F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del 16 aprile 2009, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), Membro David Mayebi (Camerun), membro Philippe Diallo (Francia), membro Percival Majavu Malvern Zola (Sud Africa), un membro di una denuncia presentata dal player E, sotto, “il ricorrente” contro S Club, di seguito, “l’imputato” relativa ad una controversia contrattuale sorto tra l’attore e convenuto.

F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del 16 aprile 2009, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), Membro David Mayebi (Camerun), membro Philippe Diallo (Francia), membro Percival Majavu Malvern Zola (Sud Africa), un membro di una denuncia presentata dal player E, sotto, "il ricorrente" contro S Club, di seguito, "l'imputato" relativa ad una controversia contrattuale sorto tra l'attore e convenuto. I. Infatti 1. 25 agosto 2005, S Club, ed E, giocatore francese, 17 gennaio 1978, ha firmato un contratto di lavoro (in prosieguo: contratto) per tutte le stagioni 2005/06 e 2006/07, le condizioni finanziario sono state convenuto quanto segue: a) uno stipendio mensile lordo di 12.000 Euro per il ricorrente; b) un "risparmio di vacanza", corrispondente al 92% dello stipendio mensile, c) spese sostenute per conto della convenuta e per: i. la fornitura di una macchina per il richiedente; ii. un appartamento o una casa non ammobiliato /-e, per l'attore, iii. spostamento di mobili il richiedente da M a B 2. 14 Settembre 2005, i beni aziendali, H (in prosieguo: il locatore) e il richiedente ha firmato un contratto di locazione per un periodo di due anni per un appartamento non ammobiliato, si trova in B, e il cui canone mensile è stato fissato la somma di 1.600 euro, più un totale di 150 euro canone mensile. 3. Il 14 aprile 2006, l'attore ha subito un grave infortunio. 4. Con lettera del 3 ottobre 2006, il richiedente ha la convenuta a pagare lo stipendio per i mesi di agosto e settembre 2006. 5. Con decisione del 26 dicembre 2006, il Fondo comune per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro "X", che si trova B, informava la ricorrente che il risultato di cartelle cliniche che poteva tornare a lavorare 13 ottobre 2006, e di mettere in discussione questa decisione deve essere presentata al tribunale del lavoro di quote a casa del beneficiario. 6. Con lettera del 6 febbraio 2007, il richiedente ha la convenuta a pagare lo stipendio per i mesi di novembre e dicembre 2006. 7. 17 agosto 2007, la ricorrente ha inviato una richiesta alla FIFA contro il convenuto, chiedendo: a) la Camera di Risoluzione delle Controversie della FIFA riconosce che la ricorrente è stata legittimamente impiegato dalla convenuta, il 25 agosto 2005 al 30 giugno 2007 b) che la Casa ha detto condanna la convenuta al pagamento dei suoi obblighi contrattuali per l'attore e l'insediamento della somma dovuta, e cioè: i. retribuzione contratto del ricorrente di 12.000 Euro lordi mensili, a causa dal 1o ottobre 2006 al 30 giugno 2007 ovvero 10 mesi di stipendio, la somma di 120.000 euro ii. il "risparmio vacanza" contratto del ricorrente a causa delle stagioni 2005-2006 e 2006-2007, vale a dire due volte il 92% di 12.000 Euro e l'importo di EUR 22 080 iii. il contratto d'indennità di 1.600 euro, più € 150 di spese ogni mese, dal 1 ° ottobre 2006 e giugno 30, 2007, più il saldo di 750 euro relativo alla parziale indennizzo versato dal club tra 1 set 2005 e 1 settembre 2006; per un totale di EUR 25 500 iv. spese di trasloco del ricorrente tra M e B, vale a dire la somma di EUR 3 677,58 c) e, infine, causa di un infortunio, la ricorrente chiede inoltre pagare una somma di EUR 48 000, come compensazione. 8. Questa richiesta si basa su articoli di stampa in B, e sui presunti casi seguenti: 9. Dopo l'intervento chirurgico, l'attore avrebbe chiesto al convenuto - che aveva rifiutato di sostenere i costi post-operatorio - a fare la sua riabilitazione in F. La convenuta avrebbe accettato quella persona ad andare in F per questo scopo. 10. Per sua stessa ammissione, il ricorrente avrebbe continuato la sua riabilitazione in F, con cognizione di rigorosa degli sviluppi da un lato, D, Direttore Sportivo del Club (in prosieguo: il direttore sportivo del club), e, dall'altro, A , la squadra di coach. Il richiedente sarà presentata agli inizi di giugno 2006, la ripresa degli allenamenti per la stagione 2006-2007. Sarebbe stato convocato dal direttore sportivo del club, che avrebbe spiegato che il presidente del club non ha voluto vedere, o negli spogliatoi o allo stadio, e gli proibì perfino di consultare il fisioterapista del convenuto. Il direttore sportivo ha anche aggiunto che una volta era completamente guarito, il ricorrente sarebbe stato permesso di giocare con la squadra di riserva o dovrebbe lasciare il club dando il beneficio del suo ultimo anno di contratto. 11. Dall'inizio del contratto di lavoro, l'attore avrebbe ricevuto come 1.000 euro per le spese di alloggio invece di 1.600 euro (più spese) che paga in affitto il suo appartamento. Nonostante le diverse richieste verbali per la regolarizzazione, la situazione non sarebbe mai stato posto rimedio. 12. 14 ott 2006, la ricorrente sarebbe stata presentata al club di riprendere il lavoro. Arrivati allo stadio, il direttore sportivo del convenuto gli ha chiesto di consultare prima il medico del convenuto, che ha successivamente affermato che la ricorrente non era ancora in grado di riprendere gli allenamenti, e gli ha chiesto di estendere il suo arresto lavorare un mese in più. 13. Secondo lui, l'attore non avrebbe più ricevuto alcun compenso da parte del convenuto, da ottobre 2006. Inoltre, a partire da tale data, la convenuta avrebbe cessato di dargli la sua busta paga. Tutte le domande di reintegrazione del convenuto sarebbe successo. 14. Redditi delle persone fisiche per 5 mesi e non sono in grado di continuare a pagare l'affitto il suo appartamento B, la ricorrente avrebbe deciso di tornare a F a fine aprile 2007. 15. Con lettera del 10 ottobre 2008, il convenuto ha risposto alla denuncia dell'attore, riferendosi ad una risposta che ha già inviato al richiedente, il cui contenuto può essere riassunto come segue: a) il convenuto avrebbe impugnato una torna pagare al ricorrente; b) in caso contrario, la convenuta avrebbe ricordato i principi del diritto B, applicabili nella fattispecie: i. il richiedente è stato dichiarato incidente sul lavoro 14 aprile 2006, ii. Pertanto, il convenuto avrebbe dovuto pagargli lo stipendio per sei mesi e avrebbe pagato lo stipendio del richiedente fino al 13 ottobre 2006, ai sensi del franchise nella sua polizza assicurativa, iii. dal 14 ottobre 2006, la ricorrente sarebbe accaduto sotto l'incidente e avrebbe dovuto ricevere il suo stipendio attraverso l'assicuratore, la "X" c) Infine, la convenuta aveva dichiarato che che avrebbe rimborsato le spese dichiarate in movimento su presentazione di una fattura. 