• Stagione sportiva: 2007/2008
F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 febbraio 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Carlos Soto (Cile), membro Philippe Piat (Francia), membro Philippe Diallo (Francia), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro del reclamo presentato dal club, X, XX, come “attore” contro il giocatore, Y , XX, come “convenuto prima” e il club, Z, ZZ come “convenuto secondo” in merito a una controversia inerente alla violazione del contratto e istigazione alla violazione del contratto sorto tra le parti coinvolte. I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 febbraio 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Carlos Soto (Cile), membro Philippe Piat (Francia), membro Philippe Diallo (Francia), membro Mohamed Mecherara (Algeria), membro del reclamo presentato dal club, X, XX, come "attore" contro il giocatore, Y , XX, come "convenuto prima" e il club, Z, ZZ come "convenuto secondo" in merito a una controversia inerente alla violazione del contratto e istigazione alla violazione del contratto sorto tra le parti coinvolte. I. Fatti della controversia 1. Il 1 ° luglio 2001, il club XXN, X (di seguito: l'attore) e la XXII giocatore Y (in prosieguo: il Convenuto 1 o il giocatore ), nato il 12 aprile 1978, ha concluso un contratto di lavoro, validi a decorrere dalla data della firma il contratto fino al 30 giugno 2004. Per mezzo di due accordi datato 27 maggio 2004 e 3 gennaio 2006, rispettivamente, le Parti si danno reciprocamente alleanza per estendere la durata del contratto fino al 30 giugno 2008. 2. Una copia del contratto di lavoro ed i due suddetti accordi sono stati rimessi alla Camera di Risoluzione delle Controversie. 3. Secondo il contratto di lavoro, il 1 Resistente aveva diritto a ricevere uno stipendio fisso mensile di (XXII) 220. In occasione della seconda estensione della validità del contratto, il 3 gennaio 2006, le due parti hanno firmato anche un allegato 3 del contratto, che ha istituito la remunerazione del 1 Resistente per le stagioni 2006/2007 e 2007/2008 più dettagliata. 4. I termini finanziari del suddetto allegato 3 sono, tra l'altro, quanto segue: a) Il giocatore riceve una somma forfettaria per ogni stagione di BGN 10.000 (~ USD 7.600) b) il giocatore deve ricevere i pagamenti mensili in parte dipendenti dalla partecipazione del giocatore in partite ufficiali: - 6.500 BGN (~ 4.812 USD) indipendente sulla sua partecipazione a partite ufficiali - BGN 850 (~ 629 USD) per il pagamento partita 5. Inoltre, e più in particolare nella presente controversia, l'allegato 3 al contratto stipulato con il numero IV, punto 8, che il club XXN, vale a dire l'attore, si obbliga a rilasciare il Resistente 1 nel caso in cui un altro XXN o un club straniero offre al risarcimento Richiedente per il trasferimento del giocatore in quantità pari ad almeno 180.000. 6. Il 18 giugno 2007, l'attore contattato FIFA e ha presentato la sua denuncia circa l'approccio illegittimo del giocatore dal club ZZ, Z (in prosieguo: il Resistente secondo), nel corso di un progetto di trasferimento del giocatore in questione di cui sopra ZZ club. L'attore ha chiesto che, sulla base dell'art. 18 par. 3 del Regolamento FIFA sullo status e sul trasferimento dei giocatori, le sanzioni adeguate dovrebbero essere applicate nei confronti del convenuto secondo. Secondo le allegazioni del ricorrente, secondo il Resistente ha avuto, il 13 giugno 2007, senza creazione precedente di qualsiasi contatto e nonostante un contratto di lavoro valido e vincolante esistente tra il giocatore e il richiedente, trasmessa a loro un accordo di pertinenza del il trasferimento del giocatore. Inoltre, secondo l'attore, l'accordo è stato già firmato dal Resistente secondo, contenente in particolare il consenso esplicito del giocatore per il trasferimento, e quest'ultimo ha chiesto al richiedente di firmare l'accordo riguardanti il trasferimento del giocatore al Resistente secondo e al rinviarlo immediatamente via fax. 7. Una copia del contratto relativo trasferimento è stato deferito alla Camera di Risoluzione delle Controversie. 8. Il 27 giugno 2007, il giocatore ha firmato un contratto di lavoro con il Resistente secondo con un termine dal 1 ° luglio 2007 al 30 giugno 2010. Secondo il detto contratto, il giocatore è stato tra l'altro, il diritto a ricevere uno stipendio mensile di EUR 28.500. 9. Il 13 luglio 2007, la ZZ Football Federation () ha contattato FIFA e ha chiesto la sua assistenza per ottenere il certificato internazionale di trasferimento (ITC) per il giocatore dal XXN Football Union (). 10. Successivamente, il 16 e il 25 luglio 2007, quando divenne evidente che il giocatore ha firmato un contratto di lavoro con il Resistente secondo, l'attore ha chiesto alla Camera di Risoluzione delle Controversie per determinare che il giocatore ha violato il contratto di lavoro ha firmato con l'attore senza giusta causa. Pertanto, ha chiesto che il giocatore deve pagare un risarcimento per violazione del contratto e di imporre sanzioni sportive sul giocatore . Inoltre, secondo l'attore, il Resistente secondo dovrebbe essere tenuto responsabile in solido per il pagamento del risarcimento. Infine, l'attore ha chiesto che le sanzioni sportive deve essere imposto al convenuto secondo per istigazione alla violazione del contratto. 