F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 giugno 2011, nella seguente composizione: Geoff Thompson (Inghilterra), Presidente Carlos Soto (Cile), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Damir Vrbanovic (Croazia), membro del reclamo presentato dal giocatore, G, come querelanti nei confronti del club, A, come convenuto in merito uno occupazionale controversia tra le parti I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2010-2011) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 15 giugno 2011, nella seguente composizione: Geoff Thompson (Inghilterra), Presidente Carlos Soto (Cile), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Damir Vrbanovic (Croazia), membro del reclamo presentato dal giocatore, G, come querelanti nei confronti del club, A, come convenuto in merito uno occupazionale controversia tra le parti I. Fatti della controversia 1. Il 1 ° giugno 2010, il giocatore, G (in prosieguo: giocatore o attore), e il club, A (in prosieguo: club o Resistente), ha firmato un contratto di lavoro valido a decorrere dalla data della sua firma fino al 30 maggio 2012. 2. In base al contratto di lavoro, per la stagione 2010-2011, il giocatore aveva diritto a ricevere, tra l'altro l'importo totale di euro 20.000 in dieci rate mensili uguali di 2.000 euro al 31 Agosto 2010 (pagato il giorno 31 di ogni mese ). Inoltre, per la stagione 2011-2012, il giocatore ha diritto a ricevere, tra l'altro l'importo totale di euro 20.000 in dieci rate mensili uguali di euro 2.000 al 31 agosto 2011 (pagamento il giorno 31 di ogni mese). 3. Inoltre, conformemente al contratto di lavoro, il club è stato obbligato a fornire al giocatore una sistemazione per un affitto non superiore a 400 euro al mese, oltre a due biglietti aerei andata e ritorno per ogni stagione calcistica. 4. Inoltre, l'art. 6 del contratto di lavoro stipulato che alla fine della stagione, vale a dire 2010-2011 30/5/2011, "il datore di lavoro avrà il diritto di terminare il contratto di lavoro con il lavoratore mediante notifica di quest'ultimo per corrispondenza, e il dipendente non hanno diritto al risarcimento dei danni o rivendicazioni ". 5. Inoltre, il 1 ° luglio 2010, il giocatore e il club hanno firmato un accordo supplementare, secondo il quale il giocatore, per la stagione 2010-2011, aveva diritto a ricevere, tra l'altro l'importo totale di 15.000 euro: 3.000 euro da pagare il 15 luglio 2010 e 12 mila euro pagabili in dieci rate mensili di € 1.200 ciascuna, a partire dal 31 Agosto 2010 (pagamento il giorno 31 di ogni mese). Inoltre, per la stagione 2011-2012, il giocatore ha diritto a ricevere, tra l'altro l'importo totale di 25.000 euro: 5.000 euro da versare il 15 luglio 2011 e 20 mila euro pagabili in dieci rate mensili di 2.000 euro ciascuna, a partire il 31 agosto 2011 (pagamento il giorno 31 di ogni mese). 6. Il 26 gennaio 2011, il giocatore ha presentato un reclamo nei confronti del club prima di FIFA, sostenendo che, il 17 gennaio 2011, il Resistente aveva risolto il contratto di lavoro senza giusta causa. A questo proposito, il giocatore ha chiesto di essere assegnato al pagamento dei seguenti importi: 1. Stipendio eccezionale: a. EUR 9.600 corrispondenti agli stipendi di ottobre, novembre e dicembre 2010; b. EUR 1.755 corrispondenti a 17 giorni di stipendio per gennaio 2011; c. EUR 1.200 corrispondenti al canone per ottobre, novembre e dicembre 2010; d. EUR corrispondente a 17 giorni di affitto per gennaio 2011 220. e. EUR 786,17 corrispondente ad un biglietto aereo. 2. Compensazione: a. EUR 69.425 a titolo di risarcimento per violazione del contratto relativo agli stipendi rimanenti e di alloggio per il periodo dal 17 gennaio 2011 al 30 maggio 2012; b. 10.000 euro a titolo di risarcimento per la perdita di fringe benefits, indennità e danni morali. 7. Inoltre, il giocatore sta chiedendo sanzioni sportive ad essere imposte al club, a causa della presunta violazione del contratto durante il periodo di protezione. 8. Nel suo reclamo, il giocatore spiega che il club non era riuscito a rinviare il suo stipendio mensile e in affitto per ottobre, novembre e dicembre 2010, nonché un biglietto aereo. Inoltre, dopo il suo ritorno al club dalle sue vacanze di Natale, il club aveva proposto di risolvere il contratto di lavoro e di pagargli una somma di denaro corrispondente a tre e di stipendio, oltre a due mesi e mezzo mesi di affitto, che ha rifiutato la proposta . 9. Il giocatore afferma che, il 3 gennaio 2011, il club lo ha informato di non partecipare alle sessioni di allenamento del club durante sette giorni ed è stato inoltre concesso la possibilità di allenarsi con un altro club durante questo periodo. 10. I punti giocatore inoltre che, il 5 gennaio 2011, il club ha suggerito per iscritto che lui potesse liberamente cercare un'altra squadra nella finestra di trasferimento gennaio e che nessun indennizzo sarebbe stato chiesto per i suoi servizi dal nuovo club. Inoltre, la relativa lettera ha dichiarato che nessuna delle due parti, club nè giocatore, avrebbe il diritto di pretendere alcun indennizzo futuro in caso di suo trasferimento. 