F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 marzo 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Mick McGuire (Inghilterra), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Mario Gallavotti (Italia), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (Emirati Arabi Uniti), membro del reclamo presentato dal giocatore, X, rappresentata dalla signora M , avvocato, querelanti nei confronti del club, Y, come convenuto in vista di un lavoro-correlato disputa contrattuale tra il giocatore e il club. I. Fatti della controversia

F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2007-2008) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 28 marzo 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Mick McGuire (Inghilterra), membro Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Mario Gallavotti (Italia), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (Emirati Arabi Uniti), membro del reclamo presentato dal giocatore, X, rappresentata dalla signora M , avvocato, querelanti nei confronti del club, Y, come convenuto in vista di un lavoro-correlato disputa contrattuale tra il giocatore e il club. I. Fatti della controversia 1. Il giocatore, X, e il club, Y, ha firmato un contratto di lavoro e "Schedule Contract calciatore" a (in prosieguo: Schedule), nessuno dei quali reca una data di firma, in base alla quale il giocatore ha diritto a ricevere il totale importo netto di euro 550.000 come segue: a firma-sul prezzo di euro 137.500 e 12 stipendi mensili di euro 34.375 a decorrere dal luglio 2006 al giugno 2007. 2. Inoltre, secondo il calendario il giocatore ha diritto al bonus di performance, alloggio (non specificato), un auto (non specificato) e sei business class biglietti aerei andata e ritorno per il giocatore e la sua famiglia. 3. Il contratto di lavoro si riferisce alla programmazione come un allegato al suo articolo 4 par. 1 che fare con gli obblighi del club in materia di remunerazione del giocatore. 4. L'articolo 9 del contratto di lavoro prevede che il contratto inizia il 1 ° luglio 2006 e termina il 30 giugno 2007. 5. Lire. d) del Programma stabilisce che il contratto è per un periodo di 2 anni a partire dalla stagione 2006/07 alla stagione 2007/08 allo stesso livello di retribuzione. Si stabilisce inoltre che "Ma se il livello delle prestazioni del giocatore non è soddisfacente entro la fine del primo anno, il Club si riserva il diritto di recedere dal contratto senza continuare il contratto per un secondo anno, senza dover pagare il Player alcun compenso per la stessa ". 6. L'articolo 10 par. 3 del contratto di lavoro recita: "Quando la cessazione del Contratto non è dovuta ad una causa giusta o un reciproco accordo tra le parti interessate, il Club o il giocatore ha il diritto di ricevere da l'altra parte in violazione della Contratto una compensazione per un importo di EUR 68.750 (US Dollars Sixty Eight Thousand Seven Hundred Fifty solo) ". 7. Con lettera del 30 novembre 2006, notificata il giocatore Y per iscritto la cessazione immediata del contratto di lavoro in conformità con l'articolo 10 par. 3 sottolineando che il giocatore sarà pagato il compenso di euro 68.750. In questa lettera, Y sottolinea che ai sensi dell'articolo 54 della legge nationl del lavoro alcun risarcimento a tutti è dovuta al giocatore e che, dato il giocatore cinque sospensione partita dalla Federcalcio di Y il club ha il diritto di sanzionare il giocatore con l'espulsione dal club senza pagare alcun indennizzo (in riferimento all'articolo 5 par. 1 lit c) del contratto di lavoro). 8. Il 2 febbraio 2007, il giocatore ha firmato un contratto di lavoro con la squadra Z valida dal 1 ° febbraio 2007 fino al 31 maggio 2008, una copia del quale è stata presentata alla FIFA. 9. Il 7 febbraio 2007, il giocatore ha presentato un reclamo formale contro Y davanti alla Camera di Risoluzione delle Controversie sostenendo che il club ha agito in violazione del contratto di lavoro senza giusta causa durante il corso della stagione ed entro il periodo protetto. Egli sostiene che, pertanto, il danno che ha subito è superiore al salario di compensazione 2 mesi contenuta nel contratto di lavoro. Di conseguenza, X chiede il risarcimento per violazione del contratto per un importo di stipendio (fino alla scadenza del suo contratto sulla base di due anni di 17 mesi di validità), pari a 584.375, e chiede che il club essere sanzionato ai sensi dell'articolo 17 par . 4 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori. 10. Secondo il giocatore, a partire dal 11 dicembre 2006, il club gli aveva impedito di formazione e bandito da lui delle infrastrutture del club, che azioni costituiscono una violazione degli obblighi contrattuali del club C ui all'articolo 5 del contratto di lavoro. 