11. Il 9 agosto 2007, il Giudice unico del Comitato per lo Status dei Calciatori ha deciso che la ZZ potrebbe essere autorizzato a registrare provvisoriamente il giocatore con il Resistente secondo con effetto immediato, in attesa dell'esito della controversia contrattuale tra l'attore e il giocatore, rispettivamente, il secondo Resistente. 12. Per quanto riguarda ancora la vertenza contrattuale, l'attore sostenuto in particolare che, ai sensi dell'art. 16 par. 2 e art. 27 del Regolamento del sullo status e sul trasferimento dei giocatori, un contratto di lavoro tra un giocatore e un club XXN XXN può essere denunciato da una decisione del "Comitato Arbitrale della ..." e solo se vi è giusta causa per la sua terminazione. 13. Un estratto di detti regolamenti sono stati rimessi alla Camera di Risoluzione delle Controversie. 14. Inoltre, poiché il relativo contratto era stato concluso tra un giocatore e un club XXN XXN, l'attore ritiene che la competenza per affrontare la risoluzione di tale contratto spetta al ... e non FIFA. In quest'ottica, tenendo conto in particolare che il giocatore non ha seguito i requisiti previsti dai regolamenti interni e che quindi il contratto lo ha firmato con il giocatore in questione non era mai stato risolto legalmente. Inoltre, l'attore ha sottolineato che non è stato direttamente contattato dal giocatore che personalmente, ma solo dal secondo Resistente. 15. Per di più, l'attore ha sottolineato che la clausola di cui all'allegato 3 del contratto solleva il suo effetto solo tra le due parti del contratto e non a favore di un terzo, nella fattispecie il Resistente secondo. Inoltre, l'attore ha sottolineato che tale clausola non è chiaramente una "clausola di indennizzo per la violazione del contratto" e non anche prevedere la risoluzione automatica del contratto. L'attore ha anche dichiarato che attraverso l'approccio del giocatore e il Resistente secondo nella materia in esame si è messo in una posizione di "fait accompli", senza avere la possibilità di negoziare il trasferimento del giocatore al Resistente secondo. 16. In risposta ad essa, il giocatore e il secondo Resistente ha chiesto alla Camera di Risoluzione delle Controversie di respingere la richiesta del ricorrente. 17. In particolare, il giocatore e il Resistente secondo sono del parere che, in conformità con l'allegato IV, punto 3 numero 8 del contratto di lavoro del giocatore ha firmato con il richiedente, il giocatore può lasciare la sua ex squadra, se quest'ultimo riceve un'offerta di indennità di trasferimento per il trasferimento del giocatore da un XXN o un club straniero ad un valore di almeno 180.000 euro. Dato che il Resistente secondo aveva fatto un'offerta a titolo di indennizzo per il trasferimento del giocatore in il relativo importo di euro 180.000 per l'attore il 13 giugno 2007, il contratto tra il giocatore e il ricorrente era stato debitamente chiuso. 18. Inoltre, sia il giocatore che secondo il Resistente ha respinto le accuse per quanto riguarda la violazione del contratto o di incitamento alla violazione del contratto. Secondo il giocatore, prima di aver firmato un contratto con la controparte secondo, l'attore ha chiesto a più riprese per la risoluzione del contratto in base alla clausola di cui all'allegato 3. Controllata, il giocatore di cui la corrispondenza del suo rappresentante legale datato 30 luglio 2007 indirizzata al richiedente per mezzo del quale ha comunicato a quest'ultimo la cessazione del contratto. 19. Il Resistente secondo e il giocatore ha negato che un procedimento dinanzi al ... era necessario per il giocatore a rescindere il contratto con l'attore, dato che la controversia in gioco è di una dimensione internazionale. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera ha analizzato se era competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, si fa riferimento all'arte. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 18 giugno 2007, come conseguenza della Camera ha concluso che le regole rivedute concernenti le procedure (edizione 2005) sulle questioni pendenti dinanzi gli organi decisionali della FIFA sono applicabili alla questione a portata di mano. 2. Successivamente, i membri della Camera hanno rivolto la loro attenzione all'argomento del ricorrente secondo cui la questione dovrebbe essere affrontata da parte dell'organo competente di decidere alla Football XXN dell'Unione e non dalla FIFA in quanto solo il primo è competente a passare una decisione in materia alla risoluzione del contratto di lavoro sottoscritto da e tra un giocatore e un club XXN XXN. 3. A questo proposito, la Camera in primo luogo sottolineato che l'attore, sfidando la competenza della FIFA per decidere sulla questione attuale, in contraddizione con le proprie azioni. In realtà, era in realtà l'attore che ha cercato l'intervento della