16. Secondo la convenuta, il ricorrente non avrebbe presentato ricorso contro la decisione del l'assicuratore prima che il lavoro B tribunali. La ricorrente avrebbe accettato il fatto che egli era idoneo a riprendere il lavoro il 13 ottobre 2006, eppure non si sarebbe mai presentato al convenuto. In conclusione, la convenuta sostiene di aver commesso alcun errore che può essere accusato, e hanno mantenuto i pagamenti dei salari fino a quando il richiedente passa sotto il lavoro assicurativo. Quando è stato reintegrato, la ricorrente non avrebbe presentato, e il convenuto non sia stato informato che era idoneo a riprendere il lavoro. In conclusione, il convenuto nega di aver un back pagare al ricorrente, e nega le accuse false che l'attore ha smaltati sua richiesta senza fare alcuna prova tangibile delle sue affermazioni. 17. Il ricorrente non ha giocato per qualsiasi altro club nel periodo compreso tra la fine di aprile 2007 al 30 giugno 2007. II. Considerando della Casa di risoluzione delle controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a conoscere della controversia in esame è stata. A questo proposito, la Camera ha osservato che questa applicazione è stata presentata alla FIFA il 17 agosto 2007. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che il regolamento di Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005, in prosieguo: i regolamenti procedurali) si applica a questo caso (cfr. art . al 18. 2 et al. 3 regolamenti di procedura). 2. Successivamente, i membri della Camera hanno fatto riferimento all'art. 3 al. 1 I regolamenti procedurali e che ha confermato, ai sensi dell'art. 24 al. 1 e art. 22 Litt. (B) del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2008), la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo di governo competente a conoscere questo caso, comprende una dimensione internazionale, che riguarda una controversia tra un giocatore sul posto di lavoro F e club di B. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato quale edizione dello status e trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili per quanto riguarda il materiale. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 26 al. 1 e al. 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2008), considerando che questo ricorso è stato depositato il 17 agosto 2007, e ha concluso che i regolamenti 2005 per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (di seguito : il Regolamento) sono applicabili a questo caso come alla sostanza. 4. Una volta che la sua giurisdizione e le norme applicabili stabilito, la Camera di Risoluzione delle Controversie è attentamente considerati e analizzati gli argomenti e tutti i documenti presentati al processo di questo caso, sia del ricorrente da parte del convenuto. 5. In primo luogo, i membri della Casa sentito che si è dimostrato tra le parti, un contratto di lavoro è stato firmato 25 agosto 2005, per tutte le stagioni 2005/06 e 2006/07 - ma è stato indicato, però, una data di entrata in vigore del contratto e una specifica data di cessazione del contratto - e uno stipendio mensile lordo è stato fissato a EUR 12 000 - senza che sia però indicato nel contratto il pagamento mensile degli stipendi in questione. 6. La Camera ha inoltre ritenuto che fosse chiaro che le parti avevano anche concordato il pagamento di diritti per conto del convenuto: a) la fornitura di una macchina per il richiedente; b) un appartamento o una casa non ammobiliata /-e, per l'attore, senza indicare un importo specifico nel contratto di lavoro; c) i mobili di spostare il lettore da M a B, senza indicare un importo specifico nel contratto di lavoro; 7. Inoltre, la Camera ha ritenuto che la società immobiliare H (in prosieguo: il concedente) e la ricorrente aveva firmato il 14 settembre 2005, un contratto di locazione per un periodo di due anni per un appartamento non ammobiliato, in B, e il cui canone mensile è stato fissato a 1.600 euro, più un totale di EUR 150 canoni mensili. Una copia del contratto di locazione è stato fornito il file. 8. Inoltre, la Camera ha ritenuto evidente che l'attore aveva subito un grave infortunio, 14 aprile 2006. 9. Poi, la Camera debitamente considerato che la ricorrente ha avuto una prima volta, con lettera del 3 ottobre 2006, il club messi in comunicazione di pagargli il suo stipendio per i mesi di agosto e settembre 2006. Una copia del bando in questione è stata data nel corso delle indagini di questo caso. 10. Infine, la Camera ha ritenuto inoltre che il Fondo comune per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro "X" (di seguito: Assicurazioni), con sede a Bruxelles, è stata con decisione del 26 dicembre 2006, ha concluso che risultato della cartella clinica che l'attore potrebbe tornare a lavorare 13 OTTOBRE 2006, e che qualsiasi controversia relativa tale decisione deve essere presentata al tribunale del lavoro di quote a casa del beneficiario. 11. Come tale, questa Camera ha sottolineato che, secondo la decisione dell'assicurazione, il giocatore era in forma per tornare a lavorare dal 13 ottobre 2006 e fino a tale data il richiedente aveva visto la quota dei salari in questione, che era la sua causa. 12. E quindi dopo la posizione del convenuto, la Camera ha sollevato la questione di quale partito dovrebbe hanno presentato ricorso contro la decisione di retroattivamente fatta da "X", 26 dicembre 2006. 13. A questo riguardo, e per ragioni che saranno discusse in seguito, la Camera ritiene che l'onere per il convenuto di proporre ricorso contro la decisione di "X". 14. Considerando la B a destra, ai sensi dell'art. 2 del Regolamento del Comitato per lo Status del Calciatore e la Camera di risoluzione delle controversie, la Camera ha concluso che il datore di lavoro è obbligato a mantenere Risarcimento di assicurazione per i suoi dipendenti, è davvero l'assicurazione è obbligatoria per il datore di lavoro. 