F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 10 dicembre 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro Jon Newman (USA), membro Philippe Diallo (Francia), membro Theodoros Giannikos (Grecia), membro del reclamo presentato dal giocatore, P, come querelanti nei confronti del club, A, come convenuto in vista di un lavoro-correlato vertenza contrattuale sorto tra il giocatore ei fatti
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 10 dicembre 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro Jon Newman (USA), membro Philippe Diallo (Francia), membro Theodoros Giannikos (Grecia), membro del reclamo presentato dal giocatore, P, come querelanti nei confronti del club, A, come convenuto in vista di un lavoro-correlato vertenza contrattuale sorto tra il giocatore ei fatti I. club del caso 1. Il 2 giugno 2006, il giocatore, D (in prosieguo: il Richiedente), e il club, K (in prosieguo: il Resistente), ha firmato un contratto di lavoro valido fino al 31 maggio 2009, secondo il quale il ricorrente avrebbe diritto a ricevere, tra l'altro la somme seguenti: a. A partire dal luglio 2007 al giugno 2008, per un totale di 300.000 euro netti: i. EUR 90.000, il 30 luglio 2007; ii. 120.000 euro in dieci stipendi mensili di 12.000 Euro ciascuna (agosto a maggio) alla fine del mese in questione, III. EUR 90.000 divisi in 34 partite (EUR 2,647.06 a partita - il 75% dello stesso solo se riserva giocatore) da pagare al termine di ogni periodo di 8 partite, iv. 2.500 euro a partita in Coppa (75% dello stesso solo se riserva player). b. A partire dal luglio 2008 al giugno 2009, per un totale di 300.000 euro netti: i. EUR 90.000, il 30 luglio 2008; ii. 120.000 euro in dieci stipendi mensili di 12.000 Euro ciascuna (agosto a maggio) alla fine del mese in questione, III. EUR 90.000 divisi in 34 partite (EUR 2,647.06 a partita - il 75% dello stesso solo se riserva giocatore) da pagare al termine di ogni periodo di 8 partite, iv. 2.500 euro a partita in Coppa (75% dello stesso solo se riserva player). 2. Secondo l'articolo 10 del contratto di lavoro, l'attore aveva il diritto di rescindere unilateralmente il contratto di lavoro in colpa del Resistente in caso di convenuto non aver mandato alcun pagamento al richiedente entro 60 giorni a partire dalle date rilevanti dovuti. In tal caso, il convenuto è stato obbligato a pagare al ricorrente "tutti i pagamenti il 31 maggio 2009". 3. Il 9 dicembre 2008, l'attore ha presentato un reclamo contro il Resistente davanti FIFA chiedendo quanto segue: a. che si provi che il contratto di lavoro è stato terminato da colpa del Resistente in data 23 ottobre 2008; b. che il convenuto è tenuto a versare l'importo complessivo di euro 205,882.36 per i soldi in sospeso e di risarcimento per violazione di contratto, sulla base dell'articolo 10 del contratto di lavoro, più 11,5% di interesse annuo a partire dal 13 novembre 2008; c. che il convenuto è tenuto a rimborsare le spese legali del ricorrente. 4. L'importo di EUR 205,882.36 è stata dettagliata dal Richiedente come segue: a. EUR 65.000 relative al pagamento garantito per la stagione 2008-09, b. 120.000 euro relativi agli stipendi mensili (agosto 2008 a maggio 2009), c. EUR 15,882.36 in materia di corrispondere tasse (6 x EUR 2,647.06), d. 5.000 euro in materia di corrispondere tasse relative alla Coppa. 5. L'attore spiega che, nel luglio 2007, il convenuto lo informò che la sua retribuzione è ridotto del 20%, che non ha accettato e che il rifiuto ha comunicato al convenuto per iscritto. 6. Inoltre, tra luglio 2007 e dicembre 2007 non ha percepito alcuna remunerazione a dispetto della sua messa in mora del 28 novembre 2007. Pertanto, con lettera del 19 dicembre 2007 indirizzata al Resistente, l'attore ha dichiarato il contratto di lavoro, come denunciato in colpa del Resistente e ha chiesto il pagamento della retribuzione contrattuale fino al 31 maggio 2009. 7. Successivamente, il Resistente prontamente pagato la retribuzione arretrata e il rapporto di lavoro è stato continuato. 8. Nel suo reclamo, i punti Attore che, dal 30 luglio 2008, il Resistente aveva solo effettuato un pagamento parziale di 25.000 euro relativo alla rata di euro 90.000, a dispetto della sua presunta messa in mora. 9. Pertanto, per mezzo della sua lettera del 22 ottobre 2008, indirizzata al Resistente, riferendosi al fatto che il Resistente non aveva pagato dal luglio 2008, l'attore ha dichiarato il contratto di lavoro, come denunciato in colpa del Resistente sulla base dell'art. 10 del contratto di lavoro e ha chiesto il pagamento della retribuzione contrattuale fino al 31 maggio 2009. 10. Il Resistente, da parte sua, respinge totalmente la domanda della ricorrente. 11. Il Resistente sostiene che alla fine della stagione 2006-07 è stato relegato ad una divisione inferiore e ha perso la sua principale fonte di reddito da trasmissioni, è per questo che l'attore ha chiesto di accettare un taglio del 20% il suo stipendio per la seconda stagione. 