso, il club sottolinea che la Lega Calcio di Y e la Federazione Calcio di Y sono parti del materia presente e che non rientra nella responsabilità del club per presentare tale documentazione. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, e prendendo in considerazione la posizione del Resistente che la FIFA non è competente a trattare con la presente domanda, la Camera ha analizzato in dettaglio se fosse competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 4 luglio 2005, come conseguenza della Camera ha concluso che le regole rivedute concernenti le procedure (edizione 2005) sulle questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili alla questione a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 3 par. 1 dei suddetti regolamento precisa che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce degli articoli da 22 a 24 della versione attuale del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 (b) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Secondo la convenuta, la questione attuale manca la dimensione internazionale di cui al detto art. 22 (b), controversia avente ad oggetto un contratto di lavoro del paese di Y e un datore di lavoro del paese di Y. A questo proposito, la Camera non può accettare che il Resistente, in quanto per un occupazionale controversia tra un giocatore e un club A vere una dimensione internazionale, è sufficiente, tra l'altro, e in circostanze normali, che l'attore e il convenuto non hanno la stessa nazionalità. Questa posizione è confermata dalla giurisprudenza della Camera di Risoluzione delle Controversie, che è prontamente disponibile mediante la pubblicazione di giurisprudenza siffatto www.FIFA.com. 4. Per quanto riguarda il "tribunale di arbitrato indipendente" di cui al detto art. 22 (b), la Camera ha sottolineato che il Resistente non ha presentato alcuna documentazione atta a dimostrare che tale tribunale arbitrale indipendente che garantisce un processo equo e nel rispetto del principio della pari rappresentanza di giocatori e club è stato stabilito a livello nazionale nel quadro della Federcalcio di Y. 5. A questo proposito, i membri del corpo di decidere erano desiderosi di raddrizzare che la competenza di tale organismo nazionale dovrebbe essere previsto esplicitamente dalle parti nel contratto, almeno con un chiaro riferimento alle normative nazionali prevedono tale competenza. I membri della Camera ha preso atto in particolare del fatto che l'accordo mediante il quale le parti in causa di risoluzione del rapporto di lavoro per mutuo consenso, quindi il documento che è alla base della presente controversia, non include alcuna clausola relativa alla competenza in contrasto con il contratto di lavoro che è stato risolto attraverso l'accordo ha detto. 6. Nonostante la di cui sopra e in base alle circostanze (cioè non chiara scelta del foro nel contratto di terminazione), i membri della Camera ha sottolineato che l'esistenza di un tale corpo di decidere a livello nazionale (che è stato, tuttavia, non è provata nel caso di mano), non sostanzialmente esclude il diritto di un giocatore per presentare la domanda nei confronti di un club in davanti alla Camera di Risoluzione delle Controversie. 7. Inoltre, i membri della Camera ha affermato che, affinché la Camera di Risoluzione delle Controversie di ascoltare e decidere su una controversia, non è necessario che le parti hanno firmato una clausola compromissoria in sede. Ciò in particolare nei casi come quello a portata di mano, in cui il contratto di lavoro si riferisce espressamente al Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (cfr. art. 1.3 del contratto di lavoro). 8. Per quanto riguarda il richiedente ha depositato la sua domanda di fronte al "Senat 2", la Camera ha tenuto conto che a) tale richiesta è stata ritirata dal richiedente, a seguito della quale nessuna procedura sembra essere in attesa di più di fronte a un organismo nazionale di decidere e che b) nessuna decisione formale è stata ancora approvata dal detto "Senat 2". 9. Per motivi di buon ordine, la Camera ha anche sottolineato che l'art. 34 dello Statuto della FIFA a cui il Resistente sembra riferirsi a non è stata in vigore più a lungo dopo l'entrata in vigore dal 1 ° gennaio edizione 2004 degli Statuti. I fatti che sono alla base della presente controversia si è verificato nel mese di agosto 2004. Pertanto, l'articolo cui fa riferimento la Resistente non è di alcuna rilevanza. 10. Per tutti i suddetti motivi, la Camera ha approvato all'unanimità che è competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un giocatore dal paese di Y e un club dal paese di Y in vista di un occupazionale controversia. 11. Successivamente, i membri della Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che il contratto di lavoro relativo è stato firmato il 3 giugno 2003 e che la richiesta è stata depositata presso la FIFA il 4 luglio 2005 . In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che gli attuali regolamenti FIFA sullo status e trasferimenti dei giocatori (edizione 2005, qui di seguito: il Regolamento) sono applicabili al caso in esame nel merito. 