F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 settembre 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (UAE), membro Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro John Didulica (Australia), membro sulla domanda presentata dalla X giocatore, Rappresentato da xxxxx xxxxx, avvocato come querelanti nei confronti del Club Y, xxxxx, come convenuto in merito delle retribuzioni arretrate, sulla base di un lavoro fatti I. contrattuali del caso
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico -Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 settembre 2006, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Diallo (Francia), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (UAE), membro Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro John Didulica (Australia), membro sulla domanda presentata dalla X giocatore, Rappresentato da xxxxx xxxxx, avvocato come querelanti nei confronti del Club Y, xxxxx, come convenuto in merito delle retribuzioni arretrate, sulla base di un lavoro fatti I. contrattuali del caso 1. Il 21 febbraio 2005, il giocatore X, l'attore, e la Club Y, Resistente, ha firmato un contratto di lavoro a tempo indeterminato a partire dal 10 febbraio 2005. 2. Secondo l'atto non datato aggiuntivo al contratto di lavoro debitamente firmato tra l'attore e il convenuto è stata determinata la durata del contratto di lavoro per 2 anni e 5 mesi come dal 10 febbraio 2005 al 30 giugno 2007. Inoltre, il convenuto ha accettato di pagare all'attore, dal 10 febbraio 2005 fino al 30 giugno 2005, l'importo di 20.000 euro al netto di euro di cui 4000 è dovuta al momento del contratto di lavoro è registrato e EUR 16.000 pagabili in rate mensili. Per il momento a decorrere dal 1 luglio 2005 al 30 giugno 2007, il convenuto ha accettato di pagare la somma di EUR 108.000 euro, di cui 10.800 al netto in anticipo e il restante importo di 97.200 euro in rate mensili. 3. Il 5 aprile 2005, l'attore ha informato FIFA che il Resistente ancora gli doveva 8.000 euro ed esplicitamente richiesto l'importo di 4.000 euro dovuti alla data di registrazione e 4.000 euro come stipendio di febbraio, marzo e aprile 2005. Inoltre, l'attore ha sottolineato di non aver mai ricevuto una copia del contratto di lavoro, ma solo una copia dell'allegato. 4. Il 20 maggio 2005, il convenuto ha sottolineato che a partire dal 31 marzo 2005 il ricorrente non ha aderito la pratica del team e che quindi era stato sospeso. Il Resistente non ha fornito alcun documento né alcuna dichiarazione relativa al credito finanziario. 5. Il 26 maggio 2005, l'attore ha informato FIFA che tenendo conto della posizione del Resistente non poteva più rimanere in xxxxx. Inoltre, l'attore ha contestato la posizione del Resistente che egli è stato sospeso. Al contrario, ha spiegato che a causa del fatto che egli era stato costretto dal Resistente a vivere in una casa senza condizioni "sane" è stato costretto a non prendere parte agli allenamenti. 6. Come risultato, l'attore era del parere che era libero di recedere dal contratto di lavoro. 7. Il 27 giugno 2005, il Resistente ha inoltre sottolineato che l'attore non ha aderito allenamenti della squadra a partire dal 31 marzo 2005. Il Resistente ha spiegato che a causa di scarse prestazioni del ricorrente è stato deciso che avrebbe allenarsi con la seconda squadra del Resistente, ma dopo solo tre allenamenti ha rifiutato di allenarsi con la seconda squadra. Per quanto riguarda l'alloggio, il Resistente ha sottolineato che la ricorrente ha vissuto insieme a tutti gli altri giocatori in più di condizioni adeguate. Per quanto riguarda la pretesa economica, il convenuto ha sottolineato che se l'è cavata di tutti gli obblighi finanziari che hanno avuto fino al 1 ° aprile 2005, data in cui ha cessato di pagare tutte le retribuzioni contrattuali per l'attore in applicazione dell'art. 4 del contratto di lavoro che prevede: "Se il giocatore non all'altezza delle prestazioni richieste imposte dal datore di lavoro, il contratto può essere rescisso in qualsiasi momento, su iniziativa del datore di lavoro" e l'arte. 51 del Regolamento in materia di Status dei Calciatori e il trasferimento di XXXXX "giocatori e le società possono invocare una giusta causa sportiva e giusta causa di recesso unilaterale dei contratti per i seguenti motivi: .... Locali: giocatore che era assente senza permesso dalle sessioni di formazione e partite ufficiali della squadra per un periodo che si estende oltre i 30 giorni, e che cosa può essere dimostrata ". 8. Come risultato, il Resistente contestato l'obbligo di pagare alcun compenso ulteriore all'attore e informato FIFA che ha voluto risolvere il rapporto contrattuale con l'attore. Allo stesso tempo, tenendo conto che è stato relegato per la prima volta nella sua storia in seconda divisione, esige un indennizzo, da parte attrice, lasciando la decisione alla Camera di Risoluzione delle Controversie per stabilire l'importo dei danni. 