F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – indennità di formazione – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro sulla domanda presentata dal club di C, come querelanti nei confronti del P club, come convenuto in merito a una formazione controversia risarcimenti connessi al trasferimento dei fatti DI giocatore della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - indennità di formazione - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro sulla domanda presentata dal club di C, come querelanti nei confronti del P club, come convenuto in merito a una formazione controversia risarcimenti connessi al trasferimento dei fatti DI giocatore della controversia 1. La Football Federation B (FFB) ha confermato che il giocatore, D (in prosieguo: il giocatore), nato il 17 giugno 1988, è stato registrato per il suo club affiliato, C (in prosieguo: il Richiedente), dal 3 gennaio 2002 al 17 ottobre 2004 come un dilettante e come dal 18 ottobre 2004 fino al 31 gennaio 2006 come un professionista. Per il periodo compreso tra il 1 ° febbraio al 30 agosto 2006, il passaporto giocatore parla di "nessun record trovato". 2. La stagione calcistica in B va dal 1 ° gennaio al 31 dicembre. 3. La Federcalcio FIFA P informato che il giocatore era stato registrato per il club, P (in prosieguo: il Resistente) il 1 ° settembre 2006 come un giocatore professionista e che il Resistente apparteneva alla categoria II (importo indicativo di 60.000 euro all'anno, all'interno UEFA) durante le stagioni 2006 fino al 2009. 4. Il 31 luglio 2008, l'attore ha presentato una denuncia contro il Resistente prima FIFA chiedendo per la sua quota di indennità di formazione, sulla base che il giocatore era stato trasferito a livello internazionale dal pretendente al Resistente, alla scadenza del contratto di lavoro concluso tra il giocatore e il richiedente, senza alcuna indennità di trasferimento pagati. 5. In particolare, l'attore ha chiesto il pagamento di un importo di euro 145.000, oltre interessi di mora. 6. Il 14 agosto 2009, nella sua risposta, il Resistente ha respinto la domanda. 7. A questo proposito, il convenuto ha sostenuto che, ai sensi dell'art. 2 del Regolamento che disciplinano le procedure di Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie, FIFA deve prendere in considerazione tutte le pertinenti disposizioni, le leggi e accordi collettivi esistenti a livello nazionale, in particolare il Trattato di amicizia (in prosieguo: il trattato ) ha celebrato tra P e B che prevede il principio della libera circolazione dei lavoratori e dà lavoro reciproco e condizioni di lavoro uguali per i cittadini di entrambi i paesi. Pertanto l'assunzione di un giocatore B di lavorare in P non è disciplinato dal Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, ma dal Trattato. Di conseguenza, il convenuto ha ritenuto che l'indennità di formazione non doveva essere pagata, nel caso in cui un club P concluso un contratto di lavoro con un giocatore B. 8. Inoltre, secondo il Resistente, al termine del primo contratto da professionista dei giocatori, l'attore non era interessato a firmare un nuovo contratto di lavoro con il giocatore, che era, dunque, disoccupato dal 1 ° febbraio fino al 30 agosto 2006. 9. Inoltre, il convenuto ha sottolineato che non ci fosse stato alcun trasferimento dal pretendente al Resistente. 10. Il Resistente ha infine sostenuto che, in compenso caso la formazione è dovuta al richiedente, dovrebbe essere preso in considerazione che il giocatore era libero al momento del suo trasferimento alla Resistente e che l'importo della indennità di formazione deve essere adattata ai sensi dell'art . 5 par. 4 di cui all'allegato 4 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare il caso a portata di mano. A questo proposito, la prima sezione di cui all'art. 21 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008, in prosieguo: le norme procedurali). La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 31 luglio 2008, quindi dopo le regole di cui sopra è entrato in vigore il 1 ° luglio 2008. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che l'edizione 2008 delle norme procedurali è applicabile in materia a portata di mano. 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali, che stabilisce che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce dell'art. 22 e 24 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009). Ai sensi dell'art. 24 par. 1, in connessione con l'arte. 22 lit. d) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, la Camera di Risoluzione delle controversie è competente a decidere sul contenzioso in esame, in materia di indennità di formazione fra società appartenenti a diverse associazioni. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizioni 2009 e 2008) e, dall'altro, al fatto che la presente domanda è stata presentata il 31 luglio 2008 e che il giocatore è stato registrato per il Resistente il 1 ° settembre 2006. In considerazione di quanto sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che l'edizione 2005 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (in prosieguo: il Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza (cfr. art 26 par.. 1 e 2 del Regolamento). 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. In tal modo, i membri della Camera ha iniziato a riconoscere i fatti del caso, nonché i documenti contenuti nel file. 5. Inoltre, la Camera ha affermato che, come stabilito dall'art. 20 del Regolamento in combinazione con l'art. 1 par. 1 di Annexe 4 e art. 2 di cui all'allegato 4 del Regolamento, l'indennità di formazione è dovuta, come regola generale, per la formazione sostenute età compresa tra i 12 e 21 quando il giocatore in questione è registrato per la prima volta come un professionista, o quando un professionista viene trasferito tra due club di due diverse associazioni, prima della fine della stagione del 23esimo compleanno del giocatore. 6. A questo proposito, la Camera ha ricordato che il giocatore, nato il 17 giugno 1988, è stato registrato, secondo una dichiarazione del FFB, con l'attore, come dal 3 gennaio 2002 fino al 17 ottobre 2004 come un dilettante, nonché dal 18 ottobre 2004 fino al 31 gennaio 2006 come un professionista e che l'attore ha chiesto il pagamento di indennità di formazione per un importo di 145.000 euro, maggiorato degli interessi, sulla base del fatto che il giocatore era stato trasferito a livello internazionale, alla scadenza del contratto di lavoro concluso tra il giocatore e il richiedente, senza alcuna indennità di trasferimento essendo stato pagato dal convenuto all'attore. 7. Allo stesso modo, la Camera ha osservato che il Resistente contestato il diritto del ricorrente a ricevere indennità di formazione. 8. A questo proposito, la Camera ha preso atto che l'interpellato ha dichiarato che ai sensi dell'art. 2 delle norme procedurali, la Camera di Risoluzione delle Controversie tiene conto di tutte le pertinenti disposizioni e le leggi che sono in relazione con il contenzioso. In questo contesto, l'interpellato ha dichiarato che il trattato celebrato tra B e P deve essere preso in considerazione la questione in mano e che, di conseguenza, l'assunzione di un giocatore B non è disciplinata dal Regolamento. Il Resistente, quindi, sostenuto che l'indennità di formazione non doveva essere pagato da un club P, quando si conclude un contratto di lavoro con un giocatore B. 9. A questo proposito, i membri della Camera in primo luogo considerata la giurisprudenza della Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS), in particolare CAS 2005/X/XXX, in cui si afferma che i regolamenti della FIFA hanno la supremazia sulle leggi nazionali in casi riguardanti i trasferimenti di giocatori tra le società calcistiche provenienti da diverse associazioni. 10. Inoltre, la sezione di cui l'intesa raggiunta tra la FIFA e UEFA, da un lato e l'Unione europea (UE), dall'altro nel marzo 2001 e, a questo proposito, ha sottolineato che un analogo accordo che esiste tra paesi all'interno dell'UE e dello Spazio economico europeo (SEE) non permette di avere i regolamenti in materia di compensazione formazione ritenute inapplicabili ai club affiliati ad associazioni che si trovano all'interno del territorio dell'UE / SEE. 11. Inoltre, e dopo un'analisi dei documenti forniti dalle parti, in particolare il trattato, la Camera ha osservato che i diritti garantiti dal trattato si applicano ai singoli individui. Ciò è confermato dal testo dell'art. 1 del trattato, che stabilisce che "Il presente accordo si applica ai cittadini della Repubblica P e dei cittadini della Repubblica di B [...]". Così, secondo la Camera, il Trattato ha lo scopo di concedere i diritti per i singoli lavoratori che sono disposti ad entrare in un rapporto di lavoro sul territorio delle parti contraenti (cfr. art. 8 del Trattato). Di conseguenza, le società datrici di lavoro dei beneficiari del Trattato non può trarre alcun diritto a queste disposizioni. Pertanto, e tenendo presente quanto precede, la Camera ha ritenuto che il Trattato stipulato tra P e B non ha avuto la supremazia dei regolamenti nell'ambito della presente controversia, e che, in linea di principio, non farebbe venir meno l'obbligo di pagare la formazione compensazione ai sensi dell'art. 20 e l'allegato 4 del Regolamento. Di conseguenza, la Camera ha ritenuto che l'indennità di formazione è disciplinata dal Regolamento e non dal Trattato invocate dal convenuto. 12. Allo stesso modo, la Camera ha osservato che la Resistente ha dichiarato che l'organismo competente che decide dovrebbe tener conto del fatto che il giocatore era libero al momento del suo trasferimento al Resistente. 