12. A questo proposito, la Camera ha ritenuto opportuno sottolineare che nel contratto di lavoro firmato il 3 giugno 2003 le parti hanno espressamente convenuto sull'applicabilità del Regolamento FIFA sullo status e sui trasferimenti dei calciatori. 13. Una volta che la sua competenza è stato così stabilito, la Camera di Risoluzione delle Controversie è andato a trattare con la sostanza della questione riconoscendo i fatti del caso di cui sopra, da cui si può notare che l'attore è stato legato alla Resistente di un contratto firmato tra le parti il 3 giugno 2003. Tale contratto è stato terminato anticipatamente per iscritto e di comune accordo il 27 agosto 2004. 14. L'accordo di terminazione rilevante prevede che l'attore, tra l'altro, ha diritto a ricevere come compenso per la rescissione anticipata del contratto di lavoro l'importo netto di 150.000 euro pagabili in tre rate uguali di 50.000 euro con scadenza il 1 ° settembre, 20 settembre, e 20 ottobre 2004, rispettivamente. 15. Questo accordo stabilisce un ulteriore indietro nella sua 4 clausola che, qualora il convenuto non mandato una o più delle rate di cui sopra in modo tempestivo, l'accordo diventa nullo e ha detto l'attore avrebbe diritto a richiedere il pagamento di tutte le somme dovute a lui, in conformità con il contratto di lavoro nel periodo dall'agosto 2004 al giugno 2006. 16. Messa in mora del ricorrente indirizzata al Resistente essere rimasto non eseguito dal convenuto, l'attore invoca la suddetta clausola 4 e chiede il pagamento dell'importo di EUR 309,387.50 anche la firma, sulle tasse e gli stipendi per il periodo dal 1 ° settembre 2004 fino al 15 giugno 2006, conformemente al contratto di collocamento competente così come il 10% di interesse. Inoltre, l'attore sostiene che il convenuto deve rimborsargli le spese legali. 17. Quanto al merito della questione attuale, la Camera ha inoltre rilevato che la resistente non ha respinto la richiesta finanziaria del giocatore. Il Resistente è limitata ad affermare che la domanda del giocatore non è concreta e che, in conformità con la legge del paese di Y guadagni del giocatore dopo la risoluzione del contratto dovrebbe essere preso in considerazione al momento di decidere sulla pretesa economica del giocatore. Secondo la convenuta, dopo la rescissione del contratto, l'attore ha firmato con un altro club. 18. La Camera ha ricordato che l'attore ha presentato una copia del fax datato 21 gennaio 2005 indirizzata dal Resistente per l'attore e in cui il convenuto riconosce l'affermazione del giocatore (cfr. punti I.11 e I.12). 19. Inoltre, secondo la stessa corrispondenza, il Resistente afferma che un certo signor Jürgen Werner già rimesso 50.000 euro come prima rata. 20. Il ricorrente, tuttavia, nega di aver ricevuto il detto importo di 50.000 euro. 21. Il Resistente, da parte sua, non ha presentato tutti i documenti che dimostrano che effettivamente l'importo di 50.000 euro è stato pagato dal Resistente al richiedente in relazione con la pretesa del ricorrente. 22. La Camera d'accordo con il Convenuto che i guadagni del ricorrente a partire dalla risoluzione del contratto dovrebbe essere preso in considerazione, dato che la domanda del ricorrente si basa su una clausola del contratto di cessazione debitamente sottoscritto da e tra le parti coinvolte specificano l'ammontare da versare al Richiedente per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro e specificando le conseguenze finanziarie in caso di mancato rispetto da parte del Resistente dei termini relativi l'importo concordato. L'accordo di risoluzione non prevede che i soldi guadagnati dal giocatore dopo la conclusione del contratto di lavoro sono deducibili dal l'importo relativo a tali conseguenze finanziarie. Inoltre, l'affermazione finanziaria del richiedente non è legato ad una quantità di risarcimento per rottura di contratto. La Camera ha convenuto che in tali circostanze, nessuna deduzione di denaro guadagnati dal Richiedente dopo la rescissione del contratto di lavoro per mutuo consenso deve essere legittimo. 23. Per le suddette ragioni, la Camera ha deciso che il richiedente ha diritto a ricevere le somme dovute a lui da parte del Resistente sulla base della clausola 4 dell'accordo di terminazione. 24. Secondo la detta clausola 4 dell'accordo di terminazione, il giocatore ha diritto a ricevere tutte le somme dovute a lui in base al contratto di lavoro relativo al periodo agosto 2004 al giugno 2006, vale a dire l'importo di EUR 291.875. 25. Inoltre, la Camera ha deciso che non gli importi sono deducibili dal importo che deve essere ricevuto dal richiedente sulla base della clausola 4 dell'accordo di terminazione. Questo si riferisce sia al 50.000 euro che il Resistente mantiene aver rimesso all'attore, che tesi non è stata suffragata da prove documentali, e il denaro guadagnato dalla parte attrice in quanto la cessazione del contratto di lavoro per mutuo consenso. 