F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 maggio 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Carlos Soto (Cile), membro Caio Cesar Vieira Rocha (Brasile), membro Mario Gallavotti (Italia), membro su una questione tra il giocatore e, come attore e la G club, come convenuto in merito a una vertenza contrattuale sorto tra le parti. Fatti
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 maggio 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Carlos Soto (Cile), membro Caio Cesar Vieira Rocha (Brasile), membro Mario Gallavotti (Italia), membro su una questione tra il giocatore e, come attore e la G club, come convenuto in merito a una vertenza contrattuale sorto tra le parti. Fatti I. 1. Il 20 agosto 2007 il giocatore I (di seguito: l'attore) e la G club (in prosieguo: il Resistente) ha firmato un contratto di lavoro per il periodo 20 agosto 2007 al 31 maggio 2010 o fino al termine della stagione 2009-2010. 2. Questo contratto di lavoro a condizione che il richiedente con uno stipendio mensile di 30.000 da agosto 2007 ad aprile 2008 (nove rate), giugno 2008 ad aprile 2009 (11 rate) e giugno 2009 a maggio 2010 (12 rate). 3. Il contratto contiene anche una clausola che indica che il convenuto aveva la facoltà di risolvere unilateralmente il contratto prima della sua data di scadenza mediante notifica al giocatore 30 giorni di anticipo. 4. Nelle lettere del 10 novembre 2007 e 15 gennaio 2008 il richiedente ha presentato un reclamo contro il Resistente con la FIFA, sostenendo che il Resistente aveva risolto il contratto di lavoro senza giusta causa e senza il consenso del Richiedente. A questo proposito si chiede il risarcimento di 960.000 corrispondente al valore residuo del contratto, ovvero tre anni di stipendio, sulla base di uno stipendio mensile di 30.000 per i periodi agosto 2007 a aprile 2008 (nove rate), giugno 2008 ad aprile 2009 ( 11 rate) e giugno 2009 a maggio 2010 (12 rate). 5. Il Resistente respinge le affermazioni del ricorrente e ha fatto una domanda riconvenzionale nei confronti della domanda di rimborso di 157.129. 5.1 Il Resistente sostiene che, sebbene l'attore ha firmato un contratto il 20 agosto 2007, aveva solo 15 giorni di visto d'affari, che è scaduto alla data della firma del contratto, la cui firma avrebbe permesso visto che deve essere rinnovato. Per questo motivo, il convenuto sostiene che ha inviato al richiedente di N per rinnovare il suo visto. Il Resistente sostiene inoltre che l'attore ha ricevuto il suo visto il 23 agosto 2007 e non tornò a I fino al 17 settembre 2007. Alla fine, non è stato possibile registrare il richiedente con il Resistente fino al 25 settembre 2007. 5.2 Per altro verso, il Resistente sostiene che l'allenatore aveva notato una certa noncuranza da parte del ricorrente durante l'allenamento e sul campo. La Resistente afferma che l'attore ha giocato sette partite, ma solo due per tutti i 90 minuti. Secondo la convenuta, l'atteggiamento del ricorrente non cambia e la Resistente è stato costretto a mandargli un avvertimento scritto il 27 ottobre 2007. Inoltre, il Resistente afferma che il comportamento del ricorrente è peggiorata e che la Resistente gli ha notificato il 6 novembre 2007 che il suo contratto sarebbe stato risolto in 30 giorni, secondo la clausola contrattuale che fornisce il Resistente con questa opzione. 5.3 Il Resistente sostiene di averlo pagato i seguenti importi (senza fornire prove): - di 20.000 anticipo il 20 agosto 2007, così come biglietti di ritorno da I a L a rinnovare il suo visto - a 40.000 anticipo il 4 ottobre 2007 per coprire il costo di seppellire il padre del ricorrente (il Resistente sostiene che in seguito scoprì che il padre del ricorrente non era morto) - a 160 mila anticipo il 12 ottobre 2007 5,4 Secondo la convenuta, l'attore ha aderito il 20 agosto 2007 e ha lasciato G il 15 novembre 2007, cioè prima della fine del termine di 30 giorni ha annunciato il 6 novembre 2007, utilizzando i biglietti forniti dal Resistente e senza informare il Resistente. 5.5 Il Resistente stima che l'attore aveva il diritto di ricevere 62.870, costituito da: - 3871 (quattro giorni dal 20-23 agosto 2007), considerando che l'assenza dal 23 agosto al 17 settembre 2007 non era autorizzata - 14.000 (14 giorni dal 17 al 30 settembre 2007) - 30.000 (ottobre 2007) - 15.000 (15 giorni di novembre 2007) Il Resistente ritiene che presumibilmente ricevuto 220.000, l'attore è stato strapagato da 157.129, e chiede il rimborso di tale importo. 