F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 13 ottobre 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro Johan van Gaalen (Sud Africa), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (Emirati Arabi Uniti), membro Theodoros Giannikos (Grecia), membro sulla domanda presentata dalla L giocatore, come attore contro il V club, come convenuto in merito a una controversia contrattuale tra i fatti I. parti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 13 ottobre 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Theo van Seggelen (Paesi Bassi), membro Johan van Gaalen (Sud Africa), membro ESSA M. Saleh Al-Housani (Emirati Arabi Uniti), membro Theodoros Giannikos (Grecia), membro sulla domanda presentata dalla L giocatore, come attore contro il V club, come convenuto in merito a una controversia contrattuale tra i fatti I. parti della controversia 1. Il 18 giugno 2008, il giocatore, L (di seguito: l'attore), e il club, V (in prosieguo: il Resistente), ha concluso un contratto di lavoro (di seguito: Contratto) valido dal 1 luglio 2008 fino al 1o luglio 2011. 2. No. XV del contratto stabilisce in particolare che il contratto è disciplinato dalla legge R. No. XVI. 17,2 del contratto prevede, tra l'altro che "le parti faranno del loro meglio per risolvere in maniera amichevole qualsiasi controversia controversie o incomprensioni che ne derivano o sono legati al presente contratto. Se questo non è possibile, il contenzioso verrà inviato per essere risolto solo ai giudici sportivi di competenza della R o F ". 3. Le parti hanno firmato un "addendum finanziaria" del 15 giugno 2008, che specifica la remunerazione seguente: Periodo 2008/07/01 - 01.07.2009 - 200.000 euro netti da versare in 13 rate: la prima rata di 100.000 euro da pagarsi in 15 luglio 2008, il restante importo di 100.000 euro da versare in 12 rate mensili di 8.335 euro ciascuna causa il 15 di ogni mese. Periodo 01.07.2009 - 01.07.2010 - 250.000 euro netti da versare in 13 rate: la prima rata di euro 125 mila da versare il 15 luglio [2009] e il rimanente importo di euro 125.000 da versare in 12 rate mensili di EUR 10.415 ciascuno dovuto per il 15 di ogni mese. Periodo 01.07.2010 - 2011/07/01 - euro 350.000 al netto da versare in 13 rate: la prima rata di euro 175 mila da versare il 15 luglio 2010 e il restante importo di 175.000 euro da versare in 12 rate mensili di EUR 14.585 ciascuna causa il 15 di ogni mese. Oltre agli importi di cui sopra, art. 1 parte. V e VI del addendum prevista per i seguenti bonus: - "il valore del contratto", nel caso in cui il Resistente è classificato nella prima-secondo posto (Lega Champions), - 50% del valore del contratto, rispettivamente 100.000 euro, EUR 125.000 e 175.000 euro, se il Resistente partecipa alla Coppa UEFA o vincere la Coppa R, - EUR 3.000 per ogni vittoria in casa o fuori, - 6.000 euro per le vittorie contro le squadre "D, A, C, T", - EUR 12.000 per le vittorie contro "U". Art. 1 parte. VII del addendum aggiunge che i bonus ei premi sono pagati "per aver preso parte nel campo a almeno il 70% delle partite". Art. 1 parte. VIII del addendum prevede che "immissione inferiore al 12 ° posto provoca una diminuzione del contratto del 30% per ogni anno la concorrenza". 4. Il 3 febbraio 2010, l'attore ha presentato una denuncia contro il Resistente prima FIFA sostenendo che il Resistente aveva risolto il contratto senza giusta causa, e, di conseguenza, sosteneva quanto segue: - 100.000 euro come pagamento di bonus per la qualificazione per la Coppa UEFA al fine della stagione 2008/2009, - EUR 7.251 come importo residuo non pagato per quanto riguarda la prima rata di euro 125 mila scadono il 15 luglio 2009, - EUR 704 e EUR 1.105 come restanti importi non pagati per quanto riguarda gli stipendi mensili dovuti per i mesi di luglio e agosto 2009, - EUR 52.075 corrispondente a 5 stipendi mensili di 10.415 euro ciascuno avrebbe pagato dal Resistente e grazie per i mesi di settembre 2009 fino al gennaio 2010, - euro 402.075 come valore residuo del contratto, vale a dire Secondo la ricorrente, composto come segue : EUR 52.075 per i mesi di febbraio fino a giugno 2010 (EUR 10.415 x 5) e 350 mila euro per la stagione 2010/2011, - 5% di interesse annuo dal 29 gennaio 2010, - l'imposizione di sanzioni sportive. 5. A questo proposito, l'attore ha dichiarato che il convenuto aveva pagato tutti gli stipendi dovuti per la stagione 2008/2009, ad eccezione di un bonus di qualificazione per la Coppa UEFA per un importo di 100.000 euro che era presumibilmente prevista per il 11 giugno 2009. 6. Per quanto riguarda la stagione 2009/2010, l'attore ha sostenuto che la prima rata di euro 125 mila scadono il 15 luglio 2009 non era stato pagato del tutto. Infatti, l'attore ha dichiarato che aveva ricevuto, il 10 settembre 2009, un importo di EUR 117.749 solo. Così, un importo pari a 7.251 non pagate. 7. In continuazione, l'attore ha sostenuto che il Resistente lo pagava, il 14 ottobre 2010, l'importo di euro 9.711 per il mese di luglio 2009, nonché l'importo di euro 9.310 per il mese di agosto 2009. Tuttavia, l'attore ha dichiarato che doveva ricevere l'importo di 10.415 euro ogni mese, di conseguenza, di euro 704 (luglio) e EUR 1.105 (agosto) non pagate in questi due mesi. 8. L'attore ha affermato che il convenuto non aveva pagato lo stipendio mensile (EUR 10.415) dovuto per i mesi di settembre a dicembre 2009 e gennaio 2010, vale a dire un importo pari a 52.075 euro (10.415 x 5). 9. L'attore inoltre ha sostenuto che ha giocato l'ultima partita ufficiale il 3 ottobre 2009. Il 13 gennaio 2010, il Resistente presumibilmente lo ha informato che non avrebbe partecipare al primo campo di preparazione dello staff in un paese G dal 14 gennaio fino al 23 gennaio 2010. Dal 14 gennaio 2010, pare che sia stato né il permesso di allenarsi con la prima squadra, per entrare in spogliatoio, né di indossare l'equipaggiamento della prima squadra. Ha aggiunto che ha avuto due allenamenti con altri giocatori e un allenatore a 12 km dallo stadio. 10. L'attore ha inoltre sostenuto che, dopo diversi tentativi falliti di risolvere amichevolmente la questione, mettendo in mora il club, e per ricevere i suoi stipendi il 15, 22 e 26 gennaio 2010, l'attore ha deciso, il 29 gennaio 2010, di risolvere il contratto in iscritto e di lasciare il paese, dal momento che il Resistente avrebbe violato il contratto. 11. Il 24 febbraio 2010, l'attore contattato FIFA, ancora una volta, e ha fornito alcune lettere ricevute da parte del Resistente. In tale contesto, l'attore era disposto a sottolineare che tutte le tre lettere sono state inviate dal convenuto dopo la sua lettera di risoluzione e dei ripetuti solleciti che aveva inviato alla fine di gennaio 2010: il 3 febbraio 2010, a quanto pare l'attore ha ricevuto una lettera dal Resistente, per mezzo del quale è stato invitato a partecipare a una riunione il 9 febbraio 2010 in R paese al fine di chiarire la situazione, tra l'altro, il fatto che egli non ha partecipato a corsi di formazione e che ha lasciato il paese. L'8 febbraio 2010, il Resistente contattato il richiedente per informarlo che il suo permesso di lavoro era scaduto il 24 gennaio 2010 - Secondo la ricorrente, il visto non era mai stato organizzato dal giugno 2008 - e, di conseguenza, ha chiesto il suo ritorno al più presto . Il richiedente inoltre deferito alla FIFA una lettera datata 11 febbraio 2010, il Resistente, per mezzo del quale questi ultimi informati l'attore che era stato sanzionato per la sua cattiva condotta, vale a dire "fallimento del programma stabilito dal club e lasciare la città", con " sanzione pecuniaria del 25% rispetto al valore contrattuale della stagione 2009/2010 "e con" l'interdizione di partecipare ai giochi ufficiali, amichevoli e corsi di formazione della squadra per un periodo di 3 (tre) mesi ". 12. Inoltre, l'attore ha sottolineato che il club, N, era disposto a stipulare un contratto di lavoro con lui. Tuttavia, quando l'attore aderito N per un processo, quest'ultimo è stato informato a quanto pare da un agente, per conto della controparte, che il ricorrente era stato sospeso. Pertanto, N apparentemente rifiutato di firmare qualsiasi contratto di lavoro con l'attore. Come conseguenza di tale atto, l'attore modificato la sua domanda e ha chiesto il pagamento di un importo supplementare di EUR 52.075 (vale a dire 5 stipendi mensili), dal momento che il Resistente ostacolato la sua carriera. 13. Il 15 marzo 2010, l'attore ha informato FIFA che il Resistente aveva fatto un deposito bancario di 64.600 euro sul suo conto il 26 febbraio 2010. Di conseguenza, l'attore modificato la sua domanda e ha chiesto il pagamento di: - EUR 96.535 euro (100.000 + EUR 7.251 + EUR 704 + EUR 1.105 + EUR 52.075 - EUR 64.600), - EUR 402.075 euro (52.075 + 350.000 euro), - 52.075 euro come compenso aggiuntivo, - 5% di interesse. 14. Il richiedente inoltre deferito alla FIFA una corrispondenza del 1 ° marzo 2010 è indirizzata al F, per mezzo del quale ha contestato la competenza della F per passare una decisione in materia a portata di mano e si rifiutò di partecipare ad una audizione che si terrà a quanto pare il 3 marzo 2010, sulla base del fatto che aveva già presentato una denuncia contro la Resistente prima della FIFA Camera di Risoluzione delle Controversie (in prosieguo: DRC), che dovrebbe essere l'organo competente che decide di ascoltare la questione in gioco. Il 9 marzo 2010, l'attore si rivolse alla F affermando che lui non ha accettato una decisione apparentemente approvata dal corpo quest'ultimo decidere, dal momento che una richiesta era stata già presentata ed era pendente presso la FIFA tra le stesse parti. 15. Nella sua risposta alla domanda datato 14 aprile 2010, il Resistente ha dichiarato che la DRC FIFA non era competente a conoscere della presente controversia. A questo proposito, il Resistente era del parere che a livello nazionale esistono due organi che decidono, cioè la Nazionale Camera di Risoluzione delle Controversie della Federcalcio di R (in prosieguo: la NDRC della Federcalcio R) e il Controversie Resolution Committee (RDC ) di F, che sono, secondo il Resistente, due tribunali arbitrali indipendenti nel rispetto dei principi di cui all'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori, la FIFA Circolare n. 1010 del 20 dicembre 2005 e la National Camera di Risoluzione delle Controversie (NDRC) Regulations standard, quali il principio della pari rappresentanza di giocatori e club e di un processo equo. Inoltre, l'interpellato ha dichiarato che le parti avevano raggiunto un accordo su No. XVI. 17,2 del contratto, a presentare una controversia relativa al contratto di lavoro per "i giudici sportivi di competenza della R o F". Così, il interpellato ha dichiarato che la controversia doveva essere portato dinanzi agli organi di decidere della Federazione Calcio di R e F e non il DRC FIFA. Il Resistente era anche desideroso di fare riferimento alla decisione presa dalla RDC il 16 luglio 2009 nella X caso ricorrente di P / C Resistente, dal R, senza presentare una copia di tale decisione, secondo la quale, presumibilmente, la R Nazionale Camera di Risoluzione delle Controversie soddisfatti i requisiti previsti dall'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. 16. Inoltre, il Resistente di cui al n XVI 17,2 del contratto (cfr. punto n. 2 di cui sopra) e ha evidenziato il fatto che le parti del contratto validamente, con R e W diritto civile, ha accettato di sottoporre qualsiasi controversia agli organismi che decidono della Federcalcio di R e F. 17. Inoltre, il convenuto ha sostenuto che, nel caso in cui la RDC FIFA riteneva competente, l'attore non aveva presumibilmente adempiuto agli obblighi contrattuali prima della rescissione del contratto, che non aveva diritto di pretendere l'importo di euro 96.535 e che non doveva gli importi al ricorrente. Così, il interpellato ha dichiarato che l'attore aveva risolto il contratto senza giusta causa e in un "modo abusivo" e ha dichiarato che si dovrebbe infatti essere compensato per violazione del giocatore, senza specificare alcun importo. 18. Il 2 agosto 2010, il convenuto ha ribadito la sua posizione precedente e ha fornito FIFA con una decisione approvata dal DRC del F il 15 giugno 2010 sul ricorso presentato da V contro il giocatore. Pertanto, il convenuto ha ritenuto che il ricorso presentato alla FIFA da parte del giocatore era irricevibile. Il detto corpo di decidere è stato composto da un presidente, un vice-presidente, tre membri ed un segretario. Il detto corpo di decidere esposto che "I fatti esposti dal ricorrente [V] è confermata dai documenti depositati in archivio, il convenuto giocatore [L] non ha inteso difendersi in alcun modo che è interpretata dalla commissione come l'adesione al richiesta. Dato quanto sopra, il Comitato Controversie Resolution accetterà la richiesta e per queste ragioni DECIDE trova i rapporti contrattuali a tempo determinato e costringe il giocatore a versare l'importo di euro 502,458.5 con il titolo di danni, anche decidere di sospendere il giocatore per un periodo di 16 fasi. La decisione è definitiva. Con ricorso entro cinque giorni dalla data di comunicazione. "19. Il 28 settembre 2010, senza essere stato invitato a farlo, l'attore contattato FIFA e ha ribadito di aver presentato un reclamo contro la FIFA, prima Resistente il 3 febbraio 2010, cioè prima del ricorso presentato dal Resistente contro di lui prima di decidere la R corpi e che le organi decisionali R non poteva essere competente. 