11. Infine, il giocatore sostiene che, il 17 gennaio 2011, il club lo ha presentato una lettera di disdetta, mettendo fine al loro rapporto di lavoro, sulla base di presunte ripetute violazioni disciplinari, sottolineando l'assenza ingiustificata del giocatore dalla sessione di allenamento di 16 gennaio 2011. 12. A questo proposito, i punti salienti giocatore che nessun procedimento disciplinare era stato aperto contro di lui e afferma che anche nel caso ipotetico di lui manca una sessione di allenamento, questo non sarebbe ancora un motivo valido e giustificato porre fine al rapporto di lavoro tra le parti. 13. In risposta alla domanda, il club respinge l'accusa del giocatore e sottolinea fondamentalmente l'articolo 6 del contratto di lavoro, che stabilisce che alla "fine del periodo cioè 30/5/2011, il datore di lavoro avrà il diritto di porre fine alla contratto di lavoro con il lavoratore mediante notifica di quest'ultimo per corrispondenza e il lavoratore non avrà diritto al risarcimento dei danni o rivendicazioni ". Pertanto, sulla base dell'articolo 6, il giocatore non ha diritto ad eventuali danni. 14. Per giunta, il club che il giocatore è stato consegnato 7 giorni di ferie obbligatorie, a partire dal 3 gennaio 2011 al 10 gennaio 2011, a causa del comportamento scorretto nei confronti allenatore del club e dopo questo periodo di tempo il giocatore ha mostrato una totale indifferenza verso il club e anche perso sessioni di allenamento. 15. Successivamente, diverse osservazioni sarebbero state fatte al giocatore per quanto riguarda il suo comportamento, ma senza alcun risultato e, quindi, il 17 gennaio 2011, il club ha inviato una lettera al giocatore, che gli comunicava la cessazione del contratto di lavoro basato principalmente sulla sessione di allenamento saltato del 16 gennaio 2011. 16. Le affermazioni del club, inoltre, che il giocatore non ha seguito le procedure indicate nel Regolamento dell'Associazione Football C e più precisamente all'art. 19 1B. Cioè, il giocatore non ha depositato la sua petizione trenta giorni dalla notifica della rescissione del contratto. 17. Infine, il club sottolinea che il giocatore nascosto il fatto che egli è stato impiegato da un altro gruppo e, di conseguenza, non ha subito alcun danno sulla base della risoluzione del contratto. 18. In risposta alla richiesta della FIFA, il 6 aprile 2011, il giocatore indicato che non aveva firmato nessun altro contratto di lavoro e quindi non era in ricezione di ogni altra remunerazione. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito indicato anche come Camera o DRC) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 26 gennaio 2011, quindi dopo 1 ° luglio 2008. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008, in prosieguo: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. articolo 21 comma 2 e 3 delle norme procedurali.). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2010) la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2010) e considerando che la presente domanda è stata presentata il 26 gennaio 2011, l'edizione 2010 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (in prosieguo: il Regolamento) è applicabili nel merito del caso in questione. 4. Entrando nel merito della questione, la Camera ha riconosciuto i fatti del caso di specie nonché la documentazione contenuta nel file, e in considerazione delle circostanze della materia, rivolto alla domanda se il club avesse commesso una violazione unilaterale del contratto di lavoro senza giusta causa come sostenuto dal ricorrente. Se è così, come un passo successivo, la Camera era quello di decidere sulle conseguenze di tale violazione del contratto. 5. In continuazione, la Camera ha preso atto che non contestato dal Resistente che il rapporto contrattuale tra le parti della presente controversia era stata revocata dal Resistente in data 17 gennaio 2011, nel momento in cui il convenuto aveva presentato la sua lettera di disdetta al Richiedente . 6. A questo proposito, la Camera ha preso atto che, da un lato, l'attore ha sostenuto che il convenuto aveva risolto unilateralmente il rapporto contrattuale senza giusta causa, sottolineando in particolare che il Resistente era in ritardo nel pagamento dello stipendio e in affitto a partire dal ottobre 2010. D'altra parte, il Resistente era del parere che il contratto di lavoro in questione era stato risolto per giusta causa, in particolare, sostenendo che il giocatore si era comportato male, è stato consegnato 7 giorni di ferie obbligatorie e dopo questo periodo aveva mostrato totale indifferenza verso il club e sessioni di allenamento, anche perse. Il Resistente ha inoltre dichiarato che debitamente rescisso il contratto ai sensi dell'art. 6 del contratto di lavoro e che, di conseguenza, il giocatore non aveva diritto ad alcun risarcimento. 7. In questo contesto, la sezione in primo luogo concentrata su detto art. 6 del contratto di lavoro, che era valida fino al 30 maggio 2012, che recita: "alla fine del periodo cioè 30/5/2011, il datore di lavoro avrà il diritto di terminare il contratto di lavoro con il dipendente notificando il secondo per corrispondenza e il lavoratore avrà alcun diritto ad alcun risarcimento ". 