11. X afferma che, dopo aver messo il club adempie ai suoi obblighi contrattuali nei confronti del suo stipendio di dicembre 2006 e il divieto da parte del club il 9 gennaio 2007, è stato informato dal club che una notifica scritta di risoluzione del contratto di lavoro era stato inviato a lui che è rimasta presso l'ufficio postale a Doha. X afferma che prese il (v. sopra), lettera del 30 novembre 2006, 9 gennaio 2007. 12. Per quanto riguarda le ragioni del club Risolvere il contratto di lavoro, il giocatore afferma che una presunta mancanza di prestazioni o di una presunta sospensione di 5 partite sono valide ragioni per porre fine ad un contratto di lavoro. A questo proposito, il giocatore mette in evidenza che anche il club potrebbe aver ritenuto che tali ragioni non costituiscono una giusta causa, dato che richiama l'articolo 10 par. 3 del contratto di lavoro. 13. Il giocatore sottolinea che il club ha rescisso il contratto durante il corso della stagione e si riferisce all'articolo 16 del Regolamento FIFA sullo status e il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) (in prosieguo: Regolamento). Egli fa inoltre riferimento all'articolo 17 del Regolamento in materia di stabilità contrattuale e il risarcimento per violazione del contratto, sottolineando che l'importo del risarcimento di due mesi di stipendio, pari a 68.750, contenuta nel contratto di lavoro è in contraddizione con lo spirito del norme relative alla stabilità contrattuale. Pertanto, egli sostiene che l'importo della compensazione incluso nel contratto di lavoro non si tiene conto. 14. X sostiene che in conformità con l'allegato il relativo contratto è stato concluso per un periodo di due anni di tempo. 15. In risposta alla domanda, con riferimento all'articolo 9 del contratto di lavoro, il primo club T utto respinge la posizione del giocatore sul periodo di validità del contratto di lavoro affermando che era valida fino al 30 giugno 2007, come stabilito nel contratto di lavoro. Y riconosce che la pianificazione si riferisce a una validità anche per la stagione 2007/08, ma fa notare che, secondo lit. d) del Schedule il club potrebbe risolvere il contratto se le prestazioni del giocatore non sarebbe soddisfacente entro la fine del primo anno 2006/07 "senza dover pagare alcun compenso al giocatore". 16. Y sostiene di aver deciso di risolvere il contratto di lavoro dopo la X era stato sanzionato due volte dalla Federcalcio Y (YFA) per un totale di 5 partite. Essa afferma di aver inviato la relativa notifica della rescissione del contratto al giocatore per posta raccomandata dopo che il giocatore ha rifiutato di riceverlo a mano. 17. Y sostiene, inoltre, la risoluzione del contratto di lavoro sulla base del suo articolo 10 par. 3 sottolineando che questo articolo, che stabilisce un risarcimento per la rescissione anticipata del contratto di lavoro per un importo di euro 68.750, è pienamente reciproca concedere gli stessi diritti ad entrambe le parti contrattuali. 18. Per quanto riguarda la validità di questa clausola di compensazione, il club richiama la decisione presa dalla Camera di Risoluzione delle Controversie in materia del giocatore, S vs Y, l'articolo 17 par. 1 del Regolamento che stabilisce che l'indennizzo per violazione del contratto deve essere calcolato tenendo anche conto di alcuni fattori e criteri "se non diversamente previsto nel contratto", e il commento il Regolamento emanato dalla FIFA sottolineando che il "buy-out "clausola del contratto di lavoro alla base della presente controversia è anche a favore del club per dare maggiore validità giuridica alla sua disposizione. 19. Y riconosce che, ovviamente, non ha pagato lo stipendio del giocatore per dicembre 2006 e afferma che ha pagato la compensazione di cui sopra pari a EUR 68.750 al giocatore. 20. Tuttavia, il club è del parere che ai sensi dell'articolo 54 della legge nazionale del lavoro, cui il diritto nazionale considera applicabile al caso in questione, il giocatore non aveva diritto ad un indennizzo finanziario, come ha fornito i suoi servizi al club per cinque mesi soltanto. 21. Il club fa inoltre riferimento a obblighi contrattuali del giocatore di cui all'articolo 2 par. 1, par. 2 del contratto di lavoro, in base alla quale il giocatore "impegni .. ad astenersi da qualsiasi condotta che possa in generale essere dannoso per il club, in particolare, prima e durante gli eventi in cui il club partecipa ". Inoltre, "... il giocatore è soggetto ai seguenti obblighi specifici ...; h) Comportarsi in maniera sportiva verso chiunque sia coinvolto in una partita o un allenamento, e, in particolare, ad accettare le decisioni prese dagli arbitri o assistenti arbitrali durante la una partita senza protestare. "22. Y si riferisce anche all'articolo 5 par. 1, lettera c) del contratto di lavoro che prevede che il giocatore può essere espulso dal club in caso di violazione da parte del giocatore di uno qualsiasi dei suoi obblighi contrattuali. 