F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 26 febbraio 2010, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro sulla domanda sollevata dal D club, qui di seguito , la “ricorrente” contro la M giocatore, e S Club, di seguito “imputati” in connessione con le controversie tra le parti coinvolte.

F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera il 26 febbraio 2010, e comprende: Slim Aloulou (Tunisia), il presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro sulla domanda sollevata dal D club, qui di seguito , la "ricorrente" contro la M giocatore, e S Club, di seguito "imputati" in connessione con le controversie tra le parti coinvolte. I Atti 1. Il 3 febbraio 2004, il giocatore H (in prosieguo: il giocatore) e il club di D (in prosieguo: il richiedente) ha firmato un contratto di lavoro a decorrere dal 3 gennaio 2004 fino alla fine "... il coinvolgimento D nel torneo I e II organizzato da anno 2004 ... ". 2. Questo contratto di lavoro prevede al comma quarto uno stipendio mensile di 1.328.000. 3. Il 3 gennaio 2005, il giocatore ha tenuto un contratto di lavoro con la S club, (di seguito: S) valida fino al 31 dicembre 2005. 4. Il 21 gennaio 2005, il Giudice unico del Comitato per lo Status dei Calciatori ha approvato la registrazione provvisoria del giocatore per S club sulla base del fatto che C Football Federation (FFC) opposte alla domanda di B Football Confederation ( CFB) a rilasciare il certificato internazionale di trasferimento (ITC) rilevante dato che il denunciante ha sostenuto che il tempo aveva ancora un contratto di lavoro valido con il giocatore. 5. Il 21 agosto 2005, la ricorrente ha presentato una denuncia alla FIFA contro il giocatore e il club chiedendo S: • il pagamento dell'indennizzo, che ha chiesto è data dalla FIFA per violazione del contratto di lavoro unilateralmente dalla giocatore e l'induzione di S Club • il pagamento di un importo di USD 2.000.000 in materia di trasferimento dei "diritti sportivi" del lettore e • sanzioni contro il giocatore e il club di S. 6. In particolare, la ricorrente ha dichiarato: a) che, sulla base del diritto nazionale l'attore e il giocatore aveva un contratto di lavoro in vigore al momento è legato al club per oggetto la S vale a dire, 3 gennaio 2005, b) Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori si riferisce a contratti che permettono una durata diversa da quella prescritta dal regolamento, a condizione che siano conformi alla legislazione nazionale. Le leggi nazionali sono vincolanti al di sopra regolamenti in materia di status e trasferimento dei calciatori. L'arte. 45 del Codice del Lavoro stabilisce C: "... Durata: Il contratto può essere tenuto per un periodo determinato, per la durata delle prestazioni di un'opera o di lavoro a tempo indeterminato o determinato per l'esecuzione di un casuale, accidentale o transitoria ... ". L'arte. 46 del Codice del Lavoro stabilisce C: "... contratto a tempo determinato. ... 1. Se prima della scadenza del termine previsto, nessun partito comunicherà per iscritto l'altro la sua determinazione di non prorogare il contratto con un preavviso non inferiore a trenta (30) giorni, questo significa rinnovato per un periodo pari a inizialmente concordato e così via ... "c) c'era sempre lavorare contratto, lettera, legale e in vigore tra il giocatore e il ricorrente, d) che è diffusa in C rinnovare i contratti di lavoro all'inizio di quest'anno, quando quali le società calcistiche e giocatori negoziare nuove condizioni di lavoro e che una volta che le parti raggiungono un accordo, quindi potrebbe richiedere più di un mese, secondo la ricorrente, firma il nuovo contratto ha effetto retroattivo al 2 gennaio e normalmente) il giocatore faceva parte del team di professionisti del ricorrente per oltre dieci anni e durante questo periodo sono stati conclusi i contratti di lavoro, senza alcun inconveniente tra il giocatore e la pratica della ricorrente in dettaglio nella illuminato. d). Le copie allegate querelante di contratti di lavoro che sarebbero stati conclusi con il giocatore dal 1993, f) che il contratto firmato tra il richiedente e il giocatore era il 3 febbraio 2004, efficace fino al 28 novembre 2004 Data di la partecipazione dell'attore finito in eventi locali e ancora il giocatore dopo quella data ha continuato apparire alla formazione, viaggiando e partecipando in modo da giocare la finale della Coppa Intercontinentale del club organizzato dalla FIFA, che ha avuto luogo il 12 dicembre 2004 nella città e contro il club FC P, g) il richiedente è pagato anche per i premi e gli stipendi dei giocatori fino al 21 gennaio 2005 indicata dal contratto di lavoro attuale esisteva tra le parti; h ) che quindi il contratto di lavoro era stato rinnovato tacitamente e spontaneamente da entrambe le parti (ricorrente e giocatore) e quindi non era in vigore quando il giocatore ha firmato un contratto con il club di S. 7. Il giocatore ha risposto alla FIFA totale rigetto della domanda presentata dal ricorrente e ha