F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 gennaio 2011, nella seguente composizione: Geoff Thomson (Inghilterra), Presidente ad interim Gerardo Movilla (Spagna), membro Carlos Soto (Cile), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Alejandro Maron (Argentina), membro del reclamo presentato dal giocatore, B, come querelanti nei confronti del club, S, come Resistente per quanto riguarda una controversia occupazionale intervenute tra il richiedente ed i fatti I. Resistente della controversia 1
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 gennaio 2011, nella seguente composizione: Geoff Thomson (Inghilterra), Presidente ad interim Gerardo Movilla (Spagna), membro Carlos Soto (Cile), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Alejandro Maron (Argentina), membro del reclamo presentato dal giocatore, B, come querelanti nei confronti del club, S, come Resistente per quanto riguarda una controversia occupazionale intervenute tra il richiedente ed i fatti I. Resistente della controversia 1. Il 1 ° febbraio 2008, il giocatore, B (di seguito: l'attore) e il club, S (in prosieguo: il Resistente) ha concluso un contratto di lavoro (in prosieguo: il contratto), valido dalla data della firma fino al 30 giugno 2010. 2. Il contratto, nella clausola 3.1.1, ha stabilito che l'attore aveva il diritto di ricevere una firma sul prezzo pari a 5.000 euro e uno stipendio mensile per un importo di 1.500 euro, da pagare fino al giorno 20 del mese successivo. Inoltre, lo stipendio mensile sarà maggiorato in 500 euro dopo l'esecuzione del 60% delle partite primaverili della stagione 2007/2008. Inoltre, il contratto prevedeva un pagamento di bonus a seconda del raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal consiglio di amministrazione della Resistente (cfr. punto 3.1.2). Infine, il contratto ha stabilito che il convenuto aveva l'obbligo di fornire al richiedente con alloggio durante il periodo contrattuale, nonché per pagare i biglietti aerei per visitare la sua famiglia nel suo paese, durante le vacanze estive e invernali (cfr. punto 4.1). 3. Il 26 aprile 2010, l'attore ha presentato un reclamo contro il Resistente di fronte a FIFA relativo al fatto che il convenuto ha violato unilateralmente il contratto senza giusta causa e, pertanto, affermando quanto segue: a) 19 mensilità per un importo di euro 1.500 ciascuna, pari a 28.500; b) i bonus possibili che avrebbe potuto guadagnati per un importo di 10.000 euro; c) Compenso per la violazione del contratto senza giusta causa per un importo di 100.000 euro; d) rimborso delle spese procedurali. 4. Secondo la ricorrente, il contratto è stato rispettato fino al novembre 2008. Successivamente, nel dicembre 2008 ha ricevuto un biglietto di sola andata al suo paese, X, e il Resistente ha promesso di mandargli un biglietto di ritorno prima della fine della sua vacanza. L'attore ha affermato che egli non ha ricevuto il biglietto di ritorno da parte del Resistente. 5. A questo proposito, l'attore ha sostenuto di aver contattato la controparte più volte, senza avere alcuna risposta o una soluzione alla sua situazione. La corrispondenza Richiedente presentato indirizzata al Resistente, che a quanto pare è rimasta senza risposta. In particolare, l'attore ha inviato una corrispondenza datata 9 settembre 2009 alla Resistente, per mezzo del quale ha contattato il Presidente del Resistente, sottolineando stava aspettando il biglietto di ritorno per un lungo periodo di tempo e ha chiesto una soluzione. 6. Inoltre, l'attore ha dichiarato che il convenuto non è riuscito a pagare il suo stipendio mensile pari a dicembre 2008 e ha continuato a non rispettare i suoi obblighi finanziari fino alla fine del periodo contrattuale, cioè il 30 giugno 2010. 7. A dispetto di essere stato invitato dalla FIFA a farlo, il Resistente non ha risposto alla richiesta e non fare dichiarazioni nel corso delle indagini. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito indicato anche come Camera o DRC) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 23 aprile 2010, quindi dopo il 1 ° luglio 2008. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008, in prosieguo: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. articolo 21 comma 2 e 3 delle norme procedurali.) 2 . Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2010) la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizioni 2010, 2009 e 2008), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 23 aprile 2010 e che il contratto di lavoro al centro della controversia si è conclusa il 1 ° febbraio 2008, l'edizione 2008 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (in prosieguo: il Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che l'attore e il convenuto ha firmato un contratto di lavoro che stabilisce un periodo di validità dal 1 ° febbraio 2008 al 30 giugno 2010, in base alle quali il richiedente è stato tra l'altro, di ricevere un pagamento mensile di EUR 1500 . 