F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 settembre 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (UAE), membro Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro John Didulica (Australia), membro sulla domanda presentata dalla X club come querelanti nei confronti del giocatore Y Resistente come una vertenza contrattuale sorto sulla base di un contratto di lavoro concluso tra le parti I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 settembre 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (UAE), membro Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro John Didulica (Australia), membro sulla domanda presentata dalla X club come querelanti nei confronti del giocatore Y Resistente come una vertenza contrattuale sorto sulla base di un contratto di lavoro concluso tra le parti I. Fatti della controversia 1. Il 28 settembre 2001, l'attore e il convenuto, ha firmato un contratto di lavoro valido a decorrere dalla data della firma fino al 28 settembre 2006. Secondo la copia del contratto di lavoro rimessi alla FIFA, il Resistente aveva diritto a ricevere una retribuzione mensile per un importo di 500 x. 2. Il 26 febbraio 2004 il xxxxx Football Association FIFA avvicinato e ha sostenuto che pur avendo il convenuto un contratto in corso di lavoro con il suo club affiliato valida fino al 28 settembre 2006, la squadra ha scoperto che il Resistente è stato effettivamente rendere i suoi servizi al club Z . Pertanto, l'attore ha chiesto il risarcimento per la violazione del contratto di lavoro nonché per l'applicazione delle sanzioni. 3. Inoltre, l'attore ha informato FIFA che il Resistente aveva lasciato il 15 novembre 2001 per una vacanza e non aveva ripreso i dazi il 4 gennaio 2002, ma solo sei mesi più tardi nel giugno 2002. A questo proposito l'attore ha sottolineato che il Resistente ha sostenuto di aver avuto difficoltà con i relativi documenti di viaggio. Inoltre, l'attore ha spiegato che a causa della condizione fisica insufficiente del Resistente, ha incaricato il Resistente a giocare con la squadra riserve. Secondo la ricorrente, il Resistente scomparve di nuovo a partire da ottobre 2002. Infine, l'attore ha sottolineato che ha cercato di trasferire o prestare il Resistente a partire dal 1 novembre 2002, per un altro club, ma nessun club era interessato ad ottenere i servizi del Resistente. 4. Il 28 aprile 2004, la FIFA ha sospeso il convenuto da tutte le attività calcistiche in tutto il mondo tranne che per l'attore, fino a nuovo avviso. 5. Il 6 ottobre 2004, la Resistente ha informato FIFA che non aveva alcuna intenzione di tornare in xxxxx a causa dei "trattamenti inumani" imposto su di lui. Inoltre, il convenuto ha spiegato che è andato a xxxxx durante la pausa natalizia 2001/2002 e che in quell'occasione il suo permesso di soggiorno per xxxxx, il passaporto così come il suo biglietto di ritorno sono stati rubati. Il Resistente mantenuto dopo aver trascorso sei mesi l'organizzazione di tali documenti che gli consente di ripristinare dazi alla parte interessata. 6. Il 12 novembre 2004, l'attore di aver mantenuto pienamente rispettato il contratto di lavoro in qualsiasi momento. Inoltre, l'attore ha ritenuto importante sottolineare che a breve dopo la firma del contratto di lavoro, vale a dire nel settembre 2001, il convenuto ha chiesto il pagamento anticipato di tutte le sue retribuzioni future in base al contratto di lavoro. L'attore ha affermato di averlo versato l'importo corrispondente a tutte le retribuzioni fino alla scadenza del contratto di lavoro rilevante, vale a dire fino al 28 settembre 2006, ossia l'importo di USD 50.000 (secondo il ricorrente 1 USD = 6,5 xxxx). Il Richiedente fornito FIFA con una ricevuta per un importo di 325.000 rubli "" recanti la firma del giocatore e la data del 28 settembre 2001. Inoltre, due ricevute sono stati forniti del 10 e 19 dicembre 2001 intitolato come stipendio novembre 2001 e dicembre 2001, in cui l'importo di 432 rubli "" ciascuno è stata rivolta alla Resistente. 7. In considerazione di quanto sopra e tenuto conto della partenza non autorizzata del giocatore, l'attore chiede il rimborso della somma "325.000 rubli", in base ad esso corrispondente a 50.000 USD, che ha avanzato al Resistente. 8. Il 7 dicembre 2004, la Resistente ha spiegato che non ha mai chiesto alcun pagamento anticipato, come affermato dal Richiedente. Tuttavia, l'attore ha confermato di aver ricevuto l'importo di 325.000 rubli "," come parte della sua firma, sul prezzo, senza conoscere il valore di detto importo in USD. 9. L'attore ha convenuto che la Resistente dovrebbe essere in grado di continuare con la sua carriera calcistica. Tuttavia, ha sottolineato che era interessato a negoziare direttamente il trasferimento del Resistente con un potenziale nuovo club al fine di ottenere un risarcimento. Tuttavia, l'attore non ha in ogni momento richiedere che il Resistente dovrebbe ripristinare dazi, anche se il relativo contratto di lavoro scaduto nel 2006 solo mese di settembre. 