COMITATO REGIONALE LAZIO – STAGIONE SPORTIVA 2009/2010 – Decisione pubblicata sul sito Web:  e sul www.crlazio.it Comunicato Ufficiale N° 46 del 08/10/2009 Delibera della Commissione Disciplinare Territoriale DEFERIMENTO DELLA PROCURA FEDERALE A CARICO DELLE SOCIETA’ A.S. CECCAN

COMITATO REGIONALE LAZIO – STAGIONE SPORTIVA 2009/2010 – Decisione pubblicata sul sito Web:  e sul www.crlazio.it

Comunicato Ufficiale N° 46 del 08/10/2009

Delibera della Commissione Disciplinare Territoriale

DEFERIMENTO DELLA PROCURA FEDERALE A CARICO DELLE SOCIETA’ A.S. CECCANO E ASD US CAVESE 1919 E DEI TESSERATI DELLA CAVESE 1919 FERRAZZOLI FABRIZIO, MILAZZO GIUSEPPE, BIANCHI ALESSIO E MONECCHI PIERO

Con atto del 17 giugno 2009 la Procura Federale deferiva alla Commissione Disciplinare territoriale per il Lazio l’U.S. Ceccano per violazione dell’articolo 1 comma 1 del CGS con riferimento all’articolo 14 comma 1 del CGS, nonché dell’articolo 4 comma 3 e 4 del CGS, il dirigente accompagnatore della Cavese 1919 Sig. Piero MONECCHI , l’allenatore Fabrizio FERRAZZOLI, il calciatore capitano della squadra Giuseppe MILAZZO, ed il calciatore Alessio BIANCHI, tutti tesserati per la stessa società, per violazione dell’articolo 1 comma 1 del CGS, l’ASD US Cavese, per violazione dell’articolo 4 comma 2 CGS a titolo di responsabilità oggettiva conseguente alle violazioni ascritte ai suoi tesserati.Nell’atto di deferimento si contestano specificatamente al Ceccano il comportamento dei sostenitori che al termine della gara si erano introdotti all’interno del recinto di giuoco travisati con sciarpe con la scritta Ultras Ceccano, ed a carico dei tesserati della Cavese, Ferrazzoli, Milazzo e Bianchi, la violenta aggressione perpetrata nei confronti del dirigente accompagnatore della società Ceccano Ottavio Bettinelli, e dei calciatori Anacleto Tarquini e Simone Lucchetti, ed a carico del dirigente Monecchi di aver tenuto un atteggiamento non collaborativi con gli Organi inquirenti avendo omesso di riferire compiutamente sugli incidenti di fine gara a cui non poteva che avere assistito.La Commissione fissava la riunione per la discussione del deferimento al 9-9-2009 dando termine di rito ai deferiti per l’invio di scritti difensivi e per chiedere di essere ascoltati.Pervenivano nei termini deduzioni a difesa dell’a U.S. Cavese 1919 e dei suoi tesserati. Nell’atto si contesta vibratamente la ricostruzione operata dalla Procura Federale in quanto frutto di dichiarazioni interessate dei tesserati del Ceccano, volte con tutta evidenza ad attenuare le gravi responsabilità della società che emergono, invece, dalla ricostruzione operata dall’Arbitro della gara che riferiva nel referto di una invasione di campo, operata a fine gara, da numerosi sostenitori del Ceccano che, con il volto travisato da sciarpe con la scritta Ultras Ceccano, si dirigevano minacciosamente verso gli spogliatoi. I certificati medici prodotti dai tesserati del Ceccano non dimostrano nulla in quanto, prima dell’invasione, gli stessi sostenitori si erano stati protagonisti di una fitta sassaiola durante la quale potevano ben essere stati colpiti i tesserati del Cecccano.Nella riunione, assenti i deferiti,  la Procura Federale concludeva per l’affermazione di responsabilità di tutti i deferiti e per la irrogazione al Ferrazzoli della squalifica per due anni ed 1 anno di divieto di accesso agli impianti sportivi, al Milazzo 2 anni di squalifica, al Bianchi 1 anno di squalifica al Monecchi € 1.000,00 di ammenda con diffida ealla società Cavese 19191 € 3.000,00 di ammenda ed alla società Ceccano € 2.000,00 di ammenda.