13. A questo proposito, la Camera era ansioso di sottolineare che, ai sensi dell'art. 2 par. 1 lit. ii) dell'allegato 4 del Regolamento, il trasferimento del giocatore può avvenire durante o al termine del suo contratto (il corsivo è mio). Così, i membri della Camera ha evidenziato il fatto che il relativo trasferimento del giocatore può verificarsi dopo la cessazione scadenza, reciproca o giustificato del contratto di lavoro precedente del giocatore, la società di formazione senza perdere il suo diritto alle indennità di formazione. 14. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha concluso che l'attore aveva il diritto di ricevere l'indennità di formazione da parte del Resistente, in quanto, sulla base dei documenti a sua disposizione, si è potuto stabilire che il giocatore in questione, nato il 17 giugno 1988, è stato trasferito come professionista al Resistente il 1 ° settembre 2006, ossia prima della fine della stagione del giocatore 23 compleanno in B. 15. Come risultato, e considerando i punti sopra II.5 e II.6 sia l'arte. 3 par. 1 dell'allegato 4 del Regolamento, che stabilisce che l'importo da pagare viene calcolato su base pro rata in base al periodo di formazione che il giocatore passato con tutti i club, la Camera ha concluso che il periodo effettivo di tempo da prendere in considerazione la faccenda in gioco corrisponde al periodo compreso tra il 3 gennaio 2002 al 31 gennaio 2006, cioè dall'inizio della stagione del 14 ° compleanno del giocatore fino alla fine della stagione del 18 ° compleanno del giocatore. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha ricordato che, secondo la consolidata giurisprudenza, un club che ha allenato un giocatore prima come dilettante poi come un professionista deve essere compensata per l'intero periodo di tempo che ha formato il giocatore (cf . 2004/X/XXX CAS). 16. Rivolgendo la propria attenzione al calcolo dell'importo della indennità di formazione, la sezione di cui all'art. 5 par. 1 e 2 dell'allegato 4 del Regolamento, che stabilisce che, come regola generale, è necessario prendere in considerazione i costi che sarebbero stati sostenuti dalla nuova società se avesse allenato il lettore stesso e, quindi, si calcola sulla base dei costi di formazione del nuovo club moltiplicato per il numero di anni di allenamento con la società di provenienza. 17. Inoltre, la Camera ha preso atto che, secondo le informazioni fornite dal FFP, il Resistente apparteneva alla categoria II durante le stagioni 2006 fino al 2009. Inoltre, la Camera ha tenuto conto che i costi di formazione indicativi per un club di categoria II e membro di un'associazione nazionale affiliata alla Unione delle Federazioni Calcistiche Europee (UEFA) ammontano a 60'000 per ogni stagione (cf. FIFA Circolare nr. 959 del 16 marzo 2005). 18. In continuazione, la Camera di Risoluzione delle Controversie osservato che il Resistente ha sostenuto, nel caso in cui l'indennità di formazione è dovuta al Richiedente, che l'importo della indennità di formazione deve essere regolato. 19. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 5 par. 4 dell'allegato 4 del Regolamento, secondo il quale "La Camera di Risoluzione delle Controversie può esaminare le controversie riguardanti l'ammontare delle indennità di formazione dovuta e deve avere la facoltà di regolare questo importo se è chiaramente sproporzionato rispetto al caso in esame" (enfasi aggiunta) . 20. Allo stesso modo, e con quanto precede, la sezione di cui il contenuto dell'arte. 12 par. 3 delle norme procedurali, il quale stabilisce che una parte di un diritto derivante da un fatto presunto recano l'onere della prova e ha sottolineato che il convenuto non aveva fornito FIFA con qualsiasi prova documentale sostanziale e convincente che stabilisce che l'importo richiesto dalla parte attrice era chiaramente sproporzionata e che, di conseguenza, la Camera non aveva alcun motivo per discostarsi dagli importi indicativi previsti nella citata Circolare FIFA. 21. Di conseguenza, e tenendo conto di tutti i suddetti elementi, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che l'attore aveva il diritto di ricevere l'indennità di formazione da parte del Resistente in un importo di EUR 145.000. 22. Pertanto, la Camera ha concluso che il Resistente, P, era tenuta a pagare all'attore, club di C, l'indennità di formazione pari a 145.000, maggiorato del 5% di interesse, e, quindi, la pretesa di parte attrice, club di C, è stata accettata . 23. Infine, la sezione di cui all'art. 18 par. 1 del Regolamento di procedura, secondo il quale nel procedimento davanti alla Camera di Risoluzione delle Controversie relative alle controversie riguardanti i costi meccanismo di solidarietà agli importi massimi di 25.000 sono riscossi. I costi sono a carico in considerazione del grado delle parti di successo nel procedimento. 