8. A questo proposito, la Camera ha ritenuto importante sottolineare che l'art. 6 del contratto di lavoro, in base alle quali il Resistente sarebbe stata in grado di risolvere unilateralmente il contratto di lavoro al termine della prima stagione, non è accettabile per il suo carattere potestativo. Infatti, tale clausola sembra essere unilaterale e, a beneficio del Resistente unigenito, che, secondo la formulazione della clausola detto, era in grado di risolvere il rapporto contrattuale con l'attore a sua esclusiva discrezione e senza alcuna giustificazione. 9. Pertanto, la Camera ha convenuto che tale clausola è inaccettabile e non poteva essere validamente invocato come base giuridica per una risoluzione unilaterale del contratto di lavoro. Di conseguenza, la Camera ha respinto l'argomento del Resistente a questo riguardo. 10. In considerazione di quanto sopra, la Camera poi ha continuato a deliberare se il giocatore presunto comportamento scorretto, l'indifferenza e la formazione perse, che vengono invocati dal convenuto nel suo controricorso, può essere considerato come una giusta causa incomba alla parte convenuta prematuramente risolvere il rapporto di lavoro. 11. In questo contesto, pur facendo riferimento all'arte. 12 par. 3 delle norme procedurali, in base al quale una parte la rivendicazione del diritto sulla base di un fatto presunto recano l'onere della prova, la Camera ha ritenuto idonei a sottolineare che il convenuto non aveva presentato alcun documento giustificativo corroborare le sue affermazioni riguardo a questo particolare punto. 12. Nonostante la considerazione quanto sopra, la Camera ha sottolineato che il giocatore presunto comportamento scorretto e manca una sessione di allenamento non poteva costituire, di per sé, una ragione valida per la risoluzione del contratto di lavoro. Solo una violazione o di comportamento che è di certa gravità da giustificare la risoluzione del contratto senza preavviso. In altre parole, solo quando ci sono criteri oggettivi che non consentono ragionevolmente aspettarsi una continuazione del rapporto di lavoro tra le parti, il contratto può essere risolto anticipatamente. Quindi, se ci sono le misure più favorevoli che possono essere adottate in modo che un datore di lavoro per assicurare adempimento del lavoratore dei suoi obblighi contrattuali, tali misure devono essere adottate prima di terminare un contratto di lavoro. La rescissione anticipata del contratto di lavoro può sempre essere solo un ultima ratio. 13. Inoltre, la Camera ha tenuto conto che, secondo l'attore, i suoi stipendi e affitti per ottobre, novembre e dicembre 2010 erano rimasti non pagati e che il club gli aveva suggerito per iscritto che lui potesse liberamente cercare un'altra squadra nel gennaio 2011 trasferimento finestra (cfr. punti I. / 9. e I./10. sopra). A questo proposito, la Camera ha osservato che il convenuto non ha contestato queste accuse particolari. 14. A causa delle circostanze di cui sopra, la Camera ha ritenuto che il convenuto aveva già agito in violazione del contratto di lavoro prima di terminare via la lettera del 17 gennaio 2011 di non aver mandato gli stipendi del ricorrente nel corso di una notevole quantità di tempo (3 mesi). 15. Prendendo in considerazione tutto quanto sopra, la Camera ha deciso che il Resistente aveva risolto il contratto di lavoro unilateralmente e senza giusta causa. 16. Dopo aver stabilito che il convenuto deve essere ritenuta responsabile per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro senza giusta causa, la Camera ha focalizzato l'attenzione sulle conseguenze di tale risoluzione. Prendendo in considerazione l'arte. 17 par. 1 del Regolamento, la Camera ha deciso che il richiedente ha diritto a ricevere dal convenuto una somma di denaro a titolo di risarcimento di violazione del contratto, oltre ad eventuali pagamenti in sospeso sulla base del contratto di lavoro in questione. 17. Prima di tutto, la Camera ripristinato pretesa economica del richiedente, che include delle retribuzioni arretrate, pari a 11.355 relative agli stipendi mensili come da ottobre 2010 fino al 17 gennaio 2011, nonché in sospeso pagamenti dei canoni di 1.420 euro relativi a ottobre 2010 fino al 17 gennaio 2011. 18. I membri della Camera ha deciso che il Resistente è tenuto a pagare gli stipendi eccezionali del richiedente e in affitto relativo al periodo di tempo tra ottobre 2010 e il 17 gennaio 2011, il convenuto non aveva dimostrato di aver pagato tali remunerazioni. In realtà, il Resistente non aveva neppure contestato tali accuse particolari. 19. Inoltre, la Camera ha preso atto della domanda del ricorrente quanto riguarda il rimborso del suo biglietto aereo, che egli avrebbe dovuto pagare se stesso. A questo proposito, la Camera ha sottolineato che il contratto di lavoro afferma che il Resistente avrebbe coprire i costi per i biglietti andata e ritorno due aerei, e che l'attore sembra effettivamente aver pagato uno stesso biglietto, come evidenziato da una ricevuta presentata dal ricorrente. Pertanto, la Camera ha deciso che il Resistente deve rimborsare al ricorrente l'importo di euro 786,17 per coprire il costo del suo biglietto aereo, che ha dovuto pagare se stesso. 