F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 3 ottobre 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Mick McGuire (Inghilterra), membro Carlos Soto (Cile), membro Zola Majavu (Sud Africa), membro Ivan Gazidis (USA), membro del reclamo presentato dal giocatore, C, come querelanti nei confronti del club, P, come convenuto in vista di un lavoro-correlato controversia sorta tra le parti. I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 3 ottobre 2008, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Mick McGuire (Inghilterra), membro Carlos Soto (Cile), membro Zola Majavu (Sud Africa), membro Ivan Gazidis (USA), membro del reclamo presentato dal giocatore, C, come querelanti nei confronti del club, P, come convenuto in vista di un lavoro-correlato controversia sorta tra le parti. I. Fatti della controversia 1. Il 7 gennaio 2008, club P FC (in prosieguo: il club) e il giocatore C (in prosieguo: il giocatore) hanno firmato un "accordo privato" che era valida dal 7 gennaio 2008 al 30 giugno 2010, con il seguente contenuto: - Da febbraio a giugno 2008 (5 mesi), il giocatore avrebbe ricevuto i pagamenti di salario di 7.000 euro il 15 di ogni mese, vale a dire, per un totale di 35.000 euro; - Da settembre 2008 a giugno 2009 (10 mesi), il giocatore avrebbe ricevuto lo stipendio pagamento di 10.000 euro alla fine di ogni mese, vale a dire, per un totale di 100.000 euro; - Da luglio 2009 ad aprile 2010 (10 mesi), il giocatore avrebbe ricevuto i pagamenti di salario di 10.000 euro alla fine di ogni mese, vale a dire , per un totale di 100.000 euro; - Oltre ai suddetti importi, il giocatore avrebbe ricevuto 1.000 euro (netti) al mese per spese personali; - Le parti hanno altresì convenuto che il club avrebbe il diritto di recedere dal contratto in data 30 giugno 2008 senza ulteriori obblighi finanziari ("entrambe le parti contraenti convengono che, durante il periodo di aggiudicazione del Club si riserva il diritto di convocare il giocatore di procedere alla risoluzione del contratto il 30/6/2008, senza ulteriore obbligo, o qualsiasi altro tipo verso il giocatore "); - Se il club risolto il contratto del giocatore il 30 giugno 2009, il giocatore avrebbe ricevuto un risarcimento di 5.000 euro dal club. Il club sarebbe quindi tenere altri obblighi ("Nel caso in cui il Club chiama Il giocatore di procedere alla risoluzione del contratto 30/6/2009, il giocatore sarà compensata da The Club, con l'importo di € 5.000 e The Club terrà alcun obbligo "). 2. In una lettera del 1 ° febbraio 2008, il club FIFA informato di quanto segue: - Il club ha concordato i contenuti fondamentali di un contratto con il giocatore il 7 gennaio 2008, momento in cui il giocatore iniziato la formazione; - Poco dopo, il giocatore tornò a B per prendersi cura di questioni personali, dopo di che doveva tornare a G, firmare un contratto ufficiale e giocare per la società; - Il giocatore non è mai tornato da B di ottemperare ai suoi obblighi e firmare il contratto. 3. Il 5 febbraio 2008, il giocatore ha presentato un reclamo contro il club alla Fifa e ha affermato quanto segue: - Secondo l '"accordo privato" del 7 gennaio 2008, il giocatore avrebbe ricevuto uno stipendio di 235.000 euro per tutta la durata del contratto , oltre a tutti i bonus previsti nei regolamenti del club, oltre a 1.000 euro netti al mese per le spese personali; - Il club è riuscito a registrare il giocatore al calcio H Federazione e organizzare per il ritorno del giocatore a G. 4. Di conseguenza, non avrebbe dovuto essere in grado di tornare al club, il giocatore ha chiesto alla Camera di Risoluzione delle Controversie di ordinare P FC a pagare 263.000 euro per violazione di contratto. Questa somma è stata calcolata dal giocatore come segue: - euro 235.000, che corrisponde alla retribuzione del giocatore; - EUR 30.000, che corrisponde a 30 rate mensili da gennaio 2008 al giugno 2010; - meno 2.000 euro ricevuto come pagamento anticipato. 5. In una lettera del 13 febbraio 2008, legale rappresentante del giocatore ha dichiarato che il giocatore era ancora in "stand-by" in B in quel momento e anche in attesa di notizie dal club. 6. Nella sua risposta del 15 febbraio 2008, il club ha affermato che, in base ai regolamenti della Federazione Football H, il contratto entra in vigore soltanto quando è rilasciato in forma standard ed è stato certificato ed approvato dalla Superleague. Il giocatore può essere registrato presso il Football Federation H volta che il contratto è stato approvato. 7. Pertanto, se il club aveva presentato il "Contratto Private" in questione, sarebbe stata respinta dalla Superleague e il giocatore non sarebbe stato registrato. 8. Il club ha concluso che l '"accordo privato" da sola non era vincolante e non è mai entrato in vigore. Di conseguenza, il club non era tenuta a risarcire il giocatore a causa di questo contratto solo. 9. Inoltre, in una lettera datata 18 marzo 2008, il club ha dichiarato che non era più interessato a portare il contratto di lavoro con il giocatore in vigore. 10. In una lettera datata 3 aprile 2008, il club ha ribadito la sua dichiarazione di non aver firmato un contratto di lavoro con il giocatore. Inoltre, non aveva mai richiesto un certificato internazionale di trasferimento per il giocatore ed era assurdo che il giocatore è stato sostenendo l'intero importo di euro 263.000. Se, contrariamente alle aspettative, l'affermazione del giocatore dovesse essere accettato, alcun compenso non poteva che essere basato sul valore del contratto fino a giugno 2008. 