23. In considerazione di quanto sopra, Y chiede che le pretese sia del giocatore finanziari e sportivi essere respinto. 24. X insiste sul fatto che il relativo contratto aveva validità di 2 anni a partire dalla stagione 2006/07 facendo riferimento alla clausola in allegato al contratto (Schedule). Fu solo in caso di prestazione insoddisfacente dal giocatore che il club ha avuto la possibilità di porre fine al contratto di lavoro. La validità di tale clausola è comunque in discussione da parte del giocatore. 25. Inoltre, il contratto è stato risolto dal club durante il periodo protetto e durante la stagione sportiva. Il giocatore rifiuta che il club ha diritto di recedere dal contratto in qualsiasi momento alla luce della clausola di compensazione contrattuale. L'inclusione di una clausola di compensazione in un contratto di lavoro non può impedire le disposizioni del regolamento FIFA venga applicata, soprattutto relativi al periodo protetto e l'interdizione di rescindere un contratto durante la stagione sportiva (cfr. articolo 16 del Regolamento). La risoluzione del contratto da parte del club durante la stagione ha causato un danno al giocatore che è molto superiore alla clausola di compensazione contrattuale, corrispondente a 2 mesi 'stipendio. 26. Il club, da parte sua, insiste sul fatto che l'articolo 9 del contratto di lavoro stabilisce chiaramente che il contratto è valido dal 1 ° luglio 2006 al 30 giugno 2007. Spiega che le parti hanno concordato sulla prospetto allegato al contratto di lavoro a governare solo gli aspetti finanziari del rapporto di lavoro e non altre condizioni contrattuali, quali la durata contrattuale. 27. Gli stati del club, inoltre, che ai sensi dell'articolo 10, par. 3 del contratto di lavoro aveva il diritto di risolvere il contratto di lavoro il risarcimento giocatore di EUR 68.750. Il club richiama l'attenzione sul fatto che il giocatore già ricevuto l'importo di euro 137.500 come una firma, sul prezzo in aggiunta agli stipendi mensili fino a novembre 2006. 28. Y ancora una volta fa riferimento all'articolo 54 della legge nazionale del lavoro e sostiene che, ai sensi dell'articolo 17 del Regolamento di compensazione per violazione del contratto deve essere calcolato tenendo in debita considerazione prima di tutto per la legge del paese in questione, vale a dire del diritto nazionale. 29. Se non la posizione del club considerata valida allora Y richiama l'attenzione sul fatto che il giocatore ha firmato con un altro club a seguito della quale si stava guadagnando un reddito solo 2 mesi dopo la cessazione del suo contratto con Y e si riferisce alla giurisprudenza della FIFA e della Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS) alla luce di articolo 337c del Codice svizzero delle obbligazioni. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare il caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 7 febbraio 2007. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie, edizione 2005 (di seguito: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. articolo 18 comma 2 e 3 delle norme procedurali.). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'articolo 3, par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che, ai sensi dell'articolo 24 par. 1 in combinazione con l'articolo 22 acceso. b del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008) la Camera di Risoluzione delle controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra uno .. giocatore e un .. club. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che, ai sensi dell'articolo 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008) e considerando che la presente domanda è stata presentata il 7 febbraio 2007 e il contratto alla base della controversia è stato firmato nell'estate 2006, la versione precedente del regolamento (edizione 2005, in prosieguo: Regolamento) è applicabile alla questione in mano a conoscere del merito. 4. Una volta che la sua competenza ed i regolamenti applicabili sono stati quindi stabiliti, la Camera di Risoluzione delle Controversie è andato a trattare con la sostanza del caso. I membri della Camera preso atto che l'attore e il convenuto aveva firmato un contratto di lavoro, che, secondo l'attore, è stato violato dal Resistente senza giusta causa durante il periodo protetto. Quindi, X sostiene che il danno che ha subito è superiore a un risarcimento stipendio i 2 mesi di cui all'articolo 10, par. 3 del contratto di lavoro. Il Richiedente ritiene che la compensazione di cui al suddetto articolo 10 par. 3 del contratto di lavoro non si tiene conto, in quanto, così l'attore, va contro lo spirito delle norme FIFA in materia di stabilità contrattuale. Il Resistente, da parte sua, non nega che unilateralmente risolto il contratto di lavoro pertinenti, ma insiste, tra l'altro che la detta clausola contrattuale, 10 par. 3 è valido e dovrebbe trovare applicazione. 