20. Di conseguenza, tenendo conto della documentazione rimessa dal Richiedente per circostanziare la domanda e il fatto che il contratto di lavoro è stato considerato risolto a partire dal 17 gennaio 2011, la Camera ha deciso che il Resistente è tenuto a versare al ricorrente l'importo di euro 13.561,17 relative ai pagamenti dovuti all'attore a partire da ottobre 2010 fino al 17 gennaio 2011 in conformità del contratto di lavoro. 21. In continuazione, la Camera ha focalizzato l'attenzione sul calcolo dell'importo di risarcimento per rottura del contratto nel caso in questione. In tal modo, i membri della Camera ricapitolato in primo luogo che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, l'importo del risarcimento viene calcolato, in particolare, e salvo quanto diversamente stabilito nel contratto alla base della controversia, con la dovuta considerazione per la legge del paese in questione, la specificità dello sport e di ulteriori criteri oggettivi, tra cui, in particolare, la remunerazione ed altri benefici dovuti al richiedente ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, il tempo rimanente nel contratto esistente fino ad un massimo di cinque anni e, a seconda se la violazione contrattuale rientra nella protetto periodo. 22. In applicazione della disposizione in questione, la Camera ha dichiarato che prima di tutto doveva chiarire se il contratto di lavoro pertinenti conteneva una disposizione per mezzo del quale le parti avevano concordato in precedenza su un importo del risarcimento dovuto dalle parti contrattuali in caso di violazione del contratto. A questo proposito, la Camera ha stabilito che nessuna clausola di tale indennizzo è stata inserita nel contratto di lavoro alla base della questione in gioco. 23. Di conseguenza, i membri della Camera ha stabilito che l'importo del risarcimento dovuto dal convenuto all'attore dovevano essere valutati in applicazione degli altri parametri di cui all'art. 17 par. 1 del Regolamento. La Camera ha ricordato che la citata disposizione prevede un elenco non esaustivo di criteri da prendere in considerazione per calcolare l'importo del risarcimento dovuto. Pertanto, di altri criteri oggettivi possono essere presi in considerazione a discrezione del corpo di decidere. 24. I membri della Camera poi rivolto la loro attenzione alla remunerazione ed altri benefici dovuti al richiedente ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, che è stato considerato dalla Camera criterio essenziale. 25. In conformità con il contratto di lavoro firmato dal richiedente e da quella convenuta, l'attore aveva il diritto di ricevere una remunerazione pari a 59.245 a decorrere dal 18 gennaio 2011 al 30 maggio 2012. Di conseguenza, la Camera ha concluso che l'importo di euro 59.245 serve come base per la determinazione definitiva dell'importo di risarcimento per rottura di contratto. 26. In continuazione, la Camera verificato se il ricorrente aveva firmato un contratto di lavoro con un altro club durante il periodo di tempo interessato, per mezzo del quale sarebbe stato permesso di ridurre la sua perdita di reddito. Secondo la prassi costante della RDC, tali remunerazioni con un nuovo contratto di lavoro deve essere preso in considerazione nel calcolo dell'importo di risarcimento per rottura del contratto, in connessione con l'obbligo generale del giocatore per mitigare i suoi danni. 27. La Camera ha osservato che, secondo la dichiarazione del ricorrente, non era stato in grado di firmare un contratto di lavoro con un altro club durante il periodo di tempo interessato. Tuttavia, e per quanto riguarda la questione a portata di mano, la Camera ha ritenuto adatta a sottolineare che dopo la cessazione anticipata del contratto il 17 gennaio 2011, l'attore ha avuto l'opportunità di trovare un nuovo club visto che almeno due periodi di trasferimento era stata aperta fino al oggi attenuando in tal modo la perdita in qualche misura. 28. Di conseguenza, il conto di tutte le suddette considerazioni e le specificità del caso in questione, la Camera ha deciso di accettare parzialmente la domanda del ricorrente e che il Resistente non deve pagare l'intero valore residuo del contratto di lavoro ma la quantità di 45.000 euro, che doveva essere considerata ragionevole e proporzionata a titolo di risarcimento per violazione del contratto nel caso in questione. 29. In conclusione, la Camera ha deciso di accettare parzialmente la domanda del ricorrente e che il convenuto è tenuto a versare l'importo totale di EUR 58,561.17 all'attore, costituito da EUR 13,561.17 relativa agli stipendi in sospeso e 45.000 euro a titolo di risarcimento per violazione del contratto. 30. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso le sue deliberazioni in materia di specie stabilendo che ulteriori pretese presentate dal Richiedente vengono respinte. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, G, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, A, deve pagare al ricorrente l'importo di EUR 58,561.17 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Nel caso in cui tale importo non viene pagata entro il termine previsto, gli interessi al tasso del 5% pa cadrà a causa delle scadenza del suddetto termine e la materia presente deve essere presentata, su richiesta, al Comitato Disciplinare della FIFA per l'esame e una decisione formale. 