Ritiene la Commissione che nell’esaminare i fatti si debba, more solito, privilegiare quanto riferito dal direttore di gara, soggetto terzo e sicuramente deputato a descrivere i fatti nella loro materialità senza condizionamenti di sorta. Orbene l’Arbitro, in maniera precisa e circostanziata ha riferito nel rapporto di gara, nel supplemento ed, infine, in audizione innanzi alla Procura, quanto effettivamente percepito e lo ha fatto in maniera univoca, estremamente circostanziata e monda da ogni incertezza. Secondo quanto riportato, quindi, si deve concludere che,al termine della gara, che aveva determinato il passaggio di turno per gli ospiti della Cavese 1919, i calciatori caveselli si erano portati sotto le tribune per salutare con segni di giubilo i propri sostenitori, presenti in numero di circa cinquanta, sul totale di circa cinquecento spettatori. Nel fare ciò si erano tolti le maglie per usarle agitandole a mo’ di vessilli. In quel frangente si erano portati verso di loro alcuni tesserati del Ceccano, evidentemente irritati per l’eliminazione e per le manifestazioni di esultanza forse troppo esuberanti, ed avevano tentato di venire a contatto con gli avversari, in ciò impediti dai dirigenti di entrambe le squadre. L’Arbitro, preoccupato per la piega che stavano prendendo gli avvenimenti, si era rivolto al dirigente addetto ed al custode del campo per far chiudere i cancelli di accesso al terreno di gioco, lasciati colpevolmente aperti ed incustoditi, senza ottenere però alcun riscontro e, come temuto, vedeva introdursi sul terreno di gioco, chi scavalcando chi attraverso i detti cancelli, alcuni sostenitori locali armati di bastone e con il volto travisato con sciarpe dei colori sociali del Ceccano e recanti la scritta “Ultras Ceccano” che si dirigevano minacciosamente verso gli spogliatoi dove i calciatori si erano diretti, altercando ancora tra di loro. A quel punto il direttore di gara ed i suoi collaboratori, preoccupati a ragione per la loro incolumità si erano barricati nel loro spogliatoio, dove l’Arbitro aveva subito chiamato la forza pubblica assente nell’impianto malgrado la richiesta inoltrata dai padroni di casa. Dopo circa dieci minuti, durante i quali aveva udito i suoni tipici di una rissa con colpi vibrati con forza contro la porta degli spogliatoi degli ospiti, erano giunti i Carabinieri ed in quel frangente aveva appreso che il dirigente accompagnatore del Ceccano, Ottavio Bettinelli, era stato ricoverato in Ospedale, ivi trasportato in ambulanza. A fronte di tali fatti, le ricostruzioni operate dai dirigenti del Ceccano, sentiti in audizione dalla Procura Federale, non appaiono coerenti e convincenti. Infatti il Presidente Lucchetti afferma di aver visto in campo solo due o tre parenti di calciatori, che avevano scavalcato la rete, ma non ultras che sono stati banditi dalla società. Inoltre ha affermato che i bastoni visti in campo per terra erano stati usati dal calciatore n. 3 della Cavese che l’aveva violentemente battuto contro la porta degli spogliatoi del Ceccano. Le dichiarazioni, come si può vedere, cozzano con quelle arbitrali in due punti fondamentali, quello relativo all’invasione di campo da parte di ultras travisati ed armati di bastoni e quello relativo ai danneggiamenti della porta degli spogliatoi che, l’Arbitro riferisce essere quelli della Cavese, nei pressi dei quali erano presenti bastoni buttati in terra. La qual cosa rende le dichiarazioni del Lucchetti non veritiere su punti determinanti e quindi prive di alcun pregio per poter ricostruire i fatti. Relativamente a quanto affermato dal Bettinelli si può solo rilevare che non è stato prodotto in atti il rapporto di pronto soccorso, ma solo una ecografia negativa, refertata alle ore 17,16 del 4-2-2009. Non vi è quindi alcuna contezza dell’effettivo invio al Pronto Soccorso in ambulanza, del codice di triage e della prognosi di entrata ed uscita. Appare poi francamente strano che, mentre per i due calciatori feriti ci si sia premurati di produrre il referto completo, per il dirigente, che pure appariva il più grave, si sia prodotto solo il referto dell’ecografia e non il rapporto di pronto soccorso. Vi è comunque da rilevare che, a detta dello stesso, subito dopo la radiografia sarebbe stato dimesso con un solo giorno di prognosi e sarebbe tornato al campo dove avrebbe trovato ancora le forze dell’ordine e la terna arbitrale. Si sarebbe trattato quindi di un ricovero in ambulanza veramente “lampo”. Ancora più sospette le dichiarazioni dei due calciatori feriti, di cui uno il Tarquini era stato espulso, e che dichiara di essere comunque rientrato sul terreno di gioco per portare soccorso al dirigente steso a terra, ma di essere stato colpito da un colpo molto forte alla testa, mentre il Simone Lucchetti