26. Pertanto, la Camera ha deciso che il Resistente è tenuto a pagare al ricorrente l'importo di EUR 291.875. 27. Inoltre, la Camera ha deciso che il Resistente deve pagare interessi di mora ad un tasso del 5% pa (E non pa 10% come richiesto dalla parte attrice) a decorrere dalla data in cui il richiedente mettere il club in ritardo di pagamento, vale a dire 19 novembre 2004, in accordo con la rivendicazione. 28. In conformità con la sua giurisprudenza costante, la Camera ha deciso di respingere le conclusioni del ricorrente relative al rimborso delle spese legali. ** III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, X, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, Y, deve pagare al ricorrente l'importo di 291.875 euro, più interessi di mora del 5% applicabile a partire dal 19 novembre 2004 fino al giorno in cui il pagamento è effettuato, entro 30 giorni dalla notifica della presente decisione. 3. Eventuali ulteriori richieste del ricorrente vengono respinte. 4. Nel caso in cui l'importo di 291.875 euro più gli interessi in questione non viene pagata entro il termine indicato, il caso verrà immediatamente presentato al Comitato Disciplinare della FIFA. 5. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente immediatamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 6. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Urs Linsi Segretario Generale allegato: CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2006-2007) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 17 August 2006, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Jean-Marie Philips (Belgium), member Zola Malvern Percival Majavu (South Africa), member Rinaldo Martorelli (Brazil), member Mick McGuire (England), member on the claim presented by the player, X, represented by Mr. …, attorney at law as Claimant against the club, Y, represented by Mr. …, attorney at law as Respondent regarding an employment-related dispute between the player and the club, I. Facts of the case 1. On 3 June 2003, the player, X, and the club, Y, signed an employment contract valid from 15 June 2003 until 15 June 2006. 2. According to art. 1.3 of this contract, the regulations of the Football League of Y and of the Football Federation of Y as well as the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players are applicable. 3. Art. 1.4 of the same contract stipulates that the player commits himself to refer any dispute arising from the relevant employment contract to the “Senate” of the Football League of Y. 4. In accordance with this contract the player is entitled to receive, inter alia, a net salary of EUR 135,000 per season. 5. On the same day, the parties signed a “side letter” which constitutes an integral part of the employment contract, in accordance with which, inter alia, X is entitled to receive EUR 25,000 net per year as a signing-on fee. 6. On 27 August 2004, the parties signed an agreement by means of which they terminated the employment contract by mutual consent taking effect as from 31 August 2004 (hereinafter also referred to as “termination agreement”). 7. This agreement stipulates that the player, inter alia, is entitled to receive as compensation for the early termination of the employment contract the net amount of EUR 150,000 payable in three equal instalments of EUR 50,000 falling due on 1 September, 20 September, and 20 October 2004, respectively. 8. According to clause 4 of this agreement, should Y fail to remit one or more of the aforementioned instalments in a timely manner, the said agreement turns void and the player would be entitled to claim payment of all monies due to him in accordance with the employment contract in the period from August 2004 until June 2006. The same clause indicates that in such event any payment already made by the club to the player can be compensated. 9. By letter dated 19 November 2004, the player put the club in default of payment of all of the aforementioned instalments totalling EUR 150,000 net plus interest. 10. This default notice having remained without action on the part of the club, on 29 December 2004, the player sent a registered letter to the club claiming payment of the amount of EUR 291,875 invoking the aforementioned clause 4 of the termination agreement. 11. By fax dated 21 January 2005, referring to the player’s correspondence (without reference to a date) Y acknowledged in writing that it recognises the player’s claim and that a certain Mr. W already remitted EUR 50,000 as a first instalment. 12. In the same fax message, Y confirms that it would proceed with the payment of the remainder until 20 February 2005 due to lack of monetary funds. 