4. Qualsiasi reclamo presentato dal ricorrente è stata respinta. 5. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. * Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 / Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info @ tas- cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Jérôme Valcke Segretario Generale All.:. CAS direttive_____________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2010-2011) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 15 June 2011, in the following composition: Geoff Thompson (England), Chairman Carlos Soto (Chile), member Takuya Yamazaki (Japan), member Mario Gallavotti (Italy), member Damir Vrbanovic (Croatia), member on the claim presented by the player, G, as Claimant against the club, A, as Respondent regarding an employment-related dispute between the parties I. Facts of the case 1. On 1 June 2010, the player, G (hereinafter: player or Claimant), and the club, A (hereinafter: club or Respondent), signed an employment contract valid as from the date of its signature until 30 May 2012. 2. In accordance with the employment contract, for the 2010-2011 season, the player was entitled to receive inter alia the total amount of EUR 20,000 in ten monthly equal installments of EUR 2,000 as of 31 August 2010 (payable on the 31st day of each month). Furthermore, for the 2011-2012 season, the player was entitled to receive inter alia the total amount of EUR 20,000 in ten monthly equal installments of EUR 2,000 as of 31 August 2011 (payable on the 31st day of each month). 3. Moreover, in accordance with the employment contract, the club was obliged to provide the player with an accommodation for a rent of not more than EUR 400 per month, as well as two return air tickets for each football season. 4. Furthermore, art. 6 of the employment contract stipulated that at the end of the season 2010-2011 i.e. 30/5/2011, “the Employer will have the right to end the contract of employment with the Employee by notifying the latter by correspondence, and the Employee will have no right to damages or claims”. 5. In addition, on 1 July 2010, the player and the club signed a supplementary agreement, in accordance with which the player, for the 2010-2011 season, was entitled to receive inter alia the total amount of EUR 15,000: EUR 3,000 to be paid on 15 July 2010 and EUR 12,000 payable in ten monthly installments of EUR 1,200 each, starting on 31 August 2010 (payable on the 31st day of each month). Furthermore, for the 2011-2012 season, the player was entitled to receive inter alia the total amount of EUR 25,000: EUR 5,000 to be paid on 15 July 2011 and EUR 20,000 payable in ten monthly installments of EUR 2,000 each, starting on 31 August 2011 (payable on the 31st day of each month). 6. On 26 January 2011, the player lodged a claim against the club before FIFA claiming that, on 17 January 2011, the Respondent had terminated the employment contract without just cause. In this connection, the player asked to be awarded the payment of the following amounts: 1. Outstanding salary: a. EUR 9,600 corresponding to the salaries for October, November and December 2010; b. EUR 1,755 corresponding to 17 days of salary for January 2011; c. EUR 1,200 corresponding to the rent for October, November and December 2010; d. EUR 220 corresponding to 17 days of rent for January 2011. e. EUR 786,17 corresponding to an air ticket. 2. Compensation: a. EUR 69,425 as compensation for breach of contract relating to the remaining salaries and rent for the period as from 17 January 2011 until 30 May 2012; b. EUR 10,000 as compensation for the loss of fringe benefits, bonuses and moral damages. 7. Additionally, the player is asking for sporting sanctions to be imposed on the club, due to the alleged breach of contract during the protective period. 8. In his claim, the player explains that the club had failed to remit his monthly salary and rent for October, November and December 2010 as well as an air ticket. Furthermore, after his return to the club from his Christmas holidays, the club had proposed to terminate the employment contract and to pay him an amount of money corresponding to three and half months’ salary as well as two months’ rent, which proposal he refused. 9. The player asserts that, on 3 January 2011, the club informed him not to attend the club´s training sessions during seven days and he was furthermore granted the possibility to train with another club during this period. 10. The player further points out that, on 5 January 2011, the club suggested to him in writing that he could freely look for another team in the January transfer window and that no compensation would be asked for his services from the new club. Furthermore, the relevant letter stated that neither party, club nor player, would be entitled to claim any future compensation in case of his transfer. 