F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro del reclamo presentato dal giocatore, J, come querelanti nei confronti del club, K, come convenuto in merito uno occupazionale controversia tra le parti I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro del reclamo presentato dal giocatore, J, come querelanti nei confronti del club, K, come convenuto in merito uno occupazionale controversia tra le parti I. Fatti della controversia 1. Il 25 gennaio 2007, il giocatore, J (in prosieguo: il Richiedente), e il club, K, precedentemente denominato K (in prosieguo: il Resistente), ha firmato un contratto di lavoro valido dal 1 ° febbraio 2007 fino al 31 dicembre 2007. 2. Il contratto di lavoro a condizione che l'attore avrebbe ricevuto uno stipendio mensile netto di euro 4.285, e che i premi sarebbero stati pagati in base al successo della squadra. Resta inoltre inteso dal contratto che ogni stipendio mensile sarà versata entro e non oltre il 10 del mese successivo. 3. Il 16 novembre 2007, l'attore ha presentato una domanda di fronte alla FIFA contro il convenuto per violazione del contratto. A questo proposito, l'attore ha affermato che non aveva ricevuto lo stipendio da sei mesi e ha spiegato che nel corso del suo contratto, il Resistente si trasferì in una nuova posizione, vale a dire X, e che poco dopo, in data 11 giugno 2007, il Attore ricevuto dal Resistente una dichiarazione scritta che ha dichiarato quanto segue: "Der K erklärt, Spieler den Herr J, mit sofortiger Wirkung vom Training des K freizustellen. Das Fernbleiben vom Training stellt kein Vertragsverletzung sciabiche Dienstverhältnisses beim dar K ". Traduzione in inglese: The K dichiara che il giocatore, J, con effetto immediato, è rilasciato dalla formazione del Resistente. La mancata partecipazione alle sessioni di formazione non rappresenta una violazione del suo rapporto di lavoro con K. 4. Di conseguenza, l'attore ritiene che il Resistente deve ancora lui l'importo di euro 41.250, come gli stipendi in sospeso. 5. In risposta alla domanda, il Resistente in primo luogo ha spiegato che l'ex K si era trasferita a X cambiando il proprio nome ufficiale in K e K, che vuole "esercitare i suoi diritti in qualità di parte resistente". Il Resistente ha ammesso di aver firmato un contratto con il valido attore dal 1 ° febbraio 2007 al 31 dicembre 2007, ma ha detto che il contratto era stato risolto di comune accordo il 31 maggio 2007. Essa ha inoltre ritenuto che tutti gli stipendi e salari dovuti al Richiedente fino alla risoluzione del contratto era stato regolarmente pagato. 6. Inoltre, il convenuto ha sottolineato che secondo il punto 1 e 2 del capitolo 7 del contratto di lavoro, eventuali pagamenti in sospeso doveva essere richiesto entro un termine di tre mesi per posta raccomandata dopo la cessazione del contratto di lavoro. A questo proposito, il convenuto ha sottolineato di non aver ricevuto alcuna richiesta simile dal richiedente entro il termine indicato. Di conseguenza, il club ha sostenuto che, poiché l'attore aveva presentato la sua richiesta il 15 novembre 2007, dovrebbe di conseguenza essere considerato perduto. Pertanto, il club interamente respinto la domanda e gli argomenti del ricorrente. 7. Nella sua replica, il primo attore di tutto modificato la sua domanda originale e considerato che il club gli doveva da allora 11 stipendi mensili, che rappresentano un totale di euro 47.135 (pari a 4.285 x 11). Egli ha inoltre negato di aver mai firmato la risoluzione del contratto alla fine di maggio 2007 e ha sostenuto che la dichiarazione scritta del Resistente datato 11 giugno 2007, cioè dodici giorni dopo l'accordo di cessazione presunta firmato il 31 maggio 2007, era in conflitto con la suddetta data. Di conseguenza, l'attore ha respinto gli argomenti sollevati dal Resistente e ha ritenuto che quest'ultima aveva violato il loro rapporto contrattuale e che dovrebbe essere chiesto di pagargli la somma che aveva detto in precedenza. 8. Nella sua posizione finale, il Resistente ha fornito alcune buste paga, tenendo entrambi i nomi dei club e del ricorrente, il che, secondo il convenuto, che riflettono i seguenti importi (per un totale di euro 20.857) era stato pagato alla società: - EUR 4.255 relativi allo stipendio del mese di marzo 2007, - EUR 4.206 relativi allo stipendio del mese di aprile 2007, - EUR 12.396 relativi allo stipendio maggio 2007, che comprende presumibilmente una remunerazione aggiuntiva per le vacanze. A questo proposito, il convenuto ha sostenuto che tali ricevute di pagamento ha dimostrato che la richiesta del richiedente di essere assegnati i 11 stipendi mensili non è stato coerente. Per quanto riguarda l'accordo di terminazione presumibilmente concluso il 31 maggio 2007, il convenuto ha sostenuto che tale accordo era stato assistito da un certo numero di persone da parte del club come pure l'attore, l'ex agente di calciatori, il signor M. 9. Di conseguenza, il convenuto ha ribadito che la domanda del ricorrente è irricevibile e deve pertanto essere completamente respinta. 10. Secondo le informazioni fornite dal ricorrente, dopo la cessazione del suo contratto di lavoro con la controparte, non ha giocato per qualsiasi altro club fino a quando ha firmato un nuovo contratto di lavoro con la squadra e il 22 febbraio 2008. * II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito anche denominata: Sezione) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 16 novembre 2007. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005, in prosieguo: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. art 21 comma 2 e 3 della edizione 2008 di.. le norme procedurali in combinazione con l'arte. par 18. 2 e 3 delle norme procedurali). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009) la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 16 novembre 2007, l'edizione 2005 delle suddette regole (in prosieguo: Regolamento) è applicabile alla materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. In tal modo, la Camera ha iniziato riconoscendo il fatto pacifico che le parti hanno firmato un contratto di lavoro valido dal 1 ° febbraio 2007 fino al 31 dicembre 2007. Inoltre, l'attore ha presentato un ricorso per inadempimento contrattuale nei confronti del convenuto e, a questo proposito, ha affermato che l'11 giugno 2007, il convenuto gli aveva dato una dichiarazione scritta in cui si afferma che egli è stato rilasciato dalla formazione del club e che la sua assenza è non può essere considerata una violazione del contratto. L'attore ha inoltre sottolineato che non aveva ricevuto alcuna retribuzione a partire dal giugno 2007 fino quando ha presentato la sua domanda di fronte alla FIFA nel novembre 2007, cioè per sei mesi consecutivi. 5. In continuazione, la Camera ha tenuto conto anche l'argomentazione del Resistente che aveva trasferito le sue strutture in un'altra città e che il contratto di lavoro con l'attore era stato successivamente risolto di comune accordo il 31 maggio 2007. Inoltre, il Resistente ha sostenuto che l'attore aveva ricevuto tutti i suoi debiti finanziari fino al termine del contratto di lavoro. Infine, i membri della Camera ha riconosciuto l'argomento della Resistente di difesa che consiste nel dire che l'attore aveva rinunciato al suo diritto di richiedere gli importi in sospeso in quanto il contratto di lavoro a condizione che tale richiesta dovrebbe essere portato all'attenzione del Resistente entro e non oltre tre mesi la cessazione del contratto di lavoro. 6. In continuazione, prima di entrare nella questione della responsabilità della risoluzione del contratto di lavoro, la Camera ha preso in considerazione l'argomento della Resistente che il ricorrente avrebbe dovuto portare la sua domanda per le consistenze dovute ai sensi del contratto di lavoro entro tre mesi gli importi è dovuta, in conformità dei punti 1 e 2 del capitolo 7 del contratto di lavoro. A questo proposito, la Camera era ansioso di sottolineare che ai sensi dell'art. 25 par. 5 del Regolamento, afferma di fronte a FIFA sono bloccate dalla prescrizione, se più di due anni sono trascorsi da quando l'evento ha dato origine alla controversia. Di conseguenza, la Camera ha respinto l'argomento del Resistente a questo riguardo. 7. Con in mente quanto sopra, la Camera ha concentrato la sua analisi del caso di specie, sulla questione se, come sostenuto dal convenuto, il contratto di lavoro tra le parti era stato risolto per mutuo consenso. A questo proposito, la Camera preso atto che il Resistente aveva sostenuto che un certo numero di persone potrebbe confermare il fatto che il 31 maggio 2007, le parti avevano stabilito di comune accordo di interrompere il loro rapporto di lavoro. A questo proposito, la Camera era ansioso di sottolineare che, in conformità con il principio legale dell'onere della prova di cui al art. 12 par. 3 delle norme procedurali, è caduto alla parte convenuta di fornire la prova che l'attore aveva accettato la risoluzione del contratto di lavoro. A questo proposito, la Camera ha rilevato che tale prova non era stata fornita dal Resistente. Infatti, anche se il Resistente aveva messo in avanti che alcuni membri del club in grado di fornire le loro dichiarazioni per confermare che l'attore aveva accettato la risoluzione del contratto di lavoro, tali dichiarazioni, se non del tutto considerato, dovrebbe avere almeno state messe per iscritto e debitamente firmato dalle persone in questione. 8. Inoltre, la Camera ha sottolineato che la dichiarazione scritta data al richiedente l'11 giugno 2007 è stato firmato solo dal Resistente e anche menzionato che l'assenza del ricorrente da corsi di formazione non deve essere considerata come una violazione del contratto. Pertanto, la Camera ha stabilito che tale dichiarazione scritta e non ha dimostrato che il convenuto non era più interessato ai servizi del ricorrente e che, in contrasto con la tesi della Resistente, il contratto di lavoro fosse stato in vigore almeno fino al 11 giugno 2007. Inoltre, la Camera ha sottolineato che il convenuto non aveva indiscutibilmente pagato i salari al richiedente a partire da giugno 2007. 9. In considerazione di quanto sopra, la Camera è giunta alla conclusione che non prove chiare e inconfutabili era stato portato dal Resistente che porterebbe a pensare che il contratto di lavoro con il ricorrente era stato risolto di comune accordo il 31 maggio 2007. 10. Alla luce di quanto sopra, la Camera non aveva altra alternativa, ma di decidere che il contratto di lavoro è stato interrotto unilateralmente e senza giusta causa dal convenuto nel giugno 2007. 