F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou, (Tunisia) , il presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro su un reclamo presentato dal M giocatore, come attore nei confronti del FC squadra G, come convenuto in merito una controversia contrattuale sorto tra i fatti I. parti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou, (Tunisia) , il presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro su un reclamo presentato dal M giocatore, come attore nei confronti del FC squadra G, come convenuto in merito una controversia contrattuale sorto tra i fatti I. parti della controversia 1. Il giocatore S, (di seguito: l'attore), e il club, FC G (in prosieguo: il Resistente), ha concluso un contratto di lavoro (in prosieguo: il contratto), valida dal 20 gennaio 2009 fino al 20 novembre 2010. 2. Il contratto prevedeva uno stipendio mensile per il Richiedente pari a USD 4.500 netti, pagato il giorno 10 di ogni mese, nonché una tassa firma per l'importo di USD 4.500 netti, pagabile alla data della firma del contratto. 3. Clausola II.3.15. del contratto prevede che se il convenuto ritardare i pagamenti per oltre 30 giorni, dovrà pagare al ricorrente 3 stipendi, pari a USD 13.500, e che l'attore sarà automaticamente libero. 4. Il 9 aprile 2009, l'attore e il convenuto ha concluso un accordo di cessazione, per mezzo del quale entrambe le parti annullate il contratto concluso da e tra loro il 20 gennaio 2009 (la copia del contratto di terminazione, nonché la traduzione sembrano indicare erroneamente l' data della firma del contratto fino al 20 febbraio 2009), con effetto a decorrere dalla data della firma del contratto di terminazione. 5. Il 20 maggio 2009, l'attore ha presentato un reclamo nei confronti del convenuto, sostenendo che la quantità totale di USD 12.000 corrispondente ai suoi stipendi dal 20 gennaio 2009 al 10 aprile 2009, data in cui il richiedente ha lasciato il club, sotto la minaccia di essere deportati dai il Resistente alla polizia. A questo proposito, l'attore ha affermato che il suo permesso di lavoro non era stato organizzato. Inoltre, l'attore ha chiesto un risarcimento per violazione del contratto per un importo di USD 87.000, cioè il valore di riposo intera durata del contratto a partire dal 11 aprile 2009 fino al 20 novembre 2010, nonché un indennizzo di 3 stipendi mensili, pari a USD 13.500 . Infine, l'attore ha chiesto il 5% di interessi sulle somme richieste, nonché sanzioni disciplinari da imporre al convenuto. Per concludere, l'attore ha chiesto alla Camera di Risoluzione delle Controversie per confermare la rescissione del suo contratto. 6. Nella sua risposta alla domanda, il Resistente respinto la richiesta affermando che il rapporto di lavoro era stato risolto per mutuo consenso e quindi presentato un accordo di risoluzione per sostenere le sue accuse. Inoltre, il Resistente ha affermato di aver pagato alla società degli importi dovuti, in particolare, USD 45.000 [sic!] Nel febbraio 2009 e USD 35.000 [sic!] Nel marzo 2009. Per provare le sue affermazioni, il Resistente ha presentato la quietanza di pagamento. 7. Nella controreplica, l'attore ha dichiarato che la sua firma sulla presunta la ricevuta di pagamento presentate dal Resistente era stata falsificata e che gli importi presunti di 45.000 USD e USD 35.000 non era mai stato pagato, altrimenti il Resistente avrebbe pagato quasi 2 anni del contratto . A questo proposito, il Richiedente ha osservato che lo zero ultimo nelle figure suddette contenute sulla ricevuta pagamento è il simbolo dollaro, cioè $. Inoltre, la ricevuta di pagamento presunta non ha né il simbolo né il timbro della Resistente. 8. Inoltre, l'attore ha negato di aver firmato un accordo di terminazione, mentre osservando che la sua firma sulla presunta rescissione del contratto presentata dal Resistente erano stati falsificati. Inoltre, l'attore ha sottolineato che l'accordo di cessazione presunta di cui alla risoluzione del contratto concluso e tra le parti il 20 febbraio 2009, mentre il contratto di lavoro in questione era stato concluso il 20 gennaio 2009. Infine, l'attore ha riconosciuto di aver ricevuto USD 4.500 il 27 gennaio 2009. Tuttavia, l'attore ha affermato non aver ricevuto ulteriori pagamenti. 9. Nella sua posizione finale, il Resistente ha confermato le sue precedenti affermazioni. 10. Per concludere, l'attore FIFA informato che non ha concluso alcun nuovo contratto di lavoro con una società terza dal 10 aprile 2009. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare il caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione era stato inizialmente presentato alla FIFA il 20 maggio 2009. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008, in prosieguo: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. art 21 delle norme procedurali.). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009) la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore di una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un giocatore e del club in vista di un lavoro-correlato controversia tra le parti. 4. In continuazione, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009) e, dall'altro, al fatto che il contratto alla base della presente controversia è stata datata, ancora, era valida in quanto dal 20 gennaio 2009 . A questo proposito, la Camera anche ha sottolineato che la richiesta è stata depositata presso la FIFA il 20 maggio 2009. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che l'edizione 2008 della normativa (in prosieguo: il Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 5. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. I membri della Camera ha iniziato riconoscendo che, da un lato, le parti hanno concluso un contratto di lavoro valido dal 20 gennaio 2009 al 20 novembre 2010 e, dall'altro, che le parti, come sostenuto dal convenuto, terminato, di comune accordo il consenso, il loro rapporto di lavoro il 9 aprile 2009. 6. In continuazione, la Camera ha preso atto del fatto che il Resistente con veemenza contestato la validità del contratto di terminazione e osservò che la sua presunta firma sull'accordo di terminazione presentate dal Resistente erano stati falsificati. 7. A questo proposito, la Camera ha sottolineato che, come regola generale, non è l'organo competente a decidere su questioni di diritto penale, come la presunta falsificazione di una firma o un documento, ma che questi affari meglio per me cadere nella giurisdizione di la competente autorità penale nazionale. 8. Tuttavia, sulla base della documentazione attualmente a sua disposizione, la Camera guardò la versione rilevante originale del Termination Agreement e confrontato la firma del Richiedente sulla Termination Agreement con la firma del Richiedente su altri documenti in archivio, e ha rilevato che la firma del ricorrente appare sul l'accordo di terminazione non sembra essere identico con la firma del Richiedente sulla documentazione a disposizione della Camera. Inoltre, dopo aver attentamente e scrupolosamente esaminato la versione originale del contratto di terminazione così come la sua copia fornita dal Resistente, i membri della Camera ha osservato che entrambi i documenti non sembrano essere identici anche se un documento è la versione originale della terminazione accordo e l'altro documento si suppone sia una copia del contratto di terminazione detto. Tra l'altro, i membri della Camera ha sottolineato che la versione originale del contratto di cessazione si riferisce ad un contratto di lavoro stipulato il 20 gennaio 2009, mentre la sua copia presunto si riferisce ad un contratto di lavoro firmato il 20 febbraio 2009. 9. In considerazione di tutto quanto sopra, la Camera all'unanimità, è giunta alla conclusione che l'accordo di terminazione non possono essere presi in considerazione per la presente controversia. 10. In continuazione, la Camera ha rivolto la sua attenzione alla ricevuta di pagamento fornito dal Resistente, la cui validità è stata contestata dal ricorrente. A questo proposito, la Camera ha preso atto che, secondo l'attore, sembra che lo zero ultimo i dati contenuti nella ricevuta di pagamento è un simbolo del dollaro. 11. In questo contesto, i membri della Camera ancora una volta sottolineato che, come regola generale, non è l'organo competente a decidere su questioni di diritto penale, come la presunta falsificazione di una firma o un documento, ma che questi affari piuttosto cadere in la giurisdizione competente autorità penale nazionale. 12. Tuttavia, dopo aver attentamente e scrupolosamente esaminato la quietanza di pagamento originale fornito dal Resistente e dopo aver confrontato la firma del richiedente sulla ricevuta di pagamento originale con la firma del Richiedente su altri documenti in archivio, la Camera ha osservato che l'attore di firma sulla ricevuta presunta di pagamento non sembra essere identico con la firma del Richiedente sulla documentazione a disposizione della Camera. Inoltre, la Camera ha osservato che è emerso che la stessa persona che ha scritto la ricevuta di pagamento anche firmato sotto il nome del ricorrente e che, anche se un periodo di tempo di circa un mese era trascorso tra ciascuna delle firme presunti contenuti sullo scontrino detto, sembrava essere identici tra loro in misura improbabile. Come risultato, la sezione ha concluso che è molto improbabile che il richiedente potrebbe essere firmato il documento citato, e pertanto, la ricevuta suddetto pagamento non possono essere prese in considerazione. 13. In continuazione, la Camera ha preso atto che il ricorrente ha chiesto stipendi presumibilmente essere basata sulle condizioni economiche previste nel contratto. 