10. Il 18 agosto 2005, la FIFA ha informato le parti coinvolte in questa materia a considerare il loro rapporto di lavoro estinto e di concentrarsi sugli aspetti finanziari della controversia. Inoltre, le parti sono state avvertite che, qualora il convenuto entrare in un nuovo rapporto contrattuale con un club e dovrebbe dell'Associazione di questo club chiedono per il rilascio del certificato internazionale di trasferimento del Resistente, l'Associazione ex è chiamato a soddisfare tale richiesta, così da non ostacolare la carriera del Resistente. 11. Il 7 settembre 2005, l'attore ancora una volta affermato che ha versato l'importo di 50.000 USD in anticipo per il Resistente poco dopo la firma del contratto di lavoro. 12. Il 18 settembre 2005, la Resistente ha sottolineato che ha firmato un contratto di lavoro con l'attore nel settembre 2001, in base al quale aveva diritto a percepire l'importo di USD 100.000 per firmare, sul prezzo, nonché l'importo di USD 2000 come mensile stipendio. Tuttavia, non è mai il Resistente fornito FIFA con qualsiasi contratto di lavoro che stabilisce gli importi di cui ha fatto riferimento. 13. Il Resistente ha confermato ancora una volta che aveva ricevuto l'importo di 325.000 rubli "", che, secondo l'attore, corrispondono a 50.000 USD. Infine, il giocatore ha spiegato che ha reso i suoi servigi al richiedente fino all'agosto 2002, quando fu costretto a lasciare. 14. A suo parere finale, l'attore di cui tutte le sue precedenti dichiarazioni e ha sottolineato che l'unico contratto esistente concluso tra le parti prevede che il convenuto aveva il diritto di ricevere "500 rubli". 15. Secondo l'xxxxxx Football Association il giocatore è stato registrato per una delle sue affiliate a partire dal 30 gennaio 2004 fino alla sospensione pronunciata dalla FIFA il 28 aprile 2004. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera ha analizzato se era competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 26 febbraio 2004, come conseguenza della Camera ha concluso che le precedenti regole procedurali (edizione 2001) sulla materia pendente dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili in materia a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera, art. 42 par. 1 lit. (B) (i) del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione 2001) stabilisce che, gli elementi di innesco del occupazionale delle controversie (cioè se il contratto è stato violato, con o senza giusta causa, o semplicemente sportiva causa), sarà decisa dalla Camera di Risoluzione delle Controversie. 3. Se un contratto di lavoro è violato da una parte, la Camera di Risoluzione delle Controversie è anche responsabile di verificare se una parte è responsabile per i pagamenti in sospeso e / o indennizzo. Allo stesso modo, la Camera decide se le sanzioni sportive deve essere imposto. 4. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un club da xxxx xxxxx e un giocatore in merito a una domanda in collegamento con un contratto di lavoro. 5. Successivamente, i membri della Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status e Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che il relativo contratto alla base della presente controversia è stato firmato il 28 settembre 2001 e la richiesta è stata depositata presso FIFA il 26 febbraio 2004. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che i precedenti regolamenti FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2001, qui di seguito: il Regolamento) sono applicabili al caso in esame nel merito. 6. Entrando nel merito della questione, i membri della Camera hanno iniziato la loro deliberazioni riconoscendo che il ricorrente è del parere che il Resistente ha violato il contratto di lavoro firmato il 28 settembre 2001. Pertanto, l'attore chiede il rimborso del pagamento degli stipendi in anticipo per il Resistente per un importo di 325.000 rubli "", secondo il corrispondente attore a 50.000 USD. In particolare, l'attore ha spiegato che aveva pagato per il Resistente l'importo corrispondente a tutte le retribuzioni dovute fino alla scadenza del contratto di lavoro stipulato tra le parti della presente controversia, ossia fino al 28 settembre 2006. 7. In continuazione, la Camera ha preso atto che le parti non contestano che il contratto di lavoro relativo è stato terminato anticipatamente. In particolare, la sezione ha osservato che, da un lato, il Richiedente dichiara che ha scomparso come da ottobre 2002. D'altra parte, il convenuto ha spiegato che ha reso i suoi servigi al richiedente fino all'agosto 2002 quando fu costretto a lasciare il club. 8. Di conseguenza, la Camera ha stabilito che il contratto di lavoro relativo alla base della presente controversia è stato terminato anticipatamente entro il primo anno contrattuale, rispettivamente all'inizio del secondo anno del contratto. 