F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie ha servito 25 agosto 2006, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Michele Colucci (Italia), membro Carlos Soto (Cile), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Mecherara Mohamed (Algeria), un membro di una denuncia presentata dal Giocatore A, i richiedenti contro il Club B, il convenuto contrattuale relativa ad una controversia sorta tra l’attore e convenuto.
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie ha servito 25 agosto 2006, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Michele Colucci (Italia), membro Carlos Soto (Cile), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Mecherara Mohamed (Algeria), un membro di una denuncia presentata dal Giocatore A, i richiedenti contro il Club B, il convenuto contrattuale relativa ad una controversia sorta tra l'attore e convenuto. I. Infatti 1. 16 Agosto 2004, il giocatore A (in prosieguo: il giocatore) e il club di B (in prosieguo: il club) hanno firmato un contratto di lavoro valido a partire dalla data della firma fino al 30 giugno 2005, per un stipendio mensile di 5.000 euro. 2. 3 settembre 2005, il giocatore ha presentato una denuncia con la FIFA contro la squadra che non aveva pagato il suo stipendio nel maggio 2005. 3. Il giocatore chiede al club l'importo di EUR 5.000. 4. Il club non ha mai preso una posizione in merito alla richiesta del giocatore, anche se invitati a farlo in modo esplicito dalla FIFA il 10 aprile e 10 maggio 2006. II. Considerando della Casa di risoluzione delle controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare questo problema è stato dato. A questo proposito, la sezione di cui all'articolo 18, paragrafi 2 e 3 del regolamento di Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di risoluzione delle controversie. La questione è stata sottoposta alla FIFA il 3 settembre 2005. Di conseguenza, e ai sensi del presente regolamento, la Camera di Risoluzione delle Controversie è giunta alla conclusione che il regolamento di Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005), modifica delle norme procedurali, è applicabile a questo caso. 2. In relazione alla competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie, all'articolo 3, paragrafo 1 del Regolamento di cui sopra prevede che la Casa verifica la propria competenza ai sensi delle sezioni 22 e 24 del vigente Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) (in prosieguo: il Regolamento). Ai sensi dell'articolo 24 paragrafo 1 del regolamento, in combinato disposto con l'articolo 22 b dello stesso regolamento letteratura, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide le controversie relative al rapporto contrattuale tra un club e un giocatore che hanno una dimensione internazionale. 3. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie concluso che è l'organo di governo competente a pronunciarsi su questo caso tra un giocatore da paese a paese X Y un club di una disputa sul rapporto contrattuale tra le parti. 4. Successivamente, la Camera ha analizzato quale edizione dello status e trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili per quanto riguarda il materiale. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, l'articolo 26, paragrafo 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, in secondo luogo sul fatto che il contratto lavoro in contestazione è stato firmato 16 Agosto 2004 e la denuncia è stata depositata presso la FIFA 3 settembre 2005. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che i regolamenti attuali per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) è applicabile al caso di specie per quanto riguarda la sostanza. 5. Entrando nel merito della causa, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha preso atto della documentazione contenuta nel record e, i fatti presentati, si è concentrata sulla questione se il club ha rispettato o meno tutti i suoi obblighi finanziari nei confronti del giocatore. La Camera ha anche stabilito che avrebbe dovuto controllare e decidere se il club fosse responsabile di rientro dell'investimento. 6. A questo proposito, la Camera ha rilevato che il primo giocatore e il club hanno firmato un contratto di lavoro valido dal 16 agosto 2004 al 30 giugno 2005, che prevede uno stipendio mensile di 5.000 euro. 7. Inoltre, la Camera ha constatato che secondo le accuse di stipendio player nel maggio 2005 da un importo di 5000 euro, non era mai stato pagato dal club. 8. Infine, la Camera ha osservato che il club non ha mai preso una posizione sulla richiesta del giocatore, anche se invitati a farlo in modo esplicito da parte della FIFA diverse volte e quindi rinunciato al suo diritto di essere ascoltato. Il club non ha mai contestato il giocatore di dover pagare anche l'importo di 5.000 euro come stipendio nel maggio 2005. 