12. Il Resistente afferma che durante la prima e seconda stagione ha fatto pagare tutti i crediti del ricorrente, ma a causa di difficoltà finanziarie era in ritardo la maggior parte del tempo e anche acconti sono stati pagati a rate. Il Resistente sostiene, inoltre, che ha effettuato pagamenti al ricorrente quasi ogni mese almeno una volta in modo che l'attore non avrebbe sofferto finanziariamente. 13. Solo una volta l'attore servire un avviso di inadempienza del Resistente e di una successiva comunicazione di cessazione, nel mese di novembre e dicembre 2007, rispettivamente, ma il contratto di lavoro è stato continuato. 14. I punti Resistente rileva che, il 22 ottobre 2008, l'attore, senza preavviso, terminato il contratto di lavoro unilateralmente e ha lasciato il club senza autorizzazione, anche se il convenuto gli aveva spiegato che sarebbe stato versato non appena il Resistente avrebbe ricevuto reddito da competere nel massimo campionato di nuovo. 15. Il Resistente ammette che ci sono gli stipendi in sospeso, ma ritiene che l'attore doveva avere la certezza che sarebbe stato pagato, come in passato. 16. Esso sostiene che l'attore doveva servire un avviso di default prima di terminare il contratto in conformità con consolidata giurisprudenza della Camera di Risoluzione delle controversie e al Tribunale Arbitrale dello Sport. L'attore non è riuscito a farlo e quindi era il partito in violazione del contratto. 17. Il Resistente aggiunge che l'attore non ha partecipato in sei partite di campionato e due partite di coppa, come indicato nella domanda. Il Resistente riconosce che l'attore è stato messo in campo nei primi 11 in cinque partite di campionato e messo in campo dalla panchina in due partite di campionato. Inoltre, l'attore era in squadra, ma non schierato in una partita di Coppa. 18. Non ci sono ulteriori osservazioni sulla posizione del Resistente sono stati presentati dal richiedente, pur essendo stato invitato a farlo. 19. Nel gennaio 2009, l'attore ha firmato un contratto di lavoro con il club 20. W valida fino al 31 dicembre 2010, copia della quale è stato messo a disposizione dal richiedente su richiesta della FIFA. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito indicato anche come Camera o DRC) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 9 dicembre 2008. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008, in prosieguo: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. articolo 21 comma 2 e 3 delle norme procedurali.) 2 . Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009) la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 9 dicembre 2008, l'edizione 2008 delle suddette regole (in prosieguo: Regolamento) è applicabile alla materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che l'attore e il convenuto ha firmato un contratto di lavoro il 2 giugno 2006, valido fino al 31 maggio 2009. 5. Il ricorrente, da un lato, sostiene che il convenuto doveva essere ritenuta responsabile per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro, non avendo mandato sua retribuzione a partire dal luglio 2008. A questo proposito, la Camera ha ricordato che, il 22 ottobre 2008, l'attore aveva notificato al Resistente della cessazione del contratto di lavoro in colpa del Resistente invocando l'art. 10 del contratto di lavoro. Il Resistente, d'altra parte, ammette che era in ritardo con i pagamenti certi a causa di difficoltà finanziarie, ma sostiene che essa ha effettuato pagamenti al ricorrente quasi ogni mese almeno una volta in modo che l'attore non avrebbe sofferto finanziariamente. Il Resistente ritiene inoltre che l'attore avrebbe dovuto mettere il Resistente in mora per iscritto prima di procedere con la cessazione del contratto di lavoro in questione. Omettendo di farlo, secondo il convenuto, è stato infatti l'attore che ha agito in violazione del contratto. 6. In questo contesto, la Camera in primo luogo focalizzato la sua attenzione sull'arte detto. 10 del contratto di lavoro, sulla base del quale il ricorrente aveva risolto il relativo contratto di lavoro, secondo la quale l'attore aveva il diritto di rescindere unilateralmente il contratto di lavoro in colpa del Resistente in caso di convenuto non aver mandato alcun pagamento al richiedente entro 60 giorni a partire le relative date di scadenza. Inoltre, in tal caso, il convenuto era tenuto a versare al ricorrente "tutti i pagamenti che il 31 maggio 2009". 7. A questo proposito, la Camera ha tenuto conto che il ricorrente sostiene che, dal 30 luglio 2008, oltre al pagamento parziale di 25.000 euro relativo alla rata 90.000 euro, aveva ricevuto ulteriori pagamenti da parte del Resistente. A questo proposito, è stato notato che in conformità del contratto di lavoro, i salari del giocatore dovevano essere trasferiti dal Resistente al Richiedente, come da agosto a maggio, alla fine del mese in questione e che la rata di cui sopra pari a 90.000 è sceso a causa il 30 luglio 2008. 