11. In corrispondenza successiva, le parti aderito alle loro rispettive posizioni. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare il caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la domanda del giocatore è stata presentata alla FIFA il 5 febbraio 2008. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. art 18 comma 2 e 3 delle norme procedurali..). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008), la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club di B G. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 5 febbraio 2008, l'attuale versione del Regolamento (edizione 2008, in prosieguo: Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. In continuazione, ed entrando nel merito della questione attuale, i membri della Camera ha iniziato riconoscendo i fatti accertati del caso e gli argomenti delle parti, nonché la documentazione contenuta nel file, e in questo senso, in vista delle circostanze del caso di specie, in primo luogo ha dichiarato che le seguenti tre questioni dovevano essere affrontati: I. Ha un contratto di lavoro valido e vincolante esisteva tra le parti della controversia? II. Se sì, chi è responsabile della risoluzione del contratto di lavoro e c'era una giusta causa di risoluzione del genere? III. In caso di violazione ingiustificata del contratto: quali sono le conseguenze che ne derivano? 5. Per quanto riguarda la prima questione, il Camera di Risoluzione delle Controversie osservato che i rispettivi conti delle due parti per quanto riguarda l'esistenza di un rapporto contrattuale sono stati diametralmente opposti. Infatti, il club ha insistito sul fatto che secondo le regole ei regolamenti della Federazione Football H, un contratto, per essere valida, deve essere messo in un modulo standard e certificati dal Superleague H. Pertanto, il club è giunto alla conclusione che, non avendo il giocatore a firmare tale contratto standard, non ci poteva essere alcun rapporto contrattuale tra le parti. Il giocatore, tuttavia, ha dichiarato di aver considerato il "trattativa privata", firmato il 7 gennaio 2008 come vincolante e che, dopo il suo ritorno in B, era stato in attesa di ulteriori istruzioni dal club al fine di rispettare pienamente i suoi obblighi contrattuali . 6. In considerazione di quanto precede e al fine di valutare correttamente l'esistenza di un rapporto contrattuale tra le parti, i membri della Camera con molta attenzione il contenuto della "trattativa privata" firmato dalle parti il 7 gennaio 2008. Dopo averlo fatto, i membri della Camera ha rilevato che questo accordo conteneva tutti gli elementi essenziali di un contratto vincolante, vale a dire la denominazione delle parti, l'oggetto del contratto, la durata del contratto e lo stipendio da pagare al giocatore. 7. Inoltre, il pannello considerato l'argomento del club, che ha dichiarato che secondo le regole ei regolamenti della Federazione Football H, un contratto, per essere valida, deve essere messo in un modulo standard e certificata dal Superleague H, e che il giocatore non era riuscito a firmare questo modulo standard. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie fatto una netta distinzione tra il contratto di lavoro e la certificazione di questo contratto da parte della Superleague H in vista della registrazione del giocatore. Pertanto, la Camera ha stabilito che la firma del formulario rilasciato dalla Superleague H non era rilevante nel caso di specie, e non poteva essere considerata come una condizione per la validità del contratto di lavoro. 8. In considerazione di tutto quanto sopra, i membri della Camera è giunto alla conclusione che la "trattativa privata" firmato dalle parti della controversia il 7 gennaio 2008 deve essere considerato come un contratto di lavoro vincolante e valida. 9. Per quanto riguarda la seconda domanda, i membri della Camera ha preso in considerazione diversi elementi dei fatti del caso. A questo proposito, la Camera prima di tutto ha sottolineato che il giocatore, dopo essere ritornato in B, non tornare a G. Il giocatore ha dichiarato che era rimasto in B in una "stand-by", perché era in attesa di ulteriori istruzioni da parte del club. Tuttavia, a parere della Camera, il giocatore, che era legato da un contratto di lavoro valido, dovrebbe essere tornato a G, anche se il club non ha pagato il biglietto di ritorno. Infatti, in linea di principio, il giocatore ha l'obbligo di offrire i suoi servigi al club. 10. Tuttavia, i membri della Camera ha osservato che il club, dopo aver concordato con il giocatore che avrebbe dovuto tornare per qualche giorno al suo paese, ha mostrato una mancanza di particolare interesse per il ritorno del giocatore al club, e aveva non è stata in grado di dimostrare che esso aveva di fatto convocato il giocatore per tornare a G. A questo proposito, il pannello ha sottolineato il fatto che il club non ha nemmeno risposto alle notifiche del giocatore, al fine di registrare il suo contratto di lavoro con il Football Federation H e di essere in grado di rendere i suoi servizi al club. Inoltre, il club, che ha particolarmente insistito sul fatto che il giocatore non ha firmato il modulo standard rilasciato dalla Superleague H, avrebbe potuto inviare questo modulo per il giocatore in B, al fine di rispettare le formalità riguardanti la sua registrazione o predisposto per il suo immediato ritorno a G. Infatti, è stato il club che era a conoscenza delle formalità di registrazione rispettivi e avrebbe dovuto prendere le misure necessarie. Infine, i membri della Camera ha preso atto del comportamento contraddittorio del club, che, dopo aver presentato un reclamo con la FIFA in materia di specie, ha successivamente affermato di non riconoscere l'esistenza di un contratto di lavoro valido tra il club e la giocatore. 