9. Successivamente, la Camera ha riconosciuto che l'attore ha dichiarato che il convenuto aveva lasciato il 15 novembre 2001 per una vacanza e non aveva ripreso i dazi il 4 gennaio 2002, ma solo sei mesi più tardi, nel giugno 2002. Allo stesso modo, l'attore ha spiegato che il Resistente scusato il suo ritorno in ritardo, ricordando che aveva avuto difficoltà con i relativi documenti di viaggio. Infine, la Camera ha osservato che l'attore ha dichiarato che il Resistente scomparve di nuovo a partire da ottobre 2002. 10. Rivolgendo la propria attenzione alla posizione del Resistente, la Camera ha preso atto che egli ha sostenuto che è andato a xxxxx durante la pausa natalizia 2001/2002 e che in quell'occasione il suo permesso di soggiorno per xxxxxxx, il passaporto così come il suo biglietto di ritorno sono stati rubati. Inoltre, il convenuto ha sostenuto che sei mesi trascorsi prima che potesse riprendere le funzioni con il Richiedente. Infine, la Resistente ha spiegato che alcuni mesi più tardi fu costretto a lasciare il club a causa dei "trattamenti inumani" imposto su di lui. 11. In questo contesto, la Camera di Risoluzione delle controversie di cui al principio giuridico l'onere della prova, che è un principio fondamentale in ogni sistema giuridico, in base al quale una parte un diritto derivante da un fatto asserito ha l'obbligo di dimostrare il fatto rilevante. 12. In considerazione del principio di cui sopra, la Camera ha sottolineato che il Resistente non ha fornito prove documentali con i suoi mezzi per corroborare le sue affermazioni in merito alle ragioni che possa aver avuto per la sua assenza, in particolare la sua assenza prolungata di più di sei mesi successivi le vacanze di Natale, così come per quanto riguarda le ragioni che possa aver avuto per giustificare il suo congedo prematura del club. 13. Inoltre, la Camera ha ritenuto che sulla base di tutte le informazioni a sua disposizione si è potuto stabilire che il Resistente reso i suoi servigi al richiedente per un periodo di tempo massimo di 5 mesi e mezzo solo entro il primo anno del rapporto contrattuale. In particolare, per i mesi di ottobre fino al 15 novembre 2001 e poi dal giugno 2002 al settembre 2002. 14. In considerazione di quanto sopra, nonché sulla base dei contributi versati dalle due parti, la Camera ha concluso che il convenuto ha violato il contratto di lavoro concluso con l'attore senza giusta causa. In particolare, la Camera ha ribadito che il Resistente non ha fornito ragioni motivate che possano giustificare la sua incapacità di adempiere ai suoi obblighi contrattuali, in particolare, per quanto riguarda la sua assenza prolungata e la sua partenza anticipata. 15. Successivamente, e avendo così stabilito che il Resistente aveva violato il relativo contratto di lavoro senza giusta causa senza dubbio durante il cosiddetto periodo protetto, come previsto dall'art. 21 par. 1 del Regolamento, la Camera ha affermato che, in linea di principio, il risarcimento è a carico e sport sanzioni sono applicate al convenuto (cfr. art. 21 par. 1 (a) e (b) del Regolamento). Per ragioni di completezza, la Camera ha ribadito che la violazione del contratto si è verificato entro il primo anno contrattuale, rispettivamente all'inizio del secondo anno del contratto. 16. A seguito di quanto precede, la prima Camera focalizzato la sua analisi sulla importo del risarcimento per la violazione ingiustificata del contratto a causa dal convenuto all'attore ea questo proposito riferimento alla non esaustivo di criteri oggettivi di cui all'articolo 22 del Regolamento. 17. A questo proposito, la Camera ha tenuto conto, in particolare, la remunerazione ed altri benefici ai sensi del contratto esistente, la durata del tempo rimanente nel contratto esistente, così come le specificità del caso di specie. 18. Successivamente, la Camera ha ritenuto che l'attore ha affermato di aver versato l'intero valore del contratto in anticipo per il Resistente, ovvero la quantità di 325.000 rubli "". Allo stesso modo, la Camera ha sottolineato che il Resistente ha confermato di aver ricevuto il pagamento anticipato di cui sopra, tuttavia, ha affermato che ha ricevuto il detto importo come firma-on a pagamento. 19. A questo proposito, la Camera di nuovo fatto riferimento al principio suddetto legale dell'onere della prova (cfr. punto II.11.above) e ha sottolineato che il Resistente non ha fornito alcuna prova documentale di corroborare la sua affermazione che egli aveva diritto a ricevere un firma-on a pagamento. In particolare, l'organismo di decidere ha sottolineato che il contratto concluso tra le parti rimessi alla sua attenzione non prevedevano tale pagamento. Il Resistente non ha presentato alcun altro contratto o documento con un altro contenuto. 20. In considerazione di quanto sopra, la Camera non aveva altra alternativa che concludere che le parti hanno firmato un contratto di lavoro nel settembre 2001, valida fino al 28 settembre 2006 in base alla quale la controparte ha diritto a ricevere una retribuzione mensile per un importo di 500 xxx. Di conseguenza, il valore totale del contratto, in base al contratto di lavoro solo rimesso, corrisponde alla quantità di 30.000 xxxx. 21. Per ragioni di completezza, la Camera ha sottolineato che le ricevute di pagamento del 10 e 19 dicembre 2001 deferito dalla parte attrice insieme ad altre 7 le sue osservazioni e con riferimento alle retribuzioni di novembre e dicembre 2001 confermano inoltre il salario mensile di cui sopra. 