8. La Camera poi tornò alla dichiarazione del club che aveva effettuato pagamenti al ricorrente quasi ogni mese almeno una volta in modo che l'attore non avrebbe sofferto finanziariamente. I membri della Camera ha sottolineato che tale dichiarazione non era stata confermata dal Resistente a qualsiasi prova documentale ai sensi dell'art. 12 par. 3 delle norme procedurali, il quale stabilisce che una parte di un diritto derivante da un fatto presunto recano l'onere della prova. In effetti, il Resistente non aveva presentato alcuna documentazione attestante di aver adempiuto i suoi obblighi contrattuali per quanto riguarda l'EUR 90.000 rata in scadenza il 30 luglio 2008 e lo stipendio del ricorrente a partire da agosto 2008, nonché le varie indennità contrattuali rivendicato da il giocatore. 9. In questo contesto, i membri della Camera ha ritenuto adatta a sottolineare che l'art. 10 del contratto di lavoro prevede chiaramente la condizione di 60 giorni di ritardo di qualunque (il corsivo è mio) il pagamento dovuto dal convenuto all'attore che devono essere soddisfatte in modo che il Richiedente deve essere diritto di recedere dal contratto di lavoro. Dalle considerazioni di cui sopra (punti II. / 7. E II. / 8. Sopra), si può concludere che tale condizione è stata soddisfatta quando l'attore ha notificato al Resistente della cessazione del contratto di lavoro relativo il 22 ottobre 2008. 10. La Camera poi si girò verso la posizione del convenuto, secondo cui l'attore doveva servire una messa in mora prima di terminare il contratto. A questo proposito, in primo luogo, i membri della sezione sottolineato che la tecnica pertinente. 10 del contratto di lavoro non prevede tale obbligo da parte del giocatore in modo che il detto articolo per essere validamente applicato. Inoltre, per il buon ordine delle cose, la Camera ha sottolineato che la circostanza se o meno un giocatore messo un club adempie ai suoi obblighi prima di procedere con la cessazione del contratto di lavoro non costituisce l'unico criterio che può essere presi in considerazione dalla Camera al momento di stabilire quale partito deve essere ritenuto responsabile per violazione del contratto e che tale circostanza può essere presa in considerazione, caso per caso. 11. In continuazione, tornando alla posizione del Resistente che l'attore aveva lasciato la controparte, senza il suo permesso, a causa delle considerazioni di cui sopra (cfr. punto II. / 7. E II. / 9. Sopra), la Camera ha ritenuto idonei a punto che il ricorrente aveva validi motivi per lasciare il Resistente. Inoltre, la sezione sottolinea ancora una volta che sulla base di arte. 10 del contratto di lavoro è stato intitolato il Richiedente di risolvere il contratto di lavoro il 22 ottobre 2008, le condizioni contenute nel relativo articolo essendo state soddisfatte. 12. Per tutte queste ragioni, la Camera ha deciso di respingere gli argomenti del rispondente e di accettare l'argomentazione del ricorrente secondo la quale il Resistente aveva agito in violazione del contratto di lavoro senza giusta causa, non avendo mandato retribuzione del ricorrente a partire dal luglio 2008. 13. Dopo aver stabilito che il convenuto deve essere ritenuta responsabile per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro senza giusta causa, la Camera ha focalizzato l'attenzione sulle conseguenze di tale violazione del contratto. Prendendo in considerazione l'arte. 17 par. 1 del Regolamento, la Camera ha deciso che il richiedente ha diritto a ricevere dal convenuto una somma di denaro a titolo di risarcimento per violazione del contratto, oltre ad eventuali pagamenti in sospeso sulla base del relativo contratto. 14. Prima di tutto, la Camera ripristinato pretesa economica del richiedente, che comprende i compensi eccezionale di euro 101.000 a partire dal luglio 2008, vale a dire EUR 65.000 di pertinenza del EUR 90.000 rata in scadenza il 30 luglio 2008 e euro 36.000 relative agli stipendi mensili a partire dal agosto 2008 fino al ottobre 2008. I membri della Camera ha ricordato che il convenuto non è riuscito a dimostrare che in realtà era corrisposto del ricorrente a partire dal luglio 2008 in poi. Inoltre, l'attore chiede di essere assegnato pagamento del match bonus vari in base al contratto di lavoro, vale a dire l'importo di euro 15.882 per 6 su 34 partite in conformità alle disposizioni contrattuali pertinenti e 5.000 euro per 2 partite relative al Cup . A questo proposito, la Camera ha ricordato che il Resistente aveva riconosciuto che l'attore è stato messo in campo nei primi undici in 5 partite di campionato e che era schierato dalla panchina in 2 partite di campionato. Per quanto riguarda le partite di coppa, la Camera ha tenuto conto che il club aveva riconosciuto che il richiedente è stato nella squadra, ma non schierato. 15. Di conseguenza, tenendo conto della documentazione rimessa dal Richiedente per circostanziare la domanda e il fatto che il contratto di lavoro è stato considerato risolto alla data del 22 ottobre 2008, la Camera ha deciso che il Resistente è tenuto a pagare al ricorrente l'importo di euro 120.632 relativo ai pagamenti dovuti al Richiedente partire dal luglio 2008 fino al ottobre 2008, conformemente al contratto di lavoro. 