6. L'attore ha risposto che il fatto che è arrivato in I di propria iniziativa con un visto d'affari e che quindi ha dovuto tornare a N per ricevere un nuovo visto è di alcuna rilevanza per la sua pretesa nei confronti del convenuto. 6.1 L'attore sostiene che è tornato a N il 21 agosto 2007 e ha ricevuto il suo nuovo visto il 23 agosto 2007. Tuttavia, l'attore afferma che è stato espressamente richiesto di aspettare e allenarsi in N fino al suo certificato internazionale di trasferimento è stato rilasciato dalla Federazione di calcio N. Inoltre, egli sostiene che il convenuto lo aveva informato che il Resistente avrebbe viaggiato per tre settimane per prendere parte ad un torneo e che nessuno in I sarebbe in grado di prendersi cura di lui. Pertanto, l'attore avrebbe deciso di rimanere in N e formare lì. Inoltre, egli sostiene che non aveva alcun interesse a rimanere in N dal 23 agosto al 17 settembre 2007 perché non ha rischiato di essere pagato per questo periodo. 6.2 In aggiunta, le affermazioni Attore che ha segnato quattro gol in sette partite di campionato e che quindi non aveva giocato così male come la Resistente aveva sostenuto. Ha presentato articoli di notizie confermando che aveva segnato quattro gol. 6.3 Il Richiedente conferma di aver ricevuto una lettera di avvertimento del 27 ottobre 2007 e pervenuta il 4 novembre 2007. Due giorni dopo, il 6 novembre 2007, afferma di aver ricevuto una seconda lettera che indica che il rapporto contrattuale sarebbe finito in un mese. 6.4 Il Richiedente sottolinea che è stato ferito durante una partita di campionato il 14 ottobre 2007. Egli afferma che da quel momento in poi, il Resistente non ha gradito la sua presenza perché non era in grado di addestrare correttamente per 14 giorni dopo il suo infortunio e ha sempre rivendicato il pagamento della prima rata del suo stipendio. Egli ritiene che la risoluzione del contratto da parte del convenuto di essere senza giusta causa. 6.5 Il Richiedente insiste sul fatto che egli non ha ricevuto 20.000 il 20 agosto 2007 o 40.000 il 12 ottobre 2007. Egli afferma che l'accusa che egli è stato pagato 220.000 è falsa e che tutto quello che è stato ricevuto un biglietto aereo da L I perché aveva ancora il suo biglietto di ritorno proprio a L. Inoltre, egli spiega che sarebbe stato molto generoso da parte del Resistente pagare più del dovuto a lui da 157.129 quando era presumibilmente solo il diritto di 62.871. 6.6 L'attore sostiene che si era rifiutato di firmare una lettera di disdetta il 6 novembre 2007 e che era stato maltrattato fisicamente da un funzionario Resistente e sfrattato dalla struttura ricettiva che il Resistente aveva fornito. Egli sostiene che temeva un ulteriore maltrattamento ed è stato costretto a lasciare subito. 7. Il Resistente ha aggiunto che il ricorrente non aveva fornito una scusa convincente per la sua assenza dal I e ha presentato la conferma da parte della Federazione calcio che ho preso parte ad un torneo nel P 3-9 settembre 2007 solo. Inoltre, il Resistente afferma che non ci vuole tutta la squadra ai tornei e che le sessioni di formazione continua con i giocatori che rimangono a casa. Il Resistente ha inoltre presentato tre ricevute di pagamento di 20.000, 40.000 e 160.000 presumibilmente firmata dal richiedente, accompagnata da un documento che spiega che l'attore era probabilmente deliberatamente firmato i suoi contratti e la corrispondenza con una firma diversa. 8. L'attore ha risposto che le entrate erano falsi e che lui non aveva né ricevuto questi importi né firmato le ricevute. 9. Su richiesta della FIFA, il convenuto ha presentato gli originali delle ricevute di pagamento. NB: la firma del Richiedente sul contratto di lavoro tra il Resistente e il richiedente e le firme sulle ricevute di pagamento non si assomigliano l'un l'altro, come osservato dal Resistente. Tuttavia, la firma del richiedente sul contratto e la firma sulla corrispondenza inviata alla Fifa sembrano essere identici. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare il caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 10 novembre 2007. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005, qui di seguito: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. art 18 comma 2 e 3 delle norme procedurali..) . 