5. Tenendo conto di tali circostanze essenziali e, in particolare, la posizione delle parti in conflitto l'applicazione e il contenuto di detto articolo 10 par. 3 del contratto di lavoro pertinenti, i membri della Camera hanno concordato di concentrarsi in primo luogo la loro attenzione su tale clausola contrattuale. 6. I membri ricordato che l'articolo 10 par. 3 del contratto di lavoro recita: "Quando la cessazione del Contratto non è dovuta ad una causa giusta o un reciproco accordo tra le parti interessate, il Club o il giocatore ha il diritto di ricevere da l'altra parte in violazione della Contratto una compensazione per un importo di EUR 68.750 (US Dollars Sixty Eight Thousand Seven Hundred Fifty solo) ". 7. La Camera ha riconosciuto che il detto articolo non sembra includere qualsiasi diritto di recedere dal rapporto contrattuale tra le parti, tuttavia, la clausola di cui sopra prevede chiaramente le conseguenze in caso di cessazione del contratto di lavoro senza giusta causa da una delle partiti, cioè, determina l'importo del risarcimento a carico della parte in violazione del contratto per l'altra parte. Inoltre, la Camera ha stabilito che la clausola è pienamente pertinente reciproca concessione dei medesimi diritti alle parti contrattuali. Inoltre, l'inclusione di una clausola di risarcimento relativa alla violazione del contratto in un contratto di lavoro in linea di principio non viola i regolamenti. Al contrario, l'articolo 17 par. 1 del Regolamento consente esplicitamente le parti di un contratto di lavoro concluso tra un giocatore professionista e un club prevedere l'importo della compensazione da versare da parte inadempiente il contratto senza giusta causa all'altra parte. 8. In considerazione di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che la clausola di 10 par. 3 del contratto di collocamento competente deve essere considerato come valido e con pieno effetto. 9. In prosecuzione, il corpo si rivolse a decidere la posizione del Resistente, secondo la quale è stato effettivamente il diritto di rescindere il contratto con il giocatore senza dover pagare alcun risarcimento, dal momento che il giocatore non aveva rispettato i suoi obblighi contrattuali. A questo proposito, il club si riferisce all'articolo 5 par. 1 lit. c) del contratto di lavoro e l'articolo 54 del diritto del lavoro nazionale. Eppure, d'altro canto, il club ha accettato di pagare l'indennizzo previsto dal contratto di lavoro per i casi di violazione ingiustificata del contratto al giocatore. 10. Alla luce di questa posizione contraddittoria, la Camera ha ritenuto che nessuna giusta causa per la rescissione anticipata del contratto di lavoro da parte del club è stata sufficientemente specificata. In particolare, l'organismo decide era ansioso di sottolineare che per la sua accettazione a pagare un risarcimento e in riferimento nella sua lettera del 30 novembre 2006 all'articolo 10, par. 3 del contratto di lavoro, il club aveva implicitamente riconosciuto che non aveva alcuna giusta causa di recedere dal contratto di lavoro. 11. A causa dei suddetti fatti, la Camera ha concluso che il Resistente aveva risolto il relativo contratto di lavoro il 30 novembre 2006 senza giusta causa, le conseguenze dei quali hanno validamente stata concordata tra le parti di cui all'articolo 10 par. 3 del contratto di lavoro pertinenti. 12. Alla luce della conclusione della Camera, secondo cui la pertinente clausola 10 par. 3 del contratto di lavoro è valido e trova piena applicazione, i membri della Camera hanno convenuto che non c'era bisogno di entrare in posizioni contrastanti delle parti per quanto riguarda la durata del contratto di lavoro pertinenti. Eppure, si è ritenuto opportuno ricordare che un livello insufficiente di prestazioni è, come regola generale, non giusta causa per rescindere un contratto di lavoro. Pertanto, qualsiasi tale clausola contenuta in un contratto tra un giocatore professionista e un club può, in linea di principio, non è accettabile dal momento che è da considerarsi come potestativa. 13. Tornando alla dichiarazione del giocatore che il pregiudizio che ha sofferto per la risoluzione del contratto di lavoro da parte del club era molto maggiore di un indennizzo lo stipendio del contratto due mesi, per il buon ordine delle cose solo, la Camera ha ritenuto adatta a sottolineare che l'attore aveva trovato una nuova occupazione a partire dal 1 ° febbraio 2007 il ricorrente era stato in ricezione di tutta la firma-sul prezzo da Y. 14. Inoltre, e con riferimento alle argomentazioni del giocatore che riguardano l'articolo 16 del Regolamento, il corpo decide chiarito che la clausola deve sempre essere visto in relazione a due situazioni particolari previste dal Regolamento. In primo luogo, la cessazione di un contratto per giusta causa sportiva e, dall'altro, la risoluzione del contratto dopo il periodo protetto da un giocatore. Dal momento che nessuna di queste circostanze, si applica alla materia in questione, anche l'articolo 16 del Regolamento non ha bisogno di essere ulteriormente presi in considerazione. 