veniva colpito all’occhio sinistro nello stesso frangente. Nessuno dei due, però, ha visto l’autore o gli autori dei gesti lesivi e nessuno dei due ha notato la presenza dell’allenatore Ferrazzoli che pure doveva essere l’unico ad essere facilmente individuabile. Alla luce di queste contraddittorie emergenze probatorie, provenienti da soggetti fatalmente interessati al risultato dell’istruttoria e tesi, innanzitutto ad allontanare da loro stessi e dalla loro società le inevitabili sanzioni per il comportamento gravemente scorretto dei propri sostenitori, non si vede come l’Organo inquirente abbia potuto costruire l’incolpazione a carico dei tesserati della società Cavese 1919 che appaiono nella specie aggrediti e non aggressori. Infatti la presenza di un numero non infimo di ultras locali, bardati ed armati di tutto punto, che si dirigevano verso gli spogliatoi con intenzione certo non amichevoli, portano ad escludere che taluno tra i tesserati della Cavese abbia avuto il tempo ed il modo per soffermarsi per passare a vie di fatto con gli avversari ed è ben credibile che, come già  fatto dalla terna arbitrale, apprezzate le circostanze, si siano anch’essi barricati negli spogliatoi, protetti dalla porta che, pur percossa e danneggiata ha retto agli urti delle bastonate vibrate con violenza. Colpi che hanno prodotto, secondo quanto riferito dall’Arbitro, danni visibili ad occhio nudo. Completamente sfornite di qualsiasi supporto sono le richieste a carico del tecnico Ferrazzoli che, a voler sposare acriticamente la ricostruzione del Bettinelli, avrebbe solo strattonato il dirigente, mentre, per quanto detto, sono totalmente inverosimili le affermazioni del Presidente Lucchetti che narra di un comportamento reiteratamente violento del Ferrazzoli; comportamento che né il Bettinelli, né il Tarquini né il Simone Lucchetti riferiscono, nemmeno in maniera parziale. Brevi considerazioni infine sul dirigente della Cavese 1919 Monecchi, il cui racconto, a differenza di quanto contestato, appare verosimile in quanto è assolutamente verosimile che, nella estrema concitazione, creata anche dall’approssimarsi degli ultras armati, possa non aver visto distintamente se e quali calciatori si siano azzuffati ed è assolutamente verosimile che, dall’interno dello spogliatoio, non abbia visto l’arrivo dell’autoambulanza, sempre ammesso che tale mezzo sia giunto sul terreno di gioco e si sia reso comunque visibile a chi sostava nell’interno degli spogliatoi.Di nessun rilevo appare infine l’informativa resa dai Carabinieri di Ceccano, su sollecito della Procura Federale, che sono giunti sui luoghi dopo gli avvenimenti e che si sono limitati a raccogliere le dichiarazioni dei presenti ed a provvedere alla identificazione, peraltro errata, dei presunti aggrediti e dei presunti aggressori, non redigendo nemmeno un rapporto in carenza di querele.Deve quindi arrivarsi al proscioglimento della società Cavese 1919 e di tutti i suoi tesserati in quanto le prove a loro carico sono totalmente contraddittorie, lacunose e, per alcuni versi, palesemente mendaci. In relazione alla società deve poi sottolinearsi che, per quanto attiene alla partecipazione di suoi tesserati ad una rissa che avrebbe coinvolto tesserati di entrambe le squadre non identificati, la sanzione di € 200,00, usuale in queste fattispecie, è stata già irrogata dal Giudice Sportivo del Comitato Regionale Lazio in sede di esame del referto arbitrale. Per quanto attiene alla società Ceccano, invece, dato atto che, per gli stessi motivi deve soprassedersi alla sanzione per la partecipazione alla rissa dei propri tesserati non identificati, applicata dal Giudice Sportivo in € 500,00 in quanto recidiva, deve invece provvedersi a sanzionare il comportamento dei propri sostenitori che invadevano il campo di gioco, travisati con sciarpe ed armati di bastoni, e percuotevano la porta d’ingresso dello spogliatoio degli ospiti, costringendo gli stessi e la terna arbitrale a rimanere asserragliata all’interno dei rispettivi spogliatoi sino all’arrivo della forza pubblica, che accompagnava all’esterno e sino a luogo sicuro sia gli uni che gli altri. Per tale atteggiamento che si inquadra in un contesto di recidiva reiterata ed infra annuale, appare adeguata la sanzione richiesta dalla Procura Federale anche per l’assenza di qualsiasi difesa scritta od orale nel procedimento.Tutto ciò premesso la Commissione Disciplinare territoriale

DELIBERA

Di prosciogliere la società Cavese 1919 ed i tesserati Piero Monecchi, Fabrizio Ferazzoli, Giuseppe Milazzo, Alessio Bianchi dalle violazioni rispettivamente ascritte.

Di ritenere responsabile delle violazioni ascritte l’US Ceccano e per l’effetto di comminarle l’ammenda di € 2.000,00.

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