dichiarato: a) che il suo lavoro come un giocatore con l'attore finì 12 dicembre 2004 e da quel giorno non aveva più impiego della ricorrente in quanto aveva adempiuto la durata del contratto concordato al punto b) che la ricorrente ha rifiutato di rilasciare un certificato in suo favore, sostenendo che il contratto di lavoro stipulato in data 3 febbraio 2004 era stato esteso cercando così di mantenere proprietà dei "diritti sportivi". Di conseguenza, il giocatore il 22 Agosto 2005 appello alla giustizia costituzionale, presentando una "protezione costituzionale", al fine di preservare la loro libertà di lavorare. Il 26 ottobre 2005, il tribunale competente ha deciso a favore di C giocatore conferma che non vi era alcun contratto valido tra le parti e ordinando il ricorrente di rilasciare la certificazione in questione. Il 28 ottobre 2005, il club ha rilasciato la relativa certificazione. 8. S Club in risposta alla richiesta del ricorrente del tutto rifiutando hanno indotto la violazione di un contratto di lavoro al giocatore e gli disse: a) il contratto di lavoro tra il giocatore e il ricorrente ha espressamente dichiarato che la conclusione finì quando I e II torneo organizzato nel 2004 e, inoltre, che il ricorrente stesso ha dichiarato che il campionato 2004 era finita 28 novembre 2004 in particolare per il club e, inoltre, che il contratto di lavoro non è stato rinnovato; b) che, pertanto, il giocatore era libero contratto di lavoro quando ha firmato con il club per il 3 gennaio 2005 e così inteso il giudice unico della Commissione per lo Status dei Calciatori quando ha autorizzato la registrazione provvisoria del giocatore al club, c) che il giocatore non era ammissibile per giocare per l'attore, e che non c'era alcun contratto di lavoro scritto quindi la sua iscrizione per giocare nella Coppa Intercontinentale il 12 dicembre 2004 è stato valido; d) che, pertanto, l'attore deve essere sanzionato disciplinarmente (cfr. art 55. del Codice Disciplinare della FIFA), poiché, è vietato ad un club consentire a un giocatore non di partecipare a partite ufficiali e) che il richiedente sarà rimborsato i costi per onorari professionali, che è stato costretto a incorrere in una cifra stimata di 10.000. Considerazioni II della Casa di risoluzione delle controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare questo caso. A questo proposito, ha osservato che la questione è stata presentata alla FIFA il 21 agosto 2005. Di conseguenza, il regolamento di procedura della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie della FIFA (in prosieguo: regolamento di procedura) è applicabile al caso di specie (cfr. art 18 comma 2 e 3.. regolamento di procedura). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 del Regolamento di procedura e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 coppia. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. al Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009), la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a decidere sulla controversia di lavoro presente con un C dimensione internazionale tra un club, un giocatore e un club di B relativo C ad un ITC e se c'è una domanda di una parte interessata in relazione alla CTI, in particolare per quanto riguarda la spedizione in materia di sanzioni sportive o risarcimenti per violazione di contratto. 3. Inoltre, la sezione analizzato quanto le regole da applicare al fondo di questo caso. In questo senso, la Casa ha confermato che ai sensi dell'art. 26 coppia. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizioni 2008 e 2009), e considerando che questa causa è stata depositata il 21 agosto 2005, la versione precedente del regolamento (edizione 2005, qui di seguito: il Regolamento) è applicabile alla sostanza di questo caso. 4. Poi, dopo aver determinato la competenza della Camera e dei regolamenti, la casa andò in analisi del merito della causa e ha cominciato a prendere atto che il richiedente e il giocatore ha firmato un contratto di lavoro il 3 febbraio 2004, efficace Dal 3 gennaio 2004, fino alla fine del torneo prima e la seconda tenuta nel 2004. 5. Successivamente, la Camera ha osservato che del 3 gennaio 2005, il giocatore aveva firmato un contratto di lavoro con una nuova società, S, valida a partire dalla data della sua conclusione, cioè, 3 gennaio 2005, e fino al 31 dicembre 2005. 6. In questo stato, i membri della Casa focalizzata da un lato, l'analisi della domanda del ricorrente e ha avvertito che questi ultimi, tra l'altro, richiesto il pagamento di un indennizzo in caso di violazione da parte del giocatore del contratto di lavoro di riferimento come di ritenere il contratto di lavoro era in vigore al momento il giocatore aveva firmato un contratto con il club di S, cioè quando il rapporto di lavoro con l'attore era ancora in vigore. Di conseguenza, l'attore ha cercato pagamento di un indennizzo e le sanzioni. 