15. Pertanto, considerando che questo non è stata contraddetta dalla convenuta, la Camera ha concluso che l'imputato ha avuto il caso stipulato una polizza di assicurazione con l'emissione di assicurazione per l'attore. Viceversa, la ricorrente non è parte contraente a questa polizza assicurativa, ma solo un potenziale beneficiario se l'evento è stato assicurato che si verifichi. 16. Pertanto, spetta al convenuto, il contraente, per rispondere di impugnare la decisione in questione il 26 dicembre 2006. Infatti, il convenuto, se non fosse d'accordo con la decisione dell'assicurazione, avrebbe presentato ricorso al Tribunale del Lavoro. Il ricorrente non poteva quindi essere ritenuta responsabile per non aver contestato la decisione in questione presa da "X". 17. A tal fine, la Camera ha insistito nuovamente sul fatto che l'onere di rispondere al club, vale a dire, sfidando la decisione di assicurazione, e che ovviamente non l'hanno fatto, il convenuto ha accettato la decisione in questione e ha accettato di riprendere i suoi obblighi contrattuali e che dopo l'abolizione della disabilità nel contratto di lavoro stipulato tra le parti il 25 agosto 2005. La Camera ha inoltre sottolineato ancora una volta che il giocatore non poteva essere ritenuta responsabile per non aver contestato la decisione dell'assicurazione. 18. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che l'imputato avrebbe dovuto continuare a pagare al ricorrente e di onorare i propri obblighi contrattuali, e questo, dal sollevamento della disabilità con la decisione di "X". 19. Per quanto riguarda il presunto non-ritorno da / per l'abbandono del suo lavoro dalla ricorrente, la Camera in primo luogo considerata l'affermazione del convenuto, che la ricorrente, una volta restaurato, non avrebbe rappresentato club. 20. La Camera ha, d'altra parte, considerata anche l'affermazione della ricorrente, che avrebbe presentato al club di tornare a lavorare, ma una volta arrivati allo stadio, il direttore sportivo del convenuto gli ha chiesto di prima consultare il medico del club, che più tardi avrebbe dichiarato non era ancora in grado di riprendere gli allenamenti e gli ha chiesto di estendere il suo congedo per malattia un altro mese. 21. A tal fine, la Camera ha sollevato la questione di cosa reclami dovranno essere considerata nel caso. 22. A questo proposito e in questo caso, la Camera ha ritenuto che apparteneva al convenuto, sulla base del rapporto contrattuale esistente tra le parti, richiedere la restituzione del ricorrente al suo lavoro una volta che il presunta assenza del richiedente trovato. 23. A questo proposito, la Camera ha rilevato che la convenuta aveva, in caso di assenza prolungata del richiedente, di intimare alla tornare al suo lavoro in un tempo ragionevole. 24. In questo caso, la Camera ha insistito che la convenuta ha dimostrato, se non c'era davvero nessun giocatore, aveva fatto né l'uno né l'altro, vale a dire che non aveva richiesto il ricorrente di riprendere il lavoro subito e aveva smesso di pagare. Nel caso in bar, il convenuto non contesta, inoltre non ha mai chiesto al richiedente di tornare al suo lavoro. 25. Di conseguenza, la Camera ha concluso che non è mai il convenuto ha chiesto all'attore di tornare al club. 26. La Camera è quindi del parere che l'imputato avrebbe continuato a versare al ricorrente, conformemente al contratto di lavoro in vigore tra le due parti. 27. Infine, la Camera ha osservato che i redditi privati per 5 mesi e apparentemente incapace di continuare a pagare l'affitto il suo appartamento B, l'attore avrebbe deciso di tornare in F, alla fine di aprile 2007. 28. Come tale, la Camera ha posto la domanda, per la partenza del richiedente, se una risoluzione del contratto di lavoro senza giusta causa si era verificato e che le parti devono essere ritenuti responsabili per la risoluzione in questione. 29. A tal fine, la Camera ha ricordato che dovrebbe essere definito caso per caso ciò che una rescissione unilaterale senza giusta causa contratto di lavoro. In questo caso, quest'Aula ha ritenuto che l'attore, tra cui una lettera del 6 febbraio 2007, mise il convenuto a pagargli il suo stipendio per i mesi di novembre e dicembre 2006. Inoltre, questa Camera ha preso in considerazione che la richiedente al momento del suo ritorno alla F, non aveva ricevuto il suo stipendio, in base al contratto di lavoro in vigore tra le parti, per più di sei mesi la metà di ottobre 2006, novembre e dicembre 2006, gennaio-aprile 2007). 30. Considerando che il ricorrente non aveva pagato il suo stipendio per più di sei mesi, che la convenuta aveva avviso di mancato pagamento, con lettera del 6 febbraio 2007 - vale a dire più di tre mesi dopo l'ultimo pagamento - e la convenuta ha, nonostante questa richiesta, non pagato l'importo dovuto al ricorrente, la Camera ha deciso che il contratto di lavoro è stato violato dalla convenuta, senza giusta causa, in fine di aprile 2007 . 31. Questa Camera ha ricordato che, con la sua domanda depositata 17 AGOSTO 2007, chiede che il pagamento convenuto di un importo lordo di 142.080 euro è la totalità delle sue richieste salariali, compresi i "risparmi" vacanza l'attore aveva contratto per le stagioni 2005-2006 e 2006 - 2007 (cioè due volte il 92% della retribuzione mensile lorda di 12.000 Euro), nonché la somma totale di euro 25.500 le abitazioni di compensazione contrattuale ( EUR 1.600, più 150 EUR al mese di canoni di locazione, dal 1 ° ottobre 2006 e giugno 30, 2007, più il saldo di 750 euro relativo alla parziale indennizzo versato dal club tra il 1 settembre 2005 e il 1 settembre 2006), e l'importo di EUR 3 677,58 a titolo di rimborso spese di muoversi tra M e B. Inoltre, la ricorrente richiede anche che la convenuta al pagamento di una somma di euro 48.000 a titolo di risarcimento dovuto per danni. 32. Per quanto riguarda gli arretrati salariali, la Camera ha ricordato che il ricorrente non era stata pagata dal 13 ottobre 2006 e che il contratto di lavoro era stato risolto senza giusta causa dal club alla fine di aprile del 2007. 33. Alla luce di queste considerazioni, la Camera ha rilevato che l'attore domanda di pagamento degli arretrati di stipendio pari a 78.800 euro lordi per i restanti giorni del mese di ottobre 2006, per i mesi di novembre e dicembre 2006 e gennaio-aprile 2007 dovrebbe essere accettato. 34. Per quanto riguarda il pagamento di un risarcimento per violazione del contratto di lavoro senza giusta causa dalla convenuta, la sezione di cui all'art. 17 al. 1 del Regolamento e ha ricordato che l'articolo fornisce un elenco non esaustivo dei criteri da considerare nel calcolo del risarcimento dovuto. Di conseguenza, e segue il caso, altri criteri possono essere tenuti in considerazione dal organo decisionale. 