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008) la Camera di Risoluzione delle controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 10 novembre 2007, la versione precedente del regolamento (edizione 2005, in prosieguo: Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. I membri della Camera studiato attentamente i fatti esposti, nonché tutta la documentazione sul file. 5. In primo luogo, la Camera ha rivolto la sua attenzione alla denuncia del ricorrente depositato presso la FIFA, per mezzo del quale l'attore sostiene implicitamente che il convenuto aveva violato il contratto di lavoro concluso con il Resistente prematuramente terminare tale contratto senza avere una giusta causa. 6. A questo proposito, la Camera ha preso atto che il Resistente ha notificato l'attore il 6 novembre 2007 che il suo contratto sarebbe stato risolto in 30 giorni, secondo la clausola contrattuale che fornisce il Resistente con questa opzione. 7. Con riguardo a tale cessazione, sulla base della clausola detto, la Camera ha sottolineato che secondo la sua giurisprudenza in materia di rescissione unilaterale di lunga data e le opzioni di estensione, l'opzione unilaterale in favore unico della Resistente di rescindere unilateralmente il contratto prima della sua data di scadenza dandone comunicazione al Ricorrente 30 giorni di anticipo era abusiva e non poteva essere preso in considerazione come una valida ragione contrattuale di risolvere anticipatamente il contratto del ricorrente. 8. Proseguendo, la Camera ha preso atto del fatto che il Resistente sostiene che l'attore era tornato tardi da N quando è stato rimandato a rinnovare il suo visto, che il ricorrente aveva ricevuto il visto il 23 agosto 2007, ma che egli non tornò a I fino al 17 settembre 2007 e solo registrato con il Resistente fino al 25 settembre 2007. 9. Tuttavia, la Camera ha inoltre preso atto di ammissione del Resistente che l'attore infatti aveva partecipato in sette partite dopo essere stato registrato per la Resistente. 10. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che l'affermazione secondo cui l'attore tornato tardi da N potrebbe anche non prendere in considerazione per quanto riguarda la cessazione del contratto di lavoro a causa del fatto che il Resistente, ovviamente, l'attore aveva accettato come membro della la sua squadra senza associare conseguenze dirette al comportamento del ricorrente. 11. Inoltre, la Camera ha voluto sottolineare che il Resistente non era in grado di dimostrare che era cattivo comportamento del ricorrente che ha portato alla registrazione tardiva del richiedente con il Resistente nel settembre 2007. 12. In continuazione, la Camera ha rivolto la sua attenzione all'affermazione del Resistente che l'attore aveva il diritto di ricevere 62.870, costituito da: - 3871 (quattro giorni dal 20-23 agosto 2007), considerando che l'assenza dal 23 agosto al 17 settembre 2007 non era autorizzata - 14.000 (14 giorni dal 17 al 30 settembre 2007) - 30.000 (ottobre 2007) - 15.000 (15 giorni di novembre 2007), e che aveva pagato 220 mila all'attore e che quindi è stato strapagato da 157.129. 13. La Camera ha riconosciuto che il Resistente ha inoltre presentato tre ricevute di pagamento di 20.000, 40.000 e 160.000 del 20 agosto, 4 ottobre e 12 ottobre 2007 e presumibilmente firmato dal richiedente, accompagnata da un documento che spiega che l'attore era probabilmente deliberatamente firmato suoi contratti e la corrispondenza con una firma diversa. 14. Con riguardo a queste ricevute di pagamento, la Camera considerato il fatto che il ricorrente deduce che le entrate erano falsi e che lui non aveva né ricevuto questi importi né firmato le ricevute. 15. Su richiesta della FIFA, il convenuto ha presentato gli originali delle ricevute di pagamento. 16. In questa fase, la Camera ritenuto opportuno far notare che dal momento che ciascuna parte ha una posizione completamente antagonista a questo proposito, questa Camera non è in grado di esaminare e decidere caso specifico, senza essere prima di tutto chiarito la questione dell'autenticità del le ricevute di pagamento del 20 agosto, 4 ottobre e 12 ottobre 2007. 17. Inoltre, la Camera ha sottolineato che in linea generale, non è l'organismo competente a decidere su questioni di diritto penale, come le presunte firme falsificate o documenti, ma che gli affari di tali rientrano nella giurisdizione della competente autorità penale nazionale. 