16. Inoltre, prendendo in considerazione pretesa del ricorrente, la Camera ha deciso di assegnare il Richiedente interessi al tasso del 5% pa come del 13 novembre 2008 sul totale suddetto importo relativo alle retribuzioni arretrate. 17. In continuazione, la Camera ha focalizzato l'attenzione sul calcolo dell'importo di risarcimento per rottura del contratto nel caso in questione. In tal modo, i membri della Camera ricapitolato in primo luogo che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, l'importo del risarcimento viene calcolato, in particolare, e salvo quanto diversamente stabilito nel contratto alla base della controversia, con la dovuta considerazione per la legge del paese in questione, la specificità dello sport e di ulteriori criteri oggettivi, tra cui, in particolare, la remunerazione ed altri benefici dovuti al richiedente ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, il tempo rimanente nel contratto esistente fino ad un massimo di cinque anni e, a seconda se la violazione contrattuale rientra nella protetto periodo. 18. In applicazione della disposizione in questione, la Camera ha dichiarato che prima di tutto doveva chiarire se il contratto di lavoro pertinente contiene una disposizione per mezzo del quale le parti avevano concordato in precedenza su un importo del risarcimento dovuto dalle parti contrattuali in caso di violazione del contratto. 19. L'articolo 10 del contratto di lavoro (cfr. n. I. / 2. Sopra) espone chiaramente che nel caso del Resistente non aver mandato alcun pagamento al richiedente entro 60 giorni, relative alle date rilevanti, quali, l'attore aveva diritto di risolvere il contratto di lavoro e il Resistente è stato obbligato a pagare al ricorrente "tutti i pagamenti il 31 maggio 2009", ossia la data di scadenza del contratto di lavoro in questione. A questo proposito, la Camera ha concluso che il citato articolo prevede che le conseguenze in caso di cessazione del contratto di lavoro senza giusta causa e devono dunque essere presi in considerazione per stabilire l'importo del risarcimento dovuto dal Resistente al richiedente nella luce della violazione del contratto di lavoro. 20. Tenendo presente quanto precede, la Camera ha proceduto con il calcolo delle somme dovute al giocatore ai sensi del contratto di lavoro fino al 31 maggio 2009, tenendo conto che lo stipendio del giocatore fino a ottobre 2008 e la rata contrattuale di 90.000 euro sono inclusi nel calcolo della retribuzione arretrata (cfr n. II./15. sopra). Di conseguenza, la Camera ha concluso che l'importo di euro 84.000 (vale a dire come stipendio da novembre 2008 a maggio 2009) serve come base per la determinazione definitiva dell'importo di risarcimento per rottura di contratto. 21. Infatti, nel gennaio 2009, l'attore trovato lavoro con il club W. In base al contratto di lavoro pertinente che è stato messo a disposizione dalla parte attrice, valido fino al 31 dicembre 2010, l'attore aveva diritto a ricevere, fino al 31 maggio 2009, il compenso complessivo in X pari all'equivalente di 52.508 euro e con ciò ha permesso di ridurre la perdita di reddito. Di conseguenza, secondo la prassi costante della Camera di Risoluzione delle Controversie, tali remunerazioni sotto il nuovo contratto di lavoro deve essere preso in considerazione nel calcolo dell'importo di risarcimento per rottura di contratto. 22. Di conseguenza, il conto di tutte le suddette considerazioni e le specificità del caso in questione, la Camera ha deciso che il Resistente deve pagare l'importo di euro 31.492 al richiedente a titolo di risarcimento per violazione del contratto. 23. Infine, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha ritenuto che la domanda della ricorrente per le spese legali viene respinta ai sensi dell'art. 15 par. 3 delle norme procedurali e della giurisprudenza relativa di lunga data della Camera. 24. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso le sue deliberazioni in materia di specie stabilendo che ulteriori pretese presentate dal Richiedente vengono respinte. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, D, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, A, deve pagare all'attore, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione, delle retribuzioni arretrate, pari a 120.632 più gli interessi al tasso del 5% pa dovuto e del 13 novembre 2008 fino alla data dell'effettivo pagamento. 3. Il Resistente, A, deve pagare l'indennizzo richiedente per violazione del contratto pari a 31.492 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. Nel caso in cui tale importo della compensazione non viene pagata entro il termine previsto, gli interessi al tasso del 5% pa cadrà a causa delle scadenza del termine dei 30 giorni fino alla data dell'effettivo pagamento. 4. Nel caso in cui gli importi dovuti alla richiedente secondo i suddetti numeri 2. e 3. non sono pagati dal convenuto entro i termini indicati, la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, al Comitato Disciplinare della FIFA per l'esame e una decisione formale. 5. Qualsiasi reclamo presentato dal ricorrente è respinta. 6. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie: Jérôme Valcke Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________