35. Nel nostro caso, questa Camera ci tiene a sottolineare che, sebbene l'attore era tornato a F entro la fine del suo contratto di lavoro, il convenuto, con il suo comportamento (piena cessazione dei pagamenti dei salari), violato il contratto di lavoro senza giusta causa e dopo la fine di aprile 2007. A questo proposito e in questo caso, la Camera ha sottolineato la necessità di considerare la condotta del convenuto, che non aveva pagato il suo stipendio al giocatore per più di sei mesi. 36. Per calcolare l'importo totale di risarcimento per rottura di contratto senza giusta causa, questa Camera ha considerato la remunerazione ed altri benefici dovuti al ricorrente ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto. 37. Come tale, questa Camera ha ricordato che quando il contratto è stato risolto senza giusta causa, la durata residua del contratto era solo due mesi. Inoltre, questa Camera ha ricordato che l'attore aveva giocato per qualsiasi altro club nel periodo da fine aprile 2007 al 30 giugno 2007. 38. In conclusione, e considerando le circostanze della fattispecie, la domanda di risarcimento per violazione del contratto di lavoro senza giusta causa è consentito fino a due mesi, vale a dire il valore residuo del contratto di lavoro, che corrisponde a un totale di euro 24.000 lordi. 39. Per quanto riguarda il rimborso del canone di locazione pagato dalla ricorrente, questa Sezione ha ritenuto che, in base al contratto di lavoro stipulato tra le parti, il costo di appartamento o casa non (min. 3 stanze) sono stati arredati a spese del convenuto, pur sottolineando che le parti non avevano previsto nel contratto un importo specifico per l'affitto. Come tale, la Camera ha preso in considerazione che la convenuta aveva regolarmente pagato il costo del canone di locazione per il giocatore di EUR 1 000, e la ricorrente non aveva contestato. Pertanto, la Camera ha rilevato che l'attore aveva tacitamente acconsentito a pagare la differenza di £ 600 in affitto e le spese pari a EUR 150. 40. Pertanto, questa Sezione ha deciso di assegnare il ricorrente l'affitto di 1.000 euro al mese fino ad aprile 2007, vale a dire sei mesi e 17 giorni. 41. Per quanto riguarda la richiesta di rimborso delle spese di spostamento tra M e B, la Camera ha ritenuto che la ricorrente non aveva presentato alcun disegno di legge per l'imputato, e quindi è stata basata sul principio della l'onere della prova, nessuna prova avrebbe potuto fare questa spesa. E sulla stessa pretesa di risarcimento, il gruppo ha ritenuto che questo ricorso sia respinto, e per risarcimento di 24.000 euro lordo era già stata assegnata alla ricorrente a titolo di risarcimento per violazione del contratto senza giusta causa 42 . Pertanto, i membri della Camera ha concluso che per questo periodo dal 13 ottobre 2006 fino ad aprile 2007, la ricorrente era inizialmente intitolata a ricevere la somma di £ 78.800 lordi, rivendicazioni salariali corrispondenti e non prescritti dovuto alla ricorrente. 43. Per il periodo maggio-giugno 2007, questa Sezione ha rilevato che il ricorrente aveva diritto a ricevere un importo di euro 24.000 lordi a titolo di risarcimento per violazione del contratto senza giusta causa. 44. Tenuto conto delle considerazioni di cui sopra, questa Assemblea ha inoltre esaminato i dati corretti nelle circostanze concrete, di assegnare il ricorrente la somma di £ 6.546 come rimborso del canone di locazione. 45. In conclusione, la domanda presentata dal richiedente 17 AGOSTO 2007 viene parzialmente accettata. La convenuta è condannata a versare al ricorrente un importo lordo di 102.800 euro lordi, e la somma di EUR 6.546. III. Decisione della Camera di risoluzione delle controversie 1. La richiesta del querelante, E, è parzialmente accolta. 2. La convenuta, S, è tenuto a versare all'attore la somma di £ 102.800 lordi, e la somma di EUR 6.546. 3. Qualsiasi altra pretesa attrice è stato respinto. 4. L'importo dovuto dovrà essere versato da parte del debitore entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro il termine, gli interessi al 5% annuo sarà applicato, e al periodo sopra indicato. 5. Se l'importo dovuto non viene pagata entro i termini stabiliti, il caso sarà, su richiesta, trasmessa alla Commissione Disciplinare della FIFA per l'esame e decisione. 6. Il richiedente si impegna a fornire il convenuto con il numero di conto bancario sul quale il convenuto deve versare la somma concessa. Allo stesso modo, il richiedente si impegna ad informare la Camera di risoluzione delle controversie sui pagamenti effettuati dalla convenuta. Nota sulla decisione motivata (corsia di destra): Ai sensi dell'articolo 63 paragrafo 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può ricorrere alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). Il ricorso deve essere presentato entro 21 giorni dalla notifica della decisione e deve includere tutti gli elementi elencati nel paragrafo 2 delle direttive impartite dal CAS, una copia di cui si allega. Il chiamante ha 10 giorni aggiuntivi dalla scadenza del termine di ricorso, la sua breve appello che contiene una descrizione dei fatti e delle argomentazioni giuridiche fondate sul ricorso (cfr. la sezione 4 delle direttive). L'indirizzo completo del CAS è: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 email: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di risoluzione delle controversie: il segretario generale Jerome Valcke Appendice: Linee guida del CAS______________________________ F.I.F.A. - Chambre de Résolution de Litiges (2008-2009) - conflits de travail – version officielle par www.fifa.com – Décision de la Chambre de Résolution des Litiges ayant siégé le 16 avril 2009, à Zurich, Suisse dans la composition suivante: Slim Aloulou (Tunisie), Président Theo van Seggelen (Pays-Bas), membre David Mayebi (Cameroun), membre Philippe Diallo (France), membre Zola Malvern Percival Majavu (Afrique du Sud), membre au sujet d’une plainte soumise par le joueur E, ci-après, « le demandeur » à l’encontre du club S, ci-après, « le défendeur » concernant un litige contractuel survenu entre le demandeur et le défendeur. I. En fait 1. Le 25 août 2005, club S, et E, joueur français né le 17 janvier 1978, ont signé un contrat de travail (ci-après : le contrat) pour l’ensemble des saisons 2005/06 et 2006/07, dont les conditions financières ont été convenues comme suit : a) un salaire mensuel brut de EUR 12 000 en faveur du demandeur ; b) un « pécule vacances », correspondant à 92% du salaire mensuel ; c) des frais à la charge et au nom du défendeur pour : i. la mise à disposition d’une voiture pour le demandeur ; ii. un appartement ou une maison non meublé/-e, en faveur du demandeur ; iii. le déménagement des meubles du demandeur de M à B; 2. Le 14 septembre 2005, la société immobilière H (ci-après : le bailleur) et le demandeur ont signé un contrat de bail d’une durée de 2 ans pour un appartement non meublé, situé à B, et dont le loyer mensuel était fixé à la somme de EUR 1 600, augmenté d’un montant total de EUR 150 de charges mensuelles. 