7. Inoltre, la Camera ha osservato che il giocatore e il club S categoricamente respinto l'argomento della ricorrente relativo del 3 gennaio 2005 (celebrazione del nuovo contratto) contratto di lavoro del 3 febbraio 2004 è entrato in tra richiedente e il giocatore era ancora in vigore. 8. Inoltre, i membri della Camera ha deciso di concentrarsi sull'analisi del contratto di lavoro competente per verificare se l'attore e il giocatore sono stati vincolati da un contratto di lavoro valido. A questo proposito, la Camera ha osservato che il ricorrente, durante il processo di questo caso, aveva espressamente dichiarato che il 28 novembre 2004 aveva completato il periodo di lavoro rilevante, perché quel giorno era finita la partecipazione del club in tornei di cui sopra. Così, la Camera ha osservato che il contratto di lavoro fornita dal richiedente ha concluso la sua vita dalla fine della durata del contratto. 9. Poi, dopo aver analizzato il contenuto del contratto di lavoro rilevante, la Camera ha osservato che il contratto non contiene alcuna clausola specifica che preveda o si riferisce a una proroga del termine del presente documento. La Camera ha aggiunto che nel contratto di lavoro in questione non esisteva alcuna clausola o disposizione specifica che un riferimento a quello che sarebbe il termine in caso di estensione presunta del termine originale del contratto di lavoro e condizioni economiche (stipendi, bonus , premi, ecc.) si applicano a questa estensione presunta. 10. In tale ottica, la Camera notato che c'era qualche prova della esistenza di un qualsiasi contratto di lavoro firmata dal richiedente e il giocatore, nonché qualsiasi accordo scritto o documento che giustifichi l'estensione della durata del contratto lavoro originariamente stipulato tra l'attore e il giocatore. 11. In questo stato e in virtù di quanto precede, la Camera era del parere unanime che il contratto di lavoro firmata dal richiedente e il giocatore era già scaduto quando il giocatore ha firmato il contratto di lavoro con la S e anche che in quel momento non c'era altro contratto attuale. 12. Poi la telecamera si fermò sull'analisi delle ragioni citate dalla ricorrente in cui ha basato la sua affermazione che il contratto di lavoro pertinente con il giocatore era stato automaticamente rinnovato. 13. Di conseguenza, i membri della Camera ha ritenuto opportuno fermarsi l'argomento della ricorrente in quanto il contratto di lavoro relativo è stato prorogato tacitamente dato che il giocatore aveva partecipato alla finale della Coppa Intercontinentale organizzato dalla FIFA che aveva luogo il 12 dicembre 2004. 14. A questo proposito, la Camera ha osservato che, sebbene la partecipazione del giocatore nel gioco di cui sopra, del 12 dicembre 2004, aveva avuto luogo dopo la scadenza dei tornei nazionali, si è ritenuto che il partito del 12 dicembre 2004 apparteneva ancora alla stagione 2004 e non una nuova stagione e quindi è stato considerato nel periodo di validità specificato nel contratto di lavoro rilevante. 15. I membri della Camera ha aggiunto che in qualsiasi partecipazione isolata e occasionale in una singola partita non può essere considerato in tutte le persone giuridiche per generare sufficiente di per sé l'effetto giuridico di tacito rinnovo e / o contratto di lavoro automatico soprattutto in assenza di specifiche clausole contrattuali del contratto di lavoro del 3 febbraio 2004, che prevede per tutta la durata della proroga presunto e finanziario (stipendi, bonus, premi, ecc.) si applicano a questa estensione presunta . 16. In questo contesto, al fine di confermare quanto sopra, la Camera ha osservato che anche la giustizia C nella sentenza del 26 ottobre 2005 ha esaminato il contratto di lavoro in questione era finito il suo effetto il 12 dicembre 2004 e "... da quel giorno l'H giocatore ha alcuna connessione con il lavoro società. per il rispetto del termine concordato del contratto in the ...". 17. In continuazione, la Camera ha osservato che il richiedente di cui il giocatore aveva effettuato pagamenti per il 21 gennaio 2005 rispetto dei suoi obblighi contrattuali. A questo proposito, i membri della Camera ha detto che le prove documentali fornite dal ricorrente emerso che corrispondevano a tali pagamenti delle passività maturate nel 2004. 18. Sotto tutto quanto sopra, i membri della Camera ha concluso che il rapporto di lavoro tra l'attore e il giocatore terminata alla fine della stagione 2004 e, pertanto, del 3 gennaio 2005, quando il giocatore ha firmato un contratto con il suo nuovo club, il giocatore non aveva alcun contratto di lavoro valido con l'attore. 19. Infine, i membri della Camera ha osservato che la ricorrente ha sostenuto che l'esistenza di legislazioni e prassi nazionali ripetuto in C che, a suo parere dovrebbe essere applicato alla questione di un tempo necessariamente tener conto del contenuto del regolamento, in particolare l'art. 18 par. 2 del Codice. 