15. A causa di tutto quanto sopra e tenuto conto che il giocatore non aveva negato di aver ricevuto la compensazione contrattuale di 68.750 euro, la Camera ha deciso di respingere le conclusioni del giocatore. ** III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, il giocatore, X, viene rifiutato. ** Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Secondo l'articolo 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Markus Kattner Vice Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2007-2008) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 28 March 2008, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Mick McGuire (England), member Rinaldo Martorelli (Brazil), member Mario Gallavotti (Italy), member Essa M. Saleh Al-Housani (United Arab Emirates), member on the claim presented by the player, X, represented by Mrs M, lawyer as Claimant against the club, Y, as Respondent regarding an employment-related contractual dispute between the player and the club. I. Facts of the case 1. The player, X, and the club, Y, signed an employment contract and a “Football Player’s Contract Schedule” (hereinafter: Schedule), none of which bears a date of signature, in accordance with which the player is entitled to receive the total net amount of EUR 550,000 as follows: a signing-on fee of EUR 137,500 and 12 monthly salaries of EUR 34,375 as from July 2006 until June 2007. 2. In addition, according to the Schedule the player is entitled to performance related bonuses, accommodation (not specified), a car (not specified) and six business class return air tickets for the player and his family. 3. The employment contract refers to the Schedule as an attachment in its article 4 par. 1 dealing with the club’s obligations relating to the player’s remuneration. 4. Article 9 of the employment contract stipulates that the contract begins on 1 July 2006 and terminates on 30 June 2007. 5. Lit. d) of the Schedule stipulates that the contract is for a period of 2 years starting from the 2006/07 season to the 2007/08 season at the same level of remuneration. It further stipulates that “But if the Player’s performance level is not satisfactory by the end of the first year, the Club reserves the right to terminate the contract without continuing the contract for a second year, without having to pay the Player any compensation for the same”. 6. Article 10 par. 3 of the employment contract reads as follows: “When the termination of the Contract is not due to a just cause or a mutual agreement between the Parties concerned, the Club or the Player shall be entitled to receive from the other party in breach of the Contract a compensation for an amount of EUR 68,750 (US Dollars Sixty Eight Thousand Seven Hundred Fifty Only)”. 7. By letter dated 30 November 2006, Y notified the player in writing of the immediate termination of the employment contract in accordance with its article 10 par. 3 pointing out that the player will be paid the EUR 68,750 compensation. In this letter, Y emphasises that according to article 54 of nationl labour law no compensation at all shall be payable to the player and that given the player’s five match suspension by the Football Association of Y the club is entitled to sanction the player with the expulsion from the club without paying any compensation (referring to article 5 par. 1 lit c) of the employment contract). 8. On 2 February 2007, the player signed an employment contract with the club Z valid from 1 February 2007 until 31 May 2008, a copy of which was submitted to FIFA. 9. On 7 February 2007, the player lodged a formal claim against Y in front of the Dispute Resolution Chamber maintaining that the club acted in breach of the employment contract without just cause during the course of the season and within the protected period. He maintains that, therefore, the damage that he suffered is higher than the 2 months salary compensation contained in the employment contract. Consequently, X claims compensation for breach of contract amounting to 17 months’ salary (until the expiry of his contract on the basis of a two years’ validity), i.e. EUR 584,375, and asks that the club be sanctioned in accordance with article 17 par. 4 of the Regulations for the Status and Transfer of Players. 10. According to the player, as of 11 December 2006, the club had prevented him from training and banned him from the club’s infrastructure, which actions constitute a breach of the club’s contractual obligations set out in article 5 of the employment contract. 