11. Dopo aver stabilito che il convenuto deve essere ritenuta responsabile per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro senza giusta causa, la Camera ha prestato particolare attenzione alle conseguenze di tale violazione del contratto. Prendendo in considerazione l'arte. 17 par. 1 del Regolamento, la Camera ha deciso che il richiedente ha diritto a ricevere dal convenuto una somma di denaro a titolo di risarcimento per violazione del contratto, oltre ad eventuali pagamenti in sospeso sulla base del relativo contratto. A questo proposito, la Camera ha voluto sottolineare che, secondo le dichiarazioni della parte convenuta, che ha presentato le copie delle buste paga di marzo, aprile e maggio 2007, non c'erano gli stipendi in sospeso a causa fino alla fine di maggio 2007. In effetti, lo stipendio scivola in questione dimostrano che tra marzo e maggio 2007, ha ricevuto un totale di euro 20.857, che, secondo il Resistente, corrisponde alle retribuzioni dovute al Richiedente in questo periodo di tempo più una remunerazione aggiuntiva per le vacanze. 12. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concentrato la sua attenzione sul calcolo dell'importo di risarcimento per rottura del contratto nel caso in questione. In tal modo, i membri della Camera ricapitolato in primo luogo che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, l'importo del risarcimento viene calcolato, in particolare, e salvo quanto diversamente stabilito nel contratto alla base della controversia, con la dovuta considerazione per la legge del paese in questione, la specificità dello sport e di ulteriori criteri oggettivi, tra cui, in particolare, la remunerazione ed altri benefici dovuti al richiedente ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, il tempo rimanente nel contratto esistente fino ad un massimo di cinque anni e, a seconda se la violazione contrattuale rientra nella protetto periodo. 13. In applicazione della disposizione in questione, la Camera ha dichiarato che prima di tutto doveva chiarire se il contratto di lavoro pertinente contiene una disposizione con la quale le parti avevano concordato in precedenza su un importo del risarcimento dovuto da entrambe le parti contrattuali in caso di violazione del contratto. A questo proposito, la Camera ha osservato che il contratto di lavoro non contiene alcuna clausola di tale indennizzo. 14. Di conseguenza, i membri della Camera ha stabilito che l'importo del risarcimento dovuto dal convenuto all'attore dovevano essere valutati in applicazione degli altri parametri di cui all'art. 17 par. 1 del Regolamento. La Camera ha ricordato che la citata disposizione prevede un elenco non esaustivo di criteri da prendere in considerazione per calcolare l'importo del risarcimento dovuto. Pertanto, di altri criteri oggettivi possono essere presi in considerazione a discrezione del corpo di decidere. 15. In considerazione di quanto sopra, prima di valutare i criteri pertinenti per determinare l'ammontare del risarcimento dovuto all'attore da parte del Resistente, la Camera ricorda in primo luogo che il ricorrente chiede il risarcimento per un importo complessivo di euro 47.135, corrispondente a 11 mensili stipendi. 16. Con il suddetto in mente, la Camera ha tenuto conto del compenso spettante al ricorrente in conformità con il contratto così come il tempo rimanente nel contratto stesso, nonché la situazione professionale del ricorrente, dopo la cessazione anticipata si è verificato fino ad oggi momento. A questo proposito, la Camera ha tenuto conto che lo stipendio mensile del richiedente ai sensi del contratto di lavoro era di 4285 euro e che il tempo rimanente dopo la cessazione del contratto di lavoro da parte del Resistente fino alla scadenza del contratto di lavoro era da giugno 2007 fino e compreso dicembre 2007. Inoltre, la Camera debitamente sottolineato che attore sembra essere rimasto disoccupato almeno fino al 31 dicembre 2007. 17. In considerazione di quanto sopra, la sezione ha concluso che, tenuto conto art. 17 par. 1 del Regolamento così come le circostanze del caso, l'importo della compensazione di EUR 29.995, che corrisponde in realtà al valore residuo del contratto di lavoro pertinenti a partire dal momento in cui la violazione del contratto si è verificato, sembrerebbe equo e appropriato. 18. In conclusione, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che il convenuto è tenuto a pagare al ricorrente l'importo di euro 29.995 a titolo di risarcimento per violazione del contratto e che ulteriori pretese del ricorrente vengono respinte. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, J, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, K, deve pagare l'indennizzo richiedente per violazione del contratto per un importo di euro 29.995 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione 3. Se la somma di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto, gli interessi al tasso del 5% annuo si applica a decorrere dalla scadenza del termine previsto e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, alla Commissione Disciplinare della FIFA per l'esame e una decisione formale. 4. Qualsiasi ulteriore richiesta presentata dal Richiedente viene respinto. 5. Il Richiedente, J, è diretta ad informare la controparte, K, immediatamente e direttamente il numero di conto bancario a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. ***** Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 / Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info @ tas- cas.org / www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Markus Kattner Vice Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________