9. Il 14 luglio 2005, il primo attore di tutto ha sottolineato che il Resistente non ha fornito alcun documento, al fine di dimostrare di aver rispettato tutti i suoi obblighi finanziari fino al 1 ° aprile 2005. Inoltre, l'attore ha sottolineato che il Resistente unilateralmente rescisso il contratto e ha confermato tale circostanza, dal momento che ha spiegato che il 1 ° aprile 2005, ha cessato di pagare tutte le retribuzioni contrattuali in applicazione dell'art. 4 del contratto di lavoro. A questo proposito, l'attore ha sottolineato che un contratto può essere rescisso alla scadenza o di comune accordo e mai unilateralmente nel corso di una stagione. 10. Inoltre, l'attore ha sottolineato che anche le argomentazioni della parte avversa legata alla risoluzione del contratto non può essere considerato. A questo proposito, il Richiedente sottolineato che secondo l'arte. 51 del Regolamento in materia di Status dei Calciatori e il trasferimento di xxxxx avrebbe dovuto essere allontanato senza permesso dalle sessioni di formazione per un periodo di oltre 30 giorni, ma il Resistente ha deciso di smettere di pagare tutte le retribuzioni contrattuali già il 1o aprile 2005 . 11. Di conseguenza, il richiedente domandi che il pagamento dell'importo complessivo di 20.000 euro dovuto per il periodo dal 10 febbraio al 30 giugno 2005, più i redditi sulla base della violazione unilaterale del contratto da parte del Resistente. 12. Il 1 ° agosto 2005, il Resistente ancora una volta ha spiegato che entro la fine di marzo 2005, come conseguenza di una prestazione insufficiente del ricorrente, l'attore è stato relegato dal tecnico capo al team satellite della Resistente. Dopo solo tre corsi di formazione su, 31 marzo 2005, l'attore ha lasciato senza dare alcuna spiegazione. Infine, il convenuto ha spiegato che non ha mai risolto unilateralmente il contratto, ma ha cessato di versare alla ricorrente a partire dal 1 aprile 2005, perché un datore di lavoro non deve pagare un dipendente che è assente senza permesso dal lavoro. Il Resistente ha ribadito che vuole porre fine al rapporto contrattuale e al tempo stesso richiede una compensazione finanziaria. 13. Il 24 agosto 2005, il Resistente ha fornito una copia del contratto di lavoro debitamente firmato e ha sottolineato che l'attore non ha chiesto una copia. 14. Il 5 settembre 2005, l'attore ha spiegato che da quando è arrivato in xxxx non è stato registrato con qualsiasi club, perché il campionato xxxx già iniziato nel gennaio 2005. 15. Su richiesta della FIFA il Resistente fornito 3 copie delle ricevute di pagamento ognuna firmata dal ricorrente, per un importo di 5.000.000 xxx del 12 febbraio 2005, per un importo di 10 milioni xxx del 24 febbraio 2005 e per un importo di 18.247.000 xxx del 23 marzo 2005. 16. Da parte sua, l'attore ha sostenuto che la firma indicata nelle ricevute di pagamento è assolutamente diversa dalla sua. Inoltre, l'attore ha spiegato che a partire dal luglio 2005, a causa della rivalutazione monetaria xxx è stato sostituito con il xxx (10.000 xxx xxx = 1). Infine, l'attore ha sottolineato che lui non ha ricevuto lo stipendio intero, ma solo l'importo di euro 1.900 su 20.000 euro inizialmente affermato. 17. In risposta, il convenuto ha sottolineato ancora una volta di aver pagato tutti gli stipendi al richiedente fino al 31 marzo 2005. Infine, il convenuto ha chiesto il risarcimento dal Richiedente nella misura del 50% dei suoi guadagni nuovi. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera ha analizzato se era competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 6 aprile 2005, come conseguenza della Camera ha concluso che le precedenti regole procedurali (edizione 2001) sulle questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili in materia a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la sua competenza, la Camera ha indicato che, come stabilito dall'art. 42 par. 1 lit. (B) (i) e (ii) del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione 2001), rientra nella competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie per determinare se una delle parti abbia commesso una violazione unilaterale di contratto con o senza giusta causa e in caso affermativo, verificare se questo partito è responsabile per i pagamenti in sospeso e se sanzioni finanziarie o lo sport deve essere imposto. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un club dalla Romania e un giocatore brasiliano per quanto riguarda un credito relativo a retribuzione arretrata in relazione ad un contratto di lavoro. 