11. X asserts that after having put the club in default of its contractual obligations with respect to his December 2006 salary and ban from the club on 9 January 2007, he was informed by the club that a written notice of termination of the employment contract had been sent to him which remained at the post office in Doha. X asserts that he picked up the (above-mentioned) letter dated 30 November 2006 on 9 January 2007. 12. With respect to the club’s reasons to terminate the employment contract, the player affirms that an alleged lack of performance or an alleged 5 match suspension are no valid reasons to terminate an employment contract. In this regard, the player highlights that even the club might have considered that such reasons do not constitute a just cause, given that it invokes article 10 par. 3 of the employment contract. 13. The player points out that the club terminated the contract during the course of the season and refers to article 16 of FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) (hereinafter: Regulations). He also refers to article 17 of the Regulations relating to contractual stability and compensation for breach of contract, pointing out that the amount of compensation of two months’ salary, i.e. EUR 68,750, contained in the employment contract is in contradiction with the spirit of the rules relating to contractual stability. Therefore, he maintains that the compensation amount included in the employment contract shall be disregarded. 14. X claims that in accordance with the Schedule the relevant contract was concluded for a two years’ period of time. 15. In reply to the claim, referring to article 9 of the employment contract, the club first of all rejects the player’s position on the period of validity of the employment contract asserting that it was valid until 30 June 2007 as set out in the employment contract. Y acknowledges that the Schedule refers to a validity also for the 2007/08 season, but points out that according to lit. d) of the Schedule the club could terminate the contract if the player’s performance would not be satisfactory by the end of the first year 2006/07 “without having to pay the player any compensation”. 16. Y maintains that it decided to terminate the employment contract after X had been sanctioned twice by the Football Association of Y (YFA) for a total of 5 matches. It asserts having sent the relevant notification of contract termination to the player by registered mail after the player refused to receive it by hand. 17. Y further maintains having terminated the employment contract on the basis of its article 10 par. 3 pointing out that this article, which establishes compensation for the early termination of the employment contract in the amount of EUR 68,750, is fully reciprocal granting the same rights to both contractual parties. 18. With respect to the validity of this compensation clause, the club invokes the decision passed by the Dispute Resolution Chamber in the matter of the player, S vs Y, article 17 par. 1 of the Regulations which establishes that compensation for breach of contract shall be calculated with due consideration for certain factors and criteria “unless otherwise provided for in the contract”, and the Commentary on the Regulations issued by FIFA pointing out that the “buy- out” clause in the employment contract at the basis of the present dispute is also in favour of the club to give more legal validity to its provision. 19. Y acknowledges that it obviously did not pay the player’s salary for December 2006 and asserts that it has paid the aforementioned compensation of EUR 68,750 to the player. 20. Nonetheless, the club is of the opinion that according to article 54 of national labour law, which national law it considers to be applicable to the case at hand, the player was not entitled to receive any financial compensation, as he provided his services to the club for five months only. 21. The club further refers to the player’s contractual obligations contained in article 2 par. 1 and par. 2 of the employment contract, in accordance with which the player “pledges .. to refrain from doing anything which could generally be detrimental to the club, in particular, before and during events in which the club participates”. Furthermore, “… the player is subject to the following specific obligations …; h) To behave in a sporting manner towards anyone involved in a match or training session, and, in particular, to accept the decisions taken by the referee or assistant referees during a match without protest.” 22. Y also refers to article 5 par. 1 lit c) of the employment contract which stipulates that the player may be expulsed by the club in the event of a violation by the player of any of his contractual obligations. 23. On account of the above, Y asks that both the player’s financial and sportive claims be dismissed. 