F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 10 December 2009, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Theo van Seggelen (Netherlands), member Jon Newman (USA), member Philippe Diallo (France), member Theodoros Giannikos (Greece), member on the claim presented by the player, P, as Claimant against the club, A, as Respondent regarding an employment-related contractual dispute arisen between the player and the club I. Facts of the case 1. On 2 June 2006, the player, D (hereinafter: the Claimant), and the club, K (hereinafter: the Respondent), signed an employment contract valid until 31 May 2009, according to which the Claimant was entitled to receive inter alia the following monies: a. As from July 2007 to June 2008, a total of EUR 300,000 net: i. EUR 90,000 on 30 July 2007; ii. EUR 120,000 in ten monthly salaries of EUR 12,000 each (August to May) at the end of the relevant month; iii. EUR 90,000 divided over 34 matches (EUR 2,647.06 per match - 75% thereof only if reserve player) payable after each period of 8 matches; iv. EUR 2,500 per match in the Cup (75% thereof only if reserve player). b. As from July 2008 to June 2009, a total of EUR 300,000 net: i. EUR 90,000 on 30 July 2008; ii. EUR 120,000 in ten monthly salaries of EUR 12,000 each (August to May) at the end of the relevant month; iii. EUR 90,000 divided over 34 matches (EUR 2,647.06 per match - 75% thereof only if reserve player) payable after each period of 8 matches; iv. EUR 2,500 per match in the Cup (75% thereof only if reserve player). 2. According to article 10 of the employment contract, the Claimant was entitled to unilaterally terminate the employment contract at the Respondent’s fault in the event of the Respondent failing to remit any payment to the Claimant within 60 days as of the relevant due dates. In such event, the Respondent was obliged to pay to the Claimant “all payments to the 31 May 2009”. 3. On 9 December 2008, the Claimant lodged a claim against the Respondent in front of FIFA asking the following: a. that it be established that the employment contract was terminated at the Respondent’s fault on 23 October 2008; b. that the Respondent be obliged to pay the total amount of EUR 205,882.36 for outstanding monies and compensation for breach of contract on the basis of article 10 of the employment contract, plus 11,5% of interest p.a. as of 13 November 2008; c. that the Respondent be obliged to reimburse the Claimant’s legal expenses. 4. The amount of EUR 205,882.36 was detailed by the Claimant as follows: a. EUR 65,000 relating to the guaranteed payment for the 2008-09 season; b. EUR 120,000 relating to monthly salaries (August 2008 to May 2009); c. EUR 15,882.36 relating to match fees (6 x EUR 2,647.06); d. EUR 5,000 relating to match fees relating to the Cup. 5. The Claimant explains that, in July 2007, the Respondent informed him that his remuneration shall be reduced by 20%, which he did not accept and which refusal he communicated to the Respondent in writing. 6. Furthermore, between July 2007 and December 2007 he did not receive any remuneration in spite of his default notice dated 28 November 2007. Therefore, by a letter dated 19 December 2007 addressed to the Respondent, the Claimant declared the employment contract as terminated at the Respondent’s fault and he asked for the payment of the contractual remuneration until 31 May 2009. 7. Thereafter, the Respondent promptly paid the outstanding remuneration and the employment relationship was continued. 8. In his claim, the Claimant points out that, since 30 July 2008, the Respondent had only made a partial payment of EUR 25,000 relating to the EUR 90,000 instalment, in spite of his alleged default notice. 9. Therefore, by means of his letter dated 22 October 2008, addressed to the Respondent, referring to the fact that the Respondent had not paid him since July 2008, the Claimant declared the employment contract as terminated at the Respondent’s fault on the basis of art. 10 of the employment contract and asked for the payment of the contractual remuneration until 31 May 2009. 10. The Respondent, for its part, fully rejects the Claimant’s claim. 11. The Respondent submits that at the end of the 2006-07 season it was relegated to a lower division and lost its main income from broadcasting, which is why it asked the Claimant to accept a 20% cut in his salary for the second season. 12. The Respondent asserts that during the first and second season it did pay all the Claimant’s receivables, but due to financial difficulties it was in delay most of the time and even down payments were paid in instalments. The Respondent further holds that it made payments to the Claimant almost each month at least once so that the Claimant would not suffer financially. 