3. Le 14 avril 2006, le demandeur a été victime d’une blessure grave. 4. Par courrier du 3 octobre 2006, le demandeur a mis le défendeur en demeure de lui payer son salaire pour les mois d’août et de septembre 2006. 5. Par décision du 26 décembre 2006, la Caisse Commune d’Assurances contre les Accidents du Travail «X», sise B, a informé le demandeur qu’il résultait du dossier médical que ce dernier pouvait reprendre le travail le 13 octobre 2006, et que toute contestation concernant cette décision devait être soumise au Tribunal du Travail du domicile du bénéficiaire des indemnités. 6. Par courrier du 6 février 2007, le demandeur a mis le défendeur en demeure de lui payer son salaire pour les mois de novembre et décembre 2006. 7. Le 17 août 2007, le demandeur a adressé une requête auprès de la FIFA à l’encontre du défendeur, en demandant : a) que la Chambre de Résolution des Litiges de la FIFA reconnaisse que le demandeur a été régulièrement employé par le défendeur, du 25 août 2005 au 30 juin 2007 ; b) que ladite Chambre condamne le défendeur à l’acquittement de ses obligations contractuelles envers le demandeur ainsi qu’au règlement du montant des sommes dues, à savoir : i. le salaire contractuel du demandeur de EUR 12 000 mensuels bruts, dû du 1er octobre 2006 jusqu’au 30 juin 2007 ; à savoir 10 mois de salaire, soit la somme de EUR 120 000 ; ii. le « pécule vacances » contractuel du demandeur dû pour les saisons 2005-2006 et 2006-2007 ; à savoir deux fois 92% de EUR 12 000, soit la somme de EUR 22 080 ; iii. l’indemnité contractuelle de logement de EUR 1 600, majorée de EUR 150 de charges locatives par mois, entre le 1er octobre 2006 et le 30 juin 2007, majorée du reliquat restant dû de EUR 750 sur l’indemnité partielle versée par le club entre le 1er septembre 2005 et le 1er septembre 2006 ; soit une somme totale de EUR 25 500 ; iv. les frais de déménagement du demandeur entre M et B, à savoir la somme de EUR 3 677,58 ; c) et finalement, en raison du préjudice subi, le demandeur demande en plus le paiement d’une somme de EUR 48 000 à titre de dédommagement. 8. Cette requête se base sur des articles de la presse B, ainsi que sur les allégations suivantes : 9. Après avoir été opéré, le demandeur aurait demandé l’autorisation au défendeur - qui avait refusé de prendre en charge les frais postopératoires - d’effectuer sa rééducation en F. Le défendeur aurait accepté que le demandeur se rende en F à cette fin. 10. Selon ses propres dires, le demandeur aurait poursuivi sa rééducation en F en tenant strictement informés de son évolution, d’une part, D, Directeur Sportif du club (ciaprès : le directeur sportif du club), et, d’autre part, A, entraîneur de l’équipe. Le demandeur se serait présenté, début juin 2006, à la reprise de l’entraînement de la saison 2006-2007. Il aurait alors été convoqué par le directeur sportif du club, qui lui aurait expliqué que le président du club ne voulait plus le voir, ni dans le vestiaire, ni au stade, et qu’il lui interdisait même de consulter le kinésithérapeute du défendeur. Le directeur sportif aurait même ajouté que dès qu’il serait totalement rétabli, le demandeur serait autorisé à jouer avec l’équipe réserve ou devrait quitter le club en abandonnant le bénéfice de sa dernière année de contrat. 11. Depuis le début du contrat de travail, le demandeur n’aurait perçu que EUR 1 000 de remboursement de frais de logement au lieu des EUR 1 600 (plus charges) qu’il acquitte au titre de loyer pour son appartement. En dépit de plusieurs demandes verbales de régularisation, la situation n’aurait jamais été rectifiée. 12. Le 14 octobre 2006, le demandeur se serait présenté au club pour reprendre son travail. Arrivé au stade, le directeur sportif du défendeur lui aurait demandé de consulter préalablement le médecin du défendeur, lequel aurait par la suite déclaré que le demandeur n’était pas encore apte à reprendre l’entraînement, et lui aurait demandé de prolonger son arrêt de travail un mois de plus. 13. Selon ses dires, le demandeur n’aurait plus perçu aucune rémunération de la part du défendeur, à partir du mois d’octobre 2006. En outre, à compter de cette date, le défendeur aurait cessé de lui remettre ses bulletins de salaire. Toutes ses demandes de réintégration du défendeur seraient demeurées vaines. 14. Privé de revenu depuis 5 mois et dans l’impossibilité de continuer à payer le loyer de son appartement de B, le demandeur aurait décidé de rentrer en F à fin avril 2007. 15. Par courrier du 10 octobre 2008, le défendeur a répondu à la plainte du demandeur, en se référant à une réponse qu’il aurait déjà envoyée au demandeur, dont la teneur peut se résumer en ces termes : a) le défendeur aurait contesté devoir un arriéré de salaire au demandeur ; b) par ailleurs, le défendeur lui aurait rappelé les principes de droit B, applicables in casu : i. le demandeur a été déclaré en accident de travail le 14 avril 2006 ; ii. par conséquent, le défendeur devait lui verser son salaire pendant six mois et aurait donc payé le salaire du demandeur jusqu’au 13 octobre 2006, conformément à la franchise dans sa police d’assurance ; iii. à partir du 14 octobre 2006, le demandeur serait passé sous le régime de l’accident de travail et aurait dû recevoir son salaire par l’intermédiaire de l’assureur, les «X»; c) enfin, le défendeur aurait affirmé qu’il rembourserait les frais de déménagement réclamés, sur présentation d’une facture. 