20. Il 7 ottobre 2010, l'attore fornito FIFA con una copia del contratto di lavoro del club, B, si offrì di concludere con il Richiedente. Infatti, l'attore, a questo proposito, ha informato la FIFA che il contratto di lavoro detto che non era stato firmato, dal momento che l'attore è stato sospeso per 16 partite e, pertanto, non poteva giocare per un club nuovo. 21. Il suddetto contratto di lavoro è valido per una stagione, ossia fino al 31 luglio 2011. Secondo l'allegato al contratto di lavoro, anche fornite dal ricorrente, quest'ultimo ha diritto a ricevere un compenso totale di euro 12.000, pagabili in 4 rate di 3.000 euro. Inoltre, l'attore ha aggiunto che egli aveva diritto a ricevere 10 mensilità di 500 euro, che non sono menzionati nella dependance. Infine, l'attore ha dichiarato che aveva ricevuto un importo di 250 euro soltanto, poiché egli non è autorizzato a giocare. 22. Su richiesta della FIFA, la Federazione di calcio della FIFA R informato che il diritto di essere sentito del ricorrente era stato concesso nel corso del procedimento pendente dinanzi all'organismo che decide la F di. A tale riguardo, la Federazione Calcio di R deferito alla FIFA una corrispondenza datata 28 settembre 2010 dalle F, che ha dichiarato che il ricorrente era stato concesso il diritto di essere ascoltato ed è stato informato della procedura tramite il signor Z-il rappresentante legale del ricorrente nel presente procedura - e che quest'ultima ha ricevuto tutti i documenti, tra l'altro, l'affermazione del Resistente, insieme con gli allegati. La F dichiarato che la decisione, notificata al richiedente tramite il signor Z, non era stata impugnata dal ricorrente, e, di conseguenza è diventato definitivo e vincolante. 23. Per quanto riguarda la creazione di una Camera Arbitrale Nazionale in seno alla Federazione Calcio di R, su richiesta della FIFA, la FIFA RFF fornito con l'edizione 2009 della Federcalcio R del Regolamento sullo status e trasferimenti dei calciatori (in prosieguo: la Federcalcio Regolamenti R). 24. Art. 26 della Federcalcio del Regolamento R riguarda la "Competenza in materia di composizione delle controversie", cioè tra l'altro la NDRC della Federcalcio di R e della RDC di F: - gli organi di primo grado Determinanti sono la NDRC della Federcalcio di R , RDC del F e Football Federation of Commissione per lo Status dei giocatori Y della Federcalcio dei regolamenti R) (art. 26,1 accese una.) - art. 26,1 acceso. b) della Federcalcio R del Regolamento prevede tre organi di ricorso differenti a seconda del corpo di prima istanza di decidere, - art. 26,1 lit c) della Federcalcio R del Regolamento prevede che le decisioni dei tre organi di ricorso possono essere impugnate dinanzi alla Corte di arbitrato per lo sport in conformità con la Federazione calcio degli Statuti R. 25. Ai sensi dell'art. 26,2 della Federcalcio del Regolamento R, la NDRC della Federcalcio di R è competente, in particolare di decidere sulle controversie in materia di "interpretare l', l'applicazione e le prestazioni delle clausole contrattuali dei contratti eseguiti tra club e giocatori, così come per quanto riguarda il mantenimento della stabilità contrattuale "(art. 26,2 acceso. a) la Federcalcio del Regolamento R). 26. Ai sensi dell'art. 26,8 della Federcalcio del Regolamento R, la RDC di F è "esclusivamente" competente a risolvere le controversie "che coinvolgono solo i Clubs che partecipano al Campionato Nazionale First League, ed i loro funzionari, giocatori e allenatori (...) secondo la convenzione annuale tra la Federazione di calcio di R e F ". 27. Art. 26,5 della Federcalcio R del Regolamento prevede che la NDRC della Federcalcio di R è composto da un presidente e un vicepresidente, scelto all'unanimità tra i rappresentanti dei giocatori e club, i rappresentanti dei tre giocatori "in merito alla proposta dell'Associazione Giocatori di calcio dilettanti e non dilettanti "e tre rappresentanti dei club sulla proposta della Federcalcio del R Comitato Esecutivo. 28. Art. 26,8 in fine della Federcalcio R del Regolamento stabilisce che la RDC di F - e il suo organo di ricorso - è composto da "cinque membri, due dei quali in qualità di presidente e vicepresidente, rispettivamente. La composizione nominale del NDRC della F e la F Review Commission [l'organo di ricorso] è stato approvato dal Comitato Esecutivo F, per un mandato triennale. "29. Art. 32,6 della Federcalcio R del Regolamento dispone che, qualora una delle parti non collabora, la NDRC devono superare la decisione sulla base dei documenti attualmente in suo possesso. 30. Art 33,9 della Federcalcio R del Regolamento stabilisce che le decisioni che infliggono sanzioni sportive deve essere notificata, insieme i motivi. 31. La Federazione calcio del Regolamento R sono stati "approvati" dalla Federcalcio R comitato esecutivo il 22 giugno 2009 (art. 41,1 della Federcalcio del Regolamento R). Ai sensi dell'art. 39,1 della Federcalcio del Regolamento R, ogni caso che è stato portato alla Federazione Calcio di R, F e la Commissione per lo Status del Calciatore R ', prima che queste norme entreranno in vigore, deve essere valutato secondo le norme precedenti. Come regola generale, tutti gli altri casi devono essere valutati dalla Federcalcio del Regolamento R - edizione 2009 - con l'eccezione delle controversie relative contributo di solidarietà, l'indennità di formazione e di controversie di lavoro relative ai contratti conclusi anteriormente al 1o settembre 2001 (art. 39.2 del Football Federation of regolamenti R). II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 21 par. 1 e 2, del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008, in prosieguo: Regole procedurali). La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 3 febbraio 2010, quindi dopo il 1 ° luglio 2008. Di conseguenza, la Camera ha concluso che l'edizione 2008 delle norme procedurali è applicabile in materia a portata di mano. 2. Per quanto riguarda la competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie, art. 3 par. Uno degli stati norme procedurali che la Camera di Risoluzione delle Controversie esamina la propria giurisdizione alla luce dell'art. 22 e 24 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2010). Ai sensi dell'art. 24 par. 1 e 2 in combinazione con art. 22 lit. b) del Regolamento di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie sarebbe, in linea di principio competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club. 3. Tuttavia, la sezione riconosciuto che la Resistente, con riferimento alla seconda parte dell'arte. 22 lit. b) del Regolamento di cui, ha contestato la competenza degli organismi che decidono FIFA a causa del fatto presunto che solo gli organi che decidono della Federazione Calcio di R e / o F erano competenti per affrontare il caso di specie. In particolare, la Camera ha preso atto che il Resistente ha sostenuto che questi due tribunali arbitrali indipendenti rispettato i principi di cui all'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori, la FIFA Circolare n. 1010 del 20 dicembre 2005 e la National Camera di Risoluzione delle Controversie (NDRC) Regulations standard, quali il principio della pari rappresentanza di giocatori e club e di un processo equo. Inoltre, l'interpellato ha dichiarato che le parti avevano raggiunto un accordo su No. XVI. 17,2 del contratto, a presentare una controversia relativa al contratto di lavoro per "i giudici sportivi di competenza della Football Federation of R o F". 4. In continuazione, la Camera ha riconosciuto che il Resistente ha esaminato la domanda alla base della presente controversia davanti alla Camera di risoluzione delle controversie in quanto irricevibile a causa del fatto che il caso era già stato affrontato nel merito da parte della RDC di F il 15 giugno 2010, e per mezzo del quale il detto di decidere del corpo ha deciso che: "I fatti esposti dal ricorrente [V] è confermata dai documenti depositati in archivio, il giocatore convenuto [L]] non ha inteso difendersi in alcun modo che viene interpretato dal comitato come adesione alla richiesta. Dato quanto sopra, il Comitato Controversie Resolution accetterà la richiesta e per queste ragioni DECIDE trova le i rapporti contrattuali a tempo determinato e costringe il giocatore a versare l'importo di euro 502,458.5 con il titolo di danni, anche decidere di sospendere il giocatore per un periodo di 16 tappe. "5. Detto questo, la Camera ha osservato che il ricorrente ha contestato la competenza degli organismi che decidono della Federazione Calcio di R e F e, di conseguenza, ha rifiutato di partecipare alla procedura in corso nel paese R. L'attore ha sottolineato che, in ogni caso, la questione in mano era stata pendente dinanzi agli organi di decidere della FIFA dal 3 febbraio 2010, vale a dire prima una richiesta era stata presentata dal Resistente prima del F. 6. A questo proposito, la Camera sottolineato che ai sensi dell'art. 22 b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, la RDC è competente a occuparsi di una questione come quella a portata di mano a meno che un tribunale arbitrale indipendente, garantire un procedimento equo e nel rispetto del principio della pari rappresentanza di giocatori e club, è stato istituito a livello nazionale nel quadro della Associazione e / o un contratto collettivo. Per quanto riguarda le norme da imporre un tribunale arbitrale indipendente che garantisce un processo equo, la sezione di cui non FIFA Circolare. 1010 del 20 dicembre 2005 (di seguito:. La Circolare n 1010) e dei principi contenuti nella Nazionale FIFA Camera di Risoluzione delle Controversie (NDRC) Regulations standard (di seguito: il Regolamento FIFA NDRC) che è entrato in vigore il 1 ° gennaio 2008. 7. A questo proposito, la RDC ha rivolto la sua attenzione al principio della pari rappresentanza di giocatori e club e ha sottolineato che questo principio è stato uno degli elementi molto fondamentali da soddisfare, in modo che una Camera nazionale risoluzione delle controversie di essere riconosciuto come tale. In effetti, questo requisito è previsto dal Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, nella Circolare n. 1010 così come nell'arte. 3 par. 1 dello statuto del NDRC, che illustra il principio di cui sopra come segue: "La NDRC è composto dai seguenti membri, che sono eletti per quattro anni, rinnovabile mandato: a) un presidente e un vice presidente scelto all'unanimità dal giocatore e rappresentanti dei club (...) b) compreso tra tre e dieci rappresentanti dei giocatori che sono eletti o nominati o su proposta delle associazioni dei giocatori affiliati a FIFPro, o, in mancanza di tali associazioni esistono, sulla base di un processo di selezione approvato dalla FIFA e FIFPro; c) tra i tre ei dieci rappresentanti dei club (...) "A questo proposito, la circolare FIFA n.. 1010 afferma quanto segue: "Le parti devono avere pari influenza sulla nomina degli arbitri. Ciò significa ad esempio che ogni partito ha il diritto di nominare un arbitro ed i due arbitri nominati nominare il presidente del tribunale arbitrale (...). Dove arbitri devono essere scelti da un elenco prestabilito, ogni gruppo di interesse che viene rappresentato deve essere in grado di esercitare un'influenza identico per tutta la compilazione della lista arbitro. "8. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha esaminato la documentazione presentata dal Resistente e la Federazione di calcio di R e ha riconosciuto che la Federazione calcio del Regolamento R - edizione 2009 - fornito dalla federazione questi ultimi sembrano essere applicabile in materia di mano ai sensi dell'art. 39,1, 39,2 e 41,4 della Federcalcio del Regolamento R. 9. In primo luogo, tenendo presente che la RDC di F emessa la decisione attualmente in gioco, i membri della Camera illuminato il fatto che, almeno, due corpi che decidono di prima istanza sembrava esistere in R paese a livello nazionale, vale a dire la NDRC della Federcalcio di R e della RDC di F, e ritenuto opportuno analizzare entrambi gli organismi che decidono in relazione ai requisiti minimi di cui all'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. 10. In continuazione, la Camera ha analizzato la rispettiva competenza dei due corpi suddetti decidono e ha osservato che, mentre la NDRC della Federcalcio di R è competente, in particolare di decidere sulle controversie in materia di "interpretare l', l'applicazione e le prestazioni delle clausole contrattuali in contratti stipulati tra club e giocatori, così come per quanto riguarda il mantenimento della stabilità contrattuali "(art. art. 26,2 della Federcalcio del Regolamento R), la RDC di F è" esclusivamente "competente a risolvere le controversie" che coinvolge solo i club che partecipano nella First League Campionato Nazionale, e le loro funzionari, giocatori e allenatori (...) secondo l'accordo annuale tra la Federazione di calcio di R e F (26,8 della Federcalcio del Regolamento R). 11. In considerazione di quanto sopra, la RDC era ansioso di sottolineare che, tenuto conto dei regolamenti della Federazione Calcio di R, nella giurisdizione di questi due organi che decidono R non sembra dipendere dalla natura della controversia, ma piuttosto sulla la partecipazione del club coinvolto in una disputa possibile nella "First League Campionato Nazionale" oppure no. Su un lato nota, la RDC era ansioso di sottolineare che la struttura di giurisdizione della RDC di F - contrariamente al telaio della giurisdizione del NDRC della Federcalcio di R - non è stata chiaramente definita dalla Federazione di calcio dei regolamenti R , art. 26.8. 