24. X insists that the relevant contract had a 2 years’ validity starting from the 2006/07 season referring to the relevant clause in the annex to the contract (Schedule). It was only in the event of unsatisfying performance by the player that the club had the possibility to put an end to the employment contract. The validity of that clause is anyhow questioned by the player. 25. Furthermore, the contract was terminated by the club during the protected period and during the sportive season. The player rejects that the club was entitled to terminate the contract at any time in the light of the contractual compensation clause. The inclusion of a compensation clause in an employment contract cannot prevent the provisions of the FIFA Regulations from being applied, especially relating to the protected period and the interdiction to terminate a contract during the sportive season (cf. article 16 of the Regulations). The termination of the contract by the club during the season has caused a prejudice to the player which is much higher than the contractual compensation clause corresponding to 2 months’ salary. 26. The club, for its part, insists that article 9 of the employment contract clearly establishes that the contract is valid from 1 July 2006 until 30 June 2007. It explains that the parties agreed upon the Schedule attached to the employment contract to only govern the financial aspects of the labour relationship and not any other contractual conditions such as contractual duration. 27. The club further states that in accordance with article 10 par. 3 of the employment contract it was entitled to terminate the employment contract paying the player compensation of EUR 68,750. The club draws the attention to the fact that the player already received the amount of EUR 137,500 as a signing-on fee in addition to the monthly salaries until November 2006. 28. Y once more refers to article 54 of national labour law and maintains that according to article 17 of the Regulations compensation for breach of contract shall be calculated with due consideration first of all for the law of the country concerned, i.e. national law. 29. Should the club’s position not be considered valid then Y draws the attention to the fact that the player signed on with another club as a result of which he was earning an income only 2 months after the termination of his contract with Y and refers to the jurisprudence of FIFA and the Court of Arbitration for Sport (CAS) in the light of article 337c of the Swiss Code of Obligation. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 7 February 2007. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber, edition 2005 (hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. article 18 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to article 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with article 24 par. 1 in combination with article 22 lit. b of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008) the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a .. player and a .. club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with article 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008) and considering that the present claim was submitted on 7 February 2007 and the contract at the basis of the dispute was signed in summer 2006, the previous version of the regulations (edition 2005; hereinafter: Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. Once its competence and the applicable Regulations were thus established, the Dispute Resolution Chamber went on to deal with the substance of the case. The members of the Chamber duly noted that the Claimant and the Respondent had signed an employment contract, which, according to the Claimant, was breached by the Respondent without just cause during the protected period. Therefore, X maintains that the damage that he suffered is higher than the 2 months’ salary compensation contained in article 10 par. 3 of the employment contract. The Claimant deems that the compensation contained in the said article 10 par. 3 of the employment contract shall be disregarded, since, so the Claimant, it goes against the spirit of the FIFA rules relating to contractual stability. The Respondent, for its part, does not deny that it unilaterally terminated the pertinent employment contract, but insists inter alia that the said contractual clause 10 par. 3 is valid and should find application. 5. Taking into account these essential circumstances and, in particular, the parties’ conflicting position on the application and contents of the said article 10 par. 3 of the pertinent employment contract, the members of the Chamber agreed to firstly focus their attention on such contractual clause. 6. The members recalled that article 10 par. 3 of the employment contract reads as follows: “When the termination of the Contract is not due to a just cause or a mutual agreement between the Parties concerned, the Club or the Player shall be entitled to receive from the other party in breach of the Contract a compensation for an amount of EUR 68,750 (US Dollars Sixty Eight Thousand Seven Hundred Fifty Only)”. 