4. Successivamente, i membri della Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che il relativo contratto alla base della presente controversia è stato firmato nel febbraio 2005 e che la richiesta è stata depositata presso FIFA nel mese di aprile 2005. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che i precedenti regolamenti FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2001, qui di seguito: i regolamenti sono applicabili al caso in esame nel merito 5 In continuazione, ed entrando in.. merito della questione, i membri della Camera ha iniziato riconoscendo che il 21 febbraio 2005 l'attore e il convenuto ha firmato un contratto di lavoro valido dal 10 febbraio 2005 al 30 giugno 2007. 6. Tuttavia, la Camera preso atto che, sulla Da un lato, l'attore è del parere che il Resistente ha violato il contratto di lavoro e chiede quindi l'importo totale di 20.000 euro dovuto per il periodo dal 10 febbraio al 30 giugno 2005, il risarcimento dovuto. D'altra parte, la Camera ha dovuto nota, che il Resistente ha sostenuto che l'attore ha lasciato il paese non autorizzata, e quindi il ricorrente deve pagare il 50% dei suoi guadagni nuove a titolo di risarcimento per violazione del contratto di lavoro presentati dal richiedente. 7. In particolare, la Camera ha osservato che il Resistente ha sottolineato che se l'è cavata di tutti gli obblighi finanziari che hanno avuto fino al 1 ° aprile 2005, data in cui è cessato di pagare tutte le retribuzioni contrattuali per l'attore in applicazione dell'art 4 del contratto di lavoro, che recita:. "Se il giocatore non all'altezza i requisiti di prestazione imposti dal datore di lavoro, il contratto può essere rescisso in qualsiasi momento, su iniziativa del datore di lavoro "e art. 51 del Regolamento in materia di Status dei Calciatori e il trasferimento di XXXXX" giocatori e le società possono invocare una giusta causa e sportive giusta causa di recesso unilaterale dei contratti per i seguenti motivi: .... Locali: giocatore che era assente senza permesso dagli allenamenti e partite ufficiali della squadra per un periodo che si estende su 30 giorni, e che cosa può essere dimostrata ". 8. Passando la sua attenzione alla questione se una delle parti abbia commesso una violazione unilaterale del contratto di lavoro senza giusta causa, la Camera ha preso atto che il Resistente indicato come la ragione per smettere di pagare lo stipendio del ricorrente a decorrere dal 1 aprile 2005, scarse prestazioni del giocatore (cfr. art. 4 del contratto di lavoro) e l'assenza non autorizzata del ricorrente dalla formazione per un periodo che si estende a 30 giorni (cfr. art. 51 del Regolamento in materia di Status dei Calciatori e il trasferimento di xxxxx). 9. Camera ha iniziato sostenendo che secondo la sua giurisprudenza costante la cessazione anticipata e unilaterale di un contratto di lavoro da un club a causa di un'asserita esecuzione poveri di un giocatore deve essere considerato come una risoluzione del contratto senza giusta causa. Inoltre, la Camera ha sottolineato che l'applicazione d'arte. 4 del contratto di lavoro non può essere accolta in quanto è arbitraria e si basa sulla non a criteri oggettivi. dieci. Inoltre, la Camera ha sottolineato che il convenuto non ha per corroborare con prove documentali la sua affermazione secondo cui l'attore era assente dalla formazione per un periodo che va 30 giorni a partire dal 31 marzo 2005, che costituisce uno dei motivi principali per la cessazione della retribuzione contrattuale al richiedente a partire dal 1 aprile 2005. undici. In ogni caso, sembra che il termine di 30 giorni ha avuto non ancora scaduto il 1 ° aprile 2005, data in cui il convenuto ha confermato di aver cessato il pagamento all'attore. dodici. Per motivi di buon ordine, la sezione di cui al principio giuridico l'onere della prova, che è un principio fondamentale in ogni sistema giuridico, in base al quale una parte affermando un dato di fatto ha l'obbligo di provare la stessa cosa. 13. Inoltre, la Camera ha affermato che, come regola generale, la persistente incapacità di un club per pagare gli stipendi di un giocatore senza giusta causa è essere considerato come una violazione ingiustificata di un contratto di lavoro da parte del club. 14. Nel numero in gioco, la Camera era del parere unanime che il comportamento del convenuto, ovvero il mancato pagamento degli stipendi del richiedente quasi come dal inizio del rapporto di lavoro, deve essere considerato come un fallimento persistente di un club per conformarsi agli obblighi finanziari verso un giocatore. 