14. A questo proposito, la Camera ha rivolto la sua attenzione alle condizioni economiche previste nel contratto e ha riconosciuto che, secondo il detto contratto, il richiedente ha diritto a ricevere uno stipendio mensile di 4.500 dollari da versare il giorno 10 di ogni mese, più una tassa firma di USD 4.500, da versare alla firma del contratto di Said. 15. Infine, la Camera ha preso in considerazione il fatto che l'attore ha ammesso di aver ricevuto un ingaggio di 4.500 dollari, senza però aver ricevuto ulteriori pagamenti relativi ai suoi stipendi. 16. In considerazione di tutto quanto sopra, e tenendo conto della quota firma ricevuto dal richiedente secondo le sue accuse personali, la Camera ha concluso che il convenuto ha violato il contratto senza giusta causa e deve quindi essere tenuta a pagare all'attore gli stipendi in sospeso relativi alla parte di competenza del mese di gennaio 2009, vale a dire USD 1500, i mesi di febbraio 2009, ovvero USD 4500, marzo 2009, vale a dire USD 4500 e parte del mese di aprile 2009, vale a dire USD 1500 nonché il risarcimento per violazione di contratto senza giusta causa. 17. In questo contesto, la Camera ha preso atto che il richiedente ha chiesto il risarcimento per violazione del contratto per un importo di USD 87.000, cioè il valore di riposo intera durata del contratto a partire dall'11 aprile 2009 al 20 novembre 2010, così come una indennità mensile di 3 stipendi, pari a USD 13.500. 18. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 17 par. 1 del Regolamento, e ha sottolineato che, prima di tutto, ha dovuto chiarire se il relativo contratto di lavoro contiene una disposizione per mezzo del quale le parti avevano concordato in precedenza su un importo del risarcimento per violazione del contratto, a carico del partito responsabile di tale violazione. 19. Così, la Camera ha preso atto che la clausola II.3.15. del contratto prevede che se il convenuto ritardare i pagamenti per oltre 30 giorni, dovrà pagare al ricorrente 3 stipendi mensili, per un importo complessivo di USD 13.500. 20. In questo contesto, la Camera ha concluso che l'indennità in questione deve essere calcolato sulla base della citata disposizione, ovvero così come concordato precedentemente dalle parti. 21. Di conseguenza, il conto di tutte le suddette considerazioni e le specificità del caso in questione, la Camera ha deciso che il Resistente deve pagare l'importo di USD 12.000, come gli stipendi in sospeso, oltre agli interessi al tasso del 5% all'anno a partire dal le date pertinenti dovute e la quantità di USD 13.500 a titolo di risarcimento per violazione del contratto, in conformità alle pertinenti disposizioni del contratto. 22. Infine, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso le sue deliberazioni in materia di specie stabilendo che ulteriori pretese presentate dal Richiedente vengono respinte. 23. Per concludere, e per il buon ordine delle cose, la Camera ha sottolineato che il rapporto contrattuale tra le parti della presente controversia era giunta al termine. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, M, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, FC G, deve pagare all'attore, M, l'importo di USD 1.500, oltre agli interessi al tasso del 5% all'anno a partire dal 11 febbraio 2009, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Il Resistente, FC G, deve pagare all'attore, M, l'importo di USD 4.500, oltre agli interessi al tasso del 5% all'anno a partire dal 11 marzo 2009, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 4. Il Resistente, FC G, deve pagare all'attore, M, l'importo di USD 4.500, oltre agli interessi al tasso del 5% all'anno a partire dal 11 aprile 2009, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 5. Il Resistente, FC G, deve pagare all'attore, M, l'importo di USD 1.500, oltre agli interessi al tasso del 5% all'anno a partire dal 11 maggio 2009, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 6. Se gli importi di cui sopra (cfr. n. 2, 3, 4 e 5 di cui sopra) non siano pagati entro il termine suddetto, la questione sarà sottoposta, su richiesta, alla Commissione Disciplinare della FIFA per l'esame e una decisione formale. 7. Il Resistente, FC G, deve pagare all'attore, M, l'importo di USD 13.500, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 8. Se l'importo di cui sopra (cfr n. 7 sopra) non viene pagata entro il termine di cui sopra, un tasso di interesse del 5% all'anno a partire dalla scadenza del termine stabilito si applica e la questione sarà sottoposta, su richiesta, alla Commissione Disciplinare della FIFA per l'esame e una decisione formale. 9. Il Richiedente, M, è diretta ad informare la Resistente, FC G, direttamente e immediatamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 10. Il rapporto contrattuale tra l'attore, M, e il Resistente, FC G, viene dichiarato sciolto. 