5. La Camera quindi ha riesaminato la richiesta del ricorrente che ha dichiarato che il convenuto deve essere ritenuta responsabile per la violazione del contratto, avendo omesso di fornire lui con il biglietto di ritorno da X a Y, alla fine delle sue vacanze, ma anche in mancanza di per pagare i suoi stipendi mensili. 6. I membri della Camera ha preso atto che l'attore ha tentato di contattare la controparte per ricevere il suo biglietto aereo per unire la squadra e, in particolare, che l'attore ha inviato una messa in mora del 9 settembre 2009 indirizzata al Resistente (cfr. punto I.5), che a quanto pare è rimasta senza risposta. 7. A questo proposito, i membri della Camera ha osservato che l'attore riconosciuto il diritto alle retribuzioni previste a titolo di retribuzione straordinaria per un importo di euro 28.500, che rappresenta i suoi stipendi mensili di 1.500 euro ciascuna, a partire dal dicembre 2008 al giugno 2010. Inoltre, la Camera ha osservato che l'attore ha chiesto di ricevere i bonus che avrebbe potuto guadagnare per un importo di 10.000 euro nonché il risarcimento per un importo di 100.000 euro per la violazione del contratto causata dal Resistente senza giusta causa. 8. Successivamente, i membri della RDC ha preso atto che il Resistente, da parte sua, non è riuscito a presentare la sua risposta alla domanda, a dispetto di essere stato invitato a farlo, mai negare o mettere in discussione i fatti presentati dal richiedente. Di conseguenza, i membri della RDC ha ritenuto opportuno sottolineare che il Resistente ha rinunciato al suo diritto di presentare la sua difesa e, quindi, ha accettato le accuse del richiedente. 9. Inoltre, come conseguenza del corrispettivo sopra, la sezione d'accordo che ai sensi dell'art. 9 par. 3 delle norme procedurali che adotta una decisione sulla base dei documenti già in archivio, in altre parole, la veridicità delle dichiarazioni e dei documenti presentati dal richiedente. 10. In continuazione, la Camera ha affermato che prima era di analizzare se o meno il Resistente aveva violato il contratto senza giusta causa, e per determinare se una delle parti del contratto è responsabile per i salari dovuti e / o indennizzo. 11. In primo luogo, i membri della RDC ha preso atto che il Resistente non ha rispettato il suo obbligo contrattuale di pagare il biglietto di ritorno per il richiedente in modo da poter far parte del team dopo la sua vacanza. I membri della RDC ha preso atto che il Resistente solo ha dato un biglietto di sola andata per il paese X all'attore, già dimostrare che non era interessato a proseguire il contratto (cfr. punto I.4.). Inoltre, il club non ha pagato lo stipendio corrispondente al mese di dicembre 2008 l'attore e non lo ha mandato il biglietto per il suo ritorno. Inoltre, anche se l'attore ha cercato di contattare il Resistente, non ha mai ricevuto alcuna risposta. 12. Di conseguenza, la Camera ha stabilito che il convenuto era ovviamente più interessati a servizi del ricorrente, non avendo mandato lui il biglietto aereo di ritorno, nonché per pagare i suoi stipendi mensili senza alcun valido motivo, un comportamento che costituisce una chiara violazione del contratto. 13. A causa delle circostanze di cui sopra e fatti, la Camera ha deciso che il Resistente ha violato il contratto senza giusta causa e, quindi, è tenuto a pagare tutte le pretese derivanti dal contratto di collocamento competente fino alla data in cui è stato considerato il contratto di lavoro terminato. 14. A questo proposito, la Camera ha stabilito che, fino alla data della violazione del contratto, il convenuto non è riuscito a pagare uno stipendio mensile, per un importo di euro 1.500, corrispondente alla rata di dicembre 2008. Di conseguenza, la Camera ha deciso che il convenuto è tenuto a pagare al ricorrente l'importo corrispondente eccezionale di EUR 1.500. 15. Dopo aver stabilito che il convenuto deve essere ritenuta responsabile per la violazione del contratto senza giusta causa, la Camera ha focalizzato l'attenzione sulle conseguenze di tale violazione. Pertanto, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, la Camera ha deciso che il Resistente è anche tenuto a pagare un risarcimento per i danni subiti dalla parte attrice in conseguenza di tale violazione. 16. In continuazione, la Camera ha focalizzato l'attenzione sul calcolo dell'importo di risarcimento per rottura del contratto nel caso in questione, tenendo conto della documentazione rimessa dalla parte attrice a sostegno della sua affermazione. In tal modo, i membri della Camera ricapitolato in primo luogo che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, l'importo del risarcimento viene calcolato, in particolare, e salvo quanto diversamente stabilito nel contratto alla base della controversia, con la dovuta considerazione per la legge del paese in questione, la specificità dello sport e di ulteriori criteri oggettivi, tra cui, in particolare, la remunerazione ed altri benefici dovuti al richiedente ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, il tempo rimanente nel contratto esistente fino ad un massimo di cinque anni e, a seconda se la violazione contrattuale rientra nella protetto periodo. 