13. Only once did the Claimant serve a notice of default on the Respondent and a subsequent notice of termination, in November and December 2007 respectively, but the employment contract was continued. 14. The Respondent points out that, on 22 October 2008, the Claimant, without prior warning, terminated the employment contract unilaterally and left the club without authorisation, even though the Respondent had explained to him that he would be paid as soon as the Respondent would receive income from competing in the top division again. 15. The Respondent admits that there were salaries outstanding but considers that the Claimant had to be confident that he would be paid as in the past. 16. It submits that the Claimant had to serve a default notice before terminating the contract in accordance with well-established jurisprudence of the Dispute Resolution Chamber and the Court of Arbitration for Sport. The Claimant failed to do so and therefore he was the party in breach of contract. 17. The Respondent adds that the Claimant did not participate in six league matches and two cup matches as indicated in the claim. The Respondent acknowledges that the Claimant was fielded in the first 11 in five league matches and fielded from the bench in two league matches. Furthermore, the Claimant was in the squad but not fielded in one Cup match. 18. No further comments on the Respondent’s position were presented by the Claimant in spite of having been invited to do so. 19. In January 2009, the Claimant signed an employment contract with the club 20. W valid until 31 December 2010, a copy of which has been made available by the Claimant upon FIFA’s request. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter also referred to as Chamber or DRC) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 9 December 2008. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008; hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. article 21 par. 2 and 3 of the Procedural Rules) 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009) the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a player and a club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009), and considering that the present claim was lodged on 9 December 2008, the 2008 edition of the said regulations (hereinafter: Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. In this respect, the Chamber acknowledged that the Claimant and the Respondent signed an employment contract on 2 June 2006, valid until 31 May 2009. 5. The Claimant, on the one hand, maintains that the Respondent was to be held liable for the early termination of the employment contract by failing to remit his remuneration as of July 2008. In this respect, the Chamber recalled that, on 22 October 2008, the Claimant had notified the Respondent of the termination of the employment contract at the Respondent’s fault invoking art. 10 of the employment contract. The Respondent, on the other hand, admits that it was in delay with certain payments due to financial difficulties, but holds that it made payments to the Claimant almost each month at least once so that the Claimant would not suffer financially. The Respondent further considers that the Claimant should have put the Respondent in default in writing prior to proceeding with the termination of the relevant employment contract. By failing to do so, according to the Respondent, it was in fact the Claimant who acted in breach of contract. 6. In this context, the Chamber firstly focussed its attention on the said art. 10 of the employment contract, on the basis of which the Claimant had terminated the relevant employment contract, according to which the Claimant was entitled to unilaterally terminate the employment contract at the Respondent’s fault in the event of the Respondent failing to remit any payment to the Claimant within 60 days as of the relevant due dates. Furthermore, in such event, the Respondent was obliged to pay the Claimant “all payments to the 31 May 2009”. 7. In this regard, the Chamber took into account that the Claimant maintains that since 30 July 2008, apart from the partial payment of EUR 25,000 relating to the EUR 90,000 instalment, he had received no further payments from the Respondent. In this respect, it was noted that in accordance with the employment contract, the player’s salaries were to be remitted by the Respondent to the Claimant as from August to May at the end of the relevant month and that the aforementioned instalment of EUR 90,000 fell due on 30 July 2008. 