11. Qualsiasi ulteriore richiesta presentata dalla parte attrice, M, è stata respinta. ***** Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Secondo l'articolo 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Markus Kattner Vice Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 26 February 2010, in the following composition: Slim Aloulou, (Tunisia), Chairman Philippe Piat (France), member Takuya Yamazaki (Japan), member Mario Gallavotti (Italy), member Todd Durbin (USA), member on a claim presented by the player M, as Claimant against the club FC G, as Respondent regarding a contractual dispute arisen between the parties I. Facts of the case 1. The S player, (hereinafter: the Claimant), and the club, FC G (hereinafter: the Respondent), concluded an employment contract (hereinafter: the contract) valid from 20 January 2009 until 20 November 2010. 2. The contract provided for a monthly salary for the Claimant amounting to USD 4,500 net, payable on the 10th day of every month as well as a signing fee for the amount of USD 4,500 net, payable on the date of the signature of the contract. 3. Clause II.3.15. of the contract stipulates that if the Respondent delays its payments for more than 30 days, it will have to pay to the Claimant 3 salaries, amounting to USD 13,500, and that the Claimant will automatically be free. 4. On 9 April 2009, the Claimant and the Respondent concluded a termination agreement, by means of which both parties annulled the contract concluded by and between them on 20 January 2009 (the copy of the termination agreement as well as its translation appear to erroneously state the date of signature of the contract as 20 February 2009), with effect as from the date of signature of the termination agreement. 5. On 20 May 2009, the Claimant lodged a claim against the Respondent, claiming the total amount of USD 12,000 corresponding to his salaries from 20 January 2009 to 10 April 2009, date on which the Claimant left the club, under the threat of being deported by the Respondent to the police. In this respect, the Claimant alleged that his work permit had not been arranged. Additionally, the Claimant claimed compensation for breach of contract in the amount of USD 87,000, i.e. the entire rest value of the contract as from the 11 April 2009 until 20 November 2010, as well as an indemnity of 3 monthly salaries, amounting to USD 13,500. Finally, the Claimant asked for 5% of interest on the claimed amounts as well as disciplinary sanctions to be imposed on the Respondent. To conclude, the Claimant asked the Dispute Resolution Chamber to confirm the termination of his contract. 6. In its response to the claim, the Respondent rejected the claim stating that the employment relationship had been terminated by mutual consent and thus submitted a termination agreement to support its allegations. Moreover, the Respondent asserted having paid to the Claimant the due amounts, in particular, USD 45,000 [sic!] in February 2009 and USD 35,000 [sic!] in March 2009. In order to prove its allegations, the Respondent submitted the relevant payment receipt. 7. In its rejoinder, the Claimant stated that his alleged signature on the payment receipt submitted by the Respondent had been falsified and that the alleged amounts of USD 45,000 and USD 35,000 had never been paid, otherwise the Respondent would have paid almost 2 years of the contract. In this respect, the Claimant remarked that the last zero in the aforementioned figures contained on the payment receipt is the dollar symbol, i.e. $. Moreover, the alleged payment receipt has neither the emblem nor the stamp of the Respondent. 8. Additionally, the Claimant denied having signed any termination agreement whilst remarking that his alleged signature on the termination agreement submitted by the Respondent had been falsified. Furthermore, the Claimant underlined that the alleged termination agreement referred to the termination of the contract concluded by and between the parties on 20 February 2009, whilst the relevant employment contract had been concluded on 20 January 2009. Finally, the Claimant acknowledged having received USD 4,500 on 27 January 2009. However, the Claimant asserted not having received any further payments. 9. In its final position, the Respondent confirmed its previous allegations. 10. To conclude, the Claimant informed FIFA that he did not conclude any new employment contract with a third club since 10 April 2009. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was initially submitted to FIFA on 20 May 2009. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008; hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. art. 21 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009) the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment-related disputes between a club and a player of an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber is the competent body to decide on the present litigation involving a player and club regarding an employment-related dispute between the parties. 