18. In prosecuzione della Camera ha ricordato che tutta la documentazione sgravato è considerato con discrezione libero e perciò focalizzato la propria attenzione alle ricevute di pagamento nonché gli altri documenti contenenti la firma del Richiedente. Dopo un'attenta analisi dei documenti di cui sopra, in particolare, confrontando la firma pertinenti sul contratto di lavoro tra il Resistente e il richiedente e le firme sulle ricevute di pagamento, la Camera non ha avuto altra scelta, ma per concludere che essi non sono identici, come rilevato dallo stesso Resistente. Tuttavia, la Camera ha sottolineato che la firma del richiedente sul contratto e la firma sulla corrispondenza inviata vari FIFA sembrano essere identici. 19. A causa di questa analisi, la Camera ha sottolineato che sembrava più probabile che un'altra persona che l'attore aveva firmato le ricevute di pagamento presentate dal Resistente e che pertanto le ricevute di pagamento in questione non potrebbe essere presa in considerazione come prove a conferma dei pagamenti effettuati da presunti Resistente. 20. In considerazione del tutto quanto sopra, e sulla base della documentazione attualmente a sua disposizione, la Camera all'unanimità, è giunta alla conclusione che, salvo prova contraria da una perizia neutra o una decisione della competente autorità penale nazionale, per il momento, il Resistente non sembra di aver pagato 220.000 all'attore. 21. A seguito della conclusione di cui sopra, la Camera ha ricordato che il ricorrente deduce che il Resistente aveva risolto il contratto di lavoro senza giusta causa e senza il consenso del Richiedente. A questo proposito si chiede il risarcimento di 960.000 corrispondente al valore residuo del contratto, ovvero tre anni di stipendio, sulla base di uno stipendio mensile di 30.000 per i periodi agosto 2007 a aprile 2008 (nove rate), giugno 2008 ad aprile 2009 ( 11 rate) e giugno 2009 a maggio 2010 (12 rate). 22. A causa di tutto quanto sopra e tenendo conto che il Resistente non ha fornito alcun elemento che porterebbero ad un'altra conclusione, la Camera ha deciso che il Resistente aveva violato il contratto di lavoro concluso con il ricorrente e che non erano in grado di rilevare un giusta causa per terminare anticipatamente tale contratto per corrispondenza datata 6 novembre 2007. 23. Di conseguenza, tenendo in considerazione art. 17 par. 1 del Regolamento e la giurisprudenza costante della Camera di Risoluzione delle Controversie, la Camera ha deciso che il richiedente ha diritto a ricevere una somma di denaro a titolo di risarcimento sulla base del contratto di lavoro. 24. A questo proposito, la Camera ha osservato che l'attore chiede un risarcimento di 960.000 corrispondente al valore residuo del contratto, ovvero tre anni di stipendio, sulla base di uno stipendio mensile di 30.000 per i periodi di agosto 2007 ad aprile 2008 (nove rate) giugno 2008 ad aprile 2009 (11 rate) e giugno 2009 a maggio 2010 (12 rate). A questo proposito, la Camera ha deciso che, a causa delle circostanze che circondano il caso di specie, nonché i criteri stabiliti dall'art. 17 par. 1 del Regolamento, era opportuno assegnare alla ricorrente un risarcimento per un importo di 960.000 corrispondente al valore di riposo del contratto di lavoro stipulato con la convenuta. 25. In conclusione, la Camera ha deciso che il Resistente deve pagare al ricorrente l'importo di 960.000 a titolo di risarcimento per violazione del contratto di lavoro stipulato tra le due parti. 26. Per quanto riguarda il Resistente domanda riconvenzionale nei confronti del Richiedente in cui il rimborso Resistente richieste di 157.129, la sezione di cui alla summenzionata conclusione che il Resistente si trova ad essere in violazione del contratto, vale a dire che il Resistente il recesso senza giusta causa (cfr. punto II. 22.). III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, E, è stata accettata. 2. Il dichiarante, il G club, deve pagare al ricorrente l'importo di 960.000 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto, un tasso di interesse del 5% all'anno vigore al momento della scadenza del termine fisso e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta del partito al Comitato Disciplinare della FIFA in modo che il disciplinare necessaria sanzioni possono essere imposte. 4. Il Richiedente, E, è diretta ad informare il dichiarante, il G club, immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale All.. CAS direttive