17. In applicazione della disposizione in questione, la Camera ha dichiarato che prima di tutto doveva chiarire se il contratto di lavoro pertinenti conteneva una disposizione per mezzo del quale le parti avevano concordato in precedenza su un importo del risarcimento dovuto dalle parti contrattuali in caso di violazione del contratto. A questo proposito, la Camera ha stabilito che nessuna clausola di tale indennizzo è stata inserita nel contratto di lavoro alla base della questione in gioco. 18. In continuazione, la Camera verificato se il ricorrente aveva firmato un contratto di lavoro con un altro club durante il periodo di tempo interessato, per mezzo del quale sarebbe stato permesso di ridurre la sua perdita di reddito. Secondo la prassi costante della Camera di Risoluzione delle Controversie, tali remunerazioni con un nuovo contratto di lavoro deve essere preso in considerazione nel calcolo dell'importo di risarcimento per rottura del contratto, in connessione con l'obbligo generale del giocatore per mitigare i suoi danni. 19. A questo proposito, la Camera ha osservato che, secondo la dichiarazione Richiedenti, non entrò in un altro contratto di lavoro durante il periodo restante del contratto della questione in gioco. 20. Tenendo presente quanto precede, la Camera ha proceduto con il calcolo dell'importo da pagare al giocatore ai sensi del contratto di lavoro a partire dal gennaio 2009 fino al 30 giugno 2010. Di conseguenza, il conto di tutte le suddette considerazioni e le specificità del caso in questione, la Camera ha deciso che il Resistente deve pagare l'importo di euro 27.000 al richiedente a titolo di risarcimento per violazione del contratto, corrispondente al valore residuo di il contratto, cioè a partire da gennaio 2009 fino al giugno 2010. 21. In conclusione, la Camera ha deciso di accettare parzialmente la domanda del ricorrente e, di conseguenza, che il Resistente è tenuto a versare l'importo totale di euro 28.500 al richiedente, che consiste di EUR 1,500 relativa agli stipendi in sospeso fino a dicembre 2008, nonché di euro 27.000 a titolo di risarcimento per violazione del contratto (cfr. punti II.14 e II.20). 22. Successivamente, i membri della RDC ha analizzato la domanda del ricorrente di risarcimento per violazione del contratto per un importo di 100.000 euro. A questo proposito, la Camera ritiene opportuno sottolineare che la richiesta di risarcimento presentata dalla parte attrice non ha alcuna base legale o la prova che ha dimostrato il danno subito o la sua quantità. In questo contesto, la sezione di cui al principio giuridico l'onere della prova, che è un principio fondamentale in ogni sistema giuridico, in base al quale una parte un diritto derivante da un fatto asserito ha l'obbligo di dimostrare il fatto rilevante (cfr. Art. 12 par. 3 del Regolamento di procedura). Di conseguenza, la RDC è giunta alla conclusione che il valore residuo del contratto è stata già concessa a titolo di risarcimento per la violazione del contratto e, per questo motivo, il ricorrente non poteva pretendere alcun ulteriore compenso. In considerazione di quanto sopra esposto, la RDC ha deciso che la richiesta è respinta. 23. Inoltre, la Camera ha analizzato la domanda del richiedente deve essere premiato con bonus possibili che avrebbe potuto guadagnati per un importo di 10.000 euro. La Camera notato, tuttavia, che il contratto di lavoro pertinenti non specifica gli importi bonus, che sono solo un'attesa. Inoltre, l'attore è tornato al paese X e non ha partecipato alle partite giocate dal Resistente. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha deciso che la domanda del ricorrente per il pagamento di bonus possibili non poteva essere accettato. 24. Inoltre, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha ritenuto che la domanda della ricorrente per il rimborso delle spese processuali viene respinta ai sensi dell'art. 18 par. 4 delle norme procedurali, nonché con la giurisprudenza relativa lunga della Camera. 25. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso le sue deliberazioni in materia di specie stabilendo che ulteriori pretese presentate dal Richiedente vengono respinte. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, B, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, S, deve pagare all'attore, B, l'importo di euro 28.500 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. In caso di mancato pagamento della somma di cui sopra, entro il termine stabilito, gli interessi al tasso del 5% annuo si applica a decorrere scadenza del termine fisso e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, alla FIFA Commissione Disciplinare per l'esame e una decisione formale. 4. Eventuali ulteriori richieste presentate dalla parte attrice, B, sono respinte. 