8. The Chamber then reverted to the club’s statement that it had made payments to the Claimant almost each month at least once so that the Claimant would not suffer financially. The members of the Chamber highlighted that such statement had not been corroborated by the Respondent with any documentary evidence in accordance with art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, which stipulates that any party deriving a right from an alleged fact shall carry the burden of proof. In fact, the Respondent had failed to submit any documentation demonstrating that it had fulfilled its contractual obligations with respect to the EUR 90,000 instalment that fell due on 30 July 2008 and the Claimant’s salary as of August 2008 as well as the various contractual bonuses claimed by the player. 9. In this context, the members of the Chamber deemed it fit to point out that art. 10 of the employment contract clearly includes the condition of 60 days of delay of any (emphasis added) payment owed by the Respondent to the Claimant to be fulfilled in order for the Claimant to be entitled to terminate the employment contract. From the above considerations (points II./7. and II./8. above), it can be concluded that such condition was met when the Claimant notified the Respondent of the termination of the relevant employment contract on 22 October 2008. 10. The Chamber then turned to the Respondent’s position that the Claimant had to serve a default notice before terminating the contract. In this respect, first and foremost, the members of the Chamber pointed out that the relevant art. 10 of the employment contract does not include any such obligation on the part of the player in order for the said article to be validly applied. Furthermore, for the sake of good order, the Chamber pointed out that the circumstance as to whether or not a player put a club in default of its obligations prior to proceeding with the termination of an employment contract does not constitute the sole criterion that may be taken into account by the Chamber when establishing which party is to be held liable for breach of contract and that such circumstance may be taken into account on a case-by-case basis. 11. In continuation, reverting to the Respondent’s position that the Claimant had left the Respondent without its permission, on account of the aforementioned considerations (cf. points II./7. and II./9. above), the Chamber deemed it fit to point out that the Claimant had valid reasons to leave the Respondent. Furthermore, the Chamber emphasised once more that on the basis of art. 10 of the employment contract the Claimant was entitled to terminate the employment contract on 22 October 2008, the conditions contained in the relevant article having been fulfilled. 12. For all these reasons, the Chamber decided to reject the Respondent’s arguments and to accept the Claimant’s argumentation according to which the Respondent had acted in breach of the employment contract without just cause by failing to remit the Claimant’s remuneration as of July 2008. 13. Having established that the Respondent is to be held liable for the early termination of the employment contract without just cause, the Chamber focussed its attention on the consequences of such breach of contract. Taking into consideration art. 17 par. 1 of the Regulations, the Chamber decided that the Claimant is entitled to receive from the Respondent an amount of money as compensation for breach of contract in addition to any outstanding payments on the basis of the relevant contract. 14. First of all, the Chamber reverted to the Claimant’s financial claim, which includes outstanding remuneration of EUR 101,000 as from July 2008, i.e. EUR 65,000 pertaining to the EUR 90,000 instalment that fell due on 30 July 2008 and EUR 36,000 relating to monthly salaries as of August 2008 until October 2008. The members of the Chamber recalled that the Respondent failed to demonstrate that it had in fact paid the Claimant’s remuneration as from July 2008 onwards. In addition, the Claimant asks to be awarded payment of various match bonuses in accordance with the employment contract, i.e. the amount of EUR 15,882 for 6 out of 34 matches in accordance with the relevant contractual provision and EUR 5,000 for 2 matches relating to the Cup. In this regard, the Chamber recalled that the Respondent had acknowledged that the Claimant was fielded in the first eleven in 5 league matches and that he was fielded from the bench in 2 league matches. As regards the Cup matches, the Chamber took into account that the club had acknowledged that the Claimant was in the squad but not fielded. 15. Consequently, taking into account the documentation remitted by the Claimant to substantiate his claim and the fact that the employment contract was considered terminated as of 22 October 2008, the Chamber decided that the Respondent is liable to pay to the Claimant the amount of EUR 120,632 relating to payments due to the Claimant as from July 2008 up to and including October 2008 in accordance with the employment contract. 16. In addition, taking into consideration the Claimant’s claim, the Chamber decided to award the Claimant interest at the rate of 5% p.a. as of 13 November 2008 over the total above-mentioned amount relating to the outstanding remuneration. 