12. Per quanto riguarda la composizione degli organi che decidono attuate a livello nazionale in R, la Camera ha osservato che, ai sensi dell'art. 26,5 della Federcalcio del Regolamento R, la NDRC della Federcalcio di R è composto da un presidente e un vicepresidente, scelto all'unanimità tra i rappresentanti dei giocatori e club, i rappresentanti dei tre giocatori "in merito alla proposta dell'Associazione dei Giocatori di calcio dilettanti e non dilettanti "e tre rappresentanti dei club sulla proposta della Federcalcio del R Comitato Esecutivo. 13. In seguito, il DRC ha osservato che l'art. 26,8 in fine della Federcalcio R del Regolamento stabilisce che la RDC di F - e il suo organo di ricorso - è composto da "cinque membri, due dei quali in qualità di presidente e vicepresidente, rispettivamente. La composizione nominale del NDRC di F e F Review Commission [l'organo di ricorso] è stato approvato dal Comitato Esecutivo F, per un mandato triennale. "14. Il DRC ha ricordato che la RDC di F superato l'decisione attualmente in gioco e, di conseguenza, ha attirato la sua attenzione alla composizione di detta camera, sottolineando, in una nota a margine, che la composizione della NDRC della Federcalcio di R in linea di principio sembrava, prima facie, in conformità con i requisiti previsti dall'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. 15. Pertanto, alla luce della documentazione fornita dalla Federcalcio R, i membri della Camera hanno espresso l'opinione unanime che la RDC di F non rispettava uno dei conditionae sine qua non previsti dall'art. 22 lit. b) del Regolamento - e illustrato in arte. 3 par. 1 dello statuto del NDRC FIFA -, è che il giudice nazionale arbitrale indipendente ha bisogno di rispettare il principio della pari rappresentanza di giocatori e club. Infatti, la RDC ha evidenziato che, poiché la RDC di F era composto da cinque membri come segue: un presidente, un vice presidente e tre membri, di cui candidature devono essere approvate dal Comitato Esecutivo della F in esclusiva, il detto tribunale arbitrale non è stata composta da un numero uguale di giocatori 'e dei club rappresentanti o, alla luce della documentazione fornita, non sembra essere. Inoltre, i membri della RDC ha detto di F sono stati eletti per un mandato di un solo anno. Inoltre, è altresì sottolineato che nessun giocatore dei sindacati sembra essere coinvolto o avere alcuna influenza sulla nomina dei membri che potrebbe agire come rappresentanti dei giocatori. A tale riguardo, la RDC ha sottolineato che l'associazione di calciatori apparentemente esiste in R, in quanto, ai sensi dell'art. 26,5 della Federcalcio del Regolamento R, l '"Associazione dei giocatori di calcio dilettanti e non dilettanti" propone la nomina dei membri, che si siederanno rappresentanti dei giocatori all'interno del NDRC della Federcalcio di R. 16. Inoltre, la RDC ha rivolto la sua attenzione alle affermazioni della resistente, secondo cui la RDC aveva deciso in precedenza che la controversia R Nazionale Camera di Risoluzione delle soddisfatto i requisiti minimi previsti dall'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. A questo proposito, la sezione ricordato che il Resistente non ha fornito la decisione pertinente sebbene disponibile sul sito FIFA.com. In virtù del principio jura novit curia, la Camera ha tuttavia deciso di analizzare il contenuto di detta decisione e sono giunti alla conclusione unanime che la Nazionale Camera di Risoluzione delle Controversie in gioco nella decisione precedente non era stata la RDC di F, come nel materia presente. Infatti, i due corpi che decidono R non ha avuto affatto la stessa composizione e quello di cui trattasi nella precedente decisione della RDC, attualmente invocato dal convenuto, era stato in base all'art. 3 del "Regolamento che disciplinano la Organizzativa e funzionamento della Camera Nazionale Controversie Resolution" della Federcalcio R - che non sono stati presentati nel presente procedimento -, che stabiliva che il tribunale sarebbe stato composto da tre rappresentanti dei giocatori proposti dal associazione di giocatori dilettanti e non dilettanti (AFAN), un'associazione affiliata alla FIFPro, nonché di tre rappresentanti dei club proposto dalla Federazione Calcio del R Comitato Esecutivo. Al contrario, la composizione della RDC di F, come stabilito in precedenza (cfr. punto n. II.13), è menzionato all'art. 26,8 della Federcalcio del Regolamento R e non conformi ai requisiti minimi di cui all'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. Inoltre, la Camera ha ritenuto utile ricordare che il paragrafo seguente si può leggere nella decisione RDC sostenuto dal convenuto: "la Camera ha ritenuto che il Resistente è stato in grado di dimostrare che, per il periodo compreso tra ottobre 2008 e gennaio 2009, la NDRC ha incontrato delle norme procedurali minime per i tribunali arbitrali indipendenti, come previsto dall'art. 22 b) del Regolamento, FIFA Circolare n. 1010 e anche nella Nazionale di FIFA Camera di Risoluzione delle Controversie (NDRC) Regulations standard che è entrato in vigore il 1 ° gennaio 2008. "17. In considerazione di quanto precede, la RDC ha respinto la linea del Resistente di discussione relative al precedente decisione della RDC, e giunse alla conclusione che la RDC di F, che passò la decisione pertinente relativa alla vicenda in esame non ha soddisfatto i prerequisiti cumulative previste di cui all'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. 18. Nonostante quanto sopra, esaminando il contenuto della decisione della RDC di F, la RDC ha ricordato che la decisione in questione ha condannato il giocatore a pagare una somma di denaro come risarcimento danni - EUR 502,485.50 - e ha imposto una sanzione per il giocatore di 16 partite che , sulla base dell'esperienza generale, in principio corrisponde ad una sospensione di circa 4 mesi. 19. Tenendo presente che la sospensione del giocatore è di natura disciplinare e di solito è la conseguenza di una grave violazione del contratto, la RDC ha sottolineato l'obbligo di un corpo di decidere di analizzare e delineare i motivi di tale decisione. Tale obbligo è espressamente previsto dalla Federcalcio del Regolamento R, nella loro arte. 33,9. Tuttavia, dopo aver analizzato con attenzione la decisione della RDC di F, la Camera ha ritenuto che i motivi di fatto e di diritto che giustifica il pagamento di una compensazione, e, soprattutto, la sospensione di 16 partite erano assolutamente assenti nella decisione. Infatti, i membri della Camera ha osservato che la R di decidere del corpo si è limitata a fare riferimento alle accuse di V, senza nemmeno ricordare e / o la sintesi di loro. Inoltre, non vi era alcun riferimento ad alcun fondamento giuridico, chiarendo tra l'altro, la durata di un'eventuale sospensione così come i presupposti in base alle quali un provvedimento disciplinare può essere imposti ad un giocatore. 20. In considerazione di tutto quanto precede, il DRC DRC che il riassunto di F, che passò la decisione in mano, non è stato costituito in conformità con il principio fondamentale ed esplicito di una pari rappresentanza di giocatori e club, e di conseguenza, non hanno rispettato delle norme procedurali minime previste dall'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, la FIFA non circolare. 1010 e del Regolamento NDRC e, infine, che il ricorrente contestato sua competenza. Così, la RDC ha deciso all'unanimità che non poteva riconoscere la detta decisione così come i suoi effetti, dal momento che è stata approvata da un organismo di decidere in mancanza di giurisdizione. Così, sulla base del fatto che la questione non è influenzata dal principio giuridico generale di cosa giudicata, la RDC ha respinto l'obiezione del convenuto e si è dichiarata competente a decidere sulla questione a portata di mano tra un giocatore e un club ai sensi dell'art. 22 lit. b) ab initio del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori. Per ragioni di completezza, il DRC sottolineato che, in vista della conclusione di cui sopra, No. XVI. 17,2 del contratto non può essere considerato e interpretato come una clausola di idoneità valido. 21. Successivamente, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizioni 2010 e 2009) e, dall'altro, al fatto che la presente domanda è stata presentata il 3 febbraio 2010 e che il contratto di lavoro relativo è stato firmato il 18 giugno 2008. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che la versione 2009 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (di seguito: il Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 22. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. In tal modo, i membri della Camera erano ansiosi di sottolineare che la questione era stata sottoposta con urgenza per l'esame e la decisione a causa del fatto che il giocatore era stato sospeso dal gioco al momento della decisione. 23. In tal modo, la Camera ha ricordato che, il 18 giugno 2008, l'attore e il convenuto aveva firmato un contratto di lavoro valido dal 1 ° luglio 2008 fino al 1o luglio 2011. La Camera ha riconosciuto che le parti della controversia hanno firmato un "addendum finanziaria" del 15 giugno 2008, secondo il quale il ricorrente avrebbe diritto a ricevere un compenso di 200.000 euro per la stagione 2008/2009, 250.000 euro per la stagione 2009/2010 e euro 350.000 per la stagione 2010/2011. Secondo il "addendum finanziario", la Camera ha riconosciuto che l'attore è stato anche il diritto di diversi premi, tra cui un bonus pari al 50% del valore contrattuale per il periodo dell'anno nel caso in cui il Resistente qualificato per la Lega H (cfr. art . 1 parte. IV). 24. In continuazione, la Camera versato nella dovuta considerazione il fatto che l'attore ha affermato di aver ricevuto gli stipendi dovuti per la stagione 2008/2009 ad eccezione di un bonus di 100.000 euro a causa presumibilmente in data 11 giugno 2009, dato che il convenuto si è qualificata per la Lega H al fine della stagione 2008/2009. A questo proposito, la RDC ha osservato che il convenuto non aveva contestato che questo bonus era dovuto alla data menzionata. Inoltre, per quanto riguarda la seconda stagione del contratto, l'attore ha sostenuto non aver ricevuto gli stipendi dovuti per i mesi di settembre 2009 fino a gennaio 2010 a tutti. Inoltre, l'attore ha sottolineato di aver ricevuto un importo di euro 117.749 invece di 125.000 euro per quanto riguarda la prima rata dovuta per la stagione 2009/2010 e che un importo di EUR 704 e EUR 1.105 erano ancora dovute per quanto riguarda gli stipendi per i mesi di luglio e agosto 2009. Il DRC anche notato che, dopo diversi tentativi falliti di risolvere la questione amichevolmente, l'attore ha rescisso il contratto il 29 gennaio 2010 visto che aveva una giusta causa a questo proposito e ha lasciato il paese. 25. Allo stesso modo, la Camera ha continuato l'esame della risposta del convenuto nel merito del reclamo. A questo proposito, la Camera ha osservato che il Resistente ha dichiarato che l'attore non aveva presumibilmente adempiuto agli obblighi contrattuali prima della rescissione del contratto, che non aveva diritto di pretendere l'ammontare presunto eccezionale di 96.535 euro e che non doveva somme all'attore. Così, il interpellato ha dichiarato che l'attore aveva risolto il contratto senza giusta causa e in un "modo abusivo". 26. A tale proposito, i membri della Camera ha ritenuto opportuno ricordare il principio generale dell'onere della prova previsto dall'art. 12 par. 3 delle norme procedurali, in base al quale una parte la rivendicazione del diritto sulla base di un fatto presunto recano l'onere della prova, e ha sottolineato che il Resistente non ha presentato prove documentali a sostegno di tali affermazioni, vale a dire a sostegno della il fatto che l'attore non avrebbe adempiuto agli obblighi contrattuali e di conseguenza avrebbe violato il contratto. La Camera era ansioso di sottolineare che, al contrario, il Resistente non ha presentato alcun documento né alcuna spiegazione, attestante che essa aveva pagato gli stipendi in sospeso e bonus richiesto dalla parte attrice (che, a giudizio della Camera, sono stati abbastanza facile da dimostrare ) o che non doveva ammontano per qualsiasi altro motivo giustificabile. Al contrario, la RDC illuminato il fatto che le numerose lettere era stata indirizzata dal ricorrente per il Resistente al fine di risolvere la questione. Pertanto, i membri della Camera non aveva altra alternativa che concludere che il Resistente non era riuscito a creare qualsiasi plausibile dubbio nella mente degli utenti per quanto riguarda le affermazioni del ricorrente. Così, in assenza della prova del contrario, la RDC ha ritenuto che alcuni importi sono stati eccezionali nel momento in cui attore rescisso il contratto e che il convenuto aveva l'obbligo di rispettare rigorosamente i termini del contratto e la "addendum finanziaria" fino alla fine di gennaio 2010. 27. Di conseguenza, e prima di esaminare la questione della risoluzione del contratto da parte del richiedente, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha dichiarato che, conformemente al principio giuridico fondamentale del pacta sunt servanda, il convenuto deve adempiere ai propri obblighi ai sensi del Contratto e la "addendum finanziaria" stipulato con l'attore e, di conseguenza, pagare la retribuzione arretrata che è dovuto a quest'ultimo. 