22. In continuazione, la Camera ha osservato che l'attore aveva confermato che il Resistente effettivamente reso i suoi servizi durante il periodo di cinque mesi e mezzo, vale a dire ottobre fino al 15 novembre 2001, così come giugno fino a settembre 2002. Di conseguenza, la Camera ha concluso che il convenuto aveva il diritto di ricevere l'importo di 2.750 xxxxxx (5 ½ volte 500) come remunerazione per il periodo effettivo di tempo ha reso i suoi servizi al Richiedente. 23. Come risultato, i membri della Camera ha concluso che il Resistente ha in ogni caso a rimborsare al ricorrente l'importo di 27.250 xxxxx, corrispondente al valore resto contrattuale del contratto di lavoro in questione. 24. In continuazione, la Camera ha rivolto la sua attenzione alle posizioni contraddittorie delle parti della controversia in esame per quanto riguarda l'importo pagato al convenuto in anticipo, e, in particolare, la valuta in cui l'acconto si riferisce. In particolare, la Camera ha osservato che il Resistente confermato di aver ricevuto il pagamento anticipato per un importo di 325.000 rubli "". 25. A questo proposito, in primo luogo, i membri della Camera hanno espresso l'opinione unanime che la valuta decisivo e cruciale che deve essere preso in considerazione, è quello a cui il contratto di lavoro relativo alla base della presente controversia si riferisce, vale a dire xxxxxx. 26. Successivamente, la Camera ha sottolineato che non poteva seguire il rapporto tra l'importo pagato in anticipo, vale a dire 325.000 rubli "", corrispondente al ricorrente per l'intero valore contrattuale, e l'effettivo valore complessivo contrattuale ai sensi del contratto di lavoro in questione pari a 30.000 xxxx, come precedentemente esposto. Inoltre, la Camera ha sottolineato che è piuttosto insolito che un club avrebbe pagato il valore totale di un contratto di cinque anni in anticipo per un giocatore. 27. In considerazione di tutto quanto sopra, la Camera ha dovuto presumere che un altro regime era stato concluso tra le parti della presente controversia in base al quale il Resistente ha ricevuto un pagamento anticipato a parte dello stipendio mensile concordato dalle parti nel collocamento competente contratto firmato il 28 settembre 2001. 28. Inoltre, la Camera ha ritenuto che a partire dal momento della violazione fino alla scadenza originaria del contratto di lavoro, quattro anni contrattuali è rimasto. È stato inoltre sottolineato che il ricorrente ha presentato la sua affermazione con FIFA quasi 1 anno e mezzo dopo la partenza del Resistente l'unico. 29. La Camera ha anche tenuto conto del fatto che durante tutta la procedura il richiedente non ha in ogni momento richiedere che il Resistente deve ripristinare dazi con esso, anche se il contratto di lavoro in questione era per esaurirsi solo nel settembre 2006. 30. La Camera ha inoltre fatto riferimento alla dichiarazione della Federcalcio xxxxx che ha confermato che il Resistente era stata registrata per uno dei suoi affiliati a decorrere dal 30 gennaio 2004 fino alla sospensione pronunciata dalla FIFA il 28 aprile 2004. In questo contesto, il corpo decide notato che dopo la sua partenza dal richiedente il Resistente era stato senza lavoro per un periodo piuttosto lungo. Allo stesso modo, la Camera ha sottolineato che il Resistente ha, de facto, è stata sospesa per un periodo considerevole di tempo e quindi non aveva potuto lavorare per un periodo significativo. La Camera ha ritenuto che, ovviamente, da questo fatto la sua carriera era stato pesantemente disturbato. 31. In considerazione di quanto sopra, nonché delle specificità del caso di specie, la Camera ha concluso che in queste circostanze, un compenso aggiuntivo per un importo di 13.000 xxxxx appare ragionevole e giustificata. 32. Come risultato, la Camera ha deciso che il Resistente deve risarcire il ricorrente per violazione del contratto senza giusta causa per un importo totale di 40.250 xxxxx. 33. Infine, per quanto riguarda le sanzioni sportive, che tranne in circostanze eccezionali devono essere applicate in caso di un giocatore viola un contratto senza giusta causa entro i primi tre, rispettivamente, due anni del contratto (cfr. art. 21 par. 1 del Regolamento) ai sensi dell'art. 23 par. 1 del Regolamento, la Camera ha rinunciato ad applicare tali sanzioni in considerazione del fatto che le sanzioni sportive era già stato imposto al convenuto in relazione alla presente controversia. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La richiesta presentata dal Richiedente viene parzialmente accettata. 2. Il Resistente deve pagare l'importo totale di 40.250 xxxxx al richiedente entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Eventuali ulteriori richieste presentate dal Richiedente vengono respinte. 4. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine di cui sopra un tasso di interesse del 5% all'anno vigore al momento della scadenza del termine fissato e la questione presente da sottoporre al Comitato Disciplinare della FIFA, in modo che le necessarie sanzioni disciplinari possono essere inflitte . 5. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente direttamente e immediatamente il numero di conto sul quale l'rimessa deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 6. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Corte di Arbitrato per lo Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Urs Linsi Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2006-2007) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 28 September 2006, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Diallo (France), member Essa M. Saleh Al-Housani (U.A.E.), member Theo van Seggelen (the Netherlands), member John Didulica (Australia), member on the claim presented by the club X as Claimant against the player Y as Respondent regarding a contractual dispute arisen on the basis of an employment contract concluded between the parties I. Facts of the case 1. On 28 September 2001, the Claimant and the Respondent, signed an employment contract valid as from the date of the signature until 28 September 2006. According to the copy of the employment contract remitted to FIFA, the Respondent was entitled to receive a monthly salary in the amount of 500 x. 2. On 26 February 2004, the Football Association xxxxx approached FIFA and maintained that despite having the Respondent an ongoing employment contract with its affiliated club valid until 28 September 2006, the said club found out that the Respondent was actually rendering his services to the club Z. Therefore, the Claimant asked for compensation for the breach of the employment contract as well as for the implementation of sanctions. 3. Furthermore, the Claimant informed FIFA that the Respondent had left on 15 November 2001 for vacations and had not resumed duties on 4 January 2002, but only six months later in June 2002. To this regard the Claimant emphasised that the Respondent argued that he had had difficulties with the relevant travelling documents. Moreover, the Claimant explained that due to the Respondent’s insufficient physical condition, it instructed the Respondent to play with the reserve team. According to the Claimant, the Respondent disappeared again as from October 2002. Finally, the Claimant emphasised that it tried to transfer or loan the Respondent as from 1 November 2002 to another club, but no club was interested in obtaining the Respondent’s services. 4. On 28 April 2004, FIFA suspended the Respondent from all football activities worldwide except for the Claimant, until further notice. 5. On 6 October 2004, the Respondent informed FIFA that he had no intentions to return to xxxxx due to the “inhuman treatments” imposed on him. Furthermore, the Respondent explained that he went to xxxxx during the Christmas break 2001/2002 and that on that occasion his residence permit for xxxxx, his passport as well as his return ticket were stolen. The Respondent maintained having spent six months organising these documents allowing him to resume duties with the Claimant. 6. On 12 November 2004, the Claimant maintained having fully complied with the employment contract at any time. Furthermore, the Claimant deemed it important to point out that short after signing the employment contract, i.e. in September 2001, the Respondent requested the advanced payment of all his future salaries in accordance with the employment contract. The Claimant affirmed having paid him the amount corresponding to all salaries until the expiry of the relevant employment contract, i.e. until 28 September 2006, namely the amount of USD 50,000 (according to the Claimant 1 USD = 6,5 xxxx). The Claimant provided FIFA with a receipt in the amount of 325,000 “rubles” bearing the signature of the player and the date of 28 September 2001. In addition, two receipts were provided dated 10 and 19 December 2001 titled as salary November 2001 and December 2001, whereby the amount of 432 “rubles” each was paid to the Respondent. 7. In view of the above and taking into account the player’s unauthorized departure, the Claimant asks for the reimbursement of the sum 325,000 “rubles”, according to it corresponding to USD 50,000, it has advanced to the Respondent. 