16. D’après le défendeur, le demandeur n’aurait pas exercé de recours contre la décision de l’assureur devant les juridictions B du travail. Le demandeur aurait donc acquiescé au fait qu’il était apte à reprendre son travail dès le 13 octobre 2006, et ne serait pourtant jamais présenté auprès du défendeur. En conclusion, le défendeur affirme n’avoir commis aucune faute qui puisse lui être reprochée, et avoir maintenu ses paiements de salaire jusqu’à ce que le demandeur passe sous le régime de l’assurance de travail. Quand il a été rétabli, le demandeur ne se serait pas présenté, et le défendeur n’aurait pas été informé qu’il était apte à reprendre le travail. En conclusion, le défendeur conteste devoir un arriéré de salaire au demandeur, et conteste les allégations mensongères dont le demandeur a émaillé sa requête sans apporter la moindre preuve tangible de ses allégations. 17. Le demandeur n’a joué pour aucun autre club de la période allant de la fin avril 2007 au 30 juin 2007. II. Considérants de la Chambre de Résolution des Litiges 1. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges a analysé si sa compétence à traiter le present litige était donnée. A cet égard, la Chambre a pris note que la présente demande a été soumise à la FIFA le 17 août 2007. Par conséquent, la Chambre de Résolution des Litiges a conclu que le Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (édition 2005; ci-après: le Règlement procédural) est applicable au présent litige (cf. art. 18 al. 2 et al. 3 du Règlement procédural). 2. Par la suite, les membres de la Chambre se sont référés à l’art. 3 al. 1 du Règlement procédural et ont confirmé que, en application de l’art. 24 al. 1 et art. 22 litt. (b) du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2008), la Chambre de Résolution des Litiges est l’organe décisionnel compétent pour connaître du présent cas, comportant une dimension internationale, qui concerne un litige relatif au travail entre un joueur F et un club B. 3. De plus, la Chambre a analysé quelle édition du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs devrait être appliquée quant au droit matériel. A cet égard, la Chambre s’est référée à l’art. 26 al. 1 et al. 2 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2008), en considérant que la présente demande a été introduite le 17 août 2007, et a conclu que l’édition 2005 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (ci-après: le Règlement) est applicable au présent litige quant au droit matériel. 4. Une fois sa compétence et la réglementation applicable établie, la Chambre de Résolution des Litiges a soigneusement pris en considération et analysé les arguments ainsi que tous les documents présentés lors de l’instruction du présent dossier, tant par le demandeur que par le défendeur. 5. En premier lieu, les membres de la Chambre ont considéré qu’il était avéré qu’entre les parties en cause, un contrat de travail avait été signé le 25 août 2005, pour l’ensemble des saisons 2005/06 et 2006/07 - sans qu’il ait été toutefois indiqué une date d’entrée en vigueur du contrat ainsi qu’une date précise de terme du contrat - et qu’un salaire mensuel brut avait été fixé à EUR 12 000 - sans qu’il ait été toutefois indiqué dans le contrat l’échéance mensuelle des salaires en question. 6. La Chambre de céans a également considéré qu’il était clairement établi que les parties avaient également convenu des frais à la charge et au nom du défendeur pour : a) la mise à disposition d’une voiture pour le demandeur ; b) un appartement ou une maison non meublé/-e, en faveur du demandeur, sans toutefois indiquer un montant spécifique dans le contrat de travail ; c) le déménagement des meubles du joueur de M à B, sans toutefois indiquer un montant spécifique dans le contrat de travail ; 7. En outre, la Chambre a pris en considération que la société immobilière H (ci-après : le bailleur) et le demandeur avaient signé, le 14 septembre 2005, un contrat de bail d’une durée de 2 ans pour un appartement non meublé, situé à B, et dont le loyer mensuel avait été fixé à la somme de EUR 1 600, augmenté d’un montant total de EUR 150 de charges mensuelles. Une copie du contrat de bail a été fournie au dossier. 8. Par ailleurs, la Chambre a estimé qu’il était clairement établi que le demandeur avait été victime d’une blessure grave, le 14 avril 2006. 9. Ensuite, la Chambre a dûment pris en considération que le demandeur avait une première fois, par courrier du 3 octobre 2006, mis le club en demeure de lui payer son salaire pour les mois d’août et de septembre 2006. Une copie de la mise en demeure en question a été remise durant l’instruction du présent cas. 10. Enfin, la Chambre a également pris en considération que la Caisse Commune d’Assurances contre les Accidents du Travail «X» (ci-après : l’assurance), sise à Bruxelles, avait par décision du 26 décembre 2006, conclu qu’il résultait du dossier médical que le demandeur pouvait reprendre le travail le 13 octobre 2006, et que toute contestation concernant cette décision devait être soumise au Tribunal du Travail du domicile du bénéficiaire des indemnités. 11. A ce titre, la Chambre de céans a insisté sur le fait que, d’après la décision de l’assurance, le joueur était apte à reprendre son activité professionnelle à partir du 13 octobre 2006, et que jusqu’à cette date le demandeur avait perçu la part salariale en question, qui lui était due. 12. Dès lors et suite à la position du défendeur, la Chambre s’est posé la question de savoir quelle partie aurait dû faire appel contre la décision à effet rétroactif prise par «X», le 26 décembre 2006. 13. A cet égard et pour les raisons qui seront évoquées postérieurement, la Chambre est d’avis qu’il incombait au défendeur de faire appel contre cette décision des «X». 14. Considérant le droit B, en conformité avec l’art. 2 du Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges, la Chambre a conclu que l’employeur est obligé de souscrire une assurance Accidents du Travail pour les travailleurs qu’il emploie ; il s’agit en effet d’une assurance obligatoire pour l’employeur. 15. Par conséquent et considérant que ceci n’avait pas été contredit par le défendeur, la Chambre en a déduit que le défendeur avait dans le cas d’espèce souscrit une police d’assurance avec l’assurance en question en faveur du demandeur. A contrario, le demandeur n’est donc pas partie contractante de cette police d’assurance, mais uniquement un éventuel bénéficiaire, si l’événement assuré devait se réaliser. 