28. A questo proposito, la Camera ha ribadito che il Resistente non aveva successo contestato le accuse di parte attrice, secondo la quale non aveva ricevuto l'importo di euro 161.135 così composto: un bonus di 100.000 euro prevista per il 11 giugno 2008, di euro 7.251 come restante importo non pagato della prima rata di euro 125 mila scadono il 15 luglio 2009, EUR 704 e EUR 1.105 come restanti importi non pagati per quanto riguarda gli stipendi mensili dovuti per i mesi di luglio e agosto 2009, EUR 52.075 corrispondenti a 5 stipendi mensili di EUR 10.415 ciascuno presumibilmente pagato dal Resistente e grazie per i mesi di settembre fino al gennaio 2010. 29. Tuttavia, la Camera ha osservato che l'attore ha dichiarato che, il 26 febbraio 2010, il Resistente ha un deposito bancario in suo favore di EUR 64.600. 30. Sulla base di quanto precede, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie stabilito che il ricorrente avrebbe percepito l'importo di euro 96.535, come stipendi e bonus in sospeso a causa fino a gennaio 2010, vale a dire le consistenze rivendicato dal Richiedente pari a EUR 161.135 decurtato di un importo di EUR 64.600, che l'attore ha ammesso di aver ricevuto. 31. In continuazione, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha preso atto che il ricorrente ha chiesto il pagamento di tutte le retribuzioni dovute a lui fino al termine contrattuale del contratto, ossia un importo di 402.075 euro dovuti a partire dal febbraio 2010 fino al 1 luglio 2011. 32. A questo proposito, la Camera ha ricordato che l'attore ha affermato tra l'altro, non avendo ricevuto un bonus di 100.000 euro, cinque stipendi consecutivi ed ha preso anche atto del fatto che l'attore ha sostenuto che, dal mese di gennaio 2010, non gli fu permesso di allenarsi con la prima squadra, per entrare in spogliatoio, né di indossare l'equipaggiamento della prima squadra, che ha avuto in effetti non è stato contestato dal Resistente. La Camera è inoltre affrettato a ribadire che, prima di terminare unilateralmente il contratto, l'attore mettere il Resistente in mora per tre volte, invano. 33. D'altra parte, la Camera ha ribadito che il Resistente, senza presentare alcuna prova e / o giustificazioni di sorta, si è limitata ad affermare che l'attore il recesso senza giusta causa e che non doveva qualsiasi somma a quest'ultimo. Inoltre, la Camera ha voluto illuminare sul fatto che il convenuto non aveva fornito, o anche tentato di, alcuna prova che le consistenze in essere sostenuto dalla parte attrice, in particolare gli stipendi dovuti a partire dal settembre 2009 fino al gennaio 2010, in altre parole cinque consecutivi stipendi mensili, era stata pagata a lui o non erano dovuti per altri motivi. 34. Sulla base di quanto precede, la Camera ha concluso che, in linea con la sua consolidata giurisprudenza, avendo omesso di pagare i giocatori, tra l'altro cinque stipendi mensili consecutive, il convenuto ha violato il contratto e il "addendum finanziaria" senza giusta causa e il ricorrente era una giusta causa per rescindere unilateralmente il rapporto contrattuale il 29 gennaio 2010. 35. A questo proposito, i membri della sezione di cui al punto 7. della sezione "Definizioni" del Regolamento, che prevede, tra l'altro, che il periodo protetto durerà "per tre stagioni intere o di tre anni, quello che viene prima, dopo l'entrata in vigore di un contratto, in cui è concluso tale contratto preliminare al 28 ° compleanno del professionista, o due stagioni intere o di due anni, la prima che arriva, a seguito dell'entrata in vigore di un contratto, in cui è concluso tale contratto dopo il 28 ° compleanno del professionista ". A questo proposito, la Camera ha preso atto che il richiedente ha rescisso il contratto con la giusta causa, per la violazione del contratto commessa dal convenuto, il 29 gennaio 2010. Pertanto, la Camera ha concluso che la violazione era avvenuta circa un anno e sette mesi dopo l'entrata in vigore del contratto, quindi, in ogni caso, entro il periodo protetto. 36. Aver dichiarato quanto sopra, la Camera ha rivolto la sua attenzione alla questione delle conseguenze di tale violazione del contratto durante il periodo protetto commesso dalla Resistente. 37. In tal modo, la Camera di Risoluzione delle Controversie in primo luogo ha stabilito che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, il convenuto è tenuto a risarcire all'attore. 38. Per la valutazione dell'importo del risarcimento applicabile, la sezione di cui alla citata disposizione del Regolamento (art. 17. Comma 1 del Regolamento), in particolare alla non esaustivo dei criteri oggettivi che devono essere presi in account. 39. In continuazione, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha sottolineato che l'art. 17 par. 1 del Regolamento concede anche un certo grado di discrezionalità al corpo decidere quando il calcolo dell'indennità in questione. La Camera ha ricordato che fa regolarmente uso di questo margine di azione. 40. Prima di procedere al calcolo dell'importo del risarcimento, la Camera pone l'accento sulla preminenza del principio del mantenimento della stabilità contrattuale, che rappresenta la spina dorsale di un accordo tra FIFA / E e la Commissione H firmato nel marzo 2001. Questo accordo e le sue colonne rappresentano il nucleo delle edizioni 2001 e 2005, nonché della rispettiva 2008, 2009 e 2010 versioni dei regolamenti, che tutte le parti interessate - tra cui giocatore e rappresentanti dei club - concordato nel 2001. 41. Soprattutto, la Camera era ansioso di sottolineare che le misure previste dal Regolamento in materia in particolare il risarcimento per violazione del contratto senza giusta causa fungere da deterrente per scoraggiare la risoluzione anticipata dei contratti di lavoro da una delle parti contrattuali e che la mancanza di un risposta ferma da parte delle autorità competenti che decidono rappresenterebbe un esempio inappropriato nei confronti di tutti gli stakeholder di calcio. 42. A questo proposito, accordare un risarcimento in favore del danneggiato (sia il giocatore o il club, come il caso) ha dimostrato di essere un mezzo efficace e ha sempre trovato una diffusa accettazione in quanto essa garantisce che il principio fondamentale del rispetto dei contratti venga debitamente rispettato. 43. Soprattutto, è stato sottolineato che i criteri contenuti nell'art. 17 del Regolamento sono applicate con il principio di reciprocità per i club e giocatori, a significare che entrambe le squadre e professionisti che si vedono di aver commesso una violazione del contratto senza giusta causa, in ogni caso essere soggetti a pagare un risarcimento e, in determinate circostanze, anch'esse soggette all'imposizione di sanzioni sportive. 44. Dopo aver dichiarato quanto sopra, la Camera ha focalizzato l'attenzione sul calcolo dell'importo di risarcimento per rottura del contratto nel caso in questione. In tal modo, i membri della Camera ricapitolato in primo luogo che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, l'importo del risarcimento è calcolato in particolare, e salvo quanto diversamente stabilito nel contratto alla base della controversia, con la dovuta considerazione per la legge del paese in questione, la specificità dello sport e di ulteriori criteri oggettivi, tra cui in particolare, la remunerazione ed altri benefici dovuti al giocatore ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, il tempo rimanente nel contratto esistente fino ad un massimo di cinque anni, nonché gli onorari e le spese pagate o sostenuti dal club P rovenienza (ammortizzati lungo la durata del contratto) e se la violazione contrattuale, rientra in un periodo protetto. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha ricordato che l'elenco di criteri oggettivi, non è esaustiva e che l'ampia portata dei criteri indicati tende a garantire che una quantità giusto ed equo indennizzo sarà affidato alla parte lesa. 45. In applicazione della disposizione in questione, la Camera ha dichiarato che prima di tutto doveva chiarire se il contratto di lavoro rilevante tra il Resistente e il Ricorrente contiene una disposizione con la quale le parti avevano concordato in anticipo una somma di risarcimento per violazione di contratto . Dopo un esame attento del contratto, i membri della Camera si assicura che questo non era il caso in questione in gioco. 46. Di conseguenza, i membri della Camera ha stabilito che il pregiudizio subito dal ricorrente in materia presente doveva essere valutato in applicazione degli altri parametri di cui all'art. 17 par. 1 del Regolamento. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie sottolineato in precedenza che ogni richiesta di risarcimento per violazione contrattuale deve essere valutata dalla Camera caso per caso tenendo conto di tutte le circostanze specifiche della materia in questione. 47. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha preso debitamente atto del fatto che il ricorrente ha sostenuto il pagamento degli stipendi dovuti da febbraio 2010 fino al 1o luglio 2011, in altre parole, il valore residuo del contratto a titolo di risarcimento per la violazione del contratto. A questo proposito, i membri della Camera ha riconosciuto che il ricorrente era stato il rendering, o almeno a rendere l'offerta, i suoi servizi al Resistente per circa una stagione completa e sei mesi - da luglio 2008 fino al gennaio 2010 -, e che il relativo contratto di lavoro ancora circa diciassette mesi per eseguire al momento della sua cessazione. Inoltre, i membri della Camera ha osservato che, al momento della decisione, il club, B, offerto al richiedente a firmare un contratto di lavoro valido per una stagione fino al 31 luglio 2011. Questo contratto di lavoro prevedeva che l'attore avrebbe ricevuto un compenso complessivo di 12.000 Euro pagabili in quattro rate. L'attore ha inoltre dichiarato che avrebbe diritto a ricevere 10 mensilità di 500 euro. A tale proposito, la RDC pagato nella dovuta considerazione il fatto che l'attore ha dichiarato che il contratto di lavoro ha detto non era stato firmato e che aveva ricevuto un importo di EUR 250 solo da B, da quando era stato sospeso a giocare 16 partite. A questo proposito, la RDC, mentre analizzando i fatti del caso di specie, ha osservato che, in base al contratto di lavoro offerto dal B, l'attore aveva diritto a ricevere una retribuzione di circa 20 volte inferiori al contratto violato dal convenuto, per quanto riguarda la stagione 2010/2011 è interessato. 48. Successivamente, la sezione di cui alla decisione presa dalla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS) nella vicenda CAS 2008/X/XXX J / M & Mr Q & FIFA e CAS 2008/X/XXXX Mr M & Q / J & FIFA e ha ricordato che "[...] un giocatore deve compiere sforzi ragionevoli per cercare altre possibilità di occupazione e, in caso si trova un nuovo club, il danno deve essere ridotto per l'importo che il giocatore era in grado di guadagnarsi altrove." 49 . In considerazione di quanto sopra, in particolare in vista della durata originaria del contratto, i diritti contrattuali del richiedente, la sua pretesa finanziaria, l'obbligo generale del ricorrente per mitigare i suoi danni, così come il comportamento del convenuto, che, salvo dal fatto che aveva versato un importo di euro 64.600 nel febbraio 2010, sostanzialmente si è limitata a contestare la competenza della RDC e non lo ritengono opportuno presentare alla Camera ogni tipo di prove che attestino le sue affermazioni nel merito, ha deciso che non l'intero valore residuo del contratto, ma la quantità di 385.000 euro è stato quello di essere considerato ragionevole e giustificata a titolo di risarcimento per violazione del contratto. 50. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie conclusa con la decisione che il Resistente deve pagare l'importo complessivo di euro 481.535 al Richiedente, composto da 96.535 euro, maggiorato del 5% di interessi a partire dal 29 gennaio 2010, concernenti gli stipendi e bonus in sospeso, e di euro 385.000 a titolo di risarcimento per violazione del contratto. 51. In continuazione, la Camera concentrata sulle ulteriori conseguenze della violazione del contratto in questione e, a tale proposito, ha affrontato la questione delle sanzioni sportive da imporre al convenuto ai sensi dell'art. 17 par. 4 del Regolamento. La disposizione citata prevede, tra l'altro che, oltre all'obbligo di corrispondere un'indennità, sanzioni sportive deve essere imposto nessun club trovato in violazione del contratto durante il periodo protetto. 52. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie ricordato che, come stabilito al punto II.35. sopra, la violazione del contratto da parte del Resistente era avvenuto durante il periodo protetto. Di conseguenza, la Camera ha deciso che, in virtù dell'art. 17 par. 4 del Regolamento, il Resistente doveva essere sanzionato con il divieto di tesserare nuovi calciatori, sia a livello nazionale o internazionale, per i prossimi due periodi di tesseramento intero e consecutivi a decorrere dalla notifica della presente decisione. 53. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso le sue deliberazioni in materia di specie stabilendo che ulteriori pretese presentate dal Richiedente vengono respinte. ***** III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, L, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, V, deve pagare all'attore, L, retribuzioni arretrate per un importo di 96.535 euro, maggiorato del 5% di interesse annuo dal 29 gennaio 2010, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Il Resistente, V, deve pagare all'attore, L, l'importo di euro 385.000 a titolo di risarcimento per violazione del contratto entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. Nel caso in cui tale importo della compensazione non viene pagata entro il termine previsto, gli interessi al tasso del 5% pa cadrà a causa delle scadenza del suddetto termine fino alla data dell'effettivo pagamento. 