24. A questo proposito, la Camera ha ribadito che la pretesa del ricorrente è stata accettata. Di conseguenza, il convenuto deve sopportare le spese del procedimento in corso davanti a FIFA. 25. Secondo l'allegato A delle norme procedurali, le spese del procedimento devono essere applicate sulla base del valore della controversia. 26. Il valore della controversia da prendere in considerazione gli importi attuali procedure di euro 145.000 relativo al credito del Richiedente. Pertanto, la Camera ha concluso che l'importo massimo delle spese del procedimento corrisponde a 25'000 franchi (cfr. tabella in allegato A). 27. Considerando che il caso in esame non ha mostrato particolare difficoltà di fatto, ma, d'altra parte una certa complessità giuridica, la Camera ha stabilito l'importo finale delle spese del procedimento in corso per l'importo di CHF 20'000. 28. A questo proposito, la Camera ha tenuto conto del fatto che l'attore versato l'anticipo delle spese per un importo di CHF 5000 ai sensi dell'art. 17 delle norme procedurali. 29. In considerazione di quanto sopra, e tenendo presente che la pretesa del ricorrente è stato pienamente accettato, la Camera ha concluso che la quantità di CHF 20'000 deve essere pagato dal Resistente per coprire le spese del presente procedimento. Dell'operazione, l'importo di CHF 15.000 deve essere pagato dal Resistente alla FIFA e la quantità di 5000 franchi al Richiedente. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, club C, è stata accettata. 2. Il Resistente, club P, deve pagare all'attore, club di C, la somma di EUR 145.000, oltre il 5% di interesse annuo sull'importo disse mentre dal 1 ° ottobre 2006 fino alla data dell'effettivo pagamento, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Nel caso in cui l'importo di 145.000 euro, maggiorato degli interessi non è pagato dal convenuto entro il termine suddetto, la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, alla Commissione Disciplinare della FIFA per il suo esame e decisione. 4. I costi del procedimento per un importo di 20'000 franchi sono a carico da parte del Resistente, club P, entro 30 giorni dalla notifica della presente decisione come segue: 4.1 L'importo di 15'000 franchi alla FIFA al seguente conto bancario con riferimento alla caso no. [XX-XXXXX]: UBS Zurigo 366.677.01U Numero di conto (lo Status dei Calciatori FIFA) Clearing numero 230 IBAN: CH27 0023 0230 3666 7701 U SWIFT: UBSWCHZH80A 4.2 L'importo di CHF 5.000 al Richiedente, club C. 5. Il Richiedente, club C, è diretta ad informare la Resistente, club P, immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Markus Kattner Vice Segretario Generale All.. CAS direttive
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F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - training compensation – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 26 February 2010, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Piat (France), member Takuya Yamazaki (Japan), member Mario Gallavotti (Italy), member Todd Durbin (USA), member on the claim presented by the club C, as Claimant against the club P, as Respondent regarding a training compensation dispute related to the transfer of the player D. I. Facts of the case 1. The Football Federation B (FFB) confirmed that the player, D (hereinafter: the player), born on 17 June 1988, was registered for its affiliated club, C (hereinafter: the Claimant), as from 3 January 2002 until 17 October 2004 as an amateur and as from 18 October 2004 until 31 January 2006 as a professional. For the period comprehended between 1 February until 30 August 2006, the player passport mentions “no record found”. 2. The football season in B lasts from 1 January until 31 December. 3. The Football Federation P informed FIFA that the player had been registered for the club, P (hereinafter: the Respondent) on 1 September 2006 as a professional player and that the Respondent belonged to category II (indicative amount of EUR 60,000 per year within UEFA) during the seasons 2006 until 2009. 4. On 31 July 2008, the Claimant lodged a complaint against the Respondent before FIFA asking for its proportion of training compensation, on the basis that the player had been transferred internationally from the Claimant to the Respondent, upon expiry of the employment contract concluded between the player and the Claimant, without any transfer compensation being paid. 5. In particular, the Claimant requested the payment of an amount of EUR 145,000, plus default interest. 6. On 14 August 2009, in its response, the Respondent rejected the claim. 