20. In primo luogo, la Camera ha osservato che il contratto di lavoro tra il giocatore e l'attore non ha alcun riferimento al diritto interno come legge applicabile C. Di conseguenza, la Casa ritenuto opportuno menzionare il contenuto dell'art. 18 par. 2 del regolamento che recita espressamente: "... La durata minima del contratto è dalla data di registrazione alla fine della stagione, il massimo è di cinque anni. Qualsiasi altra durata del contratto è consentito solo se conforme alla legislazione nazionale. ... ". 21. A questo proposito, la Camera ha confermato che il contratto di lavoro del 3 febbraio 2004 è entrato in tra l'attore e il giocatore ha avuto una durata di chiaramente stabilito dal del 3 gennaio 2004 e fino alla fine "... la partecipazione D torneo tenutosi nel 2004 ... "e che il periodo di validità è in linea con i termini stabiliti nell'art. 18 par. 2 del regolamento. Di conseguenza, la Camera ha concluso che si trattava di domanda integrativa necessaria di qualsiasi altra normativa. 22. La sezione di cui in particolare alle prassi consolidate in C invocate dal ricorrente per ogni anno, come contratti di lavoro e negoziati in questo senso ha sottolineato il principio di uniformità dovrebbe prevalere in politica internazionale sportiva e in particolare in calcio. A questo proposito, la Camera ha osservato che il principio si basa essenzialmente sulla specificità dello sport ed è essenziale per preservare la certezza del diritto, la razionalità, e il mantenimento di regole chiare a livello internazionale. 23. Di conseguenza, la Camera ha detto che un istituto di sport a livello internazionale e la FIFA deve proteggere e preservare il principio di uniformità avendo in vista che tutte le parti abbiano parità di trattamento indipendentemente dal paese di appartenenza. La Camera è stato notato che questo le parti coinvolte nella presente controversia accettare la competenza di organi decisionali della Fifa e quindi le regole della FIFA dovrebbe applicarsi al caso. 24. Secondo quanto sopra, e considerando che il contratto di collocamento competente non fa alcun riferimento al diritto cy riferimento alla giurisprudenza della Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC), confermata dalla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS il suo acronimo in inglese) nella sua decisione CAS 2005/X/XXX & XXX, la Camera ha concluso che le pratiche radicate nazionale invocata dal ricorrente non poteva essere considerato obbligatorio in questa disputa, poiché la durata del contratto di lavoro rispettato il relativo previste dal citato regolamento e il secondo era l'unico organismo di diritto applicabile al merito della controversia. 25. Pertanto, la Casa ha deciso che il giocatore non ha violato alcun contratto di lavoro con l'attore e che quindi non vi è alcuna base giuridica per l'impostazione di compensazione o di pagamento di qualsiasi somma di denaro a titolo di risarcimento per l'attore o di applicare qualsiasi sanzioni. La Camera ha concluso che, pertanto, l'affermazione del ricorrente è stata respinta. 26. D'altra parte, i membri della Camera ha ritenuto opportuno aggiungere che gli organi della FIFA non sono in grado di impostare o regolare importi in onorari professionali. A questo proposito, la sezione rilevato il contenuto dell'arte. 18 par. 4 del regolamento di procedura, che afferma chiaramente che nel procedimento dinanzi alla DRC non sarà concesso alcun procedimento di compensazione. Sezione III La decisione di risoluzione delle controversie 1. La richiesta del querelante, D, è stata respinta. Note * decisione motivata (ricorso legale) In conformità con le disposizioni di cui all'art. 63 coppia. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS, il suo acronimo in francese). Il ricorso deve essere presentato direttamente al CAS entro 21 giorni dalla notifica della presente decisione, e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle linee guida del CAS, una copia allegato. Il ricorrente ha 10 giorni aggiuntivi dal termine di appello, a presentare argomenti scritti con la descrizione dei fatti e gli argomenti giuridici sui quali si basa il suo appello alla CAS (vedi punto 4 delle linee guida allegate). Per contattare il CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport febbraio 1012 Beaumont Avenue de Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 E-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Camera di Risoluzione delle Controversie Segretario Generale Jérôme Valcke Adj. (Linee guida TAS) ______________________________ F.I.F.A. - Cámara de Resolución de Disputas (2009-2010) - los conflictos laborales – la versión oficial www.fifa.com – Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas reunida en Zúrich, Suiza, el 26 de febrero de 2010, e integrada por: Slim Aloulou (Túnez), Presidente Philippe Piat (Francia), miembro Takuya Yamazaki (Japon), miembro Mario Gallavotti (Italia), miembro Todd Durbin (Estados Unidos de América), miembro conoció de la controversia planteada por el club D, en adelante, “el demandante” contra el jugador H, y el club S, en adelante, “los demandados” en relación con el conflicto laboral entre las partes involucradas. I Hechos 1. El 3 de febrero de 2004, el jugador H (en adelante: el jugador) y el club D (en adelante: el demandante) firmaron un contrato de trabajo con vigencia desde el día 3 de enero de 2004 y hasta que finalizara “… la participación del D en el I y II torneo organizado por año 2004 …”. 