15. A questo proposito, la sezione sottolineato che, da un lato, il Richiedente rivendica il pagamento importo complessivo di 20.000 euro dovuto per il periodo dal 10 febbraio al 30 giugno 2005, il risarcimento dovuto. D'altra parte, il Resistente contestato il diritto del ricorrente a ricevere qualsiasi importo a tutti sostenendo che adempiuto i suoi obblighi finanziari nei confronti dell'attore. sedici. In questo contesto, la Camera ha preso atto che il Resistente fornito 3 copie delle ricevute di pagamento ognuna firmata dal ricorrente, per un importo di 5.000.000 xxx del 12 febbraio 2005, per un importo di 10 milioni xxx del 24 febbraio 2005 e per un importo di xxx 18.247.000 datato 23 marzo 2005. 17. A questo proposito, la Camera ha concluso all'unanimità che le suddette somme di gran lunga non corrispondono ai pagamenti concordati contrattualmente (1 xxx = 0,0000295469 EUR). di 18. Inoltre, la Camera ha ricordato che il Resistente ha confermato di aver cessato i pagamenti del richiedente a decorrere dal 1 aprile 2005, l'applicazione dell'art. 4 del contratto di lavoro e l'arte. 51 del Regolamento xxxxx riguardanti lo Status dei Calciatori e trasferimento. Queste ragioni, tuttavia, non può essere considerata valida , dal momento che il convenuto non ha per corroborare con prove documentali la sua affermazione secondo cui l'attore era assente dalla formazione per un periodo che si estende a 30 giorni a partire dal 31 marzo 2005 e perché sembra che il termine di 30 giorni non era ancora scaduto il 1o aprile 2005 data in cui il Resistente ha confermato di aver cessato il pagamento all'attore. 19. Alla luce di tutto quanto sopra, la Camera è giunta alla conclusione che il Resistente ha violato il contratto di lavoro stipulato con l'attore senza giusta causa. 20. Di conseguenza , la Camera di Risoluzione delle Controversie ha respinto la domanda di risarcimento presentata dal convenuto e rivolto la sua attenzione alla questione se il Resistente è responsabile per i pagamenti in sospeso e / o risarcimento nei confronti dell'attore ai sensi dell'art. 22 e segg. del Regolamento 21.. La Camera ha preso in considerazione il fatto che l'attore ha confermato di aver ricevuto l'importo di euro 1.900 di euro dei 20 mila originariamente richiesto e che l'importo di 20.000 euro è legato alla retribuzione contrattuale complessivo dovuto al richiedente fino al 30 giugno 2005 . Come risultato, la Camera ha concluso che il convenuto è tenuto a pagare tutte le somme che sono eccezionali all'attore, vale a dire l'importo di euro 18.100. 22. in continuazione, la Camera ha stabilito che il Resistente è anche tenuto a corrispondere un risarcimento al Richiedente, per la sua violazione del contratto. In questo senso, la sezione di cui Art. 22 del Regolamento e considerato la remunerazione ed altri benefici dovuti al giocatore ai sensi del contratto esistente e / o di nuovo contratto, le specificità del caso di mano, il tempo rimanente nel contratto esistente, così come l'obbligo del giocatore per mitigare i danni, e ha concluso che il Resistente deve risarcimento per un importo di euro 40.000 a all'attore. 23. Alla luce di tutto quanto sopra, la Camera ha concluso che il Resistente è tenuto a versare l'importo di EUR 58.100 all'attore. 24. Successivamente, la Camera ha sottolineato che ai sensi dell'art 23 par. 2 (a) del Regolamento, oltre all'obbligo di corrispondere un'indennità, sanzioni sportive deve essere imposto su qualsiasi squadra trovato in violazione del contratto durante il primo o del secondo anno del contratto. 25. Nel caso di specie, il contratto di lavoro relativo è stato firmato nel febbraio 2005 e la violazione del contratto avvenuta solo qualche mese più tardi, Di conseguenza, la Camera è stato lasciato senza altra scelta che applicare rigorosamente i contenuti di cui all'art. 23 par. 2, del Regolamento secondo cui, in caso di violazione si verifica alla fine del primo o secondo anno del contratto, la sanzione è il divieto di tesserare nuovi calciatori, sia a livello nazionale o internazionale, per due periodi consecutivi di trasferimento. 26. Alla luce di tutto quanto sopra, la Camera ha deciso che il Resistente deve pagare l'importo di euro 58.100 per l'attore e che in applicazione dell'art 23. par. 2 (a) delle sanzioni sportive Regolamento per la rottura unilaterale del contratto devono essere imposto al Resistente. III. decisione del Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La domanda presentata dal ricorrente, il signor X, è accettato. 2. La Resistente, Y, deve pagare l'importo totale di EUR 68.100 al Richiedente entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto tasso d'interesse del 5% per anno di scadenza del termine di cui sopra si applica e la questione attuale è presentata alla Commissione Disciplinare della FIFA, in modo che le necessarie sanzioni disciplinari possono essere imposte. 