7. In this respect, the Respondent argued that, in accordance with art. 2 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber, FIFA shall take into consideration all relevant arrangements, laws and collective bargaining agreements that exist at national level, in particular the Treaty of Friendship (hereinafter: the Treaty) celebrated between P and B which provides for the principle of freedom of movement of workers and gives mutual employment and equal work conditions to citizens of both countries. Therefore the hiring of a B player to work in P shall not be governed by the Regulations on the Status and Transfer of Players, but by the Treaty. Therefore, the Respondent held that no training compensation had to be paid, in the event that a P club concluded an employment contract with a B player. 8. Furthermore, according to the Respondent, at the end of the players’ first professional contract, the Claimant was not interested in signing a new employment contract with the player, who was, therefore, unemployed from 1 February until 30 August 2006. 9. Moreover, the Respondent pointed out that there had not been any transfer from the Claimant to the Respondent. 10. The Respondent finally argued that, in case training compensation was due to the Claimant, it should be taken into consideration that the player was free at the moment of his transfer to the Respondent and that the amount of training compensation should be adjusted in accordance with art. 5 par. 4 of Annexe 4 of the Regulations on the Status and Transfer of Players. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, the Chamber first referred to art. 21 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008; hereinafter: the Procedural Rules). The present matter was submitted to FIFA on 31 July 2008, thus after the aforementioned Rules entered into force on 1 July 2008. Therefore, the Dispute Resolution Chamber concluded that the 2008 edition of the Procedural Rules is applicable to the matter at hand. 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules, which states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of art. 22 to 24 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009). In accordance with art. 24 par. 1 in connection with art. 22 lit. d) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, the Dispute Resolution Chamber is competent to decide on the present litigation relating to training compensation between clubs belonging to different associations. 3. Furthermore, the Chamber analysed which edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (editions 2009 and 2008) and, on the other hand, to the fact that the present claim was lodged on 31 July 2008 and that the player was registered for the Respondent on 1 September 2006. In view of the aforementioned, the Dispute Resolution Chamber concluded that the 2005 edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance (cf. art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations). 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. In doing so, the members of the Chamber started to acknowledge the facts of the case as well as the documents contained in the file. 5. Furthermore, the Chamber stated that, as established in art. 20 of the Regulations in combination with art. 1 par. 1 of Annexe 4 and art. 2 of Annexe 4 of the Regulations, training compensation is payable, as a general rule, for training incurred between the ages of 12 and 21 when the player concerned is registered for the first time as a professional, or when a professional is transferred between two clubs of two different associations, before the end of the season of the player’s 23rd birthday. 6. In this respect, the Chamber recalled that the player, born on 17 June 1988, was registered, according to a statement from the FFB, with the Claimant as from 3 January 2002 until 17 October 2004 as an amateur as well as from 18 October 2004 until 31 January 2006 as a professional and that the Claimant requested the payment of training compensation in the amount of EUR 145,000, plus interest, on the basis that the player had been transferred internationally, upon expiry of the employment contract concluded between the player and the Claimant, without any transfer compensation having been paid by the Respondent to the Claimant. 7. Equally, the Chamber noted that the Respondent contested the Claimant’s entitlement to receive training compensation. 8. In this regard, the Chamber took due note that the Respondent stated that according to art. 2 of the Procedural Rules, the Dispute Resolution Chamber shall take into account all relevant arrangements and laws that are in connection with the litigation. In this context, the Respondent stated that the Treaty celebrated between B and P must be taken into consideration in the matter at hand and that consequently, the hiring of a B player shall not be governed by the Regulations. The Respondent, therefore, maintained that no training compensation had to be paid by a P club, when it concludes an employment contract with a B player. 