2. Dicho contrato de trabajo estipula en su claúsula cuarta un salario mensual de 1,328,000. 3. El 3 de enero de 2005, el jugador celebró contrato de trabajo con el club S, (en adelante: S) válido hasta el 31 de diciembre de 2005. 4. El 21 de enero de 2005, el Juez Único de la Comisión del Estatuto del Jugador autorizó la inscripción provisional del jugador para el club S en base a que la Federación Fútbol C (FFC) se oponía a la solicitud de la Confederación de Fútbol B (CFB) de expedir el Certificado de Transferencia Internacional (CTI) pertinente teniendo en cuenta que el demandante alegaba que a dicho momento aún tenía un contrato de trabajo vigente con el jugador. 5. El 21 de agosto de 2005, el demandante envió un reclamo a la FIFA en contra del jugador y del club S solicitando: • el pago de una indemnización, la cual solicita sea determinada por la FIFA por rompimiento unilateral del contrato de trabajo por parte del jugador e inducción por parte del club S; • el pago de un monto de USD 2,000,000 en concepto de transferencia de los “derechos deportivos” del jugador y • la aplicación de sanciones en contra del jugador y del club S. 6. En particular, el demandante manifestó: a) que en base a la legislación nacional el demandante y el jugador tenían un contrato de trabajo vigente al momento en que se vinculó con el club S, es decir, el 3 de enero de 2005; b) que el Reglamento sobre el Estatuto y la Transferencia de Jugadores hace referencia a que se permitirán contratos de una duración distinta a la estipulada en dicho Reglamento siempre que cumplan con la legislación nacional. Las legislaciones nacionales son de cumplimiento obligatorio por encima del Reglamento sobre el Estatuto y la Transferencia de Jugadores. El art. 45 del Código de Trabajo C establece: “…Duración: El contrato de trabajo puede celebrarse por tiempo determinado, por el tiempo que dure la realización de una obra o labor determinada, por un tiempo indefinido o para ejecutar un trabajo ocasional, accidental o transitorio…”. El art. 46 del Código de Trabajo C establece: “… CONTRATO A TERMINO FIJO. … 1. Si antes de la fecha del vencimiento del termino estipulado, ninguna de las partes avisare por escrito a la otra su determinación de no prorrogar el contrato, con una antelación no inferior a treinta (30) días, este se entenderá renovado por un periodo igual al inicialmente pactado, y así sucesivamente…”; c) que siempre existió contrato de trabajo, escrito, legal y vigente entre el jugador y el demandante; d) que es práctica generalizada en C renovar los contratos de trabajo a principios del año, momento en el cual los clubes y jugadores negocian las nuevas condiciones de trabajo y que una vez que las partes llegan a un acuerdo -lo que puede tardar más de un mes- según el demandante el nuevo contrato se firma retroactivo normalmente al 2 de enero; e) que el jugador formó parte del equipo profesional del demandante por más de diez años y que durante todo ese tiempo se firmaron sin ningún inconveniente contratos de trabajo, entre el jugador y el demandante según la práctica detallada en el lit. d). El demandante adjuntó copias de contratos de trabajo supuestamente celebrados con el jugador desde el año 1993; f) que el último contrato firmado entre el demandante y el jugador fue el 3 de febrero de 2004 con vigencia hasta el 28 de noviembre de 2004 fecha en la que finalizó la participación del demandante en los torneos locales y que sin embargo el jugador después de esa fecha continuó presentándose a entrenamiento, viajando y participando a fin de jugar la final de la Copa Intercontinental de clubes organizada por la FIFA, la que tuvo lugar el 12 de diciembre de 2004 en la ciudad Y contra el club FC P; g) que además el demandante le abonó al jugador premios y salarios hasta el 21 de enero de 2005 teniendo en cuenta el contrato de trabajo vigente que existía entre las partes; h) que en consecuencia el contrato de trabajo se había renovado de manera tácita y voluntaria por ambas partes (demandante y jugador) y por lo tanto estaba vigente al momento en que el jugador firmó contrato con el club S. 7. El jugador respondió a la FIFA rechazando totalmente la demanda presentada por el demandante y manifestó: a) que su labor como jugador con el demandante concluyó el 12 de diciembre de 2004 y que desde ese día no tuvo mas vinculación laboral con el demandante ya que se había cumplido el plazo de duración pactado en el citado contrato; b) que el demandante se negó a expedir a su favor una certificación y alegó que el contrato de trabajo celebrado el 3 de febrero de 2004 había sido prorrogado tratando de ese modo de mantener la titularidad de los “derechos deportivos”. En consecuencia, el jugador el 22 de agosto de 2005 recurrió a la justicia constitucional presentando un “amparo constitucional” a fin de preservar su libertad a trabajar. El 26 de octubre de 2005, la justicia competente C decidió a favor del jugador ratificando que no existía contrato vigente entre las partes y ordenando al demandante a emitir la certificación en cuestión. El 28 de octubre de 2005, el club emitió la certificación pertinente. 