9. Detto questo, la Casa aveva concluso che il club pare non abbia adempiuto al suo obbligo di versare la retribuzione per il mese di maggio 2005 per un importo di 5.000 euro. La Camera ha rilevato in particolare che tale conclusione si basa su un affermazione che il giocatore non è contestata dal club. 10. Sulla base di tutti gli elementi del caso, la Camera ha deciso che il club non sembra aver adempiuto al suo obbligo di pagare al giocatore lo stipendio per il mese di maggio 2005, e deve quindi pagare al giocatore la somma di EUR 5000 come stipendio nel maggio 2005. III. Decisione della Camera di risoluzione delle controversie 1. Su richiesta del giocatore è permesso. 2. Club B deve pagare il giocatore A l'importo di EUR 5.000. 3. L'importo dovuto dovrà essere pagato dal club di B nei prossimi 30 giorni comuni alla data di notifica della presente decisione. 4. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro il termine, gli interessi al 5% annuo sarà applicato e dalla scadenza del tempo. 5. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro i termini stabiliti, il caso sarà trasmesso alla Commissione Disciplinare della FIFA, che prenderà provvedimenti disciplinari necessarie. 6. Il giocatore A si impegna a comunicare la squadra B numero di conto bancario su cui il club deve pagare l'importo assegnato. Allo stesso modo, il giocatore si impegna a informare l'Assemblea di risoluzione delle controversie sui pagamenti effettuati dal club. 7. Ai sensi dell'articolo 61 paragrafo 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). Il ricorso deve essere presentato direttamente al CAS entro 21 giorni dalla notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al paragrafo 2 delle linee guida emanate dal CAS e annessi alla presente. Entro dieci giorni dopo la scadenza del termine di ricorso, il ricorrente deve depositare presso la CAS una memoria contenente una descrizione dei fatti e gli argomenti giuridici, che la chiamata (vedere la sezione 4 degli orientamenti). L'indirizzo completo del CAS è: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00, Fax: +41 21 613 50 01 info@tas-cas.org, snack www.tas . org Per la Camera di risoluzione delle controversie: Segretario Generale Urs Linsi Appendice: Linee guida del CAS______________________________
F.I.F.A. - Chambre de Résolution de Litiges (2008-2009) - conflits de travail – version officielle par www.fifa.com – Décision de la Chambre de Résolution des Litiges ayant siégé le 25 août 2006, à Zurich, Suisse dans la composition suivante: Slim Aloulou (Tunisie), Président Michele Colucci (Italie), membre Carlos Soto (Chile), membre Mario Gallavotti (Italie), membre Mohamed Mecherara (Algérie), membre au sujet d’une plainte soumise par le Joueur A, le demandeur à l’encontre du Club B, le défendeur concernant un litige contractuel survenu entre le demandeur et le défendeur. I. En fait 1. Le 16 août 2004, le joueur A (ci-après : le joueur) et le club B (ci-après : le club) ont signé un contrat de travail valable de la date de la signature jusqu’au 30 juin 2005, pour un salaire mensuel de EUR 5 000. 2. Le 3 septembre 2005, le joueur a déposé plainte auprès de la FIFA contre le club qui ne lui avait pas payé son salaire de mai 2005. 3. Le joueur réclame au club le montant de EUR 5 000. 4. Le club n’a jamais pris position sur la demande du joueur, bien qu’invité expressément à le faire par la FIFA le 10 avril et le 10 mai 2006. II. Considérants de la Chambre de Résolution des Litiges 1. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges a analysé si sa compétence à traiter le présent litige était donnée. A cet égard, la Chambre s’est référée à l’article 18 alinéa 2 et 3 du Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges. Le présent litige a été soumis à la FIFA le 3 septembre 2005. Par conséquent et en application de ce Règlement, la Chambre de Résolution des Litiges a conclus que le Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (édition 2005), réglementation procédurale révisée, est applicable au présent litige. 2. En relation avec la compétence de la Chambre de Résolution des Litiges, l’article 3 alinéa 1 du Règlement susmentionné dispose que cette Chambre vérifie sa compétence en vertu des articles 22 à 24 de l’actuel Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005) (ci-après: le Règlement). En application de l’article 24 alinéa 1 du Règlement, en relation avec l’article 22 litera b de ce même Règlement, la Chambre de Résolution des Litiges tranchera des litiges relatifs à la relation contractuelle de travail entre un club et un joueur, qui présentent des éléments internationaux. 