11. In considerazione di tutto quanto sopra, e dopo aver analizzato attentamente i documenti del file, come pure le circostanze che circondano la materia presente, i membri della Camera è giunto alla ferma conclusione che entrambe le parti nella presente controversia sono stati in parte responsabile del risultato della materia presente, e che nessuno di loro aveva mostrato interesse sufficiente per l'esecuzione del rapporto di lavoro. Di conseguenza, i membri della Camera ha ritenuto che qualsiasi rapporto contrattuale tra le parti deve essere considerata terminata. Inoltre, il gruppo ha ritenuto che nessuna delle parti è stato possibile stabilire come l'unico responsabile per violazione di contratto, ma che il club dovrebbe essere considerata come prevalentemente responsabile della violazione ha detto. 12. Inoltre, i membri della Camera erano ansiosi di sottolineare che la clausola contenuta nel "Contratto di Private", secondo cui, se il club risolto il contratto del giocatore il 30 giugno 2008, che avrebbe mantenuto senza obblighi finanziari, è una clausola potestativa che non era accettabile in quanto tale. Pertanto, la responsabilità del club non può essere diminuito con riferimento a questa clausola. 13. Infine, per quanto riguarda la terza questione, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie ritenuto che il giocatore dovrebbe ricevere una compensazione per violazione del contratto. Per calcolare l'importo del risarcimento dovuto per il giocatore, il pannello ha tenuto conto delle circostanze del caso di specie, in particolare il compenso spettante al giocatore sotto i termini della "trattativa privata", così come i fatti che il giocatore condiviso una piccola parte della responsabilità per la risoluzione del contratto, e che il contratto alla base della presente controversia non era mai stato eseguito. 14. Di conseguenza, il conto di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso di assegnare l'importo di 80.000 euro a titolo di risarcimento per violazione del contratto al giocatore. 15. Infine, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha deciso di respingere tutte le ulteriori pretese del giocatore. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, C, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, P FC, è tenuto a pagare l'importo di 80.000 euro al richiedente entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Eventuali ulteriori richieste presentate dal Richiedente vengono respinte. 4. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto, un tasso di interesse del 5% all'anno vigore al momento della scadenza del termine fisso e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta delle parti alla Commissione Disciplinare della FIFA, in modo che la necessaria sanzioni disciplinari possono essere imposte. 5. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Secondo l'articolo 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale Player C / Club P All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2008-2009) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 3 October 2008, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Mick McGuire (England), member Carlos Soto (Chile), member Zola Majavu (South Africa), member Ivan Gazidis (USA), member on the claim presented by the player, C, as Claimant against the club, P, as Respondent regarding an employment-related dispute arisen between the parties. I. Facts of the case 1. On 7 January 2008, club P FC (hereinafter: the club) and the player C (hereinafter: the player) signed a “Private Agreement” that was valid from 7 January 2008 until 30 June 2010, with the following content: - From February to June 2008 (5 months), the player would receive salary payments of EUR 7,000 on the 15th of each month, that is, a total of EUR 35,000; - From September 2008 to June 2009 (10 months), the player would receive salary payments of EUR 10,000 at the end of each month, that is, a total of EUR 100,000; - From July 2009 to April 2010 (10 months), the player would receive salary payments of EUR 10,000 at the end of each month, that is, a total of EUR 100,000; - In addition to the above-mentioned amounts, the player would receive EUR 1,000 (net) per month for personal expenses; - The parties also agreed that the club would have the right to terminate the contract on 30 June 2008 without any further financial obligations (“both contracting parties agree that during the contracting period the Club holds the right to summon The Player to proceed in the termination of the Contract on 30/6/2008 with no further obligation, or any other kind towards The Player”); - If the club terminated the player’s contract on 30 June 2009, the player would receive compensation of EUR 5,000 from the club. The club would then hold no further obligations (“In the case the Club summons The Player to proceed in the termination of the contract on 30/6/2009, The Player will be compensated by The Club with the amount of € 5.000 and The Club will hold no further obligation”). 2. In a letter dated 1 February 2008, the club informed FIFA of the following: - The club had agreed on the basic contents of a contract with the player on 7 January 2008, at which time the player commenced training; - Shortly afterwards, the player returned to B to take care of personal matters, after which he was to return to G, sign an official contract and play for the club; - The player never returned from B to fulfil his obligations and sign the contract. 