8. El club S respondió a la demanda del demandante rechazando totalmente haber inducido al incumplimiento de un contrato de trabajo al jugador y manifestó: a) que el contrato de trabajo celebrado entre el jugador y el demandante expresamente establecía que finalizaba cuando concluyera el I y el II torneo organizado en el año 2004 y que además el propio demandante manifestó que el campeonato del 2004 había terminado el 28 de noviembre de 2004 para dicho club específicamente y además que dicho contrato de trabajo no fue renovado; b) que en consecuencia el jugador era libre cuando firmó contrato de trabajo con el club S el 3 de enero de 2005 y así lo entendió el Juez Único de la Comisión del Estatuto del Jugador cuando autorizó la inscripción provisional del jugador para dicho club; c) que el jugador no era elegible para jugar para el demandante, ya que, no existía un contrato de trabajo escrito por ende su registración para jugar en la Copa Intercontinental el 12 de diciembre de 2004 no era válida; d) que por lo tanto el demandante debe ser sancionado disciplinariamente (cf. art. 55 del Código Disciplinario de la FIFA), ya que, le está prohibido a un club autorizar a un jugador inelegible a participar en un partido oficial; e) que el demandante le debe reembolsar las costas por honorarios profesionales en que se vio obligado a incurrir estimadas en USD 10,000. II Consideraciones de la Cámara de Resolución de Disputas 1. En primer lugar, la Cámara de Resolución de Disputas analizó si era competente para tratar el presente caso. A este respecto, tomó nota de que el presente asunto fue sometido a la FIFA el 21 de agosto de 2005. Consecuentemente, el Reglamento de Procedimiento de la Comisión del Estatuto del Jugador y de la Cámara de Resolución de Disputas de la FIFA (en adelante: el Reglamento de Procedimiento) es aplicable al presente asunto (cf. art. 18 par. 2 y 3 del Reglamento de Procedimiento). 2. Subsecuentemente, los miembros de la Cámara se refirieron al art. 3 par. 1 del Reglamento de Procedimiento y confirmaron que de conformidad con el art. 24 par. 1 en combinación con el art. 22 lit. a del Reglamento sobre el Estatuto y la Transferencia de Jugadores (edición 2009), la Cámara de Resolución de Disputas es la competente para decidir sobre la presente disputa laboral con una dimensión internacional entre un club C, un jugador C y un club B con relación a un CTI y si existe una demanda de parte interesada en relación con dicho CTI, en particular en lo que se refiere a su expedición, concerniente a sanciones deportivas o a la indemnización por incumplimiento de contrato. 3. Asimismo, la Cámara analizó cuál es el reglamento que debe aplicarse al fondo del presente asunto. En este sentido, la Cámara confirmó que de conformidad con el art. 26 par. 1 y 2 del Reglamento sobre el Estatuto y la Transferencia de Jugadores (ediciones 2008 y 2009), y considerando que la presente demanda fue entablada el 21 de agosto de 2005, la versión previa del Reglamento (edición 2005, en adelante: el Reglamento) es aplicable al fondo del presente asunto. 4. A continuación, y habiendo determinado la competencia de la Cámara y de los reglamentos aplicables, la Cámara entró en el análisis del fondo del caso y comenzó tomando nota que el demandante y el jugador firmaron un contrato de trabajo el 3 de febrero de 2004 con vigencia desde el 3 de enero de 2004 y hasta la finalización del primer y segundo torneo organizado en el año 2004. 5. A continuación, la Cámara destacó que el 3 de enero de 2005, el jugador había firmado un contrato de trabajo con un nuevo club, S, válido desde la fecha de su celebración, es decir, 3 de enero de 2005, y hasta el 31 de diciembre de 2005. 6. En este estado, los miembros de la Cámara se enfocaron, por una parte, en el análisis del reclamo del demandante y advirtieron que este último, inter alia, demandó el pago de una compensación por incumplimiento por parte del jugador del contrato de trabajo pertinente puesto que, consideraba que dicho contrato de trabajo estaba vigente al momento en que el jugador había firmado contrato con el club S, es decir, cuando la relación laboral con el demandante aún estaba vigente. En consecuencia, el demandante solicitaba el pago de indemnizaciones y la aplicación de sanciones. 7. Por otra parte, la Cámara destacó que el jugador y el club S rechazaban categóricamente la alegación del demandante en cuanto a que el 3 de enero de 2005 (celebración del nuevo contrato) el contrato de trabajo de fecha 3 de febrero de 2004 celebrado entre el demandante y el jugador aún estaba vigente. 