13. On 4 July 2005, the player turned to FIFA claiming payment of the following monies on the basis of clause 4 of the termination agreement signed by the parties on 27 August 2004: • Signing-on fee of EUR 25,000 x 2 EUR 50,000 • Net salary of EUR 135,000 per season / EUR 11,250 per month for the period from 01.09.04 - 15.06.06 (21,5 EUR 241,875 months) • 10% interest as from 19.11.04 until date of full EUR 17,512.50 settlement TOTAL EUR 309,387.50 + Reimbursement of legal fees 14. In reply to the player’s claim, the club contends that FIFA, in particular its Players’ Status Committee on the basis of article 34 of the FIFA Statutes, is not competent to deal with the present matter. 15. In addition, the present matter is a labour dispute between an employee who was employed in the country of Y and an employer from the country of Y, to which labour law of the country of Y is applicable. Therefore, FIFA would not be in the position to deal with this matter as to the substance. 16. According to the club, the player already lodged a claim in front of the “Senat 2” of the Football League of Y prior to having turned to FIFA, which allegedly is still pending. 17. Therefore, according to the club, regardless of the aforementioned non- competence of FIFA, FIFA cannot decide on the matter because there is no final and binding decision by the “Senat 2”. 18. The club adds that the player having lodged his claim at a national deciding body he cannot turn to another deciding body with the same claim (“ne bis in idem”). 19. Furthermore, the club is of the opinion that the claim itself is not concrete. 20. In spite thereof, the club points out that in accordance with law of the country of Y the player’s earnings after the contract termination should be taken into consideration when deciding on the player’s financial claim. 21. According to Y, after their contract termination, the player signed on with another club. 22. In reaction to the club’s response, the player has presented documentary evidence showing that by letter dated 6 October 2005 he informed the Football League of Y of his withdrawal of his claim in front of the aforementioned “Senat 2” of the said Football League. Such withdrawal was confirmed by the “Senat 2” in writing on 9 November 2005. 23. Therefore, he rejects Y’s position. 24. The player also points out that the respondent does not contest the player’s claim as to the substance. Moreover, he denies having received the instalment of EUR 50,000 referred to by the club in its fax dated 21 January 2005 and stresses that the club has not presented any documentary evidence of such payment. 25. Furthermore, the player argues that the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with his claim in particular on the basis of article 22 of the Regulations for the Status and Transfer of Players. 26. In its final position dated 30 January 2006, Y maintains its position that FIFA is not competent to decide on the present case and presents a detailed argumentation which includes, inter alia, the following points: o The listing under the said article 22 is exhaustive and the present matter does not fall in any of the categories listed; o Should the matter at stake be deemed to fall in a category listed under article 22, then article 22.b would most probably be applied. However, the present matter dealing with a dispute involving an employment contract of the country of Y and an employer from the country of Y, it lacks an international dimension; o Furthermore, the player has had the opportunity to claim in front of the national instance, the “Senat 2”; o There is no arbitration clause in place between the player and the club which would entitle FIFA to deal with this matter. 27. In reply to FIFA’s invitation to the club to present copies of the rules and regulations of the country of Y that it refers to in its defence, the club points out that the Football League of Y and the Football Federation of Y are no parties to the present matter and that it does not fall within the club’s responsibility to present such documentation. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, and taking into consideration the Respondent’s position that FIFA is not competent to deal with the present claim, the Chamber analysed in detail whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 4 July 2005, as a consequence the Chamber concluded that the revised Rules Governing Procedures (edition 2005) on matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable to the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Chamber, art. 3 par. 1 of the above- mentioned Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of articles 22 to 24 of the current version of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005). In accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 (b) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment- related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. According to the Respondent, the present matter lacks the international dimension referred to in the said art. 22 (b), the dispute involving an employment contract of the country of Y and an employer of the country of Y. In this respect, the Chamber could not agree with the Respondent, since