3. On 5 February 2008, the player submitted a claim against the club to FIFA and asserted the following: - According to the “Private Agreement” of 7 January 2008, the player was to receive a salary of EUR 235,000 for the full term of the contract, plus all of the bonuses set out in the club’s regulations, plus EUR 1,000 net per month for personal expenses; - The club failed to register the player at the H Football Federation and arrange for the player’s return to G. 4. Consequently, should he not be able to return to the club, the player requested the Dispute Resolution Chamber to order P FC to pay EUR 263,000 for breach of contract. This sum was calculated by the player as follows: - EUR 235,000, which corresponds to the player’s salary; - EUR 30,000, which corresponds to 30 monthly instalments from January 2008 to June 2010; - minus EUR 2,000 received as advance payment. 5. In a letter dated 13 February 2008, the player’s legal representative stated that the player was still in a “stand-by position” in B at that time and was also awaiting news from the club. 6. In its reply dated 15 February 2008, the club asserted that, according to the H Football Federation’s Regulations, a contract only comes into force when it is issued in a standard form and has been certified and approved by the Superleague. The player may only be registered at the H Football Federation once the contract has been approved. 7. Therefore, if the club had submitted the “Private Agreement” in question, it would have been rejected by the Superleague and the player would not have been registered. 8. The club concluded that the “Private Agreement” alone was not binding and never came into force. Consequently, the club was not obliged to compensate the player on account of this contract alone. 9. Furthermore, in a letter dated 18 March 2008, the club stated that it was no longer interested in bringing the employment contract with the player into force. 10. In a letter dated 3 April 2008, the club reiterated its statement that it had not signed an employment contract with the player. Furthermore, it had never requested an international transfer certificate for the player and it was absurd that the player was claiming the full amount of EUR 263,000. If, contrary to expectation, the player’s claim were to be accepted, any compensation could only be based on the value of the contract until June 2008. 11. In subsequent correspondence, the parties adhered to their respective positions. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the player’s claim was submitted to FIFA on 5 February 2008. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. art. 18 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008), the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a B player and a G club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008), and considering that the present claim was lodged on 5 February 2008, the current version of the regulations (edition 2008; hereinafter: Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. In continuation, and entering into the substance of the present matter, the members of the Chamber started by acknowledging the established facts of the case and the arguments of the parties as well as the documentation contained in the file, and in this respect, in view of the circumstances of the present case, first of all stated that the following three questions had to be tackled: I. Has a valid and binding employment contract existed between the parties of the dispute? II. If yes, who is responsible for the termination of the employment contract and was there a just cause for such termination? III. In case of unjustified breach of contract: which are the consequences thereof? 5. With regard to the first question, the Dispute Resolution Chamber observed that the respective accounts of the two parties as to the existence of a contractual relationship were diametrically opposed. Indeed, the club insisted on the fact that according to the rules and regulations of the H Football Federation, a contract, in order to be valid, must be put into a standard form and certified by the H Superleague. Therefore, the club came to the conclusion that, the player having failed to sign such standard contract, there could not be any contractual relationship between the parties. The player, however, stated that he had considered the “Private Agreement” signed on 7 January 2008 as binding and that, after his return to B, he had been waiting for further instructions from the club in order to fully comply with his contractual obligations. 6. In view of the above, and in order to properly assess the existence of a contractual relationship between the parties, the members of the Chamber paid close attention to the contents of the “Private Agreement” signed by the parties on 7 January 2008. Having done so, the members of the Chamber found that this agreement contained all the essential elements of a binding contract, i.e. the denomination of the parties, the subject of the contract, the duration of the contract and the salary payable to the player. 