7. The Chamber acknowledged that the said article does not appear to include any right to terminate the contractual relationship between the parties, however, the aforementioned clause clearly provides for the consequences in the event of the termination of the employment contract without just cause by either of the parties, i.e., it determines the amount of compensation payable by the party in breach of the contract to the other party. In addition, the Chamber established that the pertinent clause is fully reciprocal granting the same rights to the contractual parties. Moreover, the inclusion of a compensation clause relating to breach of contract in an employment contract in principle does not violate the Regulations. On the contrary, article 17 par. 1 of the Regulations explicitly allows the parties to an employment contract concluded between a professional player and a club to provide for the amount of compensation to be paid by the party breaching the contract without just cause to the other party. 8. On account of the above, the Dispute Resolution Chamber concluded that the clause 10 par. 3 of the relevant employment contract has to be considered as valid and with full effect. 9. In continuation, the deciding body turned to the Respondent’s position, according to which it was actually entitled to terminate the contract with the player without having to pay any compensation, since the player had not respected his contractual obligations. In this respect, the club refers to article 5 par. 1 lit. c) of the employment contract and article 54 of national labour law. Yet, on the other hand, the club accepted to pay the compensation provided for in the employment contract for cases of unjustified breach of contract to the player. 10. In view of this contradictory position, the Chamber deemed that no just cause for the early termination of the employment contract by the club was sufficiently specified. In particular, the deciding body was eager to emphasise that by its acceptance to pay compensation and referring in its letter of 30 November 2006 to article 10 par. 3 of the employment contract, the club had implicitly recognised that it did not have any just cause to terminate the employment contract. 11. On account of the above-mentioned facts, the Chamber concluded that the Respondent had terminated the relevant employment contract on 30 November 2006 without just cause, the consequences of which have validly been agreed upon between the parties in article 10 par. 3 of the pertinent employment contract. 12. In the light of the Chamber’s conclusion that the pertinent clause 10 par. 3 of the employment contract is valid and finds full application, the members of the Chamber agreed that there was no need to enter into the parties’ conflicting positions as regards the duration of the pertinent employment contract. Yet, it was deemed appropriate to recall that an unsatisfactory level of performance is, as a general rule, no just cause to terminate an employment contract. Therefore, any such clause contained in a contract between a professional player and a club can, in principle, not be acceptable since it is to be considered as being potestative. 13. Reverting to the player’s statement that the prejudice that he suffered from the termination of the employment contract by the club was much greater than the contractual two months’ salary compensation, for the sake of good order only, the Chamber deemed it fit to point out that the Claimant had found new employment as of 1 February 2007 and the Claimant had been in receipt of the entire signing-on fee from Y. 14. Moreover, and referring to the player’s arguments pertaining to article 16 of the Regulations, the deciding body clarified that the relevant clause always needs to be seen in connection with two particular situations provided for by the Regulations. First, the termination of a contract for sporting just cause and, second, the termination of a contract after the protected period by a player. Since none of these circumstances apply to the matter at stake, also article 16 of the Regulations does not need to be further taken into account. 15. On account of all of the above and bearing in mind that the player had not denied having received the contractual compensation of EUR 68,750, the Chamber decided to reject the player’s claim. ** III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, the player, X, is rejected. ** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to article 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Markus Kattner Deputy Secretary General Encl. CAS directives _________________________________
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