in order for an employment-related dispute between a player and a club to have an international dimension, it is sufficient, inter alia and under standard circumstances, that the Claimant and the Respondent do not have the same nationality. This position is confirmed by the jurisprudence of the Dispute Resolution Chamber, which is readily available by means of the publication of such jurisprudence on www.FIFA.com. 4. As regards the “independent arbitration tribunal” referred to in the said art. 22 (b), the Chamber emphasized that the Respondent has not presented any documentation to demonstrate that such independent arbitration tribunal guaranteeing fair proceedings and respecting the principle of equal representation of players and clubs has been established at national level within the framework of the Football Federation of Y. 5. In this respect, the members of the deciding body were eager to straighten out that the competence of such a national body would need to be explicitly stipulated by the parties in the relevant contract, at least with a clear reference to the national regulations providing for such competence. The members of the Chamber took particular note of the fact that the agreement by means of which the parties involved terminated their employment relation by mutual consent, thus the document which is at the basis of the present dispute, does not include any clause relating to competence as opposed to the employment contract that was terminated through the said agreement. 6. Notwithstanding the aforementioned and under the given circumstances (i.e. no clear choice of forum in the termination agreement), the members of the Chamber pointed out that the existence of such deciding body at national level (which was, however, not proven in the case at hand) does basically not exclude a player’s right to submit his claim against a club in front of the Dispute Resolution Chamber. 7. Furthermore, the members of the Chamber stated that in order for the Dispute Resolution Chamber to hear and decide on a dispute, it is not necessary for the parties to have a signed arbitration clause in place. This in particular in cases like the one at hand, in which the employment contract expressly refers to the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (cf. art. 1.3 of the employment contract). 8. With respect to the Claimant having lodged his claim in front of the “Senat 2”, the Chamber took into account that a) such claim was withdrawn by the Claimant, as a result of which no procedure appears to be pending any longer in front of a national deciding body and that b) no formal decision was yet passed by the said “Senat 2”. 9. For the sake of good order, the Chamber also stressed that art. 34 of the FIFA Statutes to which the Respondent appears to be referring to has not been in force any longer since the coming into force of the 1 January 2004 edition of the Statutes. The facts that are at the basis of the present dispute occurred in August 2004. Therefore, the article referred to by the Respondent is not of any relevance. 10. For all of the above-mentioned reasons, the Chamber unanimously agreed that it is competent to decide on the present litigation involving a player from the country of Y and a club from the country of Y regarding an employment-related dispute. 11. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant employment contract was signed on 3 June 2003 and that the claim was lodged at FIFA on 4 July 2005. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the current FIFA Regulations for the Status and Transfers of Players (edition 2005, hereinafter: the Regulations) are applicable to the case at hand as to the substance. 12. In this respect, the Chamber deemed it appropriate to point out that in the employment contract signed on 3 June 2003 the parties had expressly agreed on the applicability of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players. 13. Once its competence was thus established, the Dispute Resolution Chamber went on to deal with the substance of the matter acknowledging the abovementioned facts of the case, from which it can be noted that the Claimant was bound to the Respondent by a contract signed between the parties on 3 June 2003. Such contract was prematurely terminated in writing and by mutual consent on 27 August 2004. 14. The relevant termination agreement stipulates that the Claimant, inter alia, is entitled to receive as compensation for the early termination of the employment contract the net amount of EUR 150,000 payable in three equal instalments of EUR 50,000 falling due on 1 September, 20 September, and 20 October 2004, respectively. 15. This agreement further sets forth in its clause 4 that should the Respondent fail to remit one or more of the aforementioned instalments in a timely manner, the said agreement turns void and the Claimant would be entitled to claim payment of all monies due to him in accordance with the employment contract in the period from August 2004 until June 2006. 