4. L'attore è diretto ad informare il Resistente direttamente ed immediatamente del numero di conto corrente a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 5. La Club Y è vietato registrare un nuovo giocatore, nazionale o internazionale, fino alla scadenza del periodo di trasferimento successivo alla notifica della presente decisione. 6. Secondo l'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della memoria del ricorso, il ricorrente deve depositare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive) l'indirizzo completo e numeri di contatto del CAS sono i seguenti:. Avenue de Beaumont 2 CH-1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Urs Linsi Segretario Generale All. CAS direttive.
______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2006-2007) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 28 September 2006, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Diallo (France), member Essa M. Saleh Al-Housani (U.A.E.), member Theo van Seggelen (the Netherlands), member John Didulica (Australia), member on the claim presented by the player X, xxxxx Represented by xxxxx, attorney at law as Claimant against the club Y, xxxxx as Respondent regarding outstanding remuneration on the basis of an employment contract I. Facts of the case 1. On 21 February 2005 the player X, the Claimant, and the club Y, Respondent, signed an employment contract with an undetermined duration starting on 10 February 2005. 2. According to the undated additional act to the employment contract duly signed between the Claimant and the Respondent the duration of the employment contract was determined for 2 years and 5 months as from 10 February 2005 until 30 June 2007. Moreover, the Respondent agreed to pay to the Claimant, from 10 February 2005 up to 30 June 2005, the amount of EUR 20,000 net of which EUR 4,000 is payable at the moment the employment contract is registered and EUR 16,000 payable in equal monthly instalments. For the time as from 1 July 2005 until 30 June 2007, the Respondent agreed to pay the amount of EUR 108,000, of which EUR 10,800 net in advance and the remaining amount of EUR 97,200 in equal monthly installments. 3. On 5 April 2005, the Claimant informed FIFA that the Respondent still owed him EUR 8,000 and explicitly requested the amount of EUR 4,000 due on the registration date and EUR 4,000 as salary for February, March and April 2005. Moreover, the Claimant pointed out that he never received a copy of the employment contract, but only a copy of the annex. 4. On 20 May 2005, the Respondent pointed out that as from 31 March 2005 the Claimant did not join the team’s practice and that therefore he had been suspended. The Respondent did not provide any documents nor any statement concerning the financial claim. 5. On 26 May 2005, the Claimant informed FIFA that taking into account the Respondent’s position he could no longer stay in xxxxx. Furthermore, the Claimant contested the Respondent’s position that he was suspended. On the contrary, he explained that due to the fact that he had been obliged by the Respondent to live in a house without any “healthy conditions” he was forced to not take part in the trainings. 6. As a result, the Claimant was of the opinion that he was free to terminate the employment contract. 7. On 27 June 2005, the Respondent again pointed out that the Claimant did not join the team’s trainings as from 31 March 2005. The Respondent explained that due to the Claimant’s poor performance it was decided that he would train with the second team of the Respondent, but after only three trainings he refused to train with the second team. With regard to the accommodation, the Respondent stressed that the Claimant lived together with all other players in more than appropriate conditions. As to the financial claim, the Respondent pointed out that it acquitted itself of all financial obligations it had until 1 April 2005, date on which it ceased to pay all contractual remuneration to the Claimant in application of art. 4 of the employment contract which stipulates: “Should the player not live up to the performance requirements imposed by the employer, the contract may be terminated at any time, at the initiative of the employer” and art. 51 of the Regulations concerning the Players’ Status and Transfer of xxxxx“ Players and clubs may invoke just cause and sporting just cause for unilateral termination of contracts for the following reasons: ….Clubs: player who was absent without leave from the training sessions and official matches of the team for a period extending over 30 days, and that thing can be proven”. 