F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 26 February 2010, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Piat (France), member Takuya Yamazaki (Japan), member Mario Gallavotti (Italy), member Todd Durbin (USA), member on the claim presented by the player, J, as Claimant against the club, K, as Respondent regarding an employment-related dispute between the parties I. Facts of the case 1. On 25 January 2007, the player, J (hereinafter: the Claimant), and the club, K, formerly called K (hereinafter: the Respondent), signed an employment contract valid from 1 February 2007 until 31 December 2007. 2. The employment contract provided that the Claimant would receive a net monthly salary of EUR 4,285, and that bonuses would be paid according to the success of the team. It is further understood from the contract that each monthly salary would be paid by no later than the 10th of the following month. 3. On 16 November 2007, the Claimant lodged a claim in front of FIFA against the Respondent for breach of contract. In this respect, the Claimant asserted that he had not received any salary since six months and explained that during the course of his contract, the Respondent moved to a new location, i.e. to X, and that soon after, on 11 June 2007, the Claimant received from the Respondent a written declaration which stated the following: “Der K erklärt, den Spieler Herr J, mit sofortiger Wirkung vom Training des K freizustellen. Das Fernbleiben vom Training stellt kein Vertragsverletzung seines Dienstverhältnisses beim K dar”. Translation into English: The K declares that the player, J, is with immediate effect released from the Respondent’s trainings. The absence from the training sessions does not represent a breach of his employment relationship with K. 4. Consequently, the Claimant deems that the Respondent still owes him the amount of EUR 41,250 as outstanding salaries. 5. In reply to the claim, the Respondent first of all explained that the former K had moved to X changing its official name into K and that K wishes to “exercise its rights as defendant party”. The Respondent acknowledged that it had signed a contract with the Claimant valid from 1 February 2007 until 31 December 2007 but that the said contract had been terminated by mutual consent on 31 May 2007. It further deemed that all salaries and wages due to the Claimant until the termination of the contract had been duly paid. 6. Furthermore, the Respondent underlined that according to point 1 and 2 of Chapter 7 of the employment contract, any outstanding payments had to be claimed within a period three months by registered mail after the termination of the employment contract. In this respect, the Respondent pointed out that it had not received any such claim from the Claimant within the stated time frame. Consequently, the club argued that since the Claimant had lodged his claim on 15 November 2007, it should accordingly be considered forfeited. Therefore, the club entirely rejected the claim and arguments of the Claimant. 7. In his replica, the Claimant first of all amended his original claim and deemed that the club owed him by then 11 monthly salaries, representing in total EUR 47,135 (i.e. EUR 4,285 x 11). He further denied having ever signed any termination of the contract at the end of May 2007 and argued that the written declaration of the Respondent dated 11 June 2007, i.e. twelve days after the alleged termination agreement signed on 31 May 2007, was in conflict with the aforementioned date. Consequently, the Claimant rejected the arguments raised by the Respondent and considered that the latter had breached their contractual relationship and that it should be asked to pay him the amount he had previously mentioned. 8. In its final position, the Respondent provided some salary slips, bearing both the names of the club and of the Claimant, which would, according to the Respondent, reflect that the following amounts (totalling EUR 20,857) had been paid to the Claimant: - EUR 4,255 pertaining to the salary of March 2007, - EUR 4,206 pertaining to the salary of April 2007, - EUR 12,396 pertaining to the salary May 2007, which allegedly comprises an additional remuneration for vacations. In this respect, the Respondent argued that such payment receipts proved that the request of the Claimant to be awarded the 11 monthly salaries was not consistent. As for the termination agreement allegedly concluded on 31 May 2007, the Respondent argued that such agreement had been witnessed by a number of people from the club as well as the Claimant’s former players’ agent, Mr M. 9. Consequently, the Respondent reiterated that the Claimant’s claim is inadmissible and should therefore be fully rejected. 10. According to the information provided by the Claimant, after the termination of his employment contract with the Respondent, he did not play for any other club until he signed a new employment contract with the club E on 22 February 2008. ***** II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter also referred to as: Chamber) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 16 November 2007. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2005; hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. art. 21 par. 2 and 3 of the 2008 edition of the Procedural Rules in combination with art. 18 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009) the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a player and an club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009), and considering that the present claim was lodged on 16 November 2007, the 2005 edition of the said regulations (hereinafter: Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. In so doing, the Chamber started by acknowledging the undisputed fact that the parties signed an employment contract valid as from 1 February 2007 until 31 December 2007. Furthermore, the Claimant lodged a claim for breach of contract against the Respondent and, in this regard, asserted that on 11 June 2007, the Respondent had given him a written declaration which stated that he was released from the club’s trainings and that his absence shall not be considered as a breach of contract. The Claimant also pointed out that he had not received any salary as from June 2007 until when he lodged his claim in front of FIFA in November 2007, i.e. for six consecutive months. 5. In continuation, the Chamber also took into account the Respondent’s argumentation that it had moved its facilities to another city and that the employment contract with the Claimant had subsequently been terminated by mutual consent on 31 May 2007. Furthermore, the Respondent argued that the Claimant had received all his financial dues until the termination of the employment contract. Finally, the members of the Chamber acknowledged the Respondent’s argument of defence which consisted in saying that the Claimant had renounced his right to claim any outstanding amounts since the employment contract provided that such claim should be brought to the Respondent’s attention no later than three months following the termination of the employment contract. 6. In continuation, prior to entering into the question of the responsibility of the termination of the employment contract, the Chamber took into consideration the Respondent’s argument that the Claimant should have brought his claim for outstanding amounts due under the employment contract within three months of the amounts being due, in accordance with points 1 and 2 of Chapter 7 of the employment contract. In this respect, the Chamber was eager to emphasize that according to art. 25 par. 5 of the Regulations, claims in front of FIFA are barred by the statute of limitations if more than two years have elapsed since the event giving rise to the dispute. Consequently, the Chamber had to reject the Respondent’s argument in this respect. 7. With the foregoing in mind, the Chamber focused its analysis of the present case on the issue of whether, as alleged by the Respondent, the employment contract between the parties had been terminated by mutual consent. In this regard, the Chamber duly noted that the Respondent had argued that a number of persons could corroborate the fact that on 31 May 2007, the parties had mutually agreed to terminate their employment relationship. In this respect, the Chamber was eager to emphasize that in accordance with the legal principle of burden of proof mentioned under art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, it fell upon the Respondent to provide evidence that the Claimant had agreed to the termination of the employment contract. In this regard, the Chamber found that no such proof had been provided by the Respondent. Indeed, even though the Respondent had put forward that some club members could provide their statements to confirm that the Claimant had agreed to the termination of the employment contract, such statements, if at all considered, should have at least been put in writing and duly signed by the persons in question. 8. In addition, the Chamber emphasized that the written declaration given to the Claimant on 11 June 2007 was only signed by the Respondent and even mentioned that the Claimant’s absence from trainings should not be considered as a breach of contract. Therefore, the Chamber established that this written declaration rather showed that the Respondent was no longer interested in the Claimant’s services and that, as opposed to the Respondent’s argument, the employment contract had been in force until at least 11 June 2007. Additionally, the Chamber pointed out that the Respondent had undisputedly not paid any salaries to the Claimant as of June 2007. 9. In view of the above, the Chamber came to the conclusion that no clear and irrefutable evidence had been brought by the Respondent that would lead to think that the employment contract with the Claimant had been terminated by mutual consent on 31 May 2007. 10. In light of the above, the Chamber had no alternative but to decide that the employment contract was terminated unilaterally and without just cause by the Respondent in June 2007. 