FIFA in questa materia. La richiesta del Richiedente, inizialmente rivolto esclusivamente il comportamento del convenuto secondo nel corso del trasferimento previsto del giocatore in questione prima successivamente tenendo conto anche presunta cattiva condotta del giocatore, vale a dire la violazione del contratto senza giusta causa. Inoltre, la sezione di cui le parti coinvolte di cui all'art. 24 par. 1 (in combinazione con l'art. 22a), secondo cui la FIFA e quindi la Camera di Risoluzione delle controversie tra l'altro, sono competenti per le controversie fra società e calciatori in materia di mantenimento della stabilità contrattuale, se vi è stato un (certificato internazionale di trasferimento) ITC richiesta e se c'è una richiesta da una parte interessata concernente tale domanda ITC, in particolare per quanto riguarda la sua concessione, sanzioni sportive o risarcimenti per violazione di contratto. 4. Alla luce di quanto precede, i membri della Camera ha ritenuto che non potevano sostenere l'argomento del ricorrente relativo alla mancanza Camera di Risoluzione delle Controversie di competenza e quindi ha confermato che ha giurisdizione per passare una decisione in materia di specie che coinvolge un club XXN da un lato e un giocatore XXN e un centro ZZ dall'altro. 5. Dopo aver stabilito la sua competenza per far fronte alla presente controversia, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato con l'edizione del Regolamento per lo Status ed il trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. 6. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che il relativo contratto alla base della presente controversia è stato firmato il 5 febbraio 2007 e la richiesta è stata depositata presso FIFA il 17 settembre 2007. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che l'edizione 2005 del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori (di seguito, i regolamenti) sono applicabili al caso in esame nel merito. 7. Entrando nel merito della questione, i membri della Camera poi ha iniziato con il riconoscimento dei suddetti fatti e documenti contenuti nel file. In particolare, la Camera ha osservato che la Y giocatore e l'attore aveva firmato un contratto di lavoro valido dal 1 ° luglio 2001 al 30 giugno 2004 e che, in un secondo momento, le parti di cui sopra due volte concordato su base reciproca per estendere la durata del contratto fino al 30 giugno 2008. 8. Successivamente, i membri di cui alle affermazioni del ricorrente secondo la quale il giocatore aveva violato il contratto di lavoro firmando un nuovo contratto di lavoro con il Resistente secondo il 27 giugno 2007. 9. In questo contesto, la Camera notare le dichiarazioni del Resistente prima e la seconda di difesa, che è che il giocatore era libero di lasciare all'attore e stipulare un nuovo contratto con la controparte secondo, dato che quest'ultimo ha offerto l'attore, in conformità delle pertinenti clausola del contratto di lavoro firmato tra il giocatore e il richiedente, il risarcimento di EUR 180.000. 10. Alla luce delle dichiarazioni di cui sopra divergenti delle parti coinvolte, i membri della Camera ha ritenuto che la clausola particolare alla quale le parti fanno riferimento e che sembra costituire la base della presente controversia contrattuale tra il giocatore e il Resistente secondo, da un lato e al richiedente l'altro è previsto nell'allegato 3 al contratto di lavoro firmato tra l'attore e il convenuto prima. 11. La Camera ha quindi proceduto ad esaminare attentamente il contenuto della clausola di cui al punto IV, numero 8 dell'allegato 3 del contratto di lavoro firmato tra il giocatore e il Richiedente. A tal fine, la Camera ha consultato la traduzione del relativo allegato originale 3 presentate dal Resistente secondo. La Camera ha osservato che la traduzione dei documenti presentati dal Resistente seconda non è stata contestata dal ricorrente. Secondo la traduzione di cui sopra, la clausola in questione afferma che il richiedente è tenuto a rilasciare il giocatore se un altro club XXN o stranieri offre la compensazione Richiedente 180.000 euro per il trasferimento del giocatore. 12. Dopo aver attentamente esaminato la suddetta clausola controversa, i membri della Camera ha ritenuto che questa clausola non lascia margini di interpretazione, ma sembra essere stata redatta una certa precisione. In realtà, la Camera ha ritenuto chiaro che se l'attore dovesse ricevere un'offerta di risarcimento a qualsiasi club per il trasferimento del giocatore, e se il giocatore desidera cambiare club, l'attore sarebbe obbligato [enfasi aggiunta] per rilasciare il giocatore di cambiare club. Al punto la Camera di vista, la formulazione di questa clausola, in particolare, impedisce alla ricorrente di opporsi al trasferimento del giocatore in questione al club nuove prospettive, se il club nuove prospettive offre un risarcimento di almeno EUR 180.000 al richiedente per il trasferimento di il giocatore. 13. Inoltre, la sezione di cui all'obiezione del ricorrente che tale clausola si applica solo alle due parti del contratto e non ad un terzo, come nella fattispecie il Resistente secondo. 