5. Il Richiedente è diretta ad informare la Resistente, S, immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. * Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 / Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info @ tas- cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Markus Kattner Vice Segretario Generale All.:. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2010-2011) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 26 January 2011, in the following composition: Geoff Thomson (England), Chairman ad interim Gerardo Movilla (Spain), member Carlos Soto (Chile), member Ivan Gazidis (England), member Alejandro Marón (Argentina), member on the claim presented by the player, B, as Claimant against the club, S, as Respondent regarding an employment-related dispute arisen between the Claimant and the Respondent I. Facts of the case 1. On 1 February 2008, the player, B (hereinafter: the Claimant) and the club, S (hereinafter: the Respondent) concluded an employment contract (hereinafter: the contract) valid from the date of the signature until 30 June 2010. 2. The contract, in its clause 3.1.1, established that the Claimant was entitled to receive a signing on fee amounting to EUR 5,000 as well as a monthly salary in the amount of EUR 1,500, payable until the 20th day of the following month. Furthermore, the monthly salary would be increased in EUR 500 after the execution of 60% of the spring matches of the season 2007/2008. Additionally, the contract stipulated a payment of bonuses depending on the accomplishment of objectives established by the Administrative Board of the Respondent (cf. clause 3.1.2). Finally, the contract established that the Respondent had the obligation to provide the Claimant with accommodation during the contract period as well as to pay for the flight tickets to visit his family in his country, during summer and winter vacations (cf. clause 4.1). 3. On 26 April 2010, the Claimant lodged a claim against the Respondent in front of FIFA alleging that the Respondent unilaterally breached the contract without just cause and therefore claiming the following: a) 19 monthly salaries in the amount of EUR 1,500 each, amounting to EUR 28,500; b) Possible bonuses that he could have earned in the amount of EUR 10,000; c) Compensation for the breach of contract without just cause in the amount of EUR 100,000; d) Reimbursement of the procedural costs. 4. According to the Claimant, the contract was fulfilled until November 2008. Afterwards, in December 2008 he received a one-way ticket to his country, X, and the Respondent promised to send him a return ticket before the end of his holiday. The Claimant affirmed that he did not receive the return ticket from the Respondent. 5. In this regard, the Claimant alleged having contacted the Respondent several times, without having any answer or solution to his situation. The Claimant submitted correspondence addressed to the Respondent, which apparently remained unanswered. In particular, the Claimant sent a correspondence dated 9 September 2009 to the Respondent, by means of which he contacted the Respondent’s President, emphasizing he was waiting for the return ticket for a long period of time and asked for a solution. 6. Furthermore, the Claimant held that the Respondent failed to pay his monthly salary corresponding to December 2008 and continued to fail to meet its financial obligations until the end of the contract period, i.e. 30 June 2010. 7. In spite of having been invited by FIFA to do so, the Respondent did not respond to the claim and did not make any statements in the course of the investigation. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter also referred to as Chamber or DRC) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 23 April 2010, thus after 1 July 2008. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008; hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. article 21 par. 2 and 3 of the Procedural Rules) 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2010) the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a player and a club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (editions 2010, 2009 and 2008), and considering that the present claim was lodged on 23 April 2010 and that the employment contract at the centre of the dispute was concluded on 1 February 2008, the 2008 edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. In this respect, the Chamber acknowledged that the Claimant and the Respondent signed an employment contract setting out a period of validity as from 1 February 2008 until 30 June 2010, in accordance with which the Claimant was to receive inter alia a monthly payment of EUR 1,500. 5. The Chamber then reviewed the claim of the Claimant who held that the Respondent is to be held liable for the breach of the contract, by having failed to provide him with the return ticket from X to Y at the end of his holidays as well as failing to pay his monthly salaries. 6. The members of the Chamber took note that the Claimant tried to contact the Respondent to receive his flight ticket in order to join the team and, in particular, that the Claimant sent a default notice dated 9 September 2009 addressed to the Respondent (cf. point I.5), which apparently remained unanswered. 