16. The Claimant’s default notice addressed to the Respondent having remained non-executed by the Respondent, the Claimant invokes the above-mentioned clause 4 and claims payment of the amount of EUR 309,387.50 including signing-on fees and salaries for the period from 1 September 2004 until 15 June 2006 in accordance with the relevant employment contract as well as 10% interest. In addition, the Claimant claims that the Respondent shall reimburse his legal fees. 17. As to the substance of the present matter, the Chamber further noted that the Respondent has not rejected the player’s financial claim. The Respondent has merely stated that the player’s claim is not concrete and that in accordance with the law of the country of Y the player’s earnings after the contract termination should be taken into consideration when deciding on the player’s financial claim. According to the Respondent, after their contract termination, the Claimant signed on with another club. 18. The Chamber recalled that the Claimant presented a copy of the fax dated 21 January 2005 addressed by the Respondent to the Claimant and in which the Respondent acknowledges the player’s claim (cf. points I.11 and I.12). 19. In addition, according to the same correspondence, the Respondent asserts that a certain Mr. Jürgen Werner already remitted EUR 50,000 as a first instalment. 20. The Claimant, however, denies having received the said amount of EUR 50,000. 21. The Respondent, for its part, has not presented any documents demonstrating that indeed the amount of EUR 50,000 was paid by the Respondent to the Claimant in connection with the claim of the Claimant. 22. The Chamber disagreed with the Respondent that the Claimant’s earnings since the contract termination should be taken into consideration, given that the claim of the Claimant is based on a clause in the termination agreement duly signed by and between the parties involved specifying the amount payable to the Claimant for the early termination of the employment relationship and also specifying the financial consequences in the event of non-compliance by the Respondent of the terms relating to the amount agreed upon. The termination agreement does not stipulate that monies earned by the player after the termination of the employment contract shall be deductible from the amount relating to such financial consequences. Furthermore, the financial claim of the Claimant is not related to an amount of compensation for breach of contract. The Chamber agreed that under such circumstances no deduction of monies earned by the Claimant since the termination of the employment contract by mutual consent shall be legitimate. 23. For the above-mentioned reasons, the Chamber decided that the Claimant is entitled to receive the monies payable to him by the Respondent on the basis of clause 4 of the termination agreement. 24. According to the said clause 4 of the termination agreement, the player is entitled to receive all monies due to him in accordance with the employment contract relating to the period August 2004 until June 2006, i.e. the amount of EUR 291,875. 25. Furthermore, the Chamber decided that no monies shall be deductible from the amount to be received by the Claimant on the basis of clause 4 of the termination agreement. This relates to both the EUR 50,000 that the Respondent maintains having remitted to the Claimant, which allegation has not been substantiated with documentary evidence, and the monies earned by the Claimant since the termination of the employment contract by mutual consent. 26. Therefore, the Chamber decided that the Respondent is liable to pay to the Claimant the amount of EUR 291,875. 27. In addition, the Chamber decided that the Respondent shall pay default interest at a rate of 5% p.a. (and not 10% p.a. as requested by the Claimant) as from the date on which the Claimant put the club in default of payment, i.e. 19 November 2004, in accordance with the claim. 28. In accordance with its constant jurisprudence, the Chamber decided to reject the Claimant’s claim pertaining to reimbursement of legal expenses. ** III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, X, is partially accepted. 2. The Respondent, Y, shall pay to the Claimant the amount of EUR 291,875 plus 5% default interest applicable as from 19 November 2004 until the day on which payment is fully effected, within 30 days of notification of the present decision. 3. Any further claims of the Claimant are rejected. 4. In the event that the amount of EUR 291,875 plus the relevant interest is not paid within the stated deadline, the case will immediately be presented to the FIFA Disciplinary Committee. 5. The Claimant is directed to inform the Respondent immediately of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 6. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Urs Linsi General Secretary Enclosed: CAS directives
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