4. In continuation, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009) and, on the other hand, to the fact that the contract at the basis of the present dispute was undated, yet, it was valid as from 20 January 2009. In this regard, the Chamber equally pointed out that the claim was lodged at FIFA on 20 May 2009. In view of the foregoing, the Chamber concluded that the 2008 edition of the regulations (hereinafter: the Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 5. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. The members of the Chamber started by acknowledging that, on the one hand, the parties concluded an employment contract valid from 20 January 2009 to 20 November 2010 and on the other hand, that the parties, as alleged by the Respondent, terminated, by mutual consent, their labour relationship on 9 April 2009. 6. In continuation, the Chamber took due note that the Respondent vehemently contested the validity of the termination agreement and remarked that his alleged signature on the termination agreement submitted by the Respondent had been falsified. 7. In this respect, the Chamber emphasized that, as a general rule, it is not the competent body to decide upon matters of criminal law, such as the alleged falsification of a signature or a document, but that such affairs rather fall into the jurisdiction of the competent national criminal authority. 8. Yet, based on the documentation currently at its disposal, the Chamber looked at the relevant original version of the termination agreement and compared the Claimant’s signature on the termination agreement with the Claimant’s signature on other documents on file, and noted that the Claimant’s signature appearing on the termination agreement does not seem to be identical with the Claimant’s signature on the other documentation at the Chamber’s disposal. Additionally, after having carefully and scrupulously examined the original version of the termination agreement as well as its copy provided by the Respondent, the members of the Chamber noted that both documents do not appear to be identical albeit one document is the original version of the termination agreement and the other document is supposed to be a copy of the said termination agreement. Inter alia, the members of the Chamber underlined that the original version of the termination agreement refers to an employment contract concluded on 20 January 2009 whereas its alleged copy refers to an employment contract signed on 20 February 2009. 9. In view of all of the above, the Chamber unanimously came to the conclusion that the termination agreement cannot be taken into account for the present dispute. 10. In continuation, the Chamber turned its attention to the payment receipt provided by the Respondent, the validity of which was contested by the Claimant. In this respect, the Chamber took note that according to the Claimant, it seems that the last zero in the figures contained on the payment receipt is a dollar symbol. 11. In this context, the members of the Chamber again emphasized that, as general rule, it is not the competent body to decide upon matters of criminal law, such as the alleged falsification of a signature or a document, but that such affairs rather fall into the jurisdiction of the competent national criminal authority. 12. However, after having carefully and scrupulously examined the relevant original payment receipt provided by the Respondent and after having compared the Claimant’s signatures on the original payment receipt with the Claimant’s signature on other documents on file, the Chamber noted that the Claimant’s signature on the alleged receipt of payment does not appear to be identical with the Claimant’s signature on the other documentation at the Chamber’s disposal. Additionally, the Chamber noted that it appeared that the same person who wrote the payment receipt also signed under the Claimant’s name and that even though a period of time of approximately one month had elapsed between each of the alleged signatures contained on the said receipt, they appeared to be identical among themselves to an unlikely extent. As a result, the Chamber concluded that it appears very unlikely that the Claimant could have signed the aforementioned document, and therefore, the aforesaid payment receipt cannot be taken into account. 13. In continuation, the Chamber took note that the Claimant requested allegedly outstanding salaries based on the financial terms stipulated in the contract. 14. In this respect, the Chamber turned its attention to the financial terms stipulated in the contract and acknowledged that, according to the said contract, the Claimant is entitled to receive a monthly salary of USD 4,500 to be paid on the 10th day of every month, plus a signing fee of USD 4,500, payable at the said contract’s signature. 