9. In this respect, the members of the Chamber firstly considered the jurisprudence of the Court of Arbitration for Sport (CAS), in particular CAS 2005/X/XXX, which states that the FIFA Regulations have supremacy over national laws in cases regarding transfers of players between football clubs from different associations. 10. Furthermore, the Chamber referred to the understanding reached between FIFA and UEFA on the one hand and the European Union (EU) on the other hand in March 2001 and, in this respect, emphasized that a similar agreement that exists between countries within the EU and the European Economic Area (EEA) does not give grounds to have the Regulations on training compensation deemed inapplicable to clubs affiliated to associations that are within the territory of the EU/EEA. 11. Furthermore, and after an analysis of the documents provided by the parties, in particular the Treaty, the Chamber noted that the rights granted by the Treaty apply to individuals. This is corroborated by the text of art. 1 of the Treaty, which stipulates that “This Agreement applies to citizens of the P Republic and the citizens of the Republic of B […]”. Thus, according to the Chamber, the Treaty is meant to give rights to individual workers that are willing to enter into an employment relationship on the territory of the contracting parties (cf. art. 8 of the Treaty). Consequently, the clubs employing the beneficiaries of the Treaty cannot draw any right from these provisions. Therefore, and bearing in mind the foregoing, the Chamber deemed that the Treaty concluded between P and B did not have supremacy over the Regulations in the context of the present dispute, and that, in principle, it would not remove the obligation to pay training compensation in accordance with art. 20 and Annex 4 of the Regulations. As a consequence, the Chamber held that training compensation is governed by the Regulations and not by the Treaty invoked by the Respondent. 12. Equally, the Chamber noted that the Respondent held that the competent deciding body should take into account the fact that the player was free at the moment of his transfer to the Respondent. 13. In this respect, the Chamber was eager to emphasize that, according to art. 2 par. 1 lit. ii) of Annex 4 of the Regulations, the transfer of the player can take place either during or at the end of his contract (emphasis added). Thus, the members of the Chamber highlighted the fact that the relevant transfer of the player can occur after the expiry, mutual or justified termination of the player’s previous employment contract, without the training club losing its entitlement to training compensation. 14. In view of the above, the Chamber concluded that the Claimant was entitled to receive training compensation from the Respondent, since, based on the documents at its disposal, it could be established that the player in question, born on 17 June 1988, was transferred as a professional to the Respondent on 1 September 2006, i.e. before the end of the season of the player’s 23 birthday in B. 15. As a result, and considering the above points II.5 and II.6 as well as art. 3 par. 1 of Annex 4 of the Regulations, which stipulates that the amount payable is calculated on a pro rata basis according to the period of training that the player spent with each club, the Chamber concluded that the effective period of time to be considered at the matter at stake corresponds to the period comprehended between 3 January 2002 until 31 January 2006, i.e. from the beginning of the season of the player’s 14th birthday until the end of the season of the player’s 18th birthday. In this respect, the Dispute Resolution Chamber recalled that, according to the well-established jurisprudence, a club that had trained a player first as an amateur then as a professional shall be compensated for the entire period of time that it trained the player (cf. CAS 2004/X/XXX). 16. Turning its attention to the calculation of the amount of training compensation, the Chamber referred to art. 5 par. 1 and 2 of Annex 4 of the Regulations, which stipulates that, as a general rule, it is necessary to take into consideration the costs that would have been incurred by the new club if it had trained the player itself and thus, it is calculated based on the training costs of the new club multiplied by the number of years of training with the former club. 17. Furthermore, the Chamber took due note that according to the information provided by the FFP, the Respondent belonged to category II during the seasons 2006 until 2009. Moreover, the Chamber took into account that the indicative training costs for a category II club and member of a national association affiliated to the Union of European Football Associations (UEFA) amount to EUR 60’000 per season (cf. FIFA Circular nr. 959 dated 16 March 2005). 