14. In questo contesto, i membri considerata la posizione del richiedente troppo formalistica in quanto il giocatore stesso non può offrire il suo compenso ex squadra per il suo trasferimento possibile, ma piuttosto è sempre il nuovo club che offre un risarcimento per il trasferimento di un giocatore al suo club precedente . Pertanto, al fine di esercitare l'opzione prevista dal presente clausola, la relativa offerta di compensazione deve venire anche da club di nuove prospettive del giocatore. Inoltre, la Camera ha ritenuto che l'attore si contraddice ancora una volta come, da un lato, essa sostiene che squadra nuova prospettiva del giocatore deve rivolgersi prima di qualsiasi trasferimento del giocatore al fine di negoziare i termini del trasferimento e, D'altra parte, si ritiene che la clausola del contratto si applica solo alle due parti del contratto, vale a dire l'attore e il giocatore, e non a terzi. 15. Per quanto riguarda la suddetta, e per quanto riguarda l'intenzione del giocatore di lasciare l'attore e offrire i suoi servigi al Resistente secondo, la Camera ha spiegato che l'offerta di indennizzo per il trasferimento del giocatore in questione al Richiedente il 13 giugno 2007 avrebbe potuto essere interpretato dal richiedente come un intento un'azione che implica da parte del giocatore di lasciare l'attore e di firmare un contratto con il Resistente secondo. 16. Proseguendo, la sezione di cui alla denuncia iniziale del ricorrente che l'approccio della Resistente secondo nel corso del trasferimento previsto del giocatore in questione era illegittimo e in violazione dell'art. 18 par. 3 delle norme vigenti FIFA. 17. A questo proposito, i membri della Camera in un primo momento ha sottolineato che il Resistente seconda presentato la sua proposta per il trasferimento del giocatore al Richiedente il 13 giugno 2007, mentre il contratto di lavoro che alla fine ha firmato con il giocatore le date 27 giugno 2007. Inoltre, il corpo di decidere ha ribadito che a causa della clausola contenuta nel numero IV, punto 8 dell'allegato 3 del contratto di lavoro firmato tra il giocatore e il Richiedente, quest'ultimo non era in grado di negoziare ulteriormente il trasferimento del giocatore ad un terzo club ma poteva limitarsi ad accettare un'offerta di indennizzo per il trasferimento rilevante se questa offerta è pari ad almeno euro 180.000. 18. In considerazione di quanto sopra, dopo aver esaminato i vari aspetti della pretesa del ricorrente e gli argomenti sollevati dal giocatore e il secondo Resistente, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso di respingere la presente domanda. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, club X, è stata respinta. 2. Ai sensi dell'art. 61 par. 1 dello Statuto della FIFA che tale decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al punto 2 delle direttive impartite dal CAS, copia della quale si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve depositare presso la CAS una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno origine al ricorso (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale All.: CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2007-2008) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 15 February 2008, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Carlos Soto (Chile), member Philippe Piat (France), member Philippe Diallo (France), member Mohamed Mecherara (Algeria), member on the claim presented by the club, X, XX, as “Claimant” against the player, Y, XX, as “first Respondent” and the club, Z, ZZ as “second Respondent” regarding a dispute pertaining to breach of contract and inducement to breach of contract arisen between the parties involved. I. Facts of the case 1. On 1 July 2001, the XXn club, X (hereinafter: the Claimant) and the XXn player Y (hereinafter: the Respondent 1 or the player), born on 12 April 1978, concluded an employment contract, valid as from the date of signing the contract until 30 June 2004. By means of two agreements dated 27 May 2004 and 3 January 2006 respectively, the parties mutually covenant to extend the duration of the contract until 30 June 2008. 2. A copy of the employment contract and the two above-mentioned agreements were remitted to the Dispute Resolution Chamber. 3. According to the employment contract, the Respondent 1 was entitled to receive a fixed monthly salary of (XXn) 220. On the occasion of the second extension of the contract’s validity, on 3 January 2006, the two parties signed also an Annex 3 to the contract, which established the Respondent 1’s remuneration for the seasons 2006/2007 and 2007/2008 more detailed. 4. The financial terms of the said Annex 3 were, inter alia, the following: a) The Player shall receive a lump sum payment per season of BGN 10,000 (~USD 7,600) b) The Player shall receive monthly payments partly dependent on the player’s participation in official matches: - BGN 6,500 (~USD 4,812) independent on his participation in official matches - BGN 850 (~USD 629) per match payment 5. Furthermore, and most notably in the present dispute, the Annex 3 to the contract stipulated under number IV point 8 that the XXn club, i.e. the Claimant, obliges itself to release the Respondent 1 in case another XXn or foreign club offers to the Claimant compensation for the transfer of the player in the amount of at least EUR 180,000. 