4. Nel caso in cui le somme dovute all'attore, L, di cui sopra non vengono pagati dal Resistente, V, entro i termini indicati, la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, al Comitato Disciplinare della FIFA per l'esame e la decisione . 5. Qualsiasi ulteriore richiesta presentata dal Richiedente viene respinto. 6. Il Resistente, V, regolamento saranno esclusi da tesserare nuovi calciatori, sia a livello nazionale o internazionale, per i prossimi due periodi di tesseramento intero e consecutivi a decorrere dalla notifica della presente decisione. 7. Il Richiedente, L, è diretta ad informare la controparte, V, immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. * Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Markus Kattner Vice Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2010-2011) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 13 October 2010, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Theo van Seggelen (Netherlands), member Johan van Gaalen (South Africa), member Essa M. Saleh Al-Housani (United Arab Emirates), member Theodoros Giannikos (Greece), member on the claim presented by the player L, as Claimant against the club V, as Respondent regarding a contractual dispute between the parties I. Facts of the case 1. On 18 June 2008, the player, L (hereinafter: the Claimant), and the club, V (hereinafter: the Respondent), concluded an employment contract (hereinafter: the Contract) valid from 1 July 2008 until 1 July 2011. 2. No. XV of the Contract stipulates inter alia that the Contract is governed by R law. No. XVI. 17.2 of the Contract stipulates inter alia that “The parties will do their best to solve in an amiable manner any dispute controversies or misunderstandings that derive from or are related to the present contract. If this is not possible, the litigation will be sent for being solved only to the sporting courts of jurisdiction of R or F”. 3. The parties signed a “financial addendum” dated 15 June 2008, which specified the following remuneration: Period 1.07.2008 – 01.07.2009 - EUR 200,000 net to be paid in 13 instalments as follows: the first instalment of EUR 100,000 to be paid on 15 July 2008 and the remaining amount of EUR 100,000 to be paid in 12 monthly instalments of EUR 8,335 each due on the 15th of each month. Period 01.07.2009 – 01.07.2010 - EUR 250,000 net to be paid in 13 instalments as follows: the first instalment EUR 125,000 to be paid on 15 July [2009] and the remaining amount of EUR 125,000 to be paid in 12 monthly instalments of EUR 10,415 each due on the 15th of each month. Period 01.07.2010 – 01.07.2011 - EUR 350,000 net to be paid in 13 instalments as follows: the first instalment of EUR 175,000 to be paid on 15 July 2010 and the remaining amount of EUR 175,000 to be paid in 12 monthly instalments of EUR 14,585 each due on the 15th of each month. In addition to the amounts above, art. 1 part. V and VI of the addendum provided for the following bonuses: - “the contract value”, in case the Respondent is ranked in the 1st- 2nd place (Champion’s League), - 50% of the value of the contract, respectively EUR 100,000, EUR 125,000 and EUR 175,000 if the Respondent is participating in the UEFA Cup or winning the R Cup, - EUR 3,000 for each victory at home or away, - EUR 6,000 for victories against the teams “D, A, C, T”, - EUR 12,000 for victories against “U”. Art. 1 part. VII of the addendum adds that the bonuses and the premiums are paid “for taking part in the field at a least 70% of the matches”. Art. 1 part. VIII of the addendum stipulates that “placing lower than the 12th place causes a decrease of the contract of 30% for each competition year”. 4. On 3 February 2010, the Claimant lodged a complaint against the Respondent before FIFA claiming that the Respondent had terminated the Contract without just cause, and, consequently, claimed the following: - EUR 100,000 as bonus payment for the qualification for the UEFA Cup at the end of the season 2008/2009, - EUR 7,251 as remaining unpaid amount regarding the first instalment of EUR 125,000 due on 15 July 2009, - EUR 704 and EUR 1,105 as remaining unpaid amounts regarding the monthly salaries due for the months of July and August 2009, - EUR 52,075 corresponding to 5 monthly salaries of EUR 10,415 each allegedly unpaid by the Respondent and due for the months of September 2009 until January 2010, - EUR 402,075 as residual value of the Contract, i.e. according to the Claimant, composed as follows: EUR 52,075 for the months of February until June 2010 (EUR 10,415 x 5) and EUR 350,000 for the season 2010/2011, - 5% of interest p.a. as from 29 January 2010, - the imposition of sporting sanctions. 5. In this respect, the Claimant held that the Respondent had paid him all the due salaries for the season 2008/2009, except for a qualifying bonus for the UEFA Cup amounting to EUR 100,000 that was allegedly due on 11 June 2009. 6. Regarding the season 2009/2010, the Claimant alleged that the first instalment of EUR 125,000 due on 15 July 2009 had not been paid entirely. Indeed, the Claimant held that he had received, on 10 September 2009, an amount of EUR 117,749 only. Thus, an amount of EUR 7,251 remained unpaid. 7. In continuation, the Claimant maintained that the Respondent paid him, on 14 October 2010, the amount of EUR 9,711 for the month of July 2009 as well as the amount of EUR 9,310 for the month of August 2009. However, the Claimant stated that he was supposed to receive the amount of EUR 10,415 each month, consequently, EUR 704 (July) and EUR 1,105 (August) remained unpaid for these two months. 8. The Claimant alleged that the Respondent had not paid the monthly salary (EUR 10,415) due for the months of September to December 2009 as well as January 2010, i.e. an amount of EUR 52,075 (EUR 10,415 x 5). 9. The Claimant further maintained that he played the last official match on 3 October 2009. On 13 January 2010, the Respondent supposedly informed him that he would not join the first team preparation camp in country G from 14 January until 23 January 2010. Since 14 January 2010, he was allegedly neither allowed to train with the first team, to enter in the locker-room nor to wear the equipment of the first squad. He added that he had trainings with two other players and one coach 12 km away from the stadium. 10. The Claimant further alleged that, after several unsuccessful attempts to solve the matter amicably, putting the club in default, and to receive his salaries on 15, 22 and 26 January 2010, the Claimant decided, on 29 January 2010, to terminate the Contract in writing and to leave the country, since the Respondent allegedly breached the contract. 11. On 24 February 2010, the Claimant contacted FIFA, once again, and provided several letters received from the Respondent. In that context, the Claimant was willing to underline that all the three letters were sent by the Respondent after his letter of termination and the several reminders he had sent at the end of January 2010: on 3 February 2010, the Claimant apparently received a letter from the Respondent, by means of which he was invited to attend a meeting on 9 February 2010 in country R in order to clarify the situation, inter alia, the fact that he did not attend trainings and that he left the country. On 8 February 2010, the Respondent contacted the Claimant to inform him that his work permit had expired on 24 January 2010 – according to the Claimant, the visa had never been arranged since June 2008 - and, consequently, requested his return as soon as possible. The Claimant also remitted to FIFA a letter dated 11 February 2010 from the Respondent, by means of which the latter informed the Claimant that he had been sanctioned for his misconduct, i.e. “failure program established by the club and leaving the town”, with “financial penalty of 25% from the contract value of the season 2009/2010” and with “the interdiction to participate at the official games, friendly games and trainings of the team for a period of 3 (three) months”. 12. Furthermore, the Claimant highlighted that the club, N, was willing to conclude an employment contract with him. However, when the Claimant joined N for a trial, the latter was apparently informed by an agent, on behalf of the Respondent, that the Claimant had been suspended. Therefore, N apparently refused to sign any employment contract with the Claimant. As a consequence of that act, the Claimant amended his claim and requested the payment of an additional amount of EUR 52,075 (i.e. 5 monthly salaries), since the Respondent hindered his career. 13. On 15 March 2010, the Claimant informed FIFA that the Respondent had made a bank deposit of EUR 64,600 on his account on 26 February 2010. As a consequence, the Claimant amended his claim and requested the payment of: - EUR 96,535 (EUR 100,000 + EUR 7,251 + EUR 704 + EUR 1,105 + EUR 52,075 – EUR 64,600), - EUR 402,075 (EUR 52,075 + EUR 350,000), - EUR 52,075 as additional compensation, - 5% of interest. 14. The Claimant also remitted to FIFA a correspondence dated 1 March 2010 he addressed to the F, by means of which he contested the competence of the F to pass a decision on the matter at hand and refused to attend a hearing to be held apparently on 3 March 2010, based on the fact that he had already lodged a complaint against the Respondent before FIFA’s Dispute Resolution Chamber (hereinafter: DRC), which should be the competent deciding body to hear the matter at stake. On 9 March 2010, the Claimant addressed himself to the F stating that he did not accept a decision apparently passed by the latter deciding body, since a claim had been already lodged and was pending at FIFA between the same parties. 15. In its response to the claim dated 14 April 2010, the Respondent held that the FIFA DRC was not competent to hear the present dispute. In this respect, the Respondent was of the opinion that at national level two deciding bodies exist, i.e. the National Dispute Resolution Chamber of the Football Federation of R (hereinafter: the NDRC of the Football Federation of R) and the Dispute Resolution Committee (DRC) of the F, which are, according to the Respondent, two independent arbitration tribunals respecting the principles set out in art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, FIFA Circular no. 1010 of 20 December 2005 and the National Dispute Resolution Chamber (NDRC) Standard Regulations, such as the principle of equal representation of players and clubs and of fair proceedings. Furthermore, the Respondent stated that the parties had agreed, according to No. XVI. 17.2 of the Contract, to submit any dispute relating to the employment contract to “the sporting courts of jurisdiction of R or F”. Thus, the Respondent stated that the dispute had to be brought before the deciding bodies of the Football Federation of R and F and not the FIFA DRC. The Respondent was also eager to refer to the decision passed by the DRC on 16 July 2009 in the case Claimant X from P / Respondent C, from R, without submitting a copy of the said decision, according to which, allegedly, the R National Dispute Resolution Chamber fulfilled the prerequisites stipulated in art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players. 16. Furthermore, the Respondent referred to No. XVI 17.2 of the Contract (cf. point no. 2 above) and highlighted the fact that the parties to the contract validly, under R and W civil law, agreed to submit any dispute to the deciding bodies of the Football Federation of R and the F. 17. Furthermore, the Respondent maintained that, in case the FIFA DRC considered itself competent, the Claimant had allegedly not fulfilled his contractual obligations prior to the termination of contract, that he had no right to claim the amount of EUR 96,535 and that it did not owe any amounts to the Claimant. Thus, the Respondent stated that the Claimant had terminated the contract without just cause and in an “abusive way” and held that it should in fact be compensated for the player’s breach, without specifying any amount. 18. On 2 August 2010, the Respondent reiterated its previous position and provided FIFA with a decision passed by the DRC of the F on 15 June 2010 on the claim lodged by V against the player. Therefore, the Respondent considered that the claim lodged at FIFA by the player was inadmissible. The said deciding body was composed by one president, one vice-president, three members and one secretary. The said deciding body exposed that “The facts exposed by the appellant [V] is confirmed by the documents lodged on file, the defendant player [L] did not understood to defend himself in any way which is interpreted by the committee as adherence to the request. Given the foregoing, the Dispute Resolution Committee will accept the request and for these reasons DECIDES finds the contractual relationships ended and compels the player to pay the amount of 502,458.5 euros with the title of damages, also deciding to suspend the player for a period of 16 stages. The decision is final. With appeal within five days from the communication date.” 19. On 28 September 2010, without having been invited to do so, the Claimant contacted FIFA and reiterated that he had lodged a claim against the Respondent before FIFA on 3 February 2010, i.e prior to the claim lodged by the Respondent against him before the R deciding bodies and that the R decision-making bodies could not be competent. 