3. Par conséquent, la Chambre de Résolution des Litiges conclut qu’elle est l’organe décisionnel compétent pour trancher sur le présent cas opposant un joueur du pays X à un club du pays Y au sujet d’un litige relatif à la relation contractuelle de travail entre les parties. 4. Par la suite, la Chambre a analysé quelle édition du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs devrait être appliquée quant au droit matériel. A cet égard, la Chambre s’est référée, d’une part, à l’article 26 alinéa 1 et 2 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005) et, d’autre part sur le fait que le contrat de travail objet du litige a été signé le 16 août 2004 et que la plainte a été déposée auprès de la FIFA le 3 septembre 2005. Au vu de ce qui précède, la Chambre a conclus que l’actuel Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005) est applicable au présent litige quant au droit matériel. 5. Entrant dans la substance de l’affaire, la Chambre de Résolution des Litiges a pris note de la documentation contenue dans le dossier et, au vu des faits présentés, s’est concentrée sur la question de savoir si le club avait respecté ou non toutes ses obligations financières envers le joueur. La Chambre a également statué qu’elle devrait vérifier et décider si le club était responsable pour des arriérés de salaire. 6. A cet égard, la Chambre a premièrement constaté que le joueur et le club ont signé un contrat de travail valable du 16 août 2004 jusqu’au 30 juin 2005, stipulant un salaire mensuel de EUR 5 000. 7. En plus, la Chambre a constaté que selon les allégations du joueur, le salaire du mois de mai 2005 par un montant de EUR 5 000, ne lui avait jamais été payé par le club. 8. Finalement, la Chambre a pris note du fait que le club n’a jamais pris position sur la demande du joueur, bien qu’invité expressément à le faire par la FIFA plusieurs fois et à ainsi renoncé à son droit d’être entendu. Le club n’a donc jamais contesté de devoir payer au joueur encore le montant de EUR 5 000 à titre du salaire de mai 2005. 9. Au vu de cela, la Chambre a dû conclure que le club apparemment n’a pas respecté son obligation envers le joueur de lui payer le salaire pour le mois de mai 2005 pour un montant de EUR 5 000. La Chambre a mentionné en particulier que cette conclusion est basé sur une allégation du joueur qui n’est pas contestée par le club. 10. Sur la base de tous les éléments du cas d’espèce, la Chambre a décidé que le club ne semble pas avoir respecté son obligation de devoir payer au joueur le salaire du mois de mai 2005, et devra donc verser au joueur le montant de EUR 5 000 à titre du salaire de mai 2005. III. Décision de la Chambre de Résolution des Litiges 1. La demande du joueur A est admise. 2. Le club B doit payer au joueur A le montant de EUR 5 000. 3. La somme due doit être payée par le club B dans les prochains 30 jours courants à compter de la date de notification de la présente décision. 4. Dans le cas où la somme due n’est pas payée dans le délai imparti, des intérêts à hauteur de 5% par année seront appliqués et ce à partir de l’échéance du délai imparti. 5. Dans le cas où la somme due n’est pas payée dans le délai imparti, le cas sera transmis à la Commission de Discipline de la FIFA, qui pourra infliger les sanctions disciplinaires nécessaires. 6. Le joueur A s’engage à communiquer au club B le numéro de compte bancaire auquel le club devra verser la somme allouée. De même, le joueur s’engage à informer la Chambre de Résolution des Litiges sur les paiements effectués par le club. 7. Selon l’article 61 alinéa 1 des Statuts de la FIFA, cette décision peut faire l’objet d’un appel devant le Tribunal Arbitral du Sport (TAS). La déclaration d’appel doit être soumise directement au TAS dans 21 jours après notification de cette décision et doit contenir tous les éléments conformément au point 2 des directives émises par le TAS, dont copie est annexée. Dans les dix jours suivant l’expiration du délai d’appel, l'appelant doit soumettre au TAS un mémoire contenant une description des faits et des moyens de droit fondant l'appel (cf. point 4 des directives). L'adresse complète du Tribunal Arbitral du Sport est la suivante : Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Suisse Tél : +41 21 613 50 00, Fax : +41 21 613 50 01 info@tas-cas.org, www.tas-cas.org Au nom de la Chambre de Résolution des Litiges : Urs Linsi Secrétaire Général Annexe : Directives du TAS
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