______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2008-2009) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 15 May 2009, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Joaquim Evangelista (Portugal), member Carlos Soto (Chile), member Caio Cesar Vieira Rocha (Brazil), member Mario Gallavotti (Italy), member on a matter between the player E, as Claimant and the club G, as Respondent regarding a contractual dispute arisen between the parties. I. Facts 1. On 20 August 2007 the player I (hereafter: the Claimant) and the club G (hereinafter: the Respondent) signed an employment contract for the period 20 August 2007 to 31 May 2010 or until the end of the 2009-2010 season. 2. This employment contract provided the Claimant with a monthly salary of 30,000 from August 2007 to April 2008 (nine instalments), June 2008 to April 2009 (11 instalments) and June 2009 to May 2010 (12 instalments). 3. The contract also contains a clause stating that the Respondent had the option to unilaterally terminate the contract before its expiry date by notifying the player 30 days in advance. 4. In letters dated 10 November 2007 and 15 January 2008 the Claimant lodged a claim against the Respondent with FIFA, alleging that the Respondent had terminated the employment contract without just cause and without the Claimant’s consent. In this regard he is claiming compensation of 960,000 corresponding to the remaining value of the contract, i.e. three years’ salary, based on a monthly salary of 30,000 for the periods August 2007 to April 2008 (nine instalments), June 2008 to April 2009 (11 instalments) and June 2009 to May 2010 (12 instalments). 5. The Respondent rejects the Claimant’s claims and has made a counter-claim against the Claimant seeking reimbursement of 157,129. 5.1 The Respondent alleges that although the Claimant signed a contract on 20 August 2007, he only had a 15-day business visa which expired on the date of signature of the contract, the signature of which should have enabled the visa to be renewed. For this reason, the Respondent claims that it sent the Claimant to N to renew his visa. The Respondent further claims that the Claimant received his visa on 23 August 2007 and did not return to I until 17 September 2007. In the end, it was not possible to register the Claimant with the Respondent until 25 September 2007. 5.2 Furthermore, the Respondent submits that the coach had noticed a certain nonchalance on the part of the Claimant during training and on the pitch. The Respondent states that the Claimant played seven matches, but only two for the whole 90 minutes. According to the Respondent, the Claimant’s attitude did not change and the Respondent was forced to send him a written warning on 27 October 2007. Furthermore, the Respondent asserts that the Claimant’s behaviour worsened and that the Respondent notified him on 6 November 2007 that his contract would be terminated in 30 days in accordance with the contractual clause providing the Respondent with this option. 5.3 The Respondent claims that it paid him the following amounts (without providing any evidence): - a 20,000 advance on 20 August 2007, as well as return tickets from I to L to renew his visa - a 40,000 advance on 4 October 2007 to cover the cost of burying the Claimant’s father (the Respondent claims that it later discovered that the Claimant’s father was not dead) - a 160,000 advance on 12 October 2007 5.4 According to the Respondent, the Claimant joined it on 20 August 2007 and left G on 15 November 2007, i.e. before the end of the 30-day term announced on 6 November 2007, using tickets provided by the Respondent and without informing the Respondent. 5.5 The Respondent estimates that the Claimant was entitled to receive 62,870, consisting of: - 3,871 (four days from 20-23 August 2007), considering that the absence from 23 August to 17 September 2007 was unauthorised - 14,000 (14 days from 17 to 30 September 2007) - 30,000 (October 2007) - 15,000 (15 days of November 2007) The Respondent considers that in allegedly receiving 220,000, the Claimant was overpaid by 157,129, and seeks reimbursement of this amount. 