11. Having established that the Respondent is to be held liable for the early termination of the employment contract without just cause, the Chamber lent particular emphasis to the consequences of such breach of contract. Taking into consideration art. 17 par. 1 of the Regulations, the Chamber decided that the Claimant is entitled to receive from the Respondent an amount of money as compensation for breach of contract in addition to any outstanding payments on the basis of the relevant contract. In this respect, the Chamber wished to underline that, according to the statements of the Respondent, who submitted copies of the salary slips of March, April and May 2007, there were no outstanding salaries due up until the end of May 2007. Indeed, the salary slips in question show that between March and May 2007, he received a total of EUR 20,857, which, according to the Respondent, corresponds to the salaries due to the Claimant over this time period plus an additional remuneration for vacations. 12. In view of the aforementioned, the Chamber focused its attention on the calculation of the amount of compensation for breach of contract in the case at stake. In doing so, the members of the Chamber firstly recapitulated that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the amount of compensation shall be calculated, in particular and unless otherwise provided for in the contract at the basis of the dispute, with due consideration for the law of the country concerned, the specificity of sport and further objective criteria, including, in particular, the remuneration and other benefits due to the Claimant under the existing contract and/or the new contract, the time remaining on the existing contract up to a maximum of five years, and depending on whether the contractual breach falls within the protected period. 13. In application of the relevant provision, the Chamber held that it first of all had to clarify as to whether the pertinent employment contract contains a provision by which the parties had beforehand agreed upon an amount of compensation payable by either contractual party in the event of breach of contract. In this regard, the Chamber remarked that the employment contract did not contain any such compensation clause. 14. As a consequence, the members of the Chamber determined that the amount of compensation payable by the Respondent to the Claimant had to be assessed in application of the other parameters set out in art. 17 par. 1 of the Regulations. The Chamber recalled that the said provision provides for a non-exhaustive enumeration of criteria to be taken into consideration when calculating the amount of compensation payable. Therefore, other objective criteria may be taken into account at the discretion of the deciding body. 15. In view of the above, prior to assessing the relevant criteria in determining the amount of compensation due to the Claimant by the Respondent, the Chamber first of all recalled that the Claimant is claiming compensation in the total amount of EUR 47,135, corresponding to 11 monthly salaries. 16. With the aforementioned in mind, the Chamber took into account the remuneration due to the Claimant in accordance with the contract as well as the time remaining on the same contract, as well as the professional situation of the Claimant after the early termination occurred until the present moment. In this respect, the Chamber took into account that the monthly salary of the Claimant under the employment contract was of EUR 4,285 and that the time remaining as from the termination of the employment contract by the Respondent until the expiry of the employment contract was from June 2007 until and including December 2007. Furthermore, the Chamber duly noted that Claimant appears to have remained unemployed until at least 31 December 2007. 17. In view of all of the above, the Chamber concluded that bearing in mind art. 17 par. 1 of the Regulations as well as the circumstances of the case, the amount of compensation of EUR 29,995, which corresponds in fact to the remaining value of the pertinent employment contract as of the moment on which the breach of contract occurred, would appear fair and appropriate. 18. In conclusion, the Dispute Resolution Chamber decided that the Respondent is liable to pay to the Claimant the amount of EUR 29,995 as compensation for breach of contract and that any further claims of the Claimant are rejected. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, J, is partially accepted. 2. The Respondent, K, has to pay to the Claimant compensation for breach of contract in the amount of EUR 29,995 within 30 days as from the date of notification of this decision 3. If the aforementioned sum is not paid within the aforementioned deadline, interest at the rate of 5% per year will apply as of expiry of the stipulated time limit and the present matter shall be submitted, upon request, to the FIFA’s Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 4. Any further request filed by the Claimant is rejected. 5. The Claimant, J, is directed to inform the Respondent, K, immediately and directly of the bank account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. * Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 / Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org / www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Markus Kattner Deputy Secretary General Encl. CAS directives
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