7. In this respect, the members of the Chamber noted that the Claimant held to be entitled to the stipulated salaries as outstanding remuneration in the amount of EUR 28,500, which represents his monthly salaries of EUR 1,500 each, as from December 2008 until June 2010. Moreover, the Chamber noted that the Claimant requested to receive the bonuses that he allegedly could have earned in the amount of EUR 10,000 as well as the compensation in the amount of EUR 100,000 for the breach of contract caused by the Respondent without just cause. 8. Subsequently, the members of the DRC took note that the Respondent, for its part, failed to present its response to the claim, in spite of having been invited to do so, never denying or questioning the facts presented by the Claimant. Consequently, the members of the DRC deemed it appropriate to emphasize that the Respondent renounced its right to present its defence and, thus, accepted the allegations of the Claimant. 9. Furthermore, as a consequence of the aforementioned consideration, the Chamber concurred that in accordance with art. 9 par. 3 of the Procedural Rules it shall take a decision upon the basis of the documents already on file, in other words, upon the statements and documents presented by the Claimant. 10. In continuation, the Chamber stated that it first had to analyse whether or not the Respondent had breached the contract without just cause, and to determine whether or not one of the parties to the contract is accountable for outstanding salaries and/or compensation. 11. First and foremost, the members of the DRC took note that the Respondent did not comply with its contractual obligation to pay for the return ticket to the Claimant so he could join the team after his vacation. The members of the DRC took note that the Respondent only gave a one-way ticket to the country X to the Claimant, already demonstrating that it was not interested in continuing with the contract (cf. point I.4.). Furthermore, the club did not pay the Claimant’s salary corresponding to the month of December 2008 and never sent him the ticket for his return. Also, even though the Claimant tried to contact the Respondent, he never received any answer. 12. Consequently, the Chamber established that the Respondent was obviously no longer interested in the Claimant’s services by failing to remit him the return flight ticket as well as to pay his monthly salaries without any valid reason, which conduct constitutes a clear breach of contract. 13. On account of the above circumstances and facts, the Chamber decided that the Respondent breached the contract without just cause and, thus, is liable to pay all outstanding amounts under the relevant employment contract until the date on which the employment contract was considered terminated. 14. In this respect, the Chamber established that, until the date of the breach of the contract, the Respondent failed to pay one monthly salary, in the amount of EUR 1,500, corresponding to the instalment of December 2008. Consequently, the Chamber decided that the Respondent is liable to pay to the Claimant the relevant outstanding amount of EUR 1,500. 15. Having established that the Respondent is to be held liable for the breach of the contract without just cause, the Chamber focussed its attention on the consequences of such breach. Therefore, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the Chamber decided that the Respondent is also liable to pay compensation for the damages suffered by the Claimant as a consequence of said breach. 16. In continuation, the Chamber focussed its attention on the calculation of the amount of compensation for breach of contract in the case at stake, taking into account the documentation remitted by the Claimant to substantiate his claim. In doing so, the members of the Chamber firstly recapitulated that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the amount of compensation shall be calculated, in particular and unless otherwise provided for in the contract at the basis of the dispute, with due consideration for the law of the country concerned, the specificity of sport and further objective criteria, including, in particular, the remuneration and other benefits due to the Claimant under the existing contract and/or the new contract, the time remaining on the existing contract up to a maximum of five years, and depending on whether the contractual breach falls within the protected period. 17. In application of the relevant provision, the Chamber held that it first of all had to clarify as to whether the pertinent employment contract contained a provision by means of which the parties had beforehand agreed upon an amount of compensation payable by the contractual parties in the event of breach of contract. In this regard, the Chamber established that no such compensation clause was included in the employment contract at the basis of the matter at stake. 