11. Finally, the player claims that, on 17 January 2011, the club presented him a termination letter, putting an end to their employment relation, on the basis of alleged repeated disciplinary infringements, underlining the unjustified absence of the player from the training session of 16 January 2011. 12. In this respect, the player highlights that no disciplinary proceedings had been opened against him and states that even in the hypothetical case of him missing a training session, this would still not be a valid and justified reason to put an end to the employment relation between the parties. 13. In reply to the claim, the club rejects the player´s allegation and fundamentally underlines article 6 of the employment agreement, which states that at “the end of the period i.e. 30/5/2011, the Employer will have the right to end the contract of employment with the employee by notifying the latter by correspondence and the employee will have no right to damages or claims”. Therefore on the basis of article 6, the player has no rights to any damages. 14. Moreover, the club states that the player was handed 7 days of obligatory holidays, as from 3 January 2011 until 10 January 2011, because of misbehaviour towards the club´s coach and after this period of time the player showed a total indifference towards the club and even missed training sessions. 15. Subsequently, several remarks were allegedly made to the player regarding his behaviour but to no avail and therefore, on 17 January 2011, the club sent a letter to the player, notifying him of the termination of the employment contract based principally on the missed training session of 16 January 2011. 16. The club further claims that the player did not follow the procedures outlined in the Football Association´s C Regulations and more specifically in art. 19 1B. That is, the player did not file his petition thirty days after being notified of the contract termination. 17. Finally, the club points out that the player hid the fact that he was employed by another team and, consequently, did not suffer any damages on the basis of the contract termination. 18. In reply to FIFA´s request, on 6 April 2011, the player indicated that he had not signed any other employment contract and thus was not in receipt of any other remuneration. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter also referred to as Chamber or DRC) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 26 January 2011, thus after 1 July 2008. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008; hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. article 21 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2010) the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a player and a club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2010) and considering that the present claim was lodged on 26 January 2011, the 2010 edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable as to the substance of the case at hand. 4. Entering into the substance of the matter, the Chamber acknowledged the facts of the case as well as the documentation contained in the file, and in view of the circumstances of the matter, turned to the question as to whether the club had committed a unilateral breach of the employment agreement without just cause as claimed by the Claimant. If so, as a next step, the Chamber was to decide on the consequences of such breach of contract. 5. In continuation, the Chamber took note that it is uncontested by the Respondent that the contractual relationship between the parties to the present dispute had been terminated by the Respondent on 17 January 2011, at the moment when the Respondent had submitted its termination letter to the Claimant. 6. In this regard, the Chamber took due note that, on the one hand, the Claimant argued that the Respondent had unilaterally terminated the contractual relationship without just cause pointing out inter alia that the Respondent was in delay of payment of his salary and rent as of October 2010. On the other hand, the Respondent was of the opinion that the relevant employment contract had been terminated with just cause, in particular, alleging that the player had misbehaved, was handed 7 days of obligatory holidays and after this period had showed total indifference towards the club and even missed training sessions. The Respondent further held that it duly terminated the contract in accordance with art. 6 of the employment agreement and that, consequently, the player had no right to any damages. 7. In this context, the Chamber firstly focused its attention on said art. 6 of the employment agreement, which was valid until 30 May 2012, which reads as follows: “at the end of the period i.e. 30/5/2011, the Employer will have the right to end the contract of employment with the Employee by notifying the latter by correspondence and the Employee will have no rights to any damages”. 8. In this regard, the Chamber deemed it important to highlight that art. 6 of the employment agreement, in accordance with which the Respondent would have been in the position to unilaterally terminate the employment contract at the end of the first season, is not acceptable due to its potestative character. Indeed, such clause appears to be unilateral and to the benefit of the Respondent only, who, according to the wording of the said clause, was able to terminate the contractual relation with the Claimant at its sole discretion and without any justification. 