16. Par conséquent, il incombait donc au défendeur, la partie contractante, de réagir pour faire appel de la décision en question du 26 décembre 2006. En effet, le défendeur, s’il n’avait pas été d’accord avec la décision de l’assurance, aurait dû faire appel devant le Tribunal du Travail compétent. Le demandeur ne pouvait par conséquent pas être tenu pour responsable de ne pas avoir contesté la décision en question prise par «X». 17. A cet effet, la Chambre a insisté encore une fois sur le fait qu’il incombait au club de réagir, c’est-à-dire en contestant la décision de l’assurance, et que, ne l’ayant visiblement pas fait, le défendeur acceptait la décision en question et acceptait de reprendre ses obligations contractuelles et ce à compter de la levée de l’invalidité, en vertu du contrat de travail signé entre les parties le 25 août 2005. La Chambre a également à nouveau souligné que le joueur ne pouvait être tenu pour responsable de la non-contestation de la décision de l’assurance. 18. Au vu de ce qui précède, la Chambre a conclu que le défendeur aurait dû continuer à payer le demandeur et à honorer ses obligations contractuelles, et ce, dès la levée de l’invalidité par la décision des «X». 19. Concernant le prétendu non-retour à/abandon de son poste de travail de la part du demandeur, la Chambre a d’une part pris en considération l’allégation du défendeur, selon laquelle le demandeur, une fois rétabli, ne se serait pas représenté au club. 20. La Chambre de céans a, d’autre part, également pris en considération l’allégation du demandeur, selon laquelle il se serait présenté au club pour reprendre son travail, mais une fois arrivé au stade, le directeur sportif du défendeur lui aurait demandé de consulter préalablement le médecin du club, lequel aurait par la suite déclaré qu’il n’était pas encore apte à reprendre l’entraînement et lui aurait demandé de prolonger son arrêt de travail un mois de plus. 21. A cet effet, la Chambre de céans s’est posé la question de savoir quelles allégations devaient être considérées dans le cas d’espèce. 22. A cet égard et dans le cas d’espèce, la Chambre a considéré qu’il appartenait au défendeur, sur la base de la relation contractuelle en vigueur entre les parties, de demander le retour du demandeur à son poste de travail, une fois la supposée absence du demandeur constatée. 23. A cet égard, la Chambre a estimé que le défendeur devait, en cas d’absence prolongée du demandeur, le mettre en demeure de retourner à son poste de travail, dans un délai raisonnable. 24. En l’espèce, la Chambre a insisté sur le fait avéré que le défendeur, s’il y a eu réellement absence du joueur, n’avait fait ni l’un, ni l’autre, c’est-à-dire qu’il n’avait pas requis du demandeur de reprendre son travail et qu’il avait immédiatement cessé de le payer. Dans le litige qui nous occupe, le défendeur ne conteste d’ailleurs pas n’avoir jamais demandé au demandeur de retourner à son poste de travail. 25. En conséquence, la Chambre en a conclu que le défendeur n’avait jamais demandé au demandeur de revenir au club. 26. La Chambre est par conséquent d’avis que le défendeur aurait dû continuer à payer le demandeur, conformément au contrat de travail en vigueur entre les deux parties. 27. Enfin, la Chambre a noté que, privé de revenu depuis 5 mois et apparemment dans l’impossibilité de continuer à payer le loyer de son appartement de B, le demandeur aurait décidé de rentrer en F à fin avril 2007. 28. A ce titre, la Chambre s’est posé la question de savoir, par le départ du demandeur, si une résiliation du contrat de travail sans juste cause avait eu lieu et quelle partie devait être tenue responsable de la résiliation en question. 29. A cet effet, la Chambre de céans a rappelé qu’il convient de définir au cas par cas ce qu’est une résiliation unilatérale et sans juste cause d’un contrat de travail. Dans le cas d’espèce, la Chambre de céans a pris en considération que le demandeur avait, notamment par courrier du 6 février 2007, mis le défendeur en demeure de lui payer son salaire pour les mois de novembre et décembre 2006. De plus, la Chambre de céans a pris en considération le fait que le demandeur, au moment de son retour en F, n’avait plus reçu son salaire, conformément au contrat de travail en vigueur entre les parties, depuis plus de six mois (moitié du mois d’octobre 2006, mois de novembre et de décembre 2006, mois de janvier à avril 2007). 30. Attendu que le demandeur n’avait plus perçu son salaire depuis plus de six mois, que le défendeur avait été avisé de ce défaut de paiement par courrier du 6 février 2007 - c’est-à-dire plus de trois mois après le dernier paiement - et que le défendeur n’avait, malgré cette mise en demeure, pas réglé le montant dû au demandeur, la Chambre a décidé que le contrat de travail a été rompu par le défendeur, et ce sans juste cause, à la fin avril 2007. 31. La Chambre de céans a rappelé que, par sa requête déposée le 17 août 2007, le demandeur requiert la condamnation du défendeur au paiement d’ un montant brut de EUR 142 080 représentant la totalité de ses prétentions salariales, y compris le « pécule vacances » contractuel du demandeur dû pour les saisons 2005-2006 et 2006- 2007 (à savoir deux fois 92% du salaire mensuel brut de EUR 12 000), de même que la somme totale de EUR 25 500 à titre d’indemnité contractuelle de logement (EUR 1 600, majorée de EUR 150 de charges locatives par mois, entre le 1er octobre 2006 et le 30 juin 2007, majorée du reliquat restant dû de EUR 750 sur l’indemnité partielle versée par le club entre le 1er septembre 2005 et le 1er septembre 2006), ainsi que la somme de EUR 3 677,58 à titre de remboursement des frais de déménagement entre M et B. Par ailleurs, le demandeur requiert également la condamnation du défendeur au paiement d’une somme de EUR 48 000 à titre de dédommagement, en raison du préjudice subi. 32. En ce qui concerne les arriérés de salaire, la Chambre a rappelé que le demandeur n’avait plus été payé depuis le 13 octobre 2006 et que le contrat de travail avait été rompu sans juste cause par le club à la fin avril 2007. 33. Compte tenu de ces considérations, la Chambre a estimé que la prétention du demandeur quant au paiement des arriérés de salaire d’un montant total de EUR 78 800 bruts, pour les jours restants du mois d’octobre 2006, pour les mois de novembre et décembre 2006, ainsi que pour les mois de janvier à avril 2007 doit être acceptée. 