8. As a result, the Respondent contested its obligation to pay any further remuneration to the Claimant and informed FIFA that it wished to terminate the contractual relation with the Claimant. At the same time, taking into account that it was relegated for the first time in its history in the second division, it demands financial compensation from the Claimant, leaving the decision to the Dispute Resolution Chamber to establish the amount of the damages. 9. On 14 July 2005, the Claimant first of all pointed out that the Respondent did not provide any document in order to prove that it had complied with all its financial obligations until 1 April 2005. Moreover, the Claimant stressed that the Respondent unilaterally terminated the contract and confirmed such fact, since it explained that on 1 April 2005 it ceased to pay all contractual remuneration in application of art. 4 of the employment contract. In this respect, the Claimant pointed out that a contract can only be terminated on expiry or by mutual agreement and never unilaterally during the course of a season. 10. Furthermore, the Claimant stressed that even the arguments of the Respondent related to the termination of the contract cannot be considered. In this respect, the Claimant underlined that according to art. 51 of the Regulations concerning the Players’ Status and Transfer of xxxxx he should have been absent without leave from the training sessions for a period of over 30 days, but the Respondent decided to cease to pay all contractual remuneration as early as on 1 April 2005. 11. As a result, the Claimant requests the payment of the total amount of EUR 20,000 due for the period as from 10 February until 30 June 2005 plus compensation on the basis of the unilateral breach of the contract by the Respondent. 12. On 1 August 2005, the Respondent once again explained that by the end of March 2005, as a consequence of the Claimant’s poor performance, the Claimant was relegated by the head coach to the satellite team of the Respondent. After only three trainings on, 31 March 2005, the Claimant left without giving any explanation. Finally, the Respondent explained that it never unilaterally terminated the contract, but it ceased to pay the Claimant as from 1 April 2005, because an employer does not have to pay an employee who is absent without permission from work. The Respondent reiterated that it wants to terminate the contractual relation and at the same time demands financial compensation. 13. On 24 August 2005, the Respondent provided a copy of the duly signed employment contract and pointed out that the Claimant never requested a copy. 14. On 5 September 2005, the Claimant explained that since he arrived in xxxx he has not been registered with any club because the xxxx Championship already started in January 2005. 15. Upon FIFA´s request the Respondent provided 3 copies of payment receipts each signed by the Claimant, in the amount of xxx 5,000,000 dated 12 February 2005, in the amount of xxx 10,000,000 dated 24 February 2005 and in the amount of xxx 18,247,000 dated 23 March 2005. 16. For his part, the Claimant argued that the signature indicated in the payment receipts is absolutely different from his. Moreover, the Claimant explained that as from July 2005, due to currency revaluation the xxx was replaced with the xxx (10,000 xxx = 1 xxx). Finally, the Claimant underlined that he did not receive the entire salary, but only the amount of EUR 1,900 out of EUR 20,000 originally claimed. 17. In response, the Respondent again stressed that it paid all salaries to the Claimant until 31 March 2005. Finally, the Respondent requested compensation from the Claimant in the amount of 50% of his new earnings. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 6 April 2005, as a consequence the Chamber concluded that the previous Procedural Rules (edition 2001) on matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable on the matter at hand. 2. With regard to its competence, the Chamber indicated that, as established in art. 42 par. 1 lit. (b) (i), and (ii) of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2001), it falls within the purview of the Dispute Resolution Chamber to determine whether one of the parties has committed a unilateral breach of contract with or without just cause and if so, to verify whether this party is accountable for outstanding payments and whether financial or sport sanctions must be imposed. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving a club from Romania and a Brazilian player regarding a claim concerning outstanding remuneration in connection with an employment contract. 4. Subsequently, the members of the Chamber analyzed which edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant contract at the basis of the present dispute was signed in February 2005 and that the claim was lodged at FIFA in April 2005. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the former FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2001, hereafter: the Regulations are applicable to the case at hand as to the substance. 5. In continuation, and entering into the substance of the matter, the members of the Chamber started by acknowledging that on 21 February 2005 the Claimant and the Respondent signed an employment contract valid as from 10 February 2005 until 30 June 2007. 6. Nevertheless, the Chamber duly noted that, on the one hand, the Claimant is of the opinion that the Respondent breached the employment contract and is therefore requesting the total amount of EUR 20,000 due for the period as from 10 February until 30 June 2005 plus compensation. On the other hand, the Chamber took due note, that the Respondent argued that the Claimant left the country unauthorised, and therefore the Claimant should pay 50% of his new earnings as compensation for breach of employment contract by the Claimant. 7. In particular, the Chamber noted that the Respondent pointed out that it acquitted itself of all the financial obligations it had until 1 April 2005, date on which it ceased to pay all contractual remuneration to the Claimant in application of art. 4 of the employment contract which stipulates: “Should the player not live up to the performance requirements imposed by the employer, the contract may be terminated at any time, at the initiative of the employer” and art. 51 of the Regulations concerning the Players’ Status and Transfer of xxxxx “ Players and clubs may invoke just cause and sporting just cause for unilateral termination of contracts for the following reasons: ….Clubs: player who was absent without leave from the training sessions and official matches of the team for a period extending over 30 days, and that thing can be proven”. 8. Turning its attention to the question as to whether one of the parties has committed a unilateral breach of the employment contract without just cause, the Chamber took note that the Respondent indicated as the reason for ceasing to pay the Claimant’s salary as from 1 April 2005 the player’s poor performance (cf. art. 4 of the employment contract) and the Claimant’s unauthorized absence from training for a period extending 30 days (cf. art. 51 of the Regulations concerning the Players’ Status and Transfer of xxxxx). 9. The Chamber started by maintaining that according to its constant jurisprudence the premature and unilateral termination of an employment contract by a club because of a player’s alleged poor performance must be considered as a termination of the contract without just cause. Moreover, the Chamber underlined that the application of art. 4 of the employment contract cannot be upheld since it is arbitrary and based on non-objective criteria. 10. Furthermore, the Chamber emphasized that the Respondent has failed to corroborate with documentary evidence its allegation that the Claimant was absent from training for a period extending 30 days as from 31 March 2005, which constitutes one of its main reasons for the ceasing of the contractual remuneration to the Claimant as of 1 April 2005. 11. In any event, it appears that the 30 days’ time limit had not yet expired on 1 April 2005 date on which the Respondent confirmed having ceased its payment to the Claimant. 12. For the sake of good order, the Chamber referred to the legal principle of the burden of proof, which is a basic principle in every legal system, according to which a party asserting a fact has the obligation to prove the same. 13. Moreover, the Chamber stated that, as a general rule, the persistent failure of a club to pay the salaries of a player without just cause is to be considered as an unjustified breach of an employment contract by the club. 14. In the issue at stake, the Chamber was of the unanimous opinion that the behaviour of the Respondent, i.e. the non-payment of the Claimant’s salaries almost as from the beginning of the employment relationship, has to be considered as a persistent failure of a club to comply with its financial obligations towards a player. 15. In this respect, the Chamber emphasised that, on the one hand, the Claimant claims the payment of the total amount of EUR 20,000 due for the period as from 10 February until 30 June 2005 plus compensation. On the other hand, the Respondent contested the Claimant’s entitlement to receive any amount at all arguing that it fulfilled its financial obligations towards the Claimant. 