17. In continuation, the Chamber focussed its attention on the calculation of the amount of compensation for breach of contract in the case at stake. In doing so, the members of the Chamber firstly recapitulated that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the amount of compensation shall be calculated, in particular and unless otherwise provided for in the contract at the basis of the dispute, with due consideration for the law of the country concerned, the specificity of sport and further objective criteria, including, in particular, the remuneration and other benefits due to the Claimant under the existing contract and/or the new contract, the time remaining on the existing contract up to a maximum of five years, and depending on whether the contractual breach falls within the protected period. 18. In application of the relevant provision, the Chamber held that it first of all had to clarify as to whether the pertinent employment contract contains a provision by means of which the parties had beforehand agreed upon an amount of compensation payable by the contractual parties in the event of breach of contract. 19. Article 10 of the employment contract (cf. no. I./2. above) clearly sets forth that in the event of the Respondent failing to remit any payment to the Claimant within 60 days as of the relevant due dates, the Claimant was entitled to terminate the employment contract and the Respondent was obliged to pay to the Claimant “all payments to the 31 May 2009”, i.e. the date of expiry of the relevant employment contract. In this regard, the Chamber concluded that the aforementioned article provides for the consequences in the event of the termination of the employment contract without just cause and shall thus be taken into consideration when establishing the amount of compensation payable by the Respondent to the Claimant in the light of the breach of the employment contract. 20. Bearing in mind the foregoing, the Chamber proceeded with the calculation of the monies payable to the player under the terms of the employment contract until 31 May 2009, taking into account that the player’s salary until October 2008 and the contractual instalment of EUR 90,000 are included in the calculation of the outstanding remuneration (cf. no. II./15. above). Consequently, the Chamber concluded that the amount of EUR 84,000 (i.e. salary as from November 2008 until May 2009) serves as the basis for the final determination of the amount of compensation for breach of contract. 21. Indeed, in January 2009, the Claimant found employment with the club W. In accordance with the pertinent employment contract which has been made available by the Claimant, valid until 31 December 2010, the Claimant was entitled to receive, until 31 May 2009, the total remuneration in X amounting to the equivalent of EUR 52,508 and therewith enabled to reduce his loss of income. Consequently, according to the constant practice of the Dispute Resolution Chamber, such remuneration under the new employment contract shall be taken into account in the calculation of the amount of compensation for breach of contract. 22. Consequently, on account of all of the above-mentioned considerations and the specificities of the case at hand, the Chamber decided that the Respondent must pay the amount of EUR 31,492 to the Claimant as compensation for breach of contract. 23. Finally, the Dispute Resolution Chamber held that the Claimant’s claim for legal costs is rejected in accordance with art. 15 par. 3 of the Procedural Rules and the Chamber’s respective longstanding jurisprudence. 24. The Dispute Resolution Chamber concluded its deliberations in the present matter by establishing that any further claims lodged by the Claimant are rejected. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, D, is partially accepted. 2. The Respondent, A, has to pay to the Claimant, within 30 days as from the date of notification of this decision, outstanding remuneration amounting to EUR 120,632 plus interest at the rate of 5% p.a. due as of 13 November 2008 until the date of effective payment. 3. The Respondent, A, has to pay to the Claimant compensation for breach of contract amounting to EUR 31,492 within 30 days as from the date of notification of this decision. In the event that this amount of compensation is not paid within the stated time limit, interest at the rate of 5% p.a. will fall due as of expiry of the 30 days’ time limit until the date of effective payment. 4. In the event that the amounts due to the Claimant in accordance with the above- mentioned numbers 2. and 3. are not paid by the Respondent within the stated time limits, the present matter shall be submitted, upon request, to the FIFA Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 5. Any further claim lodged by the Claimant is rejected. 6. The Claimant is directed to inform the Respondent immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Encl. CAS directives
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