8. Asimismo, los miembros de la Cámara decidieron enfocarse en el análisis del contrato de trabajo pertinente a fin de verificar si el demandante y el jugador estaban vinculados por un contrato de trabajo valido. En tal sentido, la Cámara tomó nota que el demandante, durante el proceso del presente asunto, específicamente había manifestado que el 28 de noviembre de 2004 había finalizado la vigencia del contrato de trabajo pertinente, ya que, ese día había terminado la participación de dicho club en los torneos mencionados anteriormente. De esta manera, la Cámara notó que el contrato de trabajo suministrado por el demandante finalizó su vigencia por expiración del periodo contractual. 9. A continuación, y tras el análisis del contenido del contrato de trabajo pertinente, la Cámara advirtió que dicho contrato no contenía ninguna cláusula específica que previera o hiciera referencia a una prolongación de la vigencia del mismo. Asimismo, la Cámara agregó que en el contrato de trabajo pertinente tampoco existía ninguna cláusula especifica o previsión que hiciera referencia a cual seria el plazo de vigencia en caso de una supuesta prolongación del término original del contrato de trabajo ni los términos financieros (salarios, primas, premios, etc.) aplicables a dicha supuesta prolongación. 10. En este orden de ideas, la Cámara destacó que no existían evidencias algunas sobre la existencia de ningún otro contrato de trabajo firmado por el demandante y el jugador así como de ningún acuerdo o documento por escrito que pudiera justificar la extensión de la vigencia del contrato de trabajo originalmente celebrado entre el demandante y el jugador. 11. En este estado y en virtud de lo antes expuesto, la Cámara fue de la opinión unánime que el contrato de trabajo firmado por el demandante y el jugador ya había expirado al momento en que el jugador firmó el contrato de trabajo con el S y además que a dicho momento no existía ningún otro contrato vigente. 12. A continuación, la Cámara se detuvo en el análisis de las razones invocadas por el demandante en las que fundamentaba su alegación de que el contrato de trabajo pertinente con el jugador había sido renovado tácitamente. 13. En consecuencia, los miembros de la Cámara consideraron oportuno detenerse en la alegación del demandante en cuanto a que el contrato de trabajo pertinente se había tácitamente prorrogado teniendo en cuenta que el jugador había participado en la final de la Copa Intercontinental organizada por la FIFA que tuvo lugar el 12 de diciembre de 2004. 14. En este sentido, la Cámara destacó que si bien la participación del jugador en el partido antes referido, el 12 de diciembre de 2004, había tenido lugar a posteriori del vencimiento de los torneos nacionales, se consideraba que el partido del 12 de diciembre de 2004 pertenecía aún a la temporada 2004 y no a una nueva temporada y que por ello se lo consideraba dentro del periodo de vigencia fijado en el contrato de trabajo pertinente. 15. Los miembros de la Cámara agregaron que de todas maneras la participación aislada y ocasional en un sólo partido no podía ser considerada en ningún caso con entidad legal suficiente como para generar per se el efecto jurídico de renovación tácita y/o automática de un contrato de trabajo, sobre todo teniendo en cuenta la ausencia de cláusulas contractuales especificas en el contrato de trabajo de fecha 3 de febrero de 2004 previendo la duración de la supuesta prórroga y los términos financieros (salarios, primas, premios, etc.) aplicables a dicha supuesta prolongación. 16. En este contexto, y a fin de corroborar lo expuesto anteriormente, la Cámara destacó que incluso la justicia C en su fallo de fecha 26 de octubre de 2005 había considerado que el contrato de trabajo pertinente había finalizado su vigencia el 12 de diciembre de 2004 y que “…desde ese día el jugador H no tiene vinculación laboral alguna con la Corporación .por cumplimiento del plazo de duración pactado en el citado contrato…”. 17. En continuación, la Cámara destacó que el demandante hacía referencia a que había efectuado pagos al jugador hasta el 21 de enero de 2005 cumpliendo sus obligaciones contractuales. En este sentido, los miembros de la Cámara manifestaron que de la prueba documental aportada por el demandante surgía que dichos pagos correspondían a obligaciones devengadas durante el año 2004. 18. En virtud de todo lo antes expuesto, los miembros de la Cámara concluyeron que la relación laboral entre el demandante y el jugador terminó al final de la temporada 2004 y que en consecuencia el 3 de enero de 2005, fecha en la que el jugador firmó contrato con su nuevo club, el jugador no tenía más un contrato de trabajo vigente con el demandante. 19. Finalmente, los miembros de la Cámara tomaron nota que el demandante invocaba la existencia de legislación nacional y prácticas reiteradas en C las cuales según su opinión debían ser aplicadas obligatoriamente al asunto de marras teniendo en cuenta el contenido del Reglamento, en particular el art. 18 par. 2 de dicho cuerpo legal. 