18. In continuation, the Chamber verified as to whether the Claimant had signed an employment contract with another club during the relevant period of time, by means of which he would have been enabled to reduce his loss of income. According to the constant practice of the Dispute Resolution Chamber, such remuneration under a new employment contract shall be taken into account in the calculation of the amount of compensation for breach of contract in connection with the player’s general obligation to mitigate his damages. 19. In this respect, the Chamber noted that, according to the Claimants declaration, he did not enter into another employment contract during the remaining period of the contract of the matter at stake. 20. Bearing in mind the foregoing, the Chamber proceeded with the calculation of the amount payable to the player under the terms of the employment contract as from January 2009 until 30 June 2010. Consequently, on account of all of the above-mentioned considerations and the specificities of the case at hand, the Chamber decided that the Respondent must pay the amount of EUR 27,000 to the Claimant as compensation for breach of contract, corresponding to the remaining value of the contract, i.e. as from January 2009 until June 2010. 21. In conclusion, the Chamber decided to partially accept the claim of the Claimant and, in consequence, that the Respondent is liable to pay the total amount of EUR 28,500 to the Claimant, consisting of EUR 1,500 relating to outstanding salaries until December 2008, as well as EUR 27,000 as compensation for breach of contract (cf. points II.14 and II.20). 22. Subsequently, the members of the DRC analysed the request of the Claimant for compensation for breach of contract in the amount of EUR 100,000. In this regard, the Chamber deem it appropriate to point out that the request for compensation presented by the Claimant had no legal basis or evidence that demonstrated the damage suffered or its quantity. In this context, the Chamber referred to the legal principle of the burden of proof, which is a basic principle in every legal system, according to which a party deriving a right from an asserted fact has the obligation to prove the relevant fact (cf. art. 12 par. 3 of the Procedural Rules). Consequently, the DRC came to the conclusion that the remaining value of the contract was already granted as compensation for the breach of the contract and, for that reason, the Claimant could not claim any further compensation. On account of the aforementioned, the DRC decided that the request shall be rejected. 23. Moreover, the Chamber analysed the request of the Claimant to be awarded with possible bonuses that he could have earned in the amount of EUR 10,000. The Chamber noted, however, that the pertinent employment contract does not specify any bonus amounts, which are only an expectation. Furthermore, the Claimant was back to country X and did not participate in the matches played by the Respondent. On account of the above, the Chamber decided that the Claimant’s claim for payment of possible bonuses could not be accepted. 24. Also, the Dispute Resolution Chamber held that the Claimant’s claim for reimbursement of procedural costs shall be rejected in accordance with art. 18 par. 4 of the Procedural Rules as well as with the Chamber’s respective longstanding jurisprudence. 25. The Dispute Resolution Chamber concluded its deliberations in the present matter by establishing that any further claims lodged by the Claimant are rejected. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, B, is partially accepted. 2. The Respondent, S, has to pay to the Claimant, B, the amount of EUR 28,500 within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. In the event of non-payment of the aforementioned amount, within the established deadline, interest at the rate of 5% per year will apply as of expiring of the fixed time limit and the present matter shall be submitted, upon request, to the FIFA Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 4. Any further claims lodged by the Claimant, B, are rejected. 5. The Claimant is directed to inform the Respondent, S, immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. ******* Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 / Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Markus Kattner Deputy Secretary General Encl.: CAS directives
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Share the post "F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 gennaio 2011, nella seguente composizione: Geoff Thomson (Inghilterra), Presidente ad interim Gerardo Movilla (Spagna), membro Carlos Soto (Cile), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Alejandro Maron (Argentina), membro del reclamo presentato dal giocatore, B, come querelanti nei confronti del club, S, come Resistente per quanto riguarda una controversia occupazionale intervenute tra il richiedente ed i fatti I. Resistente della controversia 1"