8. On 7 December 2004, the Respondent explained that he never asked for any advance payment as affirmed by the Claimant. However, the Claimant confirmed that he had received the amount of 325,000 “rubles” as part of his signing-on fee, without knowing the value of the said amount in USD. 9. The Claimant agreed that the Respondent should be able to continue with his football career. However, it stressed that it was interested in directly negotiating the transfer of the Respondent with a potential new club in order to receive compensation. However, the Claimant did not at any time request that the Respondent should resume duties, although the relevant employment contract ran out in September 2006 only. 10. On 18 August 2005, FIFA advised the parties involved in this matter to consider their labour relationship as terminated and to focus on the financial aspects of the dispute. Furthermore, the parties were advised that should the Respondent enter into a new contractual relationship with a club and should the Association of this club ask for the issuance of the Respondent’s International Transfer Certificate, the former Association is asked to comply with such a request, so as to not hinder the Respondent’s career. 11. On 7 September 2005, the Claimant again affirmed that it paid the amount of USD 50,000 in advance to the Respondent shortly after signing the employment contract. 12. On 18 September 2005, the Respondent pointed out that he signed an employment contract with the Claimant in September 2001, based on which he was entitled to receive the amount of USD 100,000 as signing-on fee as well as the amount of USD 2,000 as monthly salary. However, the Respondent never provided FIFA with any employment contract establishing the amounts to which he referred. 13. The Respondent confirmed once again that he had received the amount of 325,000 “rubles”, which, according to the Claimant, correspond to USD 50,000. Finally, the player explained that he rendered his services to the Claimant until August 2002, when he was forced to leave. 14. In its final submission, the Claimant referred to all its previous statements and pointed out that the only existing contract concluded between the parties stipulates that the Respondent was entitled to receive 500 “rubles”. 15. According to the xxxxxx Football Association the player was registered for one of its affiliates as from 30 January 2004 until the suspension pronounced by FIFA on 28 April 2004. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 26 February 2004, as a consequence the Chamber concluded that the previous procedural Rules (edition 2001) on matter pending before the decision making bodies of FIFA are applicable on the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Chamber, art. 42 par. 1 lit. (b) (i) of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2001) establishes that, the triggering elements of the employment-related dispute (i.e. whether a contract was breached, with or without just cause, or sporting just cause), will be decided by the Dispute Resolution Chamber. 3. If an employment contract is breached by a party, the Dispute Resolution Chamber is also responsible to verify whether a party is accountable for outstanding payments and/or compensation. Equally, the Chamber shall decide whether sport sanctions shall be imposed. 4. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving a club from xxxx and a xxxxx player regarding a claim in connection with an employment contract. 5. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant contract at the basis of the present dispute was signed on 28 September 2001 and the claim was lodged at FIFA on 26 February 2004. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the former FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2001, hereafter: the Regulations) are applicable to the case at hand as to the substance. 6. Entering into the substance of the matter, the members of the Chamber started their deliberations by acknowledging that the Claimant is of the opinion that the Respondent breached the employment contract signed on 28 September 2001. Therefore, the Claimant is requesting the reimbursement of the salary payment made in advance to the Respondent in the amount of 325,000 “rubles”, according to the Claimant corresponding to USD 50,000. In particular, the Claimant explained that it had paid to the Respondent the amount corresponding to all salaries due until the expiry of the employment contract concluded between the parties to the present dispute, i.e. until 28 September 2006. 7. In continuation, the Chamber took due note that the parties are not contesting that the relevant employment contract was prematurely terminated. In particular, the Chamber remarked that, on the one hand, the Claimant stated that the Respondent disappeared as from October 2002. On the other hand, the Respondent explained that he rendered his services to the Claimant until August 2002 when he was forced to leave the club. 8. Consequently, the Chamber established that the relevant employment contract at the basis of the present dispute was prematurely terminated within the first contractual year, respectively at the beginning of the second year of the contract. 9. Subsequently, the Chamber acknowledged that the Claimant stated that the Respondent had left on 15 November 2001 for vacations and had not resumed duties on 4 January 2002, but only six months later, in June 2002. Equally, the Claimant explained that the Respondent excused his late return by mentioning that he had had difficulties with the relevant travelling documents. Finally, the Chamber remarked that the Claimant stated that the Respondent disappeared again as from October 2002. 