20. On 7 October 2010, the Claimant provided FIFA with a copy of the employment contract the club, B, offered to conclude with the Claimant. Indeed, the Claimant, in this respect, informed FIFA that the said employment contract had not been signed, since the Claimant was suspended for 16 matches and therefore, could not play for any new club. 21. The said employment contract is valid for one season, i.e until 31 July 2011. According to the annexe to the employment contract, also provided by the Claimant, the latter was entitled to receive a total remuneration of EUR 12,000, payable in 4 instalments of EUR 3,000. Furthermore, the Claimant added that he was entitled to receive 10 monthly payments of EUR 500, which are not mentioned in the annexe. Finally, the Claimant held that he had received an amount of EUR 250 only, since he is not entitled to play. 22. Upon request of FIFA, the Football Federation of R informed FIFA that the right to be heard of the Claimant had been granted during the procedure pending before the F’s deciding body. In that respect, the Football Federation of R remitted to FIFA a correspondence dated 28 September 2010 from F, which stated that the Claimant had been granted the right to be heard and was informed of the procedure via Mr Z– the Claimant’s legal representative in the present procedure - and that the latter received all the documents, inter alia, the Respondent’s claim together with the enclosures. The F held that the decision, notified to the Claimant via Mr Z, had not been appealed against by the Claimant, and, consequently became definitive and binding. 23. Regarding the establishment of a national arbitration chamber within the Football Federation of R, upon request of FIFA, the RFF provided FIFA with the 2009 edition of the Football Federation of R Regulations on the Status and Transfer of Football Players (hereinafter: the Football Federation of R Regulations). 24. Art. 26 of the Football Federation of R Regulations concerns the “Jurisdiction for settlement of disputes”, i.e. inter alia the NDRC of the Football Federation of R and the DRC of F: - the first instance deciding bodies are the NDRC of the Football Federation of R, the DRC of F and Football Federation of Y Players’ Status Committee (art. 26.1 lit. a) of the Football Federation of R Regulations); - art. 26.1 lit. b) of the Football Federation of R Regulations provides for three different appeal bodies depending on the first instance deciding body; - art. 26.1 lit c) of the Football Federation of R Regulations provides that the decisions of the three appeal bodies may be appealed to the Court of Arbitration for Sport in accordance with the Football Federation of R Statutes. 25. According to art. 26.2 of the Football Federation of R Regulations, the NDRC of the Football Federation of R is competent inter alia to decide on disputes concerning “the construing, enforcement and performance of the contractual clauses in the contracts executed between clubs and players, as well as regarding the maintenance of contractual stability” (art. 26.2 lit. a) the Football Federation of R Regulations). 26. According to art. 26.8 of the Football Federation of R Regulations, the DRC of F is “exclusively” competent to solve disputes “involving only Clubs that participate in the First League National Championship, and their officials, players and coaches (…) according to the annual agreement between the Football Federation of R and F”. 27. Art. 26.5 of the Football Federation of R Regulations provides that the NDRC of the Football Federation of R is composed of a chairman and a deputy chairman, chosen by consensus between the representatives of players and clubs, three players’ representatives “on the Proposal of the Association of Amateur and non-amateur Football Players” and three clubs’ representatives on the proposal of the Football Federation of R Executive Committee. 28. Art. 26.8 in fine of the Football Federation of R Regulations stipulates that the DRC of F – and its appeal body – is composed of “five members, two of them acting as chairman and deputy chairman, respectively. The nominal composition of the NDRC of the F and the F Review Commission [the appeal body] is approved by the F Executive Committee, for one-year mandate.” 29. Art. 32.6 of the Football Federation of R Regulations provides that if one party does not cooperate, the NDRC shall pass the decision based on the documents currently in its possession. 30. Art 33.9 of the Football Federation of R Regulations stipulates that the decisions imposing sporting sanctions shall be notified together with the grounds. 31. The Football Federation of R Regulations were “approved” by the Football Federation of R Executive Committee on 22 June 2009 (art. 41.1 of the Football Federation of R Regulations). According to art. 39.1 of the Football Federation of R Regulations, any case that has been brought to the Football Federation of R, F and the R Players’ Status Committee, before these regulations come into force, shall be assessed according to the previous regulations. As a general rule, all other cases shall be assessed by the Football Federation of R Regulations - edition 2009 - with the exception of disputes regarding solidarity contribution, training compensation and labour dispute relating to contracts signed before 1 September 2001 (art. 39.2 of the Football Federation of R Regulations). II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (DRC) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, the Chamber referred to art. 21 par. 1 and 2 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008; hereinafter: Procedural Rules). The present matter was submitted to FIFA on 3 February 2010, thus after 1 July 2008. Consequently, the Chamber concluded that the 2008 edition of the Procedural Rules is applicable to the matter at hand. 2. With regard to the competence of the Dispute Resolution Chamber, art. 3 par. 1 of the Procedural Rules states that the Dispute Resolution Chamber shall examine its jurisdiction in the light of art. 22 to 24 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2010). In accordance with art. 24 par. 1 and 2 in combination with art. 22 lit. b) of the aforementioned Regulations, the Dispute Resolution Chamber would, in principle, be competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a player and a club. 3. However, the Chamber acknowledged that the Respondent, with reference to the second part of art. 22 lit. b) of the mentioned Regulations, contested the competence of FIFA’s deciding bodies due to the alleged fact that only the deciding bodies of the Football Federation of R and/or F were competent to deal with the present case. In particular, the Chamber took note that the Respondent argued that these two independent arbitration tribunals respected the principles set out in art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, FIFA Circular no. 1010 of 20 December 2005 and the National Dispute Resolution Chamber (NDRC) Standard Regulations, such as the principle of equal representation of players and clubs and of fair proceedings. Furthermore, the Respondent stated that the parties had agreed, according to No. XVI. 17.2 of the Contract, to submit any dispute relating to the employment contract to “the sporting courts of jurisdiction of Football Federation of R or F”. 4. In continuation, the Chamber acknowledged that the Respondent considered the claim at the basis of the present dispute before the Dispute Resolution Chamber as inadmissible due to the fact that the case had already been dealt with as to the substance by the DRC of F on 15 June 2010, and by means of which the said deciding body decided that: “The facts exposed by the appellant [V] is confirmed by the documents lodged on file, the defendant player [L] ]did not understood to defend himself in any way which is interpreted by the committee as adherence to the request. Given the foregoing, the Dispute Resolution Committee will accept the request and for these reasons DECIDES finds the the contractual relationships ended and compels the player to pay the amount of 502,458.5 euros with the title of damages, also deciding to suspend the player for a period of 16 stages.” 5. This being said, the Chamber observed that the Claimant contested the competence of the deciding bodies of the Football Federation of R and F and, consequently, refused to participate in the procedure pending in country R. The Claimant pointed out that, in any case, the matter at hand had been pending before the deciding bodies of FIFA since 3 February 2010, i.e. before a claim had been lodged by the Respondent before the F. 6. In this regard, the Chamber emphasized that in accordance with art. 22 b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, the DRC is competent to deal with a matter such as the one at hand unless an independent arbitration tribunal, guaranteeing fair proceedings and respecting the principle of equal representation of players and clubs, has been established at national level within the framework of the Association and/or a collective bargaining agreement. With regard to the standards to be imposed on an independent arbitration tribunal guaranteeing fair proceedings, the Chamber referred to FIFA Circular no. 1010 dated 20 December 2005 (hereinafter: the Circular no. 1010) and the principles contained in the FIFA National Dispute Resolution Chamber (NDRC) Standard Regulations (hereinafter: the FIFA NDRC Regulations) which came into force on 1 January 2008. 7. In this respect, the DRC turned its attention to the principle of equal representation of players and clubs and underlined that this principle was one of the very fundamental elements to be fulfilled, in order for a national dispute resolution chamber to be recognised as such. Indeed, this prerequisite is mentioned in the Regulations on the Status and Transfer of Players, in the Circular no. 1010 as well as in art. 3 par. 1 of the NDRC Regulations, which illustrates the aforementioned principle as follows: “The NDRC shall be composed of the following members, who shall serve a four-year renewable mandate: a) a chairman and a deputy chairman chosen by consensus by the player and club representatives (…); b) between three and ten player representatives who are elected or appointed either on proposal of the players’ associations affiliated to FIFPro, or, where no such associations exist, on the basis of a selection process agreed by FIFA and FIFPro; c) between three and ten club representatives (…).” In this respect, the FIFA Circular no. 1010 states the following: “The parties must have equal influence over the appointment of arbitrators. This means for example that every party shall have the right to appoint an arbitrator and the two appointed arbitrators appoint the chairman of the arbitration tribunal (…). Where arbitrators are to be selected from a predetermined list, every interest group that is represented must be able to exercise equal influence over the compilation of the arbitrator list.” 8. In view of the above, the Chamber went on to examine the documentation presented by the Respondent and the Football Federation of R and acknowledged that the Football Federation of R Regulations – edition 2009 – provided by the latter federation appear to be applicable to the matter at hand in accordance with art. 39.1, 39.2 and 41.4 of the Football Federation of R Regulations. 9. Firstly, bearing in mind that the DRC of F passed the decision presently at stake, the members of the Chamber enlightened the fact that, at least, two deciding bodies of the first instance appeared to exist in country R at national level, i.e. the NDRC of the Football Federation of R and the DRC of F, and deemed it appropriate to analyse both deciding bodies in relation to the minimum requirements as stated in art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players. 10. In continuation, the Chamber analysed the respective jurisdiction of the two aforesaid deciding bodies and noted that, whereas the NDRC of the Football Federation of R is competent inter alia to decide on disputes concerning “the construing, enforcement and performance of the contractual clauses in the contracts executed between clubs and players, as well as regarding the maintenance of contractual stability” (art. art. 26.2 of the Football Federation of R Regulations), the DRC of F is “exclusively” competent to solve disputes “involving only clubs that participate in the First League National Championship, and their officials, players and coaches (…) according to the annual agreement between the Football Federation of R and F (26.8 of the Football Federation of R Regulations). 11. On account of the above, the DRC was eager to point out that, in view of the Regulations of the Football Federation of R, the respective jurisdiction of these two R deciding bodies did not appear to depend on the nature of the dispute but rather on the participation of the club involved in a possible dispute in the “First League National Championship” or not. On a side note, the DRC was eager to point out that the frame of jurisdiction of the DRC of F – contrary to the frame of jurisdiction of the NDRC of the Football Federation of R - was not clearly defined by the Football Federation of R Regulations, art. 26.8. 