18. In continuation, the Dispute Resolution Chamber observed that the Respondent alleged, in case training compensation was due to the Claimant, that the amount of training compensation should be adjusted. 19. In this respect, the Chamber referred to art. 5 par. 4 of Annex of 4 of the Regulations, according to which “The Dispute Resolution Chamber may review disputes concerning the amount of Training Compensation payable and shall have discretion to adjust this amount if it is clearly disproportionate to the case under review” (emphasis added). 20. Equally, and with regard to the foregoing, the Chamber referred to the contents of art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, which stipulates that any party deriving a right from an alleged fact shall carry the burden of proof and pointed out that the Respondent had not provided FIFA with any substantial and convincing documentary evidence establishing that the amount claimed by the Claimant was clearly disproportionate and that, consequently, the Chamber had no reason to deviate from the indicative amounts stipulated in the aforementioned FIFA Circular. 21. Consequently, and taking into account all the above-mentioned elements, the Dispute Resolution Chamber decided that the Claimant was entitled to receive training compensation from the Respondent in an amount of EUR 145,000. 22. Therefore, the Chamber concluded that the Respondent, P, was liable to pay to the Claimant, club C, training compensation amounting to EUR 145,000, plus 5% of interest, and, hence, the claim of the Claimant, club C, is accepted. 23. Finally, the Chamber referred to art. 18 par. 1 of the Procedural Rules, according to which in the proceedings before the Dispute Resolution Chamber relating to disputes regarding the solidarity mechanism costs in the maximum amounts of 25,000 are levied. The costs are to be borne in consideration of the parties’ degree of success in the proceedings. 24. In this respect, the Chamber reiterated that the claim of the Claimant is accepted. Therefore, the Respondent has to bear the costs of the current proceedings in front of FIFA. 25. According to Annex A of the Procedural Rules, the costs of the proceedings are to be levied on the basis of the amount in dispute. 26. The amount in dispute to be taken into consideration in the present proceedings amounts to EUR 145,000 related to the claim of the Claimant. Therefore, the Chamber concluded that the maximum amount of costs of the proceedings corresponds to CHF 25,000 (cf. table in Annex A). 27. Considering that the case at hand did not show particular factual difficulty but, on the other hand a certain legal complexity, the Chamber determined the final amount of costs of the current proceedings to the amount of CHF 20,000. 28. In this respect, the Chamber took into account that the Claimant paid the advance of costs in the amount of CHF 5,000 in accordance with art. 17 of the Procedural Rules. 29. In view of all the above, and bearing in mind that the claim of the Claimant was fully accepted, the Chamber concluded that the amount of CHF 20,000 has to be paid by the Respondent to cover the costs of the present proceedings. Thereof, the amount of CHF 15,000 has to be paid by the Respondent to FIFA and the amount of CHF 5,000 to the Claimant. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, club C, is accepted. 2. The Respondent, club P, has to pay to the Claimant, club C, the amount of EUR 145,000, as well as 5 % interest per year on the said amount as from 1 October 2006 until the date of effective payment, within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. In the event that the amount of EUR 145,000 plus interest is not paid by the Respondent within the aforementioned time limit, the present matter shall be submitted, upon request, to FIFA’s Disciplinary Committee for its consideration and decision. 4. The costs of the proceeding in the amount of CHF 20,000 are to be paid by the Respondent, club P, within 30 days of notification of the present decision as follows: 4.1 The amount of CHF 15,000 to FIFA to the following bank account with reference to case no. [XX-XXXXX]: UBS Zurich Account number 366.677.01U (FIFA Players’ Status) Clearing number 230 IBAN: CH27 0023 0230 3666 7701U SWIFT: UBSWCHZH80A 4.2 The amount of CHF 5,000 to the Claimant, club C. 5. The Claimant, club C, is directed to inform the Respondent, club P, immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. * Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Markus Kattner Deputy Secretary General Encl. CAS directives
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