10. Turning its attention to the Respondent’s position, the Chamber took due note that he maintained that he went to xxxxx during the Christmas break 2001/2002 and that on that occasion his residence permit for xxxxxxx, his passport as well as his return ticket were stolen. Furthermore, the Respondent claimed that six months elapsed before he could resume duties with the Claimant. Finally the Respondent explained that some months later he was forced to leave the club due to the “inhuman treatments” imposed on him. 11. In this context, the Dispute Resolution Chamber referred to the legal principle of the burden of proof, which is a basic principle in every legal system, according to which a party deriving a right from an asserted fact has the obligation to prove the relevant fact. 12. In view of the above mentioned principle, the Chamber pointed out that the Respondent never provided any documentary evidence together with his submissions in order to corroborate his allegations with regard to the reasons he might have had for his absence, in particular his prolonged absence of more than six months following the Christmas holidays, as well as with regard to the reasons he might have had to justify his premature leave of the club. 13. Moreover, the Chamber considered that based on all information at its disposal it could be established that the Respondent rendered his services to the Claimant for a period of time of maximum 5 ½ months only within the first year of the contractual relationship. In particular, for the months of October until 15 November 2001 and then from June 2002 until September 2002. 14. In view of the above as well as based on the submissions remitted by both parties, the Chamber concluded that the Respondent breached the employment contract concluded with the Claimant without just cause. In particular, the Chamber reiterated that the Respondent did not provide substantiated reasons which could justify his failure to fulfil his contractual obligations, particularly, with regard to his prolonged absence and his premature departure. 15. Subsequently, and having thus established that the Respondent had breached the relevant employment contract without just cause undoubtedly during the so-called protected period as provided for in art. 21 par. 1 of the Regulations, the Chamber stated that, in principle, compensation shall be payable by and sports sanctions shall be imposed on the Respondent (cf. art. 21 par. 1 (a) and (b) of the Regulations). For the sake of completeness, the Chamber reiterated that the breach of contract occurred within the first contractual year, respectively at the beginning of the second year of the contract. 16. Following the foregoing, the Chamber first focussed its analysis on the amount of compensation for the unjustified breach of contract due by the Respondent to the Claimant and in this respect referred to the non-exhaustive enumeration of objective criteria listed in article 22 of the Regulations. 17. To this regard, the Chamber took into account, in particular, the remuneration and other benefits under the existing contract, the length of time remaining on the existing contract as well as the specificities of the present case. 18. Subsequently, the Chamber considered that the Claimant stated that it had paid the entire value of the contract in advance to the Respondent, i.e. the amount of 325,000 “rubles”. Equally, the Chamber stressed that the Respondent confirmed having received the aforementioned advance payment, however, he affirmed that he received the said amount as signing-on fee. 19. In this respect, the Chamber again referred to the aforementioned legal principle of the burden of proof (cf. point II.11.above) and emphasised that the Respondent did not provide any documentary evidence to corroborate his allegation that he was entitled to receive a signing-on fee. In particular, the deciding body emphasised that the contract concluded between the parties remitted to its attention did not provide for such payment. The Respondent had not presented any other contract or document with another contents. 20. In view of the above, the Chamber had no alternative but to conclude that the parties signed an employment contract in September 2001 valid until 28 September 2006 based on which the Respondent was entitled to receive a monthly salary in the amount of 500 xxx. Consequently, the total contractual value, according to the only employment contract remitted, corresponds to the amount of 30,000 xxxx. 21. For the sake of completeness, the Chamber pointed out that the payment receipts dated 10 and 19 December 2001 remitted by the Claimant along with 7 its submissions and referring to the salaries for November and December 2001 also confirm the aforementioned monthly salary. 