20. En primer lugar, la Cámara destacó que el contrato de trabajo entre el jugador y el demandante no tiene ninguna referencia al derecho interno C como derecho aplicable. En consecuencia, la Cámara considero apropiado citar el contenido del art. 18 par. 2 del Reglamento el cual expresamente establece: “…La duración minima de un contrato será a partir de la fecha de inscripción al final de la temporada; la duración máxima será de cinco años. Cualquier otro contrato de una duración distinta se permitirá solamente si se ajusta a la legislación nacional. …”. 21. A este respecto, la Cámara confirmó que el contrato de trabajo de fecha 3 de febrero de 2004 celebrado entre el demandante y el jugador tenía un plazo de duración claramente establecido, desde el 3 de enero de 2004 y hasta que finalizara “… la participación D torneo organizado en el año 2004 …” y que dicho periodo de vigencia guardaba conformidad con los términos establecidos en el art. 18 par. 2 del Reglamento. En consecuencia, la Cámara concluyó que no era necesaria la aplicación supletoria de ninguna otra legislación. 22. Asimismo, la Cámara se refirió en particular a las practicas establecidas en C invocadas por el demandante acerca de como se negociaban cada año los contratos de trabajo y en este sentido destacó el principio de uniformidad que debe reinar en las cuestiones deportivas internacionales y en particular en el fútbol. En este sentido, la Cámara destacó que dicho principio se basa fundamentalmente en la especificidad del deporte y que es esencial para preservar la seguridad jurídica, la racionalidad y el mantenimiento de normas claras en el ámbito internacional. 23. En consecuencia, la Cámara manifestó que una institución deportiva a nivel internacional como la FIFA debe proteger y preservar dicho principio de uniformidad teniendo en mira que todas las partes involucradas tengan un tratamiento igualitario independientemente del país al cual pertenecen. Asimismo, la Cámara puso de resalto que las partes involucradas en la presente disputa aceptaron la competencia de los órganos decisorios de la FIFA y por lo tanto la normativa de la FIFA debe aplicarse al caso en cuestión. 24. En virtud de lo antes expuesto, y teniendo en cuenta que el contrato de trabajo pertinente no hace ninguna referencia al derecho c y refiriéndose a la jurisprudencia establecida de la Cámara de Resolución de Disputas (CRD) confirmada por el Tribunal Arbitral del Deporte (CAS, en sus siglas en inglés) en su decisión CAS 2005/X/XXX&XXX, la Cámara concluyó que las prácticas enraizadas a nivel nacional invocadas por el demandante no podían ser consideradas de cumplimiento obligatorio en la presente disputa, ya que, la duración del contrato de trabajo pertinente respetaba lo prescripto por el Reglamento, y que este último era el único cuerpo normativo aplicable al fondo de la presente disputa. 25. Por lo tanto, la Cámara decidió que el jugador no incumplió ningún contrato de trabajo con el demandante y que por ende no existe base legal para fijar una indemnización o el pago de ninguna suma de dinero en compensación a favor del demandante ni para aplicar ningún tipo de sanciones. La Cámara concluyó que, por ende, la demanda del demandante es rechazada. 26. Por otra parte, los miembros de la Cámara consideraron oportuno agregar que los órganos decisorios de la FIFA no se encuentran en posición de fijar o regular montos en concepto de honorarios profesionales. En este sentido, la Cámara destacó el contenido del art. 18 par. 4 del Reglamento de Procedimiento el cual claramente establece que en los procesos ante la CRD no se concederá ninguna indemnización procesal. III Decisión de la Cámara de Resolución de Disputas 1. La demanda del demandante, D, es rechazada. * Nota sobre la decisión fundamentada (recurso legal) De acuerdo con lo previsto por el art. 63 par. 1, de los Estatutos de la FIFA, esta decisión podrá ser apelada ante el Tribunal Arbitral del Deporte (TAS, en sus siglas en francés). La apelación deberá interponerse directamente ante el TAS en un plazo de 21 días contados desde la notificación de esta decisión, y deberá contener todos los elementos de conformidad con el punto nº 2 de las directrices del TAS, cuya copia adjuntamos a la presente. El apelante dispone de 10 días adicionales, a partir del vencimiento del plazo para apelar, para presentar su escrito de alegaciones con la descripción de los hechos y los argumentos legales sobre los cuales basa su recurso de apelación ante el TAS (véase el punto nº 4 de las directrices adjuntas). Para ponerse en contacto con el TAS deberán dirigirse a: Tribunal Arbitral del Deporte Avenue de Beaumont 2 1012 Lausana Suiza Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 Dirección electrónica: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Por la Cámara de Resolución de Disputas Jérôme Valcke Secretario General Adj. (directrices del TAS) __________________________
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