6. The Claimant responded that the fact that he arrived in I on his own initiative with a business visa and that he therefore had to return to N to receive a new visa is of no relevance to his claim against the Respondent. 6.1 The Claimant claims that he returned to N on 21 August 2007 and received his new visa on 23 August 2007. However, the Claimant asserts that he was expressly requested to wait and train in N until his International Transfer Certificate was issued by the Football Federation N. Furthermore, he claims that the Respondent had informed him that the Respondent would be travelling for three weeks to take part in a tournament and that no one in I would be able to take care of him. Therefore, the Claimant allegedly decided to remain in N and train there. Furthermore, he claims that he had no interest in remaining in N from 23 August to 17 September 2007 as he risked not being paid for this period. 6.2 In addition, the Claimant claims that he scored four goals in seven league matches and that he therefore had not played as badly as the Respondent had claimed. He submitted news articles confirming that he had scored four goals. 6.3 The Claimant also confirms having received a warning letter dated 27 October 2007 and received on 4 November 2007. Two days later, on 6 November 2007, he claims to have received a second letter stating that the contractual relationship would end in one month. 6.4 The Claimant underlines that he was injured during a league match on 14 October 2007. He states that from that moment on, the Respondent did not appreciate his presence because he was not able to train properly for 14 days after his injury and he constantly claimed payment of the first instalment of his salary. He considers the termination of the contract by the Respondent to be without just cause. 6.5 The Claimant insists that he did not receive 20,000 on 20 August 2007 or 40,000 on 12 October 2007. He states that the allegation that he was paid 220,000 is false and that all he received was a plane ticket from L to I because he still had his own return ticket to L. Furthermore, he explains that it would have been very generous of the Respondent to overpay him by 157,129 when he was allegedly only entitled to 62,871. 6.6 The Claimant claims that he had refused to sign a termination letter on 6 November 2007 and that he had been physically mistreated by a Respondent official and evicted from the accommodation that the Respondent had provided him with. He claims that he feared further mistreatment and was obliged to leave I immediately. 7. The Respondent added that the Claimant had not provided a convincing excuse for his absence from I and has submitted confirmation from the Football Federation I that it took part in a tournament in the P from 3-9 September 2007 only. Furthermore, the Respondent asserts that it never takes the whole team to tournaments and that training sessions continue with the players who remain at home. The Respondent has also submitted three receipts for payment of 20,000, 40,000 and 160,000 allegedly signed by the Claimant, accompanied by a document explaining that the Claimant had probably deliberately signed his contracts and correspondence with a different signature. 8. The Claimant replied that the receipts were forged and that he had neither received these amounts nor signed the receipts. 9. At FIFA’s request, the Respondent submitted the originals of the payment receipts. NB: the Claimant’s signature on the employment contract between the Respondent and the Claimant and the signatures on the payment receipts do not resemble one another, as noted by the Respondent. However, the Claimant’s signature on the contract and the signature on the correspondence sent to FIFA appear to be identical. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 10 November 2007. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2005, hereafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. art. 18 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008) the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a player and a club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008), and considering that the present claim was lodged on 10 November 2007, the previous version of the regulations (edition 2005; hereinafter: Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. The members of the Chamber carefully studied the facts outlined above as well as the entire documentation on file. 5. First, the Chamber turned its attention to the Claimant’s complaint lodged with FIFA, by means of which the Claimant implicitly claims that the Respondent had breached the employment contract concluded with the Respondent by prematurely terminating said contract without having a just cause. 