9. Therefore, the Chamber agreed that such a clause is unacceptable and could not be validly invoked as a legal basis for a unilateral termination of the employment contract. Consequently, the Chamber rejected the Respondent´s argument in this respect. 10. In view of the above, the Chamber subsequently went on to deliberate as to whether the player´s alleged misbehaviour, indifference and missed training, which are invoked by the Respondent in its defence, can be considered as a just cause for the Respondent to prematurely terminate the employment relationship. 11. In this context, whilst referring to art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, according to which any party claiming a right on the basis of an alleged fact shall carry the burden of proof, the Chamber deemed it fit to highlight that the Respondent had not presented any documentary evidence corroborating its allegations regarding this particular point. 12. Notwithstanding the foregoing consideration, the Chamber pointed out that the player´s alleged misbehaviour and missing a training session could not constitute, per se, a valid reason for the termination of an employment contract. Only a breach or misconduct which is of certain severity would justify the termination of a contract without prior warning. In other words, only when there are objective criteria which do not reasonably permit to expect a continuation of the employment relationship between the parties, a contract may be terminated prematurely. Hence, if there are more lenient measures which can be taken in order for an employer to assure the employee´s fulfilment of his contractual duties, such measures must be taken before terminating an employment contract. A premature termination of an employment contract can always only be an ultima ratio. 13. Moreover, the Chamber took into account that, according to the Claimant, his salaries and rent for October, November and December 2010 had remained unpaid and that the club had suggested to him in writing that he could freely look for another team in the January 2011 transfer window (cf. points I./9. and I./10. above). In this respect, the Chamber noted that the Respondent has not contested such particular allegations. 14. On account of the above-mentioned circumstances, the Chamber deemed that the Respondent had already acted in breach of the employment contract prior to terminating it via the letter dated 17 January 2011 by failing to remit the Claimant´s salaries during a considerable amount of time (3 months). 15. Taking into consideration all of the above, the Chamber decided that the Respondent had terminated the employment contract unilaterally and without just cause. 16. Having established that the Respondent is to be held liable for the early termination of the employment contract without just cause, the Chamber focussed its attention on the consequences of such termination. Taking into consideration art. 17 par. 1 of the Regulations, the Chamber decided that the Claimant is entitled to receive from the Respondent an amount of money as compensation of breach of contract in addition to any outstanding payments on the basis of the relevant employment contract. 17. First of all, the Chamber reverted to the Claimant´s financial claim, which includes outstanding remuneration of EUR 11,355 relating to monthly salaries as from October 2010 until 17 January 2011 as well as outstanding rental payments of EUR 1,420 relating to October 2010 until 17 January 2011. 18. The members of the Chamber decided that the Respondent is liable to pay the Claimant´s outstanding salaries and rent relating to the period of time between October 2010 and 17 January 2011 as the Respondent had failed to demonstrate that it had paid such remuneration. In fact, the Respondent had not even contested such particular allegations. 19. In addition, the Chamber took due note of the Claimant´s claim regarding the reimbursement of his flight ticket, which he allegedly had to pay himself. In this regard, the Chamber underlined that the employment contract states that the Respondent would cover the costs for two return air tickets, and that the Claimant indeed appears to have paid one ticket himself, as evidenced by a receipt presented by the Claimant. Therefore, the Chamber decided that the Respondent must reimburse the Claimant the amount of EUR 786,17 in order to cover the cost of his flight ticket, which he had to pay himself. 20. Consequently, taking into account the documentation remitted by the Claimant to substantiate his claim and the fact that the employment contract was considered terminated as of 17 January 2011, the Chamber decided that the Respondent is liable to pay the Claimant the amount of EUR 13.561,17 relating to payments due to the Claimant as from October 2010 up to 17 January 2011 in accordance with the employment contract. 