15. Finally, the Chamber took into consideration that the Claimant admitted to have received a signing fee of USD 4,500 without, however, having received any further payments pertaining to his salaries. 16. In view of all of the above, and taking into account the signing fee received by the Claimant in accordance with his own allegations, the Chamber concluded that the Respondent has breached the contract without just cause and should therefore be held liable to pay to the Claimant the relevant outstanding salaries pertaining to part of the month of January 2009, i.e. USD 1,500, the months of February 2009, i.e. USD 4,500, March 2009, i.e. USD 4,500 and part of the month of April 2009, i.e. USD 1,500 as well as compensation for breach of contract without just cause. 17. In this context, the Chamber took note that the Claimant claimed compensation for breach of contract in the amount of USD 87,000, i.e. the entire rest value of the contract as from 11 April 2009 until 20 November 2010, as well as an indemnity of 3 monthly salaries, amounting to USD 13,500. 18. In this regard, the Chamber referred to art. 17 par. 1 of the Regulations, and emphasised that, first of all, it had to clarify as to whether the relevant employment contract contains a provision by means of which the parties had beforehand agreed upon an amount of compensation for breach of contract, payable by the party responsible for such breach. 19. Thus, the Chamber took note that the clause II.3.15. of the contract stipulates that if the Respondent delays its payments for more than 30 days, it will have to pay to the Claimant 3 monthly salaries, amounting to a total of USD 13,500. 20. In this context, the Chamber concluded that the relevant compensation should be calculated based on the aforementioned provision, i.e. as agreed beforehand by the parties. 21. Consequently, on account of all of the above-mentioned considerations and the specificities of the case at hand, the Chamber decided that the Respondent must pay the amount of USD 12,000 as outstanding salaries, plus interests at the rate of 5% per year as from the relevant due dates and the amount of USD 13,500 as compensation for breach of contract, in accordance with the pertinent provisions of the contract. 22. Finally, the Dispute Resolution Chamber concluded its deliberations in the present matter by establishing that any further claims lodged by the Claimant are rejected. 23. To conclude, and for the sake of good order, the Chamber emphasised that the contractual relationship between the parties to the present dispute had come to an end. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, M, is partially accepted. 2. The Respondent, FC G, must pay to the Claimant, M, the amount of USD 1,500, plus interests at the rate of 5% per year as from 11 February 2009, within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. The Respondent, FC G, must pay to the Claimant, M, the amount of USD 4,500, plus interests at the rate of 5% per year as from 11 March 2009, within 30 days as from the date of notification of this decision. 4. The Respondent, FC G, must pay to the Claimant, M, the amount of USD 4,500, plus interests at the rate of 5% per year as from 11 April 2009, within 30 days as from the date of notification of this decision. 5. The Respondent, FC G, must pay to the Claimant, M, the amount of USD 1,500, plus interests at the rate of 5% per year as from 11 May 2009, within 30 days as from the date of notification of this decision. 6. If the aforementioned amounts (cf. no. 2, 3, 4 and 5 above) are not paid within the aforementioned time limit, the matter will be submitted, upon request, to FIFA’s Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 7. The Respondent, FC G, must pay to the Claimant, M, the amount of USD 13,500, within 30 days as from the date of notification of this decision. 8. If the aforementioned amount (cf. no. 7 above) is not paid within the aforementioned time limit, an interest rate of 5% per year as of the expiry of the fixed time limit will apply and the matter will be submitted, upon request, to FIFA’s Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 9. The Claimant, M, is directed to inform the Respondent, FC G, directly and immediately of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 10. The contractual relationship between the Claimant, M, and the Respondent, FC G, is declared dissolved. 11. Any further request filed by the Claimant, M, is rejected. ***** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to article 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Markus Kattner Deputy Secretary General Encl. CAS directives ___________________________________
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