12. With regard to the composition of the deciding bodies implemented at national level in R, the Chamber observed that, according to art. 26.5 of the Football Federation of R Regulations, the NDRC of the Football Federation of R is composed of a chairman and a deputy chairman, chosen by consensus between the representatives of players and clubs, three players’ representatives “on the Proposal of the Association of Amateur and non-amateur Football Players” and three clubs’ representatives on the proposal of the Football Federation of R Executive Committee. 13. In continuation, the DRC observed that art. 26.8 in fine of the Football Federation of R Regulations stipulates that the DRC of F – and its appeal body – is composed of “five members, two of them acting as chairman and deputy chairman, respectively. The nominal composition of the NDRC of F and F Review Commission [the appeal body] is approved by F Executive Committee, for one-year mandate.” 14. The DRC recalled that the DRC of F passed the decision currently at stake and, consequently, drew its attention to the composition of the said chamber, remarking, on a side note, that the composition of the NDRC of the Football Federation of R in principle appeared to be prima facie in accordance with the prerequisites stipulated in art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players. 15. Thus, in light of the documentation provided by the Football Federation of R, the members of the Chamber were of the unanimous opinion that the DRC of F did not fulfill one of the conditionae sine qua non stipulated in art. 22 lit. b) of the Regulations - and illustrated in art. 3 par. 1 of the FIFA NDRC Regulations -, being that the national independent arbitration tribunal needs to respect the principle of equal representation between players and clubs. Indeed, the DRC highlighted that, since the DRC of F was composed of five members as follows: one chairman, one deputy chairman and three members, whose nominations shall be approved by the Executive Committee of F exclusively, the said arbitration tribunal was not composed of an equal number of players’ and clubs’ representatives or, in light of the documentation provided, did not appear to be. Furthermore, the said members of the DRC of F were elected for a one year mandate only. In addition, it shall also be underlined that no players’ trade union appears to be involved or to have any influence on the nomination of any members who could possibly act as players’ representatives. In that respect, the DRC pointed out that a players’ association apparently exists in R, since, according to art. 26.5 of the Football Federation of R Regulations, the “Association of Amateur and non-amateur Football Players” proposes the appointment of members, who will sit as players’ representatives within the NDRC of the Football Federation of R. 16. Additionally, the DRC turned its attention to the Respondent’s allegations, according to which the DRC had previously decided that the R National Dispute Resolution Chamber fulfilled the minimum prerequisites stipulated in art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players. In this respect, the Chamber recalled that the Respondent did not provide the pertinent decision although available on the website FIFA.com. In virtue of the principle jura novit curia, the Chamber nevertheless decided to analyse the contents of the said decision and came to the unanimous conclusion that the National Dispute Resolution Chamber at stake in the previous decision had not been the DRC of F, as in the present matter. Indeed, the two R deciding bodies did not have at all the same composition and the one at stake in the previous decision of the DRC, presently invoked by the Respondent, had been based on art. 3 of the “Rules Governing the Organizing and the Functioning of the National Dispute Resolution Chamber” of the Football Federation of R – which were not submitted in the present procedure -, which stipulated that the tribunal would be composed of three player representatives proposed by the association of amateur and non-amateur players (AFAN), an association affiliated to FIFPro, as well as three club representatives proposed by the Football Federation of R Executive Committee. By contrast, the composition of the DRC of F, as established above (cf. point no. II.13), is mentioned in art. 26.8 of the Football Federation of R Regulations and does not comply with the minimum requirements of art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players. Furthermore, the Chamber deemed it useful to recall that the following paragraph can be read in the DRC decision advocated by the Respondent: “the Chamber deemed that the Respondent was able to prove that, for the period comprehended between October 2008 and January 2009, the NDRC met the minimum procedural standards for independent arbitration tribunals as laid down in art. 22 b) of the Regulations, FIFA Circular no. 1010 and also in the FIFA National Dispute Resolution Chamber (NDRC) Standard Regulations which came into force on 1 January 2008.” 17. In view of the foregoing, the DRC rejected the Respondent’s line of argument pertaining to the DRC’s previous decision, and came to the conclusion that the DRC of F, which passed the pertinent decision relating to the present affair did not meet the cumulative prerequisites laid down in art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players. 18. Notwithstanding the above, examining the contents of the decision of the DRC of F, the DRC recalled that the decision at stake condemned the player to pay a sum of money as damages – EUR 502,485.50 – and imposed a sanction on the player of 16 matches which, based on general experience, in principle corresponds to a suspension of approximately 4 months. 19. Bearing in mind that the suspension of the player is of disciplinary nature and is usually the consequence of a severe breach of contract, the DRC emphasized the obligation of a deciding body to analyse and outline the grounds of such a decision. This obligation is expressly stipulated in the Football Federation of R Regulations, in their art. 33.9. However, after having thoroughly analyzed the decision of the DRC of F, the Chamber was of the opinion that the factual and legal grounds justifying the payment of a compensation, and above all, the suspension of 16 matches were absolutely absent in the decision. Indeed, the members of the Chamber noted that the R deciding body limited itself to refer to the allegations of V, without even recalling and/or summarizing them. Furthermore, there was no reference to any legal basis, clarifying inter alia the length of a possible suspension as well as the prerequisites under which a disciplinary measure could be imposed on a player. 20. On account of all the foregoing, the DRC summarized that the DRC of F, which passed the decision at hand, was not constituted in accordance with the fundamental and explicit principle of equal representation of players and clubs, and as a consequence, did not fulfill the minimum procedural standards laid down in art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, the FIFA Circular no. 1010 and the NDRC Regulations and, finally, that the Claimant contested its competence. Thus, the DRC unanimously decided that it could not recognize the said decision as well as its effects, since it was passed by a deciding body in lack of jurisdiction. Thus, based on the fact that the matter is not affected by the general legal principle of res judicata, the DRC rejected the Respondent’s objection and declared itself competent to decide on the matter at hand between a player and a club in accordance with art. 22 lit. b) ab initio of the Regulations on the Status and Transfer of Players. For the sake of completeness, the DRC underlined that, in view of the foregoing conclusion, No. XVI. 17.2 of the Contract cannot be considered and construed as a valid clause of competence. 21. Subsequently, the Chamber analysed which edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (editions 2010 and 2009) and, on the other hand, to the fact that the present claim was lodged on 3 February 2010 and that the relevant employment contract was signed on 18 June 2008. The Dispute Resolution Chamber concluded that the 2009 version of the Regulations for the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 22. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. In doing so, the members of the Chamber were eager to emphasize that the matter had been submitted urgently for consideration and decision due to the fact that the player had been suspended from playing at the time of the decision. 23. In doing so, the Chamber recalled that, on 18 June 2008, the Claimant and the Respondent had signed an employment contract valid from 1 July 2008 until 1 July 2011. The Chamber acknowledged that the parties to the dispute signed a “financial addendum” dated 15 June 2008, according to which the Claimant was entitled to receive a remuneration of EUR 200,000 for the season 2008/2009, EUR 250,000 for the season 2009/2010 and EUR 350,000 for the season 2010/2011. According to the “financial addendum”, the Chamber acknowledged that the Claimant was also entitled to several bonuses, among which a bonus equal to 50% of the contract value for the respective season in case the Respondent qualified for the H League (cf. art. 1 part. IV). 24. In continuation, the Chamber paid due consideration to the fact that the Claimant claimed having received the salaries due for the season 2008/2009 except for a bonus of EUR 100,000 allegedly due on 11 June 2009 since the Respondent was qualified for the H League at the end of the season 2008/2009. In this respect, the DRC noted that the Respondent had not contested that this bonus became due on the mentioned date. Moreover, regarding the second season of the Contract, the Claimant alleged not having received the salaries due for the months of September 2009 until January 2010 at all. Furthermore, the Claimant pointed out that he had received an amount of EUR 117,749 instead of EUR 125,000 regarding the first instalment due for the 2009/2010 season and that an amount of EUR 704 and EUR 1,105 were still due regarding the salaries for the months of July and August 2009 respectively. The DRC also noticed that, after several unsuccessful attempts to solve the matter amicably, the Claimant terminated the Contract on 29 January 2010 considering that he had just cause in that respect and left the country. 25. Equally, the Chamber went on examining the answer of the Respondent as to the substance of the claim. In this regard, the Chamber observed that the Respondent held that the Claimant had allegedly not fulfilled his contractual obligations prior to the termination of Contract, that he had no right to claim the allegedly outstanding amount of EUR 96,535 and that it did not owe any amounts to the Claimant. Thus, the Respondent stated that the Claimant had terminated the contract without just cause and in an “abusive way”. 26. In that respect, the members of the Chamber deemed it appropriate to recall the general principle of burden of proof stipulated in the art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, according to which any party claiming a right on the basis of an alleged fact shall carry the burden of proof, and pointed out that the Respondent did not submit any documentary evidence in support of these allegations, i.e. in support of the fact that the Claimant would have not fulfilled his contractual obligations and consequently would have breached the contract. The Chamber was eager to underline that, by contrast, the Respondent did not submit any document nor any explanation attesting that it had paid the outstanding salaries and bonuses claimed by the Claimant (which would, in the Chamber’s view, have been fairly easy to prove) or that it did not owe these amount for any other justifiable reason. On the contrary, the DRC enlightened the fact that several letters had been addressed by the Claimant to the Respondent in order to solve the matter. Therefore, the members of the Chamber had no alternative but to conclude that the Respondent had failed to create any plausible doubt in the members’ minds with regard to the Claimant’s assertions. Thus, in the absence of the proof of the contrary, the DRC considered that several amounts were outstanding at the time that Claimant terminated the Contract and that the Respondent had the obligation to strictly comply with the terms of the Contract and the “financial addendum” until the end of January 2010. 27. As a consequence, and before examining the question of the termination of the Contract by the Claimant, the Dispute Resolution Chamber held that, in accordance with the basic legal principle of pacta sunt servanda, the Respondent must fulfill its obligations as per the Contract and the “financial addendum” entered into with the Claimant and, consequently, pay the outstanding remuneration which is due to the latter. 28. In this respect, the Chamber reiterated that the Respondent had not successfully contested the allegations of the Claimant, according to which he had not received the amount of EUR 161,135 composed as follows: a bonus of EUR 100,000 due on 11 June 2008, EUR 7,251 as remaining unpaid amount of the first instalment of EUR 125,000 due on 15 July 2009, EUR 704 and EUR 1,105 as remaining unpaid amounts regarding the monthly salaries due for the months of July and August 2009, EUR 52,075 corresponding to 5 monthly salaries of EUR 10,415 each allegedly unpaid by the Respondent and due for the months of September until January 2010. 29. However, the Chamber remarked that the Claimant declared that, on 26 February 2010, the Respondent made a bank deposit in his favour of EUR 64,600. 