34. Concernant le paiement d’une indemnité pour rupture du contrat de travail sans juste cause de la part du défendeur, la Chambre s’est référée à l’art. 17 al. 1 du Règlement et a rappelé que l’article en question prévoit une énumération nonexhaustive des critères à considérer dans le calcul de l’indemnité à payer. Par conséquent et suivant le cas d’espèce, d’autres critères peuvent être tenus en compte par l’organe décisionnaire. 35. Dans le cas qui nous occupe, la Chambre de céans a tenu à rappeler que, même si le demandeur était retourné en F avant la fin de son contrat de travail, le défendeur avait, par son comportement (cessation totale des paiements de salaire), rompu le contrat de travail sans juste cause et ce à compter de fin avril 2007. A cet égard et dans le cas présent, la Chambre a souligné qu’il fallait tenir compte du comportement du défendeur qui n’avait pas payé son salaire au joueur depuis plus de six mois. 36. Afin de calculer le montant total de l’indemnité pour rupture de contrat sans juste cause, la Chambre de céans a pris en compte la rémunération et les autres avantages dus au demandeur en vertu du contrat existant et/ou du nouveau contrat. 37. A ce titre, la Chambre de céans a rappelé qu’au moment où le contrat avait été rompu sans juste cause, la durée restante du contrat était uniquement de deux mois. De plus, la Chambre de céans a rappelé que le demandeur n’avait joué pour aucun autre club dans la période s’étendant de la fin avril 2007 au 30 juin 2007. 38. En conclusion et considérant les circonstances du cas présent, la prétention concernant l’indemnité pour rupture du contrat de travail sans juste cause est admise à hauteur de deux mois, à savoir la valeur restante du contrat de travail, ce qui correspond à un montant total de EUR 24 000 bruts. 39. En ce qui concerne le remboursement des loyers payés par le demandeur, la Chambre de céans a pris en considération que, d’après le contrat de travail signé entre les parties, les frais d’appartement ou de maison (min. 3 chambres) non meublé étaient à la charge du défendeur, tout en soulignant que les parties n’avaient pas fixé dans le contrat de montant spécifique pour le loyer. A ce titre, la Chambre a pris en considération que le défendeur avait régulièrement remboursé les frais de loyer pour le joueur à hauteur de EUR 1 000, et que le demandeur ne les avait pas contestés. Par conséquent, la Chambre a estimé que le demandeur avait tacitement accepté de payer la différence de EUR 600 pour son loyer, ainsi que les charges pour un montant de EUR 150. 40. Par conséquent, la Chambre de céans a décidé d’allouer au demandeur le loyer à hauteur de EUR 1 000 par mois jusqu’à fin avril 2007, à savoir 6 mois et 17 jours. 41. En ce qui concerne la demande de remboursement des frais de déménagement entre M et B, la Chambre a pris en considération que le demandeur n’avait jamais présenté la moindre facture au défendeur, et n’avait par conséquent, sur la base de principe de la charge de la preuve, pas pu prouvé avoir effectué cette dépense. Par la même et concernant la demande de dédommagement, la Chambre a estimé que cette demande devait être rejetée, et ce car une indemnité de EUR 24 000 bruts avaient déjà été allouée au demandeur en guise d’indemnité pour rupture du contrat sans juste cause 42. Ainsi, les membres de la Chambre ont conclu que pour cette période allant du 13 octobre 2006 jusqu’au mois d’avril 2007, le demandeur était initialement en droit de percevoir la somme de EUR 78 800 bruts, correspondant aux créances salariales non prescrites et dues au demandeur. 43. Pour la période de mai à juin 2007, la Chambre de céans a conclu que le demandeur était en droit de recevoir une somme de EUR 24 000 bruts à titre d’indemnité pour rupture de contrat sans juste cause. 44. Au vu des considérations ci-dessus, la Chambre de céans a également estimé correct, dans les circonstances concrètes données, d’adjuger au demandeur la somme de EUR 6 546 à titre de remboursement de loyer. 45. En conclusion, la demande déposée par le demandeur le 17 août 2007 est partiellement admise. Le défendeur est condamné à verser au demandeur un montant brut total de EUR 102 800 bruts, ainsi que la somme de EUR 6 546. III. Décision de la Chambre de Résolution des Litiges 1. La demande du demandeur, E, est partiellement admise. 2. Le défendeur, S, est tenu de payer au demandeur la somme de EUR 102 800 bruts, ainsi que la somme de EUR 6 546. 3. Tout autre demande du demandeur est rejetée. 4. La somme due doit être payée par le défendeur dans les 30 jours à compter de la date de notification de la présente décision. Dans le cas où la somme due ne serait pas payée dans le délai imparti, des intérêts à hauteur de 5% par année seront appliqués, et ce, à expiration du délai mentionné précédemment. 5. Si la somme due n’est pas payée dans le délai imparti, le cas sera, sur demande, transmis à la Commission de Discipline de la FIFA pour considération et décision. 6. Le demandeur s’engage à communiquer au défendeur le numéro de compte bancaire sur lequel le défendeur devra verser la somme allouée. De même, le demandeur s’engage à informer la Chambre de Résolution des Litiges sur les paiements effectués par le défendeur. Note concernant la décision motivée (Voie de droit) : Conformément à l’article 63 alinéa 1 des Statuts de la FIFA, cette décision est susceptible d’un appel au Tribunal Arbitral du Sport (TAS). L’appel devra être interjeté dans un délai de 21 jours à compter de la notification de la décision et devra comprendre tous les éléments figurant au point 2 des directives émanant du TAS, dont copie est jointe à la présente. L’appelant dispose de 10 jours supplémentaires à compter de l’expiration du délai de recours pour déposer son mémoire d’appel contenant une description des faits et des arguments légaux fondant le recours (cf. point 4 des directives annexées). L'adresse complète du Tribunal Arbitral du Sport est la suivante : Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Suisse Tél : +41 21 613 50 00 Fax : +41 21 613 50 01 e-mail : info@tas-cas.org www.tas-cas.org Au nom de la Chambre de Résolution des Litiges : Jérôme Valcke Secrétaire Général Annexe : Directives du TAS _______________________________________
DirittoCalcistico.it è il portale giuridico - normativo di riferimento per il diritto sportivo. E' diretto alla società, al calciatore, all'agente (procuratore), all'allenatore e contiene norme, regolamenti, decisioni, sentenze e una banca dati di giurisprudenza di giustizia sportiva. Contiene informazioni inerenti norme, decisioni, regolamenti, sentenze, ricorsi. - Copyright © 2024 Dirittocalcistico.it