C.R. SARDEGNA – Tribunale Federale Territoriale – 2016/2017 – figc-sardegna.it – atto non ufficiale – CU N. 27 del 17/11/2016 – Delibera – La Procura Federale della F.I.G.C. ha deferito a questo Tribunale Federale: 1) il signor Matzuzzi Juri, all’epoca dei fatti allenatore tesserato per la Società Polisportiva Montalbo; 2) la Società Polisportiva Montalbo;

La Procura Federale della F.I.G.C. ha deferito a questo Tribunale Federale: 1) il signor Matzuzzi Juri, all’epoca dei fatti allenatore tesserato per la Società Polisportiva Montalbo; 2) la Società Polisportiva Montalbo;

per rispondere: - il Matzuzzi: a) della violazione di cui all’art.7 del C.G.S., per avere posto in essere, nella qualità di allenatore tesserato per la Società Polisportiva Bonorva, una condotta diretta ad alterare il risultato della gara del Campionato Regionale di Promozione, girone B, Montalbo – Bonorva del giorno 17.04.2016, ed in particolare per avere inviato in data 11.04.2016 un messaggio – poi rimosso – al signor Salvatore Deriu, calciatore tesserato per la Società Polisportiva Bonorva e capitano della squadra, chiedendogli che il Bonorva andasse “ a giocare una partita come serve a noi”, stante anche i buoni rapporti tra le due società, con la promessa di offrire, il giorno della partita, il pranzo alla squadra e ai dirigenti; - la Società Polisportiva Montalbo: b) a titolo di responsabilità oggettiva, ai sensi dell’art. 4 c.2° del C.G.S, dell’operato del proprio tesserato Juri Matzuzzi, come sopra descritto. Risulta inequivocabilmente dagli atti del procedimento - che trae origine da esposti inviati alla Procura Federale da parte della Società Polisportiva Macomerese, dalla Società ASD Fertilia e dalla Società ASD Alghero - che il giorno 11 aprile 2016, sul profilo Facebook del calciatore, nonché capitano, della Polisportiva Bonorva Salvatore Deriu perveniva una richiesta di amicizia proveniente dal signor Juri Matzuzzi, che veniva da lui accettata; poco dopo, sulla sua bacheca, veniva postato un messaggio, partito ancora dal Matzuzzi, allenatore della Polisportiva Montalbo ( società con sede in Siniscola) del seguente testuale tenore: “ Spero che domenica veniate a Siniscola a giocare una partita come serve a noi, sai benissimo che Siniscola e bonorva hanno ottimi rapporti da sempre e il calcio e una ruota, oggi a noi domani. A voi comunque. Se vi fa piacere domenica il pranzo per la squadra e dirigenti lo offriamo noi e dopo la partita festa come al solito fammi sapere”. Risulta inequivocabilmente dagli atti anche che poco dopo il messaggio veniva rimosso e sulla stessa bacheca ne appariva un altro, con il quale il Matzuzzi negava di essere l’autore del precedente scritto, attribuendone la responsabilità ad un autore ignoto che avrebbe approfittato della sua negligenza per avere egli lasciato il profilo Facebook aperto. Nel corso delle indagini, sia il Deriu che il signor Pischedda Tonino, presidente della Polisportiva Bonorva, hanno dichiarato di non avere inviato alcun esposto in ordine all’accaduto a causa della pubblica smentita da parte del Matzuzzi del tentativo di alterare il risultato della partita; entrambi hanno precisato anche che la gara del 17 aprile è stata sicuramente regolare, in quanto giocata con impegno da entrambe le squadre. Anche il signor Carta Mirko, Presidente della Polisportiva Montalbo, ha riferito di avere immediatamente creduto alla buona fede del Matzuzzi. Al giudizio, svoltosi alla presenza dei deferiti, il rappresentante della Procura Federale ha chiesto di dichiarare la loro responsabilità, non essendo attendibile, anche perché sfornita di supporti probatori, la ricostruzione alternativa della vicenda; in particolare non sarebbe in alcun modo credibile la versione dei fatti proposta dal Matzuzzi, secondo cui un soggetto rimasto ignoto, in pieno giorno e a poca distanza da lui, si sarebbe impossessato del suo telefonino e lo avrebbe utilizzato accedendo a Facebook, superando in tal modo ogni sistema di protezione; la successiva smentita sarebbe stata quindi effettuata al solo scopo di cancellare la prova dell’illecito sportivo, quando l’autore si rendeva conto che il messaggio era finito sulla bacheca pubblica del Deriu ed era stato pertanto letto da più persone. A rafforzare l’ipotesi accusatoria vi è poi il riscontro probatorio costituito dal fatto che la squadra del Montalbo avrebbe avuto effettivamente interesse ad un risultato favorevole nella gara di in programma quella settimana per evitare i play out. In conclusione la Procura Federale ha chiesto di infliggere al Matzuzzi la sanzione della squalifica per anni quattro e alla Società Polisportiva Montalbo le sanzioni dell’ammenda di € 50.000,00 e della penalizzazione di un punto in classifica.

I deferiti hanno chiesto il proscioglimento per insussistenza del fatto. Il Matzuzzi ha dichiarato che, mentre stava lavorando alla realizzazione di un bar, prima di recarsi al piano superiore dell’edificio, lasciava il suo cellulare in carica ed incustodito al piano terra; veniva a conoscenza del messaggio postato sulla bacheca del Deriu nelle prime ore del pomeriggio, quando il cugino lo avvisava del fatto e gli riferiva dello scalpore che stava suscitando; egli provvedeva allora a cancellarlo e a inviare una smentita. Il medesimo ha precisato di non utilizzare sul telefonino nessuna password, neanche per accedere a Facebook; ed ha aggiunto di non essere in grado di esternare sospetti circa la persona che avrebbe utilizzato, a sua insaputa, il cellulare. Il Tribunale, tutto ciò premesso, ritiene che la ricostruzione accusatoria dei fatti operata dalla Procura Federale abbia indubbiamente una sua intrinseca logica, ma che nel contempo non possa essere escluso, al di là di ogni ragionevole dubbio, che i fatti si siano svolti invece così come descritti dal Matzuzzi. Innanzitutto suscita perplessità la circostanza che il messaggio contenente l’illecita proposta sia stato postato sulla bacheca pubblica del Deriu; è assai strano, qualora si ritenga che esso sia stato effettivamente trasmesso dal Matzuzzi, che questi non abbia adottato tutte le cautele necessarie per evitare che fosse letto da persone diverse dal destinatario. Non si può poi escludere che quest’ultimo tenesse il cellulare privo di password, considerato che è notorio che molte persone non le utilizzano; non si può neppure ritenere impossibile che taluno si sia impossessato del telefonino approfittando della temporanea assenza del proprietario, che si trovava in altro locale del bar impegnato nel suo lavoro, allo scopo di fare uno scherzo di cattivo gusto. Il Tribunale, pertanto, su richiesta difforme della Procura Federale DELIBERA di prosciogliere l’allenatore Matzuzzi Juri e la Società Polisportiva Montalbo dalle violazioni loro ascritte perché il fatto non sussiste.

 

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