6. In this respect, the Chamber took note that the Respondent notified the Claimant on 6 November 2007 that his contract would be terminated in 30 days in accordance with the contractual clause providing the Respondent with this option. 7. With regard to that termination on the basis of said clause, the Chamber emphasized that according to its longstanding jurisprudence concerning unilateral termination and extension options, the unilateral option in the unique favour of the Respondent to unilaterally terminate the contract before its expiry date by notifying the Claimant 30 days in advance was abusive and could not be taken into consideration as a valid contractual reason to prematurely terminate the Claimant’s contract. 8. Continuing, the Chamber took note of the fact that the Respondent alleges that the Claimant had returned late from N when he was sent back to renew his visa, that the Claimant had received his visa on 23 August 2007 but that he did not return to I until 17 September 2007 and only registered with the Respondent until 25 September 2007. 9. However, the Chamber also took note of the Respondent’s admittance that the Claimant indeed had participated in seven matches after having been registered for the Respondent. 10. On account of the aforesaid, the Chamber concluded that the allegation that the Claimant returned late from N could also not taken into consideration with regard to the termination of the employment contract due to the fact that the Respondent obviously had accepted the Claimant as a member of its team without attaching direct consequences to the Claimant’s behaviour. 11. Furthermore, the Chamber wished to stress that the Respondent was also not able to prove that it was the Claimant’s misbehaviour that led to the late registration of the Claimant with the Respondent in September 2007. 12. In continuation, the Chamber turned its attention to the Respondent’s allegation that the Claimant was entitled to receive 62,870, consisting of: - 3,871 (four days from 20-23 August 2007), considering that the absence from 23 August to 17 September 2007 was unauthorised - 14,000 (14 days from 17 to 30 September 2007) - 30,000 (October 2007) - 15,000 (15 days of November 2007); and that it had paid 220,000 to the Claimant and that he therefore was overpaid by 157,129. 13. The Chamber acknowledged that the Respondent has also submitted three receipts for payment of 20,000, 40,000 and 160,000 dated 20 August, 4 October and 12 October 2007 and allegedly signed by the Claimant, accompanied by a document explaining that the Claimant had probably deliberately signed his contracts and correspondence with a different signature. 14. With regard to these payment receipts, the Chamber considered the fact that the Claimant alleges that the receipts were forged and that he had neither received these amounts nor signed the receipts. 15. At FIFA’s request, the Respondent submitted the originals of the payment receipts. 16. At this stage, the Chamber considered appropriate to remark that since each party has a completely antagonistic position in this respect, this Chamber is not in a position to consider and decide on the present case without first of all being clarified the issue of the authenticity of the payment receipts dated 20 August, 4 October and 12 October 2007. 17. Furthermore, the Chamber emphasized that as general rule it is not the competent body to decide upon matters of criminal law, such as the alleged falsified signatures or documents, but that such affairs fall into the jurisdiction of the competent national criminal authority. 18. In continuation the Chamber recalled that all documentation remitted shall be considered with free discretion and therefore focused its attention to the payment receipts as well as the other documents containing the Claimant’s signature. After a thorough analysis of the aforementioned documents, in particular, comparing the relevant signature on the employment contract between the Respondent and the Claimant and the signatures on the payment receipts, the Chamber had no other option but to conclude that they are not identical, as noted by the Respondent itself. However, the Chamber pointed out that the Claimant’s signature on the contract and the signature on the various correspondence sent to FIFA appear to be identical. 