21. In continuation, the Chamber focussed its attention on the calculation of the amount of compensation for breach of contract in the case at stake. In doing so, the members of the Chamber firstly recapitulated that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the amount of compensation shall be calculated, in particular and unless otherwise provided for in the contract at the basis of the dispute, with due consideration for the law of the country concerned, the specificity of sport and further objective criteria, including, in particular, the remuneration and other benefits due to the Claimant under the existing contract and/or the new contract, the time remaining on the existing contract up to a maximum of five years, and depending on whether the contractual breach falls within the protected period. 22. In application of the relevant provision, the Chamber held that it first of all had to clarify as to whether the pertinent employment contract contained a provision by means of which the parties had beforehand agreed upon an amount of compensation payable by the contractual parties in the event of breach of contract. In this regard, the Chamber established that no such compensation clause was included in the employment contract at the basis of the matter at stake. 23. As a consequence, the members of the Chamber determined that the amount of compensation payable by the Respondent to the Claimant had to be assessed in application of the other parameters set out in art. 17 par. 1 of the Regulations. The Chamber recalled that the said provision provides for a non-exhaustive enumeration of criteria to be taken into consideration when calculating the amount of compensation payable. Therefore, other objective criteria may be taken into account at the discretion of the deciding body. 24. The members of the Chamber then turned their attention to the remuneration and other benefits due to the Claimant under the existing contract and/or the new contract, which criterion was considered by the Chamber to be essential. 25. In accordance with the employment contract signed by the Claimant and the Respondent, the Claimant was entitled to receive remuneration amounting to EUR 59,245 as from 18 January 2011 until 30 May 2012. Consequently, the Chamber concluded that the amount of EUR 59,245 serves as the basis for the final determination of the amount of compensation for breach of contract. 26. In continuation, the Chamber verified as to whether the Claimant had signed an employment contract with another club during the relevant period of time, by means of which he would have been enabled to reduce his loss of income. According to the constant practice of the DRC, such remuneration under a new employment contract shall be taken into account in the calculation of the amount of compensation for breach of contract in connection with the player’s general obligation to mitigate his damages. 27. The Chamber noted that, according to the Claimant´s declaration, he had not been able to sign an employment contract with another club during the relevant period of time. However, and regarding the matter at hand, the Chamber deemed it fit to point out that after the early termination of the contract on 17 January 2011, the Claimant had opportunities to find a new club given that at least two transfer periods had been open until today and thus to mitigate his loss to some extent. 28. Consequently, on account of all the above-mentioned considerations and the specificities of the case at hand, the Chamber decided to partially accept the Claimant´s claim and that the Respondent must pay not the entire residual value of the employment contract but the amount of EUR 45,000, which was to be considered reasonable and proportionate as compensation for breach of contract in the case at hand. 29. In conclusion, the Chamber decided to partially accept the claim of the Claimant and that the Respondent is liable to pay the total amount of EUR 58,561.17 to the Claimant, consisting of EUR 13,561.17 relating to outstanding salaries and EUR 45,000 as compensation for breach of contract. 30. The Dispute Resolution Chamber concluded its deliberations in the present matter by establishing that any further claims lodged by the Claimant are rejected. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, G, is partially accepted. 2. The Respondent, A, has to pay to the Claimant the amount of EUR 58,561.17 within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. In the event that this amount is not paid within the stated time limit, interest at the rate of 5% p.a. will fall due as of expiry of the above-mentioned time limit and the present matter shall be submitted, upon request, to the FIFA Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 4. Any further claim lodged by the claimant is rejected. 5. The Claimant is directed to inform the Respondent immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. * Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 / Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Jérôme Valcke Secretary General Encl.: CAS directives _____________________________
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