22. In continuation, the Chamber remarked that the Claimant had confirmed that the Respondent actually rendered his services during the period of 5 ½ months, i.e. October until 15 November 2001 as well as June until September 2002. Consequently, the Chamber concluded that the Respondent was entitled to receive the amount of 2,750 xxxxxx (5 ½ times 500) as remuneration for the effective period of time he rendered his services to the Claimant. 23. As a result, the members of the Chamber concluded that the Respondent has in any case to refund to the Claimant the amount of 27,250 xxxxx, corresponding to the remainder contractual value of the relevant employment contract. 24. In continuation, the Chamber turned its attention to the contradictory positions of the parties to the present dispute with regard to the amount paid to the Respondent in advance, and in particular, the currency to which the advance payment refers. Particularly, the Chamber remarked that the Respondent confirmed the receipt of the advance payment in the amount of 325,000 “rubles”. 25. In this respect, first and foremost, the members of the Chamber were of the unanimous opinion that the decisive and crucial currency to be taken into account, is the one to which the relevant employment contract at the basis of the present dispute refers to, i.e. xxxxxx. 26. Subsequently, the Chamber emphasised that it could not follow the relation between the amount paid in advance, i.e. 325,000 “rubles”, corresponding according to the Claimant to the entire contractual value, and the actual total contractual value in accordance with the employment contract in question amounting to 30,000 xxxx, as previously exposed. Also, the Chamber underlined that it is rather very unusual that a club would pay the total value of a five-year contract in advance to a player. 27. In view of all of the above, the Chamber had to assume that some other arrangements had been concluded between the parties to the present dispute based on which the Respondent received an advance payment apart from the monthly salary agreed upon by the parties in the relevant employment contract signed on 28 September 2001. 28. Moreover, the Chamber considered that as from the moment of the breach until the original expiry of the employment contract, four contractual years remained. It was also stressed that the Claimant lodged its claim with FIFA almost 1½ years after the Respondent’s departure only. 29. The Chamber also took into account that throughout the entire procedure the Claimant did not at any time request that the Respondent should resume duties with it, although the relevant employment contract was to run out in September 2006 only. 30. The Chamber also referred to the statement of the xxxxx Football Association which confirmed that the Respondent had been registered for one of its affiliates as from 30 January 2004 until the suspension pronounced by FIFA on 28 April 2004. In this context, the deciding body noted that following his departure from the Claimant the Respondent had been without employment for quite a long time. Equally, the Chamber pointed out that the Respondent had, de facto, been suspended for a considerable period of time and thus had not been able to work for a significant period. The Chamber deemed that, obviously by this fact his career had been heavily disturbed. 31. In view of all of the above as well as of the specificities of the present case, the Chamber concluded that under these circumstances an additional compensation in the amount of 13,000 xxxxx appears to be reasonable and justified. 32. As a result, the Chamber decided that the Respondent should pay compensation to the Claimant for breach of contract without just cause in the total amount of 40,250 xxxxx. 33. Finally, with regard to sports sanctions, which other than in exceptional circumstances should be applied in case a player breaches a contract without just cause within the first three respectively two years of the contract (cf. art. 21 par. 1 of the Regulations) in accordance with art. 23 par. 1 of the Regulations, the Chamber renounced to apply such sanctions in view of the fact that sports sanctions had already been imposed on the Respondent in connection with the present dispute. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim lodged by the Claimant is partially accepted. 2. The Respondent must pay the total amount of 40,250 xxxxx to the Claimant within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. Any further claims lodged by the Claimant are rejected. 4. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline an interest rate of 5% per year will apply as of expiring of the fixed time limit and the present matter shall be submitted to FIFA’s Disciplinary Committee, so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 5. The Claimant is directed to inform the Respondent directly and immediately of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 6. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Urs Linsi General Secretary Encl. CAS directives
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