19. On account of this analysis, the Chamber stressed that it appeared most likely that another person than the Claimant had signed the payment receipts submitted by the Respondent and that consequently the relevant payment receipts could not be taken into account as evidence confirming the alleged payments made by the Respondent. 20. In view of the all of the above, and based on the documentation currently at its disposal, the Chamber unanimously came to the conclusion that, unless proven otherwise by a neutral expertise or a decision of the competent national criminal authority, for the moment, the Respondent does not seem to have paid 220,000 to the Claimant. 21. Following the above conclusion, the Chamber recalled that the Claimant alleges that the Respondent had terminated the employment contract without just cause and without the Claimant’s consent. In this regard he is claiming compensation of 960,000 corresponding to the remaining value of the contract, i.e. three years’ salary, based on a monthly salary of 30,000 for the periods August 2007 to April 2008 (nine instalments), June 2008 to April 2009 (11 instalments) and June 2009 to May 2010 (12 instalments). 22. On account of all of the above and taking into consideration that the Respondent did not provide any elements that would lead to another conclusion, the Chamber decided that the Respondent had breached the employment contract concluded with the Claimant and that they were not able to detect a just cause for prematurely terminating said contract by correspondence dated 6 November 2007. 23. Consequently, taking into consideration art. 17 par. 1 of the Regulations and the constant jurisprudence of the Dispute Resolution Chamber, the Chamber decided that the Claimant is entitled to receive an amount of money as compensation on the basis of the employment contract. 24. In this respect, the Chamber noted that the Claimant asks for a compensation of 960,000 corresponding to the remaining value of the contract, i.e. three years’ salary, based on a monthly salary of 30,000 for the periods August 2007 to April 2008 (nine instalments), June 2008 to April 2009 (11 instalments) and June 2009 to May 2010 (12 instalments). In this respect, the Chamber decided that on account of the circumstances surrounding the present case as well as the criteria established in art. 17 par. 1 of the Regulations, it was appropriate to award the Claimant a compensation in the amount of 960,000 corresponding to the rest value of the employment contract concluded with the Respondent. 25. In conclusion, the Chamber decided that the Respondent has to pay to the Claimant the amount of 960,000 as a compensation for breaching the employment contract concluded between the two parties. 26. With regard to the Respondent’s counter-claim against the Claimant whereby the Respondent requests reimbursement of 157,129, the Chamber referred to its above-mentioned conclusion that the Respondent is found to be in breach of contract, i.e. that the Respondent terminated the contract without just cause (cf. point II. 22.). III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, E, is accepted. 2. The Respondent, the club G, has to pay to the Claimant the amount of 960,000 within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline, an interest rate of 5% per year will apply as of expiring of the fixed time limit and the present matter shall be submitted upon the party’s request to FIFA’s Disciplinary Committee so that the necessary disciplinary sanctions may be imposed. 4. The Claimant, E, is directed to inform the Respondent, the club G, immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Encl. CAS directives
___________________________________________
Share the post "F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2008-2009) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 maggio 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Carlos Soto (Cile), membro Caio Cesar Vieira Rocha (Brasile), membro Mario Gallavotti (Italia), membro su una questione tra il giocatore e, come attore e la G club, come convenuto in merito a una vertenza contrattuale sorto tra le parti. Fatti"