30. Based on the foregoing, the members of the Dispute Resolution Chamber determined that the Claimant was to receive the amount of EUR 96,535 as outstanding salaries and bonuses due until January 2010, i.e. the outstanding amounts claimed by the Claimant equaling EUR 161,135 reduced by an amount of EUR 64,600, which the Claimant admitted having received. 31. In continuation, the Dispute Resolution Chamber took note that the Claimant requested the payment of all the salaries due to him until the contractual end of the Contract, i.e. an amount of EUR 402,075 due as from February 2010 until 1 July 2011. 32. In this respect, the Chamber recalled that the Claimant claimed inter alia having not received one bonus of EUR 100,000, five consecutive salaries and took also due note that the Claimant maintained that, since the month of January 2010, he was not allowed to train with the first team, to enter in the locker-room nor to wear the equipment of the first team, which had in effect not been disputed by the Respondent. The Chamber was also eager to reiterate that, before unilaterally terminating the contract, the Claimant put the Respondent in default on three occasions, in vain. 33. On the other hand, the Chamber reiterated that the Respondent, without submitting any evidence and/or justification whatsoever, limited itself to affirm that the Claimant terminated the contract without just cause and that it did not owe any amount to the latter. In addition, the Chamber was keen on enlightening the fact that the Respondent had not provided, or even tried to, any proof that the outstanding amounts claimed by the Claimant, in particular the salaries due from September 2009 until January 2010, in other words five consecutive monthly salaries, had been paid to him or were not due for any other reasons. 34. Based on the foregoing, the Chamber concluded that, in line with its well-established jurisprudence, by failing to pay the player inter alia five consecutive monthly salaries, the Respondent breached the contract and the “financial addendum” without just cause and the Claimant had a just cause to unilaterally terminate the contractual relationship on 29 January 2010. 35. In this respect, the members of the Chamber referred to item 7. of the “Definitions” section of the Regulations, which stipulates, inter alia, that the protected period shall last “for three entire seasons or three years, whichever comes first, following the entry into force of a contract, where such contract is concluded prior to the 28th birthday of the professional, or two entire seasons or two years, whichever comes first, following the entry into force of a contract, where such contract is concluded after the 28th birthday of the professional”. In this respect, the Chamber took note that the Claimant terminated the contract with just cause, due to the breach of contract committed by the Respondent, on 29 January 2010. Therefore, the Chamber concluded that the breach had occurred one year and approximately seven months following the entry into force of the contract, hence, in any case, within the protected period. 36. Having stated the above, the Chamber turned its attention to the question of the consequences of such breach of contract during the protected period committed by the Respondent. 37. In doing so, the Dispute Resolution Chamber first of all established that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the Respondent is liable to pay compensation to the Claimant. 38. For the assessment of the applicable amount of compensation, the Chamber referred to the aforementioned provision of the Regulations (art. 17 par. 1 of the Regulations), in particular to the non-exhaustive enumeration of the objective criteria which need to be taken into account. 39. In continuation, the Dispute Resolution Chamber pointed out that art. 17 par. 1 of the Regulations also grants a certain degree of discretion to the deciding body when calculating the relevant compensation. The Chamber recalled that it regularly makes use of this margin of action. 40. Prior to proceeding to the calculation of the amount of compensation, the Chamber put emphasis on the primacy of the principle of the maintenance of contractual stability, which represents the backbone of the agreement between FIFA/E and the H Commission signed in March 2001. This agreement and its pillars represent the core of the editions 2001 and 2005 as well as of the respective 2008, 2009 and 2010 versions of the Regulations, which all stakeholders – including player and club representatives – agreed upon in 2001. 41. Above all, the Chamber was eager to point out that the measures provided for by the Regulations concerning in particular compensation for breach of contract without just cause serve as a deterrent discouraging the early termination of employment contracts by either contractual party and that a lack of a firm response by the competent deciding authorities would represent an inappropriate example towards all the football stakeholders. 42. In this respect, awarding compensation in favour of the damaged party (either the player or the club, as the case may be) has proven to be an efficient mean and has always found a widespread acceptance since it guarantees that the fundamental principle of the respect of the contracts is duly observed. 43. Above all, it was emphasised that the criteria contained in art. 17 of the Regulations are applied with the principle of reciprocity for clubs and players, signifying that both clubs and professionals who are seen to have committed a breach of contract without just cause will in all cases be subject to pay compensation and, under specific circumstances, also subject to the imposition of sporting sanctions. 44. Having stated the above, the Chamber focussed its attention on the calculation of the amount of compensation for breach of contract in the case at stake. In doing so, the members of the Chamber firstly recapitulated that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the amount of compensation shall be calculated in particular and unless otherwise provided for in the contract at the basis of the dispute, with due consideration for the law of the country concerned, the specificity of sport and further objective criteria, including in particular the remuneration and other benefits due to the player under the existing contract and/or the new contract, the time remaining on the existing contract up to a maximum of five years as well as the fees and expenses paid or incurred by the former club (amortised over the term of the contract) and whether the contractual breach falls within a protected period. The Dispute Resolution Chamber recalled that the list of objective criteria is not exhaustive and that the broad scope of criteria indicated tends to ensure that a just and fair amount of compensation is awarded to the prejudiced party. 45. In application of the relevant provision, the Chamber held that it first of all had to clarify as to whether the relevant employment contract between the Respondent and the Claimant contains a provision by which the parties had beforehand agreed upon an amount of compensation for breach of contract. Upon careful examination of the contract, the members of the Chamber assured themselves that this was not the case in the matter at stake. 46. As a consequence, the members of the Chamber determined that the prejudice suffered by the Claimant in the present matter had to be assessed in application of the other parameters set out in art. 17 par. 1 of the Regulations. In this regard, the Dispute Resolution Chamber emphasised beforehand that each request for compensation for contractual breach has to be assessed by the Chamber on a case-by-case basis taking into account all specific circumstances of the respective matter. 47. In this respect, the Dispute Resolution Chamber took due note of the fact that the Claimant claimed the payment of the salaries due from February 2010 until 1 July 2011, in other words, the remaining value of the contract as compensation for the breach of contract. In this regard, the members of the Chamber acknowledged that the Claimant had been rendering, or at least offering to render, his services to the Respondent for approximately one complete season and six months – from July 2008 until January 2010 –, and that the relevant employment contract still had approximately seventeen months to run at the moment of its termination. Furthermore, the members of the Chamber noted that, at the time of the decision, the club, B, offered to the Claimant to sign an employment contract valid for one season until 31 July 2011. This employment contract stipulated that the Claimant would receive a total remuneration of EUR 12,000 payable in four instalments. The Claimant also alleged that he would be entitled to receive 10 monthly payments of EUR 500. In that regard, the DRC paid due consideration to the fact that the Claimant held that the said employment contract had not been signed and that he had received an amount of EUR 250 only from B, since he had been suspended to play 16 matches. In this respect, the DRC, whilst analysing the facts of the case, noted that, according to employment contract offered by B, the Claimant was entitled to receive a remuneration approximately 20 times inferior to the contract breached by the Respondent, as far as the season 2010/2011 is concerned. 48. Subsequently, the Chamber referred to the decision passed by the Court of Arbitration for Sport (CAS) in the affair CAS 2008/X/XXX J / Mr M & Q & FIFA and CAS 2008/X/XXXX Mr M & Q / J & FIFA and recalled that “[…] a player has to make reasonable efforts to seek other employment possibilities and, in the event he finds an new club, the damage has to be reduced for the amount the player was able to earn elsewhere.” 49. On account of the above, in particular in view of the original duration of the Contract, the Claimant’s contractual entitlements, his financial claim, the general obligation of the Claimant to mitigate his damages, as well as the behaviour of the Respondent, which, except from the fact that it had paid an amount of EUR 64,600 in February 2010, basically limited itself to contest the competence of the DRC and did not deem it appropriate to submit to the Chamber any kind of evidence attesting its allegations as to the substance, decided that not the entire remaining value of the contract, but the amount of EUR 385,000 was to be considered reasonable and justified as compensation for breach of contract. 50. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber concluded by deciding that the Respondent has to pay the total amount of EUR 481,535 to the Claimant, consisting of EUR 96,535, plus 5% of interest as from 29 January 2010, concerning outstanding salaries and bonuses, and of EUR 385,000 as compensation for breach of contract. 51. In continuation, the Chamber focused on the further consequences of the breach of contract in question and, in this respect, addressed the question of sporting sanctions to be imposed on the Respondent in accordance with art. 17 par. 4 of the Regulations. The cited provision stipulates inter alia that, in addition to the obligation to pay compensation, sporting sanctions shall be imposed on any club found to be in breach of contract during the protected period. 52. In this regard, the Dispute Resolution Chamber recalled that, as established under point II.35. above, the breach of contract by the Respondent had occurred during the protected period. Consequently, the Chamber decided that, by virtue of art. 17 par. 4 of the Regulations, the Respondent had to be sanctioned with a ban from registering any new players, either nationally or internationally, for the two next entire and consecutive registration periods following the notification of the present decision. 53. The Dispute Resolution Chamber concluded its deliberations in the present matter by establishing that any further claims lodged by the Claimant are rejected. ***** III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, L, is partially accepted. 2. The Respondent, V, has to pay to the Claimant, L, outstanding remuneration in the amount of EUR 96,535, plus 5% of interest p.a. as from 29 January 2010, within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. The Respondent, V, has to pay to the Claimant, L, the amount of EUR 385,000 as compensation for breach of contract within 30 days as from the date of notification of this decision. In the event that this amount of compensation is not paid within the stated time limit, interest at the rate of 5% p.a. will fall due as of expiry of the above-mentioned time limit until the date of effective payment. 4. In the event that the above-mentioned amounts due to the Claimant, L, are not paid by the Respondent, V, within the stated time limits, the present matter shall be submitted, upon request, to the FIFA Disciplinary Committee for consideration and decision. 5. Any further request filed by the Claimant is rejected. 6. The Respondent, V, shall be banned from registering any new players, either nationally or internationally, for the two next entire and consecutive registration periods following the notification of the present decision. 7. The Claimant, L, is directed to inform the Respondent, V, immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. ****** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Markus Kattner Deputy Secretary General Encl. CAS directives
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