7. In addition, the panel considered the argument of the club, which stated that according to the rules and regulations of the H Football Federation, a contract, in order to be valid, must be put into a standard form and certified by the H Superleague, and that the player had failed to sign this standard form. In this respect, the Dispute Resolution Chamber made a clear distinction between the employment contract and the certification of this contract by the H Superleague in view of the player’s registration. Therefore, the Chamber ruled that the signature of the standard form issued by the H Superleague was not relevant in the present case, and could not be considered as being a condition to the validity of the employment contract. 8. In consideration of all of the above, the members of the Chamber came to the conclusion that the “Private Agreement” signed by the parties of the dispute on 7 January 2008 should be considered as a binding and valid employment agreement. 9. With regard to the second question, the members of the Chamber took into consideration several elements of the facts of the case. In this regard, the Chamber first of all pointed out that the player, after having returned to B, did not return to G. The player stated that he had stayed in B in a “stand-by position” because he was waiting for further instructions from the club. However, in the Chamber’s opinion, the player, who was bound by a valid employment contract, should have returned to G, even though the club did not pay for his return ticket. Indeed, in principle, the player had the obligation to offer his services to the club. 10. However, the members of the Chamber observed that the club, after having agreed with the player that he should return for a few days to his own country, showed a particular lack of interest as to the return of the player to the club, and had not been able to prove that it had in fact summoned the player to return to G. In this respect, the panel emphasized the fact that the club did not even respond to the player’s notifications in order to register his employment contract with the H Football Federation and to be able to render his services to the club. Moreover, the club, who particularly insisted on the fact that the player did not sign the standard form issued by the H Superleague, could have sent this form to the player in B, in order to comply with the formalities regarding his registration or arranged for his immediate return to G. Indeed, it was the club which was aware of the respective registration formalities and should have taken the necessary steps. Finally, the members of the Chamber took note of the contradictory behavior of the club, which, after having lodged a claim with FIFA in the present matter, subsequently stated that it did not recognize the existence of a valid employment contract between the club and the player. 11. In view of all of the above, and having thoroughly analyzed the documents of the file as well as the circumstances surrounding the present matter, the members of the Chamber came to the firm conclusion that both parties in the present dispute were partly responsible for the outcome of the present matter, and that none of them had showed sufficient interest in the execution of the employment relationship. Consequently, the members of the Chamber considered that any contractual relationship between the parties must be considered as terminated. Furthermore, the panel deemed that none of the parties could be established as solely responsible for breach of contract, but that the club should be considered as predominantly responsible for the said breach. 12. Furthermore, the members of the Chamber were eager to emphasize that the clause contained in the “Private Agreement”, according to which, if the club terminated the player’s contract on 30 June 2008, it would hold no financial obligations, was a potestative clause which was not acceptable as such. Therefore, the responsibility of the club could not be diminished by reference to this clause. 13. Finally, with regard to the third question, the members of the Dispute Resolution Chamber deemed that the player should receive compensation for breach of contract. In order to calculate the amount of compensation due to the player, the panel took into account the circumstances of the present case, in particular the remuneration due to the player under the terms of the “Private Agreement” as well as the facts that the player shared a minor part of the responsibility for the termination of the contract, and that the contract at the basis of the present dispute had never been executed. 14. Consequently, on account of the above, the Dispute Resolution Chamber decided to award the amount of EUR 80,000 as compensation for breach of contract to the player. 15. Finally, the Dispute Resolution Chamber decided to reject all further claims of the player. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, C, is partially accepted. 2. The Respondent, P FC, has to pay the amount of EUR 80,000 to the Claimant within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. Any further claims lodged by the Claimant are rejected. 4. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline, an interest rate of 5% per year will apply as of expiring of the fixed time limit and the present matter shall be submitted upon the parties’ request to FIFA’s Disciplinary Committee so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 5. The Claimant is directed to inform the Respondent immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to article 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Player C / Club P Encl. CAS directives ______________________________
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