16. In this context, the Chamber took due note that the Respondent provided 3 copies of payment receipts each signed by the Claimant, in the amount of xxx 5,000,000 dated 12 February 2005, in the amount of xxx 10,000,000 dated 24 February 2005 and in the amount of xxx 18,247,000 dated 23 March 2005. 17. To this regard, the Chamber unanimously concluded that the above- mentioned amounts by far do not correspond to the contractually agreed payments (1 xxx = 0.0000295469 EUR). 18. In addition, the Chamber recalled that the Respondent confirmed having ceased any payments to the Claimant as from 1 April 2005 in application of art. 4 of the employment contract and art. 51 of the xxxxx Regulations concerning the Players’ Status and Transfer. These reasons, however, cannot be considered valid, since the Respondent has failed to corroborate with documentary evidence its allegation that the Claimant was absent from training for a period extending 30 days as from 31 March 2005 and because it appears that the 30 days’ time limit had not yet expired on 1 April 2005 date on which the Respondent confirmed having ceased its payment to the Claimant. 19. In the light of all of the above, the Chamber reached the conclusion that the Respondent breached the employment contract signed with the Claimant without just cause. 20. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber rejected the claim for compensation lodged by the Respondent and turned its attention to the question as to whether the Respondent is accountable for outstanding payments and/or compensation towards the Claimant in accordance with art. 22 et seq. of the Regulations. 21. The Chamber took into consideration that the Claimant confirmed that he received the amount of EUR 1,900 out of the EUR 20,000 originally claimed and that the amount of EUR 20,000 is related to the total contractual remuneration due to the Claimant up to 30 June 2005. As a result, the Chamber concluded that the Respondent is liable to pay all amounts that are outstanding to the Claimant, i.e. the amount of EUR 18,100. 22. In continuation, the Chamber established that the Respondent is also liable to pay compensation to the Claimant, for its breach of the contract. In this sense, the Chamber referred to art. 22 of the Regulations and considered the remuneration and other benefits due to the player under the existing contract and/or new contract, the specificities of the case at hand, the time remaining on the existing contract as well as the player’s obligation to mitigate the damages, and concluded that the Respondent should compensation in the amount of EUR 40,000 to the Claimant. 23. In view of all of the above, the Chamber concluded that the Respondent is liable to pay the amount of EUR 58,100 to the Claimant. 24. Subsequently, the Chamber emphasised that in accordance with art 23 par. 2 (a) of the Regulations in addition to the obligation to pay compensation, sporting sanctions shall be imposed on any club found to be in breach of contract during the first or the second year of the contract. 25. In the present case, the relevant employment contract was signed in February 2005 and the breach of contract occurred some months later only, consequently, the Chamber was left with no other choice than to strictly apply the contents of art. 23 par. 2 of the Regulations according to which, in case the breach occurs at the end of the first or second year of the contract, the sanction shall be a ban on registering any new players, either nationally or internationally, for two consecutive transfer periods. 26. In view of all of the above, the Chamber decided that the Respondent must pay the amount of EUR 58,100 to the Claimant and that in application of art. 23 par. 2 (a) of the Regulations sport sanctions for unilateral breach of contract are to be imposed on the Respondent. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim lodged by the Claimant, Mr X, is accepted. 2. The Respondent, Y, must pay the total amount of EUR 68,100 to the Claimant within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline an interest rate of 5% per year as of expiry of the aforementioned deadline will apply and the present matter shall be submitted to FIFA’s Disciplinary Committee, so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 4. The Claimant is directed to inform the Respondent directly and immediately of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 5. The club Y is banned from registering any new player, either nationally or internationally, until the expiry of the second transfer period following the notification of this decision. 6. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Avenue de Beaumont 2 CH-1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Urs Linsi General Secretary Encl. CAS directives
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