6. On 18 June 2007, the Claimant contacted FIFA and submitted its complaint about the illegitimate approach of the player by the ZZ club, Z (hereinafter: the second Respondent), in the course of an envisaged transfer of the player in question to the aforementioned ZZ club. The Claimant requested that, on the basis of art. 18 par. 3 of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players, appropriate sanctions should be applied against the second Respondent. According to the allegations of the Claimant, the second Respondent had, on 13 June 2007, without previous establishment of any contact and in spite of a valid and binding employment contract existing between the player and the Claimant, transmitted to them an agreement pertaining to the transfer of the player. Moreover, according to the Claimant, the agreement was already signed by the second Respondent, containing particularly the player’s explicit consent for the transfer, and the latter requested the Claimant to sign the relevant agreement concerning the transfer of the player to the second Respondent and to immediately return it by fax. 7. A copy of the relevant transfer agreement was remitted to the Dispute Resolution Chamber. 8. On 27 June 2007, the player signed an employment contract with the second Respondent with a term from 1 July 2007 to 30 June 2010. According to the said contract, the player was inter alia entitled to receive a monthly salary of EUR 28,500. 9. On 13 July 2007, the ZZ Football Federation () contacted FIFA and requested its assistance in obtaining the International Transfer Certificate (ITC) for the player from the XXn Football Union (). 10. Subsequently, on 16 and 25 July 2007, when it became evident that the player signed an employment contract with the second Respondent, the Claimant asked the Dispute Resolution Chamber to determine that the player breached the employment contract he signed with the Claimant without just cause. Therefore, it requested that the player should pay compensation for breach of contract and to impose sporting sanctions on the player. Furthermore, according to the Claimant, the second Respondent should be held jointly and severally liable for the payment of compensation. Finally, the Claimant requested that sporting sanctions should be imposed on the second Respondent for inducement to breach of contract. 11. On 9 August 2007, the Single Judge of the Players’ Status Committee decided that the ZZ could be authorised to provisionally register the player with the second Respondent with immediate effect, pending the outcome of the contractual dispute between the Claimant and the player respectively the second Respondent. 12. As regards again the contractual dispute, the Claimant maintained in particular that, according to art. 16 par. 2 and art. 27 of the Regulations of the for the Status and Transfer of Players, an employment contract between a XXn player and a XXn club can only be terminated by a decision of the “Arbitration Committee of the …” and only if there is just cause for its termination. 13. An excerpt of the said Regulations were remitted to the Dispute Resolution Chamber. 14. Moreover, since the relevant contract had been concluded between a XXn player and a XXn club, the Claimant deems that the jurisdiction to deal with the termination of such contract is incumbent on the …and not FIFA. In view thereof, taking particularly into account that the player did not follow the requirements foreseen by its internal regulations and that therefore the contract it signed with the player in question had never been legally terminated. Moreover, the Claimant stressed that it was not directly contacted by the player personally but only by the second Respondent. 15. What is more, the Claimant stressed that the relevant clause contained in the Annex 3 to the contract raises its effect only between the two parties to the contract and not in favour of a third party, in casu the second Respondent. Moreover, the Claimant emphasised that the relevant clause is clearly not a “indemnity clause for the breach of contract” and does also not stipulate the automatic termination of the contract. The Claimant also stated that through the approach of the player and the second Respondent in the present matter, it was put in a position of “fait accompli”, without having the possibility to negotiate the transfer of the player to the second Respondent. 16. In reply thereto, the player and the second Respondent asked the Dispute Resolution Chamber to reject the claim of the Claimant. 17. In particular, the player and the second Respondent are of the opinion that, in compliance with Annex 3 number IV point 8 of the employment contract the player signed with the Claimant, the player may leave his former club if the latter receives a transfer compensation offer for the transfer of the player from a XXn or a foreign club at a value of at least EUR 180,000. Given that the second Respondent had made such offer of compensation for the transfer of the player in the relevant amount of EUR 180,000 towards the Claimant on 13 June 2007, the contract between the player and the Claimant had been duly terminated. 18. Furthermore, both the player and the second Respondent rejected the allegations with regard to the breach of contract or inducement to breach of contract. According to the player, before having signed a contract with the second Respondent, he asked the Claimant on several occasions for termination of the contract based on the relevant clause in the Annex 3. Subsidiary, the player referred to his legal representative’s correspondence dated 30 July 2007 addressed to the Claimant by means of which he informed the latter about the termination of the contract. 19. The second Respondent and the player denied that a procedure before the …was necessary for the player to terminate the contract with the Claimant, given that the dispute at stake is of an international dimension. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Chamber analysed whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, it referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 18 June 2007, as a consequence the Chamber concluded that the revised Rules Governing Procedures (edition 2005) on matters pending before the decision making bodies of FIFA are applicable to the matter at hand. 2. Subsequently, the members of the Chamber turned their attention to the argument of the Claimant according to which the matter should be dealt with by the competent deciding body at the XXn Football Union and not by FIFA since only the former has jurisdiction to pass a decision pertaining to the termination of an employment contract signed by and between a XXn player and a XXn club. 3. In this respect, the Chamber firstly emphasised that the Claimant, by challenging FIFA’s competence to decide on the present matter, contradicts its own actions. In fact, it was actually the Claimant who sought FIFA’s intervention in this matter. The Claimant’s request initially only addressed the second Respondent’s behaviour in the course of the envisaged transfer of the player in question before subsequently also taking into account the player’s alleged misconduct, i.e. the breach of contract without just cause. Furthermore, the Chamber referred the parties involved to art. 24 par. 1 (in combination with art. 22a), according to which FIFA and thus the Dispute Resolution Chamber are inter alia competent for disputes between clubs and players relating to the maintenance of contractual stability if there has been an ITC (International Transfer Certificate) request and if there is a claim from an interested party relating to this ITC request, in particular regarding its issuance, sporting sanctions or compensation for breach of contract. 4. In light of the above, the members of the Chamber held that they could not back the Claimant’s argument related to the Dispute Resolution Chamber’s lack of competence and thus confirmed having jurisdiction to pass a decision in the present matter involving a XXn club on the one hand and a XXn player and a ZZ club on the other hand. 5. Having established its competence to deal with the present dispute, the Dispute Resolution Chamber analyzed with edition of the Regulations for the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. 6. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the relevant contract at the basis of the present dispute was signed on 5 February 2007 and the claim was lodged at FIFA on 17 September 2007. In view of the aforementioned, the Chamber concluded that the 2005 edition of the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (hereinafter; the Regulations) are applicable on the case at hand as to the substance. 7. Entering into the substance of the matter, the members of the Chamber then began by acknowledging the above-mentioned facts and documentation contained in the file. In particular, the Chamber remarked that the player Y and the Claimant had signed an employment contract valid from 1 July 2001 until 30 June 2004 and that, at a later date, the aforementioned parties twice agreed on a mutual basis to extend the duration of the contract until 30 June 2008. 8. Subsequently, the members referred to the Claimant’s allegations according to which the player had breached the employment contract by signing a new employment contract with the second Respondent on 27 June 2007. 9. In this context, the Chamber noted the first and second Respondent’s statements of defence, which is that the player was free to leave the Claimant and enter into a new contract with the second Respondent, since the latter offered the Claimant, in conformity with the relevant clause in the employment contract signed between the player and the Claimant, compensation of EUR 180,000. 10. In view of the above divergent statements of the parties involved, the members of the Chamber held that the particular clause to which the parties refer and which appears to form the basis of the present contractual dispute between the player and the second Respondent on the one hand and the Claimant on the other is laid down in Annex 3 to the employment contract signed between the Claimant and the first Respondent. 11. The Chamber therefore proceeded to closely examine the contents of the relevant clause contained in number IV point 8 of the Annex 3 of the employment contract signed between the player and the Claimant. To this end, the Chamber consulted the translation of the relevant original Annex 3 submitted by the second Respondent. The Chamber noted that the translation of the documents submitted by the second Respondent was not contested by the Claimant. According to the aforementioned translation, the clause in question states that the Claimant is obliged to release the player if another XXn or foreign club offers the Claimant compensation of EUR 180,000 for the transfer of the player. 12. Having thoroughly examined the above-mentioned disputed clause, the members of the Chamber held that this clause does not leave scope for interpretation but appears to have been drafted quite precisely. In fact, the Chamber deemed it clear that if the Claimant were to receive an offer of compensation from any club for the transfer of the player, and should the player wish to change club, the Claimant would be obliged [emphasis added] to release the player to change club. In the Chamber’s point of view, the wording of this clause in particular prevents the Claimant from opposing the transfer of the player in question to the prospective new club if the prospective new club offers compensation of at least EUR 180,000 to the Claimant for the transfer of the player. 13. Furthermore, the Chamber referred to the Claimant’s objection that this clause applies only to the two parties to the contract and not to a third party as in casu the second Respondent. 14. In this context, the members deemed the position of the Claimant too formalistic in that the player himself cannot offer his former club compensation for his possible transfer but rather it is always the new club which offers compensation for the transfer of a player to his previous club. Thus, in order to exercise the option provided for in this clause, the relevant offer of compensation must also come from the player’s prospective new club. Moreover, the Chamber took the view that the Claimant contradicts itself again as, on the one hand, it maintains that the player’s prospective new club must contact it prior to any transfer of the player in order to negotiate the terms of the transfer and, on the other hand, it deems that the relevant clause in the contract applies only to the two parties to the contract, i.e. the Claimant and the player, and not to any third party. 15. With respect to the aforesaid, and regarding the player’s intention to leave the Claimant and offer his services to the second Respondent, the Chamber explained that the offer of compensation for the transfer of the player in question to the Claimant on 13 June 2007 could have been interpreted by the Claimant as an action implying intent on the player’s part to leave the Claimant and to sign a contract with the second Respondent. 16. Continuing, the Chamber referred to the Claimant’s initial complaint that the second Respondent’s approach in the course of the envisaged transfer of the player in question was illegitimate and in violation of art. 18 par. 3 of the applicable FIFA regulations. 17. In this respect, the members of the Chamber at first emphasised that the second Respondent submitted its proposal for the transfer of the player to the Claimant on 13 June 2007 whereas the employment contract it eventually signed with the player dates 27 June 2007. Moreover, the deciding body reiterated that due to the relevant clause contained in number IV point 8 of Annex 3 of the employment contract signed between the player and the Claimant, the latter was not in a position to further negotiate the transfer of the player to a third club but could merely accept an offer of compensation for the relevant transfer if this offer amounted to at least EUR 180,000. 18. In view of all the above, having examined the various aspects of the Claimant’s claim and the arguments raised by the player and the second Respondent, the Dispute Resolution Chamber decided to reject the present claim. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, club X , is rejected